Martedì, 12 luglio 2022

Tricase- Continua l’aumento dei nuovi contagi da Covid per la quarta settimana consecutiva anche a Tricase.

I numeri hanno raggiunto un nuovo scioccante record: 400 positivi al COVID-19

IL “COLPEVOLE” SI CHIAMA OMICRON 5 - È UN NUOVO VIRUS E BUCA I VACCINI

Ma la domanda a questo punto è: perché il numero dei contagi è ancora così alto nonostante i vaccini? Tutta colpa della nuova variante Omicron 5, infinitamente più contagiosa, con un indice di contagio R0 intorno a 20. Come ha spiegato il direttore generale dello Spallanzani Francesco Vaia in una intervista al Corriere della Sera, “è come se questo Covid fosse un nuovo virus, e buca i vaccini che non sono aggiornati. Resta il fatto che il vaccino è uno strumento fondamentale per proteggere dalle forme gravi della malattia”.

BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO REGIONE PUGLIA

DATI DEL GIORNO: 12 LUGLIO 2022

13.150 Nuovi casi

47.170 Test giornalieri

13 Persone decedute

Nuovi casi per provincia

Provincia di Bari: 4.193

Provincia di Bat: 873

Provincia di Brindisi: 1.328

Provincia di Foggia: 1.406

Provincia di Lecce: 3.087

Provincia di Taranto: 2.017

Residenti fuori regione: 204

Provincia in definizione: 42

88.829 Persone attualmente positive

443 Persone ricoverate in area non critica

22 Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.296.576 Casi totali

11.681.751 Test eseguiti

1.199.050 Persone guarite

8.697 Persone decedute

Casi totali per provincia

Provincia di Bari: 423.329

Provincia di Bat: 114.247

Provincia di Brindisi: 121.773

Provincia di Foggia: 187.668

Provincia di Lecce: 261.071

Provincia di Taranto: 173.185

Residenti fuori regione: 11.085

Provincia in definizione: 4.218

Martedì, 12 luglio 2022

di Pino GRECO

Il parcheggio per disabili in via don Luigi Sturzo 22? E’ previsto questa settimana”, parola di Sindaco

Dopo la segnalazione dello scorso 2 luglio : “Chiede un'area parcheggio per disabili ma i tempi di attesa si fanno sempre più lunghi: 6 mesi”, abbiamo contattato il Sindaco della Città di Tricase, Antonio De Donno - questa la sua dichiarazione:

“Nel cronoprogramma delle installazioni il parcheggio per disabili è previsto questa settimana - tra mercoledì e venerdì”.

Questa la segnalazione pubblicata lo scorso 2 luglio su il volantino di Tricase

Siamo in via don Luigi Sturzo, nel popoloso rione di Sant’Antonio a Tricase. Purtroppo sono ormai passati numerosi mesi da quando Luisa non è nelle condizioni di guidare e di deambulare in modo autonomo. A prendersi cura di lei sono i parenti giorno e notte e a trasportarla là dove v’è necessità. Succede spesso che, quando torna a casa in auto, accompagnata” non si può parcheggiare sotto l’ingresso di casa perché i posti sono spesso occupati, né puoi lasciarla da sola -non avendo la stabilità fisica e la capacità di rimanere in piedi per molto tempo”.

Così, nel mese di gennaio 2022, viene protocolla all’ufficio di competenza la richiesta per ottenere le strisce di delimitazione per la sosta riservata ai veicoli a servizio delle persone disabili. La risposta dell’ufficio: “aspettiamo il bilancio” (come dire non ci sono soldi), il bilancio è stato approvato da qualche giorno. Dopo varie sollecitazioni (siamo a fine maggio), anche l’incontro con il Sindaco della Città di Tricase, Antonio De Donno: “ A breve risolveremo il problema”, queste le parole del primo cittadino De Donno, ci fanno sapere i parenti. Siamo ai primi giorni di luglio, delle strisce gialle per consentire l'entrata e l'uscita dal veicolo delle persone invalide, in via don Luigi Sturzo 22, non c'è traccia.

I parenti sottolineano: “La persona in oggetto ha una disabilità del 100% con accompagnamento e con uso della sedia a rotelle. Non è possibile attendere 6 mesi in queste condizioni, è questo il rispetto e le agevolazioni per le persone diversamente abili a Tricase?”

