fonte Ministero della Salute

Dal 1 aprile entreranno in vigore le nuove norme, in base al decreto varato il 17 marzo dal Cdm, che porteranno alla graduale ripartenza tornando alla normalità post Covid (nonostante l'alto numero dei contagi spinti da Omicron).

Quarantena dei positivi al Covid, non cambiano le regole in Italia anche dopo il primo aprile con l'entrata in vigore del nuovo decreto alla scadenza dello stato d'emergenza, che finisce il 31 marzo. I positivi dovranno aspettare 7 giorni o 10 se non vaccinati prima di fare un tampone che dovrà essere negativo per poter porre fine all'isolamento. E' quanto chiariscono fonti del Ministero della Salute

LA QUARANTENA VIENE ABOLITA ANCHE PER I POSITIVI?

MA COSA CAMBIA DOPO IL 31 MARZO?

Il ministro della Salute Roberto Speranza chiarisce che gli obblighi per i positivi restano quelli previsti dalla circolare firmata dal direttore dell’Istituto Superiore di Sanità Giovanni Rezza lo scorso 4 febbraio.

Da venerdì 1° aprile continua a restare in vigore la quarantena per i positivi al Covid.

E’ dunque vietato uscire dalla propria abitazione alle persone risultate positive al SARS-CoV-2, fino all’accertamento della guarigione che può avvenire solo tramite tampone negativo.

I positivi dovranno quindi continuare ad attendere 7 giorni se vaccinati (anche con terza dose) o 10 se non vaccinati o se vaccinati da più di 4 mesi prima di sottoporsi a un tampone per accertare la negatività, ed eventualmente concludere l’isolamento.

La cessazione del regime di isolamento può avvenire solo in seguito all’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare.

LE REGOLE DELLA QUARANTENA PER I CONTATTI STRETTI DAL 1° APRILE

Dal 1° aprile cambiano invece le regole per coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al Covid: per queste persone non viene più applicata la quarantena di 7 o 10 giorni, nemmeno se si vive in casa insieme, ma viene applicato il cosiddetto regime dell’autosorveglianza.

L’AUTOSORVEGLIANZA CONSISTE IN 2 OBBLIGHI:

Indossare le mascherine di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al 10° giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto con la persona confermata positivi al Covid

Effettuare un tampone, rapido o molecolare, alla eventuale prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al 5° giorno successivo alla data dell’ultimo contatto.

 

Poesia che Resta

Omaggio a Girolamo Comi

Nel 54° anniversario della sua scomparsa

Domenica 3 Aprile a Palazzo Comi – Casa Museo

Via delle Grazie, 1 Lucugnano di Tricase (Le) - Ingresso Libero

Si terrà Domenica 3 Aprile l'iniziativa “Poesia che Resta” promossa dall’Associazione di Promozione Sociale “Tina Lambrini – Casa Comi”, in collaborazione con il Polo Biblio-Museale di Lecce e la Provincia di Lecce, organizzata in occasione del 54° anniversario della morte del poeta Girolamo Comi (avvenuta il 3 Aprile del 1968).

Un piccolo omaggio al barone poeta che si terrà domenica presso la sua dimora di Lucugnano (interessata in queste settimane da lavori di messa in sicurezza e restauro finanziati da Regione e Provincia) con un programma di visite guidate arricchite da letture, momenti di riflessione e il concerto serale della violinista Valentina Marra con il suo live "L’amor che move il sole e l’altre stelle"

Le Visite Guidate della Casa Museo (durata circa 50 minuti) si terranno alle ore 10.30 del mattino e alle ore 18.00 del pomeriggio. E' consigliata la prenotazione al numero di telefono 380/4580810 e si ricorda che l'accesso al palazzo è consentito solo con GREEN PASS RAFFORZATO e mascherina FFP2.

