di Nunzio Dell'Abate

UN ANNO DI COMMISSARIAMENTO NELLE MANI DEI CONSIGLIERI

Il Sindaco ha lasciato spirare l’ultimo termine utile (4 febbraio) che avrebbe consentito di andare a nuove elezioni già quest’anno, in un periodo compreso tra il 15 aprile ed il 15 giugno.

Ora le sue dimissioni, preannunciate urbi et orbi per consentirgli la candidatura alle regionali di maggio prossimo e la ricandidatura a sindaco nel 2021, qualunque giorno intervengano, faranno sprofondare irresponsabilmente la città in un anno e più di commissariamento.

A meno che non sia il Consiglio, o almeno 9 Consiglieri, a dimettersi congiuntamente entro il 24 febbraio. Noi come gruppo di minoranza siamo pronti a farlo, a costo di perdere di conseguenza i due rappresentanti tricasini in provincia, pur di
scongiurare la iattura di un commissario prefettizio per un così lungo tempo.

E gli altri Consiglieri lo sono? O invece sono complici del disegno scellerato del Sindaco e se la sentono di “regalare” alla propria comunità lo spettro di un deprimente commissariamento?

Nel frattempo su a palazzo Gallone, in questo clima di instabilità per una maggioranza da tempo frantumata e di incertezza per un Sindaco sul piede di partenza per il sogno barese e per il Chiuri bis targato 2021, regnano sconforto e demotivazione fra il personale comunale e gli stessi amministratori.

Da lontano leggermente ovattati riecheggiano i proclami di Cambiamenti e Pacificazione della campagna elettorale di tre anni fa, mentre si fa la conta delle problematiche ed esigenze sempre più Stagnanti della città e si rilegge il bollettino di guerra: Giunta azzerata, Assessori defenestrati, Assessori senza deleghe, Consiglieri dimissionari dalla maggioranza, accuse reciproche al vetriolo, denunce e denigrazioni ai giornali locali e tanto altro ancora.

E mentre il Sindaco è chino a riflettere sul giorno delle dimissioni e con quale schieramento regionale candidarsi, quando Tricase risolleverà il capo fiera di sé, della sua identità e delle sue potenzialità

TRA “CITTADINANZE” E “TESTATINE”

NON “FULGIDI ESEMPI” MA INUTILI “SERMONI” DELLA STORIA

IRRITANTI PER GLI ESPONENTI DEL “CULTURAME” SOCIO- POLITICO

di Carlo A. Cerfeda

Egregio Direttore, ho letto su “il VOLANTINO” di sabato, 8/02/020 denominato, a suo tempo, “TESTATINA” dalla massima Autorità locale! Segno di “bollenti spiriti”, tipici della natura pseudogiovanile e “giovanilistica” a cui sembra non manchi neanche la convinzione, ERRATA, di poter “giocare” con le ISTITUZIONI che rappresentano!...

Ma è inutile meravigliarsi! Ogni giorno, e fino a notte fonda, Lo “pseudo-giovanilismo” ed il giovanilismo del “NULLAFACENTE (PER SUA PUBBLICA DICHIARAZIONE) SALVINI e di quelle/i come lui, e non sono poche/i

imperversano su tutti i mezzi di informazione: li pagheremo noi cittadini, nonostante disastrose dimostrazioni di incompetenza, ASININA cultura sociopolitica ed indifferenza ai continui richiami rivolti ad irresponsabili. Mi perdoni se cito a braccio, e irrito CERTAMENTE molti, purtroppo stancati dai Negazionisti, di ogni Nazione, DEI RICHIAMI CONTINUI ALLA TRAGICA ANTIUMANITA’ DELL’ “OLOCAUSTO”, DELLE “FOIBE” GIULIANE E DELLE BESTIALITA’ CHE SI LEGGONO SUI MURI DELLE NOSTRE CITTA’ E PAESI!

A proposito di MORALE, Cartesio – che si illudeva di cambiare la morale della società del suo tempo – alla fine della sue riflessioni (nel “Discorso”, nelle “Regulae ad directionem ingenii” o in altro scritto? Non ricordo!...) sull’ “ETICA” che ognuno di noi dovrebbe darsi, almeno come “PROVVISORIA” non riuscendo a trovarne una che potesse diventare definitiva, risolse la questione dicendo: “PIUTTOSTO CHE CAMBIARE QUELLE DEL PROPRIO PAESE E’ MEGLIO CAMBIARE L’ETICA PERSONALE!” Ovvia conclusione: facile ed opportunistica! L’augurio di cuore

– per quanto ci siamo detti per telefono a proposito del famoso “CHI SA POI…PERCHE’”: (uno “sfracello” da Tribunale per la massima espressione dell’ Autorità Locale): speriamo che “IL VOLANTINO” continui ad esistere e a reagire nei confronti di TUTTI quelli che pretendono di intimidire sia chi scrive e sia chi parla delle storture del potere in qualsiasi settore. Io, personalmente, credo poco ad una conversione etico-pratica dei molti “SUDDITI TRICASINI” PER INTERESSI SPESSO PERSONALISTICI! E certamente non mi troverò per vedere l’alba di un nuovo modo di pensare: con tutto il rispetto per la foto di quanti hanno dimostrato con un segno di protesta! Però mi auguro – per i nostri giovani e per TUTTI – di vedere “IL SORGERE DEL SOL DELL’AVVENIR”: una canzone che accompagnava i partigiani della Resistenza Italiana.

E veniamo ai FATTI.

