di Pino Greco

 

Prima di tutto: il bimbo è fuori pericolo e sta bene.

Ma andiamo con ordine: è domenica 27 maggio 2018; ore 19,55 circa.

Siamo nella centralissima piazza Cappuccini di Tricase.

 

Un bimbo di 7 anni mentre gioca a calcio con altri suoi piccoli amici è travolto

involontariamente da un altro bambino che pare stesse impennando con la propria bici.

Il piccolo che gioca a calcio viene colpito in testa dalla ruota della bici

(questo il racconto di alcuni testimoni).

 

In un primo momento si teme il peggio; il piccolo colpito, infatti perde i sensi, restando a terra immobile.

Tra le sensazioni di paura e terrore della famiglia e  il panico generale dei presenti, sul posto l’immediato intervento del 118 che trasporta il piccolo in ospedale in “codice rosso”.

Forse è il momento di riflettere:  Se fosse andata peggio...?

 

Di questa brutta vicenda siamo tutti responsabili, perché più volte ci sono stati interventi da parte di tutta la comunità: l’intervento pubblico di don Donato:

più volte ho chiamato sindaco e forze dell’ordine, senza mai essere ascoltato”;

 

l’ordinanza del Sindaco (forse manca un cartello pubblico che indichi in Piazza il contenuto dell’ordinanza), ordinanza che comunque non viene rispettata ed eseguita, ma, soprattutto,

c’è stato un bimbo di 7 anni trasportato in ospedale in codice rosso…

 

Finiamola con interrogativi e dubbi, facciamo tutti di più…

o  siamo in attesa del dramma ?



di Alessandro Distante

Un’opera incompiuta lascia a tutti l’amaro in bocca; fermarsi a metà strada non rende ragione della fatica sopportata e toglie il senso a quello che si è fatto.

Tornerò alla fine su questi luoghi comuni, mentre espongo alcune notazioni sul dibattito apertosi da tempo a Tricase sulla Strada Statale 275.

Dopo l’incontro presso le Scuderie di Palazzo Gallone, organizzato dal Sindaco Chiuri, con la presenza del Vice presidente della Regione dott. Nunziante e dei rappresentanti di Anas oltrechè del Presidente della Provincia, si era rimasti in attesa di una indicazione da parte della città di Tricase da formulare entro il mese di Maggio.

In quell’incontro vennero illustrate due soluzioni: attraversamento del territorio di Tricase ad Est (utilizzando la c.d. Cosimina) oppure ad Ovest su un nuovo tracciato. Alcuni degli interventi furono invece nel senso di far terminare la strada a Montesano.

Non entro nel merito della questione, ma mi fermo al metodo di lavoro; se è apprezzabile e doveroso il coinvolgimento della popolazione, la questione diviene delicata nella individuazione del percorso per giungere alla proposta richiesta dalla Regione.

E qui le strade si divaricano: c’è chi reclama un consiglio comunale monotematico aperto alla cittadinanza; chi invece convoca pubblici dibattiti con la partecipazione di associazioni e di amministratori; chi si incontra con gli altri Sindaci per discutere e magari concordare una proposta; chi invece propone un referendum e via discorrendo.

La molteplicità di strade per giungere al traguardo, e cioè ad una proposta da avanzare alla Regione, rischia di frammentare la Città e di creare contrapposizioni all’interno e all’esterno.

La questione di metodo è centrale ed è di estrema attualità e deve essere governata con attenzione per non alimentare una pericolosa ed improduttiva contrapposizione tra Istituzioni e Cittadinanza.

Ascoltare tutti è fondamentale ma poi il momento ed il luogo della decisione, con le conseguenti assunzioni di responsabilità, deve essere quello delle Istituzioni.

In questo senso, è necessario che i rappresentanti locali, a partire dal Sindaco e dalla sua Giunta, per finire ai Gruppi consiliari dicano la loro e si esprimano; perché la politica non può ridursi a una delega pilatesca al contrario, magari nel tentativo di non scontentare nessuno senza prendere posizione.

