di Pino Greco

Cercasi nonno vigile”. Il 13 settembre 2018, a firma del sindaco Carlo Chiuri e dell’assessore Sonia Sabato, sono stati affissi anche nelle vicinanze della scuola di via Gattamelata in Depressa, nelle plance di informazione, i manifesti con la scritta Nonno Vigile ”.

Il messaggio scritto dall’Amministrazione Comunale, nell’ambito dei servizi di supporto alla scuola ed in particolare agli alunni e genitori delle scuole dell’obbligo, intende attuare il servizio Nonno Vigile, quale progetto di valenza sociale che valorizza il corretto apporto degli anziani a servizio dei minori scolari in un contesto anche di natura educativa.

Scritto ciò, la domanda sorge spontanea: Se non ci sono i bambini che vanno a scuola, in quanto hanno chiuso la Scuola media, la Scuola elementare e anche la Scuola materna, come è possibile affiggere a Depressa i manifesti “nonno vigile”?

Distrazione o, ancora una volta, siamo su Scherzi a Parte?

Oppure sarà uno stimolo per sollecitare tutti a fare una vita buona nella società attiva di Depressa?

Una cosa è certa: i generosi nonnini di Depressa non “ritorneranno a scuola”adindossare le classiche pettorine catarifrangenti per … mancanza di alunni.

Tricase Porto,1 ottobre 2018

Il Porto Museo di Tricase sempre più al centro delle attività di alta formazione internazionale e centro di eccellenza per la formazione dei nuovi scienziati, delle nuove classi dirigenti e dei nuovi operatori economici, sociali e culturali del bacino mediterraneo e non solo, nei settori ecologia e biodiversità marina e costiera e crescita sostenibile dei territori e delle comunità costiere.

È iniziata oggi, presso l' Avamposto MARE, nel Porto Museo di Tricase,la 2° Summer School Internazionale  . Un approccio integrato alla biodiversità degli invertebrati marini: adattamenti evolutivi e funzionali”.

Venti studenti di differenti Paesi, guidati da docenti provenienti dalle Università di Lille e Marsiglia (Francia), Londra (Gran Bretagna), Milano, Palermo, Padova e dall'Università del Salento, dalla Stazione di Biologia di Roscoff (Francia), dall'Institut Méditerranéen de Biodiversité et d’Ecologie marine et continentale, (Danimarca) e dall'Israel Oceanography and Limnological Research, National Institute of Oceanography (Israele), studieranno le cellule staminali di invertebrati marini / acquatici (MISC) alla ricerca di idee innovative relative a varie discipline biomediche.

La Summer School è organizzata nell’ambito di un accordo congiunto di cooperazione accademica tra le Università di Milano, Padova, Palermo e Salento (Lecce) e con il supporto della COST ACTION 16203 - MARISTEM ed all'interno del programma di attività formative e di cooperazione scientifica e per lo sviluppo posto in essere dall' Avamposto MARE, sede periferica del Ciheam Bari.

Sempre investendo in cultura e natura!

 

Un incontro teatrale per ascoltare storie di mondi lontani, narrate da chi ha dovuto lasciare la propria famiglia e i luoghi dell’infanzia per cercare in Italia la speranza di una nuova vita.

Gli ospiti del progetto SPRAR del Comune di Tricase, gestito da Arci Lecce, metteranno in scena frammenti d’infanzia, ricordi di tempi passati, brevi descrizioni di paesi e sentimenti lontani, eppure sempre presenti nell’animo di chi li ha amati e vissuti.

A guidare il gruppo di giovani provenienti da diversi paesi dell’Africa e del Vicino Oriente sarà l’attore e regista Fabrizio Saccomanno, che nel corso dei mesi scorsi ha condotto un laboratorio teatrale concepito come un luogo accogliente, dove le vite di persone provenienti da contesti geografici e culturali diversi si sono incontrate, divenendo la trama di un racconto corale semplice, ma molto emozionante.

L’incontro teatrale si terrà venerdì 5 ottobre 2018 (ore 20) nell’atrio di Palazzo Gallone a Tricase e sarà preceduto dagli interventi di Carlo Chiuri, Sindaco di Tricase, Lino Peluso, Assessore alla Cultura del Comune di Tricase e Anna Caputo, Presidente di Arci Lecce.

Introdurrà l’incontro teatrale l’attore e regista Fabrizio Saccomanno.

