il Volantino - settimanale cittadino di Tricase

torna in distribuzione sabato 13 aprile

Sul prossimo numero un approfondimento sulla storia della pianificazione urbanistica a Tricase dal 1959 ad oggi. Il PUG. Un mistero doloroso. Ed altro ancora…

A sabato prossimo

 

di Ercole Morciano

Come Tricasini dobbiamo essere grati all’Arcivescovo Carmelo Cassati perché in qualità di esecutore testamentario nominato dallo zio Cardinale Giovanni Panico, ha collaborato con le Suore Marcelline per rendere l’Ospedale di Tricase un centro di cura di eccellenza, rinomato e apprezzato anche fuori dai confini regionali. Le sue benemerenze inoltre si accrescono ancor più se consideriamo che in tutte le sedi dove ha svolto fedelmente il suo servizio da sacerdote e da vescovo, ha sparso “il buon profumo del Vangelo” lasciando un ottimo ricordo di sé e portando alto il nome di Tricase, la sua piccola patria.

Per questo ha meritato ampiamente di essere sepolto nella cripta della nostra matrice, la chiesa dove è stato battezzato e ha ricevuto la consacrazione episcopale.

Carmelo Cassati nasce a Tricase, in via della Carità n. 2, da Vincenzo e Maria Concetta Panico il 6 aprile 1924. Entrato giovanissimo nella Congregazione dei Missionari del Sacro Cuore (MSC) vi percorre tutte le tappe per il sacerdozio che riceve il 17.12.1949 nella chiesa romana di Nostra Signora del Sacro Cuore. Raggiunge la missione di Pinheiro nel Nord-Est del Brasile nel 1950, ma l’anno successivo si trasferisce a Lima per assistere nella malattia lo zio, mons. Giovanni Panico, Nunzio Apostolico nel Perù. Segue lo zio in Canada (dove consegue la licenza in Diritto Canonico) e poi nel Portogallo. Nominato Cardinale mons. Panico nel 1962, è con lui quando il porporato muore a Tricase Porto. Per portare a termine l’incarico di esecutore testamentario nominato dallo zio Cardinale, padre Carmelo risiede in Vaticano dove svolge le funzioni di segretario del Card. Alfredo Ottaviani e lavora nell’Ufficio del Maggiordomato del S. Padre. Inaugurato nel 1967 l’Ospedale “Card. Panico” di Tricase, costruito in pieno accordo con le Suore Marcelline che avevano mantenuto la promessa fatta al Card. Panico, subito dopo, il 24 ottobre, padre Carmelo ritorna a Pinheiro, prelatura dei MSC. Vicario Generale e nel contempo Superiore dei MSC, mons. Cassati è nominato vescovo titolare di Nova Germania e ausiliare di mons. Ungarelli, Prelato di Pinheiro. Consacrato vescovo a Tricase il 28 giugno 1970 e tornato in Brasile, succede nel 1975 a mons. Ungarelli.

Per motivi di salute viene trasferito alla Diocesi di Tricarico, in Basilicata, il 12.2.1979.  Vescovo di Lucera e San Severo (Foggia) negli anni 1985-1990. Promosso Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie il 15-12.1990, regge l’arcidiocesi fino al 26.01.2000. Rientrato a Tricase continua il suo ministero sacerdotale presso l’Ospedale “Card. Giovanni Panico” dove risiede, prima all’Oasi e poi presso “Casa di Betania”. Componente del C.d.A. della Fondazione “Card. G. Panico”, collabora con la Direzione dell’Azienda Ospedaliera per la crescita del nosocomio con la sua saggezza di Uomo di preghiera e di esperienza. Si spegne serenamente il 4 febbraio 2024, per ricongiungersi allo zio Cardinale e con lui pregare insieme per la città di Tricase e tutti i suoi abitanti.