E’ ovvio che, alla fine, la proposta sarà quella che risulterà dal confronto, ma nel confronto deve essere conosciuta la posizione dei principali attori della vita amministrativa locale.

Per tale ragione abbiamo chiesto ai capigruppo consiliari di dirci la loro (vedasi articolo successivo ), perché diamo per scontato che un’idea se la sono fatta; sarebbe del resto grave se non l’avessero.

Parlare di un confronto e poi fuggire dal confronto lascerebbe l’amaro in bocca; darebbe la sensazione di un’idea bella ma incompiuta; un confronto che non trovi poi un momento di sintesi alta nella sede istituzionale non darebbe soddisfazione e valore ad una indicazione, specialmente se questa diviene il risultato di un confronto ampio e non limitato a chi è già schierato.

Assunzione di responsabilità quindi di fronte ai cittadini con tutte le conseguenze che ne possono derivare; la politica è anche questo e la cosa peggiore sarebbe pensare di poter sfuggire al giudizio rimanendo neutrali o, in altre parole, indicare una strada, quella dell’ascolto e della partecipazione, salvo poi rimanere a metà strada, quasi un’opera incompiuta, come dicevo all’inizio.

 

 

La Redazione

BAGLIVO ANTONIO LUIGI :Cambiamenti per Tricase

Il gruppo Consiliare "Cambiamenti per Tricase" è  d'accordo con la  realizzazione del progetto 275 fino a Santa Maria Di Leuca ma, così come affermato dal Sindaco Carlo Chiuri, nessuna posizione sarà presa  senza  il confronto diretto con Associazioni e cittadinanza tutta, al fine di ponderare bene, soprattutto, la scelta  del passaggio ad est o ad ovest da Tricase della 275. Scelta di un certo spessore in quanto andrà a ricadere sulla quotidianità dei cittadini e sulla trasformazione di un territorio a cui gli stessi sono abituati da tempo. Ad ogni modo, l'unica cosa certa è la volontà di scegliere per il bene di tutti, la decisione finale dovrà essere condivisa così come lo sarà la responsabilità della scelta stessa.

ESPOSITO FEDERICA  :UDC - Unione di Centro

NON PERVENUTO

 

 

FERRARI ALESSANDRA :Noi per Tricase

Fermo restando che la progettazione delle infrastrutture e del loro inserimento nel contesto territoriale è una questione delicata e complessa, come gruppo consiliare Noi per Tricase ritieniamo che la SS 275 rappresenti un'opera strategica importante.

Si tratta di un progetto indispensabile per il Salento in termini di crescita, sicurezza, sviluppo territoriale e turismo, in quanto la nuova arteria stradale garantirebbe un collegamento celere, diretto e sicuro con il resto del territorio salentino. Come é noto, le soluzioni prospettate da ANAS per la nuova SS 275 sono due: una nuova strada che passa ad ovest di Tricase e una che passa ad est. La prima passerebbe nelle vicinanze di Lucugnano, la seconda si raccorderebbe all'esistente tangenziale del comune di Tricase chiamata "Cosimina".

Riteniamo di poter sostenere che la seconda ipotesi, il tracciato ad est, salvaguarderebbe delle esigenze del nostro territorio per vari motivi che andiamo ad elencare:

 - eviterebbe di consumare ancora nuovo suolo;

- eviterebbe di spaccare in due il territorio comunale di Tricase;

- permetterebbe di impiegare un'arteria stradale già esistente e sottoutilizzata, la cosiddetta Cosimina;

- permetterebbe finalmente di completare e mettere in sicurezza quest'arteria;

- in ultimo, garantirebbe un migliore collegamento con i comuni del Capo di Leuca e delle marine limitrofe. Ci auguriamo che le indicazioni dei sindaci vengano rispettate affinché ANAS coinvolga nella progettazione delle tavole esecutive, oltre ai propri tecnici, un team di tecnici esperti del nostro territorio in quanto ne conoscono le peculiarità e sono espressione delle esigenze dei cittadini del Capo di Leuca. Infine, ci auguriamo che ANAS inizi e porti a compimento tutti i lavori perché non vogliamo correre il rischio di avere un'opera incompiuta.

