di Pino Greco

L’impressione che si ha, arrivando nel rione Draghi,

è molto simile a strade che sembrano reduci da un attacco aereo militare.

Oltre a ciò, non solo“Draghi”, ci sono anche i serpenti.

Nella zona “Draghi”di Tricase è comparso un serpente nelle vicinanze del cassonetto della spazzatura.

I residenti del popoloso quartiere ( siamo alle spalle dell’ospedale) di Tricase, vogliono cambiare nome al rione:

da zona “Draghi a zona Serpenti”.

Scherzi a parte, da queste parti della Città sono molto arrabbiati.

A lanciare l'allarme sono alcuni residenti della zona che,tra incuria e strade sempre più dissestate e piene di buche giurano di aver avvistato topi e anche serpenti:

Siamo stanchi, siamo stati abbandonati, anche un serpente è spuntato nelle vicinanze del cassonetto della spazzatura. Il degrado del nostro rione è stato più volte segnalato all’Amministrazione Comunale, tra strade impercorribili e alberi con rami spezzati…la situazione peggiora giorno dopo giorno".

Non ci resta che sperare che qualcuno intervenga quanto prima…

almeno che sia in grado di affrontare “Draghi e Serpenti”

E’ in uscita il libro “Ahimé, parlo il francese”

scritto da Emanuele Codacci Pisanelli sul padre Giuseppe.

Un grazie all’Autore e all’editore Piero Manni per averci dato in esclusiva la possibilità di pubblicare alcuni stralci del Libro.

(Dalla introduzione di Bruno Manfellotto) “Posso serenamente affermare che Emanuele Codacci-Pisanelli ha fato benissimo a raccogliere, in questo libro delizioso, fatti, aneddoti, retroscena, fotografie che ripercorrono la vita densa e proficua del padre Giuseppe. Per almeno due buone ragioni (…) La prima riguarda la necessità di coltivare le memoria (…) E poi, ecco la seconda ragione, questo libro è uno stimolo a guardare indietro.

Provo a spiegarmi, non vorrei essere frainteso. La via di Giuseppe Codacci-Pisanelli studioso e docente id diritto; deputato alla Costituente e poi alla Camera; sindaco di Tricase, nel suo Salento; fondatore dell’Università di Lecce; presidente dell’Unione interparlamentare; più volte ministro; poliglotta (da cui il titolo tratto da un grazioso aneddoto), testimone e protagonista di decisivi accordi internazionali è il paradigma di come si svolgesse, allora, la selezione della classe dirigente, e di come ciascuno degli eletti si sentisse poi orgogliosamente ed eticamente impegnato a mettere le proprie conoscenze a disposizione della nazione che servi nell’Aula comunale, in Parlamento, all’estero.

Oddio, come tutto questo appare oggi così lontano, dimenticato, smentito, Eppure, se il Paese ha ancora una speranza di rinascita, di riscatto, di crescita è proprio da qui che bisognerebbe ricominciare, dalla formazione e dalla scelta di politici e grand commis all’altezza die tempi e di sfide terribili” (Bruno Manfellotto).

(Dal Libro) Papà era anche quello di cui nessuno nei primi tempi sapeva che si occupasse di armi atomiche e della pace nel mondo. Nella piazza di San Francesco ad Assisi nel 1961, in occasione della Prima marcia per la pace, venne invitato dai Padri francescani e nella Basilica pronunciò un discorso sui rischi che avrebbe comportato la esclusione della saggezza dalla politica internazionale.

Era già stimato Presidente dell’Unione interparlamentare e le maggiori potenze a lui si rivolgevano affinché anche a Berlino si raggiungesse il necessario equilibrio per la pacifica convivenza.

Nella Basilica disse: “Purtroppo centinaia di migliaia di persone continuano ad essere convinte della inevitabilità delle guerre. Gli italiani, ai quali tanta luce è stata concessa dalla loro storia, debbono svolgere ogni possibile azione, specialmente nel campo della cultura, per dimostrare come la guerra sia in contrasto con i fondamentali principi dell’ordinamento giuridico umano”.

Oggi quella marcia, nata per ricordare la guerra sia sempre e comunque da evitare per risolvere qualsiasi controversia, è famosa in tutto il mondo.

In qualunque luogo mio padre non dimenticava mai di essere italiano e di operare per la pace.

