il volantino torna in distribuzione
Dopo la sosta tecnica di sabato scorso - il settimanale cittadino di Tricase torna in distribuzione domani - sabato 12 novembre in versione cartacea
fonte Nuovo Quotidiano di Puglia
L’esito delle urne è apparso chiaro sin dalle prime fasi dello spoglio: sindaci e amministratori salentini hanno premiato ancora una volta il centrosinistra. Il presidente uscente della Provincia di Lecce Stefano Minerva si riconferma alla guida di Palazzo dei Celestini per altri quattro anni.
Nulla da fare per il centrodestra che si presentava al voto con il candidato Michele Sperti.
Il sindaco di Miggiano ha chiuso la partita elettorale con una percentuale di consensi che nella tarda serata di ieri superava già il 60% dei consensi, attestandosi sul dato parziale di 64 a 36.
A determinare l’esito della partita i voti di Lecce e Nardò, innanzitutto dove Minerva si è imposto per 31 voti a 25. E due astenuti. Se nel capoluogo, a fronte di una maggioranza a 21 del governo di Carlo Salvemini, il primo cittadino di Gallipoli dovrebbe aver fatto bottino pieno, esito a sorpresa a Nardò.
Nel Comune del sindaco Pippi Mellone ai quattro voti della minoranza di centrosinistra si sono sommati altri 6 consensi della maggioranza. Un risultato tutt’altro che scontato, soprattutto se rapportato al nuovo corso di destra del primo cittadino.
A fine agosto, infatti, in occasione del voto per le politiche Mellone aveva preso le distanze dal civismo progressista di centrosinistra, tornando a schierarsi nettamente a destra. Una “conversione” che a distanza due mesi non ha trovato conferma alle urne di Palazzo dei Celestini.
Come già era accaduto nel 2018, anche questa volta seppure in maniera meno netta a tirare la volata a Minerva sono stati i voti di Nardò. Sulla base del sistema del voto ponderato, infatti, un singolo consenso degli amministratori di Lecce e Nardò valeva 308 voti. Ma tant’è.
Il sindaco di Gallipoli, sostenuto dal Pd, dal centrosinistra e dall’universo delle civiche che fanno riferimento a Emiliano e agli assessori regionali Alessandro Delli Noci e Sebastiano Leo, ha fatto risultato anche nei Comuni che rientravano nella seconda e nella terza fascia di voto. A Gallipoli naturalmente.
Ma anche a Copertino, Tricase, Galatone e Trepuzzi e in numerose realtà della Grecìa Salentina e del Capo di Leuca.
Di contro Sperti - sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Regione Salento - ha fatto risultato a Maglie, patria del neo ministro Raffaele Fitto. Ma anche a Casarano e in parte a Galatina e in alcune realtà del centro e nord Salento.
Risultato che non è stato sufficiente, però, a strappare la guida della Provincia al centrosinistra. Nella terza fascia di voto - tra 5mila e 10mila votanti - la partita si è chiusa con 225 voti per Minerva e 94 per Sperti (4 schede bianche e 5 nulle).
Cantiere Civico
BASTA CON LA PROLIFERAZIONE INCONTROLLATA DELLE ANTENNE
E’ URGENTE UN PIANO PER REGOLAMENTARNE LA COLLOCAZIONE
LUCUGNANO NON DIVENTI “ANTENNA CITY”
I lavori di installazione di una nuova antenna per “impianti di comunicazione elettronica” sono in corso da qualche giorno in Via dei Cipressi a Lucugnano, nei pressi del cimitero e vicinissimo alla Scuola Elementare e Media.
Questo impianto è il terzo che sorge nel giro di pochi mesi e non è improbabile che sia seguito a breve da altre installazioni.
La legge 259/03 (Il Codice delle comunicazioni elettroniche) e le modifiche intervenute con il D.Lgs n. 207/21 hanno aperto la strada, infatti, alla costruzione di ripetitori per telefonia con procedure semplificate, perché considerati infrastrutture primarie alla stessa stregua degli impianti pubblici idrici e fognari. Entro 90 gg dalla presentazione dell’istanza, se gli uffici Comunali e l’ARPA (Agenzia Regionale per l’Ambiente) non rilevano irregolarità nella tipologia e nell’ubicazione dell’impianto, la stessa si ritiene accolta con la modalità del “silenzio-assenso”.
