Iniziativa PAESAGGI SONORI – Musica e parole nell’incanto dei luoghi
La rassegna “Paesaggi Sonori”, è giunta alla sua 3^ edizione. E’ nata nel 2019 dopo che un tornado aveva devastato il Sud Salento e le Marine di Tricase in particolare. L’idea guida fu quella di affiancare l’operosità finalizzata alla rinascita di alcuni luoghi simbolo con la musica e a poesia. Ora che la ricostruzione è già felicemente consolidata, la rassegna continua conservando l’abbinamento della musica alla particolarità dei luoghi che la ospitano per esaltarne la bellezza e l’incanto. Il rispetto, la cura e la valorizzazione dei luoghi si concretizzano anche nel proporre gesti rivolti a ridurre l’impatto ambientale nel corso degli eventi e nella sensibilizzazione sulla destinazione pubblica dei beni culturali e paesaggistici. Sarà, perciò, scoraggiato l’utilizzo della plastica e dei contenitori monouso e promossa una raccolta di firme per inserire Torre Palane di Marina Serra tra i luoghi beneficiati dall’attenzione e dal finanziamento del FAI.
LA RASSEGNA E’ ORGANIZZATA DA PRO LOCO TRICASE, IN COLLABORAZIONE CON LE ASSOCIAZIONI: ADOVOS MESSAPICA, MAGNA GRECIA MARE, CLEAN UP TRICASE, TRICASE’MIA, COPPULA TISA, MARINA SERRA ETS, CON LA “RETE DI IMPRESE DI BORGO MARINA SERRA” E CON L’ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI DI TRICASE. CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI TRICASE
MEDIA PARTNER E’ MONDORADIO TUTTIFRUTTI
PROGRAMMA
27 Luglio, ore 21: Tricase Porto, Banchina del Porto Vecchio
Dal Veliero “Portus Veneris”: “JAZZ AROUND THE WORLD, un viaggio in musica”
Nato da un’idea di Cristina Lacirignola e Andrea Gargiulo, “Jazz Around the World” è un progetto che si ispira al concetto di musica come medium per viaggiare, per attraversare paese e luoghi lontani e vicini, per conoscere culture, storie e lingue ,differenti. Il progetto è frutto di una lunga e accurata ricerca di musiche provenienti da tutto il mondo, riarrangiate con raffinata maestria da Andrea Gargiulo. Il linguaggio e lo stile compositivo è quello del jazz, idioma ormai universale, sempre capace di attingere e trarre ispirazione dalle diverse tradizioni musicali. Un viaggio nel tempo e nello spazio: dall’Europa all’America Latina, dalla Russia fino al Sud Africa
Il concerto si concluderà con un supplemento di “festa swing e dixieland”. I musicisti che si esibiranno sono: C. Lacirignola(Voce), A. Gargiulo, E. Lanzo(batteria), N. Catacchio(c.basso), G. Di Leone(Chitarra), M. Lacirignola(Tromba), F. Manfredi(Clarinetto)
2 Agosto, ore 21,30: Marina Serra, giardino del Celacanto
IL BRASILE….SECONDO NOI
Paola Arnesano(Voce), Claudio Tuma (Chitarra), Marco Tuma (Armonica, flauto e sax) “Da Vinicius&Jobim ai Tropicalisti”
Un percorso nella musica d’autore brasiliana: da Jobim a Chico Buarque, Djavan, Milton Nascimento, Gilberto Gil, Joao Bosco ed interpreti come Joao Gilberto ed Elis Regina.
5 Agosto, ore 4:00: Marina Serra, Piazzale TORRE PALANE
ALBA MEDITERRANEA: - ELEGIA DEL MARE
Testi di Rumiz, Hikmet, Kavafis, Erri De Luca, Omero e Dante
Aldo Nichil (Chitarra)
Donato Chiarello(voce narrante) Donato Chiarello
Dopo un anno di insegnamento in Francia, incontra il teatro e se ne innamora. La sua formazione parte dall’Actor’s Studio di Pisa dal 1982 al 1984. È stato, poi, fondatore, attore e regista de “L’O di Giotto” e de “La via del sale” di Corsano - LE-per circa 20 anni.
Per quindici anni è stato attore della compagnia “Calandra”di Tuglie . Conduce vari laboratori nelle scuole e teatri in provincia di Lecce.
