di Pino Greco 

Entro il tre febbraio 2018 bisogna attrezzarsi per evitare sanzioni o addirittura la chiusura dell’attività. Di cosa parliamo? Di sicurezza sui luoghi di lavoro. Una delle ultime leggi regionali in materia di riduzione delle esposizioni alla radioattività naturale derivante dal gas radon in ambiente confinato.

La legge regionale n° 30 del 3 novembre 2016, e s.m.i. ha fissato, sia per gli edifici esistenti che per le nuove costruzioni i livelli limite di riferimento, misurati con un valore medio di concentrazione su un periodo annuale suddiviso in due semestri, in particolare:

a)   per gli edifici destinati all'istruzione, compresi gli asili nido e le scuole materne, il livello limite di riferimento per concentrazione di attività di gas radon in ambiente chiuso, e in tutti i locali dell'immobile interessato, non può superare i 300 Bq/mc, misurato con strumentazione passiva;

b) per gli edifici non destinati all'istruzione, e aperti al pubblico il livello limite di riferimento per concentrazione di attività di gas radon in ambiente chiuso, e in tutti i locali dell'immobile interessato, non può superare 300 Bq/mc, misurato con strumentazione passiva.

I titolari/esercenti delle suddette strutture, devono provvedere, ad avviare le misurazioni sul livello di concentrazione di attività del gas radon da svolgere su base annuale suddiviso in due distinti semestri (primavera-estate e autunno-inverno) e a trasmettere gli esiti entro un mese dalla conclusione del rilevamento al comune interessato e ad ARPA Puglia. In caso di mancata trasmissione delle misurazioni entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il comune deve provvedere ad intimare con ordinanza la trasmissione delle misurazioni svolte, concedendo un termine non superiore a trenta giorni, la cui eventuale e infruttuosa scadenza comporta la sospensione per dettato di legge della certificazione di agibilità.

GAS RADON – GENERALITÀ

Il radon è un gas radioattivo di origine naturale, è incolore, inodore e insapore ed è prodotto dal decadimento radioattivo del radio, generato a sua volta dall’uranio, presente nelle rocce, nel suolo nelle acque e nei materiali da costruzione come cementi, laterizi, graniti o tufi. Essendo un gas, il radon fuoriesce dalle porosità e dalle crepe del terreno e da detti materiali da costruzione e, in misura generalmente minore, dall’acqua. Oltre che dai materiali da costruzione, il radon può penetrare nelle abitazioni anche attraverso fessure, giunti di connessione, canalizzazioni degli impianti idraulici, elettrici e di scarico. Una volta esalato si disperde rapidamente in atmosfera, al contrario si accumula facilmente negli ambienti chiusi. In Puglia la presenza di radon all’interno degli edifici è dovuta principalmente al sottosuolo, e in parte ai materiali da costruzione e all’acqua. Il fenomeno del carsismo influisce sensibilmente sul processo di esalazione del radon attraverso la formazione di una rete sotterranea di diffusione del radon che, trasportato dall’acqua e dai gas, può percorrere anche grandi distanze per essere poi liberato all’esterno grazie alla presenza di numerose faglie presenti nelle rocce calcaree

ESPOSIZIONE AL RADON - EFFETTI SULLA SALUTE

Il principale danno per la salute legato all’esposizione al radon, è un aumento statisticamente significativo del rischio di tumore polmonare. A livello mondiale, il radon è considerato il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi ed è stato valutato che il 50% circa dell’esposizione media delle persone a radiazioni ionizzanti è dovuto al radon. Trasportato all’interno dell’apparato respiratorio, il radon, raggiunge i polmoni, dove decade emettendo radiazioni dannose per i tessuti.

Quindi l’inalazione del radon comporta il rischio di tumore ai polmoni e ai bronchi a causa dell’energia rilasciata in questa regione dalle radiazioni emesse durante il processo di decadimento. Il rischio aumenta al crescere della concentrazione e del tempo che si trascorre in presenza di elevate concentrazioni di radon. Esiste, inoltre, una stretta relazione tra gli effetti di fumo e radon, tanto che un fumatore rischia circa 15 volte di più rispetto a un non fumatore esposto alla stessa concentrazione.

