di Pino GRECO

RUGBY – E’ un “Cacciatore” da record. E’ un record in realtà ce l’ha già.

Ivan Cacciatore , giocatore dei Messapi rugby club di Tricase approda nella Benetton Treviso

Ivan è un "Cacciatore" da record

I sogni non si realizzano, se non  lo fai tu”, cosi scriveva John Maxwell. Mai frase più appropriata per Ivan Cacciatore, giocatore dei Messapi rugby club di Tricase, che iniziando da bambino, a 8 anni, ad appassionarsi al gioco del rugby, allenandosi  con costanza e motivazione, riesce a realizzare un sogno. Partendo da un piccolo club di provincia, fa parte per due anni della selezione regionale Under 14, facendo esperienze anche fuori regione con i numerosi incontri che la Fir organizza tra le varie regioni.

Frequenta stage di perfezionamento in terra veneta “Akka formazione”, lavorando con tecnici del calibro di Pierre Villepreux e del suo staff italiano e francese. Frequenta gli stage di Akkademia di  Sergio Zorzi, lavorando con lo stesso Sergio e con Craig Green (All Blacks). Lo scorso autunno gli viene data la possibilità di fare uno stage

presso la Benetton Rugby di Treviso, la massima espressione del rugby italiano, e grazie a Giovanni Grespan, direttore del settore giovanile della Benetton, e di Gino Savian del Silea Rugby, gli viene offerta l’opportunità di entrare a far parte del loro Club. E’ cosi che, senza pensarci, il “vecio” (così soprannominato da alcuni giovani giocatori del club biancoverde), la famiglia e il club decidono di avviare la macchina organizzativa per il suo trasferimento.

Frequenterà il secondo anno presso l’Istituto Duca degli Abruzzi di Treviso e sarà ospitato da una famiglia di Silea; dalla prossima settimana farà parte del gruppo di atleti U.16 Benetton Treviso. “La realizzazione di un sogno”, dice il ragazzo , il sogno di una societa’ (quasi sconosciuta) del basso Salento, dove il gioco del rugby è inesistente, dove le condizioni di lavoro dei nostri club sono al limite dell’impossibile. Adesso lo aspetta una nuova realtà, sicuramente più performante della nostra, e lo aspetta la mitica maglia Biancoverde, che tutti sognano.

E’ uno dei primi atleti pugliesi ad approdare nel rinomato club. Nel frattempo i Messapi rugby club sono diventati club tutorato Benetton Treviso  e dalla prossima stagione lavoreranno con protocolli Benetton sia nel club che nelle scuole tricasine, dove lo scorso anno scolastico hanno raggiunto il grande obiettivo di rappresentare la Puglia ai giochi studenteschi nazionali con una squadra formata da sole ragazze, un altro bel traguardo che il piccolo club con fierezza ha raggiunto.

Questo a dimostrazione che quando società e scuola hanno un obiettivo comune i risultati arrivano.

 

 

Tricase, 14 settembre 2023

Nella serata di ieri i Carabinieri della Compagnia di Tricase hanno eseguito dei controlli straordinari del territorio nel centro cittadino e nelle zone periferiche.

Il servizio, eseguito con l’impiego di 21 militari e di 10 autovetture, aveva come obiettivo la prevenzione e la repressione dei reati in genere e in particolare di quelli di tipo “predatorio” (furti e rapine). 

Al termine delle operazioni sono stati controllati 34 veicoli e 41 persone, denunciati in stato di libertà 2 soggetti per furto in appartamento, 1 per ricettazione, 1 per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, 1 per guida in stato di ebrezza e 5 pregiudicati per evasione dagli arresti domiciliari.

 

CIHEAM Tricase, Avamposto MARE | Tricase Porto (LE) |

venerdì, 15 settembre 2023, ore 18:00

 

La tutela del Mar Adriatico, impoverito da decenni di sovrapesca, è sempre più urgente. Se ne parlerà a Tricase Porto (Lecce) il prossimo 15 settembre.