E chi deve occuparsi della tutela della salute dai rischi dell’eccessiva esposizione ai campi elettromagnetici prodotti dalle reti di comunicazione elettronica?
L’abolizione della distanza minima di 70 m. dai centri abitati, prevista anche dal Decreto Gasparri del 2002 che pure aveva dato l’avvio alla liberalizzazione selvaggia delle antenne, sembrerebbe aver privato i Comuni della possibilità di provvedere alla tutela dei propri cittadini.
Ma non è così. O, almeno, non del tutto. Gli Enti Locali possono ancora esercitare una funzione di controllo e indirizzo in base alla Legge n.36/2001. Questa non indica delle distanze da rispettare, ma piuttosto degli Obiettivi di Qualità da raggiungere, che si ottengono cercando di MINIMIZZARE i valori di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Gli obiettivi di qualità per aree densamente frequentate sono 6V/m per i campi e 100mW/mq per la densità di potenza.
Ovviamente, per non superare questi limiti è opportuno posizionare i ripetitori a una distanza idonea da case, scuole, ospedali e aree pubbliche in generale. Questo perché l’intensità del campo elettromagnetico decresce con il quadrato della distanza; quindi, più è lontano un ripetitore e più siamo al sicuro.
L’art.8 della Legge 36/2001 assegna, perciò, ai Comuni la facoltà di “adottare un Regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio…..”
Il Piano per le antenne, quindi, non può vietare i ripetitori, ma li regolamenta garantendo la copertura da segnale in tutto il territorio.
E’ URGENTE E IMPROCASTINABILE, dunque, l’adozione di un Regolamento Comunale per non lasciar proliferare le antenne in modo selvaggio. Di questa necessità ci faremo immediatamente promotori in Consiglio Comunale.
Il caso specifico di Lucugnano merita un ulteriore considerazione. Questo territorio ospita già molte antenne. L’ultima installazione che ha preso avvio porterà alla realizzazione di un traliccio di 42 m., equivalente per altezza a un palazzo di circa 15 piani. La richiesta non è stata avanzata direttamente da un gestore nazionale, ma da una società privata di Modugno(BA). E’ presumibile, quindi, che diversi gestori troveranno ubicazione su quella antenna. Senza voler scadere nella “tecnofobia”, ovvero la paura cieca delle innovazioni tecnologiche, crediamo che soprattutto in questo caso sia necessario che gli Enti preposti (ARPA e Comune) attivino tutti i controlli, prima e dopo l’installazione, per fugare ogni dubbio sui rischi alla salute che possono derivare da un’esposizione eccessiva ai campi elettromagnetici. Noi, comunque, comprendiamo la preoccupazione dei cittadini più direttamente esposti e saremo al loro fianco nelle azioni di autotutela che si riterrà opportuno intraprendere.
Mercoledì, 9 novembre 2022
PIANO URBANISTICO GENERALE: FACCIAMO IL PUNTO
Mercoledì 9 Novembre - Ore 19 – Teatro “don Donato Bleve”
Parrocchia -S. Antonio da Padova
L’Associazione “Tricase, che fare”, dando seguito alle iniziative del gruppo consiliare, ha organizzato un convegno per riportare il Piano Urbanistico Generale nell’agenda politica e amministrativa della città.
I temi del convegno verteranno sulle opportunità che il PUG può dare alla città, sulla necessità del PUG e sull’iter, ancora interrotto, per l’adozione dello stesso.
Altri argomenti, sempre legati al PUG, saranno il rischio idrogeologico per il nostro territorio e il consumo di suolo.
Il convegno sarà moderato dall’Ing. Vito Sabato e si alterneranno gli interventi dell’Arch. Brizio Montinaro, dell’Arch. Rocco De Matteis, dell’Arch. Pianificatore Alberto Scolozzi e del Dott. Geologo Vittorio Emanuele Iervolino.
