L’associazione Sunrise Onlus – SMAISO – che si occupa di persone con sclerosi multipla in questi giorni ha attivato un nuovo servizio che mira a facilitare eventuali richieste di persone che hanno la sclerosi multipla. Nello specifico l’associazione presieduta da Maria De Giovanni, ha creato un ponte logistico con i due centri di sclerosi multipla, quello che si trova presso l’ospedale di Lecce Vito Fazzi e quello che si trova in ospedale a Casarano. L’obiettivo principale è quello di rispondere alle esigenze di chi per forza di cose, si deve recare in farmacia presso l’ospedale per ritirare il farmaco.

Un altro progetto fortemente voluto da Maria De Giovanni da sempre impegnata nel sostegno di questa categoria con vari progetti sul territorio. In questo grave momento – dichiara – mi sento di fare qualcosa che sia davvero utile e d’aiuto, che possa evitare alle persone con SM di uscire di casa.

In questo periodo stiamo ricevendo numerose chiamate, le persone sono spaventate e cercano comunque un supporto, sia logistico, rispetto al disbrigo di pratiche, come effettuare pagamenti di utenze, andare in ospedale a ritirare i farmaci, fare la spesa.

Ieri dopo aver risolto un altro caso, una richiesta segnalataci dall’ospedale Vito Fazzi di Lecce dal reparto di sclerosi multipla, la persona interessata ci ha fatto pervenire una lettera su cui c’è scritto: Cari amici, sono una persona affetta da Sclerosi Multipla, grazie all’impegno vivo dell’associazione SMAISO - SUNRISE che si occupa di persone con SM, oggi ho avuto il mio farmaco, ritirato in ospedale e recapitato direttamente a casa mia, lasciato fuori dalla porta .

Grazie all’associazione, grazie perché creando un ponte con il centro SM l’infermiera mi ha parlato di questo servizio - speciale - ringrazio la presidente Maria De Giovanni per il suo impegno celere nel risolvere la questione e per il suo impegno verso noi tutti.

Avere una malattia e sapere che qualcuno si offre per aiutarti è davvero incoraggiante. Grazie a Maria De Giovanni e alla sua idea che aiuta gli altri. Ecco questa è una delle tante manifestazioni di riconoscenza che riceviamo, sono felice e

soddisfatta e dico ancora a tutti non uscite di casa conclude Maria.Insomma chi ha bisogno ringrazia in un momento difficile, dove vince chi resta a casa, onorabile l’impegno di questa donna verso chi soffre e fa di tutto gratuitamente agli altri pur di preservarli. Un altro esempio di grande solidarietà.

Da tempo l’area è meta di incivili che abbandonano spazzatura.

Gli imprenditori:“Qui mancano persino i servizi essenziali

di Pino Greco

Ancora l’intera zona sfregiata dalla spazzatura.Ancora la zona ASI,che già risulta senza servizi di prima necessità (acqua potabile,fogna e gas).

Come dire:Inciviltà e disservizi

Tutti scenari già visti da queste parti. Infatti era maggio 2018 quando ci fu segnalata anche la presenza di un gommone per strada.

Sono passati meno di due anni, questa volta la segnalazione arriva da alcuni cittadini che indicano la presenza di rifiuti a cielo aperto e tra la verde e folta vegetazione una barca “ormeggiata”.

Ma andiamo per gradi. Nella zona ASI ci sono circa 25 aziende: “La situazione è sempre grave, basti pensare che non abbiamo ne l’acqua ne fogna, ne internet, oltre al fatto che siamo circondati da rifiuti. Non possiamo più andare avanti in questo modo. Diventa anche difficili lavorare serenamente” fanno sapere alcuni imprenditori.

Infatti l’area è da sempre anche crocevia del “turismo del sacchetto”, la pratica secondo la quale i residenti delle zone confinanti arrivano in zona a scaricare ogni genere di rifiuto.

E infatti tra i rifiuti è possibile rinvenire di tutto,dai grossi tubi in cemento ai rifiuti ingombranti come vecchi elettrodomestici e mobili, sacchi di cemento e altro materiale proveniente da cantieri edili.

E poi buste nere contenenti immondizia domestica, polistirolo, eternit, gomme di auto,lamiere, segnali stradali,scarti di ogni genere, dalla plastica al vetro.

