Nel numero scorso ho pubblicato un mio articolo sul rinnovo delle cariche nell’Ente Parco Otranto – S. Maria di Leuca – Bosco di Tricase.

Ho riferito di alcuni scontri e del fatto che Tricase fosse rimasta fuori dai vertici politici e tecnici.

Il Sindaco De Donno ha pubblicato sui social un suo comunicato che ricostruisce quanto accaduto e così conclude: “Le notizie apparse sul Volantino sono fuorvianti rispetto all’accaduto e ad una corretta informazione”.

Nell’articolo avevo scritto che Tricase era rimasta fuori “sia nei vertici politici che in quelli tecnici”.

Ed infatti il Sindaco De Donno ha confermato che Tricase non ha né la presidenza dell’Assemblea dei Sindaci, né la presidenza del Comitato tecnico; come Presidente dell’Assemblea è stato individuato ed eletto il dott. Osvaldo Stendardo, sindaco di Alessano e come Vice Presidente il sig. Alberto Capraro, vice sindaco di Castro.

Al vertice dell’organo tecnico, così divenendo anche il Presidente del Parco, è stato nominato il dott. Michele Tenore, professionista nonché amministratore di Otranto (è stato vice sindaco nell’Amministrazione Cariddi), persona quindi non di Tricase.

Nell’articolo avevo scritto che “Non sono mancati i confronti abbastanza serrati ed animati, al punto da sfiorare la rissa”. Lo stesso Sindaco De Donno riconosce che si è giunti alle nomine “Dopo un confronto serrato e costruttivo, al netto di alcune posizioni estreme nelle parole e nei fatti fortunatamente marginalizzate”.

Ed è quello che il sottoscritto ha riferito, evitando di scrivere che si stava venendo alle mani.

La circostanza –sottolineata dal Sindaco De Donno- che la assenza di vertici politici per Tricase sia dipesa dall’aver ottenuto l’inserimento nel Comitato Tecnico di un professionista che opera presso il Chieam in Tricase Porto, ci fa piacere ed infatti avevo scritto che “il dott. Cataldi è tecnico che opera in Tricase … e questo costituisce un indubbio positivo apporto”.  

A questo punto però il Sindaco ci deve spiegare perché vi siano stati scontri piuttosto vivaci con “posizioni estreme nelle parole e nei fatti” come egli stesso riconosce.

Secondo fonti ben informate le posizioni estreme sono state conseguenza del tentativo di nominare un altro tecnico locale di Tricase, operazione poi non riuscita.

In ogni caso, abbiamo riportato, in sintesi, quanto dichiarato dal Sindaco De Donno sui social, sperando che, dovendo smentire il Volantino, scelga, la prossima volta, di farlo sul nostro giornale continuando ad assicuragli, come sempre gli abbiamo offerto, lo spazio necessario. A.D.

di Alessandro Distante

Mi è capitato di partecipare ad un incontro tenutosi nelle Scuderie di Palazzo Gallone; mi era stato affidato il compito di moderare il dibattito, oltre che di introdurre i temi della serata. Al centro, il libro di Gino Strada “Una persona alla volta”.

Ed ho cercato di mettere in pratica il suggerimento che mi veniva offerto dal titolo: ho invitato a prendere la parola “una persona alla volta”.

E così è stato. Mi ha sorpreso la riflessione fatta da una persona in età giovanile che ha rimarcato che i ragazzi, contrariamente a quello che avevo provocatoriamente asserito, partecipano, in luoghi e in maniera diversa e con strumenti diversi, come può essere la rete.

L’osservazione della persona giovane nasceva dal fatto che nelle Scuderie –come spesso accade in incontri pubblici- la presenza di giovani era veramente si contava sulle dita di una mano.

Qualche sera prima avevo partecipato ad un incontro con Franco Arminio, il teorico della paesologia, sostenitore di quel “nuovo umanesimo da inventare” che lotta contro lo spopolamento delle aree interne. Il Poeta sottolineava che bisogna ripartire dai piccoli paesi dove è ancora possibile tessere relazioni umane, dove è possibile incontrarsi per strada e salutarsi, dove magari è possibile parlare guardandosi negli occhi.