Aldo Nichil
Dopo gli studi di chitarra classica al Conservatorio di Firenze, si dedica alla ricerca nel campo della musica etno-popolare. Diventa uno degli artefici della riscoperta della musica popolare negli anni ’70 e collabora con i gruppi di Caterina Bueno, Francesco Giannattasio e Alberto Balia, con cui è ospite in importanti Festival Internazionali. Tornato nel Salento, da un contributo importante alla riscoperta della Pizzica come medium musicale dell’identità salentina. Contemporaneamente la sua ricerca musicale si estende verso le altre culture mediterranee ed è raccolta in diversi progetti discografici.
- “IO CHE AMO SOLO TE. Le voci di Genova” di Serena Spedicato
Serena Spedicato ricopre le vesti di cantante/voce narrante. Un progetto originale nato dal suo desiderio di raccontare una delle pagine più significative della Genova degli anni ’60, la scuola genovese, e ripercorrere le vite, le storie e le canzoni dei cantautori genovesi. Intellettuali e poeti prima che cantanti, alternativi nei valori e negli stili, ispirati dal jazz, la filosofia esistenzialista e gli chansonniers francesi, hanno esplorato e raccontato l’amore e l’esistenza come mai prima. I
progetti sono felici se felici son gli incontri che li generano: con lo scrittore Osvaldo Piliego che ha firmato i testi originali, Vince Abbracciante, fisarmonica e arrangiamenti originali, Nando Di Modugno, chitarra classica, Giorgio Vendola, contrabbasso e la regia di Riccardo Lanzarone.
di Pino GRECO
ABBIAMO CHIESTO UN PARERE… NON TUTTI HANNO RISPOSTO
Abbiamo chiesto a rappresentati delle Istituzioni Locali e “semplici” cittadini di esprimere il loro pensiero sui fatti delle cronache giudiziarie che hanno portato ad ipotesi di reati corruttivi che investono anche il mondo della sanità nel Capo di Leuca. Non tutti hanno risposto
Antonio DE DONNO – Sindaco di Tricase
Io aspetto l’esito delle indagini, non mi sembra opportuno prendere posizione, non è questo il momento. Piena fiducia nella magistratura, se qualcuno ha commesso condotte illecite ne risponderà ma al momento i soggetti coinvolti hanno il pieno diritto di difendersi e sui loro comportamenti potremo esprimerci a eventuale condanna definitiva. E’ ovvio che tutti auspichiamo la legittimità giuridica dei comportamenti di ogni attore soprattutto se pubblico. Penso sia sbagliato generalizzare sui massimi sistemi, perché non tutto avviene secondo corruzione o raccomandazioni. Alcuni degli attori coinvolti hanno fatto la storia di imprese in cui lavorano migliaia di persone, il metro di valutazione sociale e politico deve partire anche da queste considerazioni. Se ci sono stati comportamenti giuridicamente rilevanti ne risponderanno, ma occorre attendere la fine delle vicende giudiziarie
Claudio PISPERO – Già Vice Sindaco
Bisogna aspettare e capire come questa indagine, certamente complessa – andrà a finire. I fatti di cronaca giudiziaria di questi ultimi giorni – hanno avuto un impatto molto forte suscitando reazioni di ogni genere anche nella nostra Città. L’augurio che faccio nell’interesse del nostro territorio- che non merita questo “ percorso”, che tutto venga chiarito al più presto affinchè la politica e l’intera comunità possano continuare a programmare non solo per raggiungere obiettivi che migliorino la vita del nostro territorio ma- nello stesso tempo che diano lustro a questa nostra amata Tricase che ritorni ad essere il centro politico ed imprenditoriale del Capo di Leuca
Dante DE GIORGI – Presidente del club Rotary Tricase- Capo di Leuca
In merito alla vicenda giudiziari che ha stravolto Tricase, conosco poco se non quanto riferito dai media ed ho piena fiducia nella magistratura. Aggiungo che l’opera e i servizi resi dalle suore Marcelline alle genti del Salento sono sotto gli occhi di tutti
Salvatore MUSARÒ - Sindaco di Andrano