La visita di Casa Comi è un viaggio immersivo alla scoperta del Poeta lucugnanese. Tra arredi storici, arazzi, librerie e preziosi volumi, il percorso guidato dai volontari dell’Associazione “Tina Lambrini – Casa Comi” consente di scoprire uno dei personaggi più significativi del ‘900 letterario salentino e pugliese. Per l'occasione il tour sarà arricchito dalla lettura di poesie e testi selezionati dai volontari.

Nel tardo pomeriggio, alle ore 19.30 circa, un momento di riflessione e di condivisione che avrà luogo nella saletta convegni del palazzo. Un omaggio all'opera di Comi con la lettura di poesie, lettere e appunti. Ricordando anche la figura di Tina Lambrini (l'angelo custode).

Alle ore 20.30 appuntamento con l'atteso concerto di Valentina Marra con il suo spettacolo musicale "L’amor che move il sole e l’altre stelle". L’amore, quell’amore che è principio e anima dell’universo, quell’amore che muove il sole e le stelle è il filo conduttore di questo viaggio in cui la musica di Valentina Marra, attraverso il violino e la musica elettronica, tocca le corde più profonde delle nostre anime.

Valentina Marra

Inizia a studiare il violino all'età di 6 anni. Nel 2003 si diploma e subito dopo viene ammessa al Corso di Alto Perfezionamento Orchestrale dell'Orchestra Giovanile Italiana presso la Scuola di Musica di Fiesole. Lì studia con i maestri Alina Company, Boris Baraz, Andrea Nannoni, Thomas Brandis e con l'orchestra si esibisce nei più grandi teatri sia italiani (Bologna, Modena, Pisa, Firenze, Torino ecc) che esteri (Berlino, Buenos Aires, Santiago, Cordoba ecc.). Ha frequentato numerosi corsi di perfezionamento con i maestri Angeleri, Pagliani e Alessandro Quarta. Nel 2007 si è  laureata in Discipline Musicali presso il Conservatorio "B. Maderna" di Cesena. Dal 2006 al 2013 ho fatto parte dell'Orchestra Giovanile "L.Cherubini" diretta dal M° R.Muti. Ha collaborato con numerose orchestre come l'Orchestra Sinfonica di Tenerife, l'Orchestra Teatro Petruzzelli, l'Orchestra della Magna Grecia e l'Orchestra Oles. Ho partecipato alla registrazione del disco "Mentre tutto scorre" dei Negramaro. Nel 2019 pubblica il suo primo album da solista OPHELIA (Miraloop Diamonds), una raccolta di brani per violino ed elettronica composti da lei stessa. È stata docente di violino presso i corsi preaccademici del Conservatorio di Lecce. Attualmente insegna presso l’Istituto Comprensivo di Racale e frequenta il Corso Accademico di II livello in Composizione di Musica Elettronica presso il Conservatorio “E. Duni” di Matera.

L’associazione “Tina Lambrini – Casa Comi” opera a Lucugnano dal 2018 ed è impegnata, grazie anche al patto di collaborazione sottoscritto con la Regione Puglia, il Polo Biblio-Museale di Lecce e la Provincia di Lecce, in percorsi e processi di fruizione, valorizzazione e promozione di Palazzo Comi - Casa Museo.

Tutti gli appuntamenti saranno ad ingresso libero (ma con prenotazione obbligatoria e posti limitati per rispettare la normativa anti-covid) e verranno promossi tramite la pagina facebook ufficiale di Palazzo Comi – Casa Museo (www.facebook.com/palazzocomi).

Per informazioni e prenotazioni contattare

380/4580810 (Simone)

0832/373553 (Biblioteca Girolamo Comi)

Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Facebook: www.facebook.com/palazzocomi

Covid Tricase - Dopo il record dei contagi della scorsa settimana (658 positivi), lo stato del contagio nella nostra Città resta sempre alto.

L'andamento mostra una tendenza al calo, ma molto lenta, mentre resta alto il numero dei contagi, sotto quota 600.

