di Alessandro DISTANTE
Tanti i progetti che si accavallano e ci fanno sognare. I fondi del PNRR, i bonus facciate, gli ecobonus e tanto altro; tutto ci proietta ad una Tricase più bella, alle nostre Marine rigenerate e valorizzate, finalmente meta di turisti non solo durante l’estate ma per tutto l’anno, richiamati dalle tante attrazioni, dal kajak al volo dell’angelo, dalla piscina rimessa a nuovo all’osservatorio astronomico, dalle vie francigene alle piste ciclabili da Otranto fino a Leuca.
E poi la felice intuizione dell’Amministrazione di un intervento deciso non solo sul centro storico ma anche su Tricase Porto e Marina Serra, puntando sul loro sviluppo; la netta dichiarazione del Sindaco a favore della 275 con il passaggio ad Ovest. Ed ancora un progetto condiviso con altri Comuni ed un altro ancora più ampio con tutti i Comuni da Brindisi a Leuca.
Insomma un clima di apertura ed un’aria di ripresa, dopo la lunga parentesi del Covid.
Eppure questi progetti e questi sogni vengono turbati dalle cronache e dalle immagini di Paesi neppure tanto lontani: crolli, distruzioni, bombe, fughe, pianti e disperazione. Sogni, futuro? Niente di tutto questo. La paura per un passato che ritorna all’improvviso.
Una notizia di casa nostra sembra emblematicamente racchiudere questo contrasto tra il futuro e il passato, tra la bellezza e la distruzione, tra i sogni e le paure: durante i lavori per ridare bellezza alla Chiesa Madre è crollato un pezzo del campanile.
Certo, è avvenuto per un incidente, ma quell’episodio condensa il contrasto degli opposti: valorizzazione e distruzione, malgrado l’arcobaleno che domenica scorsa ha abbracciato Tricase.
Giornata dedicata alle vittime del Covid, Emiliano: “Uniti nel ricordo e nell’impegno a tutela della vita e della salute”
In arrivo il nuovo decreto sulla gestione endemica dell’epidemia
“Siamo uniti in questa giornata nel ricordo e nell’impegno incessante per la tutela della salute e della vita dei cittadini contro il Covid. Mi vengono in mente volti, storie, vicende che hanno lasciato un segno indelebile. Tutto il nostro lavoro è stato sempre incentrato a salvare il maggior numero di vite da questo virus terribile. Portiamo nel cuore tutti i pugliesi ed esseri umani che non ci sono più rinnovando la nostra determinazione a non abbassare la guardia di fronte a questa pandemia. La pandemia non cessa con la fine dello stato di emergenza, ma richiede da parte di tutti attenzione e responsabilità in particolar modo nei confronti di chi è più fragile proprio nella prospettiva di un progressivo superamento delle restrizioni”.
Sono le parole del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nella Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid19.
Rispondendo alle domande dei giornalisti a margine di una conferenza stampa, il presidente ha anche dichiarato: “Tra qualche ora verrà pubblicato il Decreto in cui la dichiarazione per lo stato di emergenza per pandemia per il Covid viene trasformata in un decreto di gestione endemica dell’epidemia. Quindi vengono richiesti una serie di provvedimenti connessi a questo decreto, che devo adottare direttamente. Quindi devo essere vicino allo staff e agli assessorati che devono gestire questo passaggio delicatissimo. Si aggiunga anche che sono il commissario delegato dal Governo per l’accoglienza degli ucraini, compito che diventa ogni giorno più importante. Fino a questo momento, sono circa un migliaio le tessere STP per l’assistenza sanitaria gratuita ai cittadini stranieri giunti in Puglia”. Sul futuro del Presidio per le maxi emergenze alla Fiera del Levante di Bari, Emiliano ha affermato che “non si può pensare, con gli orizzonti di guerra che abbiamo, di chiudere centocinquanta rianimazioni, due sale operatorie, TAC e radiologie. È un ospedale che è in grado di far fronte a qualunque tipo di emergenza, e comunque ovviamente il decreto in preparazione salvaguardia tutte le strutture costruite in tutte le regioni di Italia, in deroga alle regole di autorizzazione e accreditamento e quindi salvaguarda anche questa struttura, che viene ritenuta strategica. In Lombardia per esempio – ha concluso Emiliano - è talmente importante avere una struttura del genere che stanno smontando dalla fiera e la stanno rifacendo in una caserma militare. Perché, data la situazione epidemiologica, è ancora assolutamente necessaria”.
