di Giovanni Carità
Capogruppo Consiliare “Tricase, che fare?”
Qualche mese fa scrissi su questo settimanale in merito alle linee programmatiche dell’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco De Donno, eletta qualche mese prima nell’autunno del 2020. Qualche mese fa era l’anno scorso. Qualche mese fa era il febbraio del 2021, oltre due anni fa.
Qualche mese fa è trascorso in fretta, come in fretta sono trascorsi gli anni, quasi tre, di questa amministrazione comunale. Tra circa due anni sarà il tempo di una nuova tornata elettorale, almeno secondo scadenza naturale. E molto prima della fine di questa amministrazione inizieranno i soliti movimenti sotto traccia per trovare il candidato sindaco “migliore”, magari deciso fuori Tricase, che di solito vince le elezioni, ma nulla porta di buono se non lo scorrere invano del tempo.
Qualche mese fa, venticinque per l’esattezza, scrissi che il Sindaco nel presentare le linee programmatiche in Consiglio Comunale (25/02/2021) aveva omesso di citare la “Tricase scomoda”, quella che è preferibile non vedere. In quell’occasione il sindaco si era limitato a presentare la narrazione di una visione che poi, col tempo, si è dimostrata essere la sua personale e non della maggioranza che lo aveva eletto. Anche perché appare effettivamente difficile scorgere l’esistenza di una maggioranza politica, coesa e soprattutto presente nella quotidianità.
In quel Consiglio Comunale e successivamente sulla stampa misi in evidenza, fummo in pochi a farlo, la totale assenza dalla discussione politica delle criticità presenti nella nostra città. Criticità che interessano le persone che ci vivono e non esclusivamente gli spazi della città.
È evidente che nella discussione politica cittadina, sempre più assente, c’è un limite enorme, datato negli anni, che potremmo definire “l’altrove che non vediamo” o che non vogliamo vedere. Tuttavia, per quanto noi ci sforziamo di non vedere, questo “altrove” ormai ci è entrato in casa e con esso, prima o poi, bisogna farci i conti.
L’altrove che non vediamo ha tanti volti. Ha il volto dello studente che terminati gli studi non ha altra possibilità se non andare via, quello dell’anziano relegato tra le mura di casa e sempre più solo, quello di chi è inciampato in nuove o vecchie tossicodipendenze e non trova soccorso per rialzarsi, quello degli immigrati e delle badanti ai bordi della piazza nei pomeriggi domenicali, quello dei giovani delle periferie, quello delle mamme che sognano un parco o una spiaggia sicura dove far giocare i bambini. Ha il volto degli abitanti di Depressa, Lucugnano, Tricase Porto, Marina Serra, località ai margini della vita pubblica e senza una prospettiva futura. L’altrove ha anche il volto delle vecchie case vuote a cui seguono nuove case svuotate dallo spopolamento. Ma l’altrove è pure nello sguardo rassegnato di chi vede gli altri paesi vivere nuove primavere, mentre la propria città annaspa in un tempo sospeso che sembra non terminare mai.
Noi questo “altrove” vogliamo approfondire, a cominciare dal pubblico incontro di martedì 21 marzo (ore 19:30) presso la Biblioteca Comunale della nostra città. Con l’augurio di una presenza ampia e partecipata, perché la primavera non venie mai da sola.
di Pasquale FERRARI
«Ma è del mestiere questa?».
La festa del Papà è una ricorrenza civile diffusa in alcune aree del mondo, celebrata in onore della figura del padre, della paternità e dell'influenza sociale dei padri. Il Padre è una figura essenziale nella crescita del Figlio, perché costituisce un punto di riferimento con cui il bambino si confronta e attraverso cui sviluppa la propria identità. Rappresenta un rifugio sicuro, una base su cui costruire le proprie esperienze relazionali. La figura paterna rappresenta simbolicamente la legge e l'autorità, dal latino "auctoritas", che nell'esperienza giuridica e politica romana è l’attività mediante la quale un determinato soggetto integrava gli effetti dell'attività di un altro, di per sé non sufficiente a produrli pienamente, e che deriva dalla radice del verbo augĕo, che significa appunto "far crescere".