Nel corso della serata sono previsti, oltre agli interventi dei Consiglieri Comunali di “Tricase, che fare?” (Giovanni Carità, Armando Ciardo, Antonio Luigi Baglivo), quelli del pubblico in sala o in collegamento con la pagina Facebook dell’associazione.
Tricase, 8 novembre 2022
Hanno distrutto anche i giochi per i bimbi disabili.
Il parco giochi di via Pirandello a Tricase , è messo male.
Da alcuni mesi - i vandali hanno distrutto anche due giostre inclusive donate da International Inner Wheel Club di Tricase - Santa Maria di Leuca. Una vergogna che di fatto ha escluso chi quel parco lo frequentava in quanto dotato di attrazioni specifiche per disabili
Dopo gli episodi di vandalismo nel Parco di Zona Lama abbiamo rivolto alcune domande all’Assessore ai servizi Sociali, Anna Forte.
Assessore, cosa è successo nel Parco di Zona Lama? Avete notizie precise?
“Non abbiamo certezze sull’identità e su chi abbia distrutto le panchine e i tavoli di legno del Parco. Certo il Parco è frequentato, nelle ore serali, anche da gruppi di ragazzini. L’Amministrazione Comunale ha denunciato l’accaduto ai Carabinieri e saranno loro a cercare i colpevoli”.
Alle spalle di questi atti vandalici, vi è un disagio?
“Certo il disagio sociale è, in generale, una delle cause e forse la prima di comportamenti non accettabili. Ma accanto a questo disagio vi è un problema più complesso. Ritengo che sia necessario aiutare i genitori a rapportarsi con una gioventù che vive in maniera talvolta provocatoria. La mia idea, per esempio, è quella di avviare percorsi di formazione per le famiglie in tutte le loro componenti come sostegno ai genitori e come aiuto ai ragazzi che mostrassero disagio. Le problematiche sono tante e tante volte i genitori, lasciati da soli, si sentono persi. Un sogno, al momento, ma che spero si possa realizzare non appena il Comune sarà in grado di avere un assistente sociale”.
A proposito, quale è la situazione attuale?
“La nostra Assistente sociale, dr.ssa Donata Piscopiello, è andata in pensione in Agosto di quest’anno; al momento ci possiamo avvalere di un’Assistente sociale dell’Ambito di Gagliano; è presente due giorni alla settimana. Come Amministrazione contiamo, non appena possibile, di avviare una procedura che assicuri una figura fondamentale sulla quale il Comune potrà contare e che, con la sua professionalità, potrà aiutarci a mettere in atto le nostre idee”.
Come mai nessuno ha visto niente quando si danneggiavano gli arredi del Parco? Omertà?
“Devo dire che qualche segnalazione era pervenuta anche al Comune; abbiamo invitato a dare notizia alle Forze dell’Ordine pur invitandoli ad essere certi di quanto andavano a dichiarare. Anch’io, tornando a casa, talvolta mi sono fermata ma certo non è facile approcciarsi a ragazzini che talvolta provocano e non accettano inviti o rimproveri”.
Si potrebbe pensare ad un chiosco nel Parco per assicurare una presenza di controllo?
“Sì, forse, ma non mi sembra la soluzione migliore. Dopo tutto se vi fossero controlli nel Parco i ragazzini si sposterebbero altrove per compiere le loro bravate. Da più tempo, per esempio, in pieno centro vengono imbrattati i muri e i cartelli stradali: dobbiamo intervenire per pulire e questo conferma che il problema non è il Parco ma il problema è diffuso”.
Progetti specifici del Comune per i minori?
“Il Comune deve fare i conti con i pochi fondi concessi e magari pensare a laboratori per occupare, interessare ed educare i ragazzi; penso a laboratori d’arte, teatrali, musicali, di lettura da organizzare in base alle esigenze dei ragazzi stessi, coinvolgendo soprattutto le zone più periferiche per favorire inclusione ed integrazione di quelli che presentano particolari problematiche. Mi sembra giusto predisporre un progetto ampio che potremo definire ed avviare non appena avremo in organico e a tempo pieno la necessaria figura professionale.