COVID dati del giorno: 29 marzo 2022

10.805 Nuovi casi

48.726 Test giornalieri

10 Persone decedute

Nuovi casi per provincia

Provincia di Bari: 3.353

Provincia di Bat: 768

Provincia di Brindisi: 979

Provincia di Foggia: 1.358

Provincia di Lecce: 2.838

Provincia di Taranto: 1.431

Residenti fuori regione: 47

Provincia in definizione: 31

116.924 Persone attualmente positive

653 Persone ricoverate in area non critica

38 Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

903.014 Casi totali

9.655.825 Test eseguiti

778.153 Persone guarite

7.937 Persone decedute

Casi totali per provincia

Provincia di Bari: 292.683

Provincia di Bat: 84.594

Provincia di Brindisi: 82.645

Provincia di Foggia: 136.624

Provincia di Lecce: 178.330

Provincia di Taranto: 118.746

Residenti fuori regione: 6.472

Provincia in definizione: 2.920

fonte Regione Puglia

Leo: liberalizzati i corsi da Operatore Socio Sanitario

“Era uno degli obiettivi che era mia intenzione perseguire nel corso di questo mio secondo mandato assessorile e che posso comunicare di aver raggiunto: oggi la Giunta Regionale, su mia proposta, ha approvato la delibera con cui si propone la modifica del Regolamento Regionale che disciplina la figura di Operatore Socio Sanitario e la sua formazione professionale. Grazie a questo intervento, nella nostra regione, gli enti di formazione professionale accreditati e in possesso dei precisi requisiti previsti dalla norma, potranno liberamente erogare il corso di operatore socio-sanitario in regime di autofinanziata e non esclusivamente a seguito del bando regionale”, fa sapere l’assessore all’istruzione, alla formazione e al lavoro della Regione Puglia Sebastiano Leo.

“Registriamo – continua l’assessore - una dinamica del mercato del lavoro rispetto alla figura professionale degli OSS ancora particolarmente vivace, con una elevata domanda di nuovi Operatori socio-sanitari nelle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private e nelle equipe dei servizi territoriali, ma anche una elevata domanda di formazione e di riqualificazione da parte di tanta forza lavoro. Le figure sanitarie e sociosanitarie sono richiestissime, c’è domanda ed è quindi necessaria offerta. Questo intervento – spiega Leo – ben si inserisce in quelle politiche di Governo regionale di sostegno all’ampliamento della formazione sanitaria e sociosanitaria, come i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università del Salento e la LUM e il potenziamento dei corsi di laurea in Infermieristica. La pandemia da Covid 19, d’altronde, ha ben rivelato la rarità di queste figure e la priorità della loro formazione nelle politiche regionali e nazionali”.

“Grazie a queste modifiche al Regolamento OSS, inoltre, mettiamo anche fine a quel triste fenomeno di emigrazione da parte di tanti pugliesi che, per conseguire il titolo, si sono spesso recati presso enti di formazione con sede in altre regioni italiane. Non a caso – spiega Leo – tra le modifiche apportate al regolamento abbiamo ampliato il riconoscimento di crediti che permettano agli interessati una riduzione del monte orario da frequentare in ragione del possesso di attestazioni in uscita da percorsi formativi pregressi e di esperienza lavorativa documentabile”.

“Infine – ha concluso l’assessore – la liberalizzazione dei corsi di formazione da OSS non esclude la possibilità da parte di Regione Puglia di Avvisi rivolti alle persone in condizioni di indigenza e quindi non in grado di coprire il costo del corso di formazione. Adesso le modifiche sono all’attenzione della competente Commissione Consiliare per il parere obbligatorio non vincolante secondo procedura d’urgenza come richiesto dalla Giunta Regionale”.

TRICASE, CHE FARE ?

