LIBELLULA FULGOR TRICASE  Tutti a rapporto dal presidente. Il patron parla a tutta la squadra: patti chiari, amicizia lunga... Dopo la sconfitta di Marigliano, rosso blu a rapporto dal presidente Cassiano.

Stavolta il patron non si è limitato a salutare la squadra al completo dispensando sorrisi e pacche sulle spalle. Stavolta no! Il presidente della Fulgor (punti 6 in classifica), con toni molto pacati, guarda tutti negli occhi, uno ad uno. Si sa, Francesco Cassiano non ha peli sulla lingua, è un realista: per un’amicizia lunga, ci vogliono patti chiari. Questa la sua dichiarazione a tutta la squadra. Domenica, ore 18:00 arriva il Cerignola (punti 9 in classifica) al Palasport di Tricase.

 

 

ATLETICO TRICASE: RITORNANO MAURIZIO RUBERTO E GIOVANNI CITTO?  Lo scriviamo già da tempo, che il presidente Raone sta pianificando e sta cercando di portare in alto il calcio a Tricase, dove merita.

Ne è prova l’ultimo acquisto del forte centrocampista Francesco Giorgetti (provenienza Novoli), sarà in campo domenica 3 dicembre. Antonio Raone non si ferma più, il patron ha già dato mandato ad una ditta specializzata di rifare il manto erboso del San Vito.

Inoltre, alcune voci di corridoio riportano Maurizio Ruberto e Giovanni Citto ad indossare la maglia rossoblu?

Domenica, il Tricase sfida la società Deghi Lecce. Stadio San Vito ore 14:30.

 

 

 

Nel 1978 succedevano molte cose: Aldo Moro veniva rapito e ucciso; Peppino Impastato veniva fatto saltare su un binario ferroviario; veniva approvata la legge Basaglia sulla chiusura dei manicomi; al cinema davano “il cacciatore” uno dei capolavori assoluti di Michael Cimino; Mina appariva per l’ultima volta in TV; Papa Luciani prima eletto e poi morto; Andreotti governava a Roma, a Tricase era sindaco prima Cassati e poi Serrano; e io avevo vent’anni. Succedeva un’altra cosa importante: veniva finalmente appaltato il risanamento della zona “Puzzu” di Tricase. La povertà in quelle case, in quelle corti, in quelle strade c’era da secoli ma il degrado arrivò il 4 ottobre del 1964 quando “mesciu Lia” nel preparare i suoi fuochi d’artificio fece esplodere la sua casa e purtroppo anche sua moglie e sua nipote. Tredici famiglie furono costrette a lasciare le loro case, crollate o pericolanti, senza alcuna assistenza, andarono ramengo per parenti e amici. Il Comune diede loro 15.000 lire (uno stipendio era all’epoca di circa 50.000 lire) e poi niente più, neanche la speranza. Gente povera, anziani e malati, dimenticati da tutti, alla faccia della democristianità. Le macerie avevano prima occupato anche la sede stradale, poi erano rimaste intoccate per quasi quindici anni, durante i quali topi e vipere presero il posto dei residenti che preferirono emigrare o scappare in periferia piuttosto che vivere senza acqua e fogna, senza alcuna prospettiva di un rapido risanamento.  Quando misero su quel grande cartello, proprio dove c’era la casa che era saltata in aria, sembrava l’inizio di una nuova vita per il dissestato centro storico di Tricase. Furono in effetti rimosse le macerie e poi senza una spiegazione plausibile i lavori si fermarono di nuovo. E sono rimasti fermi per altri quarant’anni, nonostante una decina di nuove Amministrazioni, di tanti comizi e programmi elettorali tutti centrati sul rilancio di una zona che sempre più veniva definita degradata.