Insomma una discarica a cielo aperto che cresce giorno dopo giorno con un peggioramento dello stato delle cose.

La superficie complessiva dell’agglomerato della zona industriale Miggiano, Specchia,Tricase,misura complessivi 173 ettari.

Una superficie dove finora si è proceduto con soluzioni approssimative e temporanee, con la conseguenza di non raggiungere mai quella soluzione concreta che chiedono tutti coloro che nella zona industriale ci lavorano.

Insomma, oltre ad orientare i cittadini ad assumere una mentalità differente, che possa garantire un futuro più roseo, per gli uomini e per l’ambiente, serve l’aiuto di tutti i soggetti interessati, siano essi pubblici o privati, che vogliono una zona industriale degna di questo nome.

 

Oltre alla donazione in denaro, un dolce regalo: in collaborazione con la Pasticceria Dolcemente Cakedesign di Tricase distribuite zeppole al personale del “Card. Panico” e ai Carabinieri in servizio presso la locale Compagnia

In questo momento delicato per tutti ma soprattutto per chi giorno dopo giorno combatte in prima linea per contenere il contagio da coronavirus e garantire un minimo di normalità a tutti noi, l’associazione “Gli Amici di Fabrizio Aspromonte ha voluto dare il suo piccolo ma significativo contributo.

L’associazione ha effettuato un bonifico di mille euro a beneficio dell’ospedale “Card. Panico”.

Certi di interpretare la generosità e l’impegno civile che hanno sempre contraddistinto Fabrizio”, ha detto il presidente dell’Associazione Paolo Musarò, “abbiamo voluto anche noi fare la nostra parte in questa fase concitata”.

L’Associazione dedicata al giovane dj salentino prematuramente scomparso nel 2018, in giornata ha provveduto anche a distribuire, in collaborazione con la pasticceria “Dolcemente” di corso Roma a Tricase, delle zeppole al personale del “Card. Panico” ed ai carabinieri in servizio presso la Compagnia di Tricase.

Il tutto ovviamente nel severo rispetto delle restrizioni anticontagio imposte dal DPCM. Un piccolo grande gesto che è un ringraziamento sentito a chi in questi giorni, pur nella difficoltà e nella paura, resta in strada o in ospedale per non lasciarci soli

di Alessandro Distante

Tutto sospeso: dalle Scuole, ai Tribunali, ai luoghi di divertimento, agli spettacoli, alle elezioni e persino alle Messe.

Tutto sospeso per difendere il diritto alla salute; del resto: “Quando c’è la salute c’è tutto”.

Le Ordinanze, siano esse del Presidente del Consiglio oppure del Sindaco, vanno ovviamente rispettate (oppure impugnate) e senza dubbio contengono misure drastiche ma necessarie.

Non era mai accaduto, prima d’ora, che si vietasse di celebrare le Messe, ritenendo insufficienti le precauzioni che invece, se rispettate,consentono di entrare nei luoghi di culto.

Pensare che una volta,contro le pestilenze, si invocava l’aiuto dei Santi e si incrementavano le funzioni religiose!Fondamentali diritti come quello di voto (vedi Referendum del 29 marzo e forse elezioni regionali) sono stati messi in secondo piano e sospesi a tempo indeterminato.

E stiamo parlando del voto, diritto che è la sostanza stessa della democrazia!D’ordine, sono state cambiate le modalità di salutarsi, di prendere un caffè, di fare la spesa e di studiare a scuola.

Accettiamo queste limitazioni, pur pesanti, per tutelare la salute nostra e degli altri, con indubbi danni economici dei quali i commercianti sono le prime vittime.

Al fondo, il crescere della paura alimentata anche da irresponsabili notizie allarmistiche. Ed è proprio la paura a prendere il sopravvento e ci fa riandare ad epoche di altri contagi, quale quello descritto dal Boccaccio nel Decameron allorquando, allo scoppio della peste, “l’uno cittadino l’altro schifava e quasi niuno vicino aveva dell’altro cura”.

A ben pensare, la paura del coronavirus riflette la paura, più in generale, di ciò che ci circonda, dell’altro, del futuro.Se il contagio unisce, la paura divide ed isola.

Trasformare l’emergenza causata dal virus in un’occasione per superare la paura diviene la sfida di oggi ed è una sfida non solo sanitaria ma anche culturale per sconfiggere quell’ingabbiamento –per dirla con il Papa-al quale il coronavirus, ma non solo, ci ha costretti.

