Sabato,25 aprile 2020
Quest’anno, forse mai come questa volta, il 25 aprile verrà sentito come la Festa della Liberazione.
Certo, vale come augurio, anche se vi è la certezza che sabato 25 non potrà essere il giorno della Libertà. Eppure, è proprio vero –come disse Piero Calamandrei nel Discorso ai Giovani di Milano- che “la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”.
Libertà deriva dal latino liber: uomo libero, contrapposto a servus, schiavo.
Allo stesso modo, libertas è contrapposta a servitus,schiavitù.
La sfida per la Fase 2, ed ancor più per la Fase 3, sarà quella di ritrovare la libertas senza ricadere nella servitus,nella schiavitù del tran tran quotidiano, dello smog cittadino, degli incontri perditempo, del lavoro sempre fuori di casa, delle spese per oggetti inutili.
La libertas sarà bella se sarà quella di andare per campi, respirare aria pulita, incontrare ed abbracciare gli amici, prendere un caffè al bar ma, il tutto, senza perdere il piacere di stare in casa, di ascoltare il silenzio ed essere più felici, liberi dai falsi bisogni e tutti, nessuno escluso, da ogni bisogno.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi venerdì 24 aprile, in Puglia, sono stati registrati 2.062 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 42 casi, così suddivisi:
21 nella Provincia di Bari;
1 nella Provincia Bat;
5 nella Provincia di Brindisi;
13 nella Provincia di Foggia;
0 nella Provincia di Lecce;
2 nella Provincia di Taranto.
Sono stati registrati 11 decessi: 7 in provincia di Bari, 1 in provincia Brindisi, 2 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 52.472 test.
Sono 565 i pazienti guariti.
2933 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 3.881 così divisi:
1.268 nella Provincia di Bari;
361 nella Provincia di Bat;
535 nella Provincia di Brindisi;
969 nella Provincia di Foggia;
466 nella Provincia di Lecce;
253 nella Provincia di Taranto;
27 attribuiti a residenti fuori regione;
2 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
Tricase,24 aprile 2020
La Redazione invita i propri lettori e tutti i cittadini ad un nuovo momento di condivisione.
Durante questo periodo di emergenza, di obbligo a restare a casa, hai scattato delle foto o girato dei video che rappresentano quanto sta accadendo a Tricase (frazioni e marine incluse)?
Per esempio, strade e piazze deserte, code ai supermercati, posti di blocco, assembramenti non autorizzati, comportamenti scorretti o al contrario virtuosi, “eroi” al lavoro, cartelli significativi e altro ancora?
Oppure hai delle foto di istanti di vita quotidiana che rappresentano la particolarità del momento? Per esempio, immagini in famiglia o altre situazioni curiose che, per te, sono significative del periodo.
Se sì, invia il tutto alla redazione a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure su WhatsApp al num. 347 111 34 05.
Con il materiale ricevuto realizzeremo una “galleria di ricordi” che tutti possano vedere, scaricare gratis e tenere come ricordo
Venerdi,24 aprile 2020
VIAGGIARE E MUOVERSI CON IL CORONAVIRUS: STAZIONI, TRENI, AEREI, NAVI E AUTOBUS, ECCO COSA SI POTRÀ FARE E CHE COSA NO
I nuovi protocolli per la mobilità dei passeggeri in vista della la fase 2 che partirà il prossimo 4 maggio sono riportati nella bozza di lavoro per le direttive anti-contagio da Covid redatta nella giornata di ieri dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli. Linee guida già trasmesse nelle scorse ore alle organizzazioni sindacali e alle associazioni di categoria per l'analisi e la proposta di eventuali modifiche. Osservazioni alla bozza già annunciate dal presidente di Asstra Puglia Matteo Colamussi: «Ci atterremo alle norme fa sapere Va da sé che il principio dei vari Dpcm emessi sino a questo punto prevedono l'obbligo di mascherine e dispositivi sanitari quando le distanze sociali si riducono rispetto al metro previsto. Ecco perché riteniamo che in Fase 2 tali dispositivi debbano essere obbligatori per tutti e su tutti i mezzi».
