di Francesca Sodero |Consigliere Comunale M5S | Comune di Tricase

“UN CONSIGLIO COMUNALE A FAVORE DELLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA E CONTRO IL 98% DEI CITTADINI

Nell’ultimo Consiglio Comunale è stata scritta una pagina triste per il Comune di Tricase.

Con i voti della maggioranza e un voto di minoranza del PD, nel Consiglio Comunale del 7 novembre scorso è stata bocciata senza se e senza ma la nostra mozione sulla gestione pubblica dell'acqua, con la quale chiedevamo al Comune di Tricase di difendere il risultato referendario del 2011, in cui quasi il 98% dei cittadini votanti di Tricase espresse il proprio voto contro i processi di privatizzazione spinti dal cosiddetto “Decreto Ronchi”.

Ciò che è peggio, la maggioranza ha respinto la mozione con una inaccettabile argomentazione a favore delle gestioni private, in chiave totalmente ideologica e senza la ben che minima analisi delle esperienze virtuose di gestione pubblica al confronto con quelle disastrose delle gestioni private.

Non solo, l'attuale amministrazione comunale, nonostante sia investita per legge della responsabilità di prendere le decisioni fondamentali in merito alla gestione del Servizio Idrico Integrato (art. 142 del Codice dell’Ambiente), ha manifestato totale disinteresse rispetto al tema e l'intenzione di non rendersi parte attiva nell'importantissima fase di transizione che l'anno prossimo, alla scadenza della concessione trentennale di Acquedotto Pugliese SPA, porterà la Regione a scelte di fondamentale importanza per il futuro della gestione dell'acqua in Puglia.

Un’assurda posizione di irresponsabilità che ha raggiunto livelli inaccettabili nelle dichiarazioni della capogruppo UDC, tese ad affermare che l’attuale amministrazione comunale deve occuparsi di Tricase e non di questioni che non riguardano i suoi confini. Come se il servizio idrico non fosse un servizio pubblico locale di cui i Comuni DEVONO rispondere ai cittadini! 

Un'imperdonabile chiusura che condanna il nostro Comune al silenzio su un tema di estrema delicatezza che incide ed inciderà sempre più pesantemente sui diritti fondamentali di tutti noi cittadini.

Non ce lo aspettavamo davvero, considerata l'apertura alla riflessione e al dibattito manifestata da altre realtà comunali, anche a noi vicine.

Dobbiamo amaramente prendere atto che la politica tricasina è stretta nella morsa della prudenza a fini elettorali, in cui nessuno azzarda mosse che possano disturbare il DECISORE delle segreterie di partito in vista delle prossime elezioni politiche. Un SILENZIO INTERESSATO e ad orologeria che non guarda lontanamente a ciò che è giusto per i cittadini e che farà pagare proprio a loro, come sempre, la brama di ritagliarsi un posto al sole di qualche politicante locale.

Noi però non demordiamo e continueremo a batterci con tutte le nostre forze per dare seguito alla volontà popolare espressa nel Referendum del 2011. I cittadini ci diano una mano e facciano sentire la loro voce affinché la volontà da loro stessi espressa nel 2011 non venga impunemente ignorata. Bastano gesti semplici, come mandare un messaggio o un’e-mail di disappunto e invitare consiglieri, assessori e Sindaco a prendere urgentemente sul serio la questione. È tempo di reagire!

 

di Alessandro Distante L’intervento pubblico di don Donato Bleve, anche a mezzo del nostro giornale, ha portato alla luce un problema di rispetto dei luoghi sacri, ma anche di sicurezza, di traffico, di spazi per i ragazzi e, più in generale, delicati ma importanti problemi educativi e di rispetto civico.

L’urgenza era però data dal fatto che i ragazzi, giocando in Piazza Cappuccini, lo facevano anche durante le Funzioni religiose non solo disturbando le Funzioni stesse ma addirittura mettendo in pericolo l’accesso alla Chiesa con pallonate anche a giovani donne in dolce attesa oppure ad anziani claudicanti.

