Venerdì, 24 dicembre 2021

COVID: Attualmente positivi

Fonte Asl Lecce

ALESSANO 7

ALEZIO  1

ALLISTE 16

ANDRANO  5

ARADEO  9

ARNESANO 32

BAGNOLO DEL SALENTO 1

BOTRUGNO 4

CALIMERA  16

CAMPI SALENTINA 22

CANNOLE  2

CAPRARICA DI LECCE  4

CARMIANO  28

CARPIGNANO SALENTINO  15

CASARANO  47

CASTRI' DI LECCE  5

CASTRIGNANO DEI GRECI 6

CASTRIGNANO DEL CAPO 2

CAVALLINO 36

COLLEPASSO 5

COPERTINO 92

CORIGLIANO D'OTRANTO 5

CORSANO 0

CURSI 2

CUTROFIANO 15

DISO 6

GAGLIANO DEL CAPO 8

GALATINA 79

GALATONE  59

GALLIPOLI 83

GIUGGIANELLO 0

GIURDIGNANO 1

GUAGNANO  3

LECCE 291

LEQUILE 42

LEVERANO 25

LIZZANELLO  26

MAGLIE 23

MARTANO 11

MARTIGNANO 8

MATINO 73

MELENDUGNO  19

MELISSANO 53

MELPIGNANO  2

MIGGIANO  15

MINERVINO DI LECCE  4

MONTERONI DI LECCE 55

MONTESANO SALENTINO 4

MORCIANO DI LEUCA  1

MURO LECCESE  3

NARDO'  126

NEVIANO 2

NOCIGLIA 4

NOVOLI  7

ORTELLE 0

OTRANTO 24

PALMARIGGI  0

PARABITA 10

PATU'  0

POGGIARDO 17

PRESICCE-ACQUARICA  17

RACALE  28

RUFFANO 34

SALICE SALENTINO  8

SALVE  8

SANARICA 2

SAN CESARIO DI LECCE 14

SAN DONATO DI LECCE 38

SANNICOLA 2

SAN PIETRO IN LAMA 1

SANTA CESAREA TERME 5

SCORRANO 28

SECLI' 2

SOGLIANO CAVOUR 23

SOLETO 8

SPECCHIA 11

SPONGANO  7

SQUINZANO 31

STERNATIA  2

SUPERSANO  2

SURANO  3

SURBO  50

TAURISANO 10

TAVIANO  29

TIGGIANO 2

TREPUZZI 35

TRICASE 54

TUGLIE  12

UGENTO 33

UGGIANO LA CHIESA 1

VEGLIE 38

VERNOLE 13

ZOLLINO  1

SAN CASSIANO 4

CASTRO  0

PORTO CESAREO 7

 

Tricase, 22 dicembre 2021

Alla comunità parrocchiale di S” Antonio da Padova” in Tricase

Nel 1971 lo zelo pastorale del rev.do sacerdote don Donato Bleve ha contribuito alla nascita della comunità parrocchiale di Sant’Antonio da Padova, in Tricase , nel solco del Concilio Vaticano II. Il 22 dicembre 1996, con grande concorso di popolo S.ECC. Mons. Domenico Caliandro, consacrò la nuova Chiesa e benedisse il nuovo complesso parrocchiale annesso.

foto di Antonio Ficocelli

La lieta ricorrenza del 50° anniversario di erezione canonica della parrocchia di “ S. Antonio da Padova” in Tricase e del 25° anniversario di dedicazione della sua Chiesa parrocchiale è occasione di festa e di riflessione sull’identità e missione della comunità cristiana presente sul territorio.