L’articolo, titolato “FULGIDI ESEMPI”, è stato firmato dal Consigliere Comunale Nunzio Dell’Abate: che ringrazio anche a nome di tutti i firmatari. Prima di pensare ai due argomenti collegati ( “PETIZIONE POPOLARE” PER LA CONCESSIONE DELLA CITTADINANZA ONORARIA AL DR. MASSIMO GIUSEPPE VIOLA, PRIMARIO DELL’UNITA’ CHIRURGICA DEL NOSTRO OSPEDALE: FIRMATA DA 235 CITTADINI TRICASINI, ELETTORI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI (cfr. STATUTO E REG. COMUNALI: data di protocollo “posta in arrivo: 12 dic.2019) E RICHIESTA DI CITTADINANZA ONORARIA PER LA GENTILISSIMA Senatrice “NONNA” LILIANA SEGRE (lo dice Lei, quando parla della sua tragica situazione: preferisce essere chiamata “NONNA e, se si valuta e si riflette, si comprende questo amorevole desiderio: PER IL VALORE, ESPRESSO CON CONVINZIONE E DIFESO AD OLTRANZA, DELLA VITA, DELLA DEMOCRAZIA, DELLA LIBERTA’ DI POPOLI E PERSONE: SENZA DISTINZIONE ALCUNA. Richiesta, (NON PETIZIONE POPOLARE) altrettanto valida, presentata al Consiglio Comunale tramite PEC come RACCOMANDATA URGENTE:

quindi con diritto alla discussione prioritaria rispetto alla “PETIZIONE POPOLARE” del 12/12/019? Se così fosse, essendo ignorante su PEC e simili mi scuso!!

Lei, sfuggita a morte certa per fortunose ma provvidenziali situazioni, e Il dott. Viola che combatte, NONOSTANTE TUTTI/E E TUTTO!, senza alcun risparmio di se stesso: per salvare o rendere almeno più sopportabile l’esistenza degli uomini!

Quale migliore e più degna occasione per la Comunità, e soprattutto per quanti la rappresentano nell’Istituzione locale, una dimostrazione di “DEMOCRAZIA PARTECIPATA” con il rispetto dei fondamenti della nostra Carta Costituzionale? Due persone: la Senatrice Liliana Segre, scampata alla morte delle camere a gas o di altri sistemi più crudeli (vedi la Storia del cosiddetto Dr. Mengele) e il dr. Massimo Giuseppe Viola, che combatte, nonostante tutte, diciamo, le incomprensioni: senza risparmio di tempo, di energie e anche di riduzione dei momenti di tranquillità familiare per sostenere, con ogni sforzo, la vita e/o una una esistenza più umana e quindi migliore!? A tale proposta di “Cittadinanza Onoraria” (pensata non da me, ma da altre/i – ed un po’ di colpa la sento per non averla pensata prima) hanno aderito con responsabile e libera convinzione altre/i 235 firmatarie/ri

senza pressanti richieste di una firma “amichevole” per la “Petizione Popolare”. A mio avviso, solo un modo per sentirsi “CITTADINI” e non “sudditi”:(titolo di un antico volantino a firma di un Cittadino, in seguito collaboratore assiduo, redattore e poi direttore editoriale di una vecchia “TESTATONA” almeno come formato). Una adesione meditata, consapevole e volontaria aperta a tutti i Cittadini ANCHE NON RESIDENTI PURCHE’ ELETTORI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI (cfr. STATUTO E REG. COMUNALi).

Una “PETIZIONE POPOLARE” DEVE – non dovrebbe – ESSERE L’ATTO PIU’ SERIO E RESPONSABILE DI UNA QUALSIASI COMUNITA’ DEMOCRATICA.

Perciò, avviene SOLO e SU RICHIESTA di una/un o più elettrici ed elettori iscritte/i nelle LISTE ELETTORALI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI E NON PUO’ ESSERE RICHIESTA, E EVENTUALMENTE CONCESSA, AD ENTI PUBBLICI E PRIVATI ecc. ecc. (se c’è qualche curiosa/o che voglia veramente capire le differenze linguistiche ed etimologiche – per intenderci: il significato – di cosa, oggetto, individuo, “ORGANISMO” e “PERSONA” prenda un buon vocabolario e legga, se ne ha voglia, altrimenti può…chiedere. Il discorso non è difficile per Lei, lui ed anche per quanti eventuali loro rappresentanti “occulti”. Neanche sarebbe difficile un discorso sull’importanza della filosofia ai ragazzi dalla Scuola Media in sù: servirebbe e come per una Società che pensa solo alle tecnologie disumanizzanti per avidità di denaro e fama di emergere. E, se si ritiene di poter essere utili, come la Senatrice Liliana SEGRE: “bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato”.

Prima di tutto: ringrazio, con convinta sincerità e senza alcun formalismo, insieme agli altri 234 firmatari, il Consigliere Comunale Nunzietto Dell’Abate per l’articolo pubblicato su “IL VOLANTINO”, LA REDAZIONE ED IL DIRETTORE EDITORIALE del settimanale locale.

Tuttavia, fin dal 1963 ho passato il tempo in attività politiche, sociali e culturali: e allora un’osservazione personale. Se dovessi tornare indietro, anni e salute permettendo, certamente continuerei a pensare che: “Il fare un libro non serve a niente se il libro fatto non rifà la gente ( G.Giusti): siano quotidiani, periodici, testatone o TESTATINE. Questo perché “le teste di legno” – che sono in maggioranza – “fan sempre” SOLO “fracasso” : per far sentire che ci sono pure loro (ancora G.Giusti?).

Repetita iuvant: le cose ripetute servono, ma a Tricase serviranno? Guardando indietro, la “STORIA”, anche attuale, almeno a me, sembra dire: NO!

E il “legno fa sempre fracasso” anche se trattasi di un guasto, accertato, delle riprese delle sedute consiliari: tanto da minacciare anche “sfracelli giudiziari” per un timido interrogativo: “Chi sa perché?”.

Un famoso filosofo Francese – Michel de Montaigne – sosteneva che “L’uomo colto non è colui che ha una testa ben piena, ma colui che ha una testa ben fatta” e quella generalmente non “fa fracasso”. Quindi tacere e, addirittura, evitare minacciosi “sfracelli” giudiziari fa bene a tutti: sopratutto alle “teste di Legno” perché “un uomo deve essere un po’ pazzo, se non vuole essere ancora più stupido”.