Durante l’evento promosso da MedReAct, organizzazione impegnata nella difesa e recupero del Mar Mediterraneo, verrà proiettato il documentario “Anche i pesci piangono” girato nelle marinerie pugliesi per raccontare lo stato dell’Adriatico e saranno illustrati i benefici derivanti dall’istituzione di riserve marine, ultimo rifugio di biodiversità marina e essenziali per la salute del Mediterraneo. 

Tra questi spiccano quelli raggiunti nella Fossa di Pomo in centro Adriatico, dove nel 2017 su proposta di MedReAct e dell’Adriatic Recovery Project, fu istituita la prima Zona di Restrizione alla Pesca (o Fisheries Restricted Area, FRA) dell’Adriatico, chiusa alla pesca di fondo. In quest’area i ricercatori hanno registrato un aumento straordinario della biomassa di scampi e naselli e il ritorno nell'area di specie vulnerabili come gli squali. Oggi, la FRA della Fossa di Pomo gode di una protezione permanente diventando un modello da replicare in tutto il Mediterraneo.

Nel corso della serata verrà presentata anche la proposta di una nuova FRA nel Canale d’Otranto. Questo stretto tratto di mare, influenza le dinamiche della circolazione delle acque e lo scambio idrico con tutto il bacino del Mediterraneo.

I suoi fondali ospitano importanti zone di riproduzione del gambero rosso, del gambero rosa, del nasello e del gattuccio boccanera ed è uno degli ultimi hotspot del raro corallo bamboo del Mediterraneo, l’Isidella elongata. Le colonie di Isidella rappresentano un importante rifugio per molte specie di pesci e invertebrati. Nell'ultimo secolo, questa specie ha subito un declino dell’80 per cento, tanto che l’Unione per la Conservazione della Natura (IUCN) l’ha inserita nella Lista Rossa delle specie in pericolo di estinzione e quindi da proteggere in via prioritaria.

Oggi è in corso un’indagine sullo stato di conservazione del corallo bamboo nel Canale d’Otranto, condotta dalla Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo della FAO.

Alla serata parteciperanno:

Stefano Piraino, Professore di Biologia presso l’Università del Salento

Dario Muci, Musicista e ricercatore di tradizioni orali

Giovanni Chimienti, Biologo Marino presso il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro

Domitilla Senni/Vittoria Gnetti, MedReAct

Rocchetta Turco di Estro Parrucchieri di Tricase ha espresso per il salone in cui opera e per l’intera comunità salentina e del reparto di artigianato in cui esercita immensa soddisfazione al campionato mondiale di acconciature “OMC 2023” a Parigi classificandosi al 5° posto nella prova individuale “Stret cat Ladies”.

Unica italiana a posizionarsi sul podio a questa prova.

Rocchetta Turco componente del team nazionale U.A.A.M.I., inizia la sua carriera come apprendista nel settore e nel corso degli anni sale su diversi podi in gare nazionali dimostrando la sua  esperienza nel settore e nelle prove in cui si cimenta. Oggi abbiamo potuto vedere il risultato della parrucchiera del team Estro Parrucchieri come orgoglio azzurro a partecipare al campionato mondiale nella sua categoria.

Mercoledi',13 settembre 2023

di Pino GRECO

I funerali si svolgeranno oggi, mercoledì 13 settembre alle 16,30 nella Parrocchia Santa Maria delle Grazie nel rione di Tutino 

Sveglia presto, tutti i giorni, per il lavoro e la famiglia. Nel rione di Tutino di Tricase e a Gagliano del Capo lo ricordano in tanti perché era un grande lavoratore.

Rocco Elia, da più di 20 anni lavorava con il fratello Giovanni nel proprio negozio di frutta a Gagliano del Capo.

All’alba di lunedi’ scorso, la Statale 275, un’arteria “ maledetta” ribattezzata “ la strada della morte”, proprio a causa delle innumerevoli vittime, ha spezzato anche l’esistenza di Rocco, 63 anni.

Tanto il dolore della comunità , che si è stretta in un abbraccio attorno alla famiglia dell’uomo sconvolta per l’accaduto.

