di Giovanni CALABRESE
Artistica inclusione è un progetto cofinanziato dalla Regione Puglia - Assessorato alle politiche sociali -nell’ambito del bando Puglia Capitale Sociale 3.0 di cui l’ente capofila e promotore è l’ Associazione di Alta Cultura Musicale “W. A. MOZART” – APS. Il progetto ha come scopo principale quello di favorire, tramite la pratica musicale, l’inclusione sociale di migranti, diversamente abili e donne emarginate.
“Il progetto ha preso il via a luglio 2022 da allora stiamo realizzando una serie di incontri nell’ambito dei laboratori musicali che hanno visto la partecipazione di decine e decine di giovani e adulti.
Il focus del progetto è l’inclusione sociale e possiamo affermare che grazie alla musica molte persone stanno vivendo un periodo felice della propria vita riscoprendo la gioia di stare insieme con gli altri e di sentirsi parte di un gruppo e di una comunità. In questa fase progettuale stiamo allargando la partecipazione a numerose scuole del Sud Salento e possiamo dire di aver riscontrato un’ottima risposta da parte di tutti.
C’è entusiasmo tra i partecipanti al progetto e nella collettività in generale e ciò è per noi motivo per profondere maggiore impegno anche in termini di continuità delle attività che auspichiamo con l’aiuto di tutti potranno continuare anche dopo la scadenza dello stesso progetto. Abbiamo assegnato 32 strumenti a tutti i partecipanti, in questa fase coinvolgendo le scuole di musica pubbliche e private porremo le basi per la costituzione della Banda Multietnica del Sud Salento, una realtà innovativa nel panorama musicale locale, per la quale abbiamo già in cantiere una serie di progetti che ci porteranno a varcare i confini della nostra Regione e dell’ Italia per delle rappresentazioni musicali - afferma il direttore Giovanni Calabrese -.
Il progetto è aperto a tutti e possiamo assegnare ancora alcuni strumenti a chi avesse voglia di cimentarsi con un’ esperienza indimenticabile dal punto di vista umano e musicale nel solco della tradizione bandistica salentina.”
Sabato 14 e domenica 15 ottobre alle ore 18.00 presso la sala conferenze di Palazzo Serafini Sauli di Tiggiano si svolgeranno due incontri con la comunità in cui condivideremo i primi risultati del progetto e parleremo in maniera pratica e propositiva di inclusione sociale.
informazione promozionale
di Alessandro DISTANTE
Un Sud Salento che vede la luce oltre il tunnel! E’ questo il messaggio al termine di un incontro tenutosi nei giorni scorsi a Corsano in un’iniziativa che vedeva protagonista anche il Comune di Tricase.
Ed ecco che, vicino Tricase, riapre una fabbrica di calzature nella tradizione Filanto ma con nuovo marchio, assumendo subito 300 persone e garantendone il raddoppio nel giro di poco tempo. Alla base, la produzione di calzature non più “di battaglia” ma scarpe di altissima qualità, grazie all’intesa con un grande marchio della moda alla cui guida vi è la tricasina Maria Grazia Chiuri.
Una ripresa del manifatturiero come terreno di sviluppo da affiancare al troppo sbandierato sviluppo turistico e, in genere, al terziario, settori che, da soli, non possono assicurare una crescita complessiva dell’economia del Capo di Leuca.
Intanto i Centri per l’Impiego di ARPAL pubblicano settimanalmente report con centinaia di offerte di lavoro. Ed allora se il lavoro c’è non si spiegano i dati di una disoccupazione ancora con numeri inaccettabili.
Qualcosa evidentemente non funziona nell’incrocio tra domanda ed offerta di lavoro. Forse occorre fare i conti con le aspettative dei giovani e con le gratificazioni, non solo economiche, del lavoro offerto.
Chi assume richiede spesso una esperienza che non c’è; chi cerca lavoro spera in un lavoro migliore e, nel frattempo, sopravvive magari con lavoretti precari e talvolta in nero.
Forse occorre una crescita qualitativa nelle prestazioni richieste, che consenta ai giovani, formati negli Istituti superiori, di mettere a frutto le acquisite competenze. Un obiettivo possibile, specie se si considerano le potenzialità che vengono dai collegamenti in rete, utili a sviluppare anche i segmenti “alti” della produzione, quale l’ideazione e la commercializzazione dei prodotti.