Però bisogna anche capire che: “se un discorso non è giusto, NON FARLO; se un fatto non è vero NON DIRLO; se tu non sai, STAI ZITTO”.

Per quanto ci riguarda, mi viene in mente una frase de “IL GATTOPARDO”: “Tutto cambia affinchè nulla cambi!”! Per quel poco che ancora vedo, e per il molto che sento e ricordo si nota più regresso che sviluppo: in verità non tutto addebitabile a questa amministrazione!...

Visto che i temi, trattati nel testo dal Consigliere Dell’Abate, sono due: la “Cittadinanza onoraria” a Liliana Segre e quella al dr. Viola (di quest’ultima ne parlerà il Consiglio alle calende Greche?!) non credo che ci siano motivi di discussione: tali da dubitare della concessione!

Sarà pure vero, come qualcuno sostiene, che ci sono altri eccellenti dottori in altri reparti. E non nutro alcun dubbio! Ma appunti, eventuali disparità di vedute, strumentali sotterfugi ed eventuali notizie, come direbbe l’ Avv. Nunzietto Dell’Abate, sono solo “de relato” e cioè “riferite” ma MAI espresse direttamente a viso aperto e, anche volendo, a muso duro. Per il dottor Viola e per gli altri reparti, citati in altri numeri de “IL VOLANTINO” (cfr. qualche numero precedente) tutto quanto espresso nella richiesta è stato, PERSONALMENTE, attentamente osservato, valutato e rapportato con altri Ospedali considerati a oltre “5 stelle”: all’insaputa di Primari, Assistenti e Paramedici ed in tutti i reparti indicati a suo tempo.

Per quanto riguarda la Senatrice Liliana Segre: forse avrà conosciuto un’altra Sua Collega ebrea Milanese, che ha chiuso i suoi occhi nel nostro Salento (Manduria): ELISA SPRINGER. Fu invitata presso un Comune vicino: Andrano. Lì, per la prima volta dopo 50 anni di totale silenzio, iniziò a parlare del MALE NAZIFASCISTA come MALE ASSOLUTO! Sarà stato, quello, il momento di rottura dell’ “acciaio” che inchiodava anche un passato storico, ostacolato dalla paura di NON ESSERE CREDUTI nella descrizione di tali Bestialità che nessun animale a 4 zampe può fare, se non costretto, guarda caso, dall’animale di specie umana!? Un negazionismo che sta, pian pianino, diventando ASSORDANTE anche televisivamente se non ci fossero gli epigoni di tali tragedie a raccontarle (ieri è stata la giornata della memoria delle foibe!).

ELISA SPRINGER venne a Tricase e parlò ai ragazzi della Scuola Media “D.Alighieri”. C’è qualcuno che la ricorda? Molti “acculturati” locali diranno Sì!... Sarà Vero?! ATTO DI FEDE!

Per i giovani e non solo: “COLORO CHE NON POSSONO” – O PEGGIO ANCORA – “NON VOGLIONO RICORDARE IL PASSATO, SONO CONDANNATI” PRIMA O POI “A RIPETERLO” (G.Santayana)!

Allora “CI SARA’ SEMPRE UNA PENNA PER SCRIVERE IL FUTURO, NON CI SARA’ MAI UNA GOMMA PER CANCELLARE IL PASSATO” (A.Einstein). “ Fulgidi esempi” inutili e stucchevoli”?

ASCOLTATE I GIOVANI PRIMA DI VALUTARE, E I VECCHI PER CONVINCERSI CHE A QUALCOSA LA STORIA SERVE E COOOOMEEEE! ED E’ FATTA DI RICORDI CHE ALTRO NON SONO CHE “INUTILI ED IRRITANTI CITAZIONI”: speriamo solo di collaborare a che NON SI VERIFICHINO!

 

 

 

 

 

 

 

 

di Nunzio Dell'Abate

Non accade tutti i giorni che la comunità cittadina e quella scolastica stimolino attività di competenza consiliare.

Ben 235 cittadini han preso carta e penna ed hanno rivolto al Consiglio Comunale una circostanziata richiesta per la concessione della cittadinanza onoraria al Dott. Massimo Giuseppe Viola, direttore del reparto chirurgia generale presso l’Ospedale Card. G. Panico.

Una istanza impregnata di valori e principi fondanti, dalla comprovata eccellenza della tecnica sanitaria alla centralità del sentimento di umanità e di ascolto del malato nel segno di una sanità a misura di paziente.

Una istanza che denota, e fa ben sperare, l’esistenza di una comunità pulsante e solidale, che si aggrega per condividere sensazioni ed azioni virtuose.

Dall’altra due istituti scolastici, il Comprensivo G. Pascoli ed il Liceo Statale G. Comi, che esprimono al Consiglio Comunale il fervido desiderio di veder riconosciuta la senatrice Liliana Segre cittadina onoraria di Tricase.

Un desiderio motivato dall’esempio di preziosa testimone dei valori di tolleranza, integrazione e rispetto dell’altro che quella donna rappresenta, dalla sua estenuante attività di sensibilizzazione nei confronti delle nuove generazioni affinchè rifuggano da ogni forma di discriminazione e violenza, dall’auspicio che si diffonda fra i giovani uno spirito emulativo della sua figura.

Ora la parola passa al Consiglio Comunale che certamente aprirà il dibattito su entrambe queste istanze partite dal basso per accoglierle e segnare anch’esso i valori di cui è permeata la sua azione politico-amministrativa.

Sarebbe utile e stimolante che ci fosse una sinergia costante fra istituzioni, cittadinanza e comunità scolastica; una sorta di contaminazione a tutti i livelli che aiuti vicendevolmente a crescere ed a dirigere la Citta verso il vero Bene Comune.