PELUSO GIORGIO GIUSEPPE :Tricase punto e a capo

Come gruppo “Tricase punto e a capo” siamo d’accordo sulla realizzazione della 275 sino a Leuca. Con riferimento al tracciato successivo a Montesano stiamo valutando, insieme a tutte le forze politiche esistenti sulla piazza e le attività turistiche- produttive del paese,quello più consono!

DELL’ABATE FERNANDO :Partito Democratico

1)   Preliminarmente allo scrivente, in qualità di Capogruppo del Partito Democratico, preme precisare che nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, tenutosi il 07 maggio ultimo scorso, ha richiesto al Presidente del Consiglio ed al Sindaco di convocare un Consiglio Comunale monotematico sulla vicenda S.S. 275, aperto alla cittadinanza ed alle sue molteplici articolazioni (associazioni, portatori di interessi diffusi, partiti politici, sindacati ecct.). Tale richiesta avveniva con ampio anticipo rispetto sia all’incontro tenutosi a Palazzo Gallone tra i tecnici dell’ASI e i Sindaci del territorio, alla presenza del Vice Presidente della Regione Puglia Nunziante, sia rispetto alla riunione tenute dal Sindaco Chiuri con i colleghi del sud Salento. Le polemiche e le accese discussioni seguite a tali incontri, confermano più che mai la necessità di un pieno coinvolgimento della comunità sulla vicenda, al fine di pervenire, possibilmente in tempi brevi, ad una soluzione plurale. La posizione del PD in Consiglio non si discosta da quanto espresso dal Circolo locale del Partito recentemente sulla stampa e sui social. Le due ipotesi di tracciato che dovrebbero costituire il II° lotto non ci convincono. La bellezza dei nostri luoghi, la particolarità del nostro tessuto sociale e culturale, le peculiarità della nostra terra, debbono essere i protagonisti del progetto. Il progetto affonda le sue origini ad oltre 25 anni fa e i due tracciati sottoposti al vaglio delle comunità non tengono conto delle mutate condizioni economiche, sociali e di sviluppo della nostra terra. Lo sviluppo di Tricase e dell’intero sud Salento si coniuga con la salvaguardia e la promozione di un territorio straordinario, per certi versi unico, ove veicolare flussi turistici che ricercano il contatto con la natura, la specificità di alcuni prodotti della terra, assaporando le prelibatezza della cucina tipica i tanti prodotti bio della nostra agricoltura. È tutto un sistema che si sta imponendo, che pone al centro l’umanità dei vari attori, che vivono “lentamente” le loro giornate. Vedi turismo religioso, via Francigena, trekking speleologico ed tanto ancora. Abbiamo quindi bisogno non di autostrade o super strade, con velocità di percorrenza che non consentono di “assaporare” il nostro paesaggio, ma di una Mobilità sostenibile e "lenta". Non perché noi Tricasini siamo “lenti” nel nostro agire, ma la lentezza esalta maggiormente le peculiarità straordinarie del nostro territorio. Abbiamo bisogno di una viabilità che si raccordi ed esalti la rete dei tratturi esistenti, vera linfa per la salvaguardia delle nostre campagne che non meritano di essere squarciate.

2)   La strada che dovrebbe essere realizzata è la cosiddetta S.S. 275 Maglie-Leuca. Le ingenti risorse previste per la progettazione e la realizzazione di questa strada sono state individuate con una cd Legge Obiettivo, appunto S.S. 275 Maglie-Leuca, considerata un opera di interesse stategico. Quindi non ci può essere una S.S. Maglie Montesano. Pertanto si deve arrivare a Leuca. Su come il PD ha espresso il suo orientamento, che prevede, ove possibile, l’utilizzo della viabilità esistete e soluzioni che prevedono il minor consumo di suolo possibile in un ottica di piena valorizzazione di un territorio straordinario.

