Venerdì, 28 gennaio 2023

il Volantino (cartaceo), ritorna in distribuzione

sabato, 4 febbraio 2023

Venerdì, 27 gennaio 2023

COVID: ATTUALMENTE POSITIVI 

Fonte Asl Lecce

ALESSANO  6

ALEZIO  2

ALLISTE 10

ANDRANO  2

ARADEO 4

ARNESANO 3

BAGNOLO DEL SALENTO 1

BOTRUGNO  2

CALIMERA  8

CAMPI SALENTINA  9

CANNOLE  4

CAPRARICA DI LECCE  1

CARMIANO  7

CARPIGNANO SALENTINO 6

CASARANO 17

CASTRI' DI LECCE 3

CASTRIGNANO DEI GRECI 2

CASTRIGNANO DEL CAPO 12

CAVALLINO 22

COLLEPASSO  9

COPERTINO  19

CORIGLIANO D'OTRANTO  8

CORSANO  3

CURSI 3

CUTROFIANO 14

DISO 1

GAGLIANO DEL CAPO  4

GALATINA 28

GALATONE 23

GALLIPOLI 10

GIUGGIANELLO  0

GIURDIGNANO  2

GUAGNANO  5

LECCE 113

LEQUILE 3

LEVERANO 19

LIZZANELLO  4

MAGLIE 9

MARTANO  9

MARTIGNANO  1

MATINO 10

MELENDUGNO 7

MELISSANO 1

MELPIGNANO 2

MIGGIANO 1

MINERVINO DI LECCE  3

MONTERONI DI LECCE  8

MONTESANO SALENTINO  0

MORCIANO DI LEUCA  6

MURO LECCESE 5

NARDO' 26

NEVIANO  6

NOCIGLIA 2

NOVOLI  6

ORTELLE  2

OTRANTO 19

PALMARIGGI 5

PARABITA 3

PATU' 0

POGGIARDO  12

PRESICCE-ACQUARICA 13

RACALE 13

RUFFANO 19

SALICE SALENTINO  12

SALVE  0

SANARICA 1

SAN CESARIO DI LECCE  3

SAN DONATO DI LECCE  8

SANNICOLA  2

SAN PIETRO IN LAMA  3

SANTA CESAREA TERME  5

SCORRANO 10

SECLI' 2

SOGLIANO CAVOUR 6

SOLETO 7

SPECCHIA 4

SPONGANO 9

SQUINZANO  6

STERNATIA 2

SUPERSANO 3

SURANO 0

SURBO  12

TAURISANO  5

TAVIANO 4

TIGGIANO 1

TREPUZZI  8

TRICASE 14

TUGLIE  3

UGENTO  14

UGGIANO LA CHIESA 4

VEGLIE  23

VERNOLE 16

ZOLLINO  1

SAN CASSIANO 2

CASTRO 0

PORTO CESAREO  9

 

Venerdì, 27 gennaio 2023

di Pasquale FERRARI

Tra le tante ricorrenze istituite per commemorare un qualcosa o un qualcuno, quella che senza ombra di dubbio tocca il Cuore di ognuno è il Giorno della Memoria. Istituita quale ricorrenza internazionale nel 2005 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite (in Italia era stata approvata già nel 2000, con apposita legge e in altri Paesi anche prima), nel sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell'Olocausto, la «Giornata Internazionale della Commemorazione in memoria delle vittime dell'Olocausto» viene celebrata ogni 27 gennaio perché in quel giorno, appunto nel 1945, le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, il più grande mai realizzato dal nazismo, nel quale trovarono la morte oltre 1 milione di prigionieri, in gran parte ebrei (ma anche molte altre categorie di internati), divenuto, nell'immaginario collettivo, il simbolo universale del lager, nonché sinonimo di "fabbrica della morte".

Ogni anno sono numerose le cerimonie, gli incontri e gli eventi commemorativi e di riflessione (mostre, programmi televisivi, spettacoli, proiezioni cinematografiche), per RICORDARE le vittime della “Shoah”, termine col quale spesso si indica lo sterminio preferendolo a “Olocausto” in quanto non richiama, come quest'ultimo, l'idea di un sacrificio inevitabile, e per SENSIBILIZZARE la collettività alla Memoria e alla Solidarietà di chi ha saputo lottare e resistere con coraggio nella pagina più buia della storia dell’Umanità. Capitoli scritti con l’inchiostro dell’odio, della sopraffazione, della violenza.  

Anni di imposizione dura e prepotente della volontà di alcuni, animata da sentimenti di acuta ostilità, impressi nella mente forse più della tortura dei tatuaggi, coi quali, per identificarli, venivano segnati indelebilmente i prigionieri sulla pelle. A futura Memoria.