 

Giovedì 4 ottobre 2018, a partire dalle ore 16.30, presso il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università del Salento,  nell’ambito delle attività del Corso di Diritto dei consumatori e del mercato, si  terrà il  seminario “Scelte di consumo e lotta alla contraffazione”, che vedrà impegnati, tra i relatori, illustri rappresentanti del mondo  accademico e delle istituzioni.


L’evento si inserisce nell’ambito del progetto “Io sono originale”, presentato dal Ministero dello Sviluppo  Economico e promosso dalla DG Lotta alla Contraffazione – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, al fine di diffondere la cultura della  legalità nel ‘mercato’ del ‘falso’.


Il  seminario di studi mira ad evidenziare il carattere plurioffensivo della contraffazione che, oltre a danneggiare le imprese ed il regolare funzionamento del mercato concorrenziale,  rappresenta un pericolo per la sicurezza e la salute dei consumatori.


Grazie all’impegno di ADUSBEF,  nelle persone del suo Presidente,  Avv. Antonio Tanza, e

dell’ Avv. Donatella Cazzato, il seminario ha l’obiettivo di individuare  i contorni di un percorso che non releghi  il consumatore a vittima  inerte di condotte scorrette,  ma lo renda  protagonista consapevole di scelte di legalità e dell’importanza che tali scelte hanno sia per  la società, sia per il mercato. 

Sono previsti gli interventi dei Professori Ernesto Capobianco, Giulio De Simone, Antonio  Jannarelli e Sara Tommasi, del  Dott. Pasquale Coletta - Direttore ad  interim - Ufficio delle Dogane di Lecce, dell’ Ing. Nicola Talamo -  Delegato Direzione - Ufficio delle Dogane di Lecce,  del Dott. Antonio Califano - Capo Area Verifiche, Controlli ed Attività Antifrode  dell’Ufficio delle Dogane di Lecce e del  Col. t. ISSMI Salvatore  Paiano - Comandante Gruppo Anticontraffazione e Sicurezza Prodotti Nucleo Speciale Beni e Servizi Guardia di Finanza di Roma.

L’evento, di sicuro rilievo scientifico e pratico- operativo, ha ottenuto il patrocinio ed il riconoscimento del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di  Lecce.

I Genitori

Un cancello verde, un albero di falso pepe dal consistente e profumato fogliame, uno scivolo, un' altalena e una giostrina. Tutto ciò che gli occhi innocenti dei bambini hanno bisogno di vedere al mattino nel momento in cui fanno il loro ingresso a scuola.

Poi qualche passetto in più ed eccoli su di un'ISOLA FELICE.Un salone accogliente e suggestivo con una sceneggiatura che fa volare la fantasia dei bambini oltre le mura scolastiche accompagnandoli in un castello incantato ... davanti al focolare di Geppetto ... sotto un fondale marino ...

Una sezione ampia e luminosa, corredata di materiale didattico e stimoli visivi, arricchita da validi supporti per nutrire le menti dei più piccoli, un refettorio che ospita i bambini in una sala adibita alla convivialità e che non coincide con lo stesso ambiente in cui si svolgono le attività didattiche (come accade in molte scuole che non dispongono di una sala mensa), uno spogliatoio a misura di bambino, la toilette e la cucina. Tutto a disposizione dei bambini, facilmente raggiungibile dai loro passi svelti e sguardi curiosi.

Una scuola poco affollata, silenziosa, spoglia nei numeri, ma ricca di valore educativo e dotata di senso pedagogico.I bambini che la frequentano trascorrono gran parte della giornata in una seconda famiglia, in un ambiente tranquillo e incontaminato dalle leggi talvolta paradossali di una scuola che punta a formare alunni "competenti" sottovalutando, però, quell'approccio alla persona, fondamentale per accompagnare il bambino nella sua crescita.

Gli alunni iscritti alla scuola dell' infanzia di Depressa vivono serenamente nell'Isola che non c'è, fino al giorno in cui una notizia poco felice rompe l'incantesimo.A maggio i genitori vengono a sapere, in via ufficiosa, che la sezione potrebbe non essere autorizzata per il successivo anno scolastico, a causa della carenza di iscrizioni.Da quel momento, preoccupati per le sorti della scuola, i genitori chiedono al Dirigente scolastico un incontro urgente per avere maggiore chiarezza sulla questione.

Il tempo passa, i genitori insistono. L'anno scolastico si conclude con un'accurata rappresentazione in cui i bambini ripercorrono le tappe principali del percorso didattico svolto durante l'anno da docenti encomiabili sia umanamente che professionalmente. In questa calda serata di giugno, nel salone della scuola, si vive l'emozione dei saluti che precedono le vacanze estive unita alla preoccupazione per un futuro incerto, ma, al contempo, nei cuori dei genitori è ancora accesa la speranza che la scuola possa vivere ancora.