Ed allora mi sono chiesto: è mai possibile sostituire i luoghi dell’incontro fisico ed accettare una vita sociale fatta solo sui social, una realtà realizzata solo in maniera virtuale, una comunicazione priva di sguardi e di gesti?

Nelle Scuderie avevo sostenuto che certe persone, come Gino Strada, si spiegano anche perché hanno vissuto una fanciullezza in famiglie piene di relazioni intergenerazionali, perché hanno giocato con gli amici del quartiere, perché, da giovani, si sono impegnati nelle lotte operaie, studentesche, sociali e politiche.

Ed allora: siamo sicuri che la scarsa partecipazione dei giovani agli incontri “tradizionali” è solo questione di modalità e di luoghi e non nasconde ed evidenzia, al fondo, una indifferenza, un rifiuto di uscire di casa e di confrontarsi con chi magari la pensa diversamente? Non è che, forse, a furia di stare sui social e ricevere solo i “mi piace” non sopportano la fatica di ascoltare anche chi non piace o parlare senza ricevere, di ritorno, i likes sperati?

I luoghi di comunità, dalla famiglia ai corpi sociali intermedi, dai partiti ai sindacati per finire agli oratori, possono essere sostituiti dalle amicizie della rete, dalle relazioni virtuali, dalle piattaforme digitali?

Eppure, potrebbe obiettare qualcuno, nei consigli comunali (anche nel nostro) trovano posto tanti giovani. E’ certo un aspetto positivo e da incoraggiare, ma è mai possibile inventarsi un impegno politico se dietro e di fondo non vi è stato e non vi è un impegno sociale? Ho dei dubbi, ma -dirà sempre quel qualcuno- sono frutto di un modo “antico” di leggere la realtà! Lo spero, ma lasciatemi il tarlo (positivo) del dubbio!

P.S. Articolo scritto provocatoriamente per sollecitare un “pubblico” dibattito. Inviare interventi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

SLOGAN O PARTECIPAZIONE ATTIVA?

NOI SIAMO DIFFERENTI!

di Vincenzo ERRICO

Uno dei temi spesso affrontati, soprattutto durante la campagna elettorale, da tutti coloro che, nel fare politica, ci hanno preceduto è il coinvolgimento della cosiddetta “base” in quella che è l’attività amministrativa. Purtroppo, tale coinvolgimento è rimasto lettera morta, continuando le varie amministrazioni ad escludere dalle loro decisioni l’intera cittadinanza.

Per noi di “Tricase Insieme” non sarà così! A noi gli slogan non piacciono e alle belle parole preferiamo i fatti! Quali sono questi fatti?

Innanzitutto, il considerare la partecipazione non solo una parola, uno slogan appunto, ma una peculiarità dell’azione amministrativa. E, per tale motivo, ci definiamo “portatori sani” di un nuovo modo di amministrare la città, sollecitando il più possibile la partecipazione dei cittadini e fornendo il modo di concretizzarla.

Uno degli strumenti di cui potremmo servirci, qualora fossimo chiamati a governare la Città, sarà il bilancio partecipato. Di cosa si tratta?

Oltre ad essere un incentivo alla partecipazione, è sicuramente un coinvolgimento diretto nelle scelte più importanti che una amministrazione è chiamata a fare.

Nulla di trascendentale, ma solo l’approvazione di un regolamento ad hoc che, oltre ad istituzionalizzare la previsione di destinare una percentuale del bilancio alla realizzazione di  proposte o progetti provenienti da associazioni o gruppi di cittadini attivi, darà la possibilità di analizzare pubblicamente la bozza di bilancio, dando ai cittadini la possibilità di avanzare proposte e correttivi, con una valenza consultiva, in quanto la decisione esecutiva rimarrebbe sempre in capo alla giunta ed al consiglio comunale.

È chiaro come questo strumento potrà dare, non solo l’occasione per una partecipazione attiva della cittadinanza, attraverso la discussione dei capitoli di bilancio, ma anche e soprattutto darà modo di stabilire la priorità e la modalità dei tanti interventi che, materialmente o meno, incideranno sulla vita e sulle prospettive delle comunità.