Un ricordo sempre vivo, che tale rimarrà in eterno, non solo per il dolore di quelle ferite, a dispetto di quello che malauguratamente ha prospettato la senatrice a vita Liliana Segre, superstite e testimone attiva della Shoah italiana, non nascondendo i suoi timori e le sue amarezze. “Una come me ritiene che tra qualche anno” sulla Shoah “ci sarà una riga tra i libri di storia e poi più neanche quella”.

Per ricordare l’eccidio occorre sollecitare il meccanismo di immedesimazione, l’unico capace di moltiplicare all’ennesima potenza i sentimenti di indignazione nei confronti di tutte le forme di intolleranza, di razzismo, e di istigazione all’odio e alla violenza. La parola chiave è Empatia. Quando non si avranno più testimoni, che vanno scomparendo, sarà certamente più difficile celebrare. E forse, per questo, potrebbe trovare parziale giustificazione il lamento di Liliana Segre. L’imperativo, tuttavia, è trovare comunque il modo per farlo. Se saremo sempre capaci di immedesimarci con uno qualsiasi di quegli internati saremo ancora in grado di opporci alle prepotenze e alle ingiustizie, a vecchi e nuovi “nazismi”. Non solo il 27 gennaio, ma tutti i giorni di tutti gli anni dovremmo anche solo provare a sentirci come fossimo tante piccole Liliana o come la giovanissima Anna Frank e gli altri milioni di vittime, che a differenza sua in quegli inferni ci sono rimaste.

Solo così potremmo avere la certezza di riuscire a sconfessare le parole amare della senatrice a vita. Per tranquillizzare lei, noi e il mondo intero dal pericolo dell'oblio. “Nessuno muore finchè vive nel cuore di chi resta” è una frase con cui il poeta Ugo Foscolo cercava nei confronti della morte qualcosa di divino, pur non avendo fede religiosa. Ecco. Potremmo un giorno perdere l'intelletto, facoltà non a caso contrapposta alla sensibilità, ma non perderemo mai il Cuore. Né la sua Memoria.

I WEDDING AWARDS PREMIANO I PROFESSIONISTI DEL SETTORE IN UN ANNO DA RECORD PER I MATRIMONI

Leonardo Nuccio vince il Wedding Award 2023 di Matrimonio.com e si conferma come una delle migliori imprese di servizi per matrimoni in Italia.

Quest'anno celebriamo l'edizione numero 10 dei prestigiosi premi Wedding Awards assegnati da Matrimonio.com alle imprese del settore wedding.

Le oltre 68.000 aziende che fanno parte della directory di professionisti di Matrimonio.com hanno le stesse possibilità di vincere questo premio.

Nel 2022 abbiamo assistito a un boom di matrimoni dall'inizio della pandemia e questa edizione vuole essere anche un omaggio al duro lavoro svolto dalle imprese per la ripresa del settore nuziale.

I Wedding Awards sono gli unici premi assegnati in base alle recensioni delle coppie sposate.

Leonardo Nuccio è tra le imprese premiate in questa edizione dei Wedding Awards 2023 nella categoria Sposo e accessori, avendo ricevuto un numero cospicuo di recensioni positive da parte delle coppie iscritte a Matrimonio.com.

Leonardo Nuccio, insieme a tantissimi altri professionisti dei matrimoni in Italia, ha appena concluso un anno memorabile per il settore. Le cerimonie rimandate a causa del COVID, sommate a quelle già previste per il 2022, hanno provocato un boom di matrimoni senza precedenti. Tutte le imprese di servizi per i matrimoni hanno lavorato senza sosta durante questa stagione abbastanza insolita e hanno reso possibile la ripresa del settore.

Adesso, Matrimonio.com, sito di riferimento per i matrimoni e parte del gruppo TheKnot Worldwide, grazie alle recensioni delle coppie che si sono sposate lo scorso anno, ha annunciato i nomi dei vincitori dei Wedding Awards 2023, che ogni anno premiano i migliori professionisti dei matrimoni. Quest'anno, inoltre, vogliono essere un omaggio a tutto il settore per il duro lavoro svolto. Uno di questi premi è stato assegnato a Leonardo Nuccio nella categoria Sposo e accessori. Leonardo Nuccio, ha ottenuto un totale di 32 recensioni nella vetrina digitale pubblicata sul sito Matrimonio.com e un punteggio di 5.0 su 5.0 assegnato dalle coppie che hanno usufruito dei suoi servizi per il loro matrimonio. Da oggi è anche visibile nel suo profilo su Matrimonio.com il bollino che ne riconosce la vincita di un Wedding Award 2023, un premio più che meritato e che include l'azienda tra le migliori del settore wedding in Italia, con un valore significativo per le coppie impegnate nei preparativi di nozze, in quanto rappresenta una garanzia e può fare la differenza nella scelta dei fornitori. Matrimonio.com, portale di riferimento del settore nuziale e parte del gruppo The Knot Worldwide, è giunto all'edizione numero 10 di questi prestigiosi premi conosciuti come Wedding Awards, che quest'anno sono stati celebrati in anticipo rispetto agli scorsi anni, a fine gennaio, sorprendendo gli addetti ai lavori con l'annuncio delle imprese vincitrici del premio più importante del settore nuziale di questo 2023.

