di Alessandro Distante L’attività politico-amministrativa ha preso a muovere i suoi primi passi.

Dopo l’insediamento del Consiglio e dopo la elezione del suo Presidente, nella persona di Dario Martina, si è proceduto alla costituzione delle Commissioni Consiliari permanenti: sette Commissioni formate ciascuna da nove consiglieri, in rappresentanza, proporzionale, di tutti i gruppi consiliari.

L’Assise ha poi eletto, a scrutinio segreto, il Presidente della Commissione Regolamenti e Statuto che spetta ad un consigliere della minoranza.

Alla votazione, i gruppi di minoranza si sono presentati in ordine sparso, con ben tre candidature, ciascuna facente riferimento al proprio gruppo o alle coalizioni elettorali: alla fine ha deciso la maggioranza che, approfittando della divisione delle minoranze, ha votato in maniera determinante per il candidato del gruppo che in campagna elettorale aveva sostenuto la ex Vice sindaco Maria Assunta Panico.

Presidente è stato così eletto Alessandro Eremita.

Si perpetua quindi la frammentazione delle forze di opposizione che, come in campagna elettorale, continuano ad andare ciascuna per proprio conto.

In politica ogni strategia è apprezzabile, ma c’è da chiedersi: c’è una strategia nell’interesse di Tricase?

Tricase (Le), 19 settembre 2017 – Pochi giorni per tagliare i nastri di partenza, con l’ultimo impegno casalingo del 8° Rally dei Cinque Comuni, gara Nazionale con validità per il Campionato Regionale.

Soddisfazione in casa Salentomotori, ottimo traguardo.

Finora non è decisivo l’elenco dei partecipanti della Scuderia Salentomotori per la gara in programma, possiamo annunciare la presenza di Gabriele Passaseo navigato dal suo compaesano Pasquale Fiorito a bordo della Skoda Fabia R5, già protagonisti lo scorso anno giungendo sul secondo gradino del podio. Nuovamente in gara anche il duo Albino Pepe con Pierpaolo Panico, che sicuramente metteranno la solita grinta per primeggiare la classifica generale. Ritorneranno in gara i due fratelli, Luca e Nicola Negro, questa volta con la vettura che gli permise il debutto nel mondo dei rally, la Citroen C2 R2B. A cercare di riparare, dopo il fermo dovuto ad un problema meccanico al passato Rally del Gargano, Alessio De Santis in compagnia di Marino Antonino, scenderanno sulle strade salentine con la forte Renault Clio R3C.

Nuovo compagno di abitacolo per il corsanese Antonio Russo, che per il rally di casa ha scelto al suo fianco l’esperto casaranese Gabriele Sorrone, sempre a bordo della Citroen C2 Racing Start. Nuova coppia, ma con una amicizia sincera per Gianmarco Manco e Gianluca Stefanelli, dove il pilota di Morciano si presenterà sulla linea di partenza con la Citroen Saxo Racing Start. Rientrano i due teneri, Pasquale Protopapa e Sandra Ruberto, a difendere la loro classe di appartenenza A5, a bordo della Peugeot 205.

Nella classe K10 è confermata la presenza di Simone Melcarne con il suo nuovo navigatore, il casaranese Marco De Rosa, a bordo di una Peugeot 106. L’affiatato equipaggio di Scorrano, Francesco Giangreco e Stefano Mergola ancora con la Peugeot 207 RS a difendere la classifica di appartenenza, soprattutto con la nostalgia di portare punti preziosi per il Campionato Regionale.

Il Presidente della scuderia Salentomotori Antonio Forte si ritiene soddisfatto del numero degli equipaggi presenti al Rally dei Cinque Comuni, dopo un immenso impegno stagionale, l’augurio è di portare a casa degli ottimi risultati, oltre a far divertire il numerosissimo pubblico che sarà presente lungo le strade della manifestazione.

Per tutte le informazioni e le notizie utili sulla manifestazione  sul sito internet ufficiale www.salentomotorsport.it, la pagina Facebook SALENTO MOTOR SPORT.

 

di Pino Greco  Non parliamo di 180 milioni di euro più altri 30 di bonus.

Parliamo dell’ennesima storia di genuino valore.

Parliamo di una “ creatura ” tutta tricasina, nata bene. L’A.S.TRICASE 2001. Scuola calcio di Angelo Sanapo.

Sinonimo di storia, competenza e successo.Nata sedici anni fa, continua a crescere anche nei risultati.

Ne è prova di “ prima qualità ” il suo mister Angelo Sanapo, che educa calcio nel mondo,( in questi giorni è in Giordania) nel progetto Juventus SoccerSchool.Tanti i numeri positivi già operativi perl’AS Tricase.

