di Alessandro DISTANTE
Due iniziative meritano la prima pagina: “La marcia dei bruchi” e “L’anello del Bello”. Niente male come titoli!, direbbe qualcuno, ma di che si è trattato?
La “Marcia dei bruchi”, con l’adesione delle Scuole G. Pascoli e G. Comi, delle associazioni Heidi e BILL e di intesa con il Comune di Tricase, ha attraversato la Città al seguito di John Mpaliza, ingegnere del Congo che si definisce “marciatore della pace”.
“L’anello del Bello”, una quattro giorni per ricordare i trenta anni dalla morte di don Tonino Bello, organizzata dalla Fondazione Terre del Capo di Leuca–De Finibus Terrae, con il contributo della Regione Puglia-Teatro Pubblico Pugliese e con il patrocinio del Comune di Tricase e della Diocesi di Ugento-S. Maria di Leuca. Due iniziative che hanno inserito Tricase in un circuito sovracomunale: la Marcia ha interessato l’intera Puglia, con partenza da San Severo e arrivo (ai primi di aprile) a Bari; l’Anello, un circuito che coinvolge molti territori del Sud Salento.
Due circuiti che si intrecciano e si inseriscono nel dibattito nazionale e mondiale: non si continua infatti a discutere, come fa John Mpaliza, dei rapporti tra Africa ed Europa di fronte alla “invasione” come, purtroppo, dice Qualcuno o Qualcuna? Non si dibatte forse a livello mondiale sui temi tanto cari a don Tonino come la pace e la non violenza mentre continua ad aggravarsi il dramma dell’Ucraina o, come dice Qualcun altro, mentre siamo già nella terza guerra mondiale?
Due iniziative che si propongono di non rimanere semplici celebrazioni, perché di giornate dedicate a questo o a quello ne abbiamo piene le scatole! Ed i presupposti perché non siano solo due eventi fine a se stessi ci sono tutti. Da tempo operano in Tricase due realtà, ad esempio, in prima linea nel vivere quotidianamente i temi delle migrazioni e della pace o, più in generale, della giustizia e dell’eguaglianza tra i popoli: il guppo “Mare Aperto” e la Caritas diocesana. Due mondi, apparentemente lontani, ma che spesso lavorano in perfetta sintonia e sinergia.
Passare dalle giornate-spot alla quotidianità vissuta, dalle belle iniziative alla diffusa bellezza della vita, dalla logica della difesa a quella dell’aiuto, dalla paura dell’invasione alla scoperta della fratellanza, da un’Italia hub energetica ad un’Italia ponte tra i popoli. “Tutti in marcia; tutti anelli di una catena di solidarietà!”, ha gridato qualcuno a Tricase.
A TRICASE UN’ALTRA TAPPA DELL’ “ANELLO DEL BELLO”
QUATTRO GIORNI DI APPUNTAMENTI NELLA CITTADINA DOVE IL VENERABILE FU PARROCO
La Fondazione di Partecipazione PCE “Terre del Capo di Leuca - De Finibus Terrae" comunica che il dal 16 al 19 Marzo a Tricase, in occasione del XXX Anniversario del Dies Natalis del venerabile Don Tonino Bello, si svolgerà una delle tappe de “L’Anello del Bello”, una serie di iniziative per ricordare la figura del Vescovo di Molfetta. L'evento è realizzato nell’ambito del Progetto "In memoria del Bello", con il contributo della Regione Puglia - Teatro Pubblico Pugliese e con il patrocinio del Comune di Tricase e della Diocesi Ugento - S. Maria di Leuca, unico cammino ad anello in Puglia e candidato all’Atlante dei Cammini di Puglia.