Non è difficile, con tali premesse, pensare al ruolo della figura paterna nella Vita di un individuo, persino in una Società che abbiamo voluto sempre più fluida. Una società che, in coincidenza con la ricorrenza, registra l’exploit di una direttrice di asilo che, annullando tutte le attività correlate alla festa, afferma candidamente: “Ho accolto lamentele. La famiglia modello non esiste più!”.
Ma come?! E allora, cosa ci hanno raccontato finora? Si, è vero. È probabile che, come dice la nostra direttrice, la Famiglia – almeno quella intesa come trasposizione di quella del Mulino Bianco, che nell’immaginario collettivo ha da sempre rappresentato la quotidianità di una famiglia "all'italiana" – stia attraversando anni difficili. Avventurarsi ora alla ricerca delle cause di questa deriva significherebbe percorrere praterie indefinite. E non ne abbiamo né tempo, né spazio. E forse neanche voglia. D’altronde all’assenza di quello stereotipo ci stiamo abituando. E può darsi che lo siamo già, anche se – complice la moda di raccontare la propria vita come fossimo in un perenne Truman Show – c’è ancora più di qualcuno che ne spiattella sui social l’esistenza (vera o falsa che sia).
Si, d’accordo, potremmo anche fare a meno delle “organizzazioni”, delle “strutture”. E d’altronde, con la stessa facilità di comunicazione, apprendiamo sistematicamente di uno, dieci, centomila Papà (come altrettante Mamme), che ci insegnano come sia possibile riuscire a svezzare Figli – tante volte persino con risultati non meno importanti di quelli conseguiti nella comoda e calda alcova del prototipo ricordato – in completa “solitudine”. Intesa come assenza di ogni rapporto di presenza o vicinanza (affettiva) altrui. Ma “giustificare” la mancata celebrazione della figura paterna con l’assuefazione ad un nuovo concetto sociale di Famiglia (e, lo specifico per non generare fraintendimenti, non mi riferisco solamente alle unioni tra persone dello stesso sesso), significherebbe non riconoscerne la figura genitoriale – e l’importanza di tale rapporto – proprio in relazione a suo Figlio, confondendola con quella dell’uomo/padre rapportato al proprio partner. Celebriamo allora, imperterriti, e a dispetto delle “lamentele” accolte, un Papà sempre più implicato nel rapporto coi figli, in grado quanto la madre di occuparsene e stabilire una relazione d’attaccamento, ma che allo stesso tempo non si confonde con essa, che mantiene viva la specificità della sua figura e del suo ruolo. Ecco. Questo vorremmo dire alla nostra accondiscendente direttrice. È una ricorrenza civile.
di Alessandro DISTANTE
Due iniziative meritano la prima pagina: “La marcia dei bruchi” e “L’anello del Bello”. Niente male come titoli!, direbbe qualcuno, ma di che si è trattato?
La “Marcia dei bruchi”, con l’adesione delle Scuole G. Pascoli e G. Comi, delle associazioni Heidi e BILL e di intesa con il Comune di Tricase, ha attraversato la Città al seguito di John Mpaliza, ingegnere del Congo che si definisce “marciatore della pace”.
“L’anello del Bello”, una quattro giorni per ricordare i trenta anni dalla morte di don Tonino Bello, organizzata dalla Fondazione Terre del Capo di Leuca–De Finibus Terrae, con il contributo della Regione Puglia-Teatro Pubblico Pugliese e con il patrocinio del Comune di Tricase e della Diocesi di Ugento-S. Maria di Leuca. Due iniziative che hanno inserito Tricase in un circuito sovracomunale: la Marcia ha interessato l’intera Puglia, con partenza da San Severo e arrivo (ai primi di aprile) a Bari; l’Anello, un circuito che coinvolge molti territori del Sud Salento.
Due circuiti che si intrecciano e si inseriscono nel dibattito nazionale e mondiale: non si continua infatti a discutere, come fa John Mpaliza, dei rapporti tra Africa ed Europa di fronte alla “invasione” come, purtroppo, dice Qualcuno o Qualcuna? Non si dibatte forse a livello mondiale sui temi tanto cari a don Tonino come la pace e la non violenza mentre continua ad aggravarsi il dramma dell’Ucraina o, come dice Qualcun altro, mentre siamo già nella terza guerra mondiale?
