Un progetto in cinque punti inviatoci dal Movimento “Tricase Insieme” relativo alla viabilità delle Marine di Tricase:
1) Piano di messa in sicurezza dell’area portuale destinata ai bagnanti del porto;
2) Rimessa a secco nell’area destinata all’attracco delle imbarcazioni, che permetterebbe ai diportisti di vedersi ridurre il canone annuo, mentre aumenterebbe il numero di posti barca da destinare al turismo nautica di transito, con tutti i benefici che ne deriverebbero a livello economico!
3) Recupero delle discese dirette al mare, che consentirebbero un più agevole accesso al mare, nonché di un vecchio tratturo aperto negli anni ’70, ma mai utilizzato, quale passeggiata lungo costa;
4) Deviazione del traffico privato per Marina di Andrano e Novaglie, con ZTL h24 in entrambe le nostre marine, che dovranno essere servite con efficiente trasporto pubblico;
5) Infine, ma non meno importante, l’adozione di un PUG a stralcio, che preveda un piano di sviluppo per entrambe le marine, con individuazione di aree attrezzate a servizi e piccole attività commerciali.
Si tratta di pochi importantissimi punti, che hanno lo scopo di migliorare ciò che abbiamo già, senza stravolgere la realtà che viviamo quotidianamente.
di Giuseppe R. PANICO
Quel passaggio a livello in via Roma sembra ormai lo spartiacque che separa il nostro passato da un possibile futuro. Un passato, spesso dimenticato, fatto anche di treni e littorine affollate di passeggeri e soprattutto di studenti di scuole medie superiori diretti a Lecce. Studenti, oggi ultrasettantenni e in parte emigrati, costretti a dedicare, ogni giorno, dalle 4 alle 5 ore per il “transit time” casa- scuola-casa, con oltre 3 ore e 30 m di treno e tantissime fermate intermedie.
La stazione di Tricase era anche uno scalo merci per i prodotti della nostra terra, resa fertile dalle gocce di sudore versate fra quei campi, ora in gran parte abbandonati. Al passaggio al livello di allora, quando chiuso, poche auto, radi passanti e fuggevoli sguardi fra chi viaggiava accanto al finestrino del treno ed i pochi ivi in sosta forzata.
Tutto è ormai cambiato: Tricase è un centro scolastico di rilievo e tantissimi studenti dei paesi vicini viaggiano in proprio o in autobus; la provincia di Lecce è ora una fra le più dotate di auto e reti viarie che incentivano la movimentazione su gomma; molte funzioni lavorative/amministrative non rendono più necessario il viaggio fino a Lecce e non vi è più alcun traffico merci ferroviario ad animare i binari morti.
Al passaggio a livello, si accumulano poi, e più volte al giorno, decine di auto e cittadini, lunghi minuti in attesa, capo chino sul cellulare e occasionali imprecazioni per littorine vuote o quasi.
Ma, dopo oltre 60 anni, molto è rimasto anche invariato: la lentezza del trasporto (ancora un’ora e 50 minuti per Tricase-Lecce); lo spreco in lavori pubblici, come per quelle barriere antirumore, ormai crollate, fatte di sassi tenuti su da gracili gabbie in legno; la memoria di grandi scandali nella gestione FSE e le frequenti promesse di una politica regionale inconcludente o tardiva ed oggi anche chiacchierata ed incriminata. Continua intanto a parlarci di “metropolitana di superficie” e di “motori a idrogeno” per una realtà nei trasporti locali ormai del tutto su strada.
Il nostro territorio urbano rimane intanto spaccato, fra Tricase e frazioni; i vasti terreni ferroviari incolti ed inutilizzati e la stazione ferroviaria deserta e trascurata. Sempre più rari sono poi i fiocchi rosa e blu per darci un giorno nuovi utenti FSE; sempre meno giovani con voglia di restanza, sempre più anziani che del treno di un tempo non sanno che farne. Prevale in aggiunta quella cultura che, rivolta a ingigantire il passato e a lodarsi del suo presente, rivolge al futuro il suo “depensamento”. Il “Sud dei Sud e dei Santi”, così il geniale Carmelo Bene descriveva il suo e nostro Salento.
Ad incentivare il trasporto su gomma, avremo a breve anche una SS 275 a quattro corsie che va ad aggiungersi alla SS 274 sul lato ionico. Realtà sociale, economica e nei trasporti, dunque, profondamente mutata e che, a meno di una rivoluzione “copernicana”, continua a rendere alcuni tratti FSE (in particolare il Maglie-Gagliano-Casarano e il Maglie-Otranto), uno spreco di territorio, di fondi pubblici e potenzialità urbanistiche. Realtà, quella di Tricase, non dissimile da altri comuni vicini collegati alla FSE e con una valenza economica e sociale anche minore. Ovviamente i costi km/passeggero avranno raggiunto, con così pochi utenti, cifre da capogiro, pur con un debito pubblico di circa tremila miliardi e un PUG da ridefinire. Per quest’ultimo, l’acquisizione delle aree FSE, già in disuso, potrebbe far accrescere oltre che parchi e verde urbano, viabilità e parcheggi di prossimità, eventualmente coperti, da pannelli solari per energia da immettere in rete.
