dalla pagina facebook del sindaco Antonio De Donno
Ho firmato un'ordinanza di chiusura delle attrazioni di spettacolo precedentemente autorizzate per le festività natalizie.
È una decisione difficile e sofferta, che segue la decisione del Comitato del Presepe Vivente, in accordo con l'Amministrazione, di non aprire lo stesso al pubblico benché tutto fosse pronto, con grande dispendio di energie fisiche ed economiche.
Ma quando è in gioco la salute pubblica ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, benché sofferte ed impopolari, a partite dal Sindaco.
I casi nella nostra Città si stanno moltiplicando rapidamente, sono quadruplicati in 20 giorni passando da 19 a circa 80 alla data del 28 Dicembre, con altre 53 persone in isolamento, ed un trend in continuo aumento giornaliero.
I comportamenti individuali, e l'impossibilità a garantire il distanziamento interpersonale nei luoghi di attrazione ci impongono misure drastiche.
Invito tutta la cittadinanza a rispettare le misure di sicurezza.
Capisco l'amarezza e la difficoltà degli imprenditori su cui ricade questo provvedimento, ma abbiamo già dovuto elevare le prime multe agli avventori sprovvisti di dispositivi di protezione e continueremo a farlo.
La salute è il bene primario e viene prima di tutto.

di Alfredo DE GIUSEPPE

Iniziavo questa rubrica il 14 gennaio 2021 dando il primo zero assoluto  a Donald Trump che aveva appena mandato i suoi seguaci, in genere razzisti, negazionisti e complottisti, ad aggredire i deputati che si apprestavano a nominare Joe Biden Presidente USA. Che la qualità della democrazia americana sia tutta da costruire lo dimostra proprio un anno di Biden, che così come Obama, non riesce a sgrovigliare le enormi contraddizioni del sistema. Poveri sempre più poveri e ricchi sempre più ricchi, armi e muri, un sistema elettorale che impedisce alle minoranze di esistere, una cultura medio bassa compensata solo dall’enorme spreco di energia che si possono permettere grazie ad un continente bellissimo e ricchissimo. Hollywood e il suo sogno non basta più, ora forse sarebbe il momento che gli Stati Uniti d’America si mettessero davvero in discussione, ad iniziare dalla loro interpretazione della vita su questo pianeta. Intanto un bel 3 globale, risultato algebrico di molte sfaccettature della composita società americana. E 3 anche a noi che per decenni l’avevamo mitizzata come unica strada verso la felicità.

Non che la Russia, la Cina, l’India, la Turchia, il Medio Oriente tutto, stiano dando grandi esempi di progresso, così come molta parte della civile Europa. In questo momento ci sono circa 2.000 km di muri alzati a proteggere il nazionalismo più spinto di molte nazioni europee e laddove non ci sono muri fisici ci sono delle leggi assurde che hanno eliminato la possibilità di rimanere umani.  E le leggi assurde non vanno sempre accettate, vanno anche combattute dall’interno della politica, costruendo mattoncini di razionalità e umanesimo. Giorno dopo giorno. Di tante guerre regionali facciamo finta che non esistano: in questo momento in Afghanistan, ad esempio, si rischia un’ecatombe di bambini, per assenza di cibo e medicinali  (se io fossi un padre afghano cercherei  di fuggire con ogni mezzo possibile e non penserei a ciò che piace di più a Orban o a Lukashenko).

Una sfilza di voti di fine anno. Carola Rackete (voto 9) in questi giorni è stata prosciolta da ogni accusa sui salvataggi in mare, mentre Matteo Salvini (voto 2 per antonomasia) è ancora sotto processo, accusato di sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio.

Un  9, quasi 10, lo darei anche a quei pochi volontari della zona di Foggia che cercano di dare un aiuto non solo ai migranti ma anche ai lavoratori agricoli che vivono in baraccopoli come quella di Stornara. Il 17 dicembre 2021, due fratellini di 2 e 4 anni sono morti nell'incendio divampato all’interno della loro povera dimora, mentre dormivano, mentre la loro mamma era andata nel maleodorante bagno a 50 mt di distanza. Lo Stato in quei posti non esiste: interviene solo di fronte ad una tragedia. In questo caso le forze di polizia sono riuscite a forzare un interrogatorio precipitoso ai due genitori bulgari, nessuna Istituzione ha interrogato un’altra Istituzione per chiedere conto di quello scempio della umana dignità. Nessuno si è posto domande, però tutti son pronti a santificare le parole di papa Bergoglio e del vescovo Tonino Bello. L’ipocrisia dei cattolici danzanti è patetica, se non fosse pericolosa.