PANICO MARIA ASSUNTA  : Tricase al centro e EREMITA ALESSANDRO  : Tricase sei tu

Unica risposta

Da sempre abbiamo ritenuto fondamentale l’adeguamento e la messa in sicurezza di questa strada, pur ritenendo della stessa importanza strategica l’ammodernamento strutturale e funzionale delle Ferrovie Sud Est. La Strada Statale 275 può essere un volano per lo sviluppo del nostro territorio, per le attività turistiche, commerciali ed industriali, con particolare riferimento a quella piccola industria, ancora vitale, che non può essere ulteriormente svantaggiata per la marginalità del nostro territorio e per la mancanza di infrastrutture efficienti. La colpevole incapacità di chi ha gestito le Ferrovie Sud Est ed il conseguente allungamento dei tempi per la risoluzione del problema, rende non più rinviabile l’ammodernamento della “275”, da realizzare con la indispensabile cura ed attenzione in un territorio di enorme valore per i suoi beni paesaggistici, storici ed artistici.

La strada è assolutamente necessaria fino alla zona industriale di Tricase. A sud, il traffico si divide tra Lucugnano e la “Cosimina” e non costituisce più un problema insormontabile, basterebbe una piccola circonvallazione ad est di Alessano. Se proprio si decidesse di proseguire fino a Santa Maria di Leuca, non vi può essere alcun dubbio sulla convenienza del tracciato ad est, in prosecuzione della “Cosimina”. Questo tracciato consentirebbe di completare l’infrastruttura con soli 3 chilometri di nuova strada (in parte in galleria sotto la collina), oltre agli svincoli per la messa in sicurezza, rispetto agli 8 chilometri che sarebbero necessari per la strada ad ovest, completamente nuova. La strada dalla zona industriale passerebbe vicino al palazzetto dello sport, attraverserebbe la provinciale Tricase-Specchia, proseguirebbe nei pressi della Madonna del Gonfalone, ed infine, correndo parallelamente all’attuale 275 che collega Lucugnano ad Alessano, sfocerebbe sulla provinciale che collega Alessano a Tiggiano. Una Follia! Sarebbe una scelta irrazionale e di enorme danno per il territorio di Tricase.

SODERO FRANCESCA :Movimento 5 Stelle

Innanzitutto che non sia stata gestita al meglio la nuova fase della programmazione, apertasi nell’autunno 2016 dopo la pubblicazione del parere dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione sulle numerosissime illegittimità dell’intero procedimento. Quello sarebbe dovuto essere il momento del reale ripensamento dell’opera, a partire dalle stanze ministeriali dove all’allora Ministro Delrio mancò il coraggio e la lungimiranza di rimettere in piedi un dibattito aperto e condiviso con il territorio rispetto all’opportunità stessa dell’ammodernamento così come pensato nel lontanissimo 2001! La verità sottaciuta è che il famigerato “secondo tratto”, a Sud di Montesano Salentino, non ha ad oggi alcuna evidente utilità (o significato, che dir si voglia) ed è anzi in aperto contrasto con l’idea di sviluppo economico-sociale-ambientale imperniato sul binomio agricoltura-turismo di qualità che sta prendendo corpo sul territorio. Ai cittadini del Capo di Leuca dovrebbe essere data la rassicurazione che le riflessioni sul secondo tratto possono essere rimandate, senza alcuna fretta o timore di perdere risorse, al momento opportuno, ossia dopo che saranno terminati i lavori di allargamento e messa in sicurezza del tratto da Maglie a Montesano Salentino e dopo che i cittadini del Basso Salento avranno avuto modo di “sperimentare” l’efficacia dell’intervento sul primo lotto. Siamo fiduciosi che a quel punto la gran parte dei disagi oggi avvertiti dai cittadini del Capo di Leuca svanirà e le ragioni di chi oggi è contrario a quel secondo tratto saranno finalmente percepite e sposate dall’intera comunità territoriale. Nessuno di noi, comunque, ha preclusioni assolute di stampo ideologico e siamo certi che l’ultima parola spetti ai cittadini, non prima di aver raggiunto l’adeguata consapevolezza delle ragioni del “sì” e del “no”. Nel frattempo dovranno essere realizzati piccoli interventi di messa in sicurezza e fluidificazione, non solo nel tratto più a sud della Statale 275 ma sull’intera rete stradale che collega il Capo di Leuca, nonché il potenziamento della rete ferroviaria. Per fare ciò è necessaria serietà, collaborazione e onestà da parte dei Sindaci, ingredienti finora risultati scarsi.