Era seguito un interessante dibattito: da chi condivideva appieno quanto lamentato da don Donato a chi segnalava la mancanza di altri spazi pubblici dove i ragazzi potessero giocare; da chi riteneva che fosse un bene che i ragazzi giocassero a pallone piuttosto che stare sempre con il telefonino a chi invece puntava il dito contro i distratti genitori; da chi denunciava la mancanza di controlli anche da parte delle Forze dell’Ordine a chi invece richiamava tutti, bambini compresi, al fondamentale senso del rispetto; da chi invocava provvedimenti a chi li subordinava alla apertura di altri luoghi da rendere pubblici.

Il fatto positivo è che, a distanza di poco più di un mese, il sindaco Carlo Chiuri ha preso carta e penna e, dopo aver interpellato la Prefettura, ha emesso una sua ordinanza con la quale ha vietato il gioco del calcio in tutte le Piazze del Capoluogo e delle Frazioni.

E non solo il gioco del calcio, ma anche di ogni altra attività ludica che preveda l’utilizzo di palle o di altri oggetti similari e possa creare pericolo alla pubblica incolumità dei presenti o comunque arrecare danno ai beni pubblici o privati ovvero molestare persone e passanti.

Il Sindaco ha provveduto alla ordinanza perché, diversamente, i Vigili Urbani non avrebbero potuto sanzionare alcuna condotta in mancanza di una norma che vietasse quei comportamenti e soprattutto li sanzionasse.

Ed allora con l’ordinanza è stata prevista la norma, e cioè il divieto di giocare e dare fastidio, ed è stata prevista la sanzione amministrativa da un minimo di € 25 ad un massimo di € 500.    

A questo punto, si potrebbero aprire interessanti discussioni sul fatto che vi sia stato bisogno di una norma e di una sanzione per porre un freno ad un fenomeno giudicato pericoloso sia per i ragazzi ed addirittura interrogarsi sul rapporto tra libertà ed autorità.

Al momento c’è l’ordinanza che risponde ad una esigenza immediata.

Il Sindaco ha considerato non solo l’esigenza di tutelare i luoghi sacri ed i monumenti e di porre una misura a salvaguardia dei passanti ma anche degli stessi bambini, essendo frequente che, inseguendo la palla, questi finiscano per attraversare strade aperte al traffico.

Positivo il fatto che il Sindaco abbia prestato attenzione al problema ed adottato misure urgenti.

Gli altri problemi rimangono e sfuggono ai poteri di un’ordinanza: dove i bambini potranno giocare? quali gli spazi pubblici per esprimere la loro voglia di giocare? quale è la capacità di controllo ed educativa dei genitori? quale è il rispetto del sacro e più in generale dell’altro? perché si è dovuto fare ricorso al potere dell’Autorità? è davvero bello svuotare le Piazze di quella vivacità gioiosa dei bambini e rischiare di lasciarle alla sola fruizione degli anziani?

Tutti dubbi ed interrogativi che meritano ulteriori riflessioni.

La Città, d’intesa con l’Amministrazione, è chiamata ad interrogarsi sulle altre problematiche, a proporre e trovare soluzioni. Vengono in discussione quelle fondamentali regole della comune convivenza che sono state richiamate dall’ordinanza sindacale ma che richiedono interventi che esulano da un’ordinanza sindacale e che coinvolgono, o chiamano alla responsabilità i singoli, le famiglie, le comunità ed istituzioni educative.

 

 

 

di Pino Greco  Una Chiesa con le porte aperte dove c’è posto per tutti 

Questo è Papa Francesco. Un Santo Padre che riporta spesso un suo grande desiderio di una Chiesa povera e per i poveri, l’immagine della “ Chiesa del Grembiule” di don Tonino, la “convivialità delle differenze”.

C’è grande fermento è un’attesa molto gioiosa per la notizia del Santo Padre ad Alessano in occasione del Venticinquesimo Anniversario della nascita al cielo del Servo di Dio, il 20 aprile 2018

Ma, di ufficiale c’è solo l’invito. Una lettera datata 22 maggio 2017

L'invito è stato formulato da Mons. Domenico Cornacchia Vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, a Papa Francesco:

"Sarebbe un riconoscimento della preziosa e attuale testimonianza di Mons. Antonio Bello, autentico interprete del Concilio Vaticano II ,oltre che un grande dono per la nostra gente una Sua breve visita pastorale alla nostra Diocesi in occasione del Venticinquesimo Anniversario della nascita al cielo del Servo di Dio, il 20 aprile 2018."