In premessa sarebbe opportuno chiarire che buona parte delle decisioni sul passato, sul presente e sul futuro delle marine tricasine non è di esclusiva competenza delle amministrazioni locali. Lo stesso Piano Comunale delle Coste, approvato dal Consiglio Comunale di Tricase il 22/11/2016 (Deliberazione N. 59), ha dovuto seguire i principi e le norme del Piano Regionale delle Coste che disciplina le attività sul demanio marittimo e sulle zone del mare territoriale.

Se dovessimo, dunque, interrogarci su cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato del Piano Comunale delle Coste dovremmo certamente partire da un dato e cioè: il PCC prevede la possibilità di avere sui 9,04 km di costa ben sette SLS (Spiagge Libere con Servizi) e quattro SB (Stabilimenti Balneari). Alla data odierna il risultato è zero. Ovviamente le motivazioni sono tante, ciò nondimeno era prevedibile.

È innegabile, il mare è una risorsa. Tuttavia per tutto c’è un tempo e purtroppo il nostro è passato da almeno trent’anni. Alla data odierna le nostre marine, come l’intera costa, sono all’interno del Parco “Otranto-Tricase- S. M. di Leuca”, c’è da sei anni un PCC e di recente il Consiglio Comunale ha deliberato l’avvio dell’iter per l’istituzione dell’Oasi Blu. Pertanto, non ci sono grandi margini di azione.

E con specifico riferimento ad interventi sovrastrutturali sulla costa quali porto/piscina, ampliamento del porto o realizzazione di una piscina dietro Punta Cannone, per restare tra gli esempi da voi suggeriti, escludiamo a priori si possano realizzare; è impossibile, non si può continuare a gettare fumo negli occhi dei cittadini.

Idee per il Lungomare?

Anche sull’avanzare idee per il lungomare bisogna parlar chiaro. Sui 9,04 km di costa tricasina ben l’82% è ad “alta sensibilità ambientale”, e la parte restante a “media sensibilità ambientale”. Ci sono ampie zone a rischio idrogeologico e/o crollo. Un esempio le arcate della piscina di Marina Serra o il tratto di strada litoranea verso Marina di Andrano.

Più che di un lungomare sarebbe giusto e concreto parlare di una passeggiata sul modello della Marina di Andrano, accessibile a tutti, diversamente abili e anziani in particolar modo, come già previsto nel progetto “Balneazione in caso di disabilità”.

Ed in questo contesto, se ci si chiede “quale messaggio far passare a chi viene da fuori”, certamente fondamentale sarebbe capire la portata dei flussi turistici, rendicontare cioè il turismo effettivo. I dati reali sono sempre la cartina di tornasole. Chi, quanti e in quale periodo dell’anno vengono da fuori? Iniziamo con il porci queste domande…

E tra le tante, domandarsi come poter conciliare il passeggio in sicurezza con il traffico della marina. Ebbene, nella bozza del Piano Urbanistico Generale sono previste alcune soluzioni in tale direzione. D'altronde tutte le “sperimentazioni” fatte fin qui sono state fallimentari o provvisorie. Per realizzare piste per i pedoni serve spazio, per i parcheggi serve spazio, per le piste ciclabili serve spazio, senza quello si può fare poco o niente.

A questo punto della nostra analisi non possiamo non accennare alla tanto questionata costruzione esistente sul porto, il cosiddetto “ecomostro”.

La struttura è di proprietà privata ed è fatto notorio il contenzioso in corso tra la proprietà ed il Comune di Tricase. Molto dipenderà quindi dalle decisioni dell’attuale maggioranza a Palazzo Gallone. Una soluzione più celere potrebbe essere un percorso condiviso con i privati, sempre che ci sia la volontà di questi ultimi.

In conclusione, quali interscambi con altre realtà e con il Mediterraneo?

Anche su questo anzitutto sarebbe appropriato pesare le parole. Il porto di Tricase è una realtà ben diversa da quelle di Otranto o Gallipoli. E quando si parla di ampliare il porto si commette sempre lo stesso errore di pensare alla struttura e non a tutto il contesto. Per un porto più ampio servono strutture a monte, in primis strade larghe per giungere al mare.

