Mercoledì, 27 aprile 2022

Dovrebbero essere intorno a quota 200, in lieve calo rispetto alla scorsa settimana (260), i positivi al Covid a Tricase.

Secondo gli esperti “i numeri dei contagi sono ancora alti, ma l'alto numero di vaccinazioni e di persone guarite possono impedire una ripresa dell'epidemia".

Si avvicina l'1 maggio - e con lui si allenteranno ancora di più le regole per la gestione del Coronavirus, con le disposizioni attuali che in sostanza vedranno cadere quasi tutti gli obblighi riguardanti il Green pass e le mascherine

COVID: Dati del giorno: 27 aprile 2022

8.030 Nuovi casi

37.593 Test giornalieri

24 Persone decedute

Nuovi casi per provincia

Provincia di Bari: 2.915

Provincia di Bat: 498

Provincia di Brindisi: 838

Provincia di Foggia: 959

Provincia di Lecce: 1.370

Provincia di Taranto: 1.336

Residenti fuori regione: 91

Provincia in definizione: 23

105.409 Persone attualmente positive

568 Persone ricoverate in area non critica

28 Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.053.835 Casi totali

10.480.166 Test eseguiti

940.173 Persone guarite

8.253 Persone decedute

Casi totali per provincia

Provincia di Bari: 345.171

Provincia di Bat: 94.773

Provincia di Brindisi: 98.255

Provincia di Foggia: 155.460

Provincia di Lecce: 209.072

Provincia di Taranto: 139.941

Residenti fuori regione: 7.832

Provincia in definizione: 3.331

Mercoledì, 27 aprile 2022

Nella Scuola con Amore

Presentazione del libro del professore Ercole Morciano

Il prof. Morciano: “Il mio ultimo libro che sarà presentato questa sera alle ore 19.00 nelle scuderie di palazzo Gallone a Tricase, racconta la cronistoria dell'UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi) di Tricase e del Capo di Leuca dal 1976 a oggi; in prospettiva vi sono cenni sulla storia della scuola in Italia dal dopoguerra ad oggi. Invito amiche ed amici a passare una serata diversa. Il libro è dedicato alla memoria del prof. Salvatore Cassati, preside, sindaco e personaggio storico di Tricase”.

Sin dal 1976 è presente a Tricase la sezione locale dell'UCIIM ( Unione Cattolica Italiani Insegnanti, Dirigenti , Educatori, Formatori). Il direttivo ha voluto proporre la presentazione del libro del professore Ercole Morciano sulla cronistoria di questi 46 anni di presenza discreta e nello stesso tempo attenta e propositiva nel mondo della scuola, ma anche nelle famiglie degli studenti e nella società intera.

Dopo l’introduzione della presidente di sezione professoressa Rosa Nesca ed i saluti da parte del sindaco Antonio De Donno, Mimmo Turco ( delegato vescovile Cdal), del consulente ecclesiastico don William Del Vecchio e dell’autore del libro, il professore Ercole Morciano, vi sarà l’intervento del professore Monsignor Salvatore Palese, vicario episcopale alla cultura della diocesi Ugento-S.M.di Leuca.

A seguire terrà la sua relazione la dottoressa Lucrezia Stellacci, presidente regionale UCIIM.

Concluderà il convegno S.E. Mons. Vito Angiuli, vescovo di Ugento S.M.di Leuca

Articolo tratto da Nuovo Quotidiano di Puglia

Deposito bancario pro capite a Tricase

31.12.2019                11.344 euro

31.12.2020                14.427

31.12.2021                16.969

var.2021 su 2019        5.626

var.% 2021 su 2019   49,60%

La rapida ripresa dopo l’allentamento delle misure restrittive, ma anche l’incertezza sul futuro, i decreti per alimentare la liquidità e la sospensione delle rate dovute per le cartelle fiscali hanno incrementato i depositi bancari: è stata una crescita record quella registrata negli ultimi due anni.

I risparmi di famiglie e imprese, custoditi negli sportelli bancari, sono cresciuti di circa due miliardi di euro. Sui conti correnti delle banche salentine si è arrivati a quota 8,9 miliardi di euro, a cui si aggiungono i libretti e gli altri strumenti di risparmio delle Poste, per un totale di 15,2 miliardi di euro nella sola provincia di Lecce, mentre il Paese continuava a fronteggiare gli effetti della pandemia da Covid-19.

L’Osservatorio economico Aforisma, diretto da Davide Stasi, ha elaborato i dati dei depositi bancari pro-capite, al fine di stilare la classifica dei territori dove si è risparmiato di più, rilevando che l’aumento delle somme accantonate, in alcuni casi, è stato davvero esponenziale. Sono stati presi in esame i maggiori centri della provincia, per numero di abitanti e con almeno tre o quattro sportelli bancari (incrociando più database e i dati aggiornati di Istat e Bankitalia).

Da una prima analisi, emerge che alcuni Comuni costieri sembrerebbero stati particolarmente avvantaggiati dal ritorno degli stranieri nel Salento, dopo l’allentamento delle misure restrittive.

È il caso di Otranto che ha visto crescere i depositi bancari pro-capite del 64,4 per cento (da 9.737 euro a 16.012); Gallipoli del 49,7 per cento (da 10.509 a 15.730) e Tricase del 49,6 per cento (da 11.344 a 16.969). «La maggiore liquidità – spiega Davide Stasi, direttore dell’Osservatorio – è stata anche una reazione alle misure restrittive imposte al fine di contenere la diffusione delle varianti del nuovo coronavirus. La raccolta bancaria è stata sorprendente, tenuto conto che è avvenuta in un periodo fortemente condizionato dall’emergenza sanitaria.

Il fenomeno va osservato, dunque, da più punti di vista.

