Tricase,20 ottobre 2018

Sala del Trono. Premio giornalistico ad Antonio Polito

Antonio Polito ha dichiarato:

Grazie Tricase grazie Volantino

 

E’ stato un onore per me ricevere il Premio "Il Volantino" perché si riferisce ad un esercizio della libertà, della capacità di organizzarsi delle comunità locali attraverso un giornale.

I giornali sono stati all’origine della democrazia; oggi restano un fattore fondamentale per tenere insieme le comunità, per farle esprimere.

Poi Il Volantino, in particolare, è un giornale così strano, autonomo, autogestito, in qualche modo scritto dai lettori, perché non ha una vera Redazione.

Per me è stata una bella sorpresa scoprire che esiste da venti anni ed il Premio è già alla nona edizione.

In una comunità così viva, in una serata così interessante, inoltre essere intervistato dal Direttore del Quotidiano di Lecce, devo dire, per un giornalista, è il massimo che si possa sperare a questo punto di una carriera giornalistica.

Dunque, grazie a Tricase, grazie al Premio Il Volantino”

Il Parco Culturale Ecclesiale “ Terre del Capo di Leuca ‐ De Finibus  Terrae”, Fondazione di Partecipazione della Diocesi di Ugento - S.  Maria di Leuca, comunica che Domenica 28 Ottobre a Tricase (Le) alle  ore 19.00 nella Chiesa di San Domenico, in Piazza Pisanelli, sarà eseguita per la volta in assoluto:

“Ai tremendamente vivi – cantata  per don Tonino Bello”.

L’opera, commissionata dall’Associazione di Alta Cultura Musicale “W.  A. Mozart” di Tricase, guidata dal Maestro Giovanni Calabrese, che è  anche Direttore  Artistico, nasce dal lavoro congiunto di Davide  Rondoni autore del testo, opinionista di Avvenire, dal 2006 conduce 
“Antivirus” su TV 2000; e di Francesco Maggio autore della musica è un noto e apprezzato musicista, ha studiato musica elettronica, vive e  lavora a Stoccarda. In essa si assapora tutto l’amore che don Tonino  aveva per l’umano e il divino per il trascendente e il quotidiano.

La  musica e la letteratura sapientemente ricamate da Rondoni e Maggio lasciano trasparire e comprendere in un meraviglioso dialogo tra le arti l’importanza e l’attualità del grande patrimonio che rappresentano gli insegnamenti e il pensiero e la testimonianza di uno dei più illustri figli di Puglia.Don Tonino Bello ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore di quanti  l’hanno incontrato e conosciuto. Le opere, le omelie, le poesie, la  vita di don Tonino sintetizzano la storia di un popolo (salentino e  pugliese) che seppur nelle difficoltà ha saputo lavorare e crescere, vivere e sopravvivere, accogliere ed integrare chi, in stato di bisogno, qui è approdato.

“Ai tremendamente vivi – cantata per don Tonino Bello” sarà eseguita  da una piccola orchestra da camera, diretta da Giovanni Pellegrini, da  Pierluigi Camicia al pianoforte concertante, da Enza Pagliara, nota  cantante de “La Notte della Taranta”, voce di pizzica, e da Davide  Rondoni come voce recitante e Giuseppe De Marco, Co-Direttore Artistico.I partner dell’iniziativa culturale sono la Diocesi Ugento - S.Maria  di Leuca, Il Parco Culturale Ecclesiale “ Terre del Capo di Leuca ‐ De  Finibus Terrae”, l’Ufficio Nazionale per la pastorale del turismo,  tempo libero e sport CEI Conferenza Episcopale Italiana, l’Associazione Concertistica AUDITORIUM, l’Ente Formativo ASCLA, il  Centro Artistico Internazionale del Mediterraneo e la Città di Tricase.

L’opera, che sarà eseguita in luogo sacro che vide al suo esterno, il 30 ottobre 1982, il Servo di Dio ricevere l'ordinazione episcopale, è un prodotto di elevata qualità, in continuità con la tradizione  artistica dei grandi compositori pugliesi (Leo, Paisiello, Rota) e  allo stesso tempo è in linea con i gusti del pubblico cui è rivolto (ragazzi, famiglie, mondo della cultura) senza tralasciare le attuali  innovative tendenze culturali in termini musicali.