Ovviamente occorre anche creare le condizioni per lo sviluppo di un’industria al passo con i tempi, obiettivo imprescindibile che dovrebbe portare gli Amministratori ad offrire un ambiente che favorisca l’insediamento e la crescita delle aziende, a partire, per esempio, da una Zona Industriale veramente al servizio di chi vuole produrre ed occupare. Quanto scritto nei numeri scorsi su questo giornale la dice lunga sulla urgenza di intervenire ma anche, purtroppo, sui ritardi accumulati.
Venerdì, 13 ottobre 2023
Sarà in distribuzione da domani il 33esimo numero de il Volantino – settimanale cittadino di Tricase
IN DISTRIBUZIONE GRATUITA - SABATO 14 OTTOBRE
Sul numero in distribuzione:
- Il lavoro possibile
- Libere fenomenologie
- Figli della quercia
- Un evento, un dipinto, una storia
- Un saluto fatto di affetto , stima e amore
- Acait: Zavorra o risorsa?
- Auguri agli sposi
- Il muretto
- Pallavolo e calcio
- Per ricordare e ringraziare Massimo
- Nel mondo che noi siamo
- Artistica inclusione
Oltre alla versione cartacea sarà sempre disponibile sul sito redazionale (ilvolantinoditricase.it), la versione online
di Pino GRECO
Tricase, 12 ottobre 2023
Lacrime e applausi, interminabili e commossi, per l’ultimo saluto a Massimo Probo. Sulla bara il “suo” camice da medico veterinario e rose rosse.
Chiesa Madre stracolma di gente e di dolore, di amici, colleghi, conoscenti e concittadini del 55enne professionista amico di tutti.
Prima l’omelia di don Flavio Ferraro: “ Massimo era una persona buona, di pace che non ti aspetti mai nessun gesto di questa portata, ci ha sorpresi tutti. E poi - è stato un uomo generoso, generosissimo, sempre pronto ad aiutare tutti era un po come Sant’Antonio Abate ( protettore degli animali). Subito dopo la toccante lettera del figlio Manfredi che esprime con intenso sentimento e forte commozione: “l’impareggiabile cuore di papà Massimo”. Anche amici e colleghi hanno ricordato il professionista ma soprattutto l'uomo: “ Un uomo speciale, unico, dal cuore buono, dall’altruismo ormai raro. Sei stato ricordato da tutti per il tuo enorme cuore, per l’amore infaticabile per il tuo lavoro, per l’impegno con cui accoglievi in qualsiasi ora del giorno e della notte gli animali che ne avevano piu’ bisogno… e nessuno piu’ di noi può raccontare quanto hai fatto per gli animali e le persone di questa grande comunità che non abbraccia solo Tricase. Riposa in pace DOC”
Mercoledi, 11 ottobre 2023
Arriva nel tardo pomeriggio di oggi in via Siracusa 89 la salma di Massimo Probo. Domani, giovedì 12 ottobre, le esequie in chiesa Madre, alle ore 16.
di Pino GRECO
Piu’ che un agglomerato industriale , quello di Tricase- Miggiano- Specchia, sembra un agglomerato di paradossi, dove alcuni imprenditori producono ( anche nel settore alimentare) senza allaccio all’Acquedotto. Come fanno? Provvedono con autobotti o rifornendosi da altri pozzi. Pagando
L’area industriale di Tricase, Miggiano e Specchia è messa molto male. E non parliamo della solita erbaccia e delle strade gruviera, qui mancano ancora la fogna e l’acqua potabile. L’impianto idrico, c’è ma non è stato mai attivato.
Negli ultimi 20 anni 25 aziende nella zona industriale Tricase, Miggiano, Specchia ( un agglomerato di 173 ettari), hanno pagato all’Asi per dei servizi, di cui alcuni primari, mai attivati. Sembra uno scherzo ma è proprio così. Una struttura come l’ex Adelchi (90 mila mq), avrebbe pagato 540mila euro, di solo contributo ( 6 euro per mq + iva), per la gestione e la manutenzione delle strutture, delle opere e degli impianti e servizi d’interesse comune. Così alle aziende non resta che arrangiarsi alla meglio. Un esempio. Il centro distribuzione postale di Tricase ( che interessa tutto il Capo di Leuca), si rivolge a un’azienda privata per la fornitura dell’acqua e la pulizia della fogna. Anche le altre aziende si sono organizzate con bottiglie d’acqua, pozzi , autobotti, filtri , sistemi e accessori vari a proprie spese.
