E’ UFFICIALE: SIAMO SU SCHERZI A PARTE !

di Pino Greco

Estate calda…Autunno rovente …? Non abbiamo ancora capito se tutte le vicende accadute a Palazzo Gallone fanno parte del “pacchetto di Scherzi a Parte….”. Staremo a vedere…

Scherzi a Parte o no…sono passati poco più di 12 mesi.

Nell’Amministrazione comunale Chiuri c’è qualcosa che non va.

Nuvole minacciose, malumori e scricchiolii si addensano su Palazzo Gallone. Andiamo con ordine. Federica Esposito si dimette da capogruppo consiliare dell’Udc e Francesca Longo si dimette da Presidente della 7^ commissione Consiliare che riguarda anche il settore Igiene ambientale.

E’ datata 8 agosto la nota protocollata dall’ormai ex capogruppo Federica Esposito. Nella lettera la dott.ssa Esposito evidenzia come “nonostante le numerose sollecitazioni che invitavano a un lavoro più collegiale e concreto, si è evidenziata una mancanza di collaborazione tra la compagine consiliare. Purtroppo, nonostante l’impegno profuso -continua l’ormai ex capogruppo- per un ideale di correttezza e verità politica, che altro non vuoi dire che lavorare politicamente solo ed esclusivamente per fare il bene del proprio paese, ci si è trovati davanti a un <<muro sordo>> dove le uniche voci ascoltate sono quelle di <<alcuni fortunati>>. L’impegno andrà avanti per il rispetto verso tutti coloro che hanno dato il proprio sostegno con il loro voto, e soprattutto verso il proprio paese”.

Sono passate solo poche ore ed anche la dott.ssa Francesca Longo si dimette da Presidente della 7^ commissione consiliare che riguarda anche il settore Igiene ambientale; secondo la dott.ssa Longo: “non ci sono i presupposti per una fattiva e costruttiva collaborazione con l’Assessorato di riferimento, tuttavia, -dichiara la Longo-, intendo restare componente della Commissione”.

Dopo le due dimissioni prende la parola la vice sindaco, la dott.ssa Antonella Piccinni, che con una nota protocollata (il 10 agosto scorso) precisa in risposta alla consigliera Francesca Longo: “in qualità di vice sindaco nonché di Assessore anche all’Igiene ambientale, nonostante la dott.ssa Longo abbia specificato telefonicamente che non si tratta di un attacco diretto alla persona bensi all’ufficio ambiente. Ebbene, si tiene a comunicare, che Lei non ha mai interagito con la sottoscritta ma, direttamente si è interessata a recarsi negli uffici di competenza. Molto probabilmente la Longo, non ha ricevuto nessuna risposta o meglio le risposte che le sono state date non erano di suo gradimento. Mai si sono manifestati con la sottoscritta episodi di indisponibilità e meno ancora di contrasto, mai mi è stata palesata insofferenza verso il mio operato e assenza di comunicazione. Spiace sapere l’assenza di una fattiva e costruttiva collaborazione con il mio l’assessorato”.

Intanto corrono voci di un possibile cambio di assessori; in pole position sarebbero la vice sindaco Antonella Piccinni e l’assessore allo Sport Lino Peluso. Siamo su Scherzi a parte?

DAI GRUPPI IN CONSIGLIO

C’è tanta tensione nella maggioranza e tanta riflessione nella minoranza dell’Amministrazione comunale.

Infatti, dopo le dimissioni delle due giovani consigliere dagli incarichi  in seno al Consiglio Comunale tricasino ed il chiarimento della vice sindaca Antonella Piccinni, il Presidente del PD e il Gruppo Misto chiedono chiarezza e le dimissioni del sindaco Carlo Chiuri. Il prof. Giovanni Carità, presidente della sezione del PD di Tricase e componente della direzione provinciale, sottolinea che questa situazione di inesperienza è frutto soprattutto della debolezza politica di chi ricopre ruoli istituzionali, spesso senza colore politico e ripiegati su uno sterile civismo. Al sindaco Carlo Chiuri, e a tutta l’amministrazione comunale, conclude il presidente Carità mi sento di chiedere chiarezza politica sulle vicende di questi giorni, invitando tutti ad una serie e omesta valutazione di quanto accade o non accade nella nostra Città

Altro intervento è quello del gruppo misto con i consiglieri comunali Nunzio Dell’Abate e Vito Zocco che, sottolineano che: “è terminata presto la luna di miele, come presto si sono liquefatti i roboanti proclami elettorali di Cambiamenti della Città. Eppure anche noi, per il bene della comunità, avevamo inizialmente dato fiducia e riposto speranza, salvo renderci conto, ancor prima dello spirar dell’anno di governo cittadino, del grande bluff. D’altro canto con un Sindaco privo di idee, avaro di confronto e di ascolto, irrispettoso nei confronti di collaboratori e contraddittori -salvo il suo ristrettissimo cerchio magico- ed afflitto da autoesaltazione non poteva andare diversamente. A questo punto solo una decisione gli resta da assumere: quella di rassegnare lui le dimissioni in modo da liberare il paese da un mortificante stallo amministrativo ed un altrettanto imbarazzante isolamento politico”.