E’ martedì 11 febbraio 2020. Siamo al quinto posto

 

LA CLASSIFICA:

1 Il guardiano del villaggio allagato - REPUBBLICA CECA - 12.391 voti

2 Il Ginkgo di Daruvar – CROAZIA - 11.420 voti

3 L'abete multisecolare - Il guardiano di Cibin- ROMANIA - 10.202 voti

4 Il pioppo solitario - FEDERAZIONE RUSSA - 9.917 voti

5 Quercia Vallonea di Tricase – ITALIA - 6.653 voti

 

REGOLAMENTO PER LA VOTAZIONE

I votanti dovranno indicare due candidati per l'Albero

Europeo dell'anno e confermare il proprio voto

Date per la votazione: 1 febbraio (00:00 CET) - 29 febbraio 24:00 CET)  2020.

Ogni persona può votare una volta sola e per la votazione utilizza il suo indirizzo e-mail personale.

I votanti dovranno indicare due candidati per l'Albero Europeo dell'anno e confermare il proprio voto.

I voti provenienti da un indirizzo e-mail monouso non sono ammessi e saranno cancellati. L’organizzatore della ricerca Environmental Partnership Association si riserva il diritto di verificare se l’indirizzo e-mail è utilizzato; se rileva che tale e-mail non è usata, ha il diritto di cancellare il voto inviato.

In caso di sovraccarico del server di voti invalidi, l’Environmental Partnership Association si riserva il diritto di terminare anticipatamente la ricerca.

I dati personali (indirizzo e-mail) serviranno soltanto ad identificare il votante e non saranno ulteriormente trattati o utilizzati qualora il votante non abbia volontariamente selezionato la possibilità di iscriversi alla newsletter.

L'unione delle associazioni ambientali che organizzano il concorso si riserva il diritto di chiudere i voti o cambiare il metodo di voto.

Siamo lontanissimi dal primo posto . E’ il caso di accelerare il passo. Facciamo vedere di cosa siamo capaci. Sosteniamola perché è parte integrante di questa terra, al pari della sua storia, della sua arte, della sua musica e delle sue tradizioni.

Vota su https://www.treeoftheyear.org/vote 

Si può votare fino al 29 febbraio

I risultati il 17 marzo a Bruxelles

 

Pubblicata la bozza del Piano Urbanistico Generale del Comune di Tricase.

I cittadini possono presentare proposte, suggerimenti e rilievi. Ben sette sono stati gli incontri svoltisi presso Palazzo Gallone per presentare e discutere parti del PUG, con la presenza dei progettisti e dell’Ufficio di Piano.

Se costante è stata la spinta e la presenza della consigliera di minoranza Sodero, si è fatta notare la scarsa presenza dei componenti la Giunta e dell’Assessore all’Urbanistica, che è poi il Sindaco Chiuri.

Buona la presenza dei tecnici operanti nel territorio ma meno quella dei cittadini.

Le prime indicazioni sono di un Piano che, gioco forza, deve fare i conti con un andamento demografico al di sotto di quello che era stato alla base del vigente Programma di Fabbricazione; molte le aree, prima edificabili seppure a mezzo di lottizzazioni, che adesso non trovano più giustificazione e vengono ridimensionate;

all’idea di uno sviluppo edilizio della Città, tipica degli anni Settanta, si è sostituita una diversa idea dove gli spazi pubblici diventano fondamentali e dove gli interventi edilizi saranno sempre di più sul recupero dell’esistente.

Il Piano, dopo gli interventi dei cittadini, dovrà essere adottato e quindi, presentate le Osservazioni, si andrà all’approvazione da parte della Regione.

Le patologie dell’intestino. Nutrizione e supplementazione

Se ne parla in un incontro informativo aperto a tutti con il dott. Vito MASSARO

Giovedì, 13 febbraio ore 18 al Cinema Paradiso (via Roberto Caputo)

- Tricase. (Ingresso gratuito)

Coordina Mariolina DELL’ABATE

Interverranno:

Prof.Oronzo RUSSO

Pino GRECO (Corrispondente del Nuovo Quotidiano di Puglia)

Il detto "LA SALUTE INIZIA NELL'INTESTINO" colpisce il punto.

Il fondamento del sistema immunitario si trova infatti proprio lì. Per questo è importante e fondamentale mantenere l'intestino sano.  L'intestino è un organo che è stato, nel passato, altamente sottovalutato.

È stato un argomento trascurato per decenni di ricerca medica ma negli ultimi anni l'argomento è stato nuovamente preso in considerazione e si è scoperta l'importanza di esso. Una sana flora intestinale è il segreto per un sistema immunitario funzionante. Già nei tempi antichi è stato riconosciuto che una cattiva digestione può causare molte malattie. Questo è logico: se l'intestino non può assorbire le sostanze nutritive in modo adeguato, mancheranno di conseguenza le sostanze vitali a tutto il corpo. 

L’intestino è l’organo interno più lungo del corpo umano. Misura circa 7 metri ed è la parte finale dell’apparato digerente. Si presenta come un tubo flessibile ripiegato su se stesso, dotato di pareti multi stratificate e di muscolatura liscia.La sua funzione è assorbire i principi nutritivi derivanti dai cibi che arrivano dallo stomaco.Questo permette l’alimentazione delle cellule e dei tessuti del nostro organismo.Nell’intestino si formano inoltre le feci, che derivano da tutti gli scarti dei cibi che ingeriamo.

 

IL GAL CAPO DI LEUCA RIPUBBLICA BANDI PER CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER L’ARTIGIANATO TIPICO E I SERVIZI TURISTICI LE DOMANDE DI SOSTEGNO ENTRO E NON OLTRE IL 16 MARZO

Il Gruppo d’Azione Locale “Capo di Leuca” informa che, nell’ambito del PSR PUGLIA 2014 – 2020 Piano di Azione Locale “il Capo di Leuca e le Serre Salentine” - Misura 19 "Sostegno allo Sviluppo Locale Strategia di Tipo Partecipativo" - Sottomisura 19.2 " Sostegno all'esecuzione nell'ambito degli interventi della strategia", che sul BURP n. 7 del 16 Gennaio 2020 sono stati ripubblicati i bandi: Intervento 4.1 “Valorizzazioni delle produzioni tipiche locali” e Intervento 4.2 “Servizi al turismo rurale”.