Una scuola calcio punto di riferimento nella nostra Città e non solo. La riapertura della nuova stagione con tanti nuovi progetti (Academy, scuola portieri, progetto gioca Papà ecc.).

Inoltre a breve diventerà una scuola calcio ELITE, una delle poche in Puglia,perché i requisiti richiesti dalla FIGC ci sono (5 tecnici UEFA b , 4 laureati in scienze motorie, uno psicologo,un medico, il defibrillatore con tutti i tecnici abilitati dal corso BLSD, tutti i tecnici con corso Coni per giovani calciatori e un progetto per ragazzi disabili.

Tutto questo permetterà anche di avere un confronto regionale per le categorie Pulcini e Esordienti. Ancora, sono stati presi accordi con società professionistiche per la visione dei nostri atleti ( Lecce, Benevento, Bologna ,Pescara,Virtus Entella e tante altre ). Dunque. un progetto sportivo educativo ampio, dove il calcio aiuta tutti anche noi adulti a crescere e migliorarci. Un progetto, una scuola non solo di calcio, ma ricca di genuino valore. Nata bene

FATEVI IN LA’…STANNO ARRIVANDO I RAGAZZI

Nel segno della continuità, per proseguire nel percorso di crescita qualitativa

Noi lo scriviamo già da tempo: Nel segno della continuità, per proseguire nel percorso di crescita qualitativa.Difatti domenica 10 settembre 2017 prima di giornata tra Copertino e Tricase, nel Campionato Regionale di Promozione erano presenti in distinta ben 9 atleti provenienti dalla scuola calcio.

Risultato finale : Tricase 1 Copertino 0.

Marcatore Jonas Rizzo classe 91 creciuto a pane e AS Tricase. Come dire: Nel segno della continuità

EMILIANO DI MAGLIE È IL NUOVO GIOIELLINO PRONTO A SBOCCIARE NEL PRATO DELL’US LECCE

Altro giro, altro gioiellino di casa AS Tricase: è Di Maglie Emiliano il nuovo nome. Quindici anni all’anagrafe. Tricasino, e’ un esterno dotato di tecnica e grande forza.  Una grande stagione dove è emerso in tutto il suo valore, catturando la certezza di far parte, di “ sbocciare” nel prato US Lecce.

di Davide Indino

“Ce lo facciamo un giro sui seggiolini?”

“Ma mamma, sai che io c’ho paura”

“Ma ci sta mamma con te”

Nel Sabato della festa, nessuno si ricorda della paura.

I cantanti fanno il loro mestiere, i motivi delle parazioni si perdono negli occhi scuri dei passeggini e i giovani - spavaldi - si presentano alle giostre. E alle musiche che fanno da discoteca.

Conosco troppo bene le giostre, la festa, le aspettative - poco ambiziose - di chi vi partecipa e la musica e le luci - sempre quelle - di chi ha immolato la propria vita a far ridere la gente.

Me ne stavo col gruppo di ragazzi che conoscevo, senza far troppo caso alle urla dei bimbi o alle campane che trillavano per un nuovo giro imminente. Forse il mio piede batteva al tempo della musica, ma -spesso - era una gara acustica fra le giostre vicine e l’orecchio disattento non sapeva quale tempo seguire.

S’erano fermati su di loro - sul bimbo e sulla madre - gli occhi miei; i loro gesti intrappolavano le mie palpebre.

Qualche brivido di solletico spronava il bimbo a salire sui seggiolini e a seguire la madre frenetica e piena di vigore.

Furono proprio quei capelli biondi e corti e quegli occhi vispi - tanto cari - a convincerlo di lanciarsi nel vuoto con lei. E a prendere il pennacchio. Quello della cassa, - della musica, delle luci, dei rimborsi, della pubblicità e del pennacchio, catturati i soldi, diede due biglietti.

Normale e ridotto. Attenti alle cinture di sicurezza. Tra poco si parte. Due baci a quel bimbo e altri brividi di solletico lo attraversarono fino all’inizio del giro. Planavano bassi - al partire - e il bimbo non faceva in tempo a chiedersi cosa stesse facendo con sua madre, che quella lo accarezzava con la mano scura.

Lo teneva da dietro, pronta a lanciarlo per quel maledetto pennacchio che sarebbe stato il loro premio.

Poi - sapete - volarono. In senso antiorario. Quando sparivano dietro la colonna di luci e di tiranti, i miei occhi li cercavano insoddisfatti e nostalgici.

Al solo viso ridente dei due, mi rasserenavo.

Qualcuno parlava al microfono, ma chi lo sentiva!