Invito confermato anche dal presidente della Fondazione don Tonino Bello, il dott. Giancarlo Piccinni:

“Non abbiamo nessuna data che porti il Santo Padre ad Alessano. Certo, non c’è dubbio, sedovesse accadere, come tutti speriamo l’arrivo di Papa Francesco nella nostra Città, sarebbe una gioia immensa”.

Era il 14 giugno 2008, Benedetto XVI atterrò a S. Maria di Leuca , dopo Giovanni Paolo II a Otranto nel 1980 per i 5 secoli dagli 800 martiri.

Don Tonino, Vescovo “ costruttore di pace” , morì nel 1993 a causa di un male incurabile.

L’Associazione di Promozione Sociale “Marina Serra” di Tricase, in collaborazione con l’Associazione “Linfa Tumara”, al Gruppo “CLEAN UP” ’  all’Associazione “Casa delle Agriculture di Castiglione” ed a Mondoradio, con il Patrocinio e Contributo Economico del Parco Costa Otranto Leuca e Bosco di Tricase nell'ambito del Piano di Attuazione Provinciale per l’Ambiente, Asse 2. Linea di Intervento a. “Promozione sul territorio del Sistema di Conservazione della Natura” e con il Patrocinio della Provincia di Lecce e del  Comune di Tricase,                                     

ORGANIZZA PER

DOMENICA 12 NOVEMBRE 2017 dalle ore 09,00 alle 12,30,

UN’ESCURSIONE ECOLOGICA  CON RACCOLTA RIFIUTI

“DALLA  MADONNA DEL SOCCORSO AL CANALE DEL RIO, 

PASSANDO PER IL BOSCO DELLE VALLONEE”

Questa escursione, come le precedenti, ha lo scopo di far conoscere, fare apprezzare, salvaguardare il Patrimonio Naturalistico di Tricase che comprende il Bosco delle Vallonee  e di coinvolgere i partecipanti al rispetto dell’ambiente, provvedendo alla raccolta dei rifiuti presenti lungo il Percorso dell’Escursione.

Inoltre vorremmo sensibilizzare i frontalieri delle campagne che si trovano lungo il Percorso, a tenere pulito il loro tratto di strada, rendendo così continuativa e non occasionale la nostra azione di pulizia.

Per parte nostra faremo anche nel 2018 altre escursioni con questi obiettivi.

Pertanto, procedendo all’asportazione dei rifiuti nelle strade di campagna e coinvolgendo i contadini frontalieri a mantenerle pulite ed a segnalare la presenza di rifiuti tossici e/o nocivi al Comune di Tricase, l’escursione non sarà solo interessante e piacevole, ma anche utile ed educativa.

Riteniamo infatti che non basti fare una raccolta dei rifiuti una tantum, ma che sia necessario creare una forte sensibilità sulla importanza di produrre meno rifiuti e di conferire i rifiuti ingombranti e/o tossico nocivi nei luoghi stabiliti, evitando di abbandonarli nelle strade di campagna!!

P E R C O R S O

Ritrovo alle ore 09,00davanti alla Cappella della Madonna del Soccorso e partenza alle ore 09,30, sosta al  Bosco delle Vallonee dove una esperta guida parlerà delle origini del Bosco e delle sue caratteristiche botaniche.  Si prosegue lungo le stradine di campagna sino ad arrivare alla zona interna terrestre del  Canale del Rio, osservando e confrontando la vegetazione delle aree attraversate dalle acque di scarico e la vegetazione delle aree superiori.

Ritorno alle ore  11,30  alla Cappella della Madonna del Soccorso dove l’Associazione Marina Serra offrirà ai partecipanti uno spuntino con prodotti locali (pane di grano Cappelli, pucce e fucazzedde cotti nel forno a legna, formaggio pecorino locale, verdure ed ortaggi di stagione). Il tutto innaffiato da buon vino  nostrano.

E’ indispensabile l’iscrizione alla Escursione 

ENTRO GIOVEDI’ 9 NOVEMBRE

contattando:                                                       

Angelo Chiuri  cell. 347/79 48 376       

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Chi partecipa all’evento solleva da qualsiasi responsabilità diretta o indiretta gli organizzatori della passeggiata.

 

Due gare. Due sconfitte.