Oggi don Tonino Bello è un uomo della storia che per la sua limpidezza di pensiero e il suo amore per la verità, per gli uomini e in particolare per i poveri è ancora amato da numerosissimi fedeli e non; il suo pensiero e la sua testimonianza sono ancora profeticamente attuali. Attraverso l’arte si intende diffonderne il carisma, perché  in una società globalizzata nell’economia, nelle relazioni e nella  società, tanti possano conoscere, comprendere e a loro volta valorizzare il pensiero e la figura di un uomo, figlio di Puglia,   apprezzato  in tante parti del mondo.


Il Maestro Giovanni Calabrese dichiara:Abbiamo voluto commissionare  quest’opera a due grandi artisti del nostro tempo perché crediamo che  in questa fase storica, in cui con maggiore impegno le genti di Puglia, e non solo, sono chiamate ad accogliere ed integrare quanti in  difficoltà sbarcano sulle nostre coste, sia necessario indicare  l’esempio di don Tonino Bello, perché la gente spalanchi il cuore e  perpetui una tradizione  e un modo di essere accogliente per si  attuare quella che egli amava definire “la convivialità delle  differenze”.

 

Abbiamo posto alcune domande al dott. Dario Martina, presidente del Consiglio Comunale straordinario sulla 275 svoltosi il 12 ottobre

Come giudichi i lavori e l’esito del consiglio comunale?

Soddisfatto per la risposta e la partecipazione della comunità, ad un tema purtroppo atavico, e ancora per il clima, nonostante il confronto sempre accesso, di rispetto e osservanza tra le parti. Si è potuto a mio avviso dare una oggettiva informazione, e una conoscenza dettagliata e aggiornata dell’opera in esame, all’intera cittadinanza grazie alla relazione tecnica, particolarmente minuziosa ed esaustiva, dell’ing. Paglialunga. Credo, ancora, che lo stesso Consiglio Comunale, con tutti i suoi membri, si sia, nel corso della serata, arricchito del contributo fornito dalle Associazioni, dai Comitati e dall’apporto dei cittadini.

Alla luce del dopo ritieni che sarebbe stato più opportuno ascoltare prima i cittadini e dopo i rappresentanti politici?

Impegni istituzionali degli ospiti politici richiedevano un loro intervento entro una determinata fascia oraria. La relazione tecnica, con le sue dettagliate valutazioni metodologiche, ha necessariamente assorbito un tempo considerevole, ragion per cui tutti gli interventi sono slittati e di conseguenza, per quanto detto sopra, non si è potuto dare parola prima ai cittadini. La ratio seguita, condivisibile o meno, è stata quella di consentire agli attori protagonisti, ossia ai Consiglieri Comunali, la piena possibilità dell’ascolto, nel limite del possibile, di tutte le diverse visioni socio-politiche, in un Consiglio aperto che non era chiamato a deliberare.  

Ritieni si possa procedere con un referendum cittadino?

È una risorsa prevista dal nostro Regolamento e disciplinata dallo Statuto nella quale è richiesta una capillare informazione che prepari il cittadino ad esprimersi su interventi ed argomenti relativi all’amministrazione di comunità. E’ pur vero, però, che la Politica deve fare sintesi e, dopo un periodo di ascolto e riflessione, i rappresentanti comunali, per effetto e con l’onere attribuito loro dal risultato elettorale, in una visione di futuro e sviluppo sostenibile della città, devono caricarsi di responsabilità decisionale.

Il Consiglio Comunale di Tricase in passato si è già espresso sulla 275. Tornerà a farlo?

Ogni qualvolta nuove esigenze/risvolti lo richiederanno nell’interesse del territorio, abbandonando ogni visione miope, il Consiglio Comunale potrà sempre esprimersi per il rispetto che esso deve alla sua comunità. La convocazione di questo compete ed è effettuata dal Presidente del Consiglio, il quale è comunque tenuto a riunire l’Assise qualora richiesto da un quinto dei Consiglieri o dal Sindaco.

Dal 23 al 26 ottobre 42 rappresentanti sloveni in visita – studio presso il GAL Capo di Leuca

Il GAL “Capo di Leuca”, unica Agenzia di Sviluppo Locale italiana, scelta come caso studio dalla Rete di Sviluppo Rurale e dal Ministero dell’Agricoltura della Slovenia. 42 rappresentanti di istituzioni slovene, dal 23 al 26 ottobre, saranno ospiti in una visita – studio alla scoperta delle “best practices” realizzate dal GAL nei settori dell’artigianato locale, del turismo rurale, del paesaggio, dell’ambiente e della cultura.