Due iniziative che si propongono di non rimanere semplici celebrazioni, perché di giornate dedicate a questo o a quello ne abbiamo piene le scatole! Ed i presupposti perché non siano solo due eventi fine a se stessi ci sono tutti. Da tempo operano in Tricase due realtà, ad esempio, in prima linea nel vivere quotidianamente i temi delle migrazioni e della pace o, più in generale, della giustizia e dell’eguaglianza tra i popoli: il guppo “Mare Aperto” e la Caritas diocesana. Due mondi, apparentemente lontani, ma che spesso lavorano in perfetta sintonia e sinergia.
Passare dalle giornate-spot alla quotidianità vissuta, dalle belle iniziative alla diffusa bellezza della vita, dalla logica della difesa a quella dell’aiuto, dalla paura dell’invasione alla scoperta della fratellanza, da un’Italia hub energetica ad un’Italia ponte tra i popoli. “Tutti in marcia; tutti anelli di una catena di solidarietà!”, ha gridato qualcuno a Tricase.
A TRICASE UN’ALTRA TAPPA DELL’ “ANELLO DEL BELLO”
QUATTRO GIORNI DI APPUNTAMENTI NELLA CITTADINA DOVE IL VENERABILE FU PARROCO
La Fondazione di Partecipazione PCE “Terre del Capo di Leuca - De Finibus Terrae" comunica che il dal 16 al 19 Marzo a Tricase, in occasione del XXX Anniversario del Dies Natalis del venerabile Don Tonino Bello, si svolgerà una delle tappe de “L’Anello del Bello”, una serie di iniziative per ricordare la figura del Vescovo di Molfetta. L'evento è realizzato nell’ambito del Progetto "In memoria del Bello", con il contributo della Regione Puglia - Teatro Pubblico Pugliese e con il patrocinio del Comune di Tricase e della Diocesi Ugento - S. Maria di Leuca, unico cammino ad anello in Puglia e candidato all’Atlante dei Cammini di Puglia.
Il programma della quattro giorni prevede per Giovedì 16 marzo alle ore 19.00 in Piazza Pisanelli presso le Scuderie di Palazzo Gallone si svolgerà una Riflessione su “Don Tonino, pastore di Misericordia”, a cura di don Stefano Ancora, Vicario episcopale per la Pastorale della Diocesi Ugento –S. Maria di Leuca e Parroco di San Giovanni Bosco ad Ugento, seguirà la Presentazione dell’Anello del Bello con la consegna del “sigillum” alla comunità di Tricase. Nella serata successiva, in collaborazione con l’Associazione NarrAzioni, nella Chiesa di San Domenico, in Piazza Pisanelli, dalle ore 20.00 venerdì 17 Marzo allo stesso orario di Sabato 18 marzo si svolgerà l’iniziativa: “24h di Bello”: lettura continua degli Scritti di don Tonino dalla voce della gente feriale. Sempre in Piazza Pisanelli, dalle ore 10.00 alle ore 19.00,di Sabato 18 Marzo, sarà possibile partecipare a SIT-IN ” Raccontaci il tuo Bello: raccolta di testimonianze su don Tonino Bello. Nella giornata di Domenica 19 Marzo nella Chiesa Madre - Natività della Beata Vergine Maria alle ore 10.00 sarà celebrata una Santa Messa presieduta da S. E. Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento – S. Maria di Leuca, al termine, si svolgerà l’inaugurazione della Pietra Miliare da parte di Antonio De Donno, Sindaco di Tricase. Alle ore 19.00, in Piazza Pisanelli, sarà possibile partecipare alla Festa di comunità “Fisarmonia”, un concerto di fisarmonica di Officina Salentina, per augurare, guardando il cielo: “Buon compleanno don Tonino Bello” · Dal 16 marzo al 2 Aprile, dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 16.00 alle 19.00, con il Patrocinio e con il contributo del Comune di Tricase, presso le Scuderie di Palazzo Gallone in Piazza Pisanelli sarà possibile ammirare la Mostra “Il Potere dei Segni”.