Due risultati negativi per il calcio e la pallavolo 

L'Atletico Tricase Calcio è stato sconfitto al San Vito dal Mesagne per 0-1

La Libellula Fulgor Tricase Volley lascia i tre punti alla BCC Leverano, perdendo tra le mura amiche per 1-3

Il commento della partita di pallavolo del campionato nazionale di serie B maschile

BCC LEVERANO: Laterza (2), Orefice (25), Galasso (12), Sergio (6), Scrimieri (11), Serra (7), Franco (L), Cagnazzo G. (ne), Cagnazzo S. (ne), Francone (ne), Savina (ne), Miraglia (ne), Dimastrogiovanni .Primo all. Zecca; Secondo all.Firenze

LIBELLULA FULGOR TRICASE. Marzo P.13. ;Tridici P 5.; Rosafio P4.; Melfi P.14; Pellegrino P5.; Dalmonte P26. ; Cassiano P1. ;Bisanti (L) ;D’Alba; Malinconico; Pellegrino; Sodero; Taurino Primo all.De Giorgi;Secondo all. Amoroso

1° arbitro: Stefano Chiriatti , 2° arbitro: Marta Cavalera

Parziali set : 25-17; 25-22;19-25;25-20

Mister Zecca della BCC Leverano: abbiamo giocato bene, siamo stati bravi a portare a casa tre punti

Mister De Giorgi della Fulgor Tricase: abbiamo giocato con il freno a mano tirato. Male il primo set.

Buona la presenza di pubblico. Tanti i tifosi del Leverano presenti al palasport di Tricase, tra cui sedeva anche l’assessore allo sport di Tricase, Lino Peluso.

E’ andato in scena il derby salentino di alta quota tra Leverano e Tricase. Si è concluso con la vittoria da tre punti per la formazione di mister Zecca.

Vince, convince e vola in classifica la BCC Leverano che supera la Fulgor Tricase per 3-1,conquistando i primi posti della classifica con la quarta vittoria consecutiva.

Primo set dominato dai ragazzi di Zecca avanti per 5-0, che chiudono 25-17.

Secondo set giocato punto su punto. Alla fine vince Leverano 25-22, sbagliando di meno e con un super Orefice.

Terzo set. Si sveglia Tricase giocando meglio rispetto agli avversari. Vince la Fulgor 25-19 con il solito Dalmonte “ stratosferico”.

Quarto e ultimo set . E’ stato un set nervoso, contestato per un invasione ( del Leverano), vista da tutti,  ma non dagli arbitri sul 16- 12 per Orefice e compagni, con conseguenza di un cartellino rosso all’opposto della Fulgor, Dalmonte.

Prossimo appuntamento per la Fulgor Tricase, sabato 11 novembre ore 18.45 a Marigliano contro una delle squadre favorite alla vittoria finale del campionato.

 

 

 

Domenica, 5 novembre 2017

Due appuntamenti sportivi da non perdere

ORE 14,30 - Stadio San Vito TRICASE

Incontro di calcio:

MESAGNE - TRICASE

ORE 18.00 - Palasport Città di TRICASE

Incontro di pallavolo:

LEVERANO - TRICASE

 

Il Liceo Statale “Girolamo Comi” di Tricase, nell’ambito degli “Incontri con l’autore”, ospita gli autori Federico Zampaglione e Giacomo Gensini, che presenteranno il loro ultimo lavoro “Dove tutto è a metà, un romanzo di narrativa contemporanea edito da Mondadori.

L’incontro avrà luogo sabato 4 novembre, alle 10,30 presso l’Auditorium dell’Istituto “G. Comi”.

Il Morrison Café è il tempio della scena musicale alternativa romana, e qui il giovedì sera suonano i Bangers, vent'anni e un rock "come un cielo sterminato e altissimo, bianco di nuvole trascinate via da un vento violento". Lodo è il cantante. Grande talento e un'assodata allergia al palcoscenico, occhi azzurri magnetici e un'energia irrequieta che attende di potersi sprigionare, se solo lui sapesse come farlo. Lodo è innamorato di Giulia, una delle sue coinquiline, a Roma per studiare recitazione e cercare di sfondare come attrice, una ragazza intensa e carismatica che con la sua sola presenza è in grado di mandarlo in tilt e azzerargli i pensieri.