 

Tutte le edizioni sono speciali, eppure questa ha una ragione d'essere persino maggiore. Secondo José Melo, vicepresidente dell'Ufficio Vendite per l'Europa a Matrimonio.com -dopo due anni di pandemia molto difficili per il settore, in cui i professionisti sono stati costretti a fermare l'attività subendo gravi perdite, quest'anno possiamo finalmente parlare di un'edizione in cui i matrimoni sono stati celebrati in grande stile. Le imprese e il loro staff hanno lavorato senza sosta, weekend compresi, e hanno allungato la stagione dei matrimoni praticamente per tutto il 2022; per questo, oltre al riconoscimento individuale, Wedding Awards 2023 vogliono essere un omaggio a tutti i professionisti e le imprese che hanno lavorato duramente per mettere in moto la ripresa del settore-. Così, all'obiettivo di ogni anno di riconoscere l'eccellenza del servizio offerto dal settore wedding in Italia, si è aggiunto quello di mettere in risalto lo straordinario impegno delle imprese durante e dopo la crisi sanitaria. Quest'anno, come abbiamo detto, segnato da un boom dei matrimoni, i premi sono stati assegnati in base alle più di 8 milioni di recensioni delle coppie pubblicate sul sito. Una cifra importante e in continuo aumento e che rende i professionisti premiati molto orgogliosi e li induce a fare sempre del loro meglio per vincere il premio anno dopo anno. Oltre al numero di recensioni e al punteggio di ciascuna categoria, tra le più di 68.000 imprese presenti su Matrimonio.com, si prende in considerazione anche la qualità e la professionalità del servizio offerto. Per questo, il ruolo più importante è quello delle coppie che, con le loro recensioni e dopo aver usufruito dei servizi per il loro matrimonio, decidono chi merita di vincere il premio. Proprio per questo motivo, - “questo premio è diventato un punto di riferimento e una garanzia per le coppie che, anno dopo anno, organizzano il proprio matrimonio” - afferma Melo.

I Wedding Awards vengono assegnati alle seguenti categorie: Banchetto, Catering, Fotografia, Video, Musica, Auto matrimonio, Trasporto invitati, Partecipazioni, Bomboniere, Fiori e decorazioni, Animazione, Wedding Planner, Torte nuziali, Sposa e accessori, Sposo e accessori, Bellezza e benessere, Gioielleria, Luna di miele e Altri servizi. L'elenco completo dei vincitori è disponibile qui: http://www.matrimonio.com/wedding-awards

A proposito di Matrimonio.com

Matrimonio.com è un portale parte del gruppo di riferimento del settore nuziale, The Knot Worldwide, pensato per aiutare le coppie a organizzare il giorno più felice della loro vita. Grazie alla sua presenza internazionale ha creato la community nuziale e il mercato virtuale di nozze su Internet più grandi a livello mondiale. Dispone di un database con oltre 700.000 professionisti del settore nuziale e offre alle coppie strumenti per preparare la lista di invitati, gestire il budget, trovare fornitori, etc. The Knot WorldWide opera in 16 paesi tramite diversi domini come Matrimonio.com, WeddingWire.com, TheKnot.com, Bodas.net, Mariages.net, Casamentos.pt, Bodas.com.mx, Casamentos.com.br, Matrimonio.com.co, Matrimonios.cl, Casamientos.com.ar, Matrimonio.com.pe, Hitched.co.uk , Hitched.ie, Casamiento.com.uy, Weddingwire.ca e Weddingwire.in.

Per maggiori informazioni:

Telf.: +390833771747

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Giovedì, 26 gennaio 2023

di Pino GRECO

Tricase- Non si placa il botta e risposta tra Pd e sindaco sulle deleghe assessorili.

Il sindaco De Donno: “ La riflessione su deleghe ai consiglieri e sistemazione deleghe assessorili è iniziata da tempo”.