Andiamo a vedere, questa settimana, cosa prevede il Piano Urbanistico Generale (PUG) per le Frazioni di Depressa e di Lucugnano.

Nella parte strutturale, e cioè la parte che fissa alcuni punti fermi, per l’abitato storico, ricomprendente i nuclei antichi e i borghi di espansione delle due Frazioni,

i termini che più ricorrono sono quelli di conservazione e mantenimento.

Più in particolare: per i detti nuclei antichi vanno mantenute le caratteristiche dell’assetto urbano e dell’impianto fondiario e gli spazi scoperti devono rimanere inedificati.

Per i borghi di espansione è prescritto il mantenimento della maglia insediativa, dell’assetto viario e del sistema degli spazi scoperti.

Questi devono rimanere inedificati solo se rispondenti alle caratteristiche dell’organizzazione territoriale, dell’assetto insediativo, dell’impianto fondiario oppure se destinati ad uso collettivo.

Per le destinazioni d’uso, e cioè come i fabbricati possono essere utilizzati, il PUG, nella parte programmatica, apre a differenti modalità di uso, a seconda che si tratti di Castelli ed Edifici civili speciali (come quelli già destinati a funzioni amministrative o musei e biblioteche che vengono confermate) oppure di Palazzi nel centro storico, dove si consentono anche usi alberghieri o per servizi e attrezzature pubbliche o produttivo-direzionali (servizi professionali, attività ricreative, culturali, sociali,…).

Per gli altri edifici (quelli realizzati fino al XIX secolo) sono consentite destinazioni residenziali (ivi comprese strutture ricettive di modesta entità) e, nei limiti del 50% della superficie, anche esercizi di vicinato e laboratori artigianali.

Nelle due Frazioni è previsto un Centro Servizi: quello immaginato a Depressa riguarda un’area tra la Chiesa Santi Medici (o forse meglio Sant’Antonio) e il Cimitero lungo la via Ettore Ciccotti; quello previsto a Lucugnano sarà posto al limitare della Frazione lungo la strada comunale S. Leonardo.

Entrambi gli interventi prevedono la realizzazione di una struttura integrata con impianto sportivo, attrezzatura scolastica di grado da definirsi e centro servizi di quartiere, disimpegnati da un’adeguata struttura di parcheggio e da una sistemazione a verde di contorno.

In più: l’intervento a Depressa comporta anche la sistemazione della strada interpoderale che prosegue da via Ciccotti oltre il Cimitero fino a raggiungere la rotatoria SP 335 Cosimina; l’intervento a Lucugnano prevede anche la sistemazione della strada comunale S. Leonardo fino a raggiungere la prevista variante della SS 275 ed il suo opportuno svincolo con questa.

Entrambi gli interventi potranno essere attuati con uno o più progetti d’iniziativa pubblica o privata.

L’idea di interventi specifici per le due Frazioni è un segnale importante, ma andare ad ipotizzare attrezzature scolastiche in un contesto che vede già numerosi edifici scolastici non utilizzati oppure poco utilizzati non esime da un giudizio di una previsione poco attenta alle reali esigenze delle Frazioni; tanto peggio se poi a Depressa si immagina un Centro Servizi vicino al Cimitero!

Malgrado le stringenti limitazioni dettate dal coronavirus, Il Volantino intende

continuare ad uscire, per assicurare quel minimo di “normalità” che deve pur

rimanere in un momento di eccezionalità e quella socialità che rischia di

essere soffocata dall’isolamento forzato imposto per i ben noti motivi di sicurezza

sanitaria.

Tuttavia, stanti le chiusure di molti punti di distribuzione e le difficoltà negli

spostamenti, usciremo,a partire da sabato prossimo e fino al termine dell’emergenza,

SOLTANTO ON LINE E NON IN FORMATO CARTACEO.

PER LEGGERE IL SETTIMANALE SARA’ SUFFICIENTE ANDARE

SUL NOSTRO SITO ilvolantinoditricase.it

Tricase,7 marzo 2020

TRICASE,ASSEGNATI 46 NUOVI ALLOGGI NELLA ZONA 167

Pronti 46 nuovi alloggi popolari nella zona 167 precisamente in via Costantino.