Il programma della quattro giorni prevede per Giovedì 16 marzo alle ore 19.00 in Piazza Pisanelli presso le Scuderie di Palazzo Gallone si svolgerà una Riflessione su “Don Tonino, pastore di Misericordia”, a cura di don Stefano Ancora, Vicario episcopale per la Pastorale della Diocesi Ugento –S. Maria di Leuca e Parroco di San Giovanni Bosco ad Ugento, seguirà la Presentazione dell’Anello del Bello con la consegna del “sigillum” alla comunità di Tricase. Nella serata successiva, in collaborazione con l’Associazione NarrAzioni, nella Chiesa di San Domenico, in Piazza Pisanelli, dalle ore 20.00 venerdì 17 Marzo allo stesso orario di Sabato 18 marzo si svolgerà l’iniziativa: “24h di Bello”: lettura continua degli Scritti di don Tonino dalla voce della gente feriale. Sempre in Piazza Pisanelli, dalle ore 10.00 alle ore 19.00,di Sabato 18 Marzo, sarà possibile partecipare a SIT-IN ” Raccontaci il tuo Bello: raccolta di testimonianze su don Tonino Bello. Nella giornata di Domenica 19 Marzo nella Chiesa Madre - Natività della Beata Vergine Maria alle ore 10.00 sarà celebrata una Santa Messa presieduta da S. E. Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento – S. Maria di Leuca, al termine, si svolgerà l’inaugurazione della Pietra Miliare da parte di Antonio De Donno, Sindaco di Tricase. Alle ore 19.00, in Piazza Pisanelli, sarà possibile partecipare alla Festa di comunità “Fisarmonia”, un concerto di fisarmonica di Officina Salentina, per augurare, guardando il cielo: “Buon compleanno don Tonino Bello” · Dal 16 marzo al 2 Aprile, dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 16.00 alle 19.00, con il Patrocinio e con il contributo del Comune di Tricase, presso le Scuderie di Palazzo Gallone in Piazza Pisanelli sarà possibile ammirare la Mostra “Il Potere dei Segni”.
“L’Anello del Bello” è un cammino giubilare con un percorso culturale e spirituale sul pensiero e la spiritualità di don Tonino Bello, che geograficamente forma un anello che parte e torna a De Finibus Terrae e che attraversa il territorio del Capo di Leuca toccando i luoghi che hanno formato la personalità e la spiritualità di don Tonino Bello. L’iniziativa ha preso avvio a Salve lo scorso 26 febbraio e dopo Ugento e Barbarano del Capo, frazione di Morciano di Leuca, e Tricase, nelle prossime settimane raggiungerà Collepasso, Vaste, frazione di Poggiardo, Gallipoli, Castro, Alessano, per poi concludersi a S. Maria di Leuca - De Finibus Terrae .Significativa la tappa di Tricase, cittadina dove don Tonino Bello fu Parroco della Natività della Beata Vergine Maria dal 1° gennaio 1979 sino al 10 agosto 1982, quando venne eletto Vescovo di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi. A Tricase ricordano ancora una Piazza Pisanelli stracolma di fedeli, la sera del 30 ottobre 1982, quando il Venerabile fu consacrato Vescovo, con l’imposizione delle mani di Mons. Michele Mincuzzi allora arcivescovo di Lecce. Mentre il Vescovo di Ugento - S. Maria di Leuca, Mons. Miglietta (concelebrante con Mons. Garzia).
di Giuseppe R. PANICO
E’ in arrivo la primavera, pur con una atroce guerra in corso (Russia-Ucraina), con un’altra sempre più probabile (Cina- Taiwan), con un’ecatombe di giovani in divisa, con tantissimi altri ragazzi che potrebbero a breve indossarla (in Italia la leva è stata solo sospesa nel 2005), con timori che tali catastrofi, dovute ad oligarchi in cerca dei vecchi imperi, possano mettere in dubbio la continuità del modello di vita e di libertà del nostro Occidente.
Un Occidente che, pur imperfetto e sovente disprezzato da chi si nutre di utopie e ingrassa con le sue abbondanze, tantissimi cercano di raggiungere mentre ben radi sono quelli che se ne allontanano. Lo dimostra, ancora una volta, il recente grande naufragio sulla costa calabrese.
