Tricase: Prima agli arresti, poi assolto. Revocata anche la misura cautelare

Assoluzione nel giudizio con rito abbreviato per Oronzino Paganelli, 55enne di Tricase

assistito dall’avvocato Tony Indino, accusato di maltrattamenti in famiglia.

Il gip Carlo Cazzella lo ha condannato alla lieve pena di quattro mesi per atti persecutori, con pena sospesa, revocando la misura cautelare del divieto di avvicinamento, dopo l’iniziale arresto ad opera dei carabinieri di Tricase nel gennaio scorso (la misura era stata poi sostituita dal Tribunale del Riesame di Lecce a seguito di ricorso del difensore).

L’accusa, rappresentata in udienza dal pubblico ministero Paola Guglielmi, aveva richiesto una condanna a 1 anno e 8 mesi con la conferma della misura cautelare.

L’indagine era partita dopo la denuncia della ex moglie, nel dicembre scorso, per presunti maltrattamenti ed atti persecutori subìti nel corso di tutto l’anno 2017: l’uomo, infatti, avrebbe maltrattato la moglie convivente costringendola, dall’agosto dello stesso anno, a lasciare l’abitazione coniugale continuando a molestarla ed altresì costringendola ad alterare le proprie abitudini di vita.

 

Una giornata di eventi a Marittima di Diso e Tricase

per far conoscere e valorizzare il patrimonio agricolo autoctono

Torna la settimana della Biodiversità Pugliese e il Parco Naturale Regionale costa Otranto Santa Maria di Leuca bosco di Tricase la celebra. Il 20 maggio una serie di iniziative saranno spunti importanti per raccontare studi e progetti a favore della biodiversità e del patrimonio di tradizioni e colturale che essa racchiude.

Si inizia alle 9:00 del mattino sino alle 13:00 in un luogo simbolo , il Belvedere dei frutti Minori a Marittima di Diso, dove la bellezza naturalistica si fonde con il valore del suo recupero dall’abbandono. Qui ci sarà la possibilità di prender parte ad una visita guidata con il biologo del Parco,dott. Francesco Minonne, tra i terrazzamenti dei ‘frutti minori’ che accolgono le specie frutticole antiche, tornate a radicare grazie al progetto RE.Ge.Fru.P, nato con l’obiettivo primario di recuperare le varietà autoctone frutticole perse e di valorizzarne le proprietà. Il pero Monaco il fico Paolo, l’azzeruolo, il gelso, il carrubo, il sorbo e i melograni segnano il percorso su uno sfondo di grande bellezza. Poi sarà la volta della visita ai paesaggi agrari costieri.

Nel pomeriggio varia il luogo ma non il tema.  La coop “Terrarossa” , la “Masseria Nonno Tore” e l’azienda agricola “Gli Orti di Peppe”, in collaborazione con il Parco Naturale Otranto-Leuca e “Meditinere”, organizzano“Tricase e le colture orticole tradizionali”, un pomeriggio di videodocumenti, visite in campo e piccole degustazioni. L’appuntamento è presso la chiesa dei diavoli, alle ore 17, per lo spazio proiezioni che vedrà in rassegna : “Diversity food” di Klesha Production, cartoon sulle varietà tradizionali e “la Pestanaca di Santu Pati”, documentario di Pierpaolo Battocchio Biata sulla straordinaria carota multicolor, produzioni di Terrarossa per il Sac Porta d'Oriente e “sapori autentici di comunità”, “La cicoria bianca di Tricase” di Salento Km0 e in anteprima “la marcia del seme”. Quest’ultimo è un video racconto dell' iniziativa di raccolta popolare promossa dell'Ente Parco, che ha arricchito la banca del seme delle Università Pugliesi, nell'ambito del progetto BiodiverSO.

Di li a poco nella vicina Masseria Nonno Tore Carlo e Irene sveleranno proprietà e gusto del Carciofo spinoso di Tricase, ecotipo tutto tricasino coltivato in situ fin dall'800. Poi sarà la volta dell'azienda agricola “Gli Orti di Peppe”, sempre in contrada Mito, per partecipare alle lavorazioni di un orto e conoscere da vicino alcune antiche varietà locali recuperate e coltivate senza veleni da giovani agricoltori.

A chiudere la giornata un aperitivo ‘marenna’ alla Chiesa dei Diavoli, guarnito da una gustosa birra artigianale al carciofo autoctono prodotto da Agribirrificio del Capo e Nonno Tore, e dal “vino biodiverso dei bambini” prodotto da questi ultimi pigiando ben 54 varietà di uve autoctone della Puglia. Durante l'evento verrà distribuito il calendario Biodiverso del Parco. 

