Tricase,28 marzo 2020
La mia colonna di Alfredo De Giuseppe
Alcune cose connesse al coronavirus vanno ricordate, a futura memoria, fermate qui e ora, in questo preciso momento storico, in queste settimane di clausura. Almeno alcune tendenze nelle loro sfumature recondite e futuribili. Prima di tutto sta per finire la ventata, quasi una tempesta, antiscientifica.
Sono quasi spariti dal web i no-vax, ignoranti assurti fino agli scranni del Parlamento, gente che non aveva visto in vita sua neanche un programma televisivo di Piero Angela.
Gente che ignora ancora oggi che i virus, i batteri ci hanno permesso di esistere, di creare i nostri anticorpi. Ignorano le decine di epidemie che da sempre hanno colpito l’umanità, senza bisogno di agenti segreti e fameliche società farmaceutiche. Gente fomentata da un web sempre più sconcertante, che ancora oggi ama parlare di complotti, di scienziati che hanno volutamente sparso nell’aria una sostanza micidiale.
Intanto però non sono più no-vax e aspettano con ansia un vaccino liberatorio (che in genere la multinazionale tiene nascosto in un cassetto). Queste persone oggi sono disorientate, ma sempre pronte ad accettare la verità più inverosimile, purché non comporti una loro presa di coscienza.
In questo momento sono semi-nascosti anche i sovranisti a tutto tondo. Quelli che negli ultimi anni hanno immaginato, su input di politici in malafede, che l’autarchia fosse la soluzione di tutti i problemi. Ora hanno capito che il virus così come le merci, i soldi, le persone sono ormai interconnesse e se va male l’America o la Cina, va male anche l’Europa. Hanno capito?
O sono ancora imbevuti di spot e post che inventano nemici ad ogni passo, con preferenze per la Merkel, Macron e l’Europa? Possibile che ancora non si sia compreso che solo un’Europa unita e governata in modo univoco, può migliorare la nostra vita, la nostra economia, il nostro ambiente?
L’immigrazione non è più il problema dei problemi. Nessun politico va in Tv a dire che dobbiamo mandare tutti a casa loro, così qui la ricchezza tornerà a sorridere agli “italiani veri”. Ora noi, come quei poveracci in mezzo al mare, stiamo solo pensando a come salvare la pelle.
Nel frattempo sono in via di estinzione le richieste di miracoli ad personam, come se fosse arrivata improvvisa l’illuminazione che i problemi si risolvono nella loro globalità, nelle leggi di una comunità, non all’interno di una visione personalistica del rapporto con la natura e tutto ciò che ci circonda. Sembrerebbe sia in atto una minore attenzione ai santi e una maggiore propensione verso la ricerca di una comunità consapevole.
Le nostre vite si stanno spostando con veemenza verso il virtuale. Sarà difficile stare insieme come un tempo, per molto tempo ancora. Il vaccino se ci sarà non eliminerà il virus che continuerà ad esistere dentro di noi, come è successo ad esempio per il morbillo e la varicella. Quindi la scuola cambierà molto: buona parte dei programmi si potranno svolgere on-line e forse alcuni problemi logistici saranno finalmente risolti.
Viaggeremo in modo diverso e comunque solo con un consenso di tracciabilità attraverso i nostri cellulari che a loro volta indicheranno ogni persona che avremo incontrato. Siamo oltre l’immaginazione di ogni autore di fantascienza, ma questo è, e ancora di più sarà. I droni ci porteranno la posta e controlleranno che la nostra casa sia in ordine, in ogni suo aspetto: e sicurezza sia.
Un altro modo di vivere che si farà strada nei prossimi anni, nei prossimi business: la spesa si farà con le app delle varie catene di supermercati senza muoversi da casa. Potremo scegliere fra migliaia di articoli senza prendere il carrello e fare la fila alla cassa. E alla fine fra pochi decenni il sesso sarà un ricordo: sarà impossibile toccarsi, ci si potrà voler bene a distanza, nel modo che si imporrà più conveniente.
E infine i figli in provetta si ordineranno su una piattaforma mondiale, dando le dovute credenziali e le necessarie carte di credito.Insomma un’accelerazione sull’evoluzione della nostra specie, per colpa di un virus, o forse grazie a lui,portandola verso direzioni nuove, sconosciute, forse di maggiore solitudine, di maggiore interconnessione.Non lo so, ma certamente il virus infettante ci ha fatto intravedere un sacco di cose del mondo che verrà.