Come al solito, ogni “grande evento”, anche se tristissimo, serve ad alimentare un susseguirsi di polemiche, opinioni e “teatrini” televisivi e politici, troppo spesso privi di adeguate conoscenze, ma non di affannosa ricerca di presunti colpevoli e con sproloqui che proprio le libertà dell’Occidente imperfetto consentono e coltivano. Soprattutto quando si parla di migranti in un’Italia che, di fatto, è già il paese più permissivo/tollerante in Europa, ma, in termini di integrazione, fra i meno organizzati del mondo occidentale.
Col pensiero al mare e “vittime” della natura umana, caratterizzata, in gran parte, da realismo, egoismo e rapidità nel metabolizzare crisi e sofferenze, non possiamo che dare poi priorità a ciò che la vita ci può ancora offrire, anche come sviluppo economico, comprese le nostre due marine, egualmente mete di arrivo e sbarchi di migranti via mare.
Si è tenuto a Lecce, dal 1 al 5 marzo, il Salone Nautico del Salento, una chiara testimonianza di come la nautica, oltre ad essere un importantissimo settore dell’industria nazionale, come già evidenziato nei grandi similari eventi a Genova, Napoli, Viareggio, Brindisi etc., abbia un valore decisamente rilevante anche per un Salento che intenda incrementare il suo turismo.
Ma non basta parlare di barche e turismo, anche di pregio, se poi attenzione e priorità politiche, più che attrarre lavoro ed investimenti in nuovi e ben collaudati servizi attinenti al mare, sembrano quasi sforzarsi di evitarli.
Su queste pagine, si è più volte evidenziato come Tricase, il più grande comune costiero del Salento di Levante, sia quello con meno servizi costieri e con meno propensione al cambiamento. Se il mantenimento dello “status quo”, fermo ad oltre mezzo secolo fa, deve continuare, inutile poi lamentarsi se l’economia locale boccheggia, non per carenza di risorse, ma per carenza di motivazione nell’utilizzarle.
Tricase, per la nautica. non ha solo i soliti due porti, con quanto di negativo o positivo li caratterizza, fra ordinanze antiche e restrittive ben poco rispettate e rugginosi cartelli che le evidenziano, ha anche altre rilevanti potenzialità nautiche attraverso i così detti “Porti a Secco”.
Porti a favore di una nautica minore che, non richiedendo darsene, banchine di ormeggio etc. necessita solo di adeguati spazi a terra, ove occorra anche di apposite scaffalature e carrello elevatore, da dove tale nautica può essere prelevata e portata in acqua. Di una soluzione del genere, si era già accennato molti anni fa, in particolare per Marina Serra, mediante livellamento e proficuo utilizzo dello spazio (ex cava) a lato del vecchio malmesso scalo che necessiterebbe anche di un leggero allargamento. Si faciliterebbe così anche l’attività estiva di canoe e pedalò per escursioni verso le grotte e gli anfratti nelle vicinanze.
L’ormeggio continuativo in acqua, almeno in piena stagione, potrebbe essere su base settimanale e su una sola banchina, per circa 10-12 posti barca. Lo stesso sistema di “Porto a Secco”, potrebbe ancor meglio svilupparsi a Tricase Porto, con un proficuo utilizzo di quella vasta piattaforma a lato della darsena interna, costata a suo tempo così tanto ed ora adibita meramente a parcheggio.
Tale nuova portualità, quasi un terzo porto, andrebbe completata con un nuovo piccolo scalo verso il mare aperto, facilmente ricavabile sulla antistante scogliera, come anche da accordi con i privati per nuove aree di parcheggio estivo nelle vicine soprastanti e pianeggianti aree. La gestione a “a secco” della nautica minore, consentirebbe di avere, anche qui, servizi con canoe, pedalò etc. e più posti barca per la nautica maggiore e dunque più indotto per le pubbliche finanze e le locali attività.
