Dopo le recenti vittime della strada, attraverso il Coordinamento MARE APERTO è stata lanciata l’idea di una distribuzione gratuita dei gilet catarifrangenti, base minimale per percorrere le nostre strade in sicurezza. Pubblichiamo qui di seguito il testo dell’appello:
Buongiorno a tutti
Che ne dite se ci facciamo promotori dell’acquisto di almeno 100 “GILET ALTA SICUREZZA CON STRISCE CATARIFRANGENTI” da distribuire ai ragazzi che viaggiano in bici o monopattino nelle nostre contrade ? Con circa 500 € possiamo farcela. Poi decideremo se distribuirli direttamente ai singoli o alle Comunità dove risiedono.
Se siete d’accordo potremmo effettuare un libero versamento a mezzo bonifico con la causale “CONTRIBUTO VOLONTARIO GILET X LA VITA” all’Iban IT75L3609201600846015479186 intestato a LAAD Associazione - Tricase che essendo una APS è tenuta a presentare regolare bilancio annuale.
Ci sembra una buona idea per iniziare a parlare dei problemi concreti che attanagliano i ragazzi dei tanti centri d’accoglienza distribuiti nel territorio. La Redazione de “il Volantino” si unisce volentieri all’iniziativa.
di Alessandro DISTANTE
E’ il secondo immigrato che, quest’anno, ha trovato la morte a Tricase. Dopo l’annegamento ad Aprile di Abdoulay, il quindicenne della Costa d’Avorio morto a Punta Cannone, nella serata tra sabato e domenica scorsi è toccato ad un altro immigrato, Uddin, questa volta proveniente dal Bangladesh.
Se per il giovane ivoriano sono state fatali le acque del mare, per il giovane bengalese è stata fatale la strada.
Due episodi che, al di là delle colpe e delle responsabilità che dovessero essere accertate, hanno a che fare, drammaticamente, con la questione attualissima e drammaticamente centrale, sia a livello nazionale che mondiale: l’immigrazione.
Negli Stati Uniti d’America -secondo tutti gli analisti- la vittoria di Trump è stata favorita dal fallimento della politica di Biden sugli immigrati e dalle promesse, molto discutibili, di Trump, fino a quella di deportare i 12 milioni di immigrati irregolari. Gli Stati più ai confini con il Messico, questa volta, hanno votato repubblicano a conferma della centralità della questione; e fa riflettere che, ad esprimersi per la chiusura delle frontiere, siano gli immigrati già regolarizzati.
In Italia non mancano dichiarazioni, anche da parte di autorevoli esponenti del Governo, di chiaro stampo xenofobo, per cui, dietro al dibattito sulla regolamentazione dei flussi di stranieri, prende corpo una spesso mal celata “caccia allo straniero”, colpito da una presunzione di criminalità, visto come potenziale spacciatore, stupratore, violento, e, insieme ai suoi compagni, vero e proprio invasore.
Scorrono in televisione le significative immagini che giungono dall’Albania dove pochi immigrati vengono scortati da un dispiegamento di forze e di militari degno, appunto, dei peggiori gangster.
Gli episodi luttuosi accaduti a Tricase, a casa nostra, hanno suscitato grande dolore nell’intera comunità. Ed è questo l’aspetto positivo che deve essere valorizzato. Sono prova di una cultura che vede nell’accoglienza un valore, come le nostre popolazioni dimostrarono in occasione degli sbarchi dall’Albania nei primi anni Novanta.
La questione posta dalla morte dei due giovani non è quella di regolamentare i flussi, ma di interrogarsi sulla “qualità” dell’accoglienza.
Non basta dare cibo e un alloggio, ma occorre porsi la domanda su quale integrazione e su quale inclusione.
Il giovane ivoriano non conosceva le insidie del mare ed è annegato; il giovane bengalese, da poco giunto in Italia, non conosceva i pericoli della strada ed è stato travolto da un’auto.