Anche il sindaco di Tricase Antonio De Donno, ha espresso la sua vicinanza ai familiari, ricordando: “Purtroppo ancora una vita spezzata sulla SS 275. L'opera che certamente vedra' finalmente la luce ancora una volta verrà ricordata per la sua ineluttabilita', tante vite sarebbero state risparmiate se si fosse riusciti a superare i numerosi ostacoli sopravvenuti in tempi più brevi. Auspico che ormai si proceda senza intoppi, e rivolgo alla famiglia le più sentite condoglianze in un momento così triste per tutte la comunità”. 

La famiglia Elia è molto conosciuta e stimata in Città.

“ Rocco era come tutta la famiglia, un grande lavoratore. Una famiglia disponibile per le necessità della parrocchia e di tutta la comunità, che oggi è sconvolta, per la seconda volta in poche settimane, per la sua tragica scomparsa”, sottolinea il parroco di Tutino, don Pasquale Carletta. La tragedia si è verificata intorno alle 4 e mezzo di lunedì mattina, all’altezza di Surano, all’uscita dell’azienda Recuperi Romano, a poca distanza dal supermercato Gulliver.

Sull'ennesima tragedia sulla Statale 275 interviene anche il sindaco di Gagliano del Capo, Gianfranco Melcarne: “La comunità gaglianese questa mattina si è svegliata incredula alla notizia della tragica scomparsa di Rocco Elia, ormai gaglianese di adozione da oltre 20 anni. Uomo che si è contraddistinto per grandi abilità lavorative ma, soprattutto, amato da tutti per l’ironia e la simpatia con cui intratteneva la clientela ma anche l’amico che lo andava a trovare. Un drammatico destino lo ha voluto strappare alla vita e all’affetto dei suoi cari proprio nel luogo in cui lo scorso anno si teneva il sit-in di Quotidiano per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità della messa in sicurezza di quel tratto della strada statale. L’amministrazione comunale di Gagliano del Capo e tutta la cittadinanza esprime il profondo cordoglio alla famiglia per la grave perdita”.  

Rocco Elia lascia la moglie Anna e il figlio Vincenzo

 