Argomenti di possibile e auspicabile attenzione per una “tavola rotonda nautica” fra istituzioni e specifiche competenze. Intanto, con l’estate già all’orizzonte, sarebbe utile conoscere cosa l’amministrazione cittadina intenda fare o ha già programmato non solo per nautica e accessi al mare per la balneazione, ma anche per migliorare, nell’ottica di un mare per tutti, fruibilità e qualità complessiva delle nostre due marine.
fonte Provincia di Lecce
Lunedì 13 marzo, alle ore 10, a Palazzo Adorno a Lecce, si terrà la conferenza stampa relativa al potenziamento dei servizi di trasporto scolastici, in particolar modo dell’area Sud Salento e per gli Istituti del bacino di Tricase, Alessano e Poggiardo.
Interverranno il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, il consigliere provinciale delegato a Rete scolastica e Diritto allo studio, Rapporti con i Comuni e Regione Fabio Tarantino, il dirigente del Servizio Pianificazione servizi di trasporto e mobilità Roberto Serra, il consigliere regionale e presidente della VI Commissione Donato Metallo, il sindaco di Poggiardo Antonio Ciriolo, la dirigente del’IISS “Don Tonino Bello” di Tricase-Alessano e del Liceo Artistico “Nino Della Notte” di Poggiardo Anna Lena Manca.
di Alessandro DISTANTE
“Oltre l’8 marzo” è lo slogan scelto dal Comune di Tricase per la Giornata della Donna. L’appuntamento è a Palazzo Gallone alle ore 18 di oggi sabato per un concerto che verrà eseguito da tre donne.
Andare “oltre”! Certo, guai a ritenere che tutto sia stato raggiunto o che basti una Giornata per liquidare la questione femminile; eppure di strada e di conquiste ce ne sono state e sono tante. Al di là di astratte considerazioni o di aridi numeri, mi piace guardare ai fatti di casa nostra.
A Tricase sono tante le donne che ricoprono incarichi di responsabilità: è donna, prima volta per la nostra Città, il Comandante o, meglio, la Comandante della Polizia Municipale, un Corpo tradizionalmente al maschile. E’ una donna alla guida della più grade Istituzione del territorio: l’Ospedale Panico. E’ una donna al vertice della macchina burocratica del Comune, come Segretaria generale.
Sempre nella nostra Tricase sono le donne a dare vita ad una Associazione che, oltre ad organizzare eventi culturali e piacevoli meeting, si è messa in testa di attrezzare e rendere fruibile la piazza antistante la nuova chiesa di Sant’Antonio; è una donna a guidare un’altra Associazione di volontariato che, nel ricordo di una giovane donna, tiene alta l’attenzione sui temi della salute. Sono donne quelle che organizzano interessanti iniziative culturali; la prima, da anni, nel campo della musica con una rassegna internazionale e l’altra con un evento letterario, facendo convergere su Tricase scrittori e poeti. E, sempre nel campo della cultura, come non citare due sorelle che curano un luogo dove si annega nei libri e si respira la passione per la lettura? E’ donna la leader storica di un gruppo che dalla Serra si “scoppula” sui temi dell’ambiente e non solo. E non è un’altra donna a tenere le fila di un centro di ricerca, raccogliendo le memorie e le tradizioni che, diversamente, rischierebbero di scomparire? E parliamo di donne anche se pensiamo alla Culonna di Tutino e ad Asfodelo, associazioni impegnate nell’animazione del territorio e nello studio di tematiche educative.
Che dire poi della scuola? A parte le docenti, di gran lunga superiori per numero agli uomini, a Tricase sono quattro le dirigenti donne su un totale di cinque dirigenti (presidi).
Ed in politica? E’ donna la Presidente del Consiglio comunale; sono donne anche due Assessori, ma qui entra in gioco la “riserva” legislativa delle così dette quote rosa.