E’ vero che, giusto un mese dopo Assisi, incontrò Kruscev e poi De Gaulle, Macmillan, Kennedy e tanti altri capi di Stato come nessuno ha mai fatto? Certamente, corrispondeva al mandato che gli era stato affidato dall’Unione interparlamentare, e volle coniugare il raggiungimento della pace a Berlino con il contenimento della proliferazione degli ordigni nucleari.

Ma quale era la sua forza? Perché lo ricevevano alla Casa Bianca e al Cremlino? Perché era da solo nella Sala Ovale a discutere con il Presidente degli Stati Uniti? I Presidenti d’oltreoceano da sempre, dopo una foto ed una stretta di mano in compagnia degli ambasciatori, dicono: “Prego la porta è da quella parte…”.

Perché al Cremlino Kruscev con lui era disteso, lo chiamava con simpatia “Il vecchio moscovita” e, citato il Vangelo nell’incontro, quasi in cambio della firma del trattato, la figlia Rada incontrò riservatamente a Roma papa Giovanni XXIII?

“Papà perché eri lì? Ma è vero che hai incontrato tanti presidenti, re e primi ministri?” gli chiedevo curioso quando ero bambino.

“Forse” rispondeva e poi cambiava discorso, spostando l’attenzione su argomenti che sapeva essere di mio interesse.

 

 

di Carlo Cerfeda

Qualche breve annotazione sulla prossima raccolta differenziata approntata dal Comune di Tricase secondo lo schema della Lecce ARO 8. Andando a ritirare i nuovi contenitori per “differenziare” ho avuto la netta sensazione, io come altri utenti presenti al momento del ritiro, di un’ulteriore complicazione, che sicuramente genererà nuova confusione.

Premesso che sicuramente gli intenti sono meritori e tentano di diminuire la produzione in generale di “spazzatura”, tutta l’operazione presenta dei punti critici che sicuramente potrebbero, per assurdo, produrre l’effetto contrario di quanto desiderato. Intanto ogni casa dovrà avere degli spazi ben congegnati per poter ospitare tutti i contenitori, e poi ci vorrà un computer per gestire giornalmente la differenziata.

Tant’è che al momento del ritiro dei contenitori viene consegnato un opuscolo con addirittura una sequela di pagine definite “Rifiutologo” ove vengono elencati in ordine alfabetico una serie di prodotti (circa 350) e come dovranno essere smaltiti. Un vero e proprio rompicapo, con centinaia di prodotti da selezionare, mentre rimangono in casa alcuni prodotti storicamente complessi (vedi pile) che ogni cittadino dovrebbe portare direttamente all’ecocentro presso la zona industriale (su quanti lo faranno è lecito avere dei grossi dubbi).

Un capitolo a parte merita poi lo smaltimento dei pannolini in quanto, se ho capito bene, è necessario recarsi presso gli uffici e denunciare la presenza di tale oggetto da smaltire. Si rasenta la violazione della Privacy, specie in persone sole, anziane, che dovessero ricorrere all’uso del pannolone, il tutto per poter avere in casa un ulteriore contenitore esclusivo. C’è da porsi alcune domande: come si fa a pagare importi impressionanti di TARI annuale e poi delegare quasi tutto il lavoro alla famiglia stessa che ha già pagato per tali servizi?

Possibile che una ditta specializzata diventi solo una ditta di trasporti? Che previsione di riduzione del costo c’è in vista di tali novità di raccolta rifiuti (specie per chi come il sottoscritto cerca da anni di riutilizzare l’umido attraverso una propria compostiera, seppur improvvisata)? Quale mente ha pensato che un’intera cittadinanza possa seguire tali pratiche senza un’adeguata educazione civica, questa sì da farsi porta a porta?

L’impressione è di una certa complessità, tale che molti preferiranno altre soluzioni, magari più semplici e già adottate in precedenza: riempire una busta, aprire il finestrino dell’auto e buttarla in qualche campagna. In effetti molti cittadini potrebbero non avere dimestichezza con tanta “letteratura” e potrebbero optare per una differenziata fai da te, da sempre la più praticata e la più dannosa. E quando dovessero ritrovarsi decine di buste gettate dentro altra proprietà, è mai possibile che l’unico responsabile sarà il proprietario medesimo?

