Infinita “ battaglia” tra la “ vecchia gestione”, la cooperativa Apulia e Gestam Group srl… Tre indagati con le ipotesi di turbativa d’asta e falso…
Sotto l’aspetto amministrativo è tutto ok (con pareri favorevoli del Tar di Lecce prima e del Consiglio di Stato dopo), sotto l’aspetto penale… c’è in campo la Procura di Lecce.
Sequestrati i parcometri a Tricase…La Gestam srl è responsabile della gestione dei parcheggi nella Città di Tricase… ma… secondo la “ vecchia gestione”, la cooperativa Apulia…c’è piu di una cosa che non va… In campo la Procura di Lecce per far luce a questa infinita “ battaglia” … Una cosa ècerta: la sospensione del servizio a pagamento in tutta la Città…
Erri De Luca a Tricase per presentare il suo ultimo libro "La faccia delle nuvole".
Mercoledi, 4 maggio ore 20 - Palazzo Gallone- Tricase Un incontro a cura di Libreria Marescritto in collaborazione con l'Associazione "UP" "La faccia delle nuvole" (Feltrinelli), seguito immaginario di "In nome della madre". Iosef entra nella stalla, nella prima luce del giorno vede Miriam col figlio, che da lui sarà iscritto nel registro delle nascite e poi nel maggior numero di libri del mondo a venire.Ognuno sta davanti a un neonato con un po' di vertigine, per il futuro spalancato innanzi. Iosef si regge per non cadere in terra. Ora sa a chi somiglia il figlio.Un omaggio alla figura del padre attraverso un lungo dialogo tra Giuseppe e Maria in prossimità della nascita del Redentore.Scrittore di grande sensibilità, colto e semplice allo stesso tempo, Erri De Luca nato a Napoli nel 1950 ha scritto narrativa, teatro, traduzioni, poesia.Il primo romanzo, "Non ora, non qui", è stato pubblicato in Italia nel 1989. I suoi libri sono stati tradotti in oltre 30 lingue.Autodidatta in swahili, russo, yiddish e ebraico antico, ha tradotto con metodo letterale alcune parti dell'Antico Testamento. Erri De Luca ha pubblicato con Feltrinelli: "Non ora, non qui", "Una nuvola come tappeto", "Aceto, arcobaleno", "In alto a sinistra", "Tu, mio", "Tre cavalli","Montedidio", "Il contrario di uno", "Alzaia", "In nome della madre","Almeno cinque", "Il giorno prima della felicità", "Il peso della farfalla", "Non ora, non qui", "E disse", "I pesci non chiudono gli occhi", "Il torto del soldato", "Storia di Irene", "La parola contraria", "Il più e il meno"
PARCO IN ZONA LAMA Un Parco cittadino da 13.400 metri quadrati da realizzare in Zona Lama. La Giunta ha deciso di predisporre un progetto preliminare per un importo di 600 mila euro; il Parco nascerà a seguito della ritipizzazione della zona Lama di proprietà dei germani Bentivoglio approvata dalla Regione Puglia nel maggio 2015 e che prevede una parte da cedere per il Parco cittadino e la restante parte per la edificazione previa approvazione da parte del Consiglio Comunale di un piano di lottizzazione.
UNA STRADA IN RICORDO DEL PROF. SANTACROCE Una strada verrà intitolata al prof. Antonio Santacroce, deceduto il 3 novembre 1972 e libero docente di Ortopedia nonché Direttore della seconda Clinica Ortopedica dell’Università degli Studi di Bari. Il Prof. Santacroce si è fatto apprezzare dalla comunità scientifica sia in Italia che all’estero, in modo particolare per gli studi sulla lussazione congenita dell’anca e sulla osteogenesi imperfetta. Per queste ragioni la Giunta Municipale ha deciso di intitolargli una strada nei pressi di via Galvani-strada provinciale per Montesano.
di Nunzio Dell'Abate. Le grandi coperture in amianto dei capannoni dell’A.C.A.I.T. si sarebbero deteriorate per effetto dell’incuria nel tempo e degli agenti atmosferici, con il serio rischio di liberazione di polveri tossiche nell’aria. La consapevolezza della pericolosità dell’ex tabacchificio è emersa negli ultimi anni a seguito delle preoccupanti segnalazioni da parte di diverse autorità. Nel 2012, il Responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale attestava: “dette coperture presentano allo stato un deterioramento superficiale che potrebbe rilasciare nell’ambiente particelle pericolose per la salute pubblica e pertanto occorre provvedere con estrema urgenza alla loro sostituzione”. Nel 2013, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Tricase, facendo presente che le coperture “in varie parti sembrerebbero non più intatte”,sollecitava il Sindaco “ad adottare tempestivamente tutte le misure ed i provvedimenti di competenza per la messa in sicurezza del sito mediante eliminazione dell’amianto”.Nel 2014, l’ARPA certificava che “tenuto anche conto dell’età della struttura e della vicinanza della stessa a complessi abitati, se ne consiglia la bonifica”.Nel marzo scorso, il Responsabile del Settore dei Lavori Pubblici evidenziava nuovamente al Sindaco l’urgenza di rimuovere le lastre in cemento amianto. Ad oggi nulla è stato fatto. Come minoranza consiliare, dopo aver amaramente registrato l’insuccesso di ogni iniziativa politica e di sensibilizzazione istituzionale, compresa una apposita interrogazione consiliare a cui il Primo Cittadino no si è degnato neppure di rispondere nonostante il Regolamento lo imponga, ci siamo visti costretti ad interessare la Procura della Repubblica affinchè siano perseguite eventuali responsabilità, anche omissive, a tutela della salute pubblica e dell’ambiente, considerata la centralissima ubicazione dell’A.C.A.I.T., per di giunta confinante con la Caserma dei Carabinieri, gli uffici della Polizia Locale e la biblioteca comunale e nei pressi di una popolosa scuola elementare. Resta un interrogativo di fondo: come mai il Sindaco, nella sua veste di Ufficiale di Governo, mentre ingiunge con ordinanza contingibile e urgente la bonifica e la rimozione delle coperture di amianto detenute da privati cittadini, omette di adottare analoghi atti a carico del Comune di Tricase, notoriamente inadempiente da tempo riguardo a tali obblighi nel complesso ex A.C.A.I.T.???