Nel 1964 un misero contributo, la perdita della casa, la fine della vita rionale, nel 1978 l’appalto dei lavori e poi infine segnali di fumo nel 2016. Perché in quell’anno il GAL, un ente che lavora con i finanziamenti europei, immagina una struttura per la promozione e la vendita di prodotti delle aziende locali dell’agroalimentare. Il Comune dà il suo benestare e il suo supporto, sistemando la piazzetta dove insistevano le case crollate, ma il risultato è in linea con la storia degli ultimi 50 anni: un disastro. Invece di prendere magari anche un affitto una delle tante case dismesse, viene impiantata una struttura in plastica (o simil tale, forse cartone pressato o polistirolo espanso) che dà un ulteriore immagine di degrado. La struttura che deve promozionare la bontà dei prodotti locali è un container senza anima e senza amore, una delle tante cose fatte perché c’è un finanziamento, perché bisogna pur dire di aver fatto qualcosa negli ultimi 40 anni. E dove si può piazzare se non in una zona di per sé senza alcuna pretesa, nascosta e dimenticata? Ora è davvero arrivato il momento che qualcuno si preoccupi di fare un progetto complessivo, di coinvolgere i proprietari delle case, i pochi residenti, gli enti che forniscono servizi come Enel, AQP e altri, qualche bravo architetto, anche qualche bravo sociologo. Ora bisogna tentare di riannodare i fili della storia, anche se dolorosa, come quella delle tredici famiglie abbandonate già nel 1964 (e alcuni di loro finirono la loro vita in manicomio), anche quella dei tanti emigranti, dei tanti dispersi nelle zone 167 di tutto il mondo. Perché nel 2018 succederanno tante cose e io avrò sessant’ anni. 

di Nunzio Dell'Abate  UN CENTRO COMUNALE DI RACCOLTA DI RIFIUTI A DEPRESSA

La Giunta Comunale ha deliberato di realizzare un ecocentro a Depressa per dotare la frazione di un centro comunale per il conferimento differenziato di rifiuti. L'intervento ha un costo di 310.000 e ne è stata richiesta la copertura economica alla Regione, con una quota di cofinanziamento a carico del Comune per 10.000.In un primo momento il centro di raccolta era stato previsto nelterreno comunale di via Erriquez di fronte all'ex edificio scolastico, poi si optato per l'ex discarica comunale in piena campagna di Depressa, località  Macchia del Ponente. Recuperare e rifunzionalizzare immobili/terreni comunali  sempre ottima cosa, ma la tipologia dell'intervento nel caso specifico non è tanto felice.

Per raggiungere il futuro centro di raccolta di rifiuti, occorre percorrere per un bel po' la provinciale Depressa-Castiglione e poi, attraverso uno svincolo, una lunga ed angusta stradina di campagna. Probabilmente, dal centro di Depressa, si fa prima a raggiungere l'ecocentro comunale sito alle spalle dell'ex calzaturificio Adelchi. Per la verità , sarebbe preferibile incentivare con ogni mezzo l'utilizzo dell'ecocentro di Tricase, poco fruito forse anche per i ristretti orari di apertura (due/tre ore al giorno festivi esclusi). Si tratta di una struttura di una certa dimensione, ben localizzata ed attrezzata, che a regime soddisferebbe di gran lunga le esigenze dell'intero territorio.

Per l'ex discarica di via Macchia del Ponente, si potrebbe pensare ad un'altra destinazione, magari più rispondente alle attuali aspettative della frazione che ha necessità  di ringiovanire e di costituire un attrattore nel panorama turistico salentino. Considerato il consistente avvallamento di una parte del terreno, potrebbe realizzarsi un laghetto artificiale attraverso la raccolta delle acque piovane della frazione, che a tutt'oggi non ha la fogna bianca.

Ci sono diversi finanziamenti regionali/comunitari che agevolano questo tipo di interventi, anche per ovviare con il prelievo delle acque raccolte alle emergenze in caso di siccità  o di incendi. Sfruttando la bella paiara all'ingresso e la restante parte del terreno, si potrebbero prevedere diverse attrattive per rendere allettante la frequentazione della località  e -perchè no- anche fonte occupazionale (giochi acquatici e non, bar/ristoro, mercatino dell'usato, ecc.).

Resta inteso che qualcosa va fatta, prima di tutto la verifica dell'integrale e corretta bonifica del sito.

 

SCUOLA DI MUSICA MOZART: firmata la convenzione

con il Conservatorio “T. Schipa” di Lecce

Vi aspettiamo domenica 03 dicembre ore 18.00 presso la Sala del trono di Palazzo Gallone a Tricase per festeggiare insieme questo importante traguardo con un concerto per pianoforte e piccola orchestra da camera. Durante la serata interverranno: M° Giuseppe Spedicati (direttore del Conservatorio di Lecce), Avv. Alessandro Distante (direttore del Volantino), Lino Peluso assessore alla Cultura del Comune di Tricase. Ingresso libero.

Lo scorso mese di ottobre è stata firmata la convenzione tra Conservatorio di musica “T. Schipa” di Lecce e l’Associazione di alta cultura musicale “W. A. Mozart” di Tricase riguardante la promozione e la gestione di percorsi formativi pre-accademici, un traguardo importante per una realtà che da anni è impegnata con serietà e professionalità nella diffusione della musica e nella formazione artistica dei giovani musicisti.