Un’ultima cosa sulla cittadina che vivo, la mia Tricase. A tutt’oggi non c’è nessun caso di contagio da Covid-19. Ne siamo tutti felici e speriamo che continui così.Ma un avvertimento: non è merito del sindaco, degli assessori, dei consiglieri di semi-opposizione o di quelli decisamente contrari, neanche dei medici o dei farmaci, ma di quella cosa che la protezione civile si ostina a invocare come “distanziamento sociale”.Nessun contagio perché qui la distanza sociale si applica da anni, in silenzio, senza neanche soffrire tanto.
Tricase,28 marzo 2020
Dalla pagina di facebook del sindaco Carlo Chiuri
AGGIORNAMENTO COVID-19 TRICASE
A seguito dei necessari approfondimenti effettuati nella nottata appena trascorsa e nella mattinata odierna, informo la cittadinanza che anche a Tricase, purtroppo, vi è un caso di contagio da covid-19.
Si tratta di un paziente già seguito dai competenti servizi ASL, che aveva osservato un primo periodo di quarantena e, in attesa dell'esito degli esami, su indicazione del Comando di Polizia Locale e della ASL, permaneva, con alto senso di responsabilità e seppur in assenza di ulteriori indicazioni ufficiali, in auto-isolamento in casa.
Invito pertanto la cittadinanza tutta a continuare ad osservare scrupolosamente le disposizioni precauzionali già adottate a livello locale e nazionale.
Esprimo il mio rammarico per l'assenza di informazioni ufficiali al momento in cui scrivo e vi assicuro il mio costante impegno a tutela di tutta la comunità.#maicomeadessodobbiamorestareacasa
IN SEGNO DI LUTTO
Tanti cittadini già lo stanno facendo. E ora anche gli edifici pubblici esporranno il tricolore in segno di lutto.
ll sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro ha firmato una circolare che invita tutti gli edifici pubblici a esporre la bandiera italiana a mezz'asta nella giornata di martedì 31 marzo in segno di lutto per le vittime del coronavirus, di vicinanza ai familiari delle vittime, di partecipazione nazionale al cordoglio delle comunità più colpite
Venerdi,27 marzo 2020 - Fonte Regione Puglia
Aggiornamento del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulle forniture da parte della Protezione civile nazionale, dei dispositivi di protezione individuale (DPI) destinati a tutti coloro che stanno svolgendo servizi essenziali, come medici, personale sanitario, 118, medici di famiglia e farmacisti:
"La notte scorsa sono arrivate qualche migliaio di mascherine dopo le nostre pressioni.
Abbiamo il necessario per andare avanti un altro giorno, ma abbiamo anche la promessa da parte del Governo e del commissario Arcuri di ottenere consegne quotidiane. Più in generale - aggiunge Emiliano - ci auguriamo che anche gli ordini per 32 milioni di euro di mascherine, tute, occhiali e ventilatori che abbiamo fatto come Regione Puglia sul mercato parallelo possano andare a buon fine. Va detto che stiamo ricevendo la collaborazione di tutti. Le banche, per esempio, sono rimaste aperte fino a tardi per consentirci di inviare le lettere di credito.
Fino ad oggi, lo voglio ribadire, siamo andati avanti con le nostre scorte, quelle che avevamo prudentemente messo da parte per tempo. Nessuno avrebbe potuto acquistare allora quantitativi superiori. Quindi abbiamo già fatto un vero e proprio miracolo. Non molliamo".
