Romanzo d’esordio della leccese Delia Marzo

un misterioso interlocutore, un diario e il malessere interiore di unadolescente

5 gennaio al "Al Rì libri da bere" a Corsano

24 Gennaio al teatro Koreja di Lecce

Otto giorni. Otto giorni sembrano una nullità per imparare a vivere, ma a volte si vive maggiormente in poco tempo

Il tour delle presentazioni del romanzo d'esordio LA POLTRONA ROSSA (ed. Il Seme Bianco; Collana Magnolia; pp. 96) continua secondo le date elencate in alto.

Il romanzo è opera della giovanissima scrittrice leccese Delia Marzo. È un percorso interiore alla ricerca di se stessi e della felicità, scritto in forma di diario epistolare. Un testo poetico alla riscoperta dell’amore e del perdono attraverso un viaggio nella natura fino all’accettazione di se e del prossimo. Un testo in cui il malessere non è inquietudine macabra, ma malinconia che diventa bellezza.

La casa editrice, Il Seme Bianco, è una realtà NO EAP (no editoria a pagamento) che si rivolge ad autori emergenti ed esordienti ed offre la possibilità di pubblicare secondo elevati standard qualitativi. È sempre in costante sinergia con gli autori e li sostiene sia nella fase di editing o riscrittura, che in quelle successive alla pubblicazione.

Partner della Casa Editrice Castelvecchi, Il Seme Bianco ha come obiettivo quello di far crescere talenti e muovere il mondo editoriale verso la creazione di nuove opportunità, con uno sguardo sempre attento al mestiere dello scrittore.

La narrazione della storia si compone attraverso alcune lettere raccolte in forma di diario che la protagonista scrive ad un misterioso interlocutore.

Mia è una dolce fanciulla, vittima di un malessere interiore. Un giorno scorge una lettera firmata da una presenza molto cara e bramata dall’essere umano: la Felicità. Mia crede che Felicità gironzoli nella sua casa. Lei la osserva, forse, addirittura, la vede. Forse si siede lì per scriverle, su quella poltrona. Forse Felicità è solo una presenza.

Per lunghi mesi un dialogo epistolare legherà l’una all’altra finché Felicità scomparirà inspiegabilmente. Abbandonata, ma fiduciosa di poter scorgere la luce, Mia prosegue il cammino interiore e scrive del suo animo tormentato.

Amore è il desiderio di scaraventare la rabbia sul suo petto, sul suo sguardo innocuo ma non scorgere le forze per ribellarsi, perché malgrado i peccati commessi, esso è l’innocenza fatta uomo, mentre io, il giudice, che assolve senza mai condannare

Delia Marzo nasce a Gagliano del Capo (Le) nel 1997. Lo studio minuzioso delle letterature europee e il desiderio di immergersi in romanzi, traendo, da questi, ispirazioni per la scrittura, portano incondizionatamente l’autrice a indirizzare i propri studi universitari verso il mondo letterario: frequenta la facoltà di Lingue e Letterature Straniere a Lecce, mentre stringe tra le mani il suo primo esordio alla soffice età di 21 anni.

Info:389/1839747

Instagram: felicita_sulla_poltrona_rossa

www.ilsemebianco.it

“Premio Figilo per la storicità del foglio informativo settimanale cittadino di Tricase ” .

Iscritto al n. 679 Reg. Tribunale di Lecce -  20 maggio 1998

Il Festival del Giornalismo Locale è l’occasione per guardare il mondo da una prospettiva locale. Eventi, incontri, confronti, spettacoli, esperienze e workshop.

Grazie agli interventi di esperti e giornalisti di importanza nazionale, il Festival ha l’obiettivo di diventare un evento di riferimento del settore

GIOVEDI, 24 GENNAIO 2019. Sala Ponte • 2° Piano
Bellavista Club – Corso Roma, 219 • GALLIPOLI

Consegna dei Premi e Riconoscimenti Figilo 2019 a:

Xavier Jacobelli, direttore Tuttosport  “Premio Figilo 2019 Uomo di Sport”: consegna il premio Attilio Caputo, direttore di Caroli Hotels

Elio Donno  “Premio Figilo 2019 alla Carriera”: consegna il premio Fernando D’Aprile, direttore di Piazzasalento.

Danilo Lupo, giornalista LA7  “Premio Figilo Miglior Cronista”: consegna il premio Antonio Barillà, giornalista de La Stampa.

Gianfranco Lattante, caporedattore redazione Lecce “La Gazzetta del Mezzogiorno”  “Premio Figilo 2019”. Consegna il premio Pierangelo Tempesta, collaboratore ”La Gazzetta del Mezzogiorno”.

Renato Moro, caporedattore Nuovo Quotidiano di Puglia  “Premio Figilo 2019”. Consegna il premio Attilio Palma, Ufficio Stampa Caroli Eventi.