Dunque, il clima politico-amministrativo si conferma ancora oggi alquanto teso e non mancano ingredienti che rendono l’autunno più caldo dell’estate ….

di Alessandro Distante

Ha ancora un senso uscire con un giornale settimanale cittadino?

L’accavallarsi frenetico delle notizie, delle opinioni, delle ragioni e delle critiche; l’utilizzo di mezzi di immediata e ampia fruizione, che non costano niente e che raggiungono tutti; la possibilità di esprimersi senza redazioni e senza mediazioni, sono tutti fattori che mettono in crisi un progetto editoriale che fa del tempo lungo (una settimana) il suo ritmo (lento) e di un luogo ristretto (una cittadina) il suo perimetro d’azione e di diffusione.

Non sono considerazioni alla ripresa di un’esperienza ultraventennale o segnali di una affiorante stanchezza, ma doverosi interrogativi per verificare l’utilità sociale e politica di un’avventura nata quando i social non c’erano.

Ed allora: un settimanale cittadino può avere un senso nella misura in cui (come si diceva una volta) offre un contributo diverso (non dico migliore) rispetto al continuo rincorrersi di opinioni l’una accanto all’altra che non trovano momenti di dialogo e di sintesi;

trova un senso se affonda le radici in un contesto dove la lettura del locale fa comprendere il globale; trova un senso se raggiunge quelle minoranze che, per età o per ignoranza tecnologica, non accedono ai social.

Un giornale può essere utile per affiancare ad una dimensione orizzontale dove “uno vale uno” una dimensione verticale dove “l’uno vale per l’altro” ed entrambe devono spaziare nella profondità; solo se le notizie e le opinioni di tutti si confrontano e danno luogo ad approfondimenti che contribuiscono a rendere la realtà a 3D.

Uno strumento che offra altro, fermando su carta e per una settimana- esternazioni ragionate, vogliose non di sovrastare e di rispondere, anche in malo modo, alle opinioni altrui ma di andare in profondità, al di là del numero delle condivisioni o dei Mi piace.

Uno strumento, insomma, che aiuti ad evitare il ripetersi di quello che è accaduto questa Estate a Tricase dove il confronto sulla immigrazione sviluppatosi sui social ha dato l’occasione per offendere e minacciare oppure ed è altrettanto deprimente- di dividere piuttosto che condividere.

 

 

di Caterina Scarascia

Non ho più nessuna voglia di scrivere.

Meglio!”- dirà qualcuno

Si, forse….

Certo è che questo per me significa aver perso il mordente ed essere inconsciamente convinta che tutti i nostri sforzi, le nostre profonde convinzioni circa la necessità di diffondere idee, di prendere posizione, di lottare, di fare dell’impegno sociale uno stile di vita per il cambiamento non hanno avuto e non hanno più alcun senso.

Nostre…mi riferisco ovviamente alla mia generazione in particolare.

E non hanno più senso perché viviamo in tempi del…nulla, sotto l’egida di un governo giallo-verde dal populismo più sfrenato e dal razzismo subdolo, ma nobilitato, come sempre accade ed è accaduto nella storia quando la politica cavalca le paure e le insicurezze della gente.

Un governo frutto certamente della reazione (sacrosanta!) ad un sostrato ultradecennale di corruzione ed incompetenza di ogni colore politico, al fastidio per un partito democratico inerte ed inerme,diviso e divisivo, incapace di difendere con serietà argomentativa e coerenza d’azione le poche scelte effettuate in termini di riforme tendenzialmente strutturali (che è poi quello di cui abbiamo davvero bisogno), una reazione al voltastomaco per i vecchi big della sinistra che di fronte al mondo che cambia altro non sanno fare che dividersi per difendere le proprie, meschine, personalissime supremazie.

Facile e prevedibile che a farla da padrone sarebbe stato un populismo rozzo nella sostanza e volgare nella comunicazione, simile a quei violenti mal di pancia che a volte ti prendono all’improvviso, che ci mettono del tempo ad abbandonarti, ma che poi ti lasciano comunque uno strascico lungo e sottile, terribilmente fastidioso.

Lo strascico di questo “populismo qualunquista” è la costante ignoranza, la continua, sommaria conoscenza delle cose e delle situazioni, che riducono la complessità della realtà alla più assurda e sterile banalizzazione della stessa.