Erano le loro risa, la musica più bella.

Un lancio errato.

Un altro ancora.

La mamma lo riacciuffava subito. Non lo perdeva mica.

E in quel volo, cui volgeva il mio sguardo, si fondevano tra loro.

E sposavano il blu.

Ed erano figli entrambi delle stelle.

E le stelle li sorridevano.

Tricase, 17 settembre 2017

Il direttore, tutta la redazione è vicina alle famiglie Castrovillari - Sabato

colpite dall’immenso dolore per la scomparsa del piccolo Lele

 

di Pino Greco 

Sono le ore 23,45 circa di sabato 16 settembre.

Abbiamo deciso di “ approfondire”  la vicenda Santuario Marina Serra.

La notizia ( non ancora ufficiale ), è stata fermata una persona del posto con evidenti problemi psichiatrici.

E’ domenica mattina 17 settembre, siano ritornati sul posto a Marina Serra, apprese altre notizie… ci siamo recati in una struttura della provincia... (dove il soggetto è stato fermato).

Ad oggi di ufficiale ( sono le ore 10,06 di domenica 17 settembre 2017) sulla vicenda non c’è nessun indagato…

Una cosa è certa: A tutti noi questa storia dovrebbe insegnare tanto

Marina Serra di Tricase, 16 settembre 2017 ore 17 circa.

Il più grave scempio che la comunità religiosa potesse immaginare

E’ stata distrutta anche la statua del Santuario Madonna dell'Assunta a Marina Serra.

Ignoti  o forse un singolo soggetto, si sono introdotti nella Chiesa ed in poco tempo hanno distrutto tutto quello che avevano a tiro a cominciare dalla statua della Madonna, per proseguire con altare, banchi, e immagini

Qualcuno dice di aver visto un uomo con la barba aggirarsi nei pressi del Santuario…

nel pomeriggio di oggi

di Nunzio Dell'Abate  INDENNITA’ E RISULTATO
 
La Giunta Chiuri ha deliberato le indennità di Sindaco ,Assessori e Presidente del Consiglio.
Alla misura base ha ritenuto di applicare le maggiorazioni previste dalla normativa.
Ciò ha comportato un aumento dell’11% rispetto a quelle dei precedenti amministratori.
 
La decisione ha suscitato vivace clamore in città, tra chi ha gridato allo scandalo e chi l’ha ritenuta giusta. Fondamentalmente, tra chi considera il taglio delle indennità il metro di valutazione dell’operato politico amministrativo e chi l’equo compenso per impegno tempo e responsabilità sottesi ad un incarico di governo di tal genere .
Il fronte si allarga ancora, tra chi reputa l’amministrare per il bene comune puro volontariato e quindi da espletarsi gratuitamente e chi sostiene che in tal caso solo benestanti e pensionati potrebbero cimentarsi.
 
Nello specifico parliamo di € 2.928,29 per il Sindaco,
1.610,55 per il vice, 1.317,73 per l’Assessore e di ugual cifra per il Presidente del Consiglio, al mese ed al lordo
delle ritenute Possono apparire eccessive come congrue o addirittura inadeguate. Ma quantificazione base e maggiorazioni,ove si decidesse di applicarle, sono statuite dalla legge.
Come anche l’indennità di fine mandato del Sindaco, pari ad una mensilità per ogni anno di amministrazione.
 
Ridursi o tagliarsi interamente l’indennità di carica in
favore del bilancio comunale e quindi della comunità,devolverne parte o tutta per scopi socio-assistenziali o
per altre meritorie finalità e servizi sono atti consegnati alla sensibilità di ciascun amministratore. Come accade
per qualunque individuo che decida di compiere un gesto di liberalità o di carità umana, donando somme di
danaro o prestando gratuitamente la propria attività. Può allora sindacarsi questa scelta? E soprattutto può
discendere da essa il parametro di giudizio del buon governare?
E se, invece, l’indennità fosse rapportata al risultato? Al conseguimento di finanziamenti? Alla realizzazione di
infrastrutture e servizi? All’indice della qualità della vita, dello sviluppo economico ed occupazionale, della
salvaguardia ambientale? Alla misura di contenimento e razionalizzazione dei costi generali dell’ente? Al grado di
partecipazione e trasparenza dell’azione di governo? Alla percentuale di programma elettorale attuato?
Forse sarebbe il giusto compromesso, ma occorrerebbero “cambiamenti” normativi...