Da un lato, c’è la ripresa dopo mesi lockdown, nonché l’effetto diretto delle misure di sostegno alla liquidità introdotte a tutela di famiglie e imprese (decreto Cura Italia e successivi), oltre alle iniziative dell’Associazione bancaria italiana (Abi), tra moratorie dei crediti e piani dilazionati di ammortamento.

Si affiancano, poi, i prestiti garantiti e le sospensioni dei pagamenti di tasse, cartelle e contributi. Dall’altro lato – aggiunge Stasi – c’è stata anche l’incertezza generale, con gli spettri di una temuta riduzione dei redditi e il continuo rinvio degli investimenti. Questo atteggiamento fortemente prudenziale ha portato ad accantonare ulteriore liquidità precauzionale».

Nella speciale classifica, dopo Otranto, Gallipoli e Tricase, figurano Poggiardo con una crescita del 49,4 per cento (da 8.276 a 12.365); Casarano del 39,3 per cento (da 11.685 a 16.276); Maglie del 38,5 per cento (da 24.474 a 33.885); Ugento del 35 per cento (da 6.678 a 9.012); Veglie del 34,7 per cento (da 7.230 a 9.741); Nardò del 34 per cento (da 8.527 a 11.426); Martano del 33 per cento (da 11.984 a 15.943); Taurisano del 31,5 per cento (da 5.180 a 6.813); Galatina del 31,3 per cento (da 12.178 a 15.990); Campi Salentina del 29,6 per cento (da 7.806 a 10.120); Monteroni del 27,6 per cento (da 5.295 a 6.756).

di Giuseppe R. PANICO

Diceva l’imperatore Vespasiano, intendendo far cassa anche sulle latrine: “Pecunia Non Olet”, il denaro non puzza.

Un po’ più tardi, altri aggiungevano: “il Denaro è lo Sterco del Diavolo”, ma, non puzzando nemmeno per loro, ne facevano incetta o per uso personale o per quelle grandi opere architettoniche, culturali e benefiche che abbelliscono e nobilitano la nostra civiltà e la nostra città, come le tante chiese ora restaurate.

Da sempre poi il denaro, guadagnato da tanti, con lavoro, sudore e sacrifici, viene sottratto o con le tasse, o con il raggiro, anche politico, consentendo a furbi o disonesti di vivere a spese altrui.

Sbirciando poi nel bilancio delle regioni, vediamo che molte, compresa la nostra e dunque il Salento, usufruiscono di contributi governativi provenienti anche dalle rimesse economiche di regioni più laboriose e produttive.

Sono quelle del Nord, considerate spesso una elongazione manufatturiera della Germania o un sostegno alla sua industria ed efficienza.

Se poi vediamo di cosa queste hanno bisogno per continuare a produrre, risalta l’esigenza, oltre che di tanti nostri bravi giovani ivi migrati, di un continuo flusso di energia a costi sostenibili.

Energia ora poco disponibile, per assenza di un programma energetico nazionale, di errate scelte del passato, di un ambientalismo radicale ed infine per una feroce guerra di aggressione che ha quasi diviso in due l’umanità.

Una democratica (la nostra), basata su rispetto dei diritti umani, avanzata economia scientifica e manifatturiera ed ora schierata con l’Ucraina, ed una autocratica e invasiva, che considera i nostri valori come grave decadenza civica e morale, e con una economia frutto di grandi risorse naturali.

Ai riconosciuti disastri, si è dovuto correre ai ripari, cambiando teste politiche o idee che in quelle teste albergavano e partecipando, contro la guerra, a una nuova fase politica europea che tanto ricorda la: “Diplomacy and a Big Stick”, “diplomazia, ma con in mano un grosso bastone”, (sanzioni ed armi) di un tempo.

Come anche importando energia da altri paesi, produrla localmente in modo più intensivo, ma senza troppo inquinare o deturpare, e adattandosi a un modello di vita meno dispersivo. Ed è qui che sorgono le potenzialità del nostro Salento con le sue risorse naturali di mare, sole e vento.

Non solo per il turismo, peraltro indebolito, oltre che per virus e guerra, dalle nostre ataviche inefficienze, ma anche come fonti rinnovabili per produrre (oltre che far transitare) più energia a beneficio delle industrie già produttive e dell’intera economia nazionale.

Le grandi guerre o crisi hanno sempre portato, dopo distruzioni, violenze e povertà, ad una pace da ricostruire su nuovi assetti geopolitici, progressi tecnologici ed economie. Favorire dunque e non certo ostacolare, come per la TAP a Melendugno, i parchi eolici e/o fotovoltaici, compresi quelli sul nostro mare, sarebbe dunque il nostro prezioso contributo per le aziende che producono reddito anche per noi, per i nostri ragazzi che ivi lavorano, per il nostro presente, basato anche sulle rimesse statali, per la nostra indipendenza energetica e per la salvaguardia dell’ambiente grazie a più fonti rinnovabili.

Un Salento, dunque. più “energetico “, che esporta chilowatt, quasi in riconoscimento di quei contributi che vanno ben oltre il reddito locale, ed importa turismo. L’esperienza del gasdotto TAP, ora strategico, ci dice infatti che il turismo locale (come altrove, con gasdotti sottoterra o piattaforme al largo) non ne sta affatto risentendo, come da noi non ne risentirebbe per un po’ di pale lontane sul mare. Più pecunia o sterco del diavolo o PIL, sono in fondo quello che le buone imprese produrrebbero con il nostro gratuito sole, mare e vento.

Con conseguenti maggiori rimesse statali per il nostro benessere, compreso l’attuale rifacimento di tante facciate pubbliche (chiese, palazzi etc.) e private (case, ville etc.) o pagarci il prestito dei finanziamenti PNRR.

25 APRLE... Auguri libertà !

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