Per ricordarlo, sabato 6 aprile, alle 18.30. sarà celebrata una Messa nella chiesa madre di Tricase, nella cui cripta è sepolto.  Presiederà Mons. Michele Seccia, Arcivescovo metropolita di Lecce; concelebranti: mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento-S. Maria di Leuca e Mons. Fernando Panico, Vescovo emerito di Crato. Altri eventi sono previsti nel corso dell’anno centenario.

 

 

ANCORA NOVITA’ PER IL CAMPO DI DEPRESSA

Il Comune di Tricase ha approvato, in questi giorni, il progetto per la copertura di due campi di padel del Campo sportivo di Depressa.

La Società concessionaria, Granturismo a r.l., è stata autorizzata ad eseguire i lavori. La concessione, sottoscritta il 28 aprile 2017, ha una durata ventennale. Una prima variante venne approvata dalla Giunta nel dicembre 2021 con la trasformazione del campo di calcio a otto in quattro campi di Padel.

Nel marzo 2023 venne approvata un’altra variante per la realizzazione di un campo di calcio a 7 e di un campo di beach-volley.

Nel dicembre 2023 altra richiesta di variante, questa volta per la copertura di 2 campi di padel. Quella richiesta è stata adesso approvata, a condizione che si tratti di una copertura provvisoria con la sola funzione di proteggere i campi dagli agenti atmosferici durante i mesi invernali.

Il Piano economico finanziario passa da € 503,00 e € 667,00 annui a fronte di un investimento che passa da € 1.932.838,00 ad € 2.099.838,00.

Il canone annuo è di € 1.200,00.

LOCATION PER I MATRIMONI ED UNIONI

I matrimoni e le unioni civili non dovranno più essere fatti presso la Casa Comunale. Per venire incontro alle esigenze, sempre più diverse, degli sposi e per valorizzare ambienti e strutture anche private, così da farle divenire la splendida location per il giorno più importante della vita, l’Amministrazione, dopo aver deciso di consentire la celebrazione fuori dalla Casa Comunale, ha deciso di reperire le strutture giuste.

Da qui l’approvazione e pubblicazione di un Avviso pubblico esplorativo per la manifestazione d interesse da parte di coloro che dispongono legittimamente di locali/spazi presso immobili e/o strutture ricettive aperti/e al pubblico, ubicati nel territorio di Tricase ed aventi rilevanza storica, artistica, culturale, ambientale o turistica, da concedere in comodato d’uso al Comune per destinarli alla celebrazione dei matrimoni o alla costituzione delle unioni civili.

Il tutto nasce da una delibera del febbraio di quest’anno con la quale sono stati autorizzati i matrimoni e la costituzione delle unioni civili anche al di fuori della Casa Comunale, presso strutture o immobili di valore.

UN PERCORSO RIEVOCATIVO DI DONNE E BELLEZZE

Allo scopo di allargare il raggio di azione di interventi finalizzati alla scoperta, riqualificazione e divulgazione della storia locale attraverso la creazione di un percorso formativo in tema turistico e teatrale la Giunta ha approvato il progetto formulato dall’Associazione culturale Teatro dell’Argo.

Il progetto denominato “Tricase Experience – le donne tricasine del 900” intende dar vita ad una nuova forma di visita guidata, che non si esaurisca nel mero racconto storico dei luoghi, ma conduca il visitatore di Palazzo Gallone in un percorso emozionale e rievocativo di figure illustri, quali l’ultima principessa di Tricase, Maria Bianca Gallone, dando voce ai suoi componimenti poetici ed alle sue vicende biografiche. Sarà organizzato un laboratorio teatrale in italiano ed inglese che si snoderà per le strade del centro storico, le antiche dimore nobiliari e lo stesso Palazzo Gallone, alternato alle visite guidate del territorio, come le tabacchine con la loro rivolta nel maggio 1935 e la staffetta partigiana Maria Teresa Sparascio.