Un servizio utile e poco costoso potrebbe essere un collegamento marittimo estivo con le isole greche, una su tutte Corfù. Per fare questo basterebbe mettere a bando, per quattro/cinque mesi, una decina di metri di banchina.

Il nostro slogan pensando al mare?

Tricase Porto e Marina Serra, un mare di pace.

La presidente Sonia Sabato

PARTITO DEMOCRATICO TRICASE

Tricase ha il dovere di recuperare l’importante ritardo che sconta rispetto alle altre comunità costiere che negli anni hanno lavorato e sviluppato politiche di attrazione turistica ben strutturate e tese alla valorizzazione dei luoghi.

Le marine, infatti, non devono più essere pensate come mete di passaggio ma, auspicabilmente come mete d’arrivo.

Per far questo, occorre intervenire obbligatoriamente su tre questioni fondamentali: la rigenerazione urbana dei luoghi, l’incentivazione alle attività turistico-ricettive e una programmazione di iniziative ed eventi turistico-culturali che ne favoriscano l’incoming.

Come Partito Democratico crediamo che la conformazione territoriale delle marine di Tricase imponga scelte sempre più incisive e non più rinviabili fra cui certamente la strutturazione di un sistema di mobilità alternativa che ci consenta di liberare la costa dal traffico veicolare cui siamo abituati da decenni. Per far ciò, è fondamentale partire dall’individuazione di aree pubbliche da destinare a parcheggi d’interscambio cui legare il rafforzamento del trasporto pubblico.

Ciò consentirà di liberare spazi da destinare alla libera fruizione (piazzette, aree di sosta, punti d’osservazione) e offrire le nostre bellezze naturalistiche e paesaggistiche ai turisti e ai cittadini che - mediante il censimento, la riqualificazione e la valorizzazione delle discese a mare (con apposizione di apposita segnaletica verticale turistica) – potranno assaporare appieno il nostro mare.

Tricase Porto, per noi, non è a sé stante: abbiamo chiesto ai nostri amministratori di lavorare ad un sistema di attrazione turistica che guardi sempre più a Tricasecome città di borgo e mare, legati da strade e tratturi che hanno la necessità di essere riqualificati e valorizzati, incentivando così il turismo lento e consapevole.

L’attività laboriosa delle diverse associazioni già esistenti, le imprese  presenti e costituende,i privati interessati e l’attenta regia dell’amministrazione comunale, possano creare terreno fertile per far attecchire le numerose iniziative turistico culturali che consentiranno un vero e proprio slancio della  marina.

Dal dialogo possono nascere idee interessanti: così è accaduto, ad esempio, con la costruzione delle progettualità presentata “Salento Outdoor” nell’ambito del CIS Brindisi-Lecce-Costa adriatica, che ci auguriamo vengano inserite nel redigendo Piano degli investimenti da parte dell’Agenzia per la Coesione territoriale.

Un Porto e – più in generale – una costa sempre più legata al centro cittadino con sistemi di trasporto efficienti ed efficaci che consentano di abbandonare le auto, la rinascita dei luoghi attraverso miglioramenti infrastrutturali e la rinaturalizzazione di alcuni punti e scorci fortemente attrattivi, l’incentivazione della mobilità lenta e dolce con due ciclovie e la riqualificazione dei tratturi e delle strade rurali.

Questo serve – a nostro avviso – per rilanciare Tricase Porto in ottica di posizionamento nel mercato turistico.

È evidente che siamo nel caso di un sistema di promiscuità esistenti fra aree pubbliche, aree demaniali e aree private. È altrettanto inequivocabile che questioni come l’accessibilità dei luoghi di Tricase Porto possano essere risolti attraverso iter di semplificazione delle progettualità in corso o per quelle che verranno programmate. Per far questo, occorre necessariamente lavorare sulla pianificazione urbanistica e portare a compimento i relativi percorsi amministrativi.

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