Alessandro Barbano, giornalista già direttore de Il Mattino  “Premio Figilo 2019”. Consegna il premio Adelmo Gaetani, già consigliere nazionale Ordine dei Giornalisti.

Alessandro Distante, direttore editoriale Il Volantino di Tricase  “ Premio Figilo per la storicità del foglio informativo settimanale cittadino”. Consegna il premio Oronzo Russo 

 

La Redazione

AUGURI A TUTTI E

GRAZIE PER AVERCI SCELTO

Gli auguri possono essere vuota formalità e quasi un rituale che si deve ripetere, anno dopo anno.

Eppure non è così, perché il nostro augurio va a tutti coloro che hanno consentito al Giornale di uscire puntualmente.

Ringraziamo innanzitutto i Lettori che ci seguono con affetto e che sono sempre i veri padroni del Settimanale.

Anche quest’anno abbiamo ospitato tantissimi interventi, tutti volontari, di persone che si sono trasformate da Lettori in Redattori.

E poi gli sponsor: senza di loro non saremmo potuti uscire.

Neppure quest’anno abbiamo chiesto contributi pubblici perché crediamo fermamente che il Giornale è di tutti se è il risultato di una condivisione anche economica.

Molti, anche di recente, hanno offerto un loro contributo: non li abbiamo neppure ringraziati perché non vogliono che si sappia, ma il loro gesto va molto al di là di quanto liberamente offrono.

Di questa gratuità li ringraziamo.

E poi ringraziamo anche chi ci ha onorati della sua presenza: ricordiamo il giornalista Antonio Polito che è venuto da noi senza chiedere preventivamente chi fossimo e cosa facessimo; è venuto senza garanzie ma è rimasto sorpreso del livello di attenzione riservatogli dal numeroso pubblico che ha riempito la Sala del Trono.

Di tutto questo vi diciamo grazie e auguriamoci che anche il prossimo anno potremo essere presenti per rendere presenti i cittadini.

Riportiamo alcuni degli interventi che in questo periodo si sono succeduti

relativamente alla questione della strada statale 275

di Pino Greco

Il sindaco di Tricase -Carlo Chiuri: “ Sarà il Consiglio a decidere sulla 275 .L’opera necessita di tutte le attenzioni e accortezze che noi abbiamo l’obbligo morale di vagliare per fare il meglio possibile

Nunzio Dell’Abate e Vito Zocco -Consiglieri comunali: “ Come gruppo consiliare ci siamo già dissociati da questa impasse e ci siamo pronunciati per la soluzione ad Est del tracciato”

Francesca Sodero-Consigliere comunale : “Partire con il primo lotto senza condizionare il secondo. Oggi stiamo perdendo tempo, dovevamo convocare Paglialuga, i tecnici del territorio qualcuno che ci possa ascoltare per chiedere delle considerazioni tecniche che non siano legate ad una Statale il problema deve essere posto in termini di mobilità del Capo di Leuca”

Fernando Dell’Abate- Consigliere comunale: “La strada si faccia fino a Montesano, ma, prima di realizzare il secondo lotto dobbiamo pensare al Capo di Leuca come una grande Città diffusa , utilizzando e riducendo la est non come strada Anas ma strada provinciale più facile da percorrere

Dario Martina -Presidente del Consiglio comunale : “ Opzione est o ovest, nulla è ancora deciso

Giuseppe Peluso e Mario Turco- Consigliere e Assessore Comunale :Avanti tutta con il primo lotto e lungimiranza sul secondo , ovviamente ad ovest

Il sindaco di Tiggiano – Ippazio Morciano:” I cittadini di Tricase devono sapere che se venisse approvata la variante est si creerebbe una frattura insanabile con il resto del Capo di Leuca

Il sindaco di Castrignano del Capo- Santo Papa : “La soluzione a est non è la migliore. L’atteggiamento che sta assumendo in questo momento storico Tricase non è certo collaborativo . Tricase chiede di entrare nell’Unione per condividere le problematiche poi davanti all’infrastrutturazione del territorio si gira dall’altra parte. Siamo arrabbiati conclude Papa e ne terremo conto in sede di ingresso nell’Unione ponendo eventualmente il veto”.

Il sindaco di Alessano- Francesca Torsello:Passando a est di Tricase il tracciato si avvicinerebbe di molto alla costa causando una cementificazione maggiore di quella che si avrebbe invece passando a ovest. La sola volontà di Tricase aggiunge non deve impedire una scelta condivisa visto che tutti gli altri territori sono d’accordo per il passaggio a ovest, che è meno costoso e con opere strutturali molto meno complesse

Il sindaco di Corsano - Biagio Martella:Passare da est significa costruire una barriera tra Tricase e il mare perché si tratterebbe di ricostruire la “Cosimina” con accessi e complanari per un convogliamento negli svincoli, inoltre si assisterebbe allo sventramento di una montagna. Dal punto di vista ambientale è devastante. La soluzione migliore è la variante ovest”.