Certo, il mare nasconde insidie e richiede esperienza e viaggiare in bici o su un monopattino di sera su una strada non illuminata è quanto mai inopportuno in mancanza di illuminazione, ma la questione è un’altra: quali nozioni e quali informazioni abbiamo trasferito a chi arriva da noi?
La domanda -mi rendo conto- pretende troppo, eppure non possiamo evitarla.
Se è da apprezzare e ringraziare chi accoglie, si impone una attenzione diversa se si vuole fare integrazione e se si vuole evitare di dover rattristarsi per la fine tragica di due giovani che, dopo aver superato imprese disumane per giungere in Italia e fuggire da prospettive di morte, poi, la morte la trovano qui, da noi, nella “terra sognata”.
Il Partito Democratico di Tricase ha organizzato per domani venerdì 15 novembre – ore 18 – Scuderie di Palazzo Gallone un pomeriggio di dibattito sul tema “𝗣𝗮𝗲𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 è 𝗙𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼: 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗘𝘂𝗿𝗼𝗽𝗮, 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝘀𝘁𝗲 𝗲 𝘀𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗿𝗶𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗼 𝗲 𝗹𝗮 𝘁𝘂𝘁𝗲𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗮𝘁𝗿𝗶𝗺𝗼𝗻𝗶𝗼 𝗻𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗦𝘂𝗱 𝗦𝗮𝗹𝗲𝗻𝘁𝗼”
Un territorio messo a dura prova a causa di problemi legati ai cambiamenti climatici, alla scarsità d’acqua, alla xylella e alla forza devastante del fuoco, la consapevolezza di doversi impegnare per il rilancio e la valorizzazione del nostro patrimonio paesaggistico: nasce così 𝗣𝗮𝗲𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 è 𝗙𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼, il primo appuntamento di un cantiere aperto di proposte e soluzioni fortemente voluto dal Partito Democratico Tricase, con l'obiettivo di mettere intorno al tavolo Enti, associazioni e cittadini in un’epoca di grandi sfide ambientali.
Saranno presenti Antonio Decaro (Eurodeputato e Presidente della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo), l'ing. Luisella Guerrieri (già componente del Parco Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase) e il dott. Antonio Ciriolo (Presidente del locale GAL Capo di Leuca), che con le loro competenze arricchiranno il confronto sulle questioni dell'iniziativa.
“Vogliamo che Paesaggio è Futuro sia 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗶𝗮𝘁𝘁𝗮𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝗶𝗱𝗲𝗲, 𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗲 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗮𝗯𝗼𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗹’𝗼𝗯𝗶𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗴𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗮𝗲𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗲𝗰𝗼𝗻𝗼𝗺𝗶𝗰𝗼 𝗲 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲, 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗻𝗱𝗼 𝘃𝗮𝗹𝗼𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗲
L'invito è rivolto a tutti coloro che credono nella sostenibilità e nei processi condivisi: è il momento di unirsi a noi, in questo viaggio di scoperta e di sfida al futuro”
di Pino GRECO
Un fotogramma di un video con un gatto rinchiuso ingabbia ha dato il via alle indagini: scene raccapriccianti in mano agli inquirenti che sono al lavoro per far luce sull’episodio denunciato da alcuni animalisti, secondo cui, un pensionato di Lucugnano avrebbe, teso delle trappole a dei gattini, per catturarli prima e ucciderli poi.
Ipotesi al vaglio degli agenti di Nucleo di Polizia Giudiziaria delle Guardie Zoofile Agriambiente Lecce, guidate da vice coordinatore Pierluigi Trovatello. “Dopo la cattura, sembra che uccidesse i gatti impiccandoli”. “Lo scorso giugno ricorda Trovatello - abbiamo ricevuto le prime segnalazioni da diversi cittadini di Lucugnano sulle molteplici sparizioni dei felini. Abbiamo quindi avviato le indagini e i sopraluoghi per far luce sulla vicenda”.
L’ipotesi di reato è quella di maltrattamenti e uccisione di animali.
L’uomo , secondo quanto ricostruito dalle indagini, avrebbe utilizzato una gabbia trappola piazzandola nel proprio giardino, con il fine di attirare i gatti, usando come esca del cibo posizionato all’interno della trappola stessa. Una volta che i gattini rimanevano intrappolati, venivano avvolti con una corda intorno al collo per essere strangolati.