Eppure qualche ambiente rigidamente maschile rimane: nella Redazione del nostro giornale non c’è nessuna donna! Come Direttore me ne faccio carico ed a nome dell’intera Redazione lancio un appello alle donne di Tricase: “entrate in Redazione”. Sarebbe una bella risposta per andare “Oltre l’8 marzo”.
Venerdì, 10 marzo 2023
di Pino GRECO
Abbiamo telefonato all’assessore regionale alla Sanità Rocco Palese sulla vicenda “sportello Cup di Tricase”: la chiusura è stata revocata, da lunedì 13 l’ufficio di Tricase sarà aperto regolarmente”.
Dunque preoccupazione rientrata.
Dalla prossima settimana, lunedì 13, le prenotazioni delle prestazioni mediche ASL potranno essere effettuate regolarmente allo portello Cup dell’Asl in via Segni ( zona Draghi), Tricase- parola di Assessore Regionale alla Sanità
Venerdì, 10 marzo 2023
Zona Draghi – Tricase . Alcuni cittadini ci hanno inviato la comunicazione esposta presso la sede dei poliambulatori di Tricase, Cup ( Centro Unico di Prenotazione)
Nella comunicazione si legge : Si informa l’utenza che su decisone dell’amministratore unico di Sanitaservice questo sportello Cup resterà chiuso fino a nuova disposizione a partire da lunedì 13 marzo
Dunque, da lunedì 13 le prenotazioni delle prestazioni mediche ASL potranno essere effettuate presso i restanti sportelli Cup o, in alternativa:
Al Numero Verde 800888388: prenotazioni telefoniche nella fascia oraria 8.00-19.00 dal lunedì al venerdì, attivo solo da rete fissa.
Al Numero 080 9181603: prenotazioni telefoniche nella fascia oraria 8.00-19.00 dal lunedì al venerdì attivo da rete fissa e da cellulare.
On line: tramite il sito aziendale dal menù “Servizi online” presente nella home page.
Con Farmacup: prenotazioni nelle farmacie della provincia durante l’intero orario di apertura.
Ora c'è la data: il 21 giugno la prima prova scritta per l'esame di Maturità.
Si torna alla normalità pre covid.
E l'esame tradizionale fa paura a sette studenti su dieci.
Il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha così firmato, in anticipo rispetto allo scorso anno, l'ordinanza che definisce l'organizzazione e le modalità di svolgimento dell'esame di Stato 2023 facendo scattare il conto alla rovescia: ad oggi mancano infatti poco più di 100 giorni agli esami.
Si torna alla normalità
L'esame di Stato torna così alla normalità. A causa del Covid negli ultimi anni erano state modificate le modalità di svolgimento. Ora a fare ancora eccezione saranno i PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento), che non sono requisito di ammissione all'esame ma potranno essere oggetto del colloquio, se svolti. L'effettuazione delle prove INVALSI (che non concorrono alla valutazione) è invece requisito per l'ammissione.
La prova scritta
Per la prima volta dopo la pandemia, tutte le prove scritte (prima, seconda e terza solo per alcuni indirizzi, tra cui Esabac, Esabac Techno, licei internazionali) saranno a carattere nazionale, a eccezione degli istituti Professionali di nuovo ordinamento. Tra le novità, l'introduzione della seconda prova scritta per gli Istituti Professionali di nuovo ordinamento. Si tratterà di un'unica prova integrata che non verterà su discipline scolastiche ma sulle attività svolte durante il percorso di studi.
Nel dettaglio, le commissioni declineranno le indicazioni ministeriali sulla base del percorso formativo effettivamente svolto e dei programmi degli istituti, in un'ottica di personalizzazione, partendo da una cornice nazionale generale di riferimento e dalla tipologia di prova individuata e trasmessa dal ministero alle scuole, tramite plico telematico, il martedì precedente il giorno di svolgimento della prova.