Francesca Longo capogruppo del Partito democratico e consigliere di maggioranza: “In questi giorni stiamo lavorando con il circolo del partito per risolvere le criticità che avevamo evidenziato nel documento indirizzato al sindaco a fine ottobre”.

Giovanni Carità del gruppo consiliare, "Tricase, che fare?": "La "crisi" è iniziata…”.

Andiamo con ordine. Era lo scorso ottobre quando il Partito Democratico di Tricase con un comunicato chiedeva al sindaco Antonio De Donno una verifica in seno all’amministrazione, in pratica delle valutazioni che portino eventualmente ad un rimpasto di Giunta.

Siamo ai nostri giorni - dopo 3 mesi arriva la risposta del sindaco Antonio De Donno:“ La riflessione su deleghe ai consiglieri e sistemazione deleghe assessorili è iniziata da tempo e ha periodicamente riempito le nostre riunioni di maggioranza. Abbiamo rinviato il tutto al momento in cui avremmo presentato i nuovi settori e firmato i decreti ai relativi dirigenti, cosa che avverrà probabilmente in questi giorni. E poi- “il documento del Pd si inserisce quindi in questo processo, e , aldilà della forma pubblica che non ho condiviso , è uno stimolo a migliorare le funzionalità della compagine amministrativa, così come assessori e consiglieri del Pd hanno sempre sostenuto”. Ed ancora il primo cittadino- “ho chiesto a tutti maggiore presenza ed impegno, perché la molteplicità delle azioni attivate in ogni settore ed i numerosi finanziamenti ottenuti che cambieranno il volto della nostra Città necessitano del massimo dell’impegno  e della disponibilità”. Ed infine – “capendo gli impegni lavorativi di tutti, sono certo che questa amministrazione rappresenterà la svolta tanto attesa per la nostra città in ogni settore, e questa responsabilità richiede impegno e presenza quotidiana. Altre logiche non ne conosco e mi appassionano poco, la città merita rispetto, coraggio e coerenza. Al di là delle sorti politiche di ciascuno di noi”. 

Giovanni Carità del gruppo consiliare, "Tricase, che fare?”

In merito alle vicende interne alla maggioranza che ha eletto il Sindaco Antonio De Donno la posizione del mio gruppo consiliare, "Tricase, che fare?", è nota da tempo. Lo abbiamo più volte chiarito in Consiglio Comunale, luogo preposto al dibattito e al confronto politico. Noi siamo convinti che qualsiasi crisi di maggioranza debba e possa risolversi esclusivamente nei confini della coalizione che ha candidato e poi eletto De Donno. Qualsiasi altra soluzione, a nostro parere, non è perseguibile. Le recenti vicende e le dichiarazioni del Sindaco lasciano intendere che la "crisi" è iniziata e finita con il documento della segreteria del Partito Democratico. Appare, difatti, evidente una scollatura tra le dichiarazioni del segretario cittadino e l'atteggiamento del gruppo consiliare del PD. Molto probabilmente si risolverà tutto in una sterile dialettica interna che al massimo potrebbe avere ripercussioni all'interno della Giunta Comunale, con le dimissioni concordate di qualche assessore. Altrettanto evidente appare il sostegno mal celato di alcuni componenti della minoranza, spesso e volentieri allineati se non partecipi nelle decisioni del Sindaco e dei suoi assessori. Per quanto ci compete noi ribadiamo ancora una volta la nostra totale lontananza dal modus operandi di questa Amministrazione Comunale, sempre più distante dalle reali problematiche della popolazione.

di Pasquale FERRARI

Nei giorni scorsi, a Roma, nel grande Salone del Ministero della Cultura, si è svolta una conferenza stampa alla presenza del Ministro Gennaro Sangiuliano nel corso della quale sono stati presentati 60 reperti archeologici rimpatriati dagli Stati Uniti, dov’erano stati commercializzati da trafficanti internazionali, ad opera dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC).

Il risultato dell’operazione – «di storica portata», come lo ha definito il Generale di Brigata Vincenzo Molinese, Comandante del Comando Carabinieri TPC – è il frutto di anni di diligente e difficile lavoro investigativo e la testimonianza dell’instancabile e costante impegno delle istituzioni e non può non porre l’accento sulla necessità di salvaguardare il patrimonio culturale nazionale, “attraverso la prevenzione e la repressione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici”, proprio come previsto tra i compiti del Comando dell’Arma appositamente istituito sin dal 1969.
I beni tornati in Patria, per un valore stimato di circa 20 milioni di euro, rappresentano il saccheggio di siti archeologici nazionali perpetrato da trafficanti senza scrupoli. Immessi nel mercato antiquario internazionale da ricettatori e mercanti d’arte e per troppo tempo rimasti in musei, case private e gallerie estere senza alcun diritto di proprietà.
 