Preoccupazione sulla vicenda arriva anche dal mondo medico con le parole del veterinario Tony Forte: “Se dovesse essere vero , provo profondo dolore e preoccupazione per l’accaduto nell’apprendere una notizia del genere. Tale episodio male rappresenta il territorio pienamente impegnato, sia mediante il pubblico servizio che con le innumerevoli associazione di volontariato, nella tutela del benessere e dei diritti degli animali”.
A proposito dei semafori sulla “ Cosimina”
di Alfredo SANAPO
Quante volte ci è capitato di fare un disegno, di sbagliare più volte, di cancellare e rifarlo altrettante? Oppure correggere gli errori di un testo scritto con il famoso bianchetto? Il risultato, anche il più apprezzabile, presentava delle "cicatrici": gli aloni scuri sul foglio dell'album o gli "intonaci" sul tema.
Allo stesso modo una strada, pensata per fungere da tangenziale, quale la "Cosimina" per Tricase, e progettata da professionali (si spera) tecnici della Provincia, prima di essere realizzata, avrebbe dovuto essere "controllata" in fase progettuale per verificarne l'efficienza e l'utilità. Se le migliorie fossero state riportate sulla carta del progetto, magari l'effetto sarebbe stato solo un alone scuro. Ma siccome sono state fatte direttamente a opera finita, si sono compiuti alcuni pasticci difficilmente rimediabili.
Ne risulta una tangenziale - nella quale è prevedibile si possano raggiungere alte velocità - con vie di fuga brevissime se non inesistenti a livello degli svincoli, con poca illuminazione e, in alcuni tratti, con carreggiata stretta. Oppure goffamente si verifica che si possa contemplare di recarsi a Marina Serra in direzione Sud, ma non in direzione Nord, costringendo gli automobilisti a prendere lo svincolo successivo per Tricase Porto e poi la litoranea in direzione Sud: senza contare i pigri e gli amanti del mare che, in alternativa, si cimentano in manovre pirata che prevedono azzardate invasioni di corsia e brevi inversioni di marcia.
Le criticità in termini di praticità e sicurezza della "Cosimina" esistono da quando è stata aperta al traffico. E, mentre tutta Europa si regola a favorire a scapito dei semafori le rotonde, in virtù di un minore impatto ambientale e paesaggistico e sperimentalmente più sicure nelle strade extraurbane, la Provincia, tramite l'impegno del consigliere con delega ai Lavori Pubblici ing. Ippazio Morciano, qualche giorno fa ha pensato di dotare la tangenziale di due impianti semaforici da installare allo scopo di aumentare gli standard di sicurezza (Lecce Prima, 28/10/2024). Un impianto singolo è destinato a livello dell'intersezione con via Malpighi presso cui di recente ha trovato la morte una coppia di fidanzati: in questo caso, con tutto il rispetto per le vittime, credo che la scelta sia più dettata dall'onda emotiva che dall'effettivo buon senso che consiglierebbe una fattibile rotonda. L'altro impianto, doppio, riguarderà gli incroci con via Dalla Chiesa e via Salvo d'Acquisto per servire solo un campo di calcetto e un'autocarrozzeria.
Tuttavia, al sottoscritto risulta che, in passato, all'altezza del Cimitero (ironia della sorte!), vi era un semaforo tolto proprio perché causava numerosi sinistri. Forse questi semafori arriveranno incartati in pacco regalo con tanto di fiocco. Ed insieme a loro arriveremo altre spese. Una immediata relativa alla installazione degli stessi, una a medio termine legata al pagamento di bollette della luce e l'altra a lungo termine inerente la manutenzione: ma tanto paga Pantalone! Pertanto, non essendo sicuro del vantaggio dell'intervento, suggerirei all'Amministrazione Comunale di non scartare il regalo e di rispedirlo al mittente con tassa a carico del destinatario. E magari farci recapitare per Natale un paio di autovelox.