Siamo al 12 luglio: “Nel cronoprogramma delle installazioni il parcheggio per disabili è previsto questo settimana - tra mercoledì e venerdì”, parola di Sindaco

fonte Regione Puglia

Negozio storico, bottega artigiana o locale storico: un avviso pubblico per identificare e valorizzare le attività di tradizionali di Puglia

Assessore Delli Noci: "Promuovere e sostenere quelle realtà che costituiscono testimonianza della storia, dell’arte, della cultura e della tradizione imprenditoriale pugliese"

Un avviso per manifestazione di interesse destinato alle attività che, avendo i requisiti previsti dalla L.R. n. 30/2021, intendano avere il riconoscimento di negozio storico, bottega artigiana storica o locale storico ed essere così inserite nell’apposito albo regionale. A presentare l’avviso questa mattina in conferenza stampa l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, insieme alla dirigente di Sezione alla promozione del commercio, artigianato e internazionalizzazione delle imprese, Francesca Zampano, e alla presenza di Francesco Sgherza di Confartigianato, Maria Concetta Malorzo di CNA, Salvatore Sanghez di Confesercenti e Alessandro Ambrosi di Confcommercio.

“Sostenere quello che per noi è il cuore del tessuto produttivo pugliese – ha dichiarato Delli Noci – è la finalità di questo avviso che nasce a seguito dell’approvazione di un’apposita Legge regionale su cui tanto abbiamo lavorato e che è frutto della collaborazione con le associazioni di categoria, che ringrazio. Le attività storiche e di tradizione meritano una particolare attenzione perché rappresentano la nostra storia, le nostre tradizioni e anche quella creatività pugliese amata e apprezzata in tutto il mondo. La tutela da un punto di vista legislativo ne riconosce centralità e valore e ci mette nelle condizioni di mettere in campo tutte quelle azioni concrete in grado di preservare questo patrimonio, valorizzarlo e tramandarlo alle generazioni future”.

Sono tre le attività storiche riconosciute dalla Legge e che, attraverso l’avviso, saranno inserite nell’albo regionale: i negozi storici, vale a dire unità locali che svolgono attività di commercio al dettaglio in sede fissa o all’interno dei mercati su aree pubbliche; le botteghe artigiane storiche, unità locali artigianali che svolgono la produzione, la vendita diretta al dettaglio di beni o servizi e i locali storici, unità locali esclusivamente o prevalentemente dedite alla ristorazione o alla somministrazione di alimenti e bevande. In ragione delle loro specifiche caratteristiche, ciascuna delle tre tipologie di attività storiche e di tradizione è a sua volta suddivisa in tre categorie che prevedono, tra gli altri requisiti, un’anzianità rispettivamente di trenta, quaranta e settant’anni di attività.

Le attività storiche, riconosciute con marchio identificativo e iscritte nell’Elenco Regionale delle Attività Storiche e di Tradizione della Puglia, potranno beneficiare di numerosi interventi tra cui contributi a fondo perduto ai titolari delle attività, agevolazioni per l’accesso al credito, agevolazioni, premialità o riduzioni per tributi regionali, imposte e tariffe comunali, supporto per i contratti di apprendistato per l’ingresso delle giovani e dei giovani nel mondo del lavoro, premialità nella promozione di bandi regionali per la tutela delle imprese territoriali, promozione dell’Elenco Regionale nei circuiti turistici, promozione di percorsi formativi specifici per titolari e dipendenti per tutelare l’identità delle attività delle imprese storiche e di tradizione del territorio pugliese.

“Abbiamo sviluppato tre simboli diversi per identificare le diverse tipologie di attività storiche della Puglia: negozi, locali e botteghe – ha concluso Delli Noci –. Tre loghi che derivano dalla scomposizione dello stemma regionale e dalla combinazione dei simboli contenuti nello stemma e degli elementi dell’urbanistica pugliese. Un marchio carico di significati che parla della Puglia e delle sue eccellenze”.

Per richiedere il riconoscimento, a partire dal 18 luglio prossimo, il titolare dell’attività potrà rivolgersi a un Centro di Assistenza Tecnica (CATA/CAT) promosso dalle associazioni di categoria dell’artigianato o del commercio e autorizzato dalla Regione Puglia.

I CATA e i CAT assicureranno assistenza per l’inoltro della domanda.

Tutte le informazioni sono disponibili sul portale Sistema Puglia, nella Home della Sezione Promozione del Commercio, Artigianato e Internazionalizzazione delle imprese.

 

 

 

 

Lunedì,11 luglio 2022

Da lunedì 11 luglio - Il servizio sarà attivo per i beneficiari dal lunedì al venerdì, dalle 12.30 alle 13.45 presso MAIOR CHARITAS Via Galvani, 44 Tricase.

In collaborazione con le Comunità parrocchiali del Comune di Tricase

Per info 0833 -219865

www leucascolta.it

di Giuseppe R. PANICO

Di gioielli lasciatoci in dono dalla natura e dai nostri avi, abbiamo la fortuna di averne diversi, uno di questi è senz’altro Marina Serra.

