Viale Stazione…

Alla faccia del divieto e dei pedoni…

di Giuseppe R. PANICO

Dall’alto della nostra costa, lo sguardo spazia a Levante su un ben ampio orizzonte e ci offre spesso l’immagine di navi grandi e piccole in transito nel “choke point” del Canale d’Otranto. Alimentano una economia, nazionale e mondiale, basata principalmente sul trasporto via mare.

Navi anche passeggeri che, sempre più numerose, offrono in navigazione benessere e relax vacanziero e, nei porti di sosta, nuove conoscenze e culture. Ma quando all’orizzonte si profila una grande nave, mossa non certo da immensi motori, come su moderne gigantesche porta-container, ma da grandi vele su ben cinque altissimi alberi, subentrano curiosità e riflessioni. Quella nave non era il noto Vespucci, la nave a vela più bella del mondo, che, in questi giorni, sta solcando le onde dell’Oceano Pacifico, per portare ovunque una delle più positive immagini d’Italia e della Marina Militare, ora ben più fortemente impegnata nella difficile situazione geopolitica.

Come anche dei tanti giovani cadetti/e che, attraverso l’Accademia Navale, hanno scelto la Marina come proprio futuro e, come da Costituzione, la Difesa della Patria per missione. “Mens Sana”, attraverso l’intensivo studio a bordo, in “Corpore Sano”, attraverso il continuo impegno fisico, e altre conoscenze e culture nel relazionarsi, nei porti di sosta, con comunità ed organismi stranieri, è un tradizionale modello formativo, non da tutti superato. Esteso da tempo all’universo femminile, vede oggi anche donne al Comando di nostre prestigiose navi militari. Al largo di Tricase, giorni scorsi, era invece il maestoso “Royal Clipper”; un grande, moderno, gioello del mare, nato come nave per passeggeri e vacanzieri di alta fascia, spinto dalle tante sue vele. Vele manovrate non più da forti braccia, come sui veloci Clipper di un tempo, ma da un sapiente legame, fra scienza, tecnologia e natura, al servizio della economia turistica e di nuove forme di lavoro.

Quasi una riscoperta, come trasporto marittimo, del vento e della vela, confinate da tempo al solo mondo sportivo. Un legame con un passato, non certo irrigidito e improduttivo, nella sola dimensione storica e museale, ma motivo di innovazione e progresso. Riflessione ben valida anche per comuni costieri, come Tricase ove la “Valorizzazione delle Marine”, decantata da decenni in salsa politica, si rivela ogni estate quasi una beffa, utile a pochi e a danno dei tanti. Se lo sguardo, oltre che sull’ orizzonte, si soffermasse sulla nostra linea costiera e turistico-balneare, di certo non sarebbero solo turisti e bagnanti ad evidenziare pochezze e trascuratezze.

A volte sembra che un più decoroso e funzionale assetto estivo della costa, e, in particolare, dei già esistenti accessi al mare, non sia, anche per il silenzio-assenzo della minoranza, un dovere tecnico-amministrativo della maggioranza a palazzo. Tratti di litoranea e vie verso il mare invase da sterpaglie, torri costiere (e non solo) risanate… “a puntate”, non con la velocità e la rotta degli antichi vascelli a vela tipo Clipper ma con quelle di una lumaca zoppa e senza bussola.

Ne derivano disagi e costi ben più alti, dovuti al mantenimento in opera e per anni, di costose impalcature (come per la Torre del Sasso). Marina Serra poi con discese a mare pericolose o poco agibili (Acquaviva, Piscina, Lavaturo, etc.) e rischio infortuni. Come anche al porticciolo, abbandonato da anni a sé stesso, privato di identità nautica e/o balneare e diventato una seconda, ma innaturale ed illegale, piscina. Piscine che, sempre più sovraffollate, diventano spesso insalubri per scarso ricambio naturale di acqua.

Bagnanti quasi sempre in piedi e di poche pretese, confinati nel poco igienico fresco di tali acque anche per carenza di tranquille discese fronte-mare lungo il resto delle nostre pregevoli basse scogliere. Incuria anche al “Lavaturo”, un tempo ben tenuto accesso al mare per “igienizzare” pecore e capre ed ora impervio per gli umani bagnanti, visto il crearsi naturale di una nuova maleodorante “piscinetta” e per scalini e passaggi prossimi al crollo. Ci si chiede a volte come mai, in altre località balneari, si riesca a fare, e per tempo, ben più manutenzioni e predisposizioni.