DIVIETO DI ANDARE SULLA BANCHINA

Divieto assoluto di accesso e transito di uomini e mezzi nell’area demaniale marittima della banchina in testata al molo foraneo – bacino nuovo del Porto di Tricase.

Il problema è stato sollevato dall’Ufficio Locale Marittimo che ha accertato un aggravamento del fenomeno di svuotamento del materiale, posto al di sotto come riempimento della banchina, a seguito dei marosi che di recente hanno interessato in particolar modo il litorale tricasino; ciò ha determinato il totale distacco dal molo con conseguente dispersione del materiale sul fondale marino. Il fenomeno di distacco verificatosi potrebbe potenzialmente estendersi ai tratti limitrofi.

di Alessandro DISTANTE

Questo giornale ha già trattato degli immobili utilizzati o non utilizzati appartenenti al Comune di Tricase, per poi passare ad illustrare, seppure a grandi linee, il programma triennale delle opere pubbliche con opere a farsi o a completarsi e quindi ha dedicato, dapprima, un approfondimento specifico ai lavori di rifacimento del basolato nel centro storico e quindi agli impianti sportivi dedicati al calcio.

Le singole ricognizioni e gli specifici approfondimenti pongono questioni che sono di carattere generale e riproducono la grossa problematica, da un lato, della spesa pubblica, e, dall’altro, della programmazione di lungo periodo che comporta anche scelte tra il valorizzare l’esistente oppure costruire o acquisire nuove strutture.

Ed allora: in questi anni i fondi pubblici, molti di derivazione comunitaria, sono stati spesi e come sono stati spesi? Detto in altre parole: gli investimenti sono stati produttivi ed hanno generato sviluppo economico e occupazionale?

Intanto le nuove generazioni vanno via e lo spopolamento dei piccoli centri, al Sud, costituisce un grave problema. Il rischio, veramente paradossale, è che il Mezzogiorno si doti di strutture ed infrastrutture ma che perda, nel frattempo, il capitale umano.

Creare condizioni di sviluppo e di occupazione, specie per i giovani, può significare anche investire per recuperare, abbellire e valorizzare l’esistente; un investimento utile, oltrechè nell’immediato (spesa per la realizzazione dell’intervento), anche per una crescita della capacità attrattiva dei luoghi in termini turistici.

La scelta, quando si parla di spesa pubblica e di programmazione del territorio, è di fondo ed è, per così dire, “culturale”.

Finalmente –anche se in ritardo rispetto ad altri Paesi del Salento- l’apprezzabile investimento sul centro storico per rifare il basolato, gli impianti idrico e fognante e di illuminazione; certo, i disagi sono un “prezzo” da pagare, ma senza sacrifici non si fa mai niente.

Il tema è ancora più vasto se si considera che la scelta di fondo tra recuperare e valorizzare l’esistente passa attraverso le scelte di pianificazione e cioè attraverso il PUG. E’ noto che l’attuale P. di F. consente ancora nuova edificazione e che il nuovo strumento inciderà su quelle possibilità. Ma la scelta è di fondo: si vuole recuperare l’esistente oppure si vuole continuare ad investire nel cemento? O, ancor più in radice: si vuole fare programmazione o si preferisce lasciare che tutto vada per inerzia?

 

Ing. Cosimo RIZZO

“Avanti a ritmo serrato per il decollo delle CER” annuncia il Ministro PICHETTO FRATIN in occasione del KEY 2024 tenutosi a Rimini lo scorso febbraio, in concomitanza con la pubblicazione delle regole operative da parte del gestore dei servizi energetici (GSE). L’autoconsumo condiviso protagonista assoluto nell’appuntamento internazionale dedicato alla transizione energetica, dove lo stesso ministro ha confermato “l’impegno amministrativo rivolto a consolidare il ruolo delle Comunità Energetiche nel Paese: non solo con regole chiare e misure di potenziale grande impatto, ma anche con una forte campagna di informazione per portare questa novità alla più ampia platea di potenziali beneficiari”.