Aerei. I gestori degli aeroporti dovranno individuare percorsi separati di entrata e uscita per evitare l'incontro di flussi di utenti e senso unici fino ai gate. A bordo degli aerei è previsto, poi, l'obbligo di distanziamento dei passeggeri il cui rispetto dovrà essere garantito dal personale di bordo. E ancora, obbligo di utilizzo di mascherine e guanti per passeggeri, dipendenti, operatori aeroportuali e accompagnatori, a bordo e a terra. Infine, l'utilizzo di termo-scanner per tutti gli utenti, sia in arrivo che in partenza.
Navi. Con riferimento al settore del trasporto marittimo, le compagnie marittime avranno l'obbligo di evitare i contatti fra personale di terra e personale di bordo e, comunque, mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro. Distanza sociale di almeno un metro anche tra i passeggeri e obbligo di comunicazione immediata alle autorità sanitarie di utenti a bordo che presentino sintomi da covid. Passeggeri che dovranno essere posti in isolamento sino allo sbarco.
Treni. Anche nelle stazioni ferroviarie, all'interno dello scalo e nei corridoi sino ai binari, dovranno essere predisposti senso unico di entrata e uscita per evitare assembramenti di utenti. Previsto il sistema degli ingressi contingentati e l'obbligo di distanziamento sociale anche su scale e percorsi mobili. A bordo dei treni a lunga percorrenza, ancora, i passeggeri potranno occupare i posti a sedere con il sistema a scacchiera mentre sulle poltrone non utilizzabili saranno applicati maker di divieto. I biglietti saranno sempre nominativi per identificare tutti i passeggeri e gestire eventuali casi di presenza a bordo di sospetti o conclamati casi di positività al virus. I servizi di ristorazione, infine, a bordo verranno sospesi.
Autobus, tram e metro. Stop alla vendita di biglietti a bordo da parte degli autisti e igenizzazione dei mezzi da effettuare almeno una volta al giorno. Prevista, inoltre, la separazione tra conducente e passeggeri. A bordo degli autobus e sui tram bisognerà, inoltre, garantire un numero di passeggeri tali da garantire il rispetto della distanza di un metro. E ancora, salite discese da porte separate e ipotesi di saltare alcune fermate da parte dell'autista per gestire l'affollamento a bordo. È, infine, prevista la dotazione dei mezzi di telecamere intelligenti conta persone e saturimetri.
Possibile “indicatore” precoce di future recidive dell’epidemia da Covid-19. Studio effettuato da Sima,ricercatori dell'Università di Bari, Bologna e Trieste, e dell’ateneo di Napoli “Federico II”
Fonte agi.it
A poco più di un mese dalla pubblicazione di un Position Paper sulla "Valutazione della potenziale relazione tra l'inquinamento da particolato atmosferico e la diffusione dell'epidemia da Covid-19", la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) annuncia che il coronavirus SARS-Cov-2 è stato ritrovato sul particolato (PM). "Questa prima prova apre la possibilità di testare la presenza del virus sul particolato atmosferico delle nostre città nei prossimi mesi come indicatore per rilevare precocemente la ricomparsa del coronavirus e adottare adeguate misure preventive prima dell'inizio di una nuova epidemia", anticipa il professor Alessandro Miani, presidente della Sima.
“Questa prima parte della ricerca mirava espressamente a cercare la presenza dell'RNA del SARS-CoV-2 sul particolato atmosferico. Le prime evidenze relative alla presenza del coronavirus sul particolato provengono da analisi eseguite su 34 campioni di PM10 in aria ambiente di siti industriali della provincia di Bergamo, raccolti con due diversi campionatori d'aria per un periodo continuativo di 3 settimane, dal 21 febbraio al 13 marzo”, spiega Leonardo Setti, coordinatore del gruppo di ricerca scientifica insieme a Gianluigi De Gennaro e a Miani.