Troppo spesso, tuttavia, si ritiene che l’immenso patrimonio nazionale sia limitato – per sentimento comune e unanime condivisione di pensiero – alle sole opere d’arte (quadri, monumenti) custodite nei musei o messe ad ornamento di edifici e piazze e non anche a ciò che abbiamo quotidianamente sotto gli occhi. A portata di mano. O addirittura a qualcosa di immateriale.
Se solo ci soffermassimo, nella nostra quotidianità, a pensare in questa direzione, la mente, e poi lo sguardo, non potrebbero non riportarci alle irregolari composizioni che sono i “muretti a secco”, ritenute anch’esse, non a torto, vere e proprie opere d’arte. Un’apparente accozzaglia di pietre, quasi a sembrar casualmente riposte per limitare campi e proprietà, o addirittura utilizzate per la costruzione di abitazioni, che nel tempo hanno modellato i nostri paesaggi testimoniando metodi e pratiche usati sin dalla preistoria per organizzare gli spazi dove vivere e lavorare ottimizzando le risorse locali naturali. Realizzazioni dalle molteplici forme, regolari o irregolari, che da sempre rivestono un ruolo primario pure nella prevenzione di frane e alluvioni, eppure nate quasi spontaneamente, per mano dei contadini che, arando, portavano le tante pietre trovate lungo i solchi, al limitare del terreno. Posandole una sopra l`altra.
 
“Petra su petra azza parite”. Il detto salentino significa che pietra su pietra si innalza un muro: c`è tutta l`umanità di un popolo in quelle pietre. In quell’Arte “che riguarda il saper fare costruzioni in pietra accatastando le pietre una sopra l'altra senza usare altri materiali se non, a volte, la terra secca”, che, nel 2018, l’UNESCO ha iscritto, appunto, nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell'umanità accogliendo la candidatura presentata anche dall’Italia, e per questa anche dalla Puglia. Un’espressione che è un incoraggiamento, un`esortazione alla pazienza e alla tenacia di quello stesso popolo. Una metafora per dire che le grandi cose si fanno un passo alla volta. Con abilità. Con Maestria. Con Arte. Un’Arte che, invece di essere salvaguardata come meriterebbe, viene spesso violata e violentata. Un vero sacrilegio. Nulla di meno, per effetti provocati, delle razzie in danno dei siti archeologici.
 
Nei nostri paesaggi quotidiani questi muri sono così comuni che spesso si dimentica la loro importanza storica e sociale. La mancanza di manodopera specializzata e l’agricoltura meccanizzata, sono solo le cause più evidenti tra quelle che stanno portando alla scomparsa di queste meraviglie.
Altre ragioni, piuttosto, assumono i connotati dell’incuria e della trascuratezza. Il grido di dolore della nostra memoria si fa spazio tra le azioni, e le omissioni, che deturpano irrimediabilmente non solo quegli “accumuli di sassi”, ma anche il ricordo di una intera civiltà. Di chi è la colpa di questo scempio? Potremmo allargare le braccia e far finta di non sapere la risposta. “Chi è senza peccato scagli la prima pietra …”. Anzi no. Lasciamole dove sono. E magari proteggiamole meglio.

 

di Ercole MORCIANO

Ricordare l’avv. Gennaro Ingletti per me significa ripercorrere una serie di flashback che partono sin dalla fanciullezza.

foto di Alfredo De Giuseppe

Il primo risale all’estate del 1956. Ero un bambino, avevo 9 anni ed ero vicino alle case delle mie nonne, all’inizio di via Stella d’Italia e la strada era strapiena di gente. Dal palazzo Ingletti, al suono mesto del campanone, nel silenzio totale, si avviava il corteo funebre per accompagnare in chiesa la mamma di Gennaro, Donata Turco, prematuramente scomparsa. Solo chi subisce una perdita così grave, specialmente se piccolo – Gennaro aveva circa 13 anni – può capire la sofferenza interiore, la ferita, che accompagnerà quel ragazzino per tutta la vita.

L’altra immagine di quell’epoca che mi torna alla mente mi fa vedere Gennarino con suo padre Mario –  lo storico direttore dell’ACAIT– partecipare alla Messa del fanciullo sempre al medesimo posto: nel transetto, ai piedi dell’altare di S. Vito.