L’intervento 4.1 “Valorizzazioni delle produzioni tipiche locali” sostiene gli investimenti per la valorizzazione delle produzioni dell’artigianato e della gastronomia locali. La finalità è di favorire la creazione di nuove attività e servizi nei centri urbani e nelle campagne, contrastando l’abbandono del territorio. L’Intervento 4.2 “Servizi al turismo rurale” sostiene gli investimenti per migliorare la qualità della ricettività in un contesto di paesaggio urbano e rurale riqualificato, con attività e servizi di carattere innovativo.

Possono essere beneficiari dei contributi le microimprese ai sensi della Raccomandazione della Commissione n. 2003/361/Ce del 6.5.2003, iscritte alla CCIAA con sede legale ed operativa nel territorio del GAL, e che svolgano la loro attività nei settori oggetto di sostegno con i Codici ATECO indicati nell’Allegato A, parte integrante di ciascuno dei due bandi pubblici, e con esclusione delle aziende agricole solo per l’Intervento 4.1. La microimpresa dovrà avere sede legale ed operativa nel territorio del GAL “Capo di Leuca” operante nei Comuni di: Alessano, Alliste, Casarano, Castrignano del Capo, Corsano, Gagliano del Capo, Matino, Melissano, Miggiano, Montesano Salentino, Morciano di Leuca, Patù, Presicce-Acquarica, Racale, Ruffano, Salve, Specchia, Taurisano, Taviano, Tiggiano, Tricase e Ugento.

Per l’intervento 4.1“Valorizzazioni delle produzioni tipiche locali” saranno ritenuti ammissibili investimenti per le tipologie di attività: artigianato tradizionale legato alle tipicità locali, per esempio: ceramica, ferro battuto, legno d’ulivo, giunco, pietra leccese, cartapesta, oggettistica, tessitura, ecc..; attività artigianali nei settori della trasformazione alimentare, liquoreria, pasticceria, prodotti da forno, pasta fresca, ecc.., con particolare riguardo ai prodotti compresi nella XVIII revisione dell’Elenco delle produzioni tipiche locali pubblicato dal MIPAAFT e con esclusione dei prodotti compresi nell’Allegato I del T.F.U.E.; ristorazione tipica e da asporto, friggitorie, utilizzando prodotti agricoli e agroalimentari tipici del territorio; commercio, riguardante le produzioni tradizionali e tipiche del territorio di riferimento, compreso anche il commercio “elettronico”, la produzione di pasti e piatti pronti di altri prodotti alimentari” e il commercio al dettaglio di altri prodotti alimentari in esercizi specializzati nca (solo in riferimento al commercio di prodotti tipici legati alla tradizione locale, non compresi nell’Allegato I previsto dall’art. 32 del Trattato CE). Solo per l’intervento 4.1, saranno ammissibili le spese: acquisto di vetrine mobili, rimorchi o carrelli auto negozio trainabili, carretti a pedali o elettrici e piccoli mezzi di locomozione motorizzati, esclusivamente utilizzati per la promozione e commercializzazione dei prodotti artigianali e per la degustazione delle produzioni agroalimentari.

Per l’intervento 4.2 “Servizi al turismo rurale” sono ritenuti ammissibili investimenti le seguenti attività: agenzia di servizi al turismo/punti di accoglienza turistica; potenziamento del comparto outdoor, esempio: cicloturismo, turismo equestre, trekking, aree giochi, spazi per il tiro con l’arco, punti di rifornimento e di assistenza; realizzazione di servizi direttamente connessi al turismo per famiglie, scuole e gruppi organizzati; realizzazione e potenziamento dei servizi che favoriscano l’avvicinamento del turista ai prodotti tipici del territorio (laboratori di degustazione legati all’utilizzo dei prodotti tipici locali, circuiti enogastronomici, ecc.); servizi turistico-culturali e servizi connessi al turismo rurale relativi alla realizzazione di esperienze legate alle pratiche agricole tradizionali; servizi per il benessere, fitness, percorsi vita, percorsi sensoriali; punti di osservazione del paesaggio e della fauna; servizi per il benessere degli animali. Possono partecipare al Bando 4.2, tutte le aziende agricole appartenenti alla sezione A divisioni 01 e 02 della classificazione ATECO per la realizzazione di attività e servizi turistici multifunzionali; di trasporto mediante noleggio di autovetture da rimessa con conducente; di trasporto marittimo e costiero di passeggeri, trasporto di passeggeri per vie d'acqua interne (inclusi i trasporti lagunari), noleggio senza equipaggio di imbarcazioni da diporto (inclusi i pedalò),attività delle agenzie di viaggio, attività dei tour operator, attività di biblioteche e archivi e gestione di impianti sportivi polivalenti. Solo per l’intervento 4.2 saranno ammissibili le spese per l’acquisto di piccoli mezzi di locomozione ecosostenibili, per favorire la fruibilità del territorio via terra e via mare, con le caratteristiche indicate nell’apposito Bando.

Per entrambi i bandi saranno ammissibili le seguenti spese: ammodernamento ed adeguamento funzionale di immobili/locali preesistenti destinati allo svolgimento delle attività di impresa, ivi compresi modesti ampliamenti limitati a vani tecnici e servizi nel rispetto degli strumenti urbanistici vigenti; sistemazione di spazi esterni di pertinenza degli edifici se direttamente collegati e funzionali alle attività; acquisto attrezzature, strumenti, arredi ed impianti, funzionali all’intervento; l’acquisto di hardware, software e sviluppo di programmi informatici e costi per la realizzazione e l’aggiornamento di siti internet, con l’esclusione dei costi di gestione; le spese generali, compresi onorari di consulenti e professionisti, nel limite massimo del 12% degli investimenti previsti dal bando, ad esclusione degli “investimenti immateriali”.