In Puglia sono stati registrati dall’inizio della pandemia 822.949 casi totali covid, 7.850 deceduti e 718.606 guariti (dato aggiornato ad oggi).
Il dato complessivo dei decessi rispetto alla popolazione (tasso di mortalità Covid19) per la Puglia è pari a 2 casi su mille abitanti, rispetto a una media nazionale di 2,7 casi su mille abitanti. (Fonte dati: Dipartimento nazionale Protezione civile, periodo da inizio pandemia al 16/03/22. Grafico in allegato).
Venerdì, 18 marzo 2022
COVID: attualmente positivi
fonte Asl Lecce
ALESSANO 175
ALEZIO 147
ALLISTE 128
ANDRANO 132
ARADEO 221
ARNESANO 68
BAGNOLO DEL SALENTO 36
BOTRUGNO 101
CALIMERA 150
CAMPI SALENTINA 234
CANNOLE 54
CAPRARICA DI LECCE 42
CARMIANO 288
CARPIGNANO SALENTINO 83
CASARANO 469
CASTRI' DI LECCE 63
CASTRIGNANO DEI GRECI 68
CASTRIGNANO DEL CAPO 199
CAVALLINO 308
COLLEPASSO 107
COPERTINO 470
CORIGLIANO D'OTRANTO 160
CORSANO 132
CURSI 73
CUTROFIANO 189
DISO 87
GAGLIANO DEL CAPO 234
GALATINA 643
GALATONE 330
GALLIPOLI 454
GIUGGIANELLO 44
GIURDIGNANO 41
GUAGNANO 126
LECCE 2.255
LEQUILE 222
LEVERANO 250
LIZZANELLO 384
MAGLIE 305
MARTANO 184
MARTIGNANO 29
MATINO 389
MELENDUGNO 208
MELISSANO 133
MELPIGNANO 44
MIGGIANO 92
MINERVINO DI LECCE 109
MONTERONI DI LECCE 279
MONTESANO SALENTINO 69
MORCIANO DI LEUCA 92
MURO LECCESE 123
NARDO' 526
NEVIANO 74
NOCIGLIA 120
NOVOLI 254
ORTELLE 68
OTRANTO 134
PALMARIGGI 65
PARABITA 189
PATU' 41
POGGIARDO 158
PRESICCE-ACQUARICA 202
RACALE 217
RUFFANO 328
SALICE SALENTINO 156
SALVE 85
SANARICA 56
SAN CESARIO DI LECCE 297
SAN DONATO DI LECCE 166
SANNICOLA 100
SAN PIETRO IN LAMA 91
SANTA CESAREA TERME 67
SCORRANO 288
SECLI' 55
SOGLIANO CAVOUR 100
SOLETO 140
SPECCHIA 165
SPONGANO 101
SQUINZANO 316
STERNATIA 67
SUPERSANO 168
SURANO 53
SURBO 456
TAURISANO 243
TAVIANO 255
TIGGIANO 48
TREPUZZI 450
TRICASE 549
TUGLIE 107
UGENTO 242
UGGIANO LA CHIESA 136
VEGLIE 283
VERNOLE 147
ZOLLINO 56
SAN CASSIANO 77
CASTRO 37
PORTO CESAREO 135
Venerdì, 18 marzo 2022
fonte dontoninovescovo.it
Era il 18 marzo 1935. Alessano metteva alla luce l’ennesimo figlio, anche lui destinato a fare i conti con la povera condizione meridionale. Quella del sud è una realtà difficile da spiegare, è una “croce” ormai radicata da secoli in una avversa congiuntura storico-sociale che, accompagnata anche da pochi ed inefficaci interventi di natura politica, non ha permesso di allontanare il meridione dal suo antico stato di arretratezza. Anche Alessano è coperta dall’ombra di questa croce.
L’abitazione della famiglia Bello era sistemata in via Scipione Sangiovanni, al numero civico 17. E fu proprio lì che il piccolo Tonino aprì gli occhi al sole consegnando all’anagrafe, e alla storia, il suo nome: Antonio Giuseppe Mario Bello. Il papà, Tommaso, in passato era già stato sposato e da quel matrimonio erano nati due figli maschi: Giacinto Antonio Carmine e Vittorio Nunzio Emilio. Rimasto poi vedovo, sposò in seconde nozze Maria Imperato dalla quale ebbe altri tre bambini. Tonino fu il primo a nascere, e a lui seguirono in ordine Trifone Nazzareno e Marcello Fernando.