Insieme alla pubblicazione delle regole operative, è partita nel frattempo, con il claim “InsiemEnergia”, una campagna di informazione sul territorio che porterà rappresentanti del ministero e del GSE, con il supporto di Unioncamere, in ogni Regione e Provincia autonoma per far conoscere le opportunità derivanti dal decreto di incentivo delle Comunità Energetiche Rinnovabili.

L’8 aprile, sarà operativa la piattaforma del GSE attraverso la quale sarà possibile presentare domanda di ammissione alla tariffa incentivante e al contributo previsto dal PNRR e verificare, in via preliminare, l’ammissibilità dei progetti.

Per chi volesse approfondire, lo stesso GSE, ha avviato una campagna di comunicazione, promozione e assistenza per facilitare gli operatori nella comprensione del meccanismo e informare cittadini, imprese, pubbliche amministrazioni e enti del terzo settore di tutte le opportunità legate alla nuova misura. Sul sito è possibile registrarsi ai webinar informativi e avere assistenza e supporto attraverso uno sportello virtuale.

Nei prossimi appuntamenti cona la rubrica proveremo a fornire alcune risposte ai quesiti pervenutici dai lettori, invitandovi a continuare a farlo scrivendo al nostro indirizzo mail o direttamente alla redazione.

La “rivoluzione gentile” è appena iniziata con prospettive del tutto promettenti. Secondo il Politecnico di Milano, si ipotizza lo sviluppo di 20mila CER entro il 2027, con circa 264 milioni di cittadini europei che diventeranno produttori e consumatori di energia rinnovabile entro il 2050, generando fino al 45% dell’energia elettrica necessaria ai propri consumi.

Informazione promozionale cell. 349 1678196 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

di Pino GRECO

Si scaldano i motori per le prossime amministrative.

Se il centro sinistra è ritornato a riunire le sue diverse componenti e, tra le ipotesi, vi è anche l’ipotesi di una scelta attraverso le primarie, alcuni movimenti proseguono o iniziano loro percorsi.

Oltre a Tricase Insieme, in questi giorni un gruppo di cittadini appartenenti o simpatizzanti di diverse aree politiche, sostengono che sarebbe l’ing. Andrea Morciano, l’uomo giusto per prendere in mano le redini della Città

Sentito da noi, l’ingegnere ha glissato, ma non ha escluso un possibile suo impegno nella prossima campagna elettorale

Andrea Morciano

Ed il Sindaco ci dice:

“L’intenzione dell’amministrazione comunale sicuramente è quella di portare avanti l’esperienza anche per la prossima legislatura, quindi, se ci saranno le condizioni, mi ricandiderò”

di Alessandro DISTANTE

E’ proprio una strana coincidenza: quest’anno l’ora legale scatterà nella notte di Pasqua.

Una coincidenza che, a ben vedere e certamente per una pura casualità, “costringe” ad una attenta riflessione.

La Pasqua, per i cristiani e non solo, è una festa che ha fatto sempre rinvio alla pace; l’umanità, attraverso il sacrificio di Cristo, viene riconciliata con Dio, somma sintesi del bene e quindi della pace.

L’ora legale contiene un aggettivo (legale) che è l’opposto di illegale ed un sostantivo (ora) che rimanda alla nozione del tempo; basta rimettere insieme sostantivo ed aggettivo ed accostarli al giorno del 31 marzo per concludere che con la prossima Pasqua avrà inizio l’ora della legalità.

E la legalità segna una condotta conforme alla legge e quale legge più profonda e più vera può esserci se non quella della pace? Del resto la legge è un rimedio inventato dagli uomini per evitare di giungere alle mani e che, senza legge, siano costretti a risolvere le loro questioni con la forza e la violenza.

Che magnifica coincidenza! L’ora legale, quest’anno, sarà l’ora della pace perché la legge è garanzia di pace.