Per rinnovare la grazia divina effusa con abbondanza in questi cinquant’anni trascorsi e per fare crescere la dimensione comunionale della vita cristiana, su richiesta del rev.do parroco don Pierluigi Nicolardi

INDICO

Il Giubileo Parrocchiale

a partire dal 22 dicembre 2021 fino al 22 dicembre 2022

Il Vescovo

Vito Angiuli

UN GIORNO SPECIALE, NONOSTANTE TUTTO

di don Donato Bleve

Un giorno speciale, nonostante tutto. E’ il giorno in cui ricordiamo tanti Anni di vita pastorale in tempi difficili e con scarsi mezzi, anche tempi di fecondità straordinaria, di impegno sotto tutti gli aspetti , dalle iniziative dei Bambini ai grandi impegni e sacrifici di tutti voi Catechisti, Gruppi parrocchiali, Volontari  e Collaboratori e Comunità.

foto di Antonio Ficocelli

Tutti entusiasmo di ciò che “ insieme” abbiamo realizzato e di cui possiamo anche essere soddisfatti, vista l’ottima riuscita di tutto il lavoro a 360° per Una Chiesa bellissima secondo il parere di tutti, esperto e non esperti, colti e meno addentro nella Cultura specificamente architettonica, mai col fine  fiuto di saper considerare e illuminarsi per la Bellezza di quanto vissuto in prima persona e di quanto realizzato per la Comunità, ma anche per la Città, per il presente e per il futuro. E per questo un Grazie Grande al Signore e alla Bellezza della vostra “passione” espresso in tanto lavoro materiale e spirituale. Durante quegli Anni non ci siamo lasciati distrarre dal pensiero di un lavoro solo esteriore ma abbiamo coltivato tutto con tante iniziative di preghiera e di privazioni sotto tutti gli aspetti della nostra sensibilità e del nostro Amore per la Comunità

 

 

di Alessandro DISTANTE

Il restauro della Chiesa dei Domenicani in Piazza Pisanelli ha suscitato reazioni diverse; da chi –come chi scrive- è rimasto positivamente colpito a chi, invece, pur apprezzando la qualità del lavoro fatto, nutre dubbi sulla colorazione della facciata.

Il nuovismo è certo una deviazione dai corretti canoni di giudizio, ma talvolta sembra emergere una difficoltà a valutare ed apprezzare tutto ciò che innova, anche quando, come nel caso in questione, non si tratta neppure di una innovazione quanto invece di un ritorno alle origini.

Si è in errore se in queste reazioni si intravvede un approccio culturale restìo ai cambiamenti, incline troppe volte alla conservazione più che al recupero? Eppure talvolta emerge nei troppo spesso invocati tempi che furono, nel ricordo nostalgico di una mitica età dell’oro fatta di personaggi di alto spessore, di una politica di grandi passioni o, ancora, in una stampa locale che nulla ha a che spartire con quella dei nostri giorni o, infine, in quei dibattiti in biblioteca o al cineforum pieni di gente e di scontri ideologici e via discorrendo.

In quei ricordi si scorge non un’operazione –come quella sulla facciata di San Domenico- di recupero, di rivitalizzazione o riattualizzazione di vecchi primati, quanto invece un approccio solo nostalgico che finisce per scolorire il passato e per non offrire nulla al presente e figuriamoci al futuro.

Ecco perché è interessante leggere le reazioni al restauro della facciata di San Domenico, al di là della questione puramente artistica; quasi un’esercitazione: leggere, attraverso quella esperienza, la cultura tricasina per scoprirne pregi ma anche difetti in uno sforzo di recupero e soprattutto di riattualizzazione dei suoi valori.

 

di Oronzo RUSSO

Roberta Calati, giovane promessa di Montesano Salentino (nata e residente a Tricase), giorni or sono ha avuto l’onore di veder premiata una sua poesia al Premio Firenze.

La notizia è stata accolta con estremo piacere tanto da indurci ad interessarci di Roberta Calati frugando tra i suoi scritti fra cui la stessa poesia premiata dal titolo “Sole”, che vi proponiamo.