ZOCCO VITO  : Misto

La S.S. 275 va ammodernata da Maglie a Leuca, e non solo perché lo prevede espressamente la Legge Obiettivo che ne stanzia il finanziamento, ma per ragioni di sicurezza, vivibilità e sviluppo socio-economico del territorio interessato . Da tempo sollecitiamo un Consiglio Comunale aperto in cui ANAS e Regione illustrino visivamente entrambe le ipotesi ed anche -aggiungiamo- quella dell’ammodernamento del tracciato esistente per comprendere e far comprendere a tutti la fattibilità, i pro e i contro e poi decidere. Ma il Sindaco pare andare per una strada tutta sua che, per ora, ha portato solo ad acuire i contrasti sull’opera e non solo in Città. Nel dicembre del 2016 la precedente Amministrazione, di cui facevamo parte, deliberò all’unanimità -anche su nostro impulso- di “richiedere una nuova progettazione del tratto a sud della zona industriale di Tricase con il coinvolgimento degli Enti Locali, dei singoli cittadini e delle associazioni portatrici di interessi diffusi, in un processo virtuoso di pianificazione, coerente con le necessità attuali del territorio e orientato verso uno sviluppo sostenibile”. Ed è da quel deliberato che occorre ripartire per vagliarlo alla luce della nuova compagine amministrativa e degli eventi succedutisi. A prima vista e giusto per rispondere alla domanda, la soluzione ad est utilizzando la Cosimina sembrerebbe la meno impattante e la più funzionale, ma ciò va tecnicamente verificato per cui auspichiamo che non si decida nulla prima di un confronto consiliare aperto e chiarificatore

 

La strada che vogliamo. Incontro pubblico sulle proposte inerenti la S.S. 275.

Venerdi 1° giugno se ne parla in piazza Pisanelli a Tricase, ore 20.

Dopo l’incontro pubblico del 4 maggio scorso presso Palazzo Gallone a Tricase, organizzato dal Sindaco Chiuri, con la presenza del Vice presidente della Regione dott. Nunziante e dei rappresentanti di Anas oltrechè del Presidente della Provincia, si era rimasti in attesa di una indicazione da parte della Città di Tricase da formulare entro il 31 Maggio.

E’ venerdì 1° giugno,varie associazioni e comitati si organizzano con un incontro pubblico per proposte che riguardano la S.S. 275, invitando tutti a partecipare.L’incontro sarà fatto nel cuore della Città, nella centralissima e storica piazza Pisanelli, sede anche del Comune, a partire dalla ore 20.

La 275 una “strada” infinita. L’incontro di venerdi 1° giugno sicuramente rappresenterà un’altra occasione importante nel lungo panorama del confronto democratico salentino e del Capo di Leuca.

Si tratta ormai di decidere se accettare il progetto verso ovest con direzione Lucugnano, verso est, interessando la provinciale conosciuta come “Cosimina”, oppure verso nord, fermando il raddoppio al confine tra Surano e Montesano Salentino decisione questa portata avanti dal comitato SOS 275.

In ogni caso sembra che Anas abbia già presentato al CIPE il progetto e i relativi costi relativi al lotto che partirebbe da Melpignano e si chiuderebbe sulla rotatoria della Cosimina in zona industriale di Tricase (compreso quindi un tratto di circa 5km tra Montesano e Castiglione).

Da quel punto in giù, fino a Leuca, è tutto un susseguirsi di ipotesi e di divisioni fra i vari Sindaci, che da anni non trovano un comune denominatore per completare un’opera che almeno fino a Montesano mette tutti d’accordo e sarebbe urgente cantierizzare al più presto.

Oltre ai rappresentati del Comitato che ha organizzato l’incontro, vi saranno vari interventi che dovrebbero chiarire ulteriormente alla cittadinanza la sostanza della questione.