Libero Ferri è un cantautore pop che un tempo riempiva gli stadi, ma dopo un paio di dischi sbagliati non riesce a venir fuori da un terribile blocco creativo. Il successo gli ha assicurato il benessere e una villa dotata di una sala d'incisione super accessoriata, in cui trascorre giornate frustranti a caccia di un'ispirazione che pare svanita. Accanto a lui Luna, la sua bellissima moglie, affermata press agent, sicura di sé, che da anni lo sostiene, ma che Libero teme di perdere, come ha perso il successo e la fama. Una ragione in più per cercare di mettere a segno il Grande Ritorno. Lodo sente che il mondo è là fuori, pronto a essere conquistato, ma talvolta gli sembra impossibile persino provarci. Vorrebbe essere più simile a Giulia, che affronta la grande città con coraggio, nonostante una famiglia lontana e ostile. Libero dal canto suo teme che il meglio per lui sia passato, ha bisogno di tornare a credere in ciò che fa, di ritrovare il se stesso di una volta.

Luna invece vorrebbe spingerlo a vivere guardando avanti, magari mettendo al mondo un figlio. Strade che parrebbero destinate a non incontrarsi mai, quelle di Lodo e Libero, ma quando invece si incrociano, ecco scoccare la scintilla in grado di rimettere tutto in gioco. Tra amori e tradimenti, concerti travolgenti, party lussuosi, incomprensioni e riconciliazioni, successi, fallimenti e colpi di scena, i protagonisti si troveranno a fare i conti con i propri punti di forza e le fragilità, e a compiere scelte che condizioneranno le vite di tutti. Coniugando talenti e temperamenti in una jam session inattesa e sorprendente, Federico Zampaglione e Giacomo Gensini danno vita a un romanzo fresco, generoso e pieno di ritmo, che racconta l'amicizia, i sogni e le passioni di donne e uomini di generazioni diverse, disperatamente, come tutti, alla ricerca della felicità.

Federico Zampaglione è il cantante dei Tiromancino, creatore di brani di grande successo. È inoltre regista cinematografico e autore di testi per altri cantanti.

Giacomo Gensini, scrittore e sceneggiatore, vive e lavora a Roma. Da Mondadori ha pubblicato Genova sembrava d'oro e d'argento (2009) e I milionari con Luigi Alberto Cannavale. Insieme, Zampaglione e Gensini hanno realizzato le sceneggiature dei film Shadow (2009) e Tulpa (2013).

Il Volantino

settimanale cittadino di Tricase

Tornerà in distribuzione sabato 11 novembre 2017

di Alfredo De Giuseppe  Ogni anno il 4 novembre si festeggia la vittoria dell’Italia a conclusione della prima guerra mondiale sul nemico austro-ungarico. Da quel fatidico 1918 si esalta una vittoria, si consuma la festa delle forze armate e della destrezza guerriera del popolo italico, soprattutto dopo il roboante bollettino della vittoria firmato dal generale Diaz che così chiude: “I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza”. Durante gli anni del fascismo era una delle date più rappresentative della grandezza del costruendo impero italiano, nel secondo dopoguerra nessuno ha sentito la necessità di rivedere la storia di quell’evento e di riportarlo nelle sue corrette dimensioni.

Innanzitutto dovremmo ricordare che l’Italia era alleata di Germania e Austria in virtù di un trattato chiamato Triplice Alleanza. L’Italia nel 1914 si dichiarò dapprima neutrale. Poi cominciò a chiedere territori come il Friuli e il Trentino e pesanti influenze sull’Adriatico (Albania soprattutto) per schierarsi affianco dei suoi alleati. Ma contemporaneamente trattava anche con Francia e Inghilterra che offrivano (sulla carta) maggiori compensi territoriali. Nessuno ci minacciava o ci voleva invadere ma si entrò in guerra sulla spinta degli industriali del Nord, dei loro deputati nazionalisti e dei loro giornali che propagandarono la guerra come la soluzione di tutti i problemi italiani. Le masse di contadini del Sud si accodarono, come sempre, in un mix devastante di ignoranza e costrizione.

La gestione militare da parte del comandante generale Cadorna fu disastrosa. Era un convinto assertore degli assalti frontali: per conquistare poche centinaia di metri si portavano migliaia di soldati a morte certa. Le sue mosse erano prevedibili e spesso l’esercito austriaco lo anticipava clamorosamente, fino alla completa disfatta di Caporetto. Fu l’ingresso in campo delle forze statunitensi a spostare gli equilibri e a decretare la fine dell’alleanza tedesca, austriaca e ottomana, attaccata su più fronti e su più mari.

