di Pino Greco

Individuati e sanzionati, grazie all'attività di indagine svolta dalle forze dell’ordine

 

Siamo tornati...abbiamo chiesto spiegazioni alle forze dell’ordine:

Il problema dei “ manifesti abusivi professionali ” a Tricase è risolto. Abbiamo avviato controlli strettissimi.

Sono passati solo pochi giorni, i  furbetti che “ pubblicizzavano” abusivamente una figura professionale specializzata nell'assistenza socio-sanitaria sono stati individuati e sanzionati così come previsto dalla normativa vigente. Sperando che serva da lezione a chi di dovere.

di Pino Greco

Sono di facile lettura. Sono ben visibili. Sono validi anche per pubblici concorsi. Di cosa parliamo? Di interessanti prospettive di lavoro, peccato che vengono “ pubblicizzate” abusivamente. L'operatore socio-sanitario, abbreviato in OSS è una figura professionale specializzata nell'assistenza socio-sanitaria, in netta crescita.Come sono in netta crescita i manifesti abusivi attaccati, purtroppo, ovunque e dovunque nella nostra Città.

C’è chi dice che saranno alcune decine, c’è chi giura che non è la prima volta che gli stessi “corsi di formazione professionale,” vengono attaccati selvaggiamente dappertutto come manifesti illegali, con una palese violazione delle normative.Un cosa è certa . Lunedì 23 ottobre, sono le ore 14,30 circa un testimone oculare ha fotografato un uomo che stava attaccando delle locandine abusive sui pali della luce e sulla segnaletica stradale nella centralissima via Roma .I manifesti “ invitano ” a telefonare per un corso di formazione professionale,valido per pubblici concorsi.

Abbiamo ascoltato il dott. Angelo Giorgio Lanzilotti (nella foto)

Tenente responsabile del settore annona e commercio della Polizia Locale di Tricase :

“a breve verranno rimossi e sanzionati i responsabili ”

di Riccardo Distante Nella storica capitale europea dell’arte e della moda che è Milano, Eleonora De Giuseppe, in arte La Pupazza, è ormai diventata una presenza dal tratto inconfondibile ed esplosivo attraverso le sue numerose creazioni esposte in quella che lei ritiene essere la migliore galleria d’arte al mondo: la street art.

Camminando per il capoluogo lombardo è possibile imbattersi nelle creazioni della nota artista di Tricase, in particolare nei murales e sulle cabine dell’Enel da lei realizzati, facendosi attrarre  dal suo marchio di fabbrica, ossia un grande occhio dalle lunghe ciglia, dai giochi di colori vivaci e psichedelici, e dai soggetti unici, a volte paradossali, espressi in cornici surreali in cui la mente è solita vagare nel sogno nonostante essa ne perda la memoria al risveglio.

“Le brocche umane, i macinini che trasformano le rose in fragole, il piatto di pasta asciutta che capovolto diventa una donna che si chiama Asciutta pasta” questi, secondo l’artista salentina, sono solo alcuni dei protagonisti delle sue opere. A Milano, dall’ 11 ottobre, presso la galleria Pisacane Arte è possibile, tramite un percorso studiato offrire al visitatore l’esperienza più completa possibile dell’arte della Pupazza. La mostra presenta diversi disegni su tela, alcuni dei quali rendono omaggio alla città che ha accolto l’artista: Milano, ne sono degli esempi “Il Duomo nel vaso” o il “Duomo d’acqua”, ma anche oggetti di design realizzati seguendo il suo stile artistico come frigoriferi, sedie, tavoli e costumi da bagno.

Durante l’inaugurazione della mostra tenutasi l’11 ottobre non si sono soltanto potute vedere le opere della Pupazza ma è stato possibile anche… berle! Infatti una nota ditta vitinicola cunese, la Santero, ha commissionato all’artista tricasina la creazione di una linea di 6 bottiglie di spumante in una “Limited edition Santero 958” di cui sono state vendute circa 400.000 bottiglie. Gianfranco Santero presidente della maison 958 Santero ha affermato: “Ho scelto la Pupazza perché la sua arte è originale ed effervescente”.