COSA DICONO LE AZIENDE
“Da sempre, dal 2004 ci fa sapere Francesco Ricchiuto, titolare dell’azienda “Forno pronto”, acquistiamo l’acqua da un pozzo dell’Acquedotto pugliese che si trova fuori dalla zona industriale e trasportiamo con l’autobotte la quantità di acqua necessaria per la produzione dei nostri prodotti. Successivamente- continua Ricchiuto acquistiamo da un pozzo artesiano altra acqua per alcuni servizi aziendali. Tutto ciò ci costa ogni anno circa 10 mila euro. Per quanto riguarda la fogna utilizziamo un pozzo nero pulito periodicamente a nostre spese”. Un altro problema è la scarsa illuminazione. “Qualche anno fa conclude l’imprenditore - abbiamo subito anche due furti di camion per un valore di 100mila euro, poi ritrovati distrutti nel Foggiano. E’ arrivata veramente l’ora che qualcuno faccia seriamente qualcosa?”
Oltre all’azienda “Forno pronto” anche le altre attività che operano nei 173 ettari lamentano la mancanza di servizi primari come acqua e fogna
Ne è prova la testimonianza di altri professionisti presenti nell’agglomerato Asi di Tricase, Miggiano e Specchia da decenni. “ Fino ad oggi abbiamo avuto incontri con sindaci e amministratori Asi, assessori provinciali e regionali, dichiara Vito Maglie di Elettricasud, l’ultimo incontro è stato poco tempo fa. E’ sempre la stessa storia, solo promesse, niente fatti.” All’inizio, ricordo, non avevamo neanche l’illuminazione pubblica- grazie all’ex sindaco Antonio Coppola che riuscì ad attivare un contattore provvisorio per iniziare a lavorare. Ad oggi qualcosa è cambiato: ci sono le rotatorie e l’illuminazione pubblica”. Tira aria di scoramento anche a casa della Tecnocemme, presente dal 1987 nella zona Asi: “Siamo sempre lontani da quello che ci dovrebbe essere in una zona industriale, acqua e fogna in primis”.
E l’autocarrozzeria Vantaggiato aggiunge con sarcasmo: “E’ preferibile lasciare tutto così, siamo talmente abituati ad arrangiarci che se dovessero fare qualcosa non so come finirebbe”, conclude il responsabile Paolo Vantaggiato.
INTERROGATIVI E CRITICITA’ DELL’AGGLOMERATO
Il Consigliere regionale Antonio Gabellone (Fdl) , in sede di Commissione regionale, aveva evidenziato come l’agglomerato industriale di Tricase, Specchia e Miggiano del Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale di Lecce presentasse “un’importante carenza di infrastrutturazione primaria non essendosi proceduto con l’allaccio alla rete idrica dell’Acquedotto Pugliese per l’approvvigionamento dell’acqua potabile". Le note riportavano pure il fatto che le criticità dell’agglomerato (la possibilità che i reflui dell’area industriale possano andare nel depuratore e la necessità che dalla dorsale dell’acquedotto ci si possa collegare alla rete esistente sia per la rete di fognatura nera che per la rete di AQP esistenti e funzionanti) fossero state condivise dal Presidente del Consorzio, Massimo Albanese. E ci sarebbe mancato che pure non lo fossero state. Il paradosso, precisava Gabellone nell’ottobre del 2021, era l’esistenza della rete e la mancanza di collegamenti. Un “ossimoro strutturale” inaccettabile. I buoni propositi, quindi, raccontavano della proposta di convocare “celermente”, in una nuova audizione, l’Assessore allo sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, l’allora neo nominato Presidente di AQP, Domenico Laforgia e il Presidente dell'Autorità idrica pugliese (AIP), il mesagnese Antonio Matarrelli, affinché quelle stesse criticità potessero trovare “immediatamente” soluzione nell’interesse delle attività imprenditoriali dell’agglomerato di Tricase – Specchia – Miggiano. “Celermente” ed “immediatamente”, tuttavia, sono avverbi che stridono nel silenzio assordante che è seguito al clamore di quella iniziativa. Progettualità rimaste tali – per quanto noto – senza apparente realizzazione. Lo stupore maggiore, in ragione degli interrogativi che ci si pone sulla bontà dell’attenzione prestata alla soluzione delle problematiche evidenziate, è il particolare, non indifferente e da tener ben da conto, per il quale, in ragione dell’ultimo monitoraggio conosciuto, già allora decisamente datato (marzo-aprile 2012), tra le aziende insediate nell'agglomerato – a titolo di esempio – ve ne sono alcune che hanno come attività dichiarate la “panificazione” e la “produzione di prodotti da forno precotti e surgelati”. Che, notoriamente, si producono senza acqua. P.G.