Il progetto è stato ripreso nell’ultimo mandato dall’Amministrazione comunale

guidata dal Sindaco Ing. Antonio Coppola (nella foto)

Il Coronavirus, in questo momento mette il “riparo” da una vera e propria sconfitta l’Amministrazione di Carlo Chiuri.

Soltanto perché è in atto in Italia un’emergenza ben più grande della decisione del Sindaco (candidatura o no alle regionali), il Consiglio comunale è stato rinviato. Dunque, il Consiglio Comunale è saltato.

Il Presidente Martina lo aveva convocato per il 12 marzo, ma poi, sentiti i Capigruppo, ha deciso di revocare la convocazione. Eppure la seduta era stata attentamente organizzata, con lo spostamento del luogo di riunione dall’Aula consiliare alla Sala del Trono e ciò per garantire quelle condizioni di sicurezza e di distanza tra i Consiglieri che avrebbero impedito il contagio; il Consiglio si sarebbe poi svolto a porte chiuse assicurando la diretta streaming. E’ del tutto ovvio che occorre osservare le precauzioni e le misure restrittive imposte dal Governo, ma tutto deve essere applicato tenendo conto anche di valori fondamentali, quale è l’esercizio della democrazia e l’espressione della volontà popolare attraverso i suoi rappresentanti. Se non vi fosse stata la possibilità di porre in essere misure precauzionali, in quel caso non vi sarebbe stata questione.

Ma nel momento in cui lo stesso Presidente –molto opportunamente- aveva fissato modalità di svolgimento del Consiglio idonee, non si comprende perché si debba impedire di vivere un momento importante per una Città, quale è (o dovrebbe essere) il Consiglio Comunale. Un Consiglio Comunale, quello del 12, che avrebbe potuto anche fare chiarezza sulla tenuta della maggioranza, considerato che questo non è un aspetto secondario, avendo la Città il diritto di sapere se l’Amministrazione ha ancora i numeri per governare. Il DPCM 9 marzo impedisce “ogni forma di assembramento”, ma non vi può essere assembramento se una ventina di persone si riuniscono in una Sala che ha una capienza di 120 posti! Del resto non mi risulta che si sia interrotta l’attività di altri corpi collegiali, come le riunioni di Giunta o siano state impedite altre assemblee cittadine, come quella con i rappresentanti dei commercianti, riunioni che, forse, hanno presentato rischi di contagio maggiori rispetto a come era stata organizzata l’Assise consiliare. Anche a Tricase tornano con forza le questioni di fondo, e cioè se il rischio di contagio possa giungere fino a mettere tra parentesi diritti fondamentali, quale è la vita degli Organi democratici. Ecco perché sarebbe stato opportuno -o forse doveroso- tenere il Consiglio e magari lanciare, con apposita comunicazione del Sindaco, parole importanti ai Cittadini, proprio in un momento in cui il coronavirus sta mettendo in ginocchio tante attività produttive e creando disagi alle famiglie, agli studenti e agli anziani. “Io resto a casa” ma con iudicio!

 

 

 

Il premier GIUSEPPE CONTE:

'Ci sarà un riscontro sulle misure solo fra un paio di settimane'

Resteranno aperti i negozi di beni di prima necessità e farmacie.

I nuovi provvedimenti del Presidente del Consiglio per contrastare la

diffusione del coronavirus

Roma,11 marzo 2020

Con una diretta Facebook iniziata alle 21:40, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte applica una nuova stretta nel contrasto al coronavirus e annuncia:

“L’Italia rimarrà una zona unica. Ma disponiamo la chiusura fino al 25 marzo di tutta la vendità a esclusione dei beni di necessità e farmacie.

Non è necessario fare la corsa ai supermercati. Sono chiuse le attività di bar, pub, ristoranti (per tutto il giorno e non solo dopo le 18). Chiudono parrucchieri, centri estetici e servizi di mensa.

Restano aperti servizi bancari, assicurativi, postali, edicole e tabacchi  e lavoreranno anche idraulici, meccanici e benzinai, le attività del settore agricolo, zootecnico e di trasformazione agroalimentare.

Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio, nel rispetto di norme igienico sanitarie molto precise.

Niente chiusura anche per i ristoranti nelle aree di servizio stradali e autostradali e nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti e negli ospedali.

