Il Comune di Tricase ha aderito alla Rete dei Piccoli Comuni del Welcome;
è un’iniziativa promossa dalla Caritas diocesana di Benevento.
Tale adesione comporta la possibilità per il Comune di essere affiancato, gratuitamente, nell’attivazione e sviluppo delle politiche di welfare personalizzato e di sviluppo socio-economico del territorio, nell’interesse delle fasce più deboli della comunità.
“Fare rete –così si legge nella delibera della Giunta di Tricase- per non disperdere le energie nell’attuazione di progetti comuni che costituiscono un valido contributo alla vita sociale, economica e spirituale (morale)”.
233 Nuovi casi
21.385 Test giornalieri
6 Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 49
Provincia di Bat: 1
Provincia di Brindisi: 41
Provincia di Foggia: 34
Provincia di Lecce: 64
Provincia di Taranto: 42
Residenti fuori regione: 3
Provincia in definizione: -1
3.806 Persone attualmente positive
152 Persone ricoverate in area non critica
15 Persone in terapia intensiva
Dati complessivi
276.721 Casi totali
4.537.477 Test eseguiti
266.042 Persone guarite
6.873 Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 100.595
Provincia di Bat: 28.620
Provincia di Brindisi: 21.989
Provincia di Foggia: 48.889
Provincia di Lecce: 32.620
Provincia di Taranto: 42.418
di Caterina SCARASCIA
La scena a cui abbiamo assistito il 27 ottobre scorso al Senato, con l’affossamento del Decreto Zan, è stato qualcosa di rivoltante. Quell’applauso da tifoseria da quattro soldi che inneggia ad una vittoria ideologica che, in realtà, è lo schiacciamento di diritti di persone è inqualificabile, indegno e vergognoso, talmente indecente da superare ogni senso di nausea. Bisognerebbe inventare una reazione fisiologica ed organica per simili spettacoli.
“Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità".
Basterebbe questo titolo, il titolo del Decreto, per sospendere il giudizio e fermarsi a riflettere e, soprattutto, per chiedersi: ma nel mondo reale, nella società attuale, fra i giovani soprattutto, questi problemi esistono? Sono causa di disagio, di discriminazione, di insulti, di sofferenza?
La diversità fa paura? Diventa occasione di violenza? Esistono i pregiudizi sugli orientamenti sessuali? Sono causa di discriminazioni, disparità nei trattamenti e nei comportamenti?
Si, tutto questo esiste, eccome!
Fatevi un giro nelle scuole, nei bar, nelle discoteche e vedrete cosa c’è!
Vedrete gli atteggiamenti, le parole, gli sguardi bullizzanti, a livello fisico e psicologico.
Io nel mio lavoro ci combatto ogni giorno e, negli ultimi anni, purtroppo, sempre più spesso. L’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia esistono e creano un campo di battaglia: da un lato chi fa scelte, o cerca di farle, in base al proprio orientamento sessuale e dall’altro chi contro quelle scelte sputa sentenze e scambia le proprie idee per la “verità” assoluta, che non esiste.
Educare ed informare per far sì che i punti di vista siano molteplici e per far capire che ognuno ha diritto a vivere la propria vita senza “etichette” è complicato, se poi ci si mette di mezzo una politica becera e disgustosa….è finita!
Questa è una classe politica lontana dalla realtà, dai problemi, dalle visioni del mondo di oggi, non si confronta perché non vede e non sente nulla, tranne i propri interessi.
Ha detto bene qualcuno che, in fondo, il Decreto Zan non importava davvero a nessuno; interessava strumentalizzarlo, questo si, per le rispettive fette di elettorato.
Intanto la gente fuori dal palazzo fa la sua vita, insegue i suoi sogni o i suoi problemi ed è talmente stanca e disillusa che ha deciso anche di rinunciare al voto.
Nelle comunità sempre più sfibrate e sconnesse, fra poco morirà del tutto anche l’esercizio della democrazia
Scuolabus, dal 2022 la Regione finanzierà solo l’acquisto di automezzi a zero emissioni
L’assessore Leo: “Bisogna limitare al massimo l’uso di veicoli inquinanti ed orientarsi, sempre più, verso l’utilizzo di automezzi elettrici che rispettano l’ambiente”
La Puglia sceglie di puntare al trasporto scolastico sostenibile e di contribuire alla riduzione delle emissioni inquinanti. Dal 2022 la Regione finanzierà solo l’acquisto di scuolabus con alimentazione elettrica. Lo ha deciso la Giunta regionale su proposta di Sebastiano Leo, assessore alla Formazione, Lavoro, Diritto allo studio, Scuola e Università.
L’atto, approvato nell’ultima seduta del 15 novembre, stabilisce un duplice obiettivo. Il primo è l’incremento dell’entità del contributo per automezzi elettrici, specificatamente richiesto dai Comuni nella loro programmazione annuale ai sensi della L.R. 31/2009. Ciò in vista del prossimo scorrimento della graduatoria per acquisto scuolabus, approvata lo scorso 28 luglio con Delibera n. 1275 nell’ambito del Piano regionale per il Diritto allo studio 2021. Tenendo conto dei fondi richiesti dai Comuni nel 2021, detto incremento può far elevare fino ad un massimo di 86mila euro il contributo complessivo per automezzo.