Per tutti gli investimenti ammissibili al sostegno previsti nei due interventi, l’aiuto sarà concesso nella forma di contributo a fondo perduto pari al 50% della spesa ammessa ai benefici. Il limite massimo ammissibile agli aiuti (contributo pubblico insieme a cofinanziamento privato) per intervento, non potrà essere superiore a 70.000,00 euro.

Per ogni altra informazione farà fede il testo dei due bandi. Le domande di sostegno, con procedura dematerializzata utilizzando l’apposito portale SIAN - Sistema Informativo Agricolo Nazionale, dovranno pervenire esclusivamente entro e non oltre il 16 Marzo 2020. La versione integrale del bando è disponibile sul sito internet: www.galcapodileuca.it. Informazioni potranno essere richieste, previo appuntamento, presso la sede del GAL “Capo di Leuca” - Piazza Pisanelli (Palazzo Gallone) - 73039 Tricase (Le) Tel. 0833542342 - Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.galcapodileuca.it.

La Quercia Vallonea di Tricase finalista in Europa per “L’albero europeo”.

Già proclamato l'albero più bello d'Italia, con oltre 350.800 preferenze,rappresenta l'Italia in Europa al 'Tree of the Year 2020'.

Mai nessun albero italiano ha vinto il concorso “ L’albero europeo”,che si tiene dal 2011. Potrebbe essere la volta buona per l’Italia con la “ nostra” Quercia Vallonea unica concorrente italiana tra i sedici alberi finalisti europei

Si può votare fino al 29 febbraio: non si vota solo per il più bello,si vota anche per quello con la storia più interessante.

E tra storia e leggenda la “Quercia dei 100 cavalieri” non è certo seconda a nessuno.

I nostri concorrenti sono tanti dall’Irlanda alla Russia.

Dunque,facciamo vedere di cosa siamo capaci.

Sosteniamola perché è parte integrante di questa terra, al pari della sua storia, della sua arte, della sua musica e delle sue tradizioni.

Vota su https://www.treeoftheyear.org/vote 

I risultati il 17 marzo a Bruxelles

di Giuseppe R. Panico

Ma da cosa derivano le inefficienze del nostro Sud, se ancora oggi non si riesce a concretizzare un più costruttivo percorso?

Più che colpa degli altri (del Nord) o della scarsità di risorse materiali, sembra sia colpa di una mentalità che vede ancora il suo progresso nel “familismo amorale”, in marginali interventi a spese dello Stato e nella cultura del passato.

Non certo nel favorire nuove imprese, realizzando moderne infrastrutture e servizi. In un mondo che corre rapido e dove ogni settore economico è dominato da competizione, rinnovamento e movimento di merci e persone, o si tiene il passo o si arretra per poi scomparire o rimanere in pochi.

In natura, numero e caratteristiche degli esseri viventi sono in funzione delle risorse geografiche / economiche /alimentari locali. Ma essendo l’homo anche “sapiens”, può disporre anche delle risorse umane di cui sa dotarsi, fatte in gran parte di politica e “capitale sociale” (cittadinanza attiva).

Senza una loro vincente sinergia, anche territori potenzialmente ricchi degradano nel sottosviluppo, regressione ed emigrazione fino ad arrivare a civiltà perdute o a “ghost town” (paesi fantasma).

Un male questo ormai diffuso non solo in poveri paeselli sul cocuzzolo della montagna ma anche nel nostro Salento, ricco di mare, di buon clima e di storia e che di montagnoso ha solo delle alture. Basta dare un’occhiata alle anagrafi di tanti comuni, ai troppi “vendesi” di case e proprietà, al bassissimo livello di investimenti privati ed alle tantissime partite IVA che chiudono.

Basta fare una passeggiata nei piccoli borghi ove, d’inverno, di umano si incontra solo un po’ di anziani e, d’estate, qualche turista in più. Una triste realtà che, oggi, ben più di ieri, necessiterebbe di una accorta e lungimirante politica da statisti e non certo da populisti o troppo spesso incolta/inesperta, distorta e distratta da torcicollo a destra o sinistra, o con la testa rivolta all’indietro.

Nella nostra Tricase, la passata attenzione verso il turismo e la relativa economia, ci aveva dato il porto e poi il suo ampliamento e, a Marina Serra, il porticciolo e poi la piscina (poco naturale), come anche la litoranea Serra-Leuca.

Da troppi decenni, pur con il turismo in crescita, è come se il tempo si fosse fermato, non più nuove infrastrutture e più avanzati servizi, ma solo rifacimenti, abbellimenti e recuperi di quanto già esistente e che, lasciato per decenni in abbandono ed ora rifatto, evidenzia un ben scarso e passivo utilizzo.

È prevalsa la politica del disfare e rifare, del latino “festina lento” (affrettarsi lentamente) o della “decrescita infelice” fatta anche di “imprese comunali” rivelatosi poi meri sprechi milionari. Senza credibili piani per il futuro, almeno per il turismo, anche quell’enorme capitale, fatto di sacrifici, risparmi ed esperienze umane e professionali, che i nostri padri o nonni, emigrati in Svizzera, Germania, etc., avevano riportato a casa per investire in loco a favore di figli e nipoti e della comunità tutta, si è in gran parte dissolto.

I loro beni, spesso sottovalutati e svenduti, servono a sostenere una nuova emigrazione. Non più quella delle loro braccia e del loro sudore, non quella straniera sostenuta dallo Stato, ma quella, sostenuta da loro, dei loro eredi e della loro sapienza, acquisita nelle scuole meridionali e università settentrionali e poi offerta ad altri; non al loro Salento, non alla loro Tricase.