In Italia l'esposizione al radon è responsabile (secondo la stima del 2010 dell'Istituto Superiore di Sanità) di circa 3.200 casi di tumore polmonare all’anno, in Europa se ne contano circa 20.000 casi all’anno. In termini percentuali ciò rappresenta circa il 10% di tutti i decessi per tumore polmonare in Italia. Questa percentuale varia da Regione a Regione da 4% a 16%, in relazione ai livelli medi di concentrazione di radon.

La misura della concentrazione di radon presente all’interno di un ambiente confinato permette di valutare l’esposizione e dunque il rischio associato alla permanenza all’interno dell’ambiente considerato. La valutazione del rischio ha lo scopo di stabilire la necessità di intraprendere o meno eventuali interventi di bonifica. Fermo restando che l'eliminazione completa non è possibile, esistono però azioni di rimedio efficaci e controllate, attraverso cui è possibile ridurre la concentrazione a livelli accettabili.

Avamposto MARE - Porto Museo di Tricase 

Sabato, 20 gennaio 2018 ore 19:00 

L’aumento crescente della popolazione e delle attività svolte lungo la costa sta generando inevitabili mutamenti nei delicati equilibri degli ecosistemi marini e costieri. L'alterazione e la scomparsa di importanti habitat, con la successiva perdita di biodiversità e servizi ecosistemici, determina un bilancio negativo non solo di tipo ambientale ma anche socio-economico, con un complessivo impoverimento del capitale territoriale a disposizione delle generazioni future.
L’OASI BLU, potrebbe rappresentare la soluzione a questo problema.

Tricase, vuole continuare ad affrontare il problema condividendo e sperimentando la possibile soluzione con i vicini transfrontalieri di Albania e Montenegro, sempre investendo in cultura e natura con il Porto Museo di Tricase. Come?
Lo spiegherà il Dott. Massimo Zuccaro, del Ciheam Bari, nel corso dell'appuntamento che si terrà sabato 20 gennaio, alle 19, sempre presso l'Avamposto MARE.

 

di Alessandro Distante La campagna elettorale è partita ai Massimi livelli.

A cominciare dal ritorno a Tricase di Massimo D’Alema dopo venti anni passati in giro per l’Europa e per il mondo.

Ma, assicura lui, in questi anni di apparente assenza ha seguito le nostre vicende ed è informato su tutto; eppure ricorda Cesare Lia e, con invidia, Codacci Pisanelli al quale bastava un saluto dal balcone (ma quale?) per raccogliere il 90% dei voti.

Sono sicuro che ricorderà anche le vicende di una banca che, dopo aver fatto incetta dei risparmi salentini, venne venduta a peso d’oro al MPS; oppure ricorderà le industrie del calzaturiero e la loro fine oppure quelle delle energie rinnovabili, che furono la fortuna di pochi e lo scempio delle nostre campagne.

Ha ricordato, e come farne a meno, don Tonino e la tradizione del cattolicesimo politico a Tricase contraddistintosi, a Tricase come in Italia, per quel richiamo forte all’etica della quale era impregnato aggiungo io- anche il mondo della militanza comunista.

Era un’etica che concepiva l’impegno nelle Istituzioni come servizio da rendere per la comunità, dove il singolo era espressione di un gruppo ed assicurava fedeltà ad un partito al quale era legato da motivazioni ideali se non ideologiche.

Una visione di politica molto lontana dalle cronache di questi giorni che hanno visto, a Tricase, diventare referenti di un nuovo Partito quelle stesse persone che fino all’altro ieri erano garanti della linea politica del vecchio Partito e lo rappresentavano in campagna elettorale; e le cronache hanno riportato anche la notizia del passaggio di alcuni Consiglieri comunali eletti in un Partito ad un altro, nato, però, contro il vecchio Partito. Mi metto nei panni di chi ha votato chi oggi non lo rappresenta più.