Lo incrociai, non di persona, nei primi anni ’60 a Lecce. Lessi il suo nome in calce ad un bell’articolo sull’abbazia del Mito, pubblicato sulla “Tribuna del Salento”, diretta da Ennio Bonea ed esposto nella bacheca vicino alla sede del periodico in una viuzza del centro storico di Lecce, città dove studiavo. Un articolo, in seguito donatomi in copia, scritto con eleganza ma privo di retorica e ampollosità, lo stile detto della scuola “attica”, che avrebbe caratterizzato l’avvocato e il giornalista-opinionista per tutta la vita: precisione nelle argomentazioni, sobrietà nelle descrizioni, chiarezza nelle enunciazioni.

Le altre immagini sono comuni a molti altri tricasini e non: noto avvocato in grado di difendere nei vari ambiti e gradi della giustizia civile, penale e amministrativa; avvocato apprezzato da magistrati e colleghi dal quale i giovani tirocinanti si facevano guidare nei loro primi passi; fondatore con Carlo Cerfeda e altri tricasini di “Nuove Opinioni”; socialista all’antica, per nulla incline alle battaglie correntizie; cultore della musica jazz; lettore assiduo di giornali, riviste, libri e quant’altro potesse interessare la sua già vasta cultura; co-fondatore di varie associazioni tricasine culturali e sportive (Palla a volo Virtus, Pro-Loco, Società di Storia Patria e altre).

Onesto per principio, generoso per formazione, rispettoso per temperamento, al primo approccio poteva sembrare altero e distaccato; aveva invece una ricchezza interiore fatta di delicate sensibilità mai ostentate, eppure colte da chi aveva modo di conoscerlo meglio. Amava Tricase e lo dimostrava concretamente con i suoi scritti su “Nuove Opinioni” riguardanti argomenti di storia o di attualità, su cui prendeva chiara posizione: la sorte della Pretura e i problemi della giustizia, il depuratore EAPP e l’inquinamento del “Rio”, la tabacchicoltura, gli abusi edilizi, palla a volo e gli altri sport.

Negli ultimi anni l’avv. Ingletti ha vissuto con dignità la malattia, amorevolmente assistito dalla moglie M. Elisa e dai figli Claudia e Mario. Concludo con un passo preso dall’articolo “Itinerario della memoria” che il Pretore di Tricase, dr. Giuseppe Tuccari, scrisse su “Nuove Opinioni” nel 1979. in seguito al suo trasferimento a Lecce per promozione; benché non nominato l’avv. Ingletti vi compare indubbiamente:  “…qui [a Tricase] è stato possibile celebrare un processo penale sotto un ulivo in aperta campagna; …qui sopravvive una grande tradizione di avvocati che lavorano artigianalmente e perciò sono gli  ultimi strenui difensori mal ripagati dei diritti individuali… [quigli avvocati] hanno tutti una cultura umanistica fortemente personalizzata e alcuni di essi scrivono magnificamente; nobiltà d’animo e generosità d’affetti li rendono inclini all’amicizia; fondatori di giornali che esprimono opinioni rispettose delle altrui, essi sono libere individualità al servizio della crescita culturale e sociale dei concittadini.”

 

 

di Pino GRECO

Il sindaco Antonio De Donno annuncia investimenti per più di 3,8milioni di euro 

Più di 3,8milioni di euro  per rifare il centro storico e la piazza di Caprarica a Tricase. A breve  la parte della Città più antica cambierà volto. A mutare, però, non sarà solo il “salotto”, ma anche un rione del Comune di Tricase.

La Giunta Municipale del sindaco Antonio De Donno, dopo 2 anni di amministrazione -ha approvato il progetto definitivo dei lavori per la rigenerazione urbana del “centro storico di Tricase e di Caprarica” per un importo complessivo di € 3.850.000.

Gli interventi di rigenerazione interesseranno via Stella d’Italia, via Immacolata, via Liborio Romano, piazza V. Ciardo, via F.lli Allatini, il completamento di via Thaon de Revel, largo S. Lucia, via  Caputo, via  Conce,via   Acquaviva, Mito Cusi,  Voluro, Menderano, via Trunco, via Campane. E poi piazza Sant’Andrea del rione Caprarica. Dunque, gli interventi consentiranno una rigenerazione urbana non solo nel centro storico o “ salotto” cittadino ma anche in uno dei più grandi rioni, Caprarica – dove la centralissima piazza Sant’Andrea avrà un nuovo  “look”.