Figli e nipoti hanno imparato la lezione, condiviso la frustrazione dei padri e abbandonano sempre più numerosi la sempiterna mentalità del “familismo amorale” e la povera politica che ne deriva.

Agli sprechi politico- amministrativi, a quello economico dei vecchi migranti, a quello giovanile-intellettuale dei nostri nuovi migranti, ai problemi della bassissima natalità, la politica ha saputo aggiungere anche l’inerzia infrastrutturale/decisionale per moderni collegamenti ferroviari/viari/ e le scandalose o inaccorte gestioni regionali (FSE, AqP, ex ILVA, Xylella, TAP, etc.).

E per finire, il radicalismo ecologico/naturalistico che troppo limita e burocratizza l’uso del territorio e della costa. Ormai quasi uniche residue risorse per un pur modesto e sostenibile sviluppo turistico- economico, ora tanto condizionato da piani paesaggistici e parchi costieri (poi lasciati all’incuria,), da ostilità verso nuovi insediamenti turistici di lusso, oggi così richiesti, (colonia Scarciglia a Leuca, resort Briatore ad Otranto etc.), dal mancato utilizzo dei fondi strutturali europei 2014-20120 (in Puglia solo il 27%.).

Un gran mucchio di inefficienze, sprechi e ritardi, alto ormai quanto l’altura del Golgota ove sembrano da tempo crocefisse la fede nella politica, la speranza nel futuro, e la carità di patria.

Se essere “sapiens” vuol dire anche chiedersi il perché dei nostri Mali del Sud, più che sperare in una futura resurrezione, bisognerebbe darsi da fare perché la resurrezione avvenga al più presto. Cominciando a curare il male peggiore, ovvero la mentalità di quel Capitale Umano che, restio ad essere Capitale Sociale, si accontenta di essere solo Capitale Elettorale, attivo o attivato solo per recarsi o disertare la sua croce alle urne.

Una cura da cavallo per un civismo che, troppo assente dalla scuola, dalla famiglia e dalle priorità politiche, sappia “produrre” meno sudditi e ben più cittadini, attenti e vigli sulle scelte dei loro “eletti” e per un futuro che non sia da “ghost town”.

di Alfredo Codacci Pisanelli

Caro Direttore,

ho letto con attenzione e interesse l’articolo di Alfredo De Giuseppe che riguarda, tra l’altro, la mia breve esperienza quale Sindaco della nostra Tricase. Quanto scritto è tutto vero, ma – se posso – incompleto.

A febbraio del 1988 mio Padre, Giuseppe Codacci-Pisanelli, che aveva 74 anni, si è improvvisamente sentito male e – dopo una brevissima agonia – è morto.In primavera si sarebbero svolte le elezioni amministrative nel Comune di Tricase e alcuni sostenitori di mio Padre avevano preso contatto con la nostra famiglia suggerendo la candidatura a Consigliere Comunale di uno dei figli o figlie di Giuseppe.

Non ero interessato anche perché non ho mai avuto alcuna simpatia per i “democristiani” e ho sempre criticato mio Padre per la sua appartenenza a quel gruppo politico che profanava il nome e la croce di Cristo. Apprezzavo Maritaine che diceva: “Demo-cretienne cest’a dire demi-cretienne” (demo-cristiani vuol dire mezzi-cristiani)”.

Mio Padre, gran sofista, diceva che la croce della DC non era quella di Cristo, ma quella dei crociati! Eppure su consiglio della mia famiglia ho deciso che dovevo candidarmi.

I “Capi” della DC non hanno apprezzato la mia improvvisa accettazione: mi avevano depennato, e hanno reinserito “al volo” il nome CODACCI sbagliando anche l’ordine alfabetico: mi hanno messo dopo Giuseppe COLAZZO, mio amico, che è l’unico che mi ha veramente e con lealtà sostenuto e anche, quando ci voleva, criticato.

I “Capi” della DC, che facevano riferimento ai deputati Quarta e Leccisi, non mi hanno mai apprezzato, e mi impedivano di avere il palco per tenere comizi elettorali.

Tenevo i miei “mini comizi” dal camion di un amico costruttore: aveva improvvisato un impianto di amplificazione e buttava giù gli spalti. Io parlavo e la gente – per quel che potevo percepire – gradiva. Sentivo un particolare affetto da parte dei miei concittadini tricasini ai quali delle faide di partito non interessava assolutamente nulla.Inaspettatamente sono stato il primo degli eletti.

Si è riunita la direzione della DC per un commento al voto ed è stato affermato che “i voti di Codacci non contano perché è stato votato dalle donne” (sic!!!). Ho replicato che non capivo se si rendevano conto della idiozia che avevano detto: “Quando anche fosse vero, volete dire che il voto delle donne non conta?”.

Oltre a Quarta e Leccisi c’era un terzo soggetto che andava emergendo: era il Presidente della Regione Puglia Salvatore Fitto (per gli amici “Totò”), che mi ha chiesto di accettare la candidatura a Sindaco.

Gli ho fatto presente che – con tutto il rispetto per la sua richiesta – quella candidatura era un “non senso”. La nostra Tricase è al centro di tutti i miei pensieri ed affetti, ma non ne conoscevo l’organizzazione, le necessità, le istituzioni, a cominciare dalle scuole.

Come potevo fare il Sindaco? Il Presidente mi ha ribadito la richiesta di accettare la candidatura a Sindaco dicendomi “Non preoccuparti!”. Ho accettato per la sua insistenza e simpatia: pochi giorni dopo il Presidente è morto in un tragico incidente stradale. Volevo andarmene, ma c’era il grande problema della scelta del mio successore.

Alla fine, per farmi fuori, i “Capi” DC mi hanno levato l’indennità di Sindaco, che io passavo direttamente all’ALITALIA per pagare i biglietti Roma-Brindisi e viceversa. Non ho mai utilizzato l’auto di servizio per andare all’aeroporto; l’”Autista del Sindaco”, nonché mio caro amico, Fernando Rosafio potrà confermare.

