Mercoledì. 10 agosto 2022
Il salentino (di Copertino), Adriano Pappalardo alla Festa del Santo Patrono della Città di Tricase -SAN VITO MARTIRE
SANDY MARTON – causa infortunio - non sarà alla Festa di San Vito Martire e verrà sostituito da ADRIANO PAPPALARDO
Appuntamento – Giovedì - 11 agosto - Piazza Pisanelli – Ore 23.
Al termine della serata, ci sarà il tradizionale lancio di palloni aerostatici, uno spettacolo molto suggestivo che vi invitiamo tutti a vedere. Inoltre, nell’arco di tutta la serata riproporremo la bellissima esposizione “dei giochi di una volta” a cura di Rosario Mercogliano. Saranno dislocati lungo via Santo Spirito, via Guidone Aymone e largo Sant’Angelo.
Venerdì 12 agosto si chiude con un classico immancabile di tutte le feste: il tradizionale concerto bandistico nella serata finale in Piazza Pisanelli. Ad accompagnarci sulle note delle arie più famose sarà la GRANDE ORCHESTRA DI FIATI LIRICO SINFONICA DI TERRA D’OTRANTO. Una serata esclusiva che vuole rendere omaggio ai fasti del Raduno Bandistico che per diversi anni ha dato lustro a Tricase.
di Giuseppe R. PANICO
In questa calda estate, con Puglia primaria meta turistica, guerra in Ucraina e ai valori occidentali, nuova crisi fra Cina-USA-Taiwan, minacce da Covid alla nostra salute, decine di migliaia di migranti in arrivo e relativi impatti sociali (circa 40.000 dall’inizio dell’anno, pari alla popolazione di Tricase+ Maglie+ Ruffano, come li integreremo?), etc. ci mancava la crisi di governo.
Innescata da politici, che, già vicini a Putin e/o a sistemi dittatoriali e meno alle alleanze che i nostri valori difendono, non hanno esitato a dar sfogo alla ricerca spasmodica di qualche consenso in più, per riacquisire poteri e poltrone.
Come anche a cavalcare populismo, disinformazione e insane nuove promesse, in un crescendo di spread e debito pubblico (spiccioli da… tremila miliardi di euro), discredito e gravi rischi per i fondi europei PNRR. La caduta del governo Draghi sarà anche democrazia (pessimo sistema di governo a meno di tutti gli altri già conosciuti) come diceva W. Churchill, nella civile Inghilterra, ma da noi ben “più pessima” che altrove, vista la diffusa carenza di morale politica e la discontinuità di ben 13 governi negli ultimi venti anni.
Putin, stampa russa e dittatori vari gioiscono vedendo Europa ed Occidente geo politicamente più deboli e l’Italia “Bel Paese”, ora paese dei tanti bonus, ancor meno affidabile.
Tempi nuovi con dittatori in ascesa, di nuovi imperi in espansione anche sui mari, sempre più affollati da navi da guerra, e democrazie e libertà in evidente declino.
Se simili temi, poco ci affliggono e poco affliggono partiti e movimenti, ora in fervente campagna elettorale, almeno qualche tema paesano andrebbe preso di petto.
Come il refluo uso della valle del Rio, (altro che nuovo parco naturalistico costiero, quasi per compensare il triste ridimensionamento di quello in via Pirandello).
Come l’uso illegale ed improduttivo del porticciolo di Marina Serra, (balneazione proibita ma tollerata in acque vietate e poco igieniche per scarso ricambio; nautica con solo varo/alaggio ma di fatto impedita senza spazi a terra come un tipico porto a secco; tentativi di concentrare/ghettizzare i diversamente abili in tali acque, piuttosto che facilitarli ovunque, come loro diritto).
Come l’inefficacia del Piano Coste (dopo oltre 4 anni nessuna concessione costiera per più confort turistico e più “blue economy” per tutti). Come la disattenzione verso altri servizi (parcheggi, piste ciclabili, discese a mare etc.) e la elementare manutenzione dei luoghi più frequentati. T
utto questo non può che impattare sul nostro sviluppo, sulla valorizzazione delle nostre marine, sulla nostra immagine politica e ambientale, e, in ultima analisi, sul valore di una Tricase che, vivendo troppo di passato e meno di futuro, non si accorge di appassire. Carenti di una vera proiezione culturale costiera e relativa vocazione turistica, tali problemi, stanno già riducendo la frequentazione di Tricase Porto e la qualità turistica.
Fra circa un mese l’estate sarà finita, dissipate le cortine fumogene dei troppi incendi boschivi, silenziate le note musicali dei tanti concerti, chiuse le pagine dei libri presentati e tacitati eventi e sagre, rimangono i conti da saldare e i noti problemi.