“L’Anello del Bello” è un cammino giubilare con un percorso culturale e spirituale sul pensiero e la spiritualità di don Tonino Bello, che geograficamente forma un anello che parte e torna a De Finibus Terrae e che attraversa il territorio del Capo di Leuca toccando i luoghi che hanno formato la personalità e la spiritualità di don Tonino Bello. L’iniziativa ha preso avvio a Salve lo scorso 26 febbraio e dopo Ugento e Barbarano del Capo, frazione di Morciano di Leuca, e Tricase, nelle prossime settimane raggiungerà Collepasso, Vaste, frazione di Poggiardo, Gallipoli, Castro, Alessano, per poi concludersi a S. Maria di Leuca - De Finibus Terrae .Significativa la tappa di Tricase, cittadina dove don Tonino Bello fu Parroco della Natività della Beata Vergine Maria dal 1° gennaio 1979 sino al 10 agosto 1982, quando venne eletto Vescovo di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi. A Tricase ricordano ancora una Piazza Pisanelli stracolma di fedeli, la sera del 30 ottobre 1982, quando il Venerabile fu consacrato Vescovo, con l’imposizione delle mani di Mons. Michele Mincuzzi allora arcivescovo di Lecce. Mentre il Vescovo di Ugento - S. Maria di Leuca, Mons. Miglietta (concelebrante con Mons. Garzia).
di Giuseppe R. PANICO
E’ in arrivo la primavera, pur con una atroce guerra in corso (Russia-Ucraina), con un’altra sempre più probabile (Cina- Taiwan), con un’ecatombe di giovani in divisa, con tantissimi altri ragazzi che potrebbero a breve indossarla (in Italia la leva è stata solo sospesa nel 2005), con timori che tali catastrofi, dovute ad oligarchi in cerca dei vecchi imperi, possano mettere in dubbio la continuità del modello di vita e di libertà del nostro Occidente.
Un Occidente che, pur imperfetto e sovente disprezzato da chi si nutre di utopie e ingrassa con le sue abbondanze, tantissimi cercano di raggiungere mentre ben radi sono quelli che se ne allontanano. Lo dimostra, ancora una volta, il recente grande naufragio sulla costa calabrese.
Come al solito, ogni “grande evento”, anche se tristissimo, serve ad alimentare un susseguirsi di polemiche, opinioni e “teatrini” televisivi e politici, troppo spesso privi di adeguate conoscenze, ma non di affannosa ricerca di presunti colpevoli e con sproloqui che proprio le libertà dell’Occidente imperfetto consentono e coltivano. Soprattutto quando si parla di migranti in un’Italia che, di fatto, è già il paese più permissivo/tollerante in Europa, ma, in termini di integrazione, fra i meno organizzati del mondo occidentale.
Col pensiero al mare e “vittime” della natura umana, caratterizzata, in gran parte, da realismo, egoismo e rapidità nel metabolizzare crisi e sofferenze, non possiamo che dare poi priorità a ciò che la vita ci può ancora offrire, anche come sviluppo economico, comprese le nostre due marine, egualmente mete di arrivo e sbarchi di migranti via mare.
Si è tenuto a Lecce, dal 1 al 5 marzo, il Salone Nautico del Salento, una chiara testimonianza di come la nautica, oltre ad essere un importantissimo settore dell’industria nazionale, come già evidenziato nei grandi similari eventi a Genova, Napoli, Viareggio, Brindisi etc., abbia un valore decisamente rilevante anche per un Salento che intenda incrementare il suo turismo.
Ma non basta parlare di barche e turismo, anche di pregio, se poi attenzione e priorità politiche, più che attrarre lavoro ed investimenti in nuovi e ben collaudati servizi attinenti al mare, sembrano quasi sforzarsi di evitarli.
Su queste pagine, si è più volte evidenziato come Tricase, il più grande comune costiero del Salento di Levante, sia quello con meno servizi costieri e con meno propensione al cambiamento. Se il mantenimento dello “status quo”, fermo ad oltre mezzo secolo fa, deve continuare, inutile poi lamentarsi se l’economia locale boccheggia, non per carenza di risorse, ma per carenza di motivazione nell’utilizzarle.