“Aliti di vita soffiano tra i rami spogli stamane al sole dell'aurora

dialogo tra la natura e i fruscii del grecale scambiandosi parole

ed io divento ombra dietro al passo del verso riflesso

che dilania la mia anima con la tunica che di poesia velo traspare

Seguo quella lenta figura mentre si mostra alla silente natura

senza alcuna indicazione se non quella delle sue mani

che scrivono del tempo vissuto chiedendo del tempo che verrà

consce che non avranno alcuna risposta

E se pur il vento è abile ad intagliare i rami verdi di primavera

sono tanti i momenti differenti fatti di parole da non dire

restando tutt'uno negli eterni silenzi che si celano divisi nei sogni

uniti nel concerto delle ore fino all'ultimo sguardo del sole”

E’ stato così facile comprendere come l’autrice evidenzi la metafora esatta del tempo macinato e disintegrato, altrimenti perso, ma anche del grande immenso amore per la sua terra,   sintesi di un’anelata riappacificazione che passa attraverso il filtro della parola. Quasi un documento umano di un atto d’amore. Non altrimenti si potrebbe definire la sua passione per la verità, anche dolorosa, che la insegue da tanto tempo, forse colpa della durissima iniziazione misterica al lavoro ed al sacrificio per la poesia che si scopre sin da tenera età.

L’arte a tutti i costi, l’ansia di arrivare, grazie anche ad una meticolosa, più che pignola ricerca, i suoi grandi segreti, e si intuisce che le rinunce non sono state indolori, che i vuoti a rendere sono stati tanti, sono ancora tanti anche per colpa di un apprendistato erratico e avventuroso che la incalzerà, forse,  per tutta la vita, per quest’ansia di mettersi in discussione. Pagine intense, storie di varia umanità, interessi a giro periscopico  e un’intelligenza che non ha padroni.

Ed alla fine scopri la storia intima e personale di una vocazione alla verità, che fa di Roberta Calati donna scomoda per chi poco ricerca quella virtù e vive una vita senza domani.

di Nunzio DELL'ABATE

Accade di frequente che il patrimonio comunale venga compromesso, anche seriamente, dagli effetti di un sinistro stradale.

A farne le spese sono segnaletica, impianti semaforici, pali di pubblica illuminazione, recinzioni e barriere protettive ed altre pertinenze del genere. Talvolta anche lo stesso sedime stradale, sia a livello strutturale che di pericolosità. Basti pensare ai frammenti dell’equipaggiamento dei veicoli o della stessa segnaletica ed altro interessato dall’incidente, alla perdita di carico e/o versamento di liquidi da parte dei veicoli trasportanti coinvolti, alle carcasse di animali.

Non sempre l’intervento dell’Amministrazione Comunale è celere, sia dal punto di vista del ripristino immediato delle condizioni di sicurezza veicolari ed ambientali (posizionamento di segnaletica d’emergenza) che di riparazione definitiva.

E comunque ha un costo per le casse comunali, spesso notevole. Costi che non sempre vengono recuperati da chi ha cagionato il sinistro o dalle compagnie assicurative. Proprio di recente a Depressa, in conseguenza di un incidente, è stato divelto un impianto semaforico, il cui ripristino non è stato proprio spedito ed ha comunque portato ad una spesa di 2.500 euro. 

Come ovviare ad una tale problematica? Molti Comuni hanno da tempo adottato una soluzione assai funzionale, tempestiva ed economica. Si tratta di un servizio reso da aziende nel settore del ripristino delle sedi stradali danneggiate o alterate in seguito ad incidenti automobilistici. Garantiscono un pronto intervento di bonifica dell’area dell'incidente e di ripristino della viabilità in sicurezza, oltre alla riparazione in tempi celeri di ogni danno. Ma soprattutto non pesano sulle casse comunali in quanto si rivalgono in piena autonomia sugli autori del sinistro e sulle compagnie assicurative.   

Come si procede operativamente? Con un avviso pubblico e la selezione della migliore offerta contrattuale a seconda delle esigenze rappresentate.

Un’Amministrazione Comunale, specie ai giorni d’oggi, dovrebbe ragionare da impresa: veloce e massimo risultato con il minimo sforzo, sfruttando innovazione e competenze. Un auspicio che ci auguriamo tutti si trasformi presto in realtà quotidiana

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