Come tutte le inchieste giudiziarie che coinvolgono soggetti istituzionali e politici, anche quella denominata “Re Artù” ha avuto un impatto molto forte suscitando reazioni di ogni genere.“Il Volantino” ci invita ad esprimere un parere sull’accaduto. Ma se sull’inchiesta ritengo non sia possibile esprimere giudizi nel merito della fondatezza o meno delle accuse contestate, poiché abbiamo il dovere attendere la conclusione del procedimento penale, alcune considerazioni si possono esprimere sul piano politico. Una di carattere generale che riguarda i partiti, costituzionalmente previsti come luoghi di partecipazione democratica per la determinazione della politica nazionale, sostituiti dal rapporto tra persone e cordate che costruiscono il meccanismo del consenso al di fuori della logica di una linea politica discussa all’interno di soggetti collettivi. Tale situazione trasmette agli eletti una condizione di fragilità ed indebolisce la rappresentanza all’interno delle Istituzioni. L’altro aspetto, in particolare, che emerge è, forse, la carenza di programmazione nella gestione dei servizi sanitari con una non efficiente e non efficace gestione delle risorse pubbliche. La logica emergenziale della pandemia ha accentuato tali criticità mettendo in fibrillazione l’intero sistema sanitario; sarebbe necessario riformarlo ristrutturando la rete ospedaliera, migliorando il sistema di reclutamento del personale, costruendo la nuova rete della medicina territoriale? Su tali problemi ed aspetti è urgente un confronto pubblico che coinvolga l’intera comunità regionale nelle sue diverse articolazioni a partire dai Comuni, primario luogo di rappresentanza delle Comunità, per valutare insieme la necessità o meno di un’organizzazione e gestione a livello di governo centrale o di una diversa competenza delle Regioni per cercare di ottimizzare le risorse umane, professionali, finanziarie per garantire, tra l’altro, anche alle popolazioni del Sud livelli di assistenza adeguati affinché non siano più necessari , ancora oggi, i cd. “viaggi della speranza” al Nord e non ci siano le “lunghe attese” per attuare concretamente il diritto alla salute, costituzionalmente garantito a tutti, anche come interesse collettivo.
Giovanni CARITÀ - Capogruppo Consiliare “Tricase, che fare?”
QUESTIONE MORALE E QUALUNQUISMO: DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA.
Il problema è ben più serio e radicato di quanto emerge dalla recente inchiesta giudiziaria. Sarebbe giusto dire che il problema della politica italiana è stato e resta la QUESTIONE MORALE. Negli ultimi decenni la MORALE viene accostata sempre meno alla POLITICA. Oltre un anno fa scrissi che i governatori delle Regioni, i Presidenti delle Province, i Sindaci, hanno colto appieno l’occasione fornita dalle varie riforme degli enti locali al fine di utilizzare risorse pubbliche per staff personali: segretari, consiglieri personali, addetti stampa, portavoce, ecc... .Tutto legittimo certamente! Tutto a norma di legge, ma oltre alla legittimità di una scelta la buona politica richiede valutazioni più ampie e profonde: una su tutte quella dell’opportunità decisionale di chi governa una regione o amministra una città. Mancando questa visione della politica, la maggior parte degli amministratori, senza distinzione di appartenenza, sceglie direttamente il personale che ritiene “necessario” all’ente, non tramite pubbliche graduatorie. Difatti i prescelti sono quasi sempre "prossimi", per parentela o vassallaggio, al politico di turno. Di contro, rare volte si tengono in considerazione i tantissimi giovani laureati e competenti che, in conseguenza della mala-politica, sono condannati a lasciare la propria terra, alla disoccupazione oppure all’asservimento. In questo modo i politici di oggi danno vita a delle vere e proprie corti, più o meno numerose, tramite le quali raggiungono, esercitano, preservano il potere e detengono “pacchetti di voti”. Chiarito questo aspetto e ribadita l’esigenza di ricollocare al centro della politica la QUESTIONE MORALE, ritengo altrettanto necessario far notare un altro male atavico del nostro Paese e del Mezzogiorno d’Italia, di cui anche Tricase ne è espressione. Questo male non interessa direttamente la classe politica ma ne determina lo status quo sul quale la stessa si consolida nel tempo. Questo male si chiama QUALUNQUISMO! La domanda chiave è: il modus operandi della parte marcia della politica può essere genericamente risolto con la solita frase “sono tutti uguali”? Nel rispetto dei ruoli, delle istituzioni e del garantismo, mi sento di dire ancora una volta che la decisione più importante spetta sempre ai cittadini nel proprio libero e singolare ruolo di elettrici ed elettori, soprattutto quando sono chiamati ad esercitare il diritto al voto che è per Costituzione “personale ed eguale, libero e segreto”.
