Francesca LONGO

Depressa negli ultimi anni ha visto una grande partecipazione da parte delle diverse associazioni presenti, come “Anteas”, con la quale spesso collaboriamo; così come non è mancata la collaborazione con le altre associazioni o gruppi di volontari e parrocchiali. Un’azione amministrativa seria e attenta non poteva non tenere conto di tutto questo fermento, non solo supportando, ma anche cercando di cogliere le criticità del territorio e di superarle. Una di queste è sicuramente il mancato raggiungimento della “pacificazione sociale” che da anni, ormai, non ci consente di essere una vera comunità, a causa delle continue fratture, figlie delle dinamiche partitiche, elettorali e delle machiavelliche azioni che guardano al lungo periodo. Chi ne paga le conseguenze è sempre la comunità! Credo che tra i traguardi più importanti ci sia l’aver cercato di mantenere costantemente il senso di comunità, nonostante la diminuzione demografica, la pandemia e le continue frizioni fra “maggioranza o opposizione”.

Oltre ad ogni polemica, spesso pretestuosa, posso dire che è stato fatto veramente tanto: la scuola di Via Erriquez che sarà dedicata ai più anziani; l’ufficio distaccato dell’anagrafe riaprirà non appena saranno incrementate le risorse umane; la scuola materna sarà protagonista di un progetto rivolto alle persone disabili, quale strumento di inclusione sociale; la riqualificazione delle “pajare di via Brenta”. È importante anche continuare nelle azioni di recupero, come ad esempio il Calvario, che è stato interessato da un intervento risultato dannoso e che presto sarà riqualificato, con fondi comunali, come anche il recupero delle tombe messapiche. Fra le opere pubbliche, la più importante è la messa in sicurezza di Via Einaudi e Via Brenta, che finalmente metterà fine ai disagi dovuti agli allagamenti causati delle piogge invernali.

Di lavoro da fare ce n’è, ma la diversità consiste nel pensare alla vita amministrativa in modo diverso, non come gloria personale o vanto di un singolo, come tristemente accaduto negli anni scorsi, ma ad un’azione condivisa e fatta per il Noi. Solo privilegiando la partecipazione e l’amore per la comunità si può fare del bene. Alimentare il fermento sociale, sostenere l'imprenditorialità e mantenere saldamente il senso di comunità è e rimarrà la stella polare su cui si baserà sempre la mia azione amministrativa.

Armando CIARDO

Depressa versa in stato di abbandono: basti pensare alla mancata riqualificazione dell’area XV pozzi nei pressi del calvario, alla privatizzazione fortemente voluta da questa amministrazione di strutture comunali senza alcuna ricaduta proficua per i residenti, allo stato di abbandono di edifici comunali che appartengono alla collettività e che mi auguro che non facciano la stessa fine del Campo sportivo strappato agli abitanti in maniera impropria e senza un iter chiaro dal punto di vista della procedura e della legittimità. Spero vivamente che tutto ciò che è di proprietà pubblica possa ritornare ad essere opportunità per i cittadini. Ho spesso invocato, anche quando ero nella compagine di maggioranza, la vicinanza dell’amministrazione ai cittadini delle frazioni intercedendo, per esempio, con chi di competenza per l’apertura dell’ufficio postale almeno per 3 volte a settimana, o incentivando servizi al cittadino, individuando e realizzando aree di pubblica utilità destinate ad esempio alla installazione di casette dell’acqua, alla riqualificazione di piazza Duca di Salve. Mi sento di poter dire che Depressa merita di più da parte dell’Amministrazione! C’è da dire con i dati di fatto che Depressa, col PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), è stata dimenticata e non posso che auspicare e impegnarmi perché occasioni di questo genere possano, qualora se ne ripresentassero, trovare accoglimento per la frazione. La nota positiva del discorso è che le associazioni del territorio, seppur trovando esiguo finanziamento da parte del Bilancio Comunale, si impegnano alacremente a far sentire Depressa meno dimenticata: di grande plauso sono le iniziative di carattere culturale atte alla promozione del territorio…così la riscoperta dell’arte della lavorazione del legno, la scoperta di antichi tratturi, la riscoperta della tradizione delle tavolate di san Giuseppe, la diffusione di film di registi locali attraverso l’attività di cineforum, la messa in scena di pieces teatrali e di spettacoli musicali e sportivi conferiscono un volto nuovo a questa comunità, il volto di chi, pur essendo consapevole della condizione di periferia, ha la forza e il vigore di restare al centro dei cuori della gente che viene a farci visita e che sceglie di condividere con noi i nostri progetti e le nostre battaglie.

 

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