L’Assessore Regionale Giannini : “Il sindaco di Tricase ha detto che lui è per realizzare la 275, discutendo su alcune questioni che vuole porre”.

 

La mia colonna di Alfredo De Giuseppe

Siamo quasi alla fine del 2018. L’Amministrazione guidata da Carlo Chiuri governa Tricase da circa un anno e mezzo e merita di avere un giudizio, i voti di un esame di medio termine. Innanzitutto vanno fatte tre osservazioni preliminari:

1) questa amministrazione è figlia dei tempi, non appartiene a nessun partito, a nessuna ideologia;

2) i consiglieri che la compongono, per lo più giovani, sono delle brave persone e non paiono mossi da particolari interessi di parte;

3) governare una cittadina complicata come Tricase non è facile per nessuno (chi lo dice non sa cosa significhi una macchina burocratica sottodimensionata, la gestione delle frazioni, l’eredità di tante strutture fatiscenti e l’insussistenza delle risorse economiche).  

L’Amministrazione Chiuri in questo lasso di tempo ha dimostrato una buona propensione nella gestione delle emergenze, delle disgrazie e dei disastri ambientali. Le conseguenze del tornado del 25 novembre sono state mitigate anche dalla prontezza dell’intervento dei soccorsi, coordinati dal Sindaco, richiamando in tempo reale aziende private, maestranze varie e tutti gli enti preposti. Così aveva fatto anche di fronte ad altri eventi, seppur di minore intensità. E fin qui va bene: nelle emergenze Chiuri ha dato il meglio del suo decisionismo.

Le note dolenti iniziano nella gestione complessiva del territorio e soprattutto sulle indicazioni per il futuro che questa Amministrazione vuole dare alla propria attività. Il Piano Regolatore, iniziato con la precedente giunta Coppola e affidato allo Studio Benevolo di Napoli, è vissuto come un effimero strumento tecnico.

Non ho sentito nessun intervento pubblico su cosa si vorrebbe davvero dall’adozione di tale strumento urbanistico. Più case, più strade, più strutture ricettive, più barche, più verdura o più carne? Niente, silenzio assoluto: il tutto è demandato ad astrusi incontri “partecipativi” dove si parla sempre della bellezza della partecipazione (circa 10 persone).

Traspare evidente che Chiuri e Co. non hanno in materia alcuna idea da comunicare e questo è molto preoccupante.

Sulla questione della nuova 275 è stato detto molto: il Sindaco è caduto lentamente nella trappola di dover scegliere fra una soluzione folle ad EST ed una devastante ad OVEST, quando è evidente che l’arrivo alla zona industriale di Tricase è più che sufficiente per lo scarso traffico del sud Salento.

In definitiva Carlo Chiuri non aveva alcuna seria informazione prima che salisse le scale di Palazzo Gallone, non aveva nessuna linea programmatica e certamente non ne avevano i ragazzi eletti nelle sue liste. E questo è grave in considerazione del fatto che se ne parla da oltre vent’anni: si può pensare di fare l’amministratore di una città senza sapere nulla del progetto più importante che la riguarda?

In campagna elettorale Chiuri aveva inoltre promesso un serio interessamento per lo sviluppo della zona industriale che langue in un torpore lunare. Consumo di suolo assurdo per poche decine di lavoratori continuativi.

Le ultime, inutili rotatorie sono la peggiore fotografia che il Sud può dare di sé stesso: spreco di denaro e zero investimenti produttivi. Il Comune non fa investimenti ma può creare le giuste condizioni per iniziare qualcosa, per far avvicinare qualche attività innovativa. Anche una sola cosa è meglio dello zero assoluto.

Sulla gestione dei beni comunali, siamo alla stagnazione, partendo dall’Acait crollata ai campi sportivi inagibili per finire alle strade, alle scuole fino allo stesso Palazzo Gallone e Convento dei Domenicani.

Ci sono poche tracce dell’attività di questa Amministrazione sul piano traffico, sull’eventuale isola pedonale (sempre annunciata e ritirata), sul dialogo con gli altri Comuni limitrofi intorno ad una serie di questioni che pure potrebbero diventare in futuro strategiche, come raccolta dei rifiuti, depuratori, piste ciclabili e trasporti. Così come poco interessante è stata la gestione degli eventi culturali, di cui è difficile ricordare un qualcosa che possa avere un seguito, uno sguardo più largo verso operazioni di richiamo almeno provinciale, fosse anche la sagra del fungo cardoncello fritto con l’aceto balsamico. Ci rimane il Presepe vivente e Scherzi a parte, una trasmissione che pare sia intervenuta nel circo natalizio tricasino.

In ogni caso, a parte gli scherzi, il Sindaco, la giunta e i suoi consiglieri meritano complessivamente un bel cinque. Si può ancora riparare: però bisogna approfondire, studiare, decidere. E un po’ di coraggio non guasta mai, specie quando la situazione è quasi disperata.

                                                                                        

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