Il sindaco Antonio De Donno: “ I lavori di recupero del basolato nel centro storico,  ( Piazza Pisanelli, rione Puzzu, via San Demetrio, via Tempio), inizieranno nel mese di febbraio- da via Tempio ed a seguire piazza Pisanelli per poi interrompersi in estate e proseguire in via San Demetrio a settembre. I lavori della rigenerazione urbana inizieranno nel 2024, e completeranno il centro storico oltre al resto del progetto da 3500000 di euro. Invece 1500000 per il completamento capannoni Acait. Questo è attualmente il cronoprogramma salvo imprevisti”.

Pertanto, un’aria di ripresa, un’agenda di cantieri piena per i prossimi mesi, in particolar modo per il centro storico, luogo sempre poco valorizzato e abbandonato. Insomma, iniziare a “riqualificare” un’area strategica della Città per lo sviluppo turistico e paesaggistico dell’intera comunità pensando all’importanza che i centri storici hanno per l’economia e per l’immagine del Paese

Martedì, 24 gennaio 2023

di Pino GRECO

E’ proprio vero: per avere successo, bisogna essere unici

La G&co di Tricase tra le migliori gelaterie d'Italia

La pazienza, la perseveranza e un lavoro ben fatto creano sempre un'imbattibile combinazione per il successo

Dopo un’attenta valutazione e supervisione il Gambero Rosso assegna i riconoscimenti alle migliori gelaterie d'Italia: i tre coni.

E quest'anno tra le 493 gelaterie segnalate nella guida, ben 63 hanno ricevuto il massimo riconoscimento. Solo una quella pugliese: è la G&co di Tricase.

Tre coni, il massimo riconoscimento

Quattro sorelle, passione per il lavoro e amore per il gelato

Cinque anni consecutivi, premiate per attenzione e impegno sulla qualità

La gelateria G&co di Tricaseè tra le realtà a livello nazionale in cui si lavora meglio il gelato.

Le “ fantastiche 4 “sorelle Miriam, Annalisa, Gabriella, e Antonella Ricchiuto, vincono ancora.  Per la quinta volta consecutiva ( 2019, 2020, 2021, 2022 e 2023 - uno, due e tre coni),  la gelateria di Tricase  è tra le realtà a livello nazionale in cui si lavora meglio il gelato.

Con le bucce di agrumi caramellate (scarto delle spremute), e gli oli essenziali  abbiamo realizzato una crema di cioccolato con il gusto speziato di curcuma e cannella. Stracciato di massa di cacao 100*100 e crumble di frolla leggermente salato”, con questo “ miglior gusto”, creato per l’occasione,  abbiamo ricevuto il massimo riconoscimento:  i tre coni” – ci fanno sapere le sorelle Ricchiuto.

La settima edizione della guida Gelaterie d’Italia 2023 di Gambero Rosso è stata presentata ieri al Sigep. Un gelato sempre più “agricolo” ma non per questo meno attento alla tecnologia e ad intriganti mix con altri settori del mondo enogastronomico. Un gelato nel quale natura e scienza costituiscono un binomio sempre più indissolubile. Se da un lato trionfa il ritorno alla terra con grande attenzione al recupero degli scarti, dall’altro si moltiplicano le collaborazioni dei maestri gelatieri con chef, pasticceri, cioccolatieri, nutrizionisti e cantine per dar vita ad una proposta sempre più ampia, per far sì che la gelateria, senza perdere il suo carattere distintivo, allarghi il suo raggio d’azione con un’offerta che copra tutto l’anno.

Tornano le offerte di lavoro destinate esclusivamente a persone con disabilità: si cercano un tecnico di laboratorio chimico a Lecce e un banconista macellaio a Gagliano del Capo. Cresce, nel complesso, il volume di annunci veicolati dai Centri per l'impiego: sono 391 le figure ricercate (la scorsa settimana erano 360) da parte di 128 aziende. Sono i numeri del quarto report settimanale delle offerte di lavoro redatto dall’U.O. Coordinamento servizi per l’impiego dell’Ambito di Lecce di Arpal Puglia.  

Si registra un aumento dei posti disponibili nel campo della bellezza e cura della persona, dove si cercano sei parrucchieri ed estetiste; stesso discorso anche per la sanità privata e l'assistenza alla persona, dove si selezionano 10 infermieri, fisioterapisti, tecnici radiologi ma anche autisti accompagnatori. Una crescita si ha, ancora, nel settore ambientale, dove si assumono quattro tecnici; nel commercio, dove si cercano 21 addetti; nell'industria del legno, dove se ne selezionano 4.