Un appuntamento imperdibile con la biodiversità del Salento. Necessaria l'adesione al 320 7709937

di Alfredo De Giuseppe

Oggi mi rivolgo a Lei, dott. Antonio Nunziante, vice presidente della Regione Puglia, che venerdì 4 maggio è venuto nella nostra Tricase per discutere con la cittadinanza dei progetti della nuova strada 275. Mi rivolgo a Lei perché in quell’incontro tenuto a palazzo Gallone ho intravisto quel lampo di vera disponibilità all’ascolto, quel positivo atteggiamento non populista (tipico di tutti i politici del decennio) che porta ad affrontare con lungimiranza i problemi, perché ho intravisto una persona onesta e fuori dalla logica degli affari a tutti i costi.

Però... poiché ho intravisto anche una effettiva difficoltà ad esprimere un’idea compiuta sull’argomento, reiterando semplicemente la possibilità della decisione alle comunità e ai loro rappresentati, vorrei ricordarle che la Politica dovrebbe anche cominciare a fare proposte costruttive, ipotesi di sviluppo sostenibile con uno sguardo aperto ai prossimi decenni. E per questo mi trovo costretto a scriverle.

Durante l’incontro gli ingegneri dell’Anas e altri rappresentanti istituzionali hanno presentato due ipotetici progetti alternativi: uno verso Est, coinvolgendo la Cosimina e uno verso Ovest che, partendo dalla zona industriale si incuneerebbe fra Lucugnano e Tricase. Dando per scontato che questa seconda soluzione è quella che ricalca fedelmente il vecchio progetto a 4 corsie, ancora fortemente voluto da tutta la classe politica (5S escluso) per le più svariate ragioni, non vorrei qui entrare in questa discussione. Vorrei invece porle delle questioni di fondo ancora più interessanti, ancora più strategiche.

Il Capo di Leuca per motivi storici, ma soprattutto geografici, nei decenni del boom economico è rimasto abbastanza escluso da progetti faraonici e da mega industrializzazioni. Questo particolare, che negli anni ha creato sempre disoccupazione, emigrazione e marginalità, oggi potrebbe diventare una risorsa immensa ed inesauribile. Se solo per un attimo la classe politica, da Bari a Castrignano, sapesse immaginare un modello nuovo, originale, di sviluppo e di conservazione, noi potremmo fare del Capo di Leuca un posto ricercato nel mondo, un posto intriso di una storia e di una biodiversità davvero spettacolari. Ma bisogna crederci e far partire le idee con coerenza e coraggio, senza tante concessioni alla vecchia, interclassista ipotesi di uno sviluppo del cemento senza fine e senza confini.

È arrivato il momento di pensare a questo lembo di territorio come un unicum: una decina di Comuni che devono concentrarsi intorno ad un unico progetto, dove non c’è spazio in ogni Comune per aree industriali e artigianali, per depuratori mal funzionanti che scaricano a mare, continuando fra l’altro nuove espansioni urbanistiche, in nome di uno sviluppo che è diverso da quello immaginato decenni fa, dove ogni frazione di 1.000 abitanti sembrava dovesse avere il proprio stadio olimpico e la propria università.

Se davvero ci sono i soldi per fare delle opere strutturali è il momento di pensare, caro dott. Nunziante, a cose nuove, che, seppur non rivoluzionarie e già viste, meritano semplicemente un po’ di coraggio. Le faccio due soli esempi di opere strutturali che potrebbero portare nuove prospettive di lavoro valorizzando quel che il territorio offre: una vera pista ciclabile della Litoranea che parta da Porto Cesareo, faccia il periplo di tutto il Salento, arrivi a Leuca, Otranto fino a San Cataldo (e magari ogni cinque chilometri intersecarla con sentieri, tratturi, monumenti e bellezze naturali); la continuazione del treno della Sud-est fino a Leuca, generando finalmente un tragitto completo che parta dall’aeroporto di Brindisi possa giungere (anche di domenica) nel punto più a sud della Puglia.

Poi ovviamente le strade vanno risistemate e ampliate dove possibile, ma, per favore, non ci venga a dire che il dedalo di paesini che forma il Basso Salento necessita di nuove autostrade. C’è bisogno, invece, di Amministratori locali lungimiranti, di nuove prospettive e nuove regole, di immaginare un paesaggio risistemato e coerente, da consegnare ai visitatori e alle future generazioni. La strada 275 in questo senso è paradigmatica di due opposte concezioni del mondo, una prona all’asfalto e l’altra pronta a raccogliere le nuove sfide.

Vorrei che lei, e un nutrito gruppo di Sindaci, Consiglieri regionali e provinciali, Politici nazionali, intellettuali e imprenditori non ci dessero una nuova strada ma ci regalassero finalmente una nuova Visione.

di Pino Greco

E’ arrivata in una busta bianca indirizzata ai ragazzi dell’istituto Salvemini di Alessano la lettera che Papa Francesco ha spedito agli alunni. Il Santo Padre ha così risposto a quello che gli avevano scritto quando il Pontefice era venuto ad Alessano il 20 Aprile.