Intanto interviene il Dirigente scolastico … invano.A questo punto (siamo giunti a luglio 2018) i genitori chiedono di poter essere ricevuti dal Dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale e quindi si recano a Lecce per avere ulteriori aggiornamenti.L' esito dell'incontro in Provveditorato rivela la necessità di avere più iscrizioni, ma alimenta le speranze. Viene infatti  prospettata la possibilità di autorizzare la sezione per le 25 ore settimanali come tempo scuola con una sola unità di docenza.

I genitori, consapevoli delle difficoltà gestionali di un sistema scolastico che punta a ridurre gli sprechi ed ottimizzare le risorse, sono pronti ad accettare (nonostante il disagio alle famiglie che avrebbe comportato un tempo scuola ridotto) e così si attivano subito per aumentare il numero di iscritti, che passa da 12 a 15 unità.Siamo a metà luglio. Nessuna risposta certa, ma ancora tanta speranza. Bisogna attendere la seconda metà di agosto per avere delle risposte.Intanto i genitori non si arrendono e, tenuto conto del fatto che la scuola dell' infanzia di Castiglione conta 15 bambini, decidono di incontrare il Sindaco di Tricase.

L' incontro con il Primo Cittadino risulta essere rassicurante. L' Amministrazione comunale si sarebbe impegnata e avrebbe fatto di tutto, per quanto le compete, per mantenere in vita l'unico brandello di scuola esistente a Depressa, dato che la frazione ha perso in passato la scuola primaria e secondaria di primo grado.Ebbene, giunti al 31 agosto, nessuna notizia. Tutto tace, tranne le voci di genitori tenaci, pronti a difendere ad ogni costo un'eccellente scuola di periferia.

Il capo d'istituto termina il periodo di reggenza e dal 1° settembre l' I. C. di via Apulia passa alla reggenza di un nuovo preside.I genitori dei bambini iscritti a Depressa incontrano il nuovo capo d'istituto il quale comunica la quasi impossibilità di mantenere la sezione per mancanza di unità disponibili nell'Organico.Solo nella prima settimana di settembre, a pochissimi giorni dall' inizio delle lezioni, viene appresa notizia che i bambini sarebbero stati accorpati ad una sezione nella sede centrale del Comprensivo.

Arrivati a questo punto, il Sindaco riceve da parte dei genitori un appello accorato a contattare i vertici delle istituzioni coinvolte.Dopo tutte queste vicissitudini è facile intuire il finale: il gruppo dei bambini della scuola dell'infanzia di Depressa è stato disgregato. Le famiglie sono state costrette a collocare i propri figli in vari istituti laddove ci fosse la possibilità di inserirli alla vigilia dell' inizio anno scolastico.

Il tutto senza una preventiva valutazione e scelta oculata della scuola.La battaglia per difendere questa realtà scolastica d'eccellenza è andata persa perché è stata condotta senza gli attori principali coinvolti.Quali sono stati i provvedimenti per evitare la soppressione di una scuola che avrebbe fatto la differenza? (…  non a caso si stava già verificando una paradossale inversione di tendenza per la quale genitori residenti a Tricase avevano scelto la “piccola” Scuola dell’Infanzia di Depressa per i loro figli).

A questo punto, ad anno scolastico oramai avviato, gli interrogativi che rimangono ancora senza una valida ed esauriente risposta sono i seguenti:C’è qualcosa che poteva/doveva essere fatto – da persone più competenti di noi genitori – per  assicurare la continuità di una così preziosa realtà in nome di quel "Patto Educativo di Corresponsabilità" scuola/famiglie ed in ragione degli appelli ripetutamente rivolti da quelle stesse famiglie a chi ha il dovere/onere di assicurare a tutti e ovunque il diritto allo studio?

Oppure le frazioni, già penalizzate sotto tanti punti di vista, devono accettare sommessamente anche la privazione di quel fondamentale diritto (sulla base dell’assurda “legge dei numeri”), cosa che non accade invece nei più sperduti paesi di montagna o delle piccole isole?

La politica dello struzzo non può reggere una comunità educante, non si può educare nascondendo la testa sotto la sabbia. Ci saranno in futuro la volontà e l'impegno per poter restituire alla piccola comunità quel pezzo di tessuto culturale che le è stato strappato?

 

 

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