Trascuriamo pure che per dare stimolo e completezza al nostro dispendioso e lento amministrare e rendere “meno pessima” l’italica burocratica democrazia, esiste, per legge, anche la figura del Difensore Civico e l’istituto del Referendum Comunale. Entrambi già previsti dal nostro statuto comunale e ben utilizzati altrove, non sembrano ancora far parte dell’” armamentario” di una cittadinanza più attiva e propositiva.
Con i referendum ci potremmo esprimere sui rilevanti temi paesani, come quelli citati, valutando anche il costo/efficacia di soluzioni, varianti e priorità e dare a questi una svolta con più stimoli al Palazzo.
Col il Difensore Civico, disporremmo di un intermediario verso l’amministrazione, sovente assente o distratta o dedita ai soli opportunismi della politica.
Armi difensive di una democrazia compiuta, non sempre accettate da chi interpreta la politica come potere di agire su ciò che piace o fa comodo e non come dovere di amministrare, per delega alle urne, su ciò che prioritariamente serve allo sviluppo di una comunità.
Francesca LONGO
Depressa negli ultimi anni ha visto una grande partecipazione da parte delle diverse associazioni presenti, come “Anteas”, con la quale spesso collaboriamo; così come non è mancata la collaborazione con le altre associazioni o gruppi di volontari e parrocchiali. Un’azione amministrativa seria e attenta non poteva non tenere conto di tutto questo fermento, non solo supportando, ma anche cercando di cogliere le criticità del territorio e di superarle. Una di queste è sicuramente il mancato raggiungimento della “pacificazione sociale” che da anni, ormai, non ci consente di essere una vera comunità, a causa delle continue fratture, figlie delle dinamiche partitiche, elettorali e delle machiavelliche azioni che guardano al lungo periodo. Chi ne paga le conseguenze è sempre la comunità! Credo che tra i traguardi più importanti ci sia l’aver cercato di mantenere costantemente il senso di comunità, nonostante la diminuzione demografica, la pandemia e le continue frizioni fra “maggioranza o opposizione”.
Oltre ad ogni polemica, spesso pretestuosa, posso dire che è stato fatto veramente tanto: la scuola di Via Erriquez che sarà dedicata ai più anziani; l’ufficio distaccato dell’anagrafe riaprirà non appena saranno incrementate le risorse umane; la scuola materna sarà protagonista di un progetto rivolto alle persone disabili, quale strumento di inclusione sociale; la riqualificazione delle “pajare di via Brenta”. È importante anche continuare nelle azioni di recupero, come ad esempio il Calvario, che è stato interessato da un intervento risultato dannoso e che presto sarà riqualificato, con fondi comunali, come anche il recupero delle tombe messapiche. Fra le opere pubbliche, la più importante è la messa in sicurezza di Via Einaudi e Via Brenta, che finalmente metterà fine ai disagi dovuti agli allagamenti causati delle piogge invernali.
Di lavoro da fare ce n’è, ma la diversità consiste nel pensare alla vita amministrativa in modo diverso, non come gloria personale o vanto di un singolo, come tristemente accaduto negli anni scorsi, ma ad un’azione condivisa e fatta per il Noi. Solo privilegiando la partecipazione e l’amore per la comunità si può fare del bene. Alimentare il fermento sociale, sostenere l'imprenditorialità e mantenere saldamente il senso di comunità è e rimarrà la stella polare su cui si baserà sempre la mia azione amministrativa.
Armando CIARDO
Depressa versa in stato di abbandono: basti pensare alla mancata riqualificazione dell’area XV pozzi nei pressi del calvario, alla privatizzazione fortemente voluta da questa amministrazione di strutture comunali senza alcuna ricaduta proficua per i residenti, allo stato di abbandono di edifici comunali che appartengono alla collettività e che mi auguro che non facciano la stessa fine del Campo sportivo strappato agli abitanti in maniera impropria e senza un iter chiaro dal punto di vista della procedura e della legittimità. Spero vivamente che tutto ciò che è di proprietà pubblica possa ritornare ad essere opportunità per i cittadini. Ho spesso invocato, anche quando ero nella compagine di maggioranza, la vicinanza dell’amministrazione ai cittadini delle frazioni intercedendo, per esempio, con chi di competenza per l’apertura dell’ufficio postale almeno per 3 volte a settimana, o incentivando servizi al cittadino, individuando e realizzando aree di pubblica utilità destinate ad esempio alla installazione di casette dell’acqua, alla riqualificazione di piazza Duca di Salve. Mi sento di poter dire che Depressa merita di più da parte dell’Amministrazione! C’è da dire con i dati di fatto che Depressa, col PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), è stata dimenticata e non posso che auspicare e impegnarmi perché occasioni di questo genere possano, qualora se ne ripresentassero, trovare accoglimento per la frazione. La nota positiva del discorso è che le associazioni del territorio, seppur trovando esiguo finanziamento da parte del Bilancio Comunale, si impegnano alacremente a far sentire Depressa meno dimenticata: di grande plauso sono le iniziative di carattere culturale atte alla promozione del territorio…così la riscoperta dell’arte della lavorazione del legno, la scoperta di antichi tratturi, la riscoperta della tradizione delle tavolate di san Giuseppe, la diffusione di film di registi locali attraverso l’attività di cineforum, la messa in scena di pieces teatrali e di spettacoli musicali e sportivi conferiscono un volto nuovo a questa comunità, il volto di chi, pur essendo consapevole della condizione di periferia, ha la forza e il vigore di restare al centro dei cuori della gente che viene a farci visita e che sceglie di condividere con noi i nostri progetti e le nostre battaglie.