LA " MISURA E' VERAMENTE COLMA !" di don Donato Bleve

All’ ill.mo SIGNOR SINDACO del Comune di Tricase

All’ill.mo Signor Capitano dei Carabinieri di Tricase

All’ill.mo Signor Comandante della Polizia Locale

All’Ill.mo Signor Prefetto di Lecce

Carissimi,

sono decenni che su piazza dei Cappuccini, nel capoluogo, si gioca a pallone. Anni orsono c’era una certa sensibilità religiosa e una qualità migliore di ascolto e di obbedienza da parte dei figli verso i genitori e dei ragazzi verso gli adulti. Oggi non è così, ormai da tempo. Su piazza dei Cappuccini, e soprattutto, se non “solo” , su questa, i ragazzi continuano a giocare, senza alcun rispetto per nulla e nessuno.

Il “bersaglio” continuo è la chiesa dei Cappuccini. Sono tanti anni che chiedo al Sindaco della Città, oralmente e diverse volte per iscritto, di intervenire, almeno nei giorni e nelle ore delle celebrazioni per dissuadere i ragazzi dal gioco che diventa tante volte pericoloso. Ho dato suggerimenti e fatto proposte, ma nessuno mai mi ha ascoltato, né Commissari né Sindaci . Ora la misura è colma! Caro Sindaco e cari responsabili della sicurezza, per dirvi l’ ultima : Ieri sera, sabato 02 settembre 2017, alle ore 18,00, mezz’ora prima della celebrazione, ho cercato per l’ennesima volta di persuadere i tanti ragazzi di allontanarsi da vicino alla chiesa e di rispettare anche gli “Altri” , che “hanno diritto” ad esprimere con serenità la loro fede e che la chiesa non può essere continuo bersaglio di gioco.

Si sono allontanati per qualche minuto, poi hanno ripreso a giocare come sempre. Una pallonata ha colpito una giovane signora, che con la sua bambina di qualche mese, sull’ingresso della chiesa partecipava, come poteva, alla Messa, mentre il marito era dentro. La pallonata era così violenta che il pallone è entrato in chiesa e ha colpito in testa un’altra persona. E questo si ripete sempre, ogni volta che c’è una celebrazione. E’ giusto? Giudicatelo voi, che siete i responsabili dell’ordine pubblico, coloro che devono tutelare i cittadini e difenderli. E’ giusto? Giudicatelo voi, cari Signori, che avete il compito di curare il rispetto delle leggi e della legalità. Ho chiesto ad una persona competente: “Si può giocare a pallone sulle piazze?” .

Mi ha risposto: “Non si può giocare sulle piazze pubbliche!” . Sarà solo il pensiero di uno , sia pure “molto competente”?.Se già ci dovesse essere una Legge che lo impedisce ed è sempre “violata” , di chi è il compito (dovere) di farla “rispettare” ? Giudicatelo voi stessi, “tutori dell’Ordine Pubblico” .Negli anni scorsi ho chiesto ai Sindaci che si sono succeduti e ai Commissari di provvedere ad un’area di rispetto davanti al “Monumentale Complesso dei Cappuccini”, che da il nome a tutta la piazza ma che è il Monumento più “offeso” della Città.

Ho anche detto che la “parrocchia si sarebbe accollato le spese” Ma sono state proposte inascoltate, sempre e da chiunque si è fregiato del titolo con la fascia di “Primo Cittadino” o con divise che specificano i ruoli di “servizio alla Città e al Territorio”. Voi lo sapete, dipendenti della Polizia Locale e dell’Arma dei Carabinieri (questi ultimi in verità poche volte e solo per non disturbare!) quante volte siete stati chiamati – o, se volete, disturbati - da me direttamente per telefono per questi problemi.

Se “qualche volta” uno/due vigili della Polizia Locale, su mia insistenza, è passato dai Cappuccini, lo ha fatto per un attimo e poi se n’è andato subito, e i ragazzi hanno ripreso a “disinteressarsi del suo passaggio” .Ringrazio per le rare volte ... ma in tanti anni non è cambiato nulla. E non si tratta di “privilegi” , ma solo di “legalità e rispetto degli altri”.Giudicatelo voi stessi, Signor Sindaco e rispettabili Tutori dell’Ordine Pubblico, se tutto ciò è giusto o se è solo una “pretesa” .

Confido nella vostra sensibilità e nel vostro “senso di responsabilità”, con la speranza che si affronti subito questo problema. E potrei citarne tanti altri.

Diversamente farò una denuncia legale e anche una denuncia pubblica.

Piazza dei Cappuccini deve essere la piazza delle manifestazioni intelligenti e culturali, del passeggio sereno dei Cittadini, del riposo degli anziani e dei lavoratori, dello svago semplice e “sicuro” dei Bambini e delle persone di passaggio, non del pericolo e della maleducazione, della bestemmia, del menefreghismo ... e così via.