"I campioni sono stati analizzati dall’Università di Trieste in collaborazione con i laboratori dell’azienda ospedaliera Giuliano Isontina, che hanno verificato la presenza del virus in almeno 8 delle 22 giornate prese in esame. I risultati positivi sono stati confermati su 12 diversi campioni per tutti e tre i marcatori molecolari, vale a dire il gene E, il gene N ed il gene RdRP, quest'ultimo altamente specifico per la presenza dell'RNA virale SARS-CoV-2. Possiamo confermare di aver ragionevolmente dimostrato la presenza di RNA virale del SARS-CoV-2 sul particolato atmosferico rilevando la presenza di geni altamente specifici, utilizzati come marcatori molecolari del virus, in due analisi genetiche parallele”4, precisa Setti.
Secondo De Gennaro, “questa è la prima prova che l'RNA del SARS-CoV-2 può essere presente sul particolato in aria ambiente, suggerendo così che, in condizioni di stabilità atmosferica e alte concentrazioni di PM, le micro-goccioline infettate contenenti il coronavirus SARS-CoV-2 possano stabilizzarsi sulle particelle per creare dei cluster col particolato, aumentando la persistenza del virus nell'atmosfera come già ipotizzato sulla base di recenti ricerche internazionali. L’individuazione del virus sulle polveri potrebbe essere anche un buon marker per verificarne la diffusione negli ambienti indoor come ospedali, uffici e locali aperti al pubblico. Le ricerche hanno ormai chiarito che le goccioline di saliva potenzialmente infette possono raggiungere distanze anche di 7 o 10 metri, imponendoci quindi di utilizzare per precauzione le mascherine facciali in tutti gli ambienti”.
“La prova che l'RNA del SARS-CoV-2 può essere presente sul particolato in aria ambiente non attesta ancora con certezza definitiva che vi sia una terza via di contagio”, prosegue De Gennaro. “Tuttavia, occorre che si tenga conto nella cosiddetta Fase 2 della necessità di mantenere basse le emissioni di particolato per non rischiare di favorire la potenziale diffusione del virus”.
A tal proposito, l’epidemiologo Prisco Piscitelli spiega: “Ad oggi le osservazioni epidemiologiche disponibili per Italia, Cina e Stati Uniti mostrano come la progressione dell'epidemia Covid-19 sia più grave in quelle aree caratterizzate da livelli più elevati di particolato. Esposizioni croniche ad elevate concentrazioni di particolato atmosferico, come quelle che si registrano oramai da decenni nella Pianura Padana, hanno di per sé conseguenze negative sulla salute umana, ben rilevate e quantificate dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, rappresentando anche un fattore predisponente a una maggiore suscettibilità degli anziani fragili alle infezioni virali e alle complicanze cardio-polmonari. È arrivato il momento di affrontare il problema”.
Conclude Alessandro Miani: “Siamo in stretto contatto con l'Organizzazione Mondiale della Sanità e con la Commissione Europea per condividere i risultati delle nostre analisi. Sono in corso ulteriori studi di conferma di queste prime prove sulla possibilità di considerare il PM come ‘carrier’ di nuclei contenenti goccioline virali, ricerche che dovranno spingersi fino a valutare la vitalità e soprattutto la virulenza del SARS-CoV-2 adesso al particolato. Intanto, la presenza del virus sulle polveri atmosferiche è una preziosa informazione in vista dell’imminente riapertura delle attività sociali, che conferma l’importanza di un utilizzo generalizzato delle mascherine da parte di tutta la popolazione. Se tutti indossiamo le mascherine, la distanza inter-personale di 2 metri è da considerarsi ragionevolmente protettiva permettendo così alle persone di riprendere una vita sociale”.