Sono, poi, richiesti ben 98 tecnici e operai in aziende edili; 22 autisti o meccanici nel settore trasporti e riparazione veicoli; 34 operatori in aziende metalmeccaniche; 29 operai nel tessile; due addetti nell'artigianato e altrettanti nel settore pulizie; dieci figure per i profili amministrativi e informatici; dieci operatori presso call center. Parabola ascendente per il turismo e la ristorazione: 133 i lavoratori ricercati sia nell'immediato che in vista della stagione da aprile a settembre.

Sono così suddivisi: 25 addetti lungo la costa adriatica; 40 lungo quella ionica; 38 nell'entroterra; 30 nel Capo di Leuca. Interessanti anche le proposte di lavoro e formazione che giungono da altri Paesi europei tramite la rete Eures, agenzia dell'Unione Europea formata dai servizi pubblici per l’impiego e creata per facilitare la mobilità del lavoro tra gli Stati membri: tra gli altri annunci, si segnala quello relativo alla catena “Garden Hotel” che cerca 30 animatori da assumere nelle proprie strutture ad Ibiza, Maiorca, Minorca, Andalusia e territorio spagnolo. In particolare si cercano 10 animatori sportivi, 15 animatori per bambini, 5 istruttori di fitness.

Le offerte, parimenti rivolta ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, raggiungibile anche cliccando sui codici offerta inseriti all'interno degli annunci contenuti nel report. Quest'ultimo, inoltre, è diffuso anche sulla pagina Facebook "Centri impiego Lecce e provincia", sul portale Sintesi Lecce e sui profili Google di ogni centro per l'impiego. Le candidature possono essere trasmesse in tre modi: tramite Spid, direttamente dal sito "Lavoro per te"; inviando via mail ai Centri per l’Impiego il modulo scaricabile dagli annunci; direttamente nei Centri per l’Impiego durante gli orari di apertura al pubblico (dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento, info e contatti a pag. 39www.arpal.regione.puglia.it).

Gli scritti di don Donato Bleve presentati il 23 gennaio prossimo(ore 17,15)a Palazzo Gallone

Lettere ai miei parrocchiani

di Rodolfo FRACASSO

In sei eleganti volumi (trascritti dal periodico“Siamo la Chiesa“)il progetto editoriale di Rodolfo Fracasso. Rappresentano un contributo alla storia di Tricase e della nostraDiocesi dal 1973 al 2017. I libri (tra 200 e 270 pagine ciascuno con copertina colori) sono editi da Amazon, costano euro 7,5 ciascuno e il 23 gennaio saranno presentati i primi due volumi.

La presente pubblicazione nasce con l'intento di offrire al lettore, religioso o laico, l'occasione di riflessione, partendo dall'esperienza pastorale di un giovane parroco, don Donato Bleve, inviato nel 1971 a guidare la nuova parrocchia di S. Antonio da Padova in Tricase.

In una società in profonda trasformazione, in cui l'agricoltura fatica a confermare le antiche garanzie economiche, l'industria non decolla e il settore die servizi è agli albori, egli fonda il Bollettino parrocchiale intitolato “Siamo la Chiesa” (del quale egli sarà sempre direttore editoriale) e inizia a scrivere una lettera ai suoi  parrocchiani, come articolo d'apertura (Carissimi, Siamo la Chiesa!) di ciascun numero, che contiene anche altrui contributi scritti, di natura non necessariamente religiosa.

Egli tratta temi non solo ecclesiali, ma anche sociali, politici e di costume.

Il periodico (che firmerò come direttore responsabile, su richiesta dello stesso parroco, a partire dal 1987) si diffonde e, insieme a un ancora esiguo gruppo di collaboratori, lo stesso sacerdote lo coordina, lo condivide, lo ciclostila e lo fa distribuire periodicamente casa per casa.

Il parroco scrive e i riscontri che egli riceve, nei vari colloqui con la gente a, gli fanno comprendere che è iniziato un dialogo, metà per iscritto e metà verbale, che gradatamente fa crescere l'attività pastorale.

Si tratta di una straordinaria, per l'epoca, esperienza sacerdotale che non poteva divenire eredità dispersa nei 184 numeri del Bollettino, ma costituire la ricchezza unitaria dell'esperienza di una vita spesa nel servizio per gli altri. Le lettere sono state infatti raccolte in sei volumi numerati, divisi con criterio cronologico, con una veste tipografica adatta a una  lettura agevole.

Il progetto editoriale non sarebbe nato e non sarebbe stato realizzato senza la preziosa collaborazione di coloro che ne hanno pazientemente trascritto ogni parte, attingendo ai numeri originali del Bollettino e che pubblicamente ringrazio: Carmine De Marco, Marco Marra, Tommaso Ventura, Fernando Scolozzi e Loredana Wrona.

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