Tricase, per la nautica. non ha solo i soliti due porti, con quanto di negativo o positivo li caratterizza, fra ordinanze antiche e restrittive ben poco rispettate e rugginosi cartelli che le evidenziano, ha anche altre rilevanti potenzialità nautiche attraverso i così detti “Porti a Secco”.
Porti a favore di una nautica minore che, non richiedendo darsene, banchine di ormeggio etc. necessita solo di adeguati spazi a terra, ove occorra anche di apposite scaffalature e carrello elevatore, da dove tale nautica può essere prelevata e portata in acqua. Di una soluzione del genere, si era già accennato molti anni fa, in particolare per Marina Serra, mediante livellamento e proficuo utilizzo dello spazio (ex cava) a lato del vecchio malmesso scalo che necessiterebbe anche di un leggero allargamento. Si faciliterebbe così anche l’attività estiva di canoe e pedalò per escursioni verso le grotte e gli anfratti nelle vicinanze.
L’ormeggio continuativo in acqua, almeno in piena stagione, potrebbe essere su base settimanale e su una sola banchina, per circa 10-12 posti barca. Lo stesso sistema di “Porto a Secco”, potrebbe ancor meglio svilupparsi a Tricase Porto, con un proficuo utilizzo di quella vasta piattaforma a lato della darsena interna, costata a suo tempo così tanto ed ora adibita meramente a parcheggio.
Tale nuova portualità, quasi un terzo porto, andrebbe completata con un nuovo piccolo scalo verso il mare aperto, facilmente ricavabile sulla antistante scogliera, come anche da accordi con i privati per nuove aree di parcheggio estivo nelle vicine soprastanti e pianeggianti aree. La gestione a “a secco” della nautica minore, consentirebbe di avere, anche qui, servizi con canoe, pedalò etc. e più posti barca per la nautica maggiore e dunque più indotto per le pubbliche finanze e le locali attività.
Argomenti di possibile e auspicabile attenzione per una “tavola rotonda nautica” fra istituzioni e specifiche competenze. Intanto, con l’estate già all’orizzonte, sarebbe utile conoscere cosa l’amministrazione cittadina intenda fare o ha già programmato non solo per nautica e accessi al mare per la balneazione, ma anche per migliorare, nell’ottica di un mare per tutti, fruibilità e qualità complessiva delle nostre due marine.
fonte Provincia di Lecce
Lunedì 13 marzo, alle ore 10, a Palazzo Adorno a Lecce, si terrà la conferenza stampa relativa al potenziamento dei servizi di trasporto scolastici, in particolar modo dell’area Sud Salento e per gli Istituti del bacino di Tricase, Alessano e Poggiardo.
Interverranno il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, il consigliere provinciale delegato a Rete scolastica e Diritto allo studio, Rapporti con i Comuni e Regione Fabio Tarantino, il dirigente del Servizio Pianificazione servizi di trasporto e mobilità Roberto Serra, il consigliere regionale e presidente della VI Commissione Donato Metallo, il sindaco di Poggiardo Antonio Ciriolo, la dirigente del’IISS “Don Tonino Bello” di Tricase-Alessano e del Liceo Artistico “Nino Della Notte” di Poggiardo Anna Lena Manca.
di Alessandro DISTANTE
“Oltre l’8 marzo” è lo slogan scelto dal Comune di Tricase per la Giornata della Donna. L’appuntamento è a Palazzo Gallone alle ore 18 di oggi sabato per un concerto che verrà eseguito da tre donne.
Andare “oltre”! Certo, guai a ritenere che tutto sia stato raggiunto o che basti una Giornata per liquidare la questione femminile; eppure di strada e di conquiste ce ne sono state e sono tante. Al di là di astratte considerazioni o di aridi numeri, mi piace guardare ai fatti di casa nostra.