Ringrazio per la pazienza che avrete dovuto avere nel leggere quanto ho scritto, ma, come ho affermato all’apertura di questa lettera, la “misura è veramente colma! ” .

A Voi i miei rispettosi saluti.

 

 

 

E’ tutta colpa mia....

Un silenzio irreale irrompe nella stanza... i sensi si acuiscono, in attesa... Anna vorrebbe fermare il respiro, farsi invisibile, non farsi trovare. E’ l’attimo prima e lo percepisce con tutta la frustrazione che dà l’impotenza.

L’attimo dopo è la mano che si abbatte violenta, pesante, sul suo capo, poi sul viso, sul tronco, sulle braccia. Soprattutto, con lucidità, sulle parti meno esposte.

Spinta contro il muro, ridotta all’angolo.

Zero possibilità di fuga, zero possibilità di competere con una forza brutale e incontrollata.

La primitiva e magnificata superiorità dell’uomo sulla donna raggiunge la sua espressione più tangibile.

Ha tempo e modo, Anna, di realizzare questo concetto, mentre paura e stupore le inondano anima, cuore, cervello.

Un fiume caldo e melmoso, una piena scomposta di sentimenti e sensazioni scorre alla rinfusa nei tracciati venosi del suo corpo umiliato. Quegli istanti sono come gli istanti prima della morte, perché in quei momenti Anna vede sé stessa e tutta la sua giovane vita passarle davanti.

Cosa ho fatto di male? si chiede. Lo sa che non ha fatto niente, ma che importa?

L’animale si ferma. Arretra soddisfatto. Si ritira.

Ora sembra calmo.

Ha dato la lezione, ha ristabilito le distanze, ha ristabilito l’equilibrio.

Ognuno deve avere il suo ruolo. Invalicabile.

Ci vogliono regole

– è solito dire, e se Anna ogni tanto lo dimentica, lui è costretto a ricordarglielo. Anche con le cattive.

Non è colpa sua se lei capisce solo quelle.

Anna si ricompone, senza fiatare. – Passa il polsino della maglia sul viso, umido di muco e di lacrime: poche, perché Anna da qualche tempo non riesce quasi più a piangere.

Ancora un po’ e poi riprenderà da dove aveva lasciato prima di quell’attimo e tutto ritornerà normale.

Adesso Anna è dolorante e ha pensieri confusi ma nelle prossime ore realizzerà, come sempre, di averle meritate.

Proverà compassione, non per sé, ma per l’animale.

Lo giustificherà e sempre più si adeguerà. Anna non sa ancora, però, che, poco per volta, lei cambierà. L’umiliazione, il dolore, la vergogna sempre più scaveranno nella sua anima solchi profondi, lacerazioni insanabili, sacche abissali di vuoto assoluto.Anna ha acceso la radio. Canticchia tra sé, un filo appena di voce, per non urtarlo, per non apparirgli sfrontata. Più tardi potrà cantare liberamente, a voce piena, e sa che a lui farà piacere sentirla. Non è successo niente , pensa Anna.

E’ tutta colpa mia... Ancora un po’ e tutto tornerà come prima...

 

Sabato 5 agosto, nei locali dei magazzini Pitton Cavalieri, in località “Campoverde”, si è tenuta una sobria cerimonia dedicata al centenario della nascita di Corrado Cavalieri, ideatore e cofondatore della ditta, deceduto il 3 dicembre 1984.

In sua memoria è stata scoperta una targa lapidea, a testimonianza dell’imprenditore commerciale a cui si deve quella struttura, ancor oggi attiva, che ha creato posti di lavoro e produttività nel settore per sette decenni.

Il figlio Franz Cavalieri lo ha ricordato in una commossa retrospettiva, sottolineando alcuni aspetti significativi che hanno caratterizzato tutta la sua esistenza: la gioventù trascorsa all’insegna della famiglia e del lavoro (sesto di nove figli, nati da Arnoldo ed Elisa Morciano, storica famiglia di imprenditori e commercianti tricasini), l’amor patrio (il servizio di leva nel 1937 dapprima a Trieste, poi a Pola, e la successiva permanenza sul fronte dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale), la famiglia (il matrimonio nel 1947 con Alide Pitton e la nascita dei figli), il ritorno a Tricase e la fondazione della società insieme al suocero Giuseppe Pitton. Prima della successiva cerimonia religiosa presieduta da Don Flavio Ferraro, sono stati ricordati i numerosi dipendenti che hanno orgogliosamente prestato servizio nella ditta in questo lungo arco di tempo.

 

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