Un azzardo? Pura divagazione? Solo un gioco di parole? Forse, ed anzi certamente, ma vale, altrettanto certamente, come augurio.

E’ l’augurio che tutti ci facciamo, volendoci lasciare dietro la illegalità di tutte le guerre che si stanno combattendo nel mondo ed anche in Europa; la illegalità del terrorismo e di tutti i terrorismi, la illegalità delle morti che si consumano nel nostro Mare Mediterraneo; le illegalità di un mondo ingiusto dove la gente muore per fame e per sete ed è costretta a lasciare le proprie terre; la illegalità del massacro del popolo palestinese e, purtroppo, l’elenco delle illegalità potrebbe continuare.

Ed allora ben venga l’ora legale e della pace.

Un segno dell’arrivo di questa ora è capitato di vederlo nello scorso fine settimana: migliaia di persone sono giunte a Lucugnano per visitare Palazzo Comi. Era la giornata organizzata dal FAI per riscoprire la bellezza che ci sta accanto. Un segnale forte, perché, se riscopriamo la bellezza, non potremo più tollerare che venga distrutta. La bellezza, per dirla con Dostoevshij, salverà il mondo. La Pasqua, quest’anno e per sempre, segnerà l’inizio del tempo legale. Auguri!

 

 

Di parcheggi, intesi come un’area a ciò appositamente dedicata, ce ne sono propriamente due: Piazza Caserta e Largo di fronte all’Ospedale. Il primo assorbe le esigenze soprattutto di Piazza Cappuccini e delle strade ad essa limitrofe, mentre il secondo risponde alle esigenze di chi si reca in Ospedale per fare visite oppure per essere sottoposto a visita.

Ho detto “propriamente” pensando a due parcheggi che, tuttavia, sono più funzionali alle strutture esistenti, come lo spazio davanti al Liceo Comi e quello nell’area antistante lo stadio San Vito.

Per il resto, niente.

Eppure di idee, anche a livello politico-amministrativo, ce ne sono state tante.

Le varie Amministrazioni che si sono succedute a Palazzo Gallone hanno sempre indicato l’area Donna Maria (ai piedi del “serpentone”) come la soluzione per un parcheggio funzionale a Piazza Pisanelli e più in generale al Centro storico. Le Amministrazioni si sono succedute, ma nessuna, fin’ora, è riuscita a tradurre quel progetto in realtà.

Altra progettualità, pur essa rimasta nel cassetto, è un parcheggio, in larga parte, interrato di fronte all’Ospedale Panico. Più volte è stato inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche ma ora non più; la realizzazione era prevista con project financing (un meccanismo che vede l’opera realizzata a spese del privato che poi la ottiene in concessione per un periodo di tempo necessario a ripagarlo dell’investimento).

Un’altra idea, venne lanciata dalla prima bozza del PUG: un parcheggio in Piazza Marinai d’Italia. Si è trattato di una proposta progettuale che ricevette immediatamente le reazioni negativi di tecnici e di cittadini. Meglio, forse, sarebbe l’area già destinata a parcheggio dei pulman Sud Est con possibile ingresso da via Angiulli (parallela di via Lecce).

 

Gentile direttore,

le chiedo un po' di spazio sul suo settimanale, per l’importante ruolo che svolge nella nostra comunità. Ma anche per la lunga e pluridecennale attenzione che ho avuto per Il Volantino fin dai suoi primi numeri.

Il suo editoriale "Questioni di tutti”, apparso sull'ultimo numero, mi suscita alcune riflessioni che condivido volentieri con lei e tutti i lettori.

Aderisco a molte delle sue considerazioni, pur trovando alcune contraddizioni e criticità su cui divergo e che, mi auguro, potranno trovare occasioni di dibattito e approfondimento.

La sua disamina affronta due temi diversi, ma che poi fa opportunamente convergere in una valutazione critica congiunta, come cattivi esempi di pratica politico-amministrativa. Il primo tema che affronta è il Piano Triennale delle opere Pubbliche, che ha approvato la Giunta come collegato al Bilancio di previsione e che sarà portato in Consiglio tra qualche giorno.