Alla eventuale soppressione degli accennati tratti ferroviari, dovrebbe far seguito un Hub ferroviario FSE, con vasto parcheggio, all’altezza di Maglie, con più frequenti e rapidi collegamenti e meno fermate per le stazioni di Lecce e Brindisi e poi aeroporto. Più autobus/shuttle FSE (e private) favorirebbero il collegamento con l’Hub di Maglie. L’attuale tracciato ferroviario poi trasformato in pista ciclabile o percorso turistico/ambientalistico. Argomento, quello dei trasporti, e dunque del turismo, ovunque cruciale per uno sviluppo realistico e bisognoso, oltre che di una politica adeguata, di un sano dibattito cittadino.
di Alessandro DISTANTE
La tragica morte del giovane ivoriano a Tricase Porto ci ha fatto comprendere meglio e vivere con grande compassione il dramma di chi, venendo da fuori, cerca –troppe volte invano- la terra promessa. La notizia ha suscitato importanti e significativi segnali di vicinanza e di solidarietà, tra dichiarazioni e attestati di stima per quel giovane.
Proprio in questi giorni il Parlamento europeo ha approvato, tra tante polemiche e divisioni, il nuovo Patto per l’emigrazione: è stato affermato il dovere di solidarietà tra gli Stati membri. Nessuno può sottrarsi al compito di prestare accoglienza a chi giunge sulle nostre coste (e non solo); eppure è stato deciso che questo obbligo può essere soddisfatto anche pagando 20.000 euro a migrante e così stare a posto con la “coscienza”.
Di fronte a noi, dall’altra parte del Mediterraneo, si aggravano, intanto, le situazioni di crisi e la guerra tra Israele e Palestina rischia di allargarsi all’Iran e al Libano (e non solo).
Più in generale le spinte nazionalistiche e sovranistiche e la crisi delle Organizzazioni internazionali hanno accentuato le contrapposizioni tra Stati e Nazioni; vengono meno quegli scambi e quelle aperture che, attraverso la conoscenza, consentono di riscoprire quanto di comune vi può essere tra storie differenti.
Eppure solo qualche anno fa a Tricase il SIFF dedicava le serate al cinema iraniano e a Tricase Porto da anni vi è un “presidio”, un “avamposto” per costruire legami tra i popoli che si affacciano nel Mediterraneo, così tessendo quella tela della conoscenza e della reciproca amicizia che è l’unica via per la vera pace.
Alcuni decenni fa il Salento faceva scoprire al mondo il suo volto umano e la sua capacità di accoglienza con i tanti albanesi che cercavano l’America in Italia. Proprio in questi giorni l’Università del Salento ha promosso il progetto Otranto-Valona con l’obiettivo di creare uno scambio culturale e scientifico tra le due sponde, favorendo la reciproca conoscenza e ribadendo i legami di amicizia.
“Casa mia, casa tua. Che differenza c’è?”. E’ solo il ritornello di una canzone?
Sabato 20 Aprile alle ore 19,30 nello splendido Palazzo Baronale Serafini-Sauli di Tiggiano sarà “In-Canto a Primavera”: protagonisti il soprano Chiara Scatolino, accompagnata al pianoforte da Valerio De Giorgi. Il concerto è organizzato dalla Camerata Musicale Salentina in collaborazione con l'Associazione di Alta Cultura Musicale W. A. Mozart. In programma musiche di Schipa, Bizet, Tosti, Puccini e Mascagni.
Chiara Scatolino, soprano lirico, è nata a Lecce ed è figlia d'arte. Ha conseguito il diploma di laurea di secondo livello in Discipline Musicali (canto) con il Maestro Lorenzo Regazzo. E' diplomata in Canto Lirico con la Prof.ssa Virna Sforza presso il Conservatorio di Musica "T. Schipa" di Lecce. Ha al suo attivo un master di perfezionamento presso l'Accademia del Belcanto "Rossini" di Bad Wildbad in Germania, un diploma conseguito presso la "Opera Studio Academy" di Foggia, una Masterclass Erasmus in Canto lirico e Musica vocale da Camera con Elisabet Frlingsdohir e Amelia Felle, un Master di perfezionamento presso "Akademie Belcanto" con Bruna Baglioni a Turi (Ba) ed un Master "Tosti-Lab" presso l'Accademia Musicale Europea a Napoli.