“Stiamo dando prova di grande forza e sono convinto che domani ci guarderanno con orgoglio – ha iniziato a dire conte -. Siamo i primi in Europa che sono stati colpiti così duramente dal virus. E stiamo reagendo con forza. Siamo un modello per gli altri. Questa sfida riguarda la salute dei cittadini, riguarda anche la tenuta della nostra economia.

“Ho fatto un patto con la mia coscienza: al primo posto c’è e ci sarà sempre la salute degli italiani. Vi ho chiesto di uscire solo lo stretto necessario, la stragrande maggioranza degli italiani ha risposto in modo straordinario. Ora è il momento di compiere un passo in più”.

Le industrie resteranno aperte ma con misure di sicurezza. Saranno garantiti i trasporti .

Inoltre Conte annuncia la nomina di un commissario che avrà ampi poteri per le terapie intensive, si tratta dell’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri.

Infine il Premier  conclude: “Restiamo distanti oggi per abbracciarci domani”.

IL DCPM COMPLETO

Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400;

Visto il decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante «Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19» e, in particolare, l’articolo 3;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 febbraio 2020, recante “Disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 45 del 23 febbraio 2020;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 febbraio 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 47 del 25 febbraio 2020;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 52 del 1° marzo 2020;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 marzo 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 55 del 4 marzo 2020;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 59 dell’8 marzo 2020;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 marzo 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.62 del 9 marzo 2020”;

Considerato che l’Organizzazione mondiale della sanità il 30 gennaio 2020 ha dichiarato l’epidemia da COVID-19 un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale;

Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, con la quale è stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;

Considerati l’evolversi della situazione epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia e l’incremento dei casi sul territorio nazionale;

Ritenuto necessario estendere all’intero territorio nazionale le misure già previste dall’articolo 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020;

Considerato, inoltre, che le dimensioni sovranazionali del fenomeno epidemico e l’interessamento di più ambiti sul territorio nazionale rendono necessarie misure volte a garantire uniformità nell’attuazione dei programmi di profilassi elaborati in sede internazionale ed europea;

Su proposta del Ministro della salute, sentiti i Ministri dell’interno, della difesa, dell’economia e delle finanze, nonché i Ministri dell’istruzione, della giustizia, delle infrastrutture e dei trasporti, dell’università e della ricerca, delle politiche agricole alimentari e forestali, dei beni e delle attività culturali e del turismo, del lavoro e delle politiche sociali, per la pubblica amministrazione, per le politiche giovanili e lo sport e per gli affari regionali e le autonomie, nonché sentito il Presidente della Conferenza dei presidenti delle regioni;

DECRETA:

ART. 1

(Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale )

Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sono adottate le seguenti misure:

1) Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato 1, sia nell’ambito  degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito  della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali, purché sia consentito l’accesso alle sole predette attività. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

2) Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto. Restano, altresì, aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri e negli ospedaligarantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

3) Sono sospese le attività inerenti i servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti) diverse da quelle individuate nell’allegato 2.

4) Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico sanitarie,i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi.

5) Il Presidente della Regione con ordinanza di cui all’articolo 3, comma 2, del decreto legge 23 febbraio 2020 n. 6, può disporre la programmazione del servizio erogato dalle Aziende del Trasporto pubblico locale, anche non di linea, finalizzata alla riduzione e alla soppressione dei servizi in relazione agli interventi sanitari necessari per contenere l’emergenza coronavirus sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministro della salute può disporre, al fine di contenere l’emergenza sanitaria da coronavirus, la programmazione con riduzione e soppressione dei servizi automobilistici interregionali e di trasporto ferroviario, aereo e marittimo, sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali.

6) Fermo restando quanto disposto dall’articolo 1, comma 1, lettera e), del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 e fatte salve le attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza, le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi di cui agli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81 e individuano le attività indifferibili da rendere in presenza.

7) In ordine alle attività produttive e alle attività professionali si raccomanda che:

a) sia attuato il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;

b) siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;

c) siano sospese le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione;

d) assumano protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento,  con adozione di strumenti di protezione individuale;

e) siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine  forme di ammortizzatori sociali;  

8) per le sole attività produttive si raccomanda altresì che siano limitati al massimo gli spostamenti all’interno dei siti e contingentato l’accesso agli spazi comuni;

9) in relazione a quanto disposto nell’ambito dei numeri 7 e 8 sifavoriscono, limitatamente alle attività produttive, intese tra organizzazioni datoriali e sindacali.