Forse è il caso, se si fa ancora in tempo, a porre dei correttivi a tale operazione di raccolta rifiuti, destinata a “sporcare” ancora di più le nostre contrade, già abbandonate da tanti punti di vista. Non so se l’Amministrazione Comunale di Tricase abbia voce in capitolo, ma non mi pare che vi siano state in questi mesi voci dissenzienti. In ogni caso i cittadini vanno prima educati e poi sanzionati, e non viceversa.

IL COMUNE INFORMA

Tricase. Parte il nuovo servizio di raccolta differenziata porta a porta.

Un servizio che interessa 9 Comuni.

Tra questi anche la Città di Tricase che attraverso

un comunicato stampa fa sapere che:

“Dal 1° luglio, parte il nuovo servizio di raccolta differenziata porta a porta. Gli incaricati della ditta appaltatrice divulgheranno un volantino che riporta il calendario per i conferimenti.

Al fine di non incorrere in equivoci si precisa che, non avendo ancora l’Agenzia Regionale per i Rifiuti indicato all’A.R.O. Le 8 l’impianto presso cui conferire la F.O.R.S.U.,nei giorni in cui,per il nuovo servizio è prevista la raccolta della frazione organica, si continuerà, come fatto finora, a raccogliere il rifiuto indifferenziato utilizzando, allo scopo , il bidone di colore grigio.

Appena l’Agenzia Regionale per i Rifiuti indicherà a questo A.R.O. l’impianto presso cui conferire la F.O.R.S.U. se ne darà comunicazione e si avvierà completamente il nuovo servizio”.

Il nuovo servizio iniziò il 2 aprile scorso quando, la gestione dei rifiuti nei Comuni di Alessano, Castrignano del Capo, Corsano, Gagliano del Capo, Morciano di Leuca, Patù, Salve, Tiggiano e Tricase, è stata affidata ad una nuova società: l’A.T.I. Gial Plast Srl Bianco Igiene Ambientale Srl, che si è aggiudicata l’appalto lo scorso 27 marzo.

Con l’arrivo della nuova società, partono anche nuove regole che,ogni Comune, come ogni cittadino, anche se all’inizio non sarà facile, dovrà rispettare. Tante le novità dalla quantità dei contenitori , ben 7 alla qualità degli stessi,saranno ergonomici ed impilabili, consentendo la riduzione dei volumi, e saranno inoltre dotati di RFID (acronimo per Radio-Frequency Identification), un dispositivo identificativo della singola utenza e della singola raccolta, in modo da individuare immediatamente chi non rispetta le regole per la differenziata.

Dunque dal 1° luglio si parte ma, per chi avesse ancora qualche dubbio la società oltre al classico materiale informativo cartaceo, fornito agli utenti, mette  a disposizione appositi canali di comunicazione continuamente aggiornati che vanno dal sito internet: www.arolecce8.it, ai numeri verdi 800 30 33 33 e 800 363 623, oppure tramite WhatsApp al 370 1037842

 

di Nunzio Dell'Abate

E’ quasi quotidiana la richiesta rivoltaci, nella nostra qualità di rappresentanti istituzionali, soprattutto da giovani circa l’esistenza di bandi, fondi ed agevolazioni cui attingere per fini formativi, occupazionali ed imprenditoriali.

Talvolta riusciamo a dare gli input giusti o a fornire le indicazioni di massima, specie se si tratta di misure comunali provinciali o regionali, ma il più delle volte non siamo in grado di essere incisivi e molte opportunità sfuggono.

Per questa ragione, abbiamo richiesto al Sindaco ed alla Giunta l’attivazione di uno sportello comunale che fornisca in tempo reale tutta l’informazione ed assistenza necessaria per consentire la capillare conoscenza e la fruttifera partecipazione ad ogni tipologia di bando.

Allo sportello fisico si può affiancare un servizio on line dedicato sul sito istituzionale che dia magari anche l’opportunità all’utente, attraverso un sistema interattivo, di colloquiare con l’operatore comunale.

A corredo si possono organizzare in Comune degli incontri tematici, quindicinali o mensili o in concomitanza con la pubblicazione di bandi di una certa rilevanza, in modo anche da unire le forze giovanili e renderle più competitive.

Non va infine sottovalutata la nuova programmazione europea, con la maggior parte dei fondi, contrariamente al passato, di diretta emanazione comunitaria e pertanto di complessa lettura ed interpretazione ai fini della progettazione e partecipazione.

Sarebbe veramente una grande potenzialità per i nostri giovani concittadini e contribuirebbe forse a farli desistere dal sogno o dalla necessità di andare via da Tricase.

 

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