Ultimo aspetto, ma non per questo meno importante, il bilancio partecipato sarà l’antidoto alle cosiddette fughe solitarie, ovvero alla realizzazione di cattedrali nel deserto utili solo ad appagare l’ego di taluni amministratori o a favorire clientelismi, lasciando il più delle volte enormi voragini nei bilanci comunali unitamente a danni irreparabili all’ambiente ed alla qualità di vita della Città.

Le idee sono ben chiare e siamo pronti a realizzarle!

di Gabriele MUSIO

Tricase- Nell'ultima settimana di aprile, Vincenzo Quaranta, ragazzo nato nel 2006 e tesserato dell'ASD AS Tricase, ha disputato una serie di allenamenti con la Primavera 3 del Rimini Calcio, squadra militante nel girone B di serie C.

Originario di Presicce, Quaranta ha indossato sin da piccolo i colori dell'AS Tricase, fino ad arrivare in Prima Squadra e aver disputato quest'anno il campionato di Seconda Categoria, legandosi al braccio anche la fascia di capitano, nel corso della partita contro il Presicce Acquarica. Quaranta si è distinto positivamente anche nella vittoria del campionato Juniores Under 19 nella scorsa stagione calcistica.

Si tratta solo dell'ultima collaborazione tra l'AS Tricase e il Rimini Calcio, avvenuta grazie alla presenza nella società romagnola del tricasino Angelo Sanapo, storico responsabile tecnico della società rossoblu e oggi responsabile del settore giovanile del Rimini. Nel corso della stagione, diversi gruppi sono stati ospiti del Rimini per tornei, gare amichevoli e allenamenti e l'attenzione della squadra romagnola per i ragazzi del territorio è costante. Le collaborazioni tra l'AS Tricase e le società professionistiche della penisola sono molteplici e sempre attive, allo scopo di dare opportunità di crescita ai più meritevoli ragazzi del territorio.

Soddisfatto anche l'attuale responsabile del settore giovanile dell'AS Tricase Giancarlo Marra: "Quaranta è un ragazzo splendido che si è distinto negli anni per le sue doti umane e tecniche. Ci auguriamo che possa attenzionare presto società più blasonate e certamente saprà mettersi a loro disposizione con umiltà. Ringraziamo il Rimini Calcio per la vicinanza che stanno avendo nei confronti dei nostri ragazzi, per noi è  il risultato di decenni di lavoro e professionalità. "

 

Un progetto ancora inattuato

“Il Parco naturale Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase è un parco regionale della Puglia istituito con la legge regionale 26 ottobre 2006 n. 30. Dal 29 luglio 2008 il Parco è dotato di un Consorzio per la gestione con sede nel Castello di Andrano. Il Parco nasce dalla forte volontà di tutelare un patrimonio naturalistico irripetibile, d’altissimo valore scientifico-culturale e dall’intento di valorizzare il territorio secondo un modello di sviluppo eco-sostenibile che garantisca la tutela della biodiversità mentre promuove l’economia delle Comunità di riferimento, Tra gli obiettivi che la legge regionale 30/2006 attribuisce alla istituzione del Parco anche lo snellimento delle procedure amministrative e la promozione delle proprie attività attraverso il necessario coinvolgimento delle comunità locali” (così Francesco Giorgio, in Piùturismo, giugno 2023).

IL RINNOVO DELLE CARICHE

E TRICASE A BOCCA ASCIUTTA

In questi giorni, dopo la scadenza degli organi tecnici e politici di gestione, l’Assemblea del Parco, della quale fanno parte i Sindaci dei Comuni ricadenti al suo interno, ha proceduto al rinnovo delle cariche e degli incarichi. Non sono mancati i confronti abbastanza serrati ed animati al punto da sfiorare la rissa. Dopo vari rinvii nel tentativo di quadrare il cerchio, l’Assemblea ha proceduto alla nomina dei vertici. Presidente dell’Assemblea dei Sindaci è stato eletto il Sindaco di Alessano, Osvaldo Stendardo. Come componenti del Comitato Esecutivo, organo tecnico sono stati nominarti il dott. Michele Tenore, nominato presidente, il dott. Gianfranco Cataldi e l’ing. Cristina Rizzo.