Al termine della serata l’artista si è esibita in un live painting ossia nella realizzazione di un suo quadro alla presenza degli attenti e numerosi visitatori che hanno riempito la galleria Pisacane. Inoltre, uno dei quadri esposti durante la mostra “Conserva l’acqua” sarà prossimamente esposto in una nota mostra d’arte contemporanea che si terrà a Torino. Probabilmente è ora che anche nella città della Mole si cominci a parlare della Pupazza e ad essere rapiti dal suo occhio.

di Maria Assunta Panico 

Ecco tutti i lotti individuati presenti al Bando Pubblico destinati a Stabilimenti Balneari, Spiagge Libere con Servizi ed Aree Ricreative

Spiaggia Libera con Servizi  Marina Serra mq 2702

Stabilimento Balneare Spinchialuro Porticciolo mq 873

Spiaggia Libera con Servizi Spinchialuro Porticciolo mq 489

Spiaggia Libera con Servizi Spinchialuro Porticciolo mq 1097

Stabilimento Balneare La Serra del Mito mq 3328

Spiaggia Libera con Servizi La Serra del Mito mq 6200

Stabilimento Balneare La Serra del Mito mq 3959

Aree Ricreative e Diverse La Serra del Mito mq 2321

E’ stato pubblicato da pochi giorni dal Comune di Tricase l’Avviso Pubblico per il rilascio di concessione di aree demaniali marittime per finalità Turistico-Ricreative, la partecipazione alla procedura ad evidenza pubblica è consentita con riferimento ai tratti di costa individuati dal Piano Comunale delle Coste. Il rilascio di concessioni di aree demaniali significa, da un lato, dare la possibilità alle persone che ne faranno richiesta e dimostreranno di avere tutte le carte in regola, di svolgere un’attività economica per i mesi estivi, utilizzando una delle principali risorse di Tricase, il mare, dall’altro lato assicurare vigilanza e pulizia della costa.

Tutto questo sarà possibile in virtù di un lungo ed impegnativo lavoro svolto dalla precedente Amministrazione di cui ero parte, anche, in qualità di Assessore all’Urbanistica ed Assetto del Territorio e che mi ha vista impegnata per il processo di formazione ed il lavoro di coordinamento tra lo staff tecnico comunale e gli uffici regionali, arrivando ad ottenere, per la città di Tricase, l’approvazione regionale del primo Piano Comunale delle Coste tra i Comuni costieri della Regione Puglia.

Un obiettivo prioritario nella redazione del piano è stato quello di rilanciare l’offerta balneare con attività qualificanti e diversificate sulla costa, promuovendo lo sviluppo dell’economia turistica balneare, la corretta fruibilità dei beni demaniali marittimi e la salvaguardia della costa nel rispetto delle identità ambientali dei luoghi e delle specifiche caratteristiche delle località.

Queste esigenze erano emerse dai cittadini e dalle associazioni durante l’intensa fase di partecipazione che ha caratterizzato la formazione del Piano ed ha avviato un periodo di urbanistica partecipata che ha coinvolto una larga parte della cittadinanza attiva anche durante la formazione del Documento Programmatico preliminare al Piano Urbanistico Generale.

Sarebbe stata opportuna una fase propedeutica di partecipazione cittadina prima dell’indizione dell’Avviso Pubblico per comprendere le necessità reali, le aspettative economiche, ambientali e paesaggistiche e condividere le linee guida che hanno portato alla scelta dei criteri inseriti nel bando. L’auspicio è che non venga interrotto l’apporto attivo dei cittadini alle scelte amministrative in materie fondamentali come la pianificazione, l’ambiente, la tutela del mare e lo sviluppo turistico.

di Caterina Scarascia Non ti incontrerò più ai crocicchi delle antiche vie, figura silenziosa e pensierosa, ma sempre pronta ad un breve saluto o ad un timido cenno del capo. Sei stato il “mio” Professore degli anni universitari, pur avendo affrontato insieme a Te un solo esame, quasi di striscio, come ero solita ripetermi, io che seguivo le strade della filosofia e Tu immerso nei tuoi studi letterari.