COSA DICONO ACQUEDOTTO E ASI
Nella zona industriale di Tricase certamente manca l’acqua potabile, ma capire di chi sia la responsabilità non appare semplice: Acquedotto dice di attendere solo che Asi adegui la rete e Asi a sua volta dice che l’impianto idrico è stato collaudato e che, comunque, ora mancano i soldi.
Tina De Francesco
“Nel 2020 in occasione della mia candidature alle Regionali dice -Tina De Francesco, consigliera di Acquedotto Pugliese – la questione dell’assenza dei servizi primari nella zona industriale Tricase, Miggiano e Specchia, è stato uno dei punti fondamentali del mio impegno. In seguito al mio incarico di consigliera di Acquedotto Pugliese , la mia attenzione si è focalizzata sulla messa in esercizio delle reti idriche e di fognatura nera nella zona industriale di Tricase, oggetto di interlocuzioni già da diverso tempo. Lo scorso anno, su mia iniziativa, si è tenuto un tavolo tecnico presso il Comune di Tricase al quale hanno preso parte i sindaci di Tricase, Specchia e Miggiano, UTC di Tricase, l'assessore regionale Alessandro Delli Noci e AQP con la mia presenza oltre ad una delegazione di tecnici . Nel corso dell'incontro conclude - sono state definite attività e competenze per avviare il progetto . A seguito di ciò AQP ha prodotto uno studio di fattibilità per collegare le nuove reti a quelli esistenti, ma tutte le attività potranno svolgersi solo dopo che ASI, competente per tutte le opere all'interno dell'area industriale, avrà adeguato la rete attualmente esistente nella zona ma non ancora attiva”.
La risposta del presidente Asi Massimo Albanese non si fa attendere: “Non ci sono soldi – dice. Questa zona non è mai stata ritenuta strategica. L’intervento deve essere da parte della Regione o del Ministero. Inoltre non sono mai stato avvertito che l’impianto idrico non funziona, ricordo che è stato collaudato. Abbiamo un progetto in corso: nel 2024 ci sarà la pubblica illuminazione”. P.G.
COSA DICE L’ASSESSORE REGIONALE DELLI NOCI
Sulla vicenda della zona industriale di Tricase – Miggiano – Specchia interviene l’assessore regionale allo Sviluppo economico, competitività, attività economiche Alessandro Delli Noci: “Asi Lecce non ha mai presentato una progettualità all’interno dei bandi regionali negli anni passati e non lo ha fatto nemmeno con i finanziamenti delle zone economiche speciali”. “Il problema annoso delle aziende lo conosco bene- continua l’assessore regionale Delli Noci- per questo la prossima settimana incontrerò il presidente Asi e i comuni interessati per studiare una progettualità di sviluppo e coesione”. P.G.
Martedi, 10 ottobre 2023
“Questa è una rapina”. Due rapinatori a volto coperto di cui uno è entrato in azione nel negozio di alimentari fronte strada “ Sparascio” a Caprarica, strappando il registratore di cassa.
L’altro aspettava incappucciato a fare la guardia all’esterno.
Il colpo è avvenuto ieri sera intorno alle 20,30 nella centralissima via Vittorio Emanuele. Tanta la paura per i titolari del piccolo supermercato.
Il bottino dovrebbe essere di circa 500 – 600 euro.