Vincitrice di numerosi Premi e Concorsi, ha al suo attivo numerosissimi concerti ed affianca la sua attività di cantante lirica a quella di tirocinante presso il Conservatorio di Musica "Tito Schipa" di Lecce. Attualmente è docente di canto presso il Liceo Musicale di Cuneo.
Valerio De Giorgi, pianista e compositore leccese, si è diplomato in Pianoforte col massimo dei voti e la lode presso il conservatorio di Lecce “Tito Schipa” sotto la guida della prof.ssa Vittoria De Donno. Ha proseguito i suoi studi musicali perfezionandosi in esecuzione pianistica col M° Aldo Ciccolini presso le Accademie di Biella e Roma e diplomandosi brillantemente col M° Massimo Gianfreda in Composizione. È stato maestro sostituto nell’allestimento delle stagioni liriche organizzate dalla Provincia di Lecce.
Nel campo compositivo si è distinto con l’esecuzione e la registrazione su CD di brani propri e di altri compositori su testi del celebre latinista Joseph Tusiani. Nel 2004 una commissione presieduta dal M° Gianluigi Gelmetti ha decretato unanimemente l’inno “Tis imesta artena imi”, su testo di Paola Buccarella, musicato e strumentato per grande orchestra sinfonica da Valerio De Giorgi, l’inno della Grecìa Salentina. Dirige vari ensemble strumentali e corali e molta della sua attività creativa è richiesta da Associazioni o Fondazioni per la stesura di partiture originali o adattamenti per le più svariate compagini strumentali e vocali.
È docente di pratica dell’accompagnamento e della collaborazione al pianoforte nel biennio di secondo livello presso il conservatorio della sua città e la sua attività di ricerca riguarda sia il ramo didattico sia quello della sperimentazione nella implementazione e nella valorizzazione dello studio della partitura corredato da competenze tecniche, musicali, culturali ed interpretative finalizzate ad una piena conoscenza dei repertori dell’accompagnamento e della collaborazione pianistica senza tralasciare l’approfondimento delle tecniche di lettura estemporanea e di trasposizione tonale.
Prevendite disponibili presso la sede della Camerata Musicale Salentina.
Fondata dal M° Carlo Vitale nel 1970, la Camerata Musicale Salentina è sostenuta dal Ministero della Cultura, dalla Regione Puglia e dal Comune di Lecce. Sponsor della manifestazione Banca Popolare Pugliese.
PROGRAMMA MUSICALE
PREZZI dei BIGLIETTI
Posto Unico: Intero € 5, Ridotto* € 3
* RIDOTTO: Over 65 | Docenti | Studenti | Abbonati 54^ Stagione CMS | Soci e iscritti Ass. Mozart | Soci FAI | Soci Soroptimist | Dipendenti e Studenti Università del Salento | Dipendenti Banca Popolare Pugliese | Studenti e Dipendenti Conservatorio "T. Schipa" di Lecce | Iscritti agli Ordini degli Ingegneri, dei Farmacisti e degli Architetti della Provincia di Lecce | Under 35 | Disabili e Accompagnatori | Gruppi (almeno 8 persone) | Allievi e accompagnatori di scuole di musica convenzionate.
I disabili in carrozzina hanno diritto all’ingresso gratuito.
Le riduzioni verranno applicate dietro presentazione del relativo documento che le consente.
Per l'acquisto online e nei punti vendita del circuito Vivaticket è previsto un diritto di prevendita aggiuntivo di 1,50 €.
CARTA DEL DOCENTE E 18APP
Anche per questo evento è possibile l'acquisto del biglietto o dell'abbonamento utilizzando il Bonus Cultura, scegliendo come tipologia di buono SPETTACOLI DAL VIVO o CONCERTI.
BIGLIETTO SOSPESO
Un “biglietto sospeso” per chi non può permettersi di andare a teatro: solidarietà e cultura si fondono nell'iniziativa della Camerata Musicale Salentina. Il meccanismo è molto semplice: chiunque, con soli 2 €, può offrire un “biglietto sospeso” e fare in modo che il teatro sia davvero uno strumento di cultura per tutti.
Per ogni biglietto sospeso donato, la Camerata ne offrirà un altro. Le Associazioni solidali che vogliono collaborare a questo progetto possono contattare gli uffici della Camerata al 348 0072655.
INFO
Camerata Musicale Salentina
Via XXV Luglio 2B – Lecce
Tel: 0832 309901 - Cell: 348 0072654 (Info) - 348 0072655 (Biglietteria)
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito: www.cameratamusicalesalentina.com – Seguici su Facebook!
di Alfredo DE GIUSEPPE
Cronistoria del PRG/PUG dal 1959 al 2024
di Alfredo DE GIUSEPPE
Il Piano Regolatore Generale (o PUG) è uno strumento urbanistico. Ma non solo.