Lei afferma “Il volto di una città si deve vedere e anche sentire”, magari “con il più ampio coinvolgimento di chi ci vive.” Come darle torto! Poi entra nello specifico del Piano, rilevando alcune mancanze importanti.

L'altro tema che fa emergere e che collega al precedente è la questione dell’ecomostro di Tricase Porto. Da notizia della manifestazione promossa da 13 associazioni ambientaliste e si rammarica che non si sia potuta ascoltare la voce del Sindaco o di altro rappresentante della maggioranza. E’ utile ricordare che a questa manifestazione aveva aderito la mia associazione Cantiere Civico ed erano presenti tutti i consiglieri comunali di minoranza, accomunati dalla stessa idea di rimozione dell’ecomostro e di restituzione alla fruibilità collettiva del tratto del bellissimo promontorio da far acquisire dall'Amministrazione Comunale. Una posizione diametralmente opposta a quella che espresse il Sindaco in campagna elettorale nel corso del dibattito organizzato da Il Volantino che si tenne in Piazza Cappuccini. Egli affermò che avrebbe visto con favore il recupero dell'immobile per farne un ristorante stellato. La sua assenza alla manifestazione credo sia attribuibile all’imbarazzo per questa posizione, in presenza di gravi abusi certificati dai giudici.

Nel modo con cui l’Amministrazione ha operato su questi due temi, il piano delle opere Pubbliche e la gestione della discussione sull’ecomostro, lei individua con ragione una carenza allarmante. Sono, infatti, “ temi che meriterebbero una discussione ampia, che coinvolga maggioranza e opposizione e, ancor di più,  l'intera comunità tricasina.” Cito con virgolettato questa sua affermazione, intrisa di passione civica per la partecipazione, con cui concordo appieno.

Ma devo, purtroppo, riportarla alla realtà più grigia  e alle responsabilità di chi, per funzioni istituzionali, dovrebbe attivare questi processi: chi ha incarichi di governo della comunità.

Il Piano Triennale delle opere Pubbliche, ad esempio, è stato varato senza convocare neanche una riunione della Commissione Consiliare competente in cui anche i consiglieri di opposizione avrebbero potuto esprimersi.

Figuriamoci se da questa maggioranza, dalla sua dimostrata propensione a considerare le decisioni politiche come scelte di pochi, ci si possa attendere la creazione di luoghi e strumenti partecipativi allargati. Con buona pace dei tanto declamati “ Tavoli delle responsabilità”(copyright De Donno in campagna elettorale) che avrebbero dovuto caratterizzare una nuova stagione di politica partecipata.

Non è accaduto e l'impoverimento del dibattito politico nella nostra città è preoccupante. Si registra certo la presenza di una vivacità culturale, ma che non riesce a irrorare di idee forti un ambito politico sempre più impermeabile. E questo richiama anche per noi il tema della qualità della democrazia e della necessità di impegnarsi per irrobustirla, in un tempo in cui i suoi nemici storici( populismi e autocrazie) rialzano la testa.

Su un punto del suo articolo, però, mi sento di dissentire decisamente. Lei parla di "democrazia avvilita” mettendo insieme la latitanza della maggioranza che rifugge da momenti di confronto e le “inconcludenti sedute di consigli comunali che si dilungano su interrogazioni e interrogazioni che non risolvono alcunché”. Mi sembra sbagliato e superficiale mettere sullo stesso piano fenomeni così diversi. L'interrogazione è uno dei pochi strumenti a disposizione dei consiglieri comunali d'opposizione per sollecitare la risoluzione di problemi dei cittadini, per far emergere ritardi e errori nelle scelte compiute o quali attività si intendono intraprendere in un determinato campo della vita sociale. E se non si producono risposte adeguate, le responsabilità risiede in chi governa e deve generare azioni concrete. Appiattire o annullare le differenze dei ruoli, può generare solo confusione in cui è difficile individuare responsabilità. Porre interrogazioni non è un vano parlarsi addosso, ma un esercizio di critica che fa emergere altri punti di vista. Richiede l’ascolto dei cittadini e la fatica per tradurre le loro insoddisfazioni in proposte di soluzione.