Tricase, ancora una volta, è rimasta al palo. Eppure l’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco De Donno, aveva cercato di inserire nel comitato tecnico un professionista tricasino tentando un accordo che vedeva una ripartizione tra cariche politiche e incarichi tecnici.

Il tentativo tuttavia non è riuscito, al punto che Tricase è rimasta fuori da ogni presenza sia nei vertici politici che in quelli tecnici. Certo v’è da dire che il dott. Cataldi è tecnico che opera in Tricase avendo un rapporto di collaborazione con Ciheam e questo costituisce un indubbio positivo apporto, ma l’obiettivo che il Sindaco voleva perseguire era ben altro.

Cosa dire? L’auspicio è che il Parco, finalmente, riesca ad operare secondo quelle finalità che portarono la Regione ad istituirlo nel lontano 2006. Il percorso e l’attività sinora svolta non sembrano aver corrisposto alle aspettative. Se è vero che la istituzione del Parco ha determinato un’obiettiva forma di tutela del territorio e, soprattutto, della costa che da Otranto giunge fino a Leuca, non si può certo dire che abbia costituto un’occasione di valorizzazione e di sviluppo. Basti pensare al fatto che la mancata approvazione del Piano del Parco ha determinato il blocco degli interventi edilizi: allo stato e fino all’approvazione del Piano non sono possibili interventi se non sull’esistente e soltanto di manutenzione.

SNELLIMENTO DELLE PROCEDURE? MA DOVE?

IL LUNGO CAMMINO PER IL PIANO

Anche in termini di snellimento delle procedure amministrative il bilancio non è soddisfacente. Lo stesso Piano del Parco è rimasto invischiato in lunghe e complesse procedure amministrative; basterà pensare che il cammino per l’approvazione del Piano è partito dal 2010 con l’affidamento del servizio di supporto al Comitato Esecutivo per la predisposizione del Piano Territoriale del Parco all’ing. Andrea Retucci e all’arch. Salvatore Mininanni; dopo un anno è stato approvato l’atto di indirizzo per la formazione del Piano; e poco dopo il Documento di Analisi Preliminare. Nel febbraio 2021 si è dato avvio alla procedura di VAS e affidato all’avv. Gabriella De Giorgi Cezzi l’incarico per la redazione delle NTA.

La bozza di Piano è stata discussa con i Comuni nei mesi di ottobre e novembre 2012. Nell’aprile 2013 i Tecnici incaricati hanno consegnato la Bozza del Piano. E’ poi accaduto che nell’agosto del 2013 la Regione ha approvato il PPTR con la necessità di effettuare la verifica di compatibilità del Piano del Parco al detto Piano Paesaggistico.

Successivamente l’entrata in vigore delle norme sui SIC (2016) e sulle ZSC (2018) hanno ulteriormente reso necessarie verifiche ed approfondimenti.

Nel gennaio 2019 il Piano del Parco è stato adottato per la consultazione ai fini VAS e VINCA. Insomma tante tappe, infinite verifiche e numerose necessità di approfondimenti ed aggiornamenti.

Ora, sembrerebbe che il Piano stia per essere approvato dalla Giunta regionale ma di anni, dal 2006, ne sono passati veramente tanti.

INTANTO UNA FALSA PARTENZA

ASSENTI NELLA CONFERENZA DI SERVIZI PER LA CICLOPEDONALE

Il 6 maggio è stata convocata dalla Provincia di Lecce la Conferenza di Servizi decisoria per il progetto di fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione di un sistema stradale per la fruizione ciclopedonale della costa “Otranto- Santa Maria di Leuca” con un importo di progetto di ben 22 milioni di euro.

Il progetto si inserisce nel Contratto Istituzionale di Sviluppo CIS Brindisi-Lecce.

Alla Conferenza però sono risultati assenti il Comitato Esecutivo del Parco e il Presidente dell’Assemblea dei Sindaci; sarà stato un caso, dovuto magari al fatto che la convocazione era stata inviata in data 19 aprile, ma l’esordio non è stato dei migliori.

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