A Tricase sono tante le donne che ricoprono incarichi di responsabilità: è donna, prima volta per la nostra Città, il Comandante o, meglio, la Comandante della Polizia Municipale, un Corpo tradizionalmente al maschile. E’ una donna alla guida della più grade Istituzione del territorio: l’Ospedale Panico. E’ una donna al vertice della macchina burocratica del Comune, come Segretaria generale.
Sempre nella nostra Tricase sono le donne a dare vita ad una Associazione che, oltre ad organizzare eventi culturali e piacevoli meeting, si è messa in testa di attrezzare e rendere fruibile la piazza antistante la nuova chiesa di Sant’Antonio; è una donna a guidare un’altra Associazione di volontariato che, nel ricordo di una giovane donna, tiene alta l’attenzione sui temi della salute. Sono donne quelle che organizzano interessanti iniziative culturali; la prima, da anni, nel campo della musica con una rassegna internazionale e l’altra con un evento letterario, facendo convergere su Tricase scrittori e poeti. E, sempre nel campo della cultura, come non citare due sorelle che curano un luogo dove si annega nei libri e si respira la passione per la lettura? E’ donna la leader storica di un gruppo che dalla Serra si “scoppula” sui temi dell’ambiente e non solo. E non è un’altra donna a tenere le fila di un centro di ricerca, raccogliendo le memorie e le tradizioni che, diversamente, rischierebbero di scomparire? E parliamo di donne anche se pensiamo alla Culonna di Tutino e ad Asfodelo, associazioni impegnate nell’animazione del territorio e nello studio di tematiche educative.
Che dire poi della scuola? A parte le docenti, di gran lunga superiori per numero agli uomini, a Tricase sono quattro le dirigenti donne su un totale di cinque dirigenti (presidi).
Ed in politica? E’ donna la Presidente del Consiglio comunale; sono donne anche due Assessori, ma qui entra in gioco la “riserva” legislativa delle così dette quote rosa.
Eppure qualche ambiente rigidamente maschile rimane: nella Redazione del nostro giornale non c’è nessuna donna! Come Direttore me ne faccio carico ed a nome dell’intera Redazione lancio un appello alle donne di Tricase: “entrate in Redazione”. Sarebbe una bella risposta per andare “Oltre l’8 marzo”.
Venerdì, 10 marzo 2023
di Pino GRECO
Abbiamo telefonato all’assessore regionale alla Sanità Rocco Palese sulla vicenda “sportello Cup di Tricase”: la chiusura è stata revocata, da lunedì 13 l’ufficio di Tricase sarà aperto regolarmente”.
Dunque preoccupazione rientrata.
Dalla prossima settimana, lunedì 13, le prenotazioni delle prestazioni mediche ASL potranno essere effettuate regolarmente allo portello Cup dell’Asl in via Segni ( zona Draghi), Tricase- parola di Assessore Regionale alla Sanità
Venerdì, 10 marzo 2023
Zona Draghi – Tricase . Alcuni cittadini ci hanno inviato la comunicazione esposta presso la sede dei poliambulatori di Tricase, Cup ( Centro Unico di Prenotazione)
Nella comunicazione si legge : Si informa l’utenza che su decisone dell’amministratore unico di Sanitaservice questo sportello Cup resterà chiuso fino a nuova disposizione a partire da lunedì 13 marzo
Dunque, da lunedì 13 le prenotazioni delle prestazioni mediche ASL potranno essere effettuate presso i restanti sportelli Cup o, in alternativa:
Al Numero Verde 800888388: prenotazioni telefoniche nella fascia oraria 8.00-19.00 dal lunedì al venerdì, attivo solo da rete fissa.
Al Numero 080 9181603: prenotazioni telefoniche nella fascia oraria 8.00-19.00 dal lunedì al venerdì attivo da rete fissa e da cellulare.
On line: tramite il sito aziendale dal menù “Servizi online” presente nella home page.
Con Farmacup: prenotazioni nelle farmacie della provincia durante l’intero orario di apertura.
Ora c'è la data: il 21 giugno la prima prova scritta per l'esame di Maturità.
Si torna alla normalità pre covid.
E l'esame tradizionale fa paura a sette studenti su dieci.