Gianfranco MELCARNE – Sindaco di Gagliano del Capo
Le cronache giudiziarie su politica e sanità di questi ultimi giorni hanno messo in luce ipotesi di accordi corruttivi tra gli indagati che, purtroppo, avrebbero riguardato direttamente anche il nostro Ospedale “Daniele-Romasi” di Gagliano del Capo. Da ciò che si apprende dagli organi di informazione la Guardia di Finanza avrebbe focalizzato l’attenzione sulla posizione dell’Ospedale “Panico” di Tricase e sulle iniziative della Regione in merito alla rete nefrologica e dialitica della Provincia di Lecce. Gli inquirenti hanno accertato che l’Ente Ecclesiastico “Pia Fondazione Card. G. Panico” era dotato di 26 posti letto dislocati presso il Centro Dialisi a Santa Maria di Leuca e che nel triennio 2015/2017 la struttura aveva superato il plafond di spesa assegnato dalla Regione Puglia registrando cospicue prestazioni c.d. “extra-tetto” per 15 milioni circa di euro. L’accordo di partenariato tra ASL Lecce e l’Ospedale “Panico” prevedeva tre diverse percentuali di rimborso per le prestazioni erogate, che vanno dal rimborso integrale al 100% per le prestazioni erogate dal Centro Dialisi di Leuca, a quella del 91% per quelle erogate presso la struttura pubblica di Ugento ed infine del 50% per quelle erogale presso la struttura di CAD di Gagliano. I militari hanno constatato che l’Ente Ecclesiastico “Panico” ha erogato prestazioni dialitiche esclusivamente tramite il CAD privato di Leuca (tipologia A con rimborso al 100%) e non tramite il CAD pubblico di Gagliano del Capo (Tipologia B). Si legge nello specifico che «la cessazione del CAD di Gagliano del Capo derivava, di fatto, non dalla mancanza di dotazioni e strutture tecnologiche, ma dalla mancata attuazione dell’accordo da parte dell’ente privato che ne avrebbe dovuto assicurare il funzionamento. E il direttivo ASL piuttosto che sollecitare l’ente privato al rispetto delle pattuizioni, optava per la discutibile scelta di chiudere una struttura pubblica dotata di macchinari certamente costosi, pagati con denaro pubblico. Per altro verso, la dismissione del CAD pubblico costituiva un indubbio vantaggio per il Panico, definitivamente affrancato dalla previsione contrattuale meno remunerativa e consolidava il trasferimento di ingenti risorse finanziarie assegnate all’ASL Lecce in favore dell’Ente Ecclesiastico». Per la verità, lo smantellamento e la dismissione di tutte le apparecchiature del Centro Dialisi dell’Ospedale di Gagliano (avvenuti il 18 dicembre 2020 e costati somme cospicue di denaro pubblico) mi avevano sin da subito notevolmente preoccupato, infatti il 21 dicembre 2020 inviavo ai vertici della Asl Lecce una Pec con cui chiedevo conto delle ragioni poste alla base di tale decisione e mi veniva risposto che il trasferimento dei posti letto/rene ubicati presso il distretto Socio Sanitario di Gagliano rientrava da tempo nei piani dialitici regionali e della Asl
fonte Regione PUGLIA
La Regione Puglia ha adottato la Strategia regionale e messo a punto la campagna di comunicazione finalizzata alla sensibilizzazione e al contrasto dell’abbandono dei rifiuti, con lo slogan “Abbandonare non è un opzione. Salva la Puglia”.
Si tratta di un programma di azioni per la tutela ambientale che vede istituzioni, Comuni, cittadini e forze dell’ordine uniti contro l’abbandono dei rifiuti e verso la sensibilizzazione sul tema.
La strategia è stata approvata con delibera di Giunta n. 946 del 04/07/2022 e contiene il Documento strategico per il contrasto al fenomeno del littering (abbandono dei rifiuti) in Puglia.
La campagna di comunicazione, in particolare, è stata progettata dalla Struttura della Comunicazione Istituzionale e da PugliaPromozione e gioca sull'istante che precede l'abbandono dei rifiuti per porre il pubblico di fronte alla scelta: rompere un equilibrio o contribuire a preservarlo? Una campagna interattiva, un focus sul gesto che solo chi non ha maturato una sensibilità ambientale può ancora valutare innocuo per sé e l'intero territorio circostante.
Il documento strategico approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessorato all’Ambiente, ha l’obiettivo di:
La strategia messa in campo dalla Regione sarà attuata con la stretta collaborazione delle forze dell’ordine, dei Comuni, delle Province e dei concessionari delle infrastrutture stradali. Ogni soggetto coinvolto, per le proprie competenze, dovrà dare un contributo importante alle azioni di contrasto e prevenzione dell’abbandono dei rifiuti anche nella definizione delle azioni puntuali che con il supporto regionale saranno funzionali alla risoluzione o almeno al ridimensionamento della criticità.