DA MARTEDI’ 9 AGOSTO PRENDE AVVIO CARTA DI LEUCA 2022 DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE PCE DON STEFANO ANCORA
La Fondazione di Partecipazione PCE “Terre del Capo di Leuca - De Finibus Terrae" comunica che dal 9 al 14 agosto prossimi si svolgerà “Carta di Leuca 2022”, la settima edizione dell’evento internazionale avrà come tema: “The Right Ways Of Peace (Le Giuste Vie Della Pace)”.
A questa edizione, nel rispetto del Protocollo sicurezza anti contagio Covid-19, parteciperanno 70 giovani provenienti dall’Italia, Albania, Cipro, Portogallo, Romania, Ungheria, Ucraina, Nigeria, Egitto, Grecia e di nazionalità dei Paesi del continente africano ma ospiti della Svezia.
Carta di Leuca 2022 prenderà avvio tra la mattina e il primo pomeriggio di Martedì 9 agosto, con l’organizzazione logistica dei 70 partecipanti, che prevede i pernottamenti per tutta la durata dell’evento internazionale presso il Convento San Francesco di Ruffano.
In serata, alle ore 19,00, presso la Chiesa Santa Chiara a Ruffano, si svolgerà la Celebrazione di apertura, presieduta da Mons. Giovanni Peragine, Vice Presidente della Conferenza Episcopale Albanese. Alle ore 20.00, in Piazzetta Giangreco a Ruffano si svolgerà la Cena dell’amicizia con i cittadini di Ruffano.
Don Stefano Ancora, Presidente della Fondazione di Partecipazione PCE “Terre del Capo di Leuca - De Finibus Terrae", in merito al tema di Carta di Leuca 2022, dichiara: “Il tema prescelto è “The Right Ways Of Peace (Le Giuste Vie Della Pace)”. Esso si pone come obiettivo la definizione delle caratteristiche di una nuova generazione mediterranea che fa del diritto alla Pace il suo pilastro fondamentale. L’articolo 28 della Dichiarazione universale dei Diritti Umani, infatti, recita: “Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possono essere pienamente realizzati”. La pace è un diritto umano fondamentale della persona e dei popoli.
Ma alcuni Stati non vogliono perdere il potere di fare la guerra. Per questo si oppongono al riconoscimento internazionale del diritto alla pace. Creare nei giovani del Mediterraneo la coscienza per il riconoscimento di tale diritto fondamentale è prerogativa necessaria per porre le basi per un futuro conviviale.
Inoltre, la protezione del pianeta e il contrasto dei cambiamenti climatici sono la prima preoccupazione per i giovani di oggi, ma durante Carta di Leuca i giovani del Mediterraneo avranno la possibilità di tessere reti di collaborazioni tra loro e con le organizzazioni disponibili a sostenerne le iniziative.”
“Sumud, la Palestina nelle foto di Jaafar Ashtiyeh”
Mostra fotografica a Palazzo Comi - Casa Museo
Via delle Grazie, 1 - Lucugnano
Dal 6 al 15 Agosto - Ingresso Libero
L’Associazione di Promozione Sociale “Tina Lambrini – Casa Comi”, con il supporto del Polo Biblio Museale di Lecce, della Provincia di Lecce, del Comune di Tricase e di Mondoradio Tuttifrutti, organizza la mostra fotografica “Sumud – La Palestina nelle foto di Jaafar Ashtiyeh” che si terrà a Palazzo Comi - Casa Museo di Lucugnano dal 6 al 15 Agosto.
L’idea della mostra “Sumud, la Palestina nelle foto di Jaafar Ashtiyeh” nasce dall’incontro dei giovani Marco Cattaneo e Andrea Paone con il fotografo Jaafar Ashtiyeh durante un viaggio in Palestina. La mostra ha avuto la sua inaugurazione lo scorso Maggio a Roma, alla Citta dell’Altra Economia (CAE). In seguito è stata esposta a Milano, presso il Centro Internazionale di Quartiere (CIQ), e in altre importanti città italiane.