11) Per tutte le attività non sospese si esorta al massimo utilizzo delle modalità di lavoro agile.

ART. 2

(Disposizioni finali)

1. Le disposizioni del presente decreto producono effetto dalla data del 12 marzo 2020 e sono efficaci fino al 25 marzo 2020.

2. Dalla data di efficacia delle disposizioni del presente decreto cessano di produrre effetti, ove incompatibili con le disposizionidel presente decreto, le misure di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 e del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 marzo 2020.

Allegato 1

COMMERCIO AL DETTAGLIO

Ipermercati

Supermercati

Discount di alimentari

Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari

Commercio al dettaglio di prodotti surgelati

Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici

Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2)

Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati

Commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4)

Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico

Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari

Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione

Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici

Farmacie

Commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica

Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati

Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale

Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici

Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia

Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento

Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini

Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet

Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione

Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono

Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici

Allegato 2

SERVIZI PER LA PERSONA

Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia

Attività delle lavanderie industriali

Altre lavanderie, tintorie

Servizi di pompe funebri e attività connesse

 

Il Presidente del Consiglio Comunale di Tricase ha disposto, con Avviso

dell'11.3.2020, la revoca della convocazione della seduta consiliare prevista

per il 12 Marzo alle ore 8.30.

"Atteso che per il 12.03.2020 è stato convocato presso la Sala del Trono di Palazzo

Gallone il Consiglio Comunale; sentiti i Capigruppo, alla luce degli sviluppi in materia di

contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID – 19 e nel

particolare in ottemperanza alle misure più restrittive del DPCM 9 Marzo 2020

“io resto a casa”

D I S P O N E la revoca della convocazione della seduta consiliare prevista per il 12

Marzo alle ore 8.30. Con l’occasione lo scrivente, interpretando la volontà dell’intero

Consiglio Comunale, chiede ai concittadini il massimo rispetto delle disposizioni del

Decreto suddetto, perché solo con l’osservanza delle sue indicazioni e prescrizioni,

insieme, senza allarmismi e imprudenze, supereremo questa emergenza.

Domani saremo ancora più forti!"

 

Tricase,10 marzo 2020

GIOVEDI,12 MARZO - CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE

PRESSO LA SALA DEL TRONO DI PALAZZO GALLONE

Visto le ultime disposizioni in materia di contenimento e gestione dell'emergenza

epidemiologica da COVIS-19, la 1^ convocazione è per le ore 8,30 di giovedì

12.03.2020 presso la Sala del Trono di Palazzo Gallone,

per la trattazione di n.14 punti all'ordine del giorno

nella foto Francesca Sodero

Nel prossimo Consiglio comunale questi dovrebbero essere gli equilibri.

Con la pentastellata Francesca Sodero ( M5S), “Sospesa”,

la maggioranza dovrebbe presentarsi in otto. Idem per la minoranza.

A conti fatti,e a seguito del mancato sostegno dei pentastellati, a sostenere il governo

di Chiuri ci sarebbero solo sette consiglieri comunali.Otto,con lo stesso sindaco.

Una maggioranza troppo risicata e insufficiente a garantire non solo il numero legale in

Consiglio comunale ma anche e soprattutto l’approvazione di qualsiasi provvedimento

o atto amministrativo.

Una sorta di “ paralisi” che ora potrebbe spingere Chiuri ad accelerare i tempi.

E a decidere se restare alla guida di Palazzo Gallone a Tricase o tentare la corsa a via

Gentile a Bari. Si vedrà.

GLI EQUILIBRI IN CONSIGLIO COMUNALE

 

8 CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA

CAMBIAMENTI TRICASE: Antonio Baglivo,Vincenzo Chiuri e Francesca Longo.

UDC: Pasquale De Marco e Luigi Giannini.

NOI PER TRICASE: Alessandra Ferrari e Maurizio Ruberto.

Carlo Chiuri ( Sindaco)

 

8 CONSIGLIERI DI MINORANZA

Fernando Dell’Abate (PD);

Federica Esposito (UDC);

Nunzio Dell’Abate e Vito Zocco  Gruppo Misto);

Alessandro Eremita (Tricase sei tu);

Maria Assunta Panico (Tricase al centro);

Dario Martina ( Presidente del Consiglio comunale);

Giuseppe Peluso (Tricase Punto e a Capo).

 

in Distribuzione