L’Italia perse circa 650.000 uomini. Moltissimi soldati tentarono la diserzione, molti furono fucilati da appositi reparti posti in retrovia, molti furono trucidati con il metodo della decimazione. Molti dei nomi che oggi vediamo sulle lapidi di ogni Comune furono magari dei ragazzi che stavano tentando di scappare dall’assurdità di una guerra fatta di gelide trincee, assalti suicidi e deliri di comandanti assatanati di potere. La fine della guerra decretò inoltre per l’Italia una pesante sconfitta diplomatica sul fronte dei territori da annettersi, tanto che ai più sembrò di aver combattuto per un quasi niente. Tale umiliazione (o “vittoria mutilata” come la definì D’Annunzio) fu in definitiva la causa principale della nascita del fascismo.

Fra gli anni sessanta e settanta ci fu la richiesta di alcune forze di sinistra di eliminare la festa del 4 novembre e ristabilire le verità storiche sul conflitto che invece rimane avvolto in una fastidiosa retorica, anche scolastica. Quei movimenti che chiedevano l’abolizione della “festa militarista” sono oggi scomparsi. L’abolizione degli eserciti, l’antimilitarismo reale e praticato attraverso l’obiezione di coscienza non è più di moda. Dagli anni ottanta in poi tutto è diventato insopportabilmente accettabile, perché l’utopia di un mondo migliore fu sostituita dall’edonismo reganiano (“Quelli della notte” docet).

Le scarpe di pelle di cervo divennero più importanti di alcune battaglie ideali. Molti compagni di Lotta Continua passarono a dirigere le tv commerciali, i contadini morti sul Carso erano un prezzo accettabile per poter avere una bella barca a vela. L’antimilitarismo rimase in alcune piccole sacche residuali del cattolicesimo, vedi don Tonino Bello e Turoldo, in alcuni registi, vedi Rosi e Malick, in alcuni Radicali il cui consenso non superò mai il livello di attenzione e in alcuni poveri illusi che pensavano davvero che si potesse costruire una vita senza omicidi di massa. Ora è tutta un’altra storia ed è sotto gli occhi di tutti.  

di Pino Greco

Individuati e sanzionati, grazie all'attività di indagine svolta dalle forze dell’ordine

 

Siamo tornati...abbiamo chiesto spiegazioni alle forze dell’ordine:

Il problema dei “ manifesti abusivi professionali ” a Tricase è risolto. Abbiamo avviato controlli strettissimi.

Sono passati solo pochi giorni, i  furbetti che “ pubblicizzavano” abusivamente una figura professionale specializzata nell'assistenza socio-sanitaria sono stati individuati e sanzionati così come previsto dalla normativa vigente. Sperando che serva da lezione a chi di dovere.

di Pino Greco

Sono di facile lettura. Sono ben visibili. Sono validi anche per pubblici concorsi. Di cosa parliamo? Di interessanti prospettive di lavoro, peccato che vengono “ pubblicizzate” abusivamente. L'operatore socio-sanitario, abbreviato in OSS è una figura professionale specializzata nell'assistenza socio-sanitaria, in netta crescita.Come sono in netta crescita i manifesti abusivi attaccati, purtroppo, ovunque e dovunque nella nostra Città.

C’è chi dice che saranno alcune decine, c’è chi giura che non è la prima volta che gli stessi “corsi di formazione professionale,” vengono attaccati selvaggiamente dappertutto come manifesti illegali, con una palese violazione delle normative.Un cosa è certa . Lunedì 23 ottobre, sono le ore 14,30 circa un testimone oculare ha fotografato un uomo che stava attaccando delle locandine abusive sui pali della luce e sulla segnaletica stradale nella centralissima via Roma .I manifesti “ invitano ” a telefonare per un corso di formazione professionale,valido per pubblici concorsi.

Abbiamo ascoltato il dott. Angelo Giorgio Lanzilotti (nella foto)

Tenente responsabile del settore annona e commercio della Polizia Locale di Tricase :

“a breve verranno rimossi e sanzionati i responsabili ”

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