L’iniziativa di Lucugnano, realizzata in collaborazione con Assopace Palestina, Libertà tra le Mura, Fotografi senza frontiere, Amici della Mezza Luna Rossa Palestinese e Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese, si propone di sollecitare la conoscenza del pubblico, attraverso le vivide immagini degli scatti di Jaafar Ashtiyeh, degli spaccati di vita del popolo palestinese, che vive praticamente sotto occupazione. Un focus sulla quotidiana sofferenza e sul dramma di donne, uomini e bambini che da oltre 70 anni non conoscono la libertà e la pace nella propria terra.
Far percepire al visitatore la reale natura delle condizioni che devono affrontare i Palestinesi oggi, in particolare quelli che vivono sotto la pressione dell’attuale occupazione. Nelle fotografie di Ashtiyeh l’elevata espressione estetica ben si combina con le potenti immagini che egli sceglie per raccontare i vari aspetti di una storia complessa, producendo un impatto che va oltre ciò che le solite notizie riescono a dirci.
L’inaugurazione della mostra si terrà Sabato 6 Agosto alle ore 21, con la partecipazione straordinaria di Luisa Morgantini (già vice-presidente del Parlamento Europeo).
Durante la serata interverrà in collegamento skype, da Nablus in Palestina, il fotografo Jaafar Ashtiyeh e verrà proiettato il documentario The Present di Farah Nabulsi.
La mostra resterà sarà aperta dal 6 al 15 Agosto con ingresso libero. Orari di visita sono: dal lunedì al venerdì mattina dalle 9 alle 13 e tutte le sere dalle 20 all 23.
Info ai numeri 380/4580810 e 0832/373553
Jaafar Ashtiyeh nasce a Nablus, in Cisgiordania nel 1968. In 40 anni di lavoro sul campo ha documentato con la sua macchina fotografica scene di conflitto e vita quotidiana; sempre nella sua amata terra, la Palestina. Sperando che un giorno possa vivere in pace e priva di ogni conflitto. La sua carriera a livello internazionale inizia nel 1996 quando comincia a lavorare come fotoreporter per l’Agence France Presse (AFP), tra le agenzie di stampa più importanti e autorevoli del mondo. Numerose sono le esibizioni che ha svolto a livello internazionale e i premi conferitogli nel corso della sua carriera . Nel 2017 ha conseguito a Dubai l’Arab Journalism Award e negli Stati Uniti, la Menzione d’Onore, nell’ambito dell’International News Single Category al Photo Contest della National Press Photographers Association (NPPA), che gli ha riconosciuto una forte influenza sull’opinione pubblica attraverso il suo lavoro. Nello stesso anno l’Arabian Business l’ha inserito tra le 100 persone più influenti degli Emirati Arabi.
“In 21 anni di attività come fotografo spesso mi sono trovato in situazioni di pericolo e sono stato ferito più di 20 volte. Uno dei miei intenti è portare all’attenzione del mondo la sofferenza costante dei palestinesi, ma il mio principale obiettivo è contribuire nel porre fine ad un lungo conflitto e pregare affinché un giorno la mia terra possa raggiungere un clima di pace.” Jaafar Ashtiyeh, a Dubai nel 2017, durante la consegna dell’Arab Journalism Award.
Luisa Morgantini. Nel corso di una lunga attività, Luisa Morgantini si è battuta contro l’apartheid in Sudafrica, in difesa del popolo curdo contro la guerra nella ex Jugoslavia, a difesa dei diritti umani in Cina, Vietnam e Siria. Dal 1982 si occupa di questioni riguardanti il Medio Oriente, in particolare del conflitto tra Palestina e Israele. È tra le fondatrici delle Donne in Nero italiane, dell’Associazione per la pace e della rete internazionale di Donne contro la guerra. Eletta per due volte a Strasburgo, è stata vicepresidente del Parlamento europeo. Nel 2002 ha ricevuto il premio Colomba d’oro per la pace organizzato dall’Archivio Disarmo.
The Present di Farah Nabulsi. Yusef è un giovane padre di famiglia che vive e lavora in Cisgiordania. Ogni giorno, per recarsi in tempo al lavoro, deve affrontare all'alba le lunghe code ai posti di blocco imposti dall'occupazione israeliana. Nel suo giorno libero, Yusef decide di uscire con la sua bambina per acquistare a sorpresa "un presente" per la moglie, in occasione del loro anniversario. Il viaggio però prende una brutta piega quando Yusef e la figlia Yasmine vengono fermati dalle autorità militari.