Anche questi credo che siano valori della democrazia che lei apprezza e per i quali noi continuiamo a impegnarci.

La ringrazio con immutata stima

Carmine Zocco

Consigliere Comunale di Cantiere Civico

di Pino GRECO

Tricase- “Anche la Polizia Locale in divieto di sosta”.

La segnalazione arriva da alcuni cittadini che testimoniano con foto l’auto della Polizia Locale Provincia di Lecce in sosta parcheggiata dove non si dovrebbe.

Siamo nel “salotto di Tricase”, nella centralissima piazza Pisanelli, a due passi dalla sede del Comune - questa volta sono gli automobilisti a “multare” la Polizia.

Ma noi siamo certi che l’auto era in sosta per motivi di servizio, dunque,  “non risponde delle violazioni amministrative chi ha commesso il fatto nell’adempimento di un dovere” . Lo dice la Legge

di Alessandro Distante         

Nell’ultimo numero abbiamo annunciato l’incontro organizzato dal FAI “De Finibus Terrae” che si è poi svolto, sabato scorso, presso le Scuderie di Palazzo Gallone. Ho risposto al gentile invito rivoltomi dalla presidente prof.ssa Rosy Mele e mi sono portato alle Scuderie. Non affronto i temi trattati, se non per sottolinearne l’importanza e la ricchezza di spunti; mi soffermo, piuttosto, su un dato sociologico e, senza esagerazioni, storico.

Le Scuderie erano piene di donne mentre gli uomini erano una piccola e sparuta minoranza. Questo, tra il pubblico; ma, ancora “peggio”, quando è stato presentato l’organigramma del FAI locale e quando si sono succeduti i relatori. Tutti donne con un’unica eccezione.

Insomma: un vero e proprio ribaltamento di quello che era lo scenario consolidato delle iniziative pubbliche dove, a farla da padrone, erano sempre e prevalentemente gli uomini.

Se a questo si aggiunge che in rappresentanza dell’Amministrazione comunale vi era una donna e questa ha annunciato che la Giunta ha approvato un progetto teatrale curato da un’altra donna che intende ridare vita, a fini turistico-culturali, alla storia di donne tricasine del Novecento e non solo, il cerchio si chiude!

Verrebbe da dire che ormai tutto viaggia sulle lunghezze d’onda al femminile!

E’ casuale quanto accaduto sabato scorso? Non direi, se è vero –come è vero- che l’apparato amministrativo comunale è in mano alle donne che ricoprono la maggior parte dei posti di responsabilità; se è vero –come è vero- che la più grande azienda del territorio è guidata da una donna; se è vero –come è vero- che gli Istituti scolastici sono diretti, per la grande maggioranza, da donne; se è vero -come è vero- che a comandare il Corpo della Polizia Locale è una donna.

Ma torniamo all’incontro del FAI: la conduzione della serata, ovviamente al femminile, ha viaggiato sulle ali della gentilezza, della simpatia e dell’accoglienza; le donne relatrici sono entrate tutte nel vivo delle questioni ambientali. Ben venga quindi questa rivoluzione al femminile, anche perché l’unico relatore al maschile, soffermandosi più sull’Organismo che sull’ambiente, ha messo in crisi un’altra tradizionale certezza, e cioè che il guardarsi allo specchio sia proprio delle donne.

Insomma, tempi difficili per il genere maschile; viviamo in un’epoca dove –FAI e fai- siamo testimoni, nostro malgrado (?), di un cambiamento radicale.

 

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