Ma, dei gioielli, bisogna apprezzarne il valore, metterli in mostra, curarne la storia e l’immagine, creare servizi per visitatori anche di rango e così coltivare un flusso turistico e culturale. Marina Serra, nei suoi aspetti costieri è certamente un prezioso unicum.

Il suo territorio inizia sulla montagna del Calino, con un alto e panoramico terrapieno di materiale roccioso, scavato nel costruire la litoranea e da ove lo sguardo può spaziare sia su terra che su mare. Ma non è stato valorizzato come spazio pubblico fruibile o come un’alta rotonda sul mare, come si pensava a quel tempo, e rimane incolto e insicuro.

Poco avanti, il Belvedere, una finestra sul mare, per decenni utilizzato per creare sul fianco del Calino un solco di inciviltà e spazzatura. Almeno fino a quando, su ripetute insistenze, palazzo Gallone si decise per qualche paletto e qualche metro di rete.

Il tempo è passato ed ora prevale ruggine e degrado su quella panoramica visione sul mare, con affaccio sulla sottostante grandiosa grotta Matrona, ove l’inciviltà nautica non esita a entrare e inquinare. Lasciata la litoranea, fiancheggiata da incolti oleandri, si scende sul lungomare, fino a quello che era un tempo, per contadini-pescatori, ancora privi dell’attuale porticciolo, un piccolo scalo scavato nella roccia, per pecore da lavare e barchette da mettere in mare.

E’ il ben noto Lavaturo, ora dominato da un panoramico parcheggio, dall’unico hotel della nostra costa e da un ristorante con piscina. Ma tale scalo, ora ad uso balneare, se non ben manutenuto, viene scavato anche dal mare, si formano pozze e acque putride, l’accesso in mare, già difficile se non pericoloso, è a rischio cadute. Bagnanti e turisti a volte invidiano le pecore del tempo che fruivano di migliori pubblici servizi per la loro ovina balneazione.

Proseguendo sul lungomare verso Nord, si notano le recinzioni sulle aperture delle sottostanti grotte e cavità naturali, ormai insicure e cadenti da almeno un decennio. Accanto a queste, bellezza ed emozione nello scendere per l’oscura scalinata che porta nell’azzurro della “Grotta dei Monaci, un altro unicum della nostra marina.

Più avanti una situazione “eccezionale”: il porticciolo turistico da anni chiuso alla nautica e alla balneazione. Solo a scalo ed alaggio, ma senza spazi a terra, almeno per uso quale porto a secco. Un rugginoso cartello porta divieti sbeffeggiati dai tanti bagnanti che, anche per carenza di adeguate discese verso il mare aperto, scambiano il porto per una libera ed ampia piscina.

Un gioiellino ridotto a un coccio di vetro, simbolo di illegalità e spreco di risorse nautiche e turistiche. Più avanti la ormai famosa  “Piscina Naturale”, in gran parte scavata con sapienti cariche di esplosivo. Altri tempi e più sani equilibri fra ecologia e progresso, senza le cui escavazioni non avremmo la Marina Serra di oggi.

Più avanti la maestosa torre di Palane, costruita con “piezzi” di arenaria intagliati nella scogliera, quasi intatta, in parte restaurata di recente ma circondata dall’ incuria. Sul lungomare mancano i parcheggi, perché non realizzati quelli previsti a mezza costa mezzo secolo fa.

Egualmente gli stabilimenti balneari e le spiagge libere con servizi, come anche bagni pubblici e posto di pronto soccorso che la legge sul Piano Coste prevede, ma non il nostro Piano Coste. Marina Serra, dopo la pregevole insenatura dell’Acquaviva con le vicine altre grotte, termina al Rio, ove i nostri insani reflui si versano in mare.

Quel Rio che avrebbe forse bisogno di un “Rio-ferendum” cittadino perché la cittadinanza tutta e non più il “politicare” si esprima con un voto sulla continuità o meno di tale reflua situazione. Chi dall’antico e rinnovato santuario intendesse proseguire verso il Rio lungo la litoranea, dopo il camping, può ancora notare le vestigia di un antico marciapiede.

Lungo circa 200 metri, fu costruito insieme alla litoranea, per poter ivi sostare ed ammirare quella bellezza naturale che era il Rio, la costa verso Otranto e il sorgere del sole e della luna sulle montagne albanesi.

Da molti anni negato a noi tutti per perdurante pubblica incuria. Ma il pensiero della politica corre ora al “volo dell’angelo”, utile a nascondere sotto angeliche ali carenze e dimenticanze turistiche, bandiere blu negate e vele mai ricercate.

Forse agli angeli, più vicini al cielo, che ai troppi peccatori, meglio una semplice prece: “Save Marina Serra”, Salvate Marina Serra.

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