Hai un figlio autistico? E’ colpa dei vaccini!

Gli immigrati ti danno fastidio? Basta chiudere i porti e rimandarli a casa loro!

Vuoi pensionarti prima del tempo? Basta far fuori la Fornero!

Il reddito di cittadinanza? Basta rivedere i conti, i vitalizi e e le pensioni d’oro.

Vuoi cambiare l’Europa? Diventa sovranista!

Questi livelli dei discorsi e dei ragionamenti mi spaventano, sono quelli che mi tolgono il mordente e la voglia di combattere, perché con una posizione diversa dalla propria è possibile confrontarsi ed argomentare, ma contro il nulla non c’è rimedio.

Come abbiamo fatto a produrre tutto questo?

Ha ragione Umberto Galimberti, qui è evidente e palese il fallimento della cultura novecentesca, delle sue istituzioni educative e politico-sociali.

Non solo, aggiungo io.

E’ evidente la deresponsabilizzazione sociale come sommativa di quelle individuali: dove eravamo noi cittadini quando la classe politica si corrompeva e  non governava secondo scenari e prospettive future chiare e trasparenti?

Noi, in modi e forme diverse, siamo stati complici di tutto questo: il favore e la raccomandazione chieste al politico di turno; l’omertà ed il silenzio di fronte alle illegalità; l’opportunismo di fronte ai problemi che non ci interessavano personalmente; i sistemi educativi ridotti allo sbando: dalle famiglie-ghetto alle scuole-diplomifici, fino all’associazionismo spesso trasformato e “riciclato” in forma di lucro.

Poi, naturalmente, quando il Paese è stato messo in ginocchio, sono stati mandati sulla forca i soliti noti e tutti noi ci siamo acquietati la coscienza dando agli altri la colpa di quanto andava accadendo.

E stiamo ben attenti: tempo un anno, non di più, se questo governo non manterrà le sue promesse, immigrazione e reddito di cittadinanza in testa, apriti cielo!

Anche questi nuovi “capi” saranno sacrificati e bruciati sull’onda del “sono tutti uguali!”

Mi spaventano in particolare i giovani, che pure sono le vittime prioritarie di questo sfacelo generale: da chi cavalca l’onda popolare e populista a chi se ne frega del tutto, a chi sceglie di rimanere in silenzio, passivo, convinto che le cose non potranno modificarsi mai.

Ma il risultato non cambia: il nulla galoppa veloce e logora i possibili tempi di un cambiamento serio e ragionato.

Dall’intervento di Mattarella per sbloccare lo stallo della nave Diciotti, all’arroganza di Salvini e al suo giustizialismo da quattro soldi, al buono e bravo Di Maio che brinda all’abolizione dei vitalizi, al Casaleggio che prevede la futura inutilità del Parlamento, ogni giorno ne vediamo e sentiamo una e, soprattutto, sentiamo tutto e il contrario di tutto.

L’unico che non ascoltiamo è Giuseppe Conte, questo presidente del consiglio perbene, ma muto, in balia di due vice di cui uno semi-muto o “parlante” solitario e l’altro intento a gestire  una scena teatrale a 360 gradi.

Ora…sia chiaro…non è nostalgia per un passato che in buona parte ci ha portati alla rovina, l’ho già detto, ma neppure felicità per un governo ….di quale cambiamento?

Per valutare un’azione politico-governativa bisogna avere chiari gli scenari complessivi e non singoli provvedimenti che, se non ancorati ad uno sfondo coerente e fondato in termini di sviluppo futuro fattibile, lasciano il tempo che trovano.

Vogliamo creare lavoro? Con il Decreto Dignità?!

Vogliamo fare la voce grossa in Europa? Come hanno fatto Germania e Francia? E poi? Quali le prospettive di lungo periodo? Un bel ritorno alle guerre dei cento anni? Ma insomma…pretendere che qualcuno ricordi la storia…. è davvero troppo….

E notate che di cultura e scuola non si parla… a chi vuoi che interessi?

Al limite qualche intervento qua e là sulla famigerata Buona Scuola, giusto per accontentare tantissimi docenti, chi se ne frega se poi il sistema va in tilt. L’importante è rattoppare…fuori da ogni logica effettivamente autonomistica…basta tenere buoni i possibili fornitori di voti.

Tempi del nulla….come e più di prima.

In una perenne campagna elettorale di un governo che di cambiamento, per ora, ha solo il nome.

Mi spaventa il clima che si respira ogni giorno…in ogni luogo…reale e virtuale (Dio ci liberi dalle banalità e baggianate che in ogni istante si rincorrono sui social).

E' quando lo Stato viene meno al patto sociale che nascono i populismi con le loro risposte semplicistiche", ha affermato Cacciari in una intervista del 2017.