Alla Meloni riservo un 2 pieno e convinto, perché lei rimane una di quelle che sparerebbe sui barconi. A Letta, il segretario PD concedo un 5 e vediamo se riesce una volta a portare il partito verso la sufficienza. A Giuseppe Conte, che da primo ministro aveva una qualche chance, non sa che pesci prendere su ogni questione importante che riguarda l’Italia, non posso che riservare un 5 di incoraggiamento. A Berlusconi, che pensa seriamente di correre per la Presidenza della Repubblica concedo un 3 per la vecchiaia (invece di zero), allargando però lo stesso voto a tutto il suo entourage (compreso TV e Giornali) per aver seriamente pensato di fare il Presidente. Se fra qualche mese dovesse succedere una cosa così clamorosa, sarebbe la prova provata dell’inconsistenza civile del popolo italiano, fatto ormai storico e incontrovertibile. A Mattarella, alla fine del suo mandato c’è da attribuirgli un 7: nessun volo pindarico, ma ha tenuto la barra dritta (quasi sempre, tranne nel primo governo Conte).

In Italia secondo i dati dell’INAIL (voto 5) sono morti circa mille lavoratori durante lo svolgimento del proprio lavoro. Però secondo il sito Truenumbers.it (voto 8 per il rigore) sarebbero molti di più perché “nei dati statistici  non rientrano gli abusivi, i lavoratori in nero o clandestini, e gli operatori di categorie che non ricadono sotto l’ombrello dell’Istituto, quali forze di polizia e forze armate, vigili del fuoco, liberi professionisti indipendenti, consulenti del lavoro e alcune partite iva, periti industriali, commercianti titolari di imprese individuali, dirigenti e impiegati del settore agricolo, volontari della protezione civile e infermiere volontarie della Croce Rossa”.

Un anno, il 2021, in cui si è parlato soprattutto di Coronavirus, ospedali, vaccini e tamponi. Tra marzo e aprile sono stato colpito in forma grave anche io, ne sono uscito, anche se gli strascichi ci sono sempre quando vivi un mese in terapia intensiva. Ho tentato qui di parlarne il meno possibile, tanto era fragoroso il chiasso di giornali, televisioni e sociaI da non lasciar spazio a considerazioni di nessun tipo. In ogni caso, come ultimo numero, mi concedo il lusso di giudicare me stesso e quindi mi dò una piena insufficienza, un 4, per motivi ancora in via di analisi, per tentare di migliorare qualcosa con l’anno che verrà. 

In qualità di presidente del Comitato sorto spontaneamente, vi invito a partecipare alla cerimonia per ricordare un Tricasino che merita (nella sala del trono con mascherina e green pass):
ON. AVV. ANTONIO DELL’ABATE
Su di lui scrisse nel 1990 Giuseppe Pisanelli in uno dei suoi libri su Tricase e io stesso gli dedicai un’ampia scheda biografica sul mensile tricasino “Nuove Opinioni” n. 11/1192, pp. 6-8, riportata poi sul mio libro “Tricasini”, Ed. dell’Iride, Tricase 2005, pp. 133-138.
Nato a Tricase, “terra feconda di giuristi”, il 10 giugno 1864 da Ciro e Angela Greco di Nociglia, completati gli studi liceali, nel 1882 Antonio Dell’Abate s’iscrive alla facoltà di legge dell’università di Bologna.
Agli studi giuridici unisce interessi letterari e, all’età di 20anni, inizia a pubblicare suoi lavori con case editrici di livello nazionale. Laureatosi il 4 luglio 1886, si trasferisce da Tricase a Lecce per motivi professionali e diviene discepolo di Francesco Rubichi, gloria del Foro leccese, dal quale riceve un’amicizia affettuosa e costante che durerà per tutta la vita.
Nel campo politico Antonio Dell’Abate è un liberale vicino alle posizioni radicali di Francesco Rubichi, Antonio De Viti De Marco e Vito Fazzi. Giovanissimo consigliere provinciale di Terra d’Otranto (1889) e consigliere comunale di Tricase (1892), nel 1919 è eletto deputato in una lista d’opposizione e con Antonio De Viti De Marco aderisce al gruppo parlamentare “Rinnovamento” d’ispirazione radicale. L’impegno politico e sociale per il progresso della Terra d’Otranto e per la difesa dei ceti subalterni continua con passione costante anche nel parlamento.
Alla Camera interviene tra l’altro per stimolare la continuazione dei lavori dell’acquedotto pugliese sospesi dal governo; memorabile il lucido intervento nel 1920, in seguito all’eccidio di Monteroni e ai fatti di Otranto, per condannare la spietatezza della politica nittiana dell’ordine pubblico, perpetrata contro cittadini inermi che manifestavano per l’aumento del prezzo del pane.
Nell’ottobre 1920 è rieletto, per collegio di Lecce, consigliere provinciale di Terra d’Otranto.
Nella primavera del 1921 la Camera è sciolta e Antonio Dell’Abate non viene rieletto per pochi voti a causa del cinico gioco delle preferenze del sistema proporzionale. Tricase lo premiò con 2491 voti (secondo solo all’on. Alfredo Codacci-Pisanelli, candidato nella stessa lista, che ne ebbe 2534) ed egli le rimarrà grato per sempre. Antonio Dell’Abate lascia poco dopo la politica: il fascismo di cui aveva presagito il pericolo e al quale negherà sempre il sostegno, è alle porte ed egli decide di dedicarsi appieno alla sua vita di avvocato, di studioso, di oratore, di letterato.
Se c’è un luogo elettivo nel quale lo spirito libero di Antonio Dell’Abate fa maggiormente rifulgere la sua arte oratoria, questo è senz’altro il Foro. Così lo ricordava il giudice Cataldo Motta senior poco dopo la morte: «…quando Egli si levava a parlare taceva ogni voce, e si acceleravano i battiti del cuore.
Da un esordio a mezza voce, calmo e sereno, si arroventava l’animo dell’oratore illustre quando si addentrava nel vivo della causa…e dopo aver tenuto l’uditorio attanagliato alla forza delle sue argomentazioni, sempre confortate da impeccabile dimostrazione, prorompeva il successo: e ne contò tanti». Indimenticabile resta per noi Tricasini la difesa dei carcerati per lo sciopero del maggio 1935 e il suo patrocinio gratuito per i più poveri. Antonio Dell’Abate rimase sempre legato a Tricase e al porto passava le sue ferie estive.
Qui aveva fatto costruire a fine Ottocento la bella villa di stile eclettico, in forma di castello, che si affaccia sull’area portuale; dedicata alla moglie Maria, è diventata il simbolo della nostra marina. L’avvocato Dell’Abate morì a Lecce l’8 ottobre 1942 e le sue spoglie riposano nel nuovo cimitero di Tricase nella tomba fatta costruire dal figlio adottivo Ciro Miranda Dell’Abate.
Vi sono molte altre notizie che qualificano lo spessore umano, civile e professionale di Antonio Dell’Abate che qui non ho potuto riportare per motivi di spazio.
Ercole Morciano
24 DICEMBRE 2021
ANNUNCIAMO CHE NON SI TERRÀ L’EDIZIONE 2021/2022 DEL PRESEPE VIVENTE DI TRICASE
 
È stata una decisione che abbiamo valutato a lungo, ma la vostra e nostra sicurezza viene prima di qualsiasi cosa. Viene prima della gioia di un evento che unisce una intera comunità, ma quando questa unione può essere vettore di un virus che mette a dura prova i cuori di tutti dobbiamo fare un (sofferto) passo indietro.
Chiediamo scusa per lo scarso preavviso, ma abbiamo voluto prendere questa decisione, comunicandola anche alle istituzioni, poiché la legge vigente non ci impone di non aprire al pubblico (il decreto dovrebbe entrare in vigore il prossimo 28 Dicembre), ma per la tanta affluenza e il forte rischio di assembramenti all’ingresso, è nostra la responsabilità di tutelare tutti da un contagio che aumenta, anche nella nostra comunità.
Erano le 15:00 di oggi quando tutto il Comitato e l’Amministrazione comunale hanno iniziato il tavolo di discussione per arrivare alla decisione.
Eravamo sotto il grande arco di “Betlemme” quando il nostro Duca (l’asinello della natività) ha fatto il suo ingresso al Presepe, eravamo intenti a prendere le misure e valutare quante persone potesse contenere ogni possibile prolunga della serpentina all’ingresso.
Ci siamo poi spostati nella casa di Andrea Rizzo, che ci accoglie sempre per gli incontri e le riunioni. Abbiamo discusso ogni possibilità, valutato ogni soluzione, e alle 17:00 Salvatore è entrato in sala e ci ha annunciato che la Cascata del Presepe Vivente di Tricase era riattiva: dopo due anni, la cascata ha ripreso a scrosciare forte sulla parete rocciosa.
Abbiamo sorriso tutti, esultato e applaudito… poco dopo quei sorrisi si sono trasformati in commozione. Perché la decisione più responsabile e pesante era stata presa: abbiamo deciso di annullare questa edizione del Presepe Vivente di Tricase.
Siamo andati avanti per ore a discutere tra noi e lottare tra le emozioni, le ragioni e i dati, mentre fuori tutto lo staff, instancabile, lavorava a mettere a punto i dettagli per domani.
Abbiamo acceso la grande Stella Cometa, abbiamo allestito le decine di case dei mestieri, abbiamo incontrato tutti i figuranti, a cui va il nostro più sincero “GRAZIE!”, abbiamo fatto una visita al Presepe Vivente vuoto, silenzioso, e splendidamente illuminato.
Abbiamo preso questa decisione e siamo profondamente emozionati per quello che ci ha donato sognare la riapertura. Abbiamo voglia di andare avanti. Ringraziamo davvero tutti i fornitori, gli operatori, i sostenitori del Presepe Vivente di Tricase. Per ognuno di loro, per ognuno di voi, la nostra Stella Cometa resterà accesa fino al 6 Gennaio.
In queste circostanze non bisogna abbattersi, quando le decisioni sono guidate dalla realtà dei fatti, vuol dire che è la scelta giusta. Tristi ma certi che sia stata la cosa migliore da fare!
Con sincero affetto, grazie a tutti e auguri di un sereno Natale!
Il Comitato del Presepe Vivente - Tricase

ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Auguri…Perché la “strada” sembra in salita… un po’ in tutti i campi…

Ma procedete imperterriti verso le vostre mete… nulla vi ferma e vi spaventa...

ALL’ASD ATLETICO TRICASE (PROMOZIONE)

Auguri…perché l’Atletico Tricase continua a investire pesantemente sul mercato per costruire una squadra con l'obiettivo di fare bene. La crisi economica causata dalla pandemia, che sta colpendo anche il mondo del calcio, non ostacola il progetto del presidente Alfredo Stefanelli. Il numero uno del club rossoblù sta mettendo pesantemente mano al portafoglio e non sta badando a spese…

TRICASE CALCIO (TERZA CATEGORIA)

Auguri…alla “ nuova” società e in particolar modo al Presidentissimo Michele Dell’Abate…perché la sua tenace difesa verso il calcio tricasino, unita alle sue doti di schiettezza, simpatia e verve popolare, hanno fatto del Presidentissimo una vera icona del calcio rossoblù

AURISPA- LIBELLULA (PALLAVOLO SERIE A3)

Auguriperché la favola di questa società è bellissima per tutto quello che c'è dietro… quest'anno sta facendo cose importanti… è qualcosa di davvero bello… è una di quella favole che fa tanto bene…

VIRTUS TRICASE 1967 (PALLAVOLO SERIE C)

Auguri…perché la Virtus è già “Una lunga storia d’amore…” il pubblico è da sempre vicino alla squadra… ci sono tutti i presupposti per fare bene... la fame di pallavolo a Tricase non è mai mancata…

TANTI AUGURI AI NOSTRI LETTORI

Buon Natale e un Nuovo Anno pieno di salute e di soddisfazioni

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