Mi sono dimesso. Il resto è notorio e fedelmente riportato dall’articolo di De Giuseppe. A Piazza dei Cappuccini era apparso un “murales” che mi aveva commosso: “Alfredo, eppure ti volevamo bene!”. Una curiosità: al nuovo sindaco, eletto al mio posto, l’indennità di carica” è stata immediatamente ripristinata ….

L’articolo dell’Amico (e omonimo!) Alfredo De Giuseppe passa ad altre vicende, che riguardano lavori “pubblici” attualmente in corso al Porto di Tricase su un manufatto “comunale” adibito a caffè-bar, che sarebbe oggetto di ampliamenti con fondi non si sa se pubblici o privati, che stimoleranno gli “intrattenimenti musicali” (alias “schiamazzi”) notturni nella piazzetta del Porto.

Noi che passiamo le vacanze a Tricase Porto chiediamo solo di poter dormire di notte. E’ TROPPO?!?

Con affetto,Alfredo

di Antonio De Donno

Tricase è una città meravigliosa.Ognuno di noi in cuor suo custodisce e manifesta in ogni dove l’orgoglio di essere cittadino di Tricase.

Per la sua storia, le bellezze architettoniche, quelle naturalistiche, gli illustri personaggi della storia passata e recente, i tanti tricasini che in ogni dove si fanno apprezzare a livelli altissimi ed alimentano le recensioni positive sul nostro paese, l’Ospedale Cardinale Panico con le sue eccellenze, i tanti ricordi di un passato importante che ha travalicato i confini più ambiti, nell’economia come nello sport, nell’arte come nella politica.

Ma soprattutto il comune sentire che più ci lega a questa terra è un senso di tranquillità e pace sociale che non ci farebbe cambiare il nostro paese con nessun altro luogo del mondo, caratteristica oggi rara nel nostro Salento, tipica di un lembo ben definito e minimale della provincia in cui forze negative e degenerate non hanno mai preso piede.

E non parlo solo di criminalità organizzata, qui mai radicata grazie ad eccezionali anticorpi socio- culturali ed ad un efficiente lavoro delle forze dell’ordine, ma anche di quella “sottocultura” socio-imprenditoriale che ha fatto della scaltrezza la propria caratteristica principale e che a Tricase non si è mai affermata e non ha mai attratto molti.

Perchè, nonostante le difficoltà occupazionali che ci accomunano in molti casi al resto della penisola salentina ed a sporadici eventi di ben note piaghe sociali, qui si vive bene.

A Tricase noi genitori possiamo ancora permetterci di crescere i nostri figli liberi di muoversi per la città già dalla tenera età, controllati dagli occhi vigili e responsabili di tutti, forgiati dagli Oratori,dalle associazioni, da una comunità in larghissima parte sana e responsabile.

Certo, molti sogni sono rimasti nel cassetto, si è diradata quella consapevolezza di collettività protagonista che ha fatto della Tricase del passato uno dei punti nodali della politica e dell’economia provinciale e non solo.

Ma il terreno per la rinascita è rimasto fertile, perché etica, rispetto, senso del dovere e della misura sono rimasti nell’humus “familiare” della nostra comunità, hanno colmato le nostre stesse manchevolezze ed arginato le “pretese” altrui.

E la politica, proprio perché espressione di questi valori diffusi, se esce fuori dal seminato deve trovare la forza al proprio interno di auto-rigenerarsi, o è meglio che lasci il passo. A Tricase non sono necessarie aule di tribunale per dirimere offese o presunte tali.

Chi si propone alla gestione della cosa pubblica sa bene di poter essere oggetto di attenzioni, riflessioni o critiche da parte di un paese intero e non solo, ed anche quando le stesse dovessero sfiorare, raggiungere o oltrepassare il consentito, la saggezza e la pazienza necessarie per “rappresentare” Tricase dovrebbero essere doti personali e collettive imprescindibili.

Perché solo gratitudine va riservata a chi narra la vita di tutti senza un fine recondito ma solo per quel senso di attenzione e responsabilità verso concittadini e posteri che, grazie al lavoro di pochi,potranno conservare nelle proprie menti e nei propri cuori i frammenti di una comunità in cammino, scanditi nei rotocalchi quotidiani, e farsi anche in molti casi anche recenti un idea ben precisa da quale parte stia il giusto e da quale altra invece l'erronea e ingrata interpretazione di un ruolo.....

Ecco perché Tricase non è e non sarà mai il paese delle “ingerenze esterne” che condizionano la vita amministrativa, e deve tendere a diventare il paese di chi ritiene che la critica o l’allusione, benchè ardita, non sarà mai intesa come un offesa personale e collettiva da dirimere nelle aule di qualsivoglia tribunale, ma come un incitamento a far meglio e a non ingenerare dubbi di alcun.

E così come questo paese tollera atteggiamenti di chi ha la responsabilità di amministrare la cosa pubblica incomprensibili ai molti, e che stridono con il bene comune, così mi auguro che la Giunta riveda la decisione di querelare il Quotidiano di Lecce e il nostro giornalista.

Auspico che il buon senso sia la prima soluzione da intraprendere, e dove basterebbe una semplice rettifica ci si accontenti e non si vada oltre, dimostrando che alle grandi responsabilità di cui si è stati investiti corrispondono doti di saggezza, mitezza e buon senso.

Tricase è sempre stata città ospitale e generosa, e chi amministra ha il dovere di seminare nella propria comunità spirito di condivisione e collaborazione, serenità e pace sociale, ingredienti necessari per avere stabilità istituzionale e sociale e realizzare un patto intergenerazionale che realizzi un futuro da pensare e realizzare insieme, donne e uomini, giovani e anziani uniti per una Tricase migliore.

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