Nel colloquio, che prenderà avvio da uno spunto iniziale (un'immagine, un breve testo, un breve video) scelto dalla Commissione, verranno valorizzati il percorso formativo e di crescita, le competenze, i talenti, la capacità dello studente di elaborare, in una prospettiva pluridisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina. Questi ultimi saranno indicati nel documento del Consiglio di Classe - che le scuole predisporranno entro il 15 maggio - di ciascuno studente.
Nella parte del colloquio dedicata alle esperienze svolte nell'ambito dei PCTO o dell'apprendistato di primo livello, tenuto conto delle criticità determinate dall'emergenza pandemica, le studentesse e gli studenti potranno illustrare il significato di tali esperienze in chiave orientativa, anche in relazione alle loro scelte future, sia che queste implichino la prosecuzione degli studi sia che prevedano l'inserimento nel mondo del lavoro. In sede d'esame saranno valorizzate le competenze di Educazione civica maturate durante il percorso scolastico.
La prima prova scritta è fissata dunque per mercoledì 21 giugno, dalle ore 8:30 (durata della prova: sei ore); la seconda prova scritta è fissata per giovedì 22 giugno. La durata della seconda prova è prevista nei quadri di riferimento allegati al d.m. n. 769 del 2018.
La terza prova scritta sarà martedì 27 giugno, dalle ore 8:30 per gli istituti presso i quali sono presenti i percorsi EsaBac ed EsaBac techno e nei licei con sezioni a opzione internazionale cinese, spagnola e tedesca.
La prima prova scritta suppletiva si svolge mercoledì 5 luglio dalle ore 8:30; la seconda prova scritta suppletiva si svolge giovedì 6 luglio, con eventuale prosecuzione nei giorni successivi per gli indirizzi nei quali detta prova si svolge in più giorni; la terza prova scritta suppletiva, per gli istituti interessati, si svolge martedì 11 luglio, dalle ore 8:30
Sabato 11 marzo, dalle ore 18, presso la Sala del Trono di Palazzo Gallone a Tricase, si terrà l’evento “Oltre l’8 marzo”
Un evento tra musica e parole, promosso dall’assessore Anna Forte
L’assessore Forte: “Celebreremo con questo evento la Giornata Internazionale della Donna in una data volutamente successiva all’8 marzo per rimarcare fortemente come sia necessario andare oltre la singola giornata di festa e per sottolineare che le conquiste in passato ottenute dalle donne vanno ricordate ogni giorno dell’anno, così come la libertà femminile va sostenuta sempre e tutti i giorni, attraverso l’ancora lunga strada per la parità di genere”.
Mercoledì, 8 marzo 2023
di Pasquale FERRARI
Al di là delle notizie più o meno vere o leggendarie sulle sue origini, la “Festa della Donna” resta un tema di grande attualità, occasione e momento simbolico di rivendicazione dei diritti femminili: divorzio, contraccezione, legalizzazione dell'aborto e la difesa delle conquiste delle donne.
La donna oggi non soggiace più al potere dell'uomo: la sua forza lavoro, da sempre esistita nella storia, ma non sempre riconosciuta, ha oggigiorno un importante peso nella società, soprattutto da un punto di vista economico e produttivo.
Oggi giorno, nella civiltà occidentale, le donne sono parte fondamentale della società, e sono finalmente rispettate. In altri parti del mondo, invece, la donna viene ancora vista come un problema della società. Nonostante grandissimi passi da gigante, infatti, la lotta per la libertà alla condizione femminile non è ancora terminata, perché, per molti aspetti, le donne devono ancora oggi combattere per i propri diritti per il pieno raggiungimento della completa parità di genere.
Forse anche scrollandosi dalle spalle ‘presunte’ conquiste dal sapore dolce amaro: come le quote di genere, che stabiliscono una percentuale obbligatoria di presenza di entrambi i generi nelle attività lavorative (in realtà negli organi di amministrazione e dei collegi sindacali delle società quotate in borsa e delle partecipate).