Sul posto i carabinieri di Tricase
di Nunzio DELL'ABATE
Correva l’anno 2009 quando si progettò un bacino portuale di un certo rilievo, con tanto di braccio protettivo oltre il muraglione. L’intervento consentiva di continuare a fruire a fini di balneazione parte della vecchia struttura ed inoltre prevedeva un lido abbastanza grazioso e funzionale oltrechè ben riparato a sud (lato Rotonda per intenderci). Aveva uno stanziamento iniziale di cinque milioni di euro ed aveva suscitato non poco interesse in Provincia. Purtroppo la solita ritrosia tricasina ai cambiamenti di un certo impatto, una forte resistenza localistica e l’avvicendamento delle Amministrazioni Comunali fece svanire progetto e soldi.
Son passati quindici anni da quella sortita e nel mentre altre Città marittime hanno rinforzato appeal e funzionalità dei propri porti, Tricase è rimasta al palo.
Non ci vuole molta immaginazione per ipotizzare quanta ricchezza in termini di occupazione, di indotto e di promozione possa portare una infrastruttura del genere.
Inoltre un Porto a Tricase potrebbe diventare un’ottima via di collegamento, non solo turistica, da e per le isole Ionie della Grecia, approfittando della minima distanza, rispetto alle altre località rivierasche del Salento, che ci divide.
Se si crede alla bontà di un progetto di tale portata non bisogna lasciarsi sfuggire i fondi del P.N.R.R. e quelli regionali dedicati alla portualità.
Ovviamente la struttura in sé non basta. Per far ergere Tricase a città portuale, occorre ripensare la marina in termini di servizi ed attrezzature di accoglienza, di ricettività, di accessibilità, di viabilità e trasporto.
E sarà senz’altro necessario l’ascolto e la condivisione della comunità ed un estenuante percorso di educazione a nuovi stili di vita ed opportunità.
Ma talvolta bisogna osare per uscire dall’ordinario!
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di ringraziamento di una lettrice all'ospedale “ Panico” di Tricase
Spett.le Direttore,
nel mese di settembre, a seguito di un evento acuto, sono stata ricoverata presso l’Azienda Ospedaliera Pia Fondazione di Culto e Religione “ Cardinale Giovanni Panico” da Lei diretta.
Sento
Il dovere nonché la gioia di ringraziare i Direttori delle Unità Operative di Pronto Soccorso e Medicina D’Urgenza, Anestesia e Rianimazione e UTIC, e per loro tramite, tutto il personale Medico e di Comparto, per la professionalità e cura dimostrata nei miei confronti, accompagnate sempre da cortesia, gentilezza ed empatia. E’ un orgoglio per tutto il Salento poter annoverare nel nostro territorio Ospedali in cui la professionalità e la cura verso il paziente si sposano con l’attenzione e l’umanità verso l’ammalato in cui la persona non è mai dimenticata
Con affetto e stima
Ada Sparascio
Tricase, 8 ottobre 2023
Fiori, una foto e una lettera davanti al suo studio in via Giosuè Carducci
Per ricordare e ringraziare Massimo hanno voluto dedicare una lettera a un amico, di quelli veri, che riportiamo integralmente:
“Una persona che ama davvero gli animali è sicuramente una bella persona, e tu, Massimo, lo eri.
Sempre disponibile – nei giorni feriali, festivi, Pasqua, Natale, giorno e notte, h. 24 sempre pronto ad aiutarli.
Se è vero, come si dice, che anche gli animali vanno in Paradiso, adesso sarai circondato da tutti quelli che hai soccorso, curato, guarito o aiutato a porre fine alla loro agonia in modo indolore…Averti perso, ci da’ un grande dispiacere!"
di Alfredo Sanapo
A quasi un mese di distanza dall'ultimo avvistamento, nei cieli di Tricase, venerdì 6 ottobre è ricomparsa la scia di Starlink.
Stavolta la costellazione di satelliti per la connessione globale a internet in banda larga si è potuta osservare con più nitidezza.
E la somiglianza con il treno interstellare Galaxy 999 è ancora più sorprendente. L'immagine pervenutaci è talmente suggestiva da farci sognare un viaggio nei suoi vagoni, molto oltre la nostra abituale navigazione virtuale nella rete.