Il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha così firmato, in anticipo rispetto allo scorso anno, l'ordinanza che definisce l'organizzazione e le modalità di svolgimento dell'esame di Stato 2023 facendo scattare il conto alla rovescia: ad oggi mancano infatti poco più di 100 giorni agli esami.
Si torna alla normalità
L'esame di Stato torna così alla normalità. A causa del Covid negli ultimi anni erano state modificate le modalità di svolgimento. Ora a fare ancora eccezione saranno i PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento), che non sono requisito di ammissione all'esame ma potranno essere oggetto del colloquio, se svolti. L'effettuazione delle prove INVALSI (che non concorrono alla valutazione) è invece requisito per l'ammissione.
La prova scritta
Per la prima volta dopo la pandemia, tutte le prove scritte (prima, seconda e terza solo per alcuni indirizzi, tra cui Esabac, Esabac Techno, licei internazionali) saranno a carattere nazionale, a eccezione degli istituti Professionali di nuovo ordinamento. Tra le novità, l'introduzione della seconda prova scritta per gli Istituti Professionali di nuovo ordinamento. Si tratterà di un'unica prova integrata che non verterà su discipline scolastiche ma sulle attività svolte durante il percorso di studi.
Nel dettaglio, le commissioni declineranno le indicazioni ministeriali sulla base del percorso formativo effettivamente svolto e dei programmi degli istituti, in un'ottica di personalizzazione, partendo da una cornice nazionale generale di riferimento e dalla tipologia di prova individuata e trasmessa dal ministero alle scuole, tramite plico telematico, il martedì precedente il giorno di svolgimento della prova.
Nel colloquio, che prenderà avvio da uno spunto iniziale (un'immagine, un breve testo, un breve video) scelto dalla Commissione, verranno valorizzati il percorso formativo e di crescita, le competenze, i talenti, la capacità dello studente di elaborare, in una prospettiva pluridisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina. Questi ultimi saranno indicati nel documento del Consiglio di Classe - che le scuole predisporranno entro il 15 maggio - di ciascuno studente.
Nella parte del colloquio dedicata alle esperienze svolte nell'ambito dei PCTO o dell'apprendistato di primo livello, tenuto conto delle criticità determinate dall'emergenza pandemica, le studentesse e gli studenti potranno illustrare il significato di tali esperienze in chiave orientativa, anche in relazione alle loro scelte future, sia che queste implichino la prosecuzione degli studi sia che prevedano l'inserimento nel mondo del lavoro. In sede d'esame saranno valorizzate le competenze di Educazione civica maturate durante il percorso scolastico.
La prima prova scritta è fissata dunque per mercoledì 21 giugno, dalle ore 8:30 (durata della prova: sei ore); la seconda prova scritta è fissata per giovedì 22 giugno. La durata della seconda prova è prevista nei quadri di riferimento allegati al d.m. n. 769 del 2018.
La terza prova scritta sarà martedì 27 giugno, dalle ore 8:30 per gli istituti presso i quali sono presenti i percorsi EsaBac ed EsaBac techno e nei licei con sezioni a opzione internazionale cinese, spagnola e tedesca.
La prima prova scritta suppletiva si svolge mercoledì 5 luglio dalle ore 8:30; la seconda prova scritta suppletiva si svolge giovedì 6 luglio, con eventuale prosecuzione nei giorni successivi per gli indirizzi nei quali detta prova si svolge in più giorni; la terza prova scritta suppletiva, per gli istituti interessati, si svolge martedì 11 luglio, dalle ore 8:30
Sabato 11 marzo, dalle ore 18, presso la Sala del Trono di Palazzo Gallone a Tricase, si terrà l’evento “Oltre l’8 marzo”
Un evento tra musica e parole, promosso dall’assessore Anna Forte
L’assessore Forte: “Celebreremo con questo evento la Giornata Internazionale della Donna in una data volutamente successiva all’8 marzo per rimarcare fortemente come sia necessario andare oltre la singola giornata di festa e per sottolineare che le conquiste in passato ottenute dalle donne vanno ricordate ogni giorno dell’anno, così come la libertà femminile va sostenuta sempre e tutti i giorni, attraverso l’ancora lunga strada per la parità di genere”.