Tommaso, che era maresciallo dei carabinieri in congedo, fece appena in tempo a mettere al mondo i suoi tre cari pargoletti perché da loro, e dalla moglie Maria, dovette veramente congedarsi per sempre. La stessa sorte toccherà ai due figli del primo matrimonio. Carmine, che era radiotelegrafista sui MAS, morirà per infarto a Milano, nell’abitazione della sua fidanzata. Vittorio, cannoniere in Marina, perderà la vita in seguito all’affondamento della corazzata “Roma”. Era in pieno svolgimento la grande guerra.
Arrivarono per Tonino i tempi destinati a ricevere i primi sacramenti. Battesimo e Cresima gli furono amministrati nella chiesa di Alessano, a volte designata come la cattedrale del paese. Fu proprio in questo luogo che Tonino cominciò a muovere i primi passi di un lungo cammino, imparando di certo qui il passo degli “ultimi” che lo porterà alla sequela di Cristo.
Nel giorno della Prima Comunione
I primi passi nella vita sono sempre i più difficili e non raramente si è soli in questa circostanza; Tonino, invece, ebbe attorno a sé qualcuno che intuì in lui inclinazioni particolari. Don Carlo Palese, per esempio, che era il parroco del paese, aveva già capito che in quel ragazzo si sarebbe realizzato un grande progetto e lo seguiva con particolare attenzione nella sua crescita spirituale. Anche la mamma, la signora Maria, vuole la sua parte nell’aver accreditato al proprio figliolo una giusta strada. Anzi, fu lei a confidare al parroco, don Carlo, le sue intenzioni su quello che sarebbe stato di Tonino.
Infatti, quando il ragazzo terminò le elementari, i parenti non avevano alcun minimo sospetto di ciò che sarebbe accaduto. Per loro era normale pensare che Tonino frequentasse la scuola media nel proprio paese. Rimasero invece stupefatti quando vennero a sapere che il ragazzo stava per essere avviato al seminario diocesano di Ugento, dove avrebbe dovuto compiere gli studi ginnasiali. Questo fu deciso dalla mamma, e Tonino consenziente rimase contento.
Nel paese, intanto, il piccolo Tonino aveva già iniziato a conoscere la “sua” gente. Coetanei e adulti divennero subito i suoi privilegiati interlocutori. Nel tempo libero anche il mare diventò la sua grande passione. Le lunghissime nuotate e gli interminabili tuffi nel mare di Leuca lo vedevano assoluto protagonista di vere e proprie gare con amici. Nel nuoto non aveva rivali, era il migliore. Anche da adulto conserverà questo entusiasmo per il mare. Quando il tempo e il lavoro gli concedevano un po’ di tregua, ne approfittava per trasferirsi nella sua terra d’origine dove trascorreva brevi vacanze a nuotare nel mare di Santa Maria di Leuca. Tutta l’infanzia fu da Tonino vissuta nella semplicità e nell’umiltà, e in quei valori si forgiò il suo animo e la sua personalità. Era ormai pronto a realizzare quel grande progetto che si stava manifestando per volontà di sua madre. Intanto la seconda guerra mondiale era da poco finita. La miseria, la disoccupazione, le distruzioni furono anche in Italia le sue conseguenze. La gente iniziò a trovare fortuna altrove, lasciando le proprie città per recarsi in terre lontane. Anche per Tonino giunse il giorno della partenza, il seminario di Ugento apriva le sue porte al novellino alessanese. Qui iniziò una nuova vita...
Dalla pagina facebook del sindaco Antonio De Donno
Approvato il piano degli intervento dell’Area interna “ Sud Salento” per il miglioramento dell’accessibilità e sicurezza stradale.
A Tricase 200mila euro per i lavori di sistemazione e messa in sicurezza dell’incrocio tra via Einaudi e via Brenta nella frazione di Depressa.
L’assemblea dei sindaci dell’area interna “ Sud Salento”, convocata dal presidente Stefano Minerva e coordinata dal consigliere provinciale delegato Ippazio Morciano, si è riunita e ha approvato il Piano degli interventi della Provincia di Lecce tesi al miglioramento dell’accessibilità e alla sicurezza stradale dell’Area interna Sud Salento. Fra i 17 Comuni beneficiari anche la nostra Tricase, con i lavori di sistemazione e messa in sicurezza dell’incrocio tra via Einaudi e via Brenta nella frazione di Depressa. Siamo consapevoli della pericolosità di quell’incrocio.
Ecco perché abbiamo voluto fortemente che l’intervento fosse inserito nell’ambito della costruzione del Piano di investimenti dell’Area interna.
Adesso non ci resta che attendere la validazione del Piano da parte del Ministero competente!