Allora dobbiamo ripristinare lo Stato e il senso dello Stato, non la demagogia delle ricette da quattro soldi.

Sto leggendo in questi giorni il libro-intervista a Don Luigi Ciotti “Non tacerò” e c’è un passaggio, riferito alla lotta contro il crimine organizzato, che pare scritto apposta per il clima in cui viviamo: “Occorreva superare le reazioni emotive, canalizzando la commozione e l’indignazione in un impegno che aiutasse davvero a voltare pagina” .

E’ questo il vero coraggio del cambiamento.

Migliorare l’Unione Europea ai tavoli negoziali, nella fermezza di un confronto onesto e competente; salvare le parti positive delle politiche immigratorie fin qui effettuate; riconoscere che il mercato del lavoro ha una valenza di globalizzazione mondiale e che la flessibilità va gestita secondo logiche strutturali e non episodiche e via discorrendo.

Ci servono da un lato persone oneste, sì, ma allo stesso tempo molto competenti nei diversi settori e, dall’altro, un senso di cittadinanza che non veda dappertutto il complotto, il pregiudizio, le “manine” nascoste e i propri interessi personali.

Lo spirito critico è possibile patrimonio di ognuno di noi: coltiviamolo e facciamone buon uso.

Il vero cambiamento è prioritariamente e fondamentalmente culturale, di quello che incide sulle coscienze.

 

Infine ricordiamoci che per cambiare davvero l’Italia, e l’Europa, bisogna fare anchescelte impopolari, con obiettivi sul lungo periodo, di quelle che non ti fanno raccogliere voti ad ogni tornata elettorale, ma che danno una speranza, se siamo ancora in tempo, ai nostri figli o, meglio, ai figli dei nostri figli.

 

ASD ATLETICO TRICASE : SQUADRA MOLTO GIOVANE E CON PROSPETTIVE

Al via il nuovo corso del Tricase calcio che milita nel campionato regionale di Promozione che inizierà domenica 9 settembre. Sarà un Tricase molto giovane, con la squadra di mister Totò Preite tra le formazioni più giovani del campionato, un progetto che tutta la società vuole

La nuova società è cosi composta

Presidente :  Luigi Nicolardi

Dirigenti: Roberto Nicolardi, Luca Cito, Valerio Maggio, Luciano Ruberto

Allenatori : 1° Totò Preite  2° Giuseppe Dongiovanni

Portieri: Marzo, Parisi, Stefanelli

Difensori : Mingiano, Rizzo, De Pascalis, Bonalana, Musio, Agnello, Zocco, Villani, Simone.

Centrocampisti: Staiano, Podo, Mendolia, Manganaro, Indino, Martena.

Attaccanti : D’Amico, Malorgio, Bruno, Perrone, Sacchi.

All.Portieri: De Francesco

Prep.Atletico: Sciurti

Massaggiatore: Piscopiello

Fisioterapista: Rizzo

Medico : Bello

Dir. Tecnico : Cazzato

Magazziniere: Scarascia

Segretario: Maglie

PALLAVOLO- LIBELLULA FULGOR TRICASE: SQUADRA RINNOVATA E AMBIZIOSA

È ufficialmente partita la stagione 2018-19 della Fulgor: la formazione rossoblu si è infatti ritrovata lunedì 3 settembre presso la palestra Catarsi e il palazzetto dello sport di Tricase per l’inizio della preparazione atletica in vista dell’inizio del campionato nazionale di serie B.

La formazione tricasina è profondamente rinnovata rispetto allo scorso anno. Alle conferme di Muccio, Tridici, Bisanti, Marzo, Cassiano, Malinconico e D’Alba,si sono aggiunti gli acquisti di Di Felice e Melcarne(opposti),Parisi (palleggiatore), il tricasino Michele Crisostomo ( centrale), il brasiliano Borghetti ( laterale) e il nuovo mister, il cosentino Fabrizio Marano. Prima di campionato il 13 ottobre a Marcianise.

Fanno parte della nuova Fulgor del presidente Francesco Cassiano:

Allenatori: 1° Marano  2° Amoroso

Palleggiatori:Parisi e D’Alba.

Centrali: Muccio, Tridici e Crisostomo

Laterali: Marzo, Borghetti, Cassiano, e Fracasso

Liberi: Bisanti e Malinconico

Opposti: Di Felice e Melcarne.

Vice presidente e direttore sportivo:AntonioScarascia.

Team manager: Angelo De Marco

Accompagnatore ufficiale: Donato Casciaro

Segretario: Stefano Sodero.

Fisioterapista: Francesco Ciardo.

Preparatore atletico: Massimiliano Coluccia ( Catarsi).

 

Stefania De Marco.....

SII FORTE...!!!

 

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