Il secondo, più significativo, consiste nella decisione di voltare “radicalmente” pagina in materia di contributi per acquisto scuolabus. Dall’anno 2022, infatti, saranno finanziati solo automezzi elettrici.
Nella Delibera approvata nella Giunta del 15 novembre, fra l’altro vengono evidenziati i processi attualmente avviati a livello nazionale ed internazionale verso la transizione ecologica. Si tratta di processi “che pongono al centro degli obiettivi strategici generali l’innovazione finalizzata alla promozione della sostenibilità ambientale e dello sviluppo sostenibile per fronteggiare i cambiamenti climatici e le emergenze ambientali”. E per tali motivi “la Regione Puglia ritiene dover contribuire a combattere le fonti che maggiormente incidono sull’inquinamento atmosferico, tra cui quelle del trasporto, attraverso scelte di propria competenza che puntano ad una mobilità cittadina sempre più ad emissioni zero”.
“A mio parere - dice l’assessore Leo - abbiamo messo in campo una scelta che darà frutti considerevoli, non solo dal punto di vista ambientale e della tutela della salute dei bambini, ma anche per l’intrinseco messaggio che l’iniziativa lancia per la promozione di comportamenti virtuosi. Bisogna limitare al massimo l’uso di veicoli inquinanti e orientarsi, sempre più, verso l’utilizzo di automezzi che rispettano l’ambiente. Proprio intorno alle scuole, peraltro, a causa dell’alto traffico soprattutto in orari di uscita ed entrata, si registrano valori qualitativi dell’aria di frequente non ottimali. Per tale ragione bisognerebbe limitare il più possibile l’uso di mezzi propri, optando per il servizio trasposto pubblico casa-scuola. Da anni cerchiamo di dare un sostegno ai Comuni per l’acquisto di automezzi, oggi abbiamo voluto fare un ulteriore salto di qualità incentivando i Comuni a dotarsi di scuolabus a zero emissioni”.
In occasione del 32° Anniversario della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, l’Istituto comprensivo Via Apulia, “Scuola amica” dell’Unicef, organizza per sabato 20 novembre la “Marcia dei Diritti”.
Alunni ed alunne sfileranno per le vie della città, accompagnati dagli Sbandieratori della scuola
In occasione della Giornata Internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenzagli alunni dell’Istituto comprensivo “Tricase Via Apulia” coloreranno le strade di Tricase con la loro “Marcia dei diritti”.
La giornata ricorda l’adozione da parte dell’ONU della Convenzione che riconosce per la prima volta i bambini come aventi diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici.
«Come ogni anno», sottolinea la dirigente scolastica Rina Mariano, «il 20 novembre,il nostro istituto, nell’ambito del progetto “Scuola amica” promosso dall’Unicef e del Progetto Continuità, celebra la Giornata Internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza».
Sabato 20 novembre, dunque, si metteranno in Marcia per i diritti dei bambinigli alunni di cinque anni dell’infanzia, le Quinte della Scuola Primaria e le Terze della Scuola Secondaria di Primo Grado festosamente accompagnati dall’autoctono Gruppo degli “Sbandieratori del Via Apulia”.
Si partirà dalla sede centrale della scuola in corso Apulia alle ore 9,15 per poi dirigersi verso Piazza Cappuccini; arrivo previsto per le ore 10, quando sarà dato il via alla manifestazione finale.
La dirigente scolastica del via Apulia dopo aver ringraziato «docenti, famiglie e alunni che hanno collaborato alla realizzazione della manifestazione», ha evidenziato come quella del 20 novembre sia «un’occasione importante per sostenere, promuovere e celebrare i diritti dei bambini con l’obiettivo di costruire per loro un mondo migliore. Tutti gli alunni della scuola», ha concluso Rina Mariano, «in questa settimana, aiutati dai loro insegnanti, rifletteranno su alcuni diritti fondamentali per i bambini, quali il diritto ad avere un nome, una cittadinanza, una famiglia, una casa, un’educazione, un sano sviluppo psico-fisico».
L’Unicef promuove a livello globale una ricca serie di eventi per ricordare i diritti dell’infanzia, a partire da “Trasformare il mondo in blu”, per cui il 20 novembre edifici storici in tutto il mondo si illumineranno di blu (con l’invito alle persone ad indossare qualcosa di blu, a cambiare la propria immagine dei profili social colorandola proprio di blu). Così i plessi di Tricase e di Lucugnano dell’Istituto sabato 20 dicembre si tingeranno di blu.
La Marcia dei diritti, organizzata con la collaborazione di Tricasèmia e della locale Protezione civile, gode del patrocinio del Comune di Tricase.