di Alessandro Distante Viene spontaneo a questo punto chiedersi quale corrispondenza vi sia in Consiglio Comunale tra i Consiglieri, le loro appartenenze e la volontà del corpo elettorale. Ricordiamo tutti che l’attuale Consiglio è stato il frutto di un serrato ed acceso scontro elettorale tra due candidati Sindaci andati al ballottaggio: Antonio Coppola e Nunzio Dell’Abate. Al secondo turno prevalse Antonio Coppola e, per effetto di questo risultato, venne a comporsi il Consiglio Comunale che vedeva, in maggioranza, chi aveva sostenuto il vincitore e, all’opposizione, chi aveva sostenuto lo sconfitto e l’altro candidato sindaco non giunto al ballottaggio. Da una parte vi era la maggioranza, compatta intorno a Coppola, e, dall’altra, la minoranza o meglio le opposizioni, considerato che all’interno della minoranza vi erano quanto meno due opposizioni: una che faceva capo a Dell’Abate e l’altra a Forza Italia e cioè a Tony Scarcella. Fin qui tutto normale e tutto nel rispetto delle scelte del popolo-elettore, e cioè dei cittadini o, per dirla con una parola “forte”, nel rispetto della democrazia. E nel corso di questi anni effettivamente, come mai prima di questa consiliatura, vi è stata una reale e forte opposizione che non è stata fatta soltanto di esposti e denunce. Gli ultimi eventi hanno introdotto elementi di assoluta novità: Dell’Abate, Zocco V. e Forte hanno aderito al PD. Nulla impedisce a nessuno di aderire al partito o al movimento che vuole e niente di più comprensibile che, strada facendo, un cittadino cambi aderenze ed adesioni; del resto, se così non fosse, ci dovremmo rassegnare ad un blocco del consenso elettorale, fatte salve le morti dei vecchi elettori e il compimento dei 18 anni da parte dei nuovi elettori. Il resto rimarrebbe sempre uguale, come a dire “sono nato democristiano e morirò democristiano”, la qualcosa è il contrario di un approccio laico alla politica. Il discorso cambia, invece, se alla adesione al Partito segue una adesione anche al gruppo consiliare, in questo caso a quello del Partito Democratico che, in campagna elettorale ed anche dopo, ha sostenuto Antonio Coppola.E qui le ovvie, coerenti e semplici considerazioni sulla corrispondenza tra volontà degli elettori e rappresentanze in Consiglio comunale cominciano a vacillare.Il PD ha appoggiato Coppola ed il suo programma sin dalla campagna elettorale; il passaggio di Dell’Abate e compagni nel gruppo consiliare del PD, ove avvenisse, significherebbe appoggio ad una maggioranza politica avversata in campagna elettorale e contro la quale si erano espressi i cittadini che hanno mandato in Consiglio chi, almeno fino a ieri, era all’opposizione.Ora, ovviamente, qualcuno, o forse più di qualcuno, obietterà che la politica deve seguire il corso degli eventi e quello che era ieri non è detto che sia oggi; ma io ne faccio una questione di rispetto dei cittadini-elettori.Quel che ho difficoltà a comprendere è come si possa aderire ad un gruppo consiliare che è proiezione di una lista contro la quale si è fatta campagna elettorale.Ed allora sarebbe più comprensibile che si aderisca al Partito ma ci si iscriva al gruppo misto oppure, se ciò non è consentito dalle norme di Partito, ci si dimetta da consigliere, lasciando spazio a chi intende ancora portare avanti una politica di opposizione a chi ha vinto le elezioni. Perché mi sembrerebbe ben difficile fare opposizione (in coerenza con il mandato elettorale ricevuto) facendo parte del Partito che appoggia il Sindaco e che fa parte della maggioranza.La crisi dei corpi intermedi e quindi anche dei partiti, della quale abbiamo parlato durante il Premio conferito a Scamardella, è un tema troppo importante per la democrazia e ogni scelta o iniziativa deve porsi la questione della desertificazione partecipativa che spiana la strada ai personalismi, populismo e qualunquismi. Esagero? Forse, ma, talvolta, esagerare è necessario, anche per riflettere.