Gli alunni avevano informato il Papa della marcia che avrebbero fatto dalla tomba di don Tonino fino a Leuca e Francesco ha detto loro che “Tutti siamo in cammino” ed ha parlato di un cammino rischioso.

Ma se un giovane non rischia, è invecchiato. E noi dobbiamo rischiare. Voi giovani dovete rischiare nella vita.

Oggi dovete preparare il futuro. Il futuro è nelle vostre mani”.

Il Papa ha ricordato la sua venuta ad Alessano confidando agli studenti di avere “ancora negli occhi e nel cuore la bella accoglienza che mi avete riservato”.

E poi, nel dare appuntamento al Sinodo dei giovani di Panama, Francesco ha invitato gli studenti a chiedere a Dio

il dono di un cuore libero, un cuore che possa dire quello che pensa e quello che sente”. Alla fine una richiesta: “Quando sarete davanti alla cara immagine della Madonna di Leuca, ricordate che ho riposto i vostri progetti di bene sotto il suo Manto di grazie e, in quel momento vi benedirò tutti di cuore unitamente agli insegnanti e alle persone care”.

La lettera è giunta mentre si svolgeva la marcia, una marcia che ha visto oltre 3.000 ragazzi, provenienti da tutta la Puglia, camminare e riflettere sui temi cari a don Tonino.

Al Santuario, dove sono confluiti da diversi punti i ragazzi delle scuole superiori, quelli delle scuole medie e quelli delle primarie, i saluti delle Autorità, dell’assessore regionale Sebastiano Leo, della prof.ssa Francesca Romana Di Febo dell’Ufficio Scolastico Regionale, del Questore di Lecce dott. Leopoldo Laricchia, del presidente della Provincia dott. Antonio Gabellone, dei sindaci di Alessano, Gagliano e Castrignano del Capo, del presidente della Fondazione don Tonino Bello dott. Giancarlo Piccinni e del Vescovo di Ugento Mons. Vito Angiuli.

Certamente non è mancata la benedizione del Papa come da Lui assicurato nella lettera trovata nella posta il giorno dopo.

 

 

 

di Andrea Piscopiello

Ad agosto 2017 alcuni dirigenti,  sacrificandosi personalmente, salvavano il calcio tricasino iscrivendo la squadra al campionato di promozione. Il successo ottenuto nei recenti playoff pertanto è anche merito loro ed a loro va il plauso di chi scrive. Ad ottobre dello stesso anno la situazione diventava insostenibile dal punto di vista finanziario ed il titolo rossoblu veniva affidato al Sindaco.  Quest'ultimo nominava lo scrivente Commissario straordinario con il compito di individuare nuove forze imprenditoriali che potessero portare avanti il discorso calcio a Tricase.

Grazie in particolar modo all'impegno di Michele Dell'Abate, l'attuale Presidente Raone nel mese di ottobre palesava la sua disponibilità a rilevare la compagine rossoblu. Nasceva una nuova struttura societaria ed una nuova filosofia gestionale sportiva che portava ottimi risultati. Nonostante le difficoltà nell'affrontare tardivamente un mercato di rafforzamento, a dicembre venivano acquistati tre ottimi calciatori che hanno contribuito in maniera determinante al successo ottenuto: il portiere Alessandro Leopizzi, il centrale difensivo Diego De Giorgi e l'attaccante Francesco Giorgetti. Dopo l'esonero di mister Errico arrivava in panchina mister De Benedictis, per il quale dopo poco più di un mese non erano sufficienti tre vittorie (tra cui Ostuni) , un pareggio ed una sconfitta per salvare la panchina. Per amore della verità va detto che De Benedictis lasciava il Tricase terzo in classifica a quattro punti dall'Ostuni secondo. Rientrava pertanto mister Rocco Errico.

Nel frattempo dopo una estenuante ricerca a febbraio veniva individuato il tassello più difficile, un centravanti che potesse far fare il salto di qualità alla squadra. Il Presidente Raone non si tirava indietro e affrontava l'ulteriore sforzo economico. La scelta non poteva che ricadere sul mercato sudamericano e la dirigenza di quel periodo individuava, con l'ausilio di tecnici esperti, Juan Bautista Salguero, centravanti argentino che si è poi dimostrato determinate con ben 4 reti in 7 partite. Quanto innanzi é storia ed il lavoro fatto con professionalità e competenza non é opinabile.

Alla squadra ed ai quadri tecnici vanno i complimenti da parte mia per il prestigioso traguardo raggiunto.

Al Presidente Raone vanno pure i complimenti per gli sforzi economici sostenuti e per il successo finale.

Ad Maiora. 

 

 

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