La Rete di Sviluppo Rurale Sloveno oltre a coordinare le attività svolte dai GAL, realizza interventi di cooperazione, informazione, formazione e promozione sullo sviluppo locale di tipo partecipativo e sullo sviluppo rurale sia a livello locale che a livello internazionale.

I 42 ospiti sloveni rappresentano Amministrazioni comunali, GAL, Centri e Agenzie di Sviluppo Regionali; lo scorso anno, la visita – studio è stata effettuata in Portogallo mentre quest’anno a livello europeo è stata scelta l’Italia e, nello specifico, il GAL Capo di Leuca.

Durante la loro permanenza i rappresentanti sloveni incontreranno il Rag. Rinaldo Rizzo, Presidente del GAL Capo di Leuca, il Dott. Giosuè Olla Atzeni, Direttore del GAL Capo di Leuca, i Consiglieri di Amministrazione e lo staff operativo del Gruppo di Azione Locale, i Sindaci del territorio per conoscere la strategia che sarà attuata con il PSR Puglia 2014 -2020, ma, soprattutto, per studiare il modello di sviluppo e i risultati ottenuti nei ventisei anni di attività, dal 1992 ad oggi.

Sarà questa anche l’occasione per incontrare i dirigenti regionali del Dipartimento Agricoltura e Sviluppo Rurale e del CREA - Rete Rurale Italiana che illustreranno in dettaglio le procedure e la normativa per l’attuazione LEADER 2014-2020 in Italia e in Puglia.

Questo evento rappresenta un importante riconoscimento all’operato non solo del GAL del Capo di Leuca ma anche di tutti i GAL pugliesi – dichiara Giosuè Olla Atzeni, Direttore del GAL - che continuano ad essere punto di riferimento a livello europeo per la qualità del lavoro svolto e per gli importanti risultati raggiunti nell’ambito dello sviluppo locale. La visita consentirà di allacciare nuovi rapporti di collaborazione e sarà un’importante occasione di crescita basata sul confronto, sullo scambio e sul trasferimento di esperienze e di conoscenze”.

 

 

di Alessandro Distante

Non è stata una bella pagina di confronto e di ricerca democratica del bene comune.

L’idea di ascoltare tutti gli attori in campo e prestare attenzione a tutti gli interessi era positiva ed apprezzabile; buona la decisione di convocare un Consiglio Comunale Straordinario aperto ai cittadini, alle associazioni ed ai rappresentanti politici ed istituzionali.

Tuttavia molte cose non sono andate per il verso giusto. Innanzitutto la lunga e talvolta poco tecnica relazione illustrativa da parte del Tecnico ANAS, in alcuni tratti apparso più impegnato a rispondere ad antiche accuse che ad illustrare le problematiche delle varie soluzioni possibili;

poi interventi di rappresentanti politici più attenti ai rapporti verticali con il Governo (del quale si sono dichiarati addirittura portavoce) che a quelli orizzontali e cioè della appartenenza al livello di rappresentanza comunale o regionale; quindi scambi non proprio edificanti per una assise istituzionale; ma, al fondo, una articolazione degli interventi che ha “favorito” i rappresentanti delle Istituzioni più che dare spazio alle istanze della cittadinanza, sia essa organizzata o meno.

Certo gli impegni (sempre numerosi) dei rappresentanti delle Istituzioni ha imposto di dare la precedenza a chi veniva da fuori come ha spiegato il Presidente Martina, ma se l’idea era quella dell’ascolto dei cittadini, oltrechè ovviamente dei rappresentanti delle Istituzioni, lo scopo non mi sembra raggiunto.

Manca ad oggi un momento di sintesi. Dopo un incontro alle Scuderie prima dell’Estate, non ha fatto seguito alcun momento di sintesi e di proposta, fino a ripetere sostanzialmente lo stesso incontro a metà ottobre.

L’immagine di Tricase che ne è venuta fuori non è esaltante; la Città, nelle sue espressioni politico-istituzionali, è apparsa attendista ed inutilmente spettatrice. Se la politica è il momento della sintesi per il perseguimento dell’interesse comune, è l’Amministrazione che è chiamata a questa sintesi assumendosi la responsabilità delle scelte.

Diversamente si aggrava il rischio, già emerso nel corso del Consiglio Comunale e poi acuitosi nei giorni seguenti, di un isolamento di Tricase rispetto a tutto il Capo di Leuca.

Difendere alcuni ettari di terra è importante, ma difendere e proporre un’idea di ricerca del bene comune esteso ad un vasto territorio che includa Tricase ma che abbia al centro l’intero Capo di Leuca è altrettanto importante.

 

 

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