Inoltre, per far fronte urgentemente al risanamento ambientale e paesaggistico delle aree oggetto di rifiuti abbandonati in aree pubbliche, la Giunta con DGR n. 912 del 27.6.2022 ha previsto lo stanziamento di ulteriori € 2.000.000,00 da destinare ai Comuni Pugliesi che ne faranno istanza a seguito della pubblicazione di un avviso pubblico che premierà, tra l’altro, i Comuni virtuosi che superano il 65% della raccolta differenziata ai quali verrà riconosciuto il 100% del costo dell’intervento di rimozione dei rifiuti.
di Giuseppe R. PANICO
In un mondo basato da sempre sull’ economia, viene anche da chiedersi quanto vale la nostra realtà cittadina.
Composta, oltre che da elementi materiali come posizione geografica, tendenza demografica, terreni, case, ville, scuole ospedale, collegamenti viari/ferroviari, produzione agricola/ industriale/manifatturiera, PIL etc., da elementi immateriali quali mentalità dominante, azione politica, dinamismo e programmi per il futuro, attività culturali, qualità e quantità dei servizi pubblici, sicurezza e malavita, senso civico etc.
Essendo inoltre Tricase un comune costiero con ben due marine, due porti e circa 9 km di pregevole costa, può contare, a differenza dei comuni dell’interno, anche su una migliore qualità della vita e della economia turistica .
Non è semplice dare un voto a tale insieme e a come viene gestito, ma vi è un dato che, ovunque, dà indicazioni sullo status di una comunità: il costo medio in euro/mq delle abitazioni.
Per Tricase è fra i più bassi dei comuni costieri salentini, 800 euro/mq per le abitazioni, inferiore inoltre del 33% rispetto alla media regionale e del 19% rispetto alla media provinciale.
Tale valore, che si ripercuote sulle proprietà private e sulle aspettative di crescita economica, non può che derivare dalla perdurante carenza di una incisiva e lungimirante azione programmatica verso il territorio, centri storici, frazioni comprese, campagne e soprattutto marine.
Non basta certo, in città e sulla costa il “lifting” dell’esistente, la sola immagine di facciata e il costoso e tardivo recupero/reimpiego di locali pubblici già disponibili. Questi, troppo spesso, non per favorire nuove imprese produttrici di reddito e lavoro ma per fini pseudoculturali e/o non certo prioritari.
I rilevanti costi aggiuntivi, anche per la semplice gestione, il tasso d’uso decisamente marginale che suggerirebbe una compattazione e non una frammentazione delle attività, non potranno che incidere ancora di più sulle nostre tasche. L’ inferiorità del valore immobiliare è dunque frutto delle mancate scelte o errori del passato che, ove protratti nel presente, non possono che dare poche speranze per il futuro.
Soprattutto ora in presenza di crisi economica, povertà dilagante, popolazione in calo e invecchiamento e con grave analfabetismo funzionale (47% in Italia a fronte del 7% della civilissima Norvegia).
Se la mentalità politica dominante non ha saputo finora concretizzare e rendere esecutivi i piani di sviluppo, previsti anche per legge, (PUG etc.), è ben difficile che possa decidersi a farlo. Se non su pressione di una comunità che ci tiene almeno al valore della propria casa e terreni e della propria economia complessiva.
Leggendo il “Tallone d’Italia” del 16 luglio 1922 (un secolo fa) si scoprono le direttive del tempo per la bonifica, mediante esplosivo, dei terreni con rocce affioranti e renderli così più coltivabili e produttivi.
Quelli stessi terreni ora sono abbandonati o trascurati anche perché, dopo milioni di euro spesi in tubi, pompe, vasche e contenziosi, le acque reflue e piovane finiscono in mare e non certo ad alimentare una pur residuale economia agricola.
Servirebbe forse, come altrove, una classe imprenditoriale più propulsiva e propositiva e una classe culturale che estenda la sua cultura anche ad economia e sviluppo ed essere così più vicina ad una comunità che ha meno cultura in testa e meno cibo in pancia.
Spesso in passato, (e non solo) per governare meglio, si “consigliava” di tenere i sudditi/elettori in status di ignoranza e povertà e rabbonirli, non favorendo lavoro autonomo e sviluppo, ma elargendo bonus e circenses a debito pubblico. Debito in crescita che ora l’Europa, in crisi militare e geopolitica, è ogni giorno più restia a finanziare.