Il dirigente della sezione Protezione civile della Regione Puglia, Mario Lerario, comunica che da ieri a oggi 27 marzo sono arrivate da Roma – Dipartimento Protezione Civile le seguenti forniture:
3.480 mascherine ffp3
34.800 mascherine ffp2
30.000 bende tipo "Montrasio"
2.000 tute
11 ventilatori meccanici per terapie intensive (che si aggiungono ai 5 ventilatori già arrivati)
Si ricorda che il fabbisogno giornaliero della Regione Puglia è:
mascherine ffp3 33500
mascherine ffp2 33500
Tute 21350
ventilatori meccanici per terapie intensive = fabbisogno 408
Tricase,27 marzo 2020
Precisazioni del medico curante
In qualità di medico curante del sig. VITO ZOCCO preciso quanto segue: il paziente non risulta, al momento, affetto da infezione da covid19 ;
si è diffusa in data odierna l'allarmante notizia che il sig. Zocco fosse risultato positivo al tampone diagnostico, al quale è stato sottoposto in via precauzionale, poichè un suo collega di lavoro ,non di Tricase, aveva avuto contatti con una persona risultata positiva al test.
Preciso che il sig.Zocco sta osservando in maniera rigorosa le indicazioni prescritte per la quarantena fiduciaria, non ha sintomi riconducibili ad infezione da covid19,in attesa del risultato del tampone.
Tanto ho ritenuto di dover precisare per la serenità del mio assistito che ha subito pressanti ed ingiustificate considerazioni sulla sua presunta patologia
Dott.ssa Anna Maria Girasoli
27 Marzo 2020
Il bollettino epidemiologico della Regione Puglia dice:
1 CASO A TRICASE
CORONAVIRUS:PRIMO CASO A TRICASE
Il dott. Pierangelo Errico, direttore sanitario dell'ospedale Car.G.Panico di Tricase: “ Non è all’ospedale Panico ”
QUESTI DOVREBBERO ESSERE I COMUNI
( IN PROVINCIA DI LECCE) “CONTAGIATI”
LECCE
ARADEO
GAGLIANO DEL CAPO
VEGLIE
GALLIPOLI
ARNESANO
CALIMERA
CAVALLINO
GALATONE
MAGLIE
MELENDUGNO
MELISSANO
POGGIARDO
SQUINZANO
PRESICCE
ALEZIO
CUTROFIANO
LIZZANELLO
RACALE
TRICASE
MELISSANO
MURO
STERNATIA
La direzione generale del “Cardinale Panico” ha voluto ringraziare la CEI e la Conferenza Episcopale Pugliese “che attraverso anche il contributo economico ci spronano ad una più intensa e concreta azione
Nata in un momento difficile della vita del nostro Paese, in una terra che viveva, all’indomani del secondo conflitto mondiale, la sofferenza dell’immigrazione ma anche del sottosviluppo della povertà e della miseria, l’Azienda Ospedaliera Giovanni panico di Tricase è stata, soprattutto in quegli anni, ma continua ad esserlo ancora oggi nelle mutate situazioni, punto di riferimento nel territorio salentino, un luogo dove l’assistenza agli ammalati e ai sofferenti si coniuga con la testimonianza di una fede che guarda a ogni uomo e a tutto l’uomo.
Oggi il Paese si trova a vivere una situazione che, da varie parti, è stata definita più grave di quella vissuta dall’Italia nel dopoguerra, e alla pandemia del virus Covid-19 si risponde con l’impegno di tutte le realtà che operano in una struttura sanitaria: medici e infermieri, personale sanitario e amministrativo, donne e uomini che di fronte alla gravità della situazione non si tirano indietro, anche a rischio della loro stessa vita, come, purtroppo, stiamo registrando in questi giorni difficili.
Papa Francesco ha chiesto di rispondere alla pandemia con la preghiera, ma anche con le opere.
“La nostra preghiera, come struttura ospedaliera attiva nel territorio salentino”, si legge in una nota della Direzione generale dell’Azienda Ospedaliera tricasina, “si fa azione concreta per continuare ad essere accanto alle donne e agli uomini, ai giovani e agli anziani che hanno bisogno di cure e assistenza. Il nostro grazie oggi va alla Conferenza Episcopale Italiana che ha voluto destinare una parte dei fondi dell’8 per mille ad alcune realtà assistenziali, come il Cottolengo di Torino e l’Istituto Poliambulanza di Brescia, compreso il nostro Ospedale di Tricase”.
Il “Cardinale Panico” ha voluto ringraziare anche la Conferenza Episcopale Pugliese che ha espresso la Sua vicinanza ed il sostegno agli Ospedali Cattolici presenti in Puglia (Casa Sollievo di S. Giovanni Rotondo, Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti e Ospedale Panico di Tricase), con un