Questa la dichiarazione del M° Giovanni Calabrese : “Siamo entusiasti di questa convenzione frutto di un lavoro didattico pluriennale che ha come obiettivo la qualità e mette al centro l’allievo con percorsi individualizzati che hanno sempre prodotto ottimi risultati. Il riconoscimento da parte del “T. Schipa” della qualità del nostro modello didattico, della serietà e professionalità degli insegnanti che attualmente lavorano con noi ci proietta ad essere in modo ancora più forte e determinato il punto di riferimento dell’istruzione musicale nel basso Salento in ogni ambito, dalla musica classica alla propedeutica per bambini in età pre-scolare (4-6 anni) fino alla musica rock. Tutti i nostri allievi negli anni hanno sostenuto,presso il Conservatorio “T. Schipa”, diversi esami per il riconoscimento delle competenze musicali acquisite e la loro preparazione è stata sempre apprezzata dalle commissioni giudicatrici.

La nostra offerta formativa prevede: lezioni individuali e collettive,la partecipazione a concerti, festival e masterclass con artisti di chiara fama al fine di dare agli allievi quanto di meglio offre il settore musicale. Far studiare musica ai propri figli significa voler fornire loro gli strumenti per vivere la vita in modo profondo, emozionante, concreto che va al di là dell’ immagine e mira alla sostanza, all’ essenza stessa della vita.

Il metodo, l’impostazione, la formazione che diamo ai nostri alunni sono determinanti anche per affrontare con successogli studi universitari e le sfide lavorative, ce lo testimoniano continuamente i nostri allievi ormai diventati grandi,alcuni sono musicisti professionisti, altri brillanti universitari o apprezzati professionisti. Tutti trovano nella musica un sano diversivo alla quotidianità degli impegni. La musica, quando è fatta con criteri didattici e professionali, dà una formazione che vale per la vita.

Evidentemente la nostra attenzione è rivolta anche a chi non vuole affrontare il percorso didattico accademico ma vuole semplicemente imparare a suonare uno strumento per hobby. I nostri percorsi sono modellati sulla base delle singole esigenze e anche in questo caso è garantita una costante crescita artistica e didattica dell’allievo che viene coinvolto in esecuzioni live con band rock, in attività di musica d’insieme e masterclass con importanti artisti. Musica per tutte le età, per tutti i gusti e per tutte le esigenze con la garanzia di un modello didattico collaudato e certificato dalla massima istituzione della cultura musicale, il Conservatorio.”

 

di Pino Greco

50° Anniversario di sacerdozio di don Donato Bleve

Don Donato Bleve. Cinquant’anni di servizio sacerdotale.Mezzo secolo fa “ prendeva Messa ”, come si usava dire allora, don Donato Bleve di Corsano. Quattro anni come vice parroco alla chiesa della Natività della Beata Vergine Maria,la Chiesa Madre di Tricase.

Dal 1970 ad oggi, è un insegnamento ed una testimonianza coerente con il Vangelo per tutta la Diocesi e la Comunità Parrocchiale di Sant’Antonio da Padova.

Chi lo conosce e lo frequenta, sa che ha stimolato la crescita religiosa, civile e sociale di tutti, con a volte forti prese di posizione controcorrente che hanno fatto e fanno discutere. Cinquant’anni anni di devozione a Dio,rappresentano una vita spesa per gli altri e fra gli altri.

Dunque, quella di mercoledì 15 novembre 2017 non può passare sotto silenzio.

Infatti tutta la Comunità Parrocchiale di Sant’Antonio da Padova organizza presso la Sala del Trono di Palazzo Gallone anche la presentazione di un numero speciale della rivista “Siamo la Chiesa”.

I relatori saranno S.E. Mons. Vito Angiuli, Mons. Salvatore Palese e il prof. Hervè Cavallera. Modera la serata Alessandro Distante,dopo il saluto del sindaco Carlo Chiuri. L’incontro sarà preceduto dalle ore 17 con la Celebrazione della Santa Messa presieduta da Mons. Vito Angiuli in occasione del 46° anniversario della istituzione della Parrocchia Sant’Antonio, presso la Chiesa antica, in piazza dei Cappuccini .

Sarà un giorno di festa, di riconoscimento, di testimonianza, dove tutta la sua “ Comunità ” si stringerà intorno ad un parroco che continuerà a testimoniare il Vangelo.

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