Mercoledi, 6 aprile 2022

Aurispa Libellula perde 3-0 in trasferta con Aci Castello

Trasferta siciliana amara per Aurispa Libellula che, nel recupero con Aci Castello valido per la 10a giornata del girone blu di Serie A3 Credem Banca, perde 3-0 senza entrare mai in partita e si vede superare in classifica proprio dai siciliani. Aurispa Libellula, nell’ultima giornata di campionato dovrà rispettare il turno di riposo, per cui non avrà la possibilità di migliorare la classifica e dovrà attendere gli altri risultati per la definizione della griglia playoff.

Aci Castello – Aurispa Libellula 3-0 (25-17; 25-15; 25-22).

Sistemia Aci Castello: Cottarelli 2, Zappoli Guarienti 15, Smiriglia 3, Lucconi 20, Gradi 6, Frumuselu 2, Vintaloro, Battaglia, Maccarrone (L). Pappalardo, Andriola. All. Kantor.

Aurispa Libellula: Bruno Vinti 7, Martin Kindgard 4, Nicolò Casaro 8, Graziano Maccarone 5, Giancarlo Rau, Paolo Cappio (L), Francesco Fortes 8, Enrico Scarpi 4, Enrico D’Alba, Francesco Giaffreda (L), Lorenzo Persichino, Fiorenzo Melcarne. All. Darraidou Vice All. Barone.

Arbitri: Roberto Guarneri, Fabio Scarfò

Uff. Stampa Aurispa Libellula Lecce

A Tricase la situazione sembra, per ora, essere leggermente più tranquilla, ma comunque molto delicata.

I contagi da Covid sono in calo.

I positivi dovrebbero essere meno di 500.

Situazione leggermente migliorata rispetto alla scorsa settimana dove i positivi erano 627

COVID,DATI DEL GIORNO: 05 APRILE 2022

8.441 Nuovi casi

62.971 Test giornalieri

16 Persone decedute

Nuovi casi per provincia

Provincia di Bari: 2.967

Provincia di Bat: 513

Provincia di Brindisi: 888

Provincia di Foggia: 1.089

Provincia di Lecce: 1.759

Provincia di Taranto: 1.162

Residenti fuori regione: 46

Provincia in definizione: 17

114.657 Persone attualmente positive

690 Persone ricoverate in area non critica

40 Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

947.421 Casi totali

9.899.150 Test eseguiti

824.749 Persone guarite

8.015 Persone decedute

Casi totali per provincia

Provincia di Bari: 307.451

Provincia di Bat: 87.688

Provincia di Brindisi: 87.056

Provincia di Foggia: 142.101

Provincia di Lecce: 188.829

Provincia di Taranto: 124.489

Residenti fuori regione: 6.782

Provincia in definizione: 3.025

Le associazioni Leones Alessano, Adovos Alessano e Compagnia Latomo Massa con il patrocinio della Regione Puglia, della provincia di Lecce e del Comune di Alessano, organizzano un evento unico.

Una storia senza tempo che ci verrà raccontata da due cantori d'eccezione: Don Tonino Bello e San Francesco. Rivivremo i momenti salienti della vita di Gesù che si svolgeranno sul "SENTIERO DELLA PACE", colonna portante della missione apostolica di Don Tonino Bello, e tema quanto mai attuale.

Vi aspettiamo il 9-10-17-24 Aprile a partire dalle 18:30 presso l' #insediamentorupestremacurano.

È possibile prenotare la visita al percorso, per tutte le giornate, nei seguenti orari

18:30 - 19:15 - 19:45 - 20:30 - 21:15

Scrivendo un messaggio Facebook o Instagram alle nostre pagine oppure scrivendo un messaggio WhatsApp al numero 328 41 82 774

Vi aspettiamo per percorrere tutti insieme il "Sentiero della PACE"

Lunedi, 4 aprile 2022

Si scaglia contro l’arbitro e lo scaraventa a terra.

E’ domenica 3 aprile 2022. Siamo a Bagnolo del Salento.

E’ un pomeriggio di ordinaria follia.

Un’aggressione in piena regola, come confermano alcuni tifosi che stavano assistendo alla partita.

Al triplice fischio che segna la fine della gara - un giocatore del Guagnano, relegato in panchina come riserva si è lanciato contro l’arbitro colpendolo e scaraventandolo a terra con una violenza inaudita.

Il fatto si è verificato domenica pomeriggio a fine partita, sul terreno di gioco di Bagnolo del Salento, al termine della gara di Terza categoria tra i padroni di casa e il Soccer Guagnano.

L’autore del gesto dovrebbe essere un 16enne della formazione del Guagnano.

Un episodio di una violenza inaudita che lascia tutti sbigottiti.

Una fase di gioco della sfida

Per dovere di cronaca ricordiamo che la partita è stata vinta per 1 a 0 dal Bagnolo e non possiamo non menzionare che l’arbitro ha gestito ogni singolo momento di nervosismo in campo in maniera sufficiente

di Giuseppe R.PANICO

La guerra di aggressione in Ucraina sembra ormai uno scontro fra due civiltà.