È la condizione che spesso manca nel mondo del lavoro e che nella maggior parte dei casi vede le donne sottorappresentate rispetto agli uomini.
Da qui il modo comune di chiamare le quote di genere, “rosa”. Alla sua entrata in vigore, la legge che le ha introdotte fissava la riserva dei posti a favore del genere sottorappresentato al 20%, portata poi a 30%.
Ad oggi, in forza di un apposito emendamento del 2019, le disposizioni previste per legge, ha innalzato la quota di genere al 40%. Tuttavia, finché le diseguaglianze tra uomo e donna esisteranno questa ricorrenza non avrà un vero significato: che mondo sarebbe se le rappresentanze di genere in quelle attività lavorative fossero al 100% “rosa”, senza vivere quella situazione come una vittoria del mondo femminile, o 100% “azzurre”, non vivendola come un sopruso?! Ritengo senza dubbio migliore.
fonte Regione PUGLIA
Il Dipartimento di Promozione della Salute con una nota ha precisato le modalità per l’accesso in sicurezza nelle strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali.
Per l’accesso a queste strutture ai visitatori non è più richiesta la Certificazione verde o la certificazione di esito negativo del test antigenico rapido o molecolare, eseguito nelle quarantotto ore precedenti l'accesso alla struttura.
È ripristinato l'accesso, su tutto il territorio nazionale, di familiari e visitatori a strutture di ospitalità e di lungodegenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque in tutte le strutture residenziali di riabilitazione e lungodegenza post-acuzie e in quelle socio-assistenziali.
Gli accompagnatori dei pazienti negativi al Sars-Cov-2 e dei pazienti con grave disabilità ai sensi della legge 104 del 1992 art. 3 comma 3 possono restare nelle sale di attesa dei dipartimenti di emergenza e accettazione, dei reparti di pronto soccorso e di quelli delle strutture ospedaliere, dei centri di diagnostica e dei poliambulatori specialistici, senza ulteriori formalità e senza dover esibire la Certificazione verde.
Per l’accesso al Pronto soccorso non è più necessario sottoporsi al test antigenico rapido o molecolare.
Gli accompagnatori dei pazienti con grave disabilità ai sensi della legge 104 del 1992 art. 3 comma 3 o con Alzheimer o altre demenze o deficit cognitivi con sintomi anche lievi o moderati, certificati possono prestare assistenza, anche nei reparti di degenza e di pronto soccorso, senza ulteriore formalità e senza esibizione del Green pass.
Le persone accolte nelle strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistite, hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e no, strutture residenziali socioassistenziali e altre strutture residenziali possono effettuare uscite temporanee senza ulteriore formalità e senza possesso della Certificazione verde.
Rimane, invece, l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte dei pazienti e dei visitatori.
È necessario eseguire un test antigenico di terza generazione o molecolare per SARS-CoV-2 per l’accesso:
Ciascuna direzione sanitaria di Azienda, Ente o struttura sanitaria del Servizio Sanitario Regionale, inoltre, può adottare per proprie oggettive esigenze misure peculiari.
Per sottoporsi a visite specialistiche in regime ambulatoriale o a esami medici non è più prevista la permanenza minima giornaliera nella struttura e non è più richiesto il test SARS-CoV-2.
È consentito l’accesso e la permanenza dei caregiver nelle strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali, in particolare per l’assistenza a pazienti anziani, a donne in gravidanza e a pazienti non autosufficienti e in condizione di fragilità.
Inoltre, è consentito l’accesso e la presenza dei volontari nelle strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali, secondo modalità organizzative che devono essere concordate con il Direttore Sanitario dell’Azienda o della struttura o con il Dirigente medico di Presidio ospedaliero o territoriale.
Caregiver e volontari devono indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e rispettare le indicazioni per la prevenzione dei contagi e per assicurare l’attività in condizioni di sicurezza, come da indicazioni contenute nei protocolli per la prevenzione delle malattie infettive in ambito sanitario