La politica –ha ricordato D’Alema- è un servizio alla comunità e richiede coerenza; ora è chiamato a verificare se quella coerenza sia ancora un valore per tutti, e soprattutto se certe scelte, a partire da chi gli è più vicino, appaiono coerenti ai cittadini. Perché, se così non fosse, chi le ha fatte avrà forse dato soluzione ad un disagio personale ma avrà dato anche un pericoloso contributo ad una disaffezione alla politica che è l’anticamera per la crisi della democrazia.

 

OMAGGIO A MOZART: in scena i meravigliosi quartetti per pianoforte ed archi!

Omaggio a Mozart ha assunto negli anni un ruolo importante nell’ambito dell’offerta culturale e musicale del Salento. Il concerto è un’imperdibile occasione per esperti e neofiti di avvicinarsi al bello e trascorrere una serata elegante.  

Organizzata dall’ Associazione di Alta Cultura Musicale “W. A. Mozart” in collaborazione con l’ Associazione Auditorium, la XII edizione di “Omaggio a Mozart” ospiterà il Quartetto Alcapicla. Composto da Carmelo Andriani al violino, Claudio Andriani alla viola, Vito Paternoster al violoncello e Pierluigi Camicia al pianoforte, il quartetto nasce da esperienze diverse che si uniscono in un progetto artistico e professionale comune: esecuzione e interpretazione di pagine di unica e rara bellezza, composte per questo tipo di organico, coniugando elevati contenuti professionali, rigorosi e raffinati criteri di preparazione ed esperienza con una profonda conoscenza della prassi esecutiva. Tutti i componenti del quartetto si sono formati presso autorevoli accademie musicali europee sotto la guida di prestigiosi docenti e artisti. La regolare attività concertistica presso importanti stagioni e festival in Italia, Europa, Cina, Corea e Stati Uniti si affianca alla produzione discografica per etichette quali Brilliant Classics, Decca, Tactus, Dynamic, Phoenix Classics , Farelive e per la Rai.

Il programma della serata sarà di assoluto fascino, con l'esecuzione di due fantastiche opere di Mozart per pianoforte ed archi: il quartetto  n. 1 in sol minore K. 478 e il  n. 2 in mi bemolle maggiore K. 493.

Come ogni anno il concerto si concluderà con il tradizionale aperitivo e il taglio  della torta di Mozart.

Domenica  28 gennaio ore 19.00 presso la sala del trono di Palazzo Gallone, ingresso solo su prenotazione al numero 347/8022725 - M° Giovanni Calabrese

di Alessandro Distante

La fiaba del Presepe Vivente, alla fine, diventa festa. Come per incanto, ti ritrovi san Giuseppe o Gesù bambino, il Proconsole o Erode, il fabbro e la tessitrice, la fornaia ed il soldato romano, tutti seduti uno accanto all’altro per una Cena di comunità.

E’ bella l’aria che si respira su Monte Orco ed è bella quella che si respira nella Cena, dove nessuno si prende meriti e dove tutti ringraziano tutti, consapevoli come sono che se la magia del Presepe si ripete da 38 anni è perché tutti ne sono protagonisti.

Le circa 400 persone diventano il simbolo di un mondo senza barriere; tanti bambini, tanti giovani e tanti adulti e, perché no, anche tanti anziani. Non è facile ritrovare insieme famiglie, ma lì, come su Monte Orco, la magia è proprio quella.

Tra un piatto e l’altro, le immagini della Edizione appena conclusa, la soddisfazione di essere stati, ancora una volta, visitati da tanta gente con tanto di testimonianze di chi, ogni anno e da anni, viene fino a Tricase per vivere il Natale sulla collina.

Sempre nel ricordo di chi non c’è più oppure di chi, per motivi di salute, è presente ma non di persona. Tutti felici per avere dato un contributo perché – come dice il Presidente ing. Morciano- ci sono tanti modi per dare una mano alla costruzione del Presepe.

Alla fine anche san Giuseppe, da anni muto protagonista, si lascia andare ad un ballo, felice della rassicurazione del Presidente: “Tranquillo, l’anno prossimo sarai ancora tu il nostro San Giuseppe”. Perché i personaggi a Monte Orco sono persone, tutte importanti ed anzi uniche e perciò non sostituibili.

 

 

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