Una occidentale, basata su libertà, democrazia e libera informazione, l’altra su sistemi dittatoriali e repressivi che tutto sorvegliano, limitano, reprimono e considerano l’Occidente come un’entità disunita, in preda al suo autodistruttivo “populecopacifismo”, a grave crisi di efficienza e perdita di antichi valori.

Ai consueti flussi migratori, va intanto sommandosi quello, quasi biblico, dall’Ucraina, in grandissima parte donne e minori, probabili vedove e orfani di mariti e padri rimasti a combattere proprio per quei valori spesso da noi trascurati perché dati per certi e durevoli.

Sarà ben difficile ritornare alla pace di poche settimane fa; probabile la resa del paese aggredito e l’instaurarsi nel mondo di una nuova guerra fredda con più veloce corsa agli armamenti (già in atto in alcune potenze emergenti e nel nostro Mediterraneo). Ne soffrirà la globalizzazione, il benessere economico raggiunto, la transizione ecologica e la sicurezza per il domani.

In un contesto geopolitico, ora in rapida evoluzione e carenza di beni primari, la politica nazionale, che già rappresenta l’Italia come l’anello debole di un’Europa già priva di politica estera e difesa comune, non potrà essere più la stessa, almeno nelle priorità della spesa pubblica.

La Difesa assorbirà più risorse, ambientalismo ed ecologia dovranno confrontarsi con l’urgenza dell’autonomia energetica e l’assistenza a vaste folle di profughi e alla stessa Ucraina assorbiranno altre rilevanti risorse.

Il tutto nel contesto economico di una crescente povertà, di uno spaventoso debito pubblico, di una burocrazia la più inefficiente in Europa, dopo la Grecia, di una popolazione spesso abituata, più che a produrre ricchezza a beneficio del paese, ad accaparrarsi bonus di ogni tipo, elargiti da una politica famelica di consenso immediato.

In tale nuovo contesto di guerra e post-guerra, anche i criteri per l’impiego dei fondi del PNRR saranno probabilmente rivisti, come pure altri impegni di spesa. Sperabilmente non quei progetti già così in ritardo nel nostro Salento, come la SS275 e l’ammodernamento (se non soppressione per scarsissimo costo/efficacia) di tratti FSE.

Compresi poi quelli sul nostro territorio e costa, di recente pubblicizzati, certamente auspicabili ma, sperabilmente, meglio esaminati in un pubblico dibattito ed esame della loro valenza verso il nostro sviluppo economico.

Sviluppo già da reindirizzare, ove dimostratosi inefficace (Piano Coste); da completare, ove già approfondito in passato, attraverso ingenti spese, partecipazione pubblica e motivate osservazioni di decine di tecnici (PUG di ben due amministrazioni fa); da riprendere o eliminare del tutto, dopo tante spese e contenziosi (palazzetto dello sport, distribuzione acque reflue etc.).

Come anche valutare ciò che sarebbe necessario mantenere nell’ambito della gestione pubblica, alienando o assegnando il resto a terzi, con ritorno economico, il resto (locali pubblici, terreni o infrastrutture disattivate etc.).

Focalizzandosi poi su ciò che sarebbe necessario e rapidamente attuabile per il turismo e la concreta valorizzazione delle marine. Sempre propagandata, mai attuata e soggetta a un sostanziale immobilismo che privilegia di fatto chi è già favorevolmente insediato in loco ma impoverisce l’intera comunità cittadina, se finanche si trascura il sano utilizzo di un porticciolo e la definizione di così già restrittivi piani particolareggiati.

E ‘ormai primavera e il turismo, in gran parte di prossimità e modeste risorse fa già capolino. Certamente è difficile attrarre e trattenere quello di più alte pretese, quando tante strade sono un pericoloso colabrodo, i parcheggi un problema, la stazione ferroviaria, già priva di passeggeri, non è resa degna neanche di un “bonus facciate” e un po’ di pittura.

Gli oleandri sulla litoranea Serra-Rio, piantati dai nostri nonni anche per ombreggiare una panoramica passeggiata, volutamente ridotti ora a miseri spuntoni accanto a diroccati muri a secco e increduli turisti in bici.

Il belvedere sul Calino che accoglie chi arriva dalla litoranea ma per decenni utilizzato come discarica pubblica poi, solo su ripetute insistenze di un privato, dotato di qualche paletto e recinsione, aspirerebbe, insieme a tante altre attrazioni su costa o scogliera, ad uno status compatibile con una vera vocazione turistica.

Se non possiamo fare la pace con chi vuole la guerra e, convinto della nostra decadenza, distrugge vite, città e valori altrui, potremmo almeno farla, pur con tanti ritardi e sprechi, con il nostro territorio.

Cominciando con un più rapido, efficace e possibilmente durevole minuto mantenimento, non solo dell’asfalto e non solo per il turismo.

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