Ma l’innamoramento intellettuale è stato per me forte e risaliva agli esami di maturità, quando Ti conobbi per la prima volta, nel lontano 1976, io liceale, preoccupata di avere come presidente di commissione un Uomo di un tale spessore culturale e Tu Professore semplice ed umile, buono, capace di farci capire che la cultura passa sempre dal cuore e lì, in fondo, si sedimenta.Papà mi aveva sempre raccontato di questo Donato Valli geniale, capace di eccellere in tutto, disponibile ad ogni sacrificio pur di studiare, anche quello di leggere i suoi libri, in assenza di altro, alla luce della lanterna del vecchio cimitero.

Leggenda? Fantasia? Non lo so. Di certo fui sempre affascinata da quella immagine e quando Ti incontrai, quando Ti sentii parlare, appassionato e veemente, mi convinsi che avresti potuto leggere e studiare dappertutto, perché perdevi il senso della realtà, tanto era forte la dimensione intellettuale in cui ti immergevi e attraverso la quale inseguivi le Tue utopie. Al corso universitario sul Frammentismo, in quegli anni ’80 in cui sentivamo ancora addosso la grigia cappa del terrorismo, riuscisti ad aprire nuovi scenari nella mia mente e la tentazione di iscrivermi a Lettere, conclusa la laurea in Filosofia, fu fortissima.Ma mi resi conto, con il tempo, che in realtà volevo solo continuare a studiare e a discutere con Te, che sentivo così vicino ai miei ideali e ai miei sogni di veder realizzato un mondo diverso.

Anche quando stavamo lunghi periodi senza incontrarci, senza avere la pur minima occasione di scambiare qualche riflessione, bastava un breve incontro lungo via Tempio o in Piazza Pisanelli per ritrovare la consueta sintonia e finire per parlare, inevitabilmente, della nostra Tricase, quello che tu definivi “il Paese dell’anima

La Tua candidatura a Sindaco nel 1993 fu per me un segno di grande speranza, pur nella consapevolezza che nello schieramento che avevi scelto c’erano ben poche possibilità di farcela.Ma non potevi e, soprattutto,  non volevi fare diversamente. Oggi lo comprendo ancor più di allora.Perse le elezioni, la mia lettera piena di amarezza Ti raggiunse pochi giorni dopo e la Tua risposta, nel giorno dell’Assunta del 1993, è stata sempre una lezione a cui attingere nei momenti dolorosi della mia vita professionale e sociale, ma anche personale.

Scusa se ti scrivo solo oggi, dopo quasi due mesi che ho ricevuto la tua lettera. Tanti ne sono occorsi per farmi una ragione di quanto è accaduto…Ci ho messo in mezzo un tuffo disperato negli antichi studi…..Ora sono come purificato, ma anche molto disorientato….Vorrei tanto dirti che sono pronto per nuove lotte, nuovi impegni. Non posso. Vado ricostruendo quel paese ideale, o meglio quel paese dell’anima, che, evidentemente, ha scarsa attinenza con quello reale. Finchè non ne avrò delineato i contorni, è difficile che io trovi la forza per disegnarlo e comunicarlo agli altri….Io pensavo ad un paese che, anche nella prassi, si preparasse all’Avvento: il paese dei progetti comunitari, dei piccoli/grandi produttori di cultura (contadina, artigiana, tecnica), la grande oasi della pace della convivenza, della solidarietà, là dove sarebbe stato possibile che tutti lavorassero per questo progetto….A me sarebbe bastato creare il clima, l’atmosfera per cui poteva coniugarsi l’utopia con la realtà. E invece mi sono accorto che bisognava partire dalla realtà per coltivare l’utopia. Oggi spero che coloro che sono andati al mio posto trovino la forza per superare la realtà, per non lasciarsi sconfiggere dalla sua mediocrità o dalla sua cronaca. E intanto io lavoro per la nuova speranza. Tanto meglio se a lavorare saremo in più d’uno: io e te, per ora; e poi i tuoi amici e i miei. So per certo che questo paziente lavoro sconosciuto, non propagandato, darà i suoi frutti. Ti abbraccio, intanto, con paterna e fraterna tenerezza.”

Ma il Tuo amato Paese dell’anima è ancora fortemente aggrovigliato nella cruda realtà e ha forse del tutto perduto i pochi spiragli di utopia. Oggi Ti abbraccio anch’io, mio caro Professore, con la pesante commozione che mi intorpidisce lo spirito, ma con la tua frase profetica stretta al cuore:

 “E intanto io lavoro per la nuova speranza”                                        

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