È la visione della città, l’economia di un territorio, la qualità della vita, il risparmio di energie umane e la limitazione del consumo di suolo. È anche la riduzione della discrezionalità dei funzionari e amministratori e forse la chiarezza delle reali potenzialità di un luogo. In definitiva è come si immagina il posto in cui vivi.
Il discrimine nel dotarsi di alcune regole urbanistiche è tutto nelle differenze che può determinare, quelle per cui discutiamo ogni giorno: ordine o disordine, pulizia o sporcizia, servizi o disservizi. Immaginare ad esempio di costruire sull’intero territorio di un Comune, senza congiungere in forma ponderata nessuna delle frazioni esistenti da secoli, è pura follia, perché, oltre al certificato danno ambientale, c’è un’estrema difficoltà nel raggiungere ogni singola costruzione con acqua e fogna, con elettricità e fibra ottica, con strade, asfalti e sicurezza.
Tant’è che normalmente il PRG emerge da uno studio più approfondito del semplice disegno tecnico. Si interpella il sociologo, il geologo, lo storico e spesso il futurologo, proprio perché regolamentare una città disordinata e sedimentata nelle idee e nei veti incrociati, non è cosa da poco, non è roba che si possa cucinare in un solo giorno.
A ben guardare la cronistoria delle mancate adozioni dei PRG emerge un dato impressionante: nei primi due-tre anni di ogni singola consiliatura, il PIANO rimane un tabù, nessuno ne parla, nessuno vuole aprire quella pagina. Magari basterebbe continuare quei pochi adempimenti lasciati in sospeso dalla precedente Amministrazione, ma non si fa. Tutto rimane in un limbo che presto si trasforma in inferno, perché come prevedibile ogni volta bisogna ricominciare da capo.
È un mistero o c’è una spiegazione? Dando per scontato che Tricase ha una sua matrice contemplativa e quindi è portata a credere ai misteri dolorosi, voglio propendere anch’io, per una volta, su questa tesi enigmatica. Si, è un mistero e la risoluzione stavolta la vorrei lasciare ai tanti politici provetti, ai tanti tecnici competenti, ai tanti predicatori messianici.
La voce e il canto sono il primo argomento di questo numero. Dare voce e cantare è l’aspirazione di chi vuole realizzare un dialogo e promuovere la bellezza e così creare quell’incanto del quale pure parla l’articolo di pag. 2 di Alfredo Sanapo.
Il dare voce alla programmazione del territorio allo scopo di creare l’incanto del bello nell’ambiente nel quale viviamo e nel quale vivranno chi verrà dopo di noi è la ragione di fondo dell’approfondimento che questo numero ha voluto dedicare alla strumentazione urbanistica del Comune di Tricase. Una strumentazione che è ferma alla fine degli anni Settanta e che, dopo un tentativo abortito di piano regolatore risalente al 1959, è ancora di là da venire, se è vero –come documenta la cronistoria di Alfredo De Giuseppe alle pagg. 4 e 5- che una recente deliberazione della Giunta Municipale propone di ripartire nel percorso di adozione del PUG, magari rinnovando o cambiando alcuni componenti dell’Ufficio di Piano, e chiedendo ai cittadini di esprimere le loro reali intenzioni per le zone di espansione, le c.d. Zone C con un appello commentato da Alessandro Distante a pag. 6.
Un canto e tanto poco incanto invece per quanto accade intorno a noi, a partire dalle note stonate delle cronache regionali dove si indaga, con tanto di arresti, per compera di voti e con una Assessora che si dimette perché indagata; sarebbe la beneficiaria di una macchina che, da tempo, userebbe acquisire consensi a suon, a proposito di canto, di 50 euro a voto.
Ovviamente tutto da dimostrare, ma intanto un dato politico ritorna: non sempre le campagne acquisti tipiche del direttore d’orchestra Emiliano si sono tradotte in una incantevole armonia.
Ed allora non resta che dare voce a chi invoca legalità, come i residenti e i commercianti di via dei Pellai (Pino Greco a pag. 7) che lamentano la mancata osservanza da parte degli automobilisti dei limiti al parcheggio posti dal disco orario.
In sintesi. Tutti gli articoli di questo numero dimostrano una sola cosa: l’incanto si può creare a condizione che le voci, magistralmente dirette, siano tutte intonate, perché se uno stecca o stona, sia esso politico o cittadino, amministratore o automobilista, altro che incanto!
Sabato 13 aprile - dopo la pausa pasquale torna in distribuzione il settimanale cittadino di Tricase
LEGGERETE IN QUESTO NUMERO
La voce e il canto…
Il Piano Regolatore da tutti invocato da nessuno realizzato…
Residenti e commercianti di via dei Pellai…
Oltre alla versione cartacea sarà sempre disponibile sul sito redazionale (ilvolantinoditricase.it), la versione online