Sabato 26 maggio ho partecipato a Tiggiano ad un Convegno dei giornali editi dalle Pro-Loco italiane.Domenica 27, dal pomeriggio fino a tarda sera, ad una bella Festa di Maggio, organizzata soprattutto per ipiù piccoli, a Tutino presso la Chiesetta della Madonna della Pietà. Due cose diverse, ma che hanno lo stesso sapore, lo stesso comun denominatore: brave persone italiane che mantengono viva la diversità, che coltivano la partecipazione, che resistono all’invadenza globalizzante di tutti i mezzi meccanici, tecnologici e telematici. Nel corso della giornata a Tiggiano, anche nella mia veste di moderatore, ho avuto modo di parlare con molti uomini e donne provenienti da tutta Italia, dal Friuli alla Sicilia. Tutti innamorati del loro paesello, tutti volontari, senza stipendi e senza rimborsi.
Eppure impegnati in una specie di lotta contro l’indifferenza, contro l’abbandono, contro lo spopolamento. Perché uno dei gravi problemi dell’Italia è che
molti di questi piccoli borghi sono vicini al collasso per assenza di bambini, quindi di scuole, biblioteche, negozi, alberghi e ristoranti. Luoghi bellissimi, spesso teatro di vicende storiche rilevanti oppure antiche dogane o ancora dimore reali durante estati bollenti, destinati alla “chiusura per KO tecnico”.
Un’Italia minore, si direbbe. Invece no: è una locuzione che è stata smentita dai presenti. È forse l’unica Italia vera, quella delle piccole comunità, che si stringe intorno a quel poco che resta, che resiste, che tenta di creare un senso positivo del nostro essere cittadini. Resistere forse è il verbo più consono, nei giorni spaventosi di una crisi della politica che non riesce a prendersi le proprie responsabilità di governo, che non trova il modo di darsi delle regole di buon senso, che non riesce a costruire e trasmettere un vero spirito di bene comune.
Domenica 27 maggio, mentre il prof Giuseppe Conte, saliva e scendeva dal Colle del Quirinale, ero a Tutino, ad una festa poco più che rionale, una festa fatta di poco (perché di poco si vive). Il tiro alla fune di bambini che avevano momentaneamente abbandonato lo smartphone, giochi agli scacchi giganti, due frise al pomodoro, l’immancabile peperonata (sciuttiddu), un gruppo di ragazzi che suonano una bella musica.
E soprattutto, ancora una volta, un certo numero di persone che resistono, concedendo tempo e fatica, che creano comunità, che hanno trovato il modo di divertirsi senza ingigantire problemi, frizioni e disinteresse. Mentre ero lì, le breaking news continuavano a susseguirsi sul mio cellulare, senza sosta: dimissioni, nuovo governo, nuove elezioni, dichiarazioni di fuoco, battaglie costituzionali, furbate mondiali, e Balotelli torna in Nazionale. Ad un certo punto, ho spento tutto, mi sono anch’io rifugiato per almeno trenta minuti dentro la rassicurante certezza delle origini, di luoghi sempre amati e rispettati, di persone speciali che non vanno mai dimenticate.
La festa di Maggio di Tutino, nel bel mentre di una tempesta politica devastante, è diventata un rifugio sicuro, un luogo dove ritrovarsi per difendersi, per ripensarsi. Almeno per un po’, almeno per il tempo di tre canzoni. La crisi della politica è la nostra crisi, il cellulare si riaccende, le volgarità si sprecano, le ignoranze in pochi caratteri sono la legge dominante, la volontà di cambiare davvero, rinunciando tutti a qualcosa, è una strada che pochi vogliono percorrere. Segnali di positività arrivano, per ora, solo da piccole cose.
  Piccole comunità che si impegnano, piccole feste che creano armonia, piccole gioie che se ne vanno senza lasciare il retrogusto amaro. Se uno mi chiede da dove ricominciare, direi, da qui: da facce antiche, persone perbene, comunità coese, da una canzone e da un libro, piccole gioie senza il retrogusto amaro.

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