Cambiare sostanzialmente, se non primeggiare nel Sud Salento, anche in termini di svolta economica, sia pure in ritardo, sarà difficile, ma non certo impossibile, grazie al recupero di ciò che manca e alla credibilità ed efficacia di incisivi provvedimenti. Non solo per una breve e caduca immagine da social e populismo; non solo cambiando in giro “tinteggiature e mattonelle” e trascurando di rinforzare e allargare le “fondamenta” di quello che noi siamo.
di Sergio FRACASSO - Ing. Responsabile tecnico - Rete d’Impresa Borgo Marina Serra
“Rete d’impresa Borgo Marina Serra”.
Impianto Fognario e Acque Reflue - Campagna di sensibilizzazione e raccolta firme
Questa lettera pubblica è nata dalla esigenza di esporre alla cittadinanza e agli Enti amministrativi della necessità di un punto svolta per la crescita del nostro territorio e in particolare di Marina Serra dove operano le attività della Rete e conoscendo meglio le esigenze. Sono convinto che per la crescita serve innanzitutto una svolta sulla creazione dei servizi minimi assenti nella Marina. In primo luogo l’assenza totale dell’impianto fognario e l’ultimazione dell’impianto delle acque reflue, le aree parcheggio a monte della Marina, viabilità, servizi alla balneazione soprattutto per i disabili, manutenzione generale della Marina dai corpi illuminanti rotti da anni alle discese a mare, alla pulizia, ecc.
Ovviamente la Rete approva i progetti come “il volo d’angelo” ma senza i servizi essenziali questi interventi possono addirittura avere effetti contrari.
Nei giorni scorsi ho avuto un incontro con la Dott.ssa Tina De Francesco, Componente del Consiglio di Amministrazione di AQP, per conoscere lo stato di fatto sul progetto per la realizzazione dell’impianto fognario a Marina Serra e sullo stato dell’arte di quello delle acque reflue per l’irrigazione dei campi a monte della Marina.
La Dott.ssa De Francesco, che ringraziamo per la sua disponibilità, ci ha informati che l’intervento a Marina Serra è previsto nel PDA dell’AQP per il 2036, insomma molti Tricasini questa opera non la vedranno mai realizzata…
Il Comune, i partiti e la cittadinanza si devono attivare affinchè questa previsione sia modificata accorciando i tempi di realizzazione sensibilizzando l’AIP, ovviamente il Comune e l’amministrazione si devono fare carico di questa situazione insistendo con l’AQP.
Per quanto riguarda l’impianto di raccolta e riutilizzo delle acque reflue è il Comune di Tricase che si deve operare in quanto l’impianto è di sua proprietà, suo è il compito di trovare somme e finanziamenti per completare un’opera, indispensabile per l’irrigazione dei nostri campi per la penuria dell’acqua a disposizione.
Come associazione abbiamo deciso di sensibilizzare l’opinione pubblica avviando una campagna di sensibilizzazione con una raccolta firme presso la nostra Marina, visto che l’estate è il periodo migliore in quanto viene popolata dai proprietari degli immobili oltre ovviamente dai vacanzieri. E’ impensabile che una Marina nel tratto di costa Otranto-Leuca, parco costiero, sia sprovvista totalmente dell’impianto fognario, la cui assenza porta oltre ad un danno ambientale anche a un danno economico visto gli alti costi per lo svuotamento dei pozzi neri. E’ impensabile prevedere anche un Parco Marino se le marine non sono dotate di un impianto fognario.
Si ribadisce con forza e si invitano gli enti locali e regionali di dare priorità alla realizzazione dei servizi in quanto sono la base per ogni altro intervento che, anche se bello, può risultare inutile, se si vuole realizzare un edificio non si iniziano i lavori dall’attico ma dalle fondamenta senza le quali tutto il resto diventa inutile. Non si può parlare di sviluppo turistico sostenibile senza i servizi base.
La raccolta firme sarà organizzata con varie iniziative e banchetti. Presso le attività e associazioni di Marina Serra si potrà apporre la propria firma, si realizzerà anche un format online per la petizione. Per la fine dell’estate si organizzerà un evento/conferenza per la consegna delle firme ai referenti degli Enti compreso AQP e Comune di Tricase e in quell’occasione si discuterà delle azioni da intraprendere