“Nui simu fatti cusi”, si dice a volte in piazza, restii al cambiamento e “lieti” di sborsare, quest’anno circa mille euro al giorno di soldi pubblici per trasporto gratuito al mare, viaggiando su nuovi costosi ed a volte superflui asfalti stradali, e tanti altri fondi per brevi serate di concerti, spettacoli ed eventi, ma non per durevoli manutenzioni e funzionalità balneari.

E così, i vacanzieri da “Royal Clipper”, ci guardano perplessi e rimangono lontani. Altri, con meno risorse, e gli stessi paesani vanno al mare altrove, la povertà locale aumenta e, con questa, la fuga dei nostri giovani, dei nostri risparmi e delle nostre pluridecennali speranze verso il mare.

Tricase, 22 luglio 2024 - Si terrà oggi alle ore 20  presso l’Atrio di Palazzo Gallone la presentazione del libro di Alfredo De Giuseppe

Il libro di Alfredo De Giuseppe sulla storia del calcio a Tricase (già disponibile on-line al link https://www.amazon.it/dp/B0D7W97138) è chiaramente un Almanacco interessante di statistiche, foto, classifiche e ritagli di giornali, ma è anche altro. L’appuntamento è per lunedì 22 Luglio presso l’Atrio di Palazzo Gallone alle ore 20. Per gentile concessione dell’Autore, pubblichiamo qui di seguito una parte della prefazione del libro e alcune immagine inedite in esso contenute:

…..“40 lunghi campionati” è invece un’operazione “dal di fuori”. Un libro con uno sguardo più asettico, di chi non ha vissuto in prima persona le varie fasi del calcio cittadino, che ha però sempre seguito da lontano e che tenta, con una ricerca quasi storica (a volte più complessa di quanto si creda) di dare continuità a una vicenda sportiva che, ancora, si intreccia con la realtà del mondo circostante e inevitabilmente con la storia della città, con le sue peculiarità, con i suoi personaggi. Una vicenda umana, non solo sportiva, che in questi ultimi 40 anni ha fatto i conti con trionfi e fallimenti, con la lenta ma inesorabile lontananza della politica, l’arrivo degli Ultras, e delle scuole-calcio, con il calcio stellare delle TV a pagamento, con dirette Facebook e con i profili Instagram. Una storia che, da un caleidoscopio particolare, non racconta solo di risultati e classifiche ma anche di sogni e incubi, di diatribe violente e scontri tra soci, di risorgimenti e speranze. E in fondo, raccontando le dinamiche del Tricase Calcio, racconta, per sommi capi, le vicende socio economiche di un pezzo d’Occidente…

 

 

Siamo in piena estate; il caldo ci soffoca, eppure qualcosa si muove!

In questo numero, oltre alle critiche sui lavori che stanno interessando Piazza Sant’Andrea nel rione di Caprarica (pag. 4) e alla disapprovazione per i motociclisti incuranti delle norme e dei divieti che parcheggiano nei (pochi) spazi riservati ai pedoni (pag. 5), vi è un’ampia presentazione di alcuni appuntamenti culturali e musicali dei prossimi giorni.

Il tour canoro della Porto Rubino srls fa tappa nel Porto di Tricase; è un evento, quello di domenica, che ha coinvolto l’intera Amministrazione comunale in un impegno organizzativo ed economico, con la garanzia del finanziamento regionale. Porto Rubino (servizio a pag. 3) torna a Tricase e potrà essere goduto da più di 700 persone.

Parte anche il Festival delle Storie che si svolgerà nei giorni dal 26 al 28 luglio con incontri con scrittori portati a Tricase da Graziano Gala, autore tricasino di livello nazionale.  La manifestazione (servizio a pag. 4) è giunta alla sua Terza edizione e si svolgerà in forma itinerante tra Lucugnano presso Palazzo Comi per poi approdare in Piazza don Tonino Bello e concludersi preso Torre Nasparo a Tiggiano.

Lunedì 22 presso l’atrio di Palazzo Gallone la presentazione dell’atteso libro del nostro Alfredo De Giuseppe sulla storia del calcio a Tricase “Quaranta lunghi campionati”, opera scritta da chi, per alcuni di quegli anni, è stato anche diretto protagonista (servizio a pag. 5).