Intervista esclusiva al nuovo Parroco di Tricase

di Alfredo SANAPO

Le Sacre Scritture sono la bussola che orienta il vivere cristiano. Il compito di un prete non è solo nutrire la fede fornendo ai credenti una palestra per esercitarla ogni giorno, ma anche condurli in maniera coesa verso un cammino che crei una comunità improntata alla ricerca del bene comune attraverso la carità. Quando cambia il parroco, al di là dei metodi del singolo, il passaggio di testimone deve avvenire nel segno della continuità e nel modo più indolore possibile per i fedeli. Perciò, da parte del sacerdote, è necessaria un'elevata capacità di dialogo con i suoi pari grado, i collaboratori laici e i soggetti istituzionali. A maggior ragione, questo vale per una realtà complessa come Tricase che, escluse marine e frazioni, conta ben 5 parrocchie: il nuovo incaricato per la conduzione della Chiesa Madre avrà, come il predecessore, il dovere morale di coordinare le altre parrocchie. 
Fede e dialogo, due doti essenziali che il nuovo curato, Don Gianluigi Marzo, classe '79, di Ruggiano, fresco di un'esperienza pastorale in una comunità interparrocchiale montana el cuneese, ci sembra possedere. Ciò sia in virtù della storia familiare ricca di fede, sia delle modalità dell'intervista che gentilmente ci ha concesso. Non usa whatsapp o facebook perché ci tiene alla parola intesa nella meno sacra, ma non meno  nobile, accezione "fonica". A voce e in maniera cordiale, è avvenuto il nostro colloquio che di seguito riportiamo.
Don Gianluigi Marzo 
D. Come è nata la sua vocazione e perché questa scelta? Quanto ha influito la storia della sua famiglia che, tra l'altro, annovera l'attuale vicario generale della Diocesi Ugento-S.M. di Leuca, Mons. Beniamino Nuzzo, e due suore Marcelline?
R. Sono cresciuto a Ruggiano e rimasto affascinato dal parroco di allora Don Francesco Coletta, una figura che univa i valori cristiani non solo a parole ma anche nelle azioni. Poi, sono andato in seminario a 10 anni compiuti, prima a Ugento e poi a Lecce. È chiaro che la vocazione cresce, si forma e si struttura nel seminario con i ripensamenti, con gli alti e i bassi. La mia famiglia è stato un terreno fertile, sebbene, in realtà, i miei genitori non fossero contenti di una scelta forte in età così precoce. Le figure che ha citato non hanno mai interferito. Zio Beniamino, anche se sacerdote, ma impegnato e lontano, non è stata la figura di riferimento principale. Dal canto loro, le zie suore hanno pregato sempre per me, ma senza esercitare condizionamenti.
D. La parrocchia Natività B.V.M. di Tricase ha una lunga tradizione e ha avuto delle guide autorevoli come quella di Don Tonino Bello, figura chiave della spiritualità pugliese. Con questa eredità, lei come si confronta per svolgere la sua futura azione pastorale?
R. Don Tonino Bello è una figura che ho approfondito per via del mio trascorso dopo il liceo a Molfetta. In quegli ambienti è inevitabile imbattersi in questo sant'uomo e grande pensatore. Nonostante la statura intellettuale e spirituale del personaggio, la difficoltà maggiore di confronto non risiede tanto nello spiegare il suo pensiero, quanto nel modo di vivere il sacerdozio: cioè, improntare la missione pastorale nel condurre i fedeli a Dio nella maniera più aderente possibile alla testimonianza di lui dataci da Gesù Cristo. Don Tonino ha cercato di fare questo mediante l'amore verso gli indigenti, gli ammalati, gli umili, i dimenticati.
D. I giovani sono il cuore pulsante di una comunità. Oggi più che mai la Chiesa deve confrontarsi con le loro problematiche che al Sud sono sicuramente più accentuate. Qual è il suo progetto in merito, visto che lei ha avuto esperienze anche al Nord in Piemonte?
R. In base all'esperienza in atto nell'Arcidiocesi di Torino, posso affermare che le problematiche sono le stesse in tutti i luoghi. Forse nel Sud sono più accentuate quelle legate al lavoro, ma questo non è del tutto esatto perché anche qui tanti giovani partono all'estero per trovare occupazione. Non si possono additare i giovani del fatto di non avere più valori, perché tutti, anche noi educatori, abbiamo fatto il nostro cammino e commesso errori. Il nostro compito semmai è essere punto di riferimento, conquistando autorevolezza su di loro con la forza dell'esempio. Noi preti siamo i primi a doverlo fare, ad aiutarli a cercare la via del Bene imitando l'opera di Gesù. Dal punto di vista operativo, partirò dal buon lavoro fatto da Don Flavio soprattutto con i GREST: il resto sarà programmato e realizzato insieme ai gruppi parrocchiali che li riguardano, non appena inizierà il mio nuovo ministero.
 
Le domande che avremmo voluto porre erano molte di più e le risposte erano ben articolate, ma lo spazio fisico del periodico ha limitato la nostra tentazione giornalistica di fronte a un interlocutore così attento e circostanziato. Abbiamo, dunque, concentrato i quesiti utili al lettore per intuire l'indirizzo apostolico che intende svolgere Don Gianluigi. Una pagina di fede tutta da scrivere insieme alla comunità.
Un’interessante opportunità di lavoro per chi cerca un impiego nel settore delle telecomunicazioni: il Centro per l’Impiego di Gallipoli, insieme a Randstad Italia S.p.a., organizza un Recruiting Day per la selezione di 26 operatori call center inbound per un’azienda del settore delle telecomunicazioni con sede a Gallipoli. 
Le risorse individuate si occuperanno di assistenza e gestione della clientela, attività di back office, gestione delle mail e verifica delle richieste clienti.
È richiesto un anno di esperienza pregressa nella mansione ed il possesso del diploma di istruzione secondaria superiore.
È gradito il possesso della certificazione IVASS. Si offre un contratto di somministrazione a tempo determinato part-time su turni. Gli interessati potranno candidarsi tramite SPID sul rispondendo su lavoroperte.regione.puglia.it all’offerta 9475/2023 oppure inviando il proprio curriculum all'indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..it, indicando nell'oggetto: "CANDIDATURA RECRUITING DAY RANDSTAD ITALIA GALLIPOLI". 
L’evento si terrà venerdì 15 settembre dalle ore 9:30 alle 12, presso la sede del Cpi di Gallipoli, in via Antonietta De Pace 78 – Centro Storico, ex sede del Municipio - (si consiglia di parcheggiare nella zona portuale). È previsto contratto di somministrazione della durata di un mese con possibilità di proroghe. Durante il recruiting day è preferibile portare con sé copia del proprio curriculum vitae. Per info sull'evento: 0832/373598, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..it.

A questa offerta si aggiungono quelle veicolate nel 36° report delle offerte di lavoro, redatto dall'U.O. Coordinamento Servizi per l'Impiego dell'Ambito di Lecce di Arpal Puglia, che racchiude 246 offerte di lavoro per un totale di 667 posizioni aperte in tutta la provincia.La fetta più consistente dei posti disponibili, 180, è nel settore dell’edilizia con un numero di figure ricercate che rimane stabile.

Cala il numero dei lavoratori ricercati nella ristorazione, che conta di 119 posizioni aperte, concentrate sulla fascia ionica e nell’entroterra. Nel tessile-abbigliamento-calzaturiero, invece, le figure ricercate ammontano a 58. Sono 59 i posti di lavoro disponibili nel commercio, 60 quelli in agricoltura e agroalimentare, 26 le posizione aperte nel settore delle telecomunicazioni.

Inoltre, sono 25 le opportunità in ambito amministrativo, informatico e pedagogico; 17 nella sanità privata e assistenza alla persona; 2 nel comparto bellezza; 6 nell'industria del legno; una nell'artigianato; 32 nel metalmeccanico; 34 nel settore pulizie; 43 nella riparazione veicoli e trasporti. Due annunci per due figure professionali sono rivolti a persone con disabilità, tre annunci per tre posizioni a iscritti alle categorie protette. La sezione dedicata alla offerte di tirocinio formativo conta diverse posizioni aperte in diversi settori professionali.

A queste opportunità di formazione si aggiungono quelle per formarsi e lavorare all’estero tramite la Rete Eures. Le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it e diffuse anche sulla pagina Facebook "Centri Impiego Lecce e Provincia", sul portale Sintesi Lecce e sui profili Google di ogni centro per l'impiego.

Le candidature possono essere trasmesse tramite Spid, via mail o direttamente allo sportello presso gli uffici, aperti dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

Tricase - Domenica, 10 settembre 2023 

Ore 15,30- Stadio San Vito - Campionato di Promozione

E’ un esordio tutto in salita. Stadio semivuoto, nessuna bandiera sventolava, nessun coro, solo giocatori in campo...

L’Atletico Tricase si è dovuto arrendere al Galatone per 1 a 2.

Prima di campionato, è prima sconfitta casalinga e con essa arrivano le prime critiche dei tifosi :“ C'è molto da lavorare senza ombra di dubbio. Ci sarà da soffrire”.  

Siamo solo alla prima giornata e c’è tutto il tempo per recuperare.

Domenica si va a Grottaglie

Domenica, 10 settembre 2023.

Per l’Atletico Tricase l’esordio è al San Vito con il Galatone – ore 15,30.

Mister Sandrino De Giuseppe, prova a fare il miracolo...

Campionato di Promozione - In casa rossoblù, sono tanti i punti interrogativi che avvolgono ancora questo nuovo gruppo di atleti.

Per la prima volta nella storia del calcio rossoblu’ c’è stato un cambiamento radicale con tanti giocatori stranieri nuovi ( 6 o 7 nella formazione titolare).

"Partiamo a fari spenti e con grande umiltà”, le parole di Totò Cazzato.

Gli ultras? Nessun passo indietro. La protesta contro la proprietà dell’Atletico Tricase non si ferma e per la prima di campionato gli ultras non saranno sui gradoni della Est

Tricase, 9 settembre 2023

Ieri sera è stata una serata movimentata a Tricase.

Dopo il furto in un noto ristorante avvenuto nei giorni scorsi, una serie di furti a raffica

(3 le segnalazioni giunte in redazione), nel rione Sant’Antonio a Tricase - lasciando i proprietari e i residenti sconcertati e preoccupati.

Ad essere presi di mira dai ladri ( dalle 20 alle ore 23 circa), tre appartamenti che danno quasi direttamente sulla strada.

Potrebbe trattarsi della stessa banda.

Saranno comunque le indagini dei carabinieri a stabilirlo.

di Alessandro DISTANTE

Tra sagre, feste, concerti, incontri letterari, mostre, cinema all’aperto, danze e pizziche, è obiettivamente difficile fare una sintesi dell’Estate tricasina.

La valanga di manifestazioni, a rischio di ubriacatura, occupa tutte le serate senza alcuna sosta ed anzi spesso con più appuntamenti che si accavallano. Insomma se uno si vuole divertire non ha che l’imbarazzo della scelta!

Eppure è accaduto che questa travolgente cascata di occasioni di festa e di divertimento ha avuto, a Tricase, una battuta d’arresto: la Sagra “Riti e sapori intorno al Menhir” di Tutino, organizzata ogni anno dall’associazione “La Culonna”. Dapprima rinviata a motivo della violenta pioggia e poi definitivamente annullata in conseguenza della morte di una giovane donna del Rione. E’ questa la “non sagra”, la “non festa” che merita indubbiamente il titolo e gli onori della prima pagina.

La “non sagra”, la “non festa” ha fermato, per una sera, la macchina della spensieratezza ed ha creato un vuoto che si è riempito di riflessioni su un valore forte; non quello della morte -che non è certo un valore- ma su quello dell’essere comunità.

La Sagra di un rione (Tutino: toti un unum) è stata annullata perché la comunità si è scoperta e sentita tale; ed in una vera comunità ogni componente è essenziale e se ne viene a mancare uno non si può far finta di niente, in nome di quell’imperativo edonistico ed egoistico in forza del quale lo spettacolo deve comunque continuare. No, a Tutino ha vinto un’altra logica: lo spettacolo può attendere!

La forte decisione degli organizzatori della Sagra (o meglio della “non sagra”) è frutto, oltre che di coraggio, di una delle ragioni profonde che fa dire ai turisti: “In Salento si vive bene!”

Il “si vive bene” non è solo questione di bellezze paesaggistiche o del clima (ancora) piacevole, ma è anche il percepire un tessuto umano che ha quel gusto dello spessore di comunità e che si nutre di quella rete di vicinanze e di solidarietà, dove una festa è la festa di tutti e dove il dolore è, pur esso, il dolore di tutti.

Occorre essere consapevoli che parlare di sviluppo turistico non può prescindere da quel patrimonio immateriale che è la nostra cultura; è perciò importante conservare o riscoprire quel tratto caldo e gentile capace di rompere le vuote formalità e, nel rispetto della riservatezza, pronto a compiere gesti di apertura.

Il contrario di un fenomeno denunciato quest’estate che dipinge il Salento come una terra che non si apre all’ospitalità ma che approfitta, con prezzi alle stelle, di chi viene da fuori.

Ed allora: onore e merito alla Sagra di Tutino che ha messo in mostra non prodotti della gastronomia ma, non nascondendo la morte, ha messo in mostra il valore di una comunità solidale.

P.S. Oltre alla Sagra di Tutino altre iniziative nel Salento sono state rinviate per gli stessi motivi, come a Poggiardo ed Alessano, a conferma che il Salento non è solo lu sule, lu mare e lu ientu

  

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