Intanto c’è chi fa approfondimenti sul dialetto salentino (vedere pag. 2) e chi pone la questione (pag. 3) sul come si dice simeddha (argomento, quest’ultimo, estivo ma solo apparentemente futile).

 Infine, ma non in ordine di importanza, un tributo alla giovane Elisabetta D’Amico (pag. 6) vincitrice di due Premi in America ed una lettura “marittima” dell’Estate e di quello che passa nelle acque internazionali (vedere pag. 7).

Insomma, se il caldo è torrido, non mancano occasioni per uscire; non solo per godersi quel poco di fresco delle serate, ma anche per acculturarsi, la qualcosa non guasta mai.

Se poi alla cultura si associa lo spettacolo, tanto meglio, pur non dimenticando tutti i problemi che affliggono il mondo, dalle guerre, alla siccità, agli attentati, alle crisi di rappresentanza e democratiche.

Ma è estate e come accade nei tempi di attesa della nuova stagione, anche noi ci occupiamo dei piccoli problemi sportivi di casa nostra, con le squadre di calcio e di pallavolo che si apprestano ad affrontare i nuovi campionati e, come le squadre più blasonate, sono alle prese con la campagna acquisti (notizie a pag. 6).

Intanto la Città di Tricase, in questi giorni, ha dato il benvenuto sui suoi nuovi canali sociali istituzionali!

Sono spazi –spiega il Comune- che garantiranno a tutti la possibilità di seguire l’attività amministrativa e di ottenere continui aggiornamenti sulle notizie che riguardano la nostra Città. I canali utilizzati sono Facebook, Instagram e WhatsApp.

“La comunicazione istituzionale –si legge nella notizia diffusa dal Comune- è uno strumento di cui l’Amministrazione comunale ha voluto dotarsi per la sua capacità di favorire il dialogo tra la cittadinanza e l’ente, in modo semplice, veloce e accessibile a tutti”.

Una bella iniziativa che accogliamo con favore, specialmente se servirà ad avvicinare i giovani alle Istituzioni e quindi alla politica.

Con il nostro giornale abbiamo cercato di sopperire a questa lacuna informativa ed oggi siamo felici che l’Ente locale abbia avviato questi canali di informazione. A noi -come per tutti i giornali liberi- il compito di “leggere” le notizie e riempirle di contenuti, dando corpo a quel dibattito e a quel dialogo tra cittadini ed Amministratori che è il sale della partecipazione e quindi della democrazia.

Auguri e buone serate, magari con meno caldo!

 

Tra i beneficiari dell’intervento Rete dei Centri Risorse voluto dalla Regione e conosciuto come “Galattica – Rete giovani Puglia” vi è anche il progetto presentato dal Comune di Tricase ed ammesso al finanziamento per € 50.000,00.

Il Piano finanziario prevede una gestione mista tra Comune e un partner con la ripartizione del budget nella misura del 34,00% per il Comune e del 66,00% per l’APS Meditinere.

Il progetto –si legge nella determina n. 115 del 27 giugno- ha lo scopo di “favorire lo sviluppo del senso civico, di cittadinanza attiva e rispetto del territorio, attraverso: la creazione di una rete informativa territoriale che permetta ai cittadini di fruire di una serie di informazioni; il potenziamento delle attività di valorizzazione culturale del territorio; il coinvolgimento dei cittadini, in particolare le fasce giovanili e quelle deboli”.

Il progetto avrà la durata di 12 mesi.

Con altra determina (n. 224 del 3 luglio) il Comune ha poi affidato alla APS Racale Cam con sede in Racale l’attività di promozione del progetto per il corrispettivo di € 9.836,07 oltre IVA per un totale di € 12.000,00.

Quindi: € 33.000,00 è la somma impegnata in favore di Meditinere APS; € 12.000,00 quella impegnata in favore di APS Racale Cam.

“Galattica” è un intervento voluto dalla Regione e che riguarda l’intera Puglia; l’investimento complessivo è di € 3.000.000,00 rientranti nel Piano di Sviluppo e Coesione della regione Puglia.

Il nome “Galattica” lascia immaginare ad un intervento eccezionale, smisurato, quello che si dice “profondità galattica” evocando gli spazi stellari.

L’augurio è che, al di là del nome, questo intervento, finanziato con soldi pubblici, non si risolva nell’ennesimo investimento “usa e getta” e cioè quello che, come tanti di quelli messi in campo dalla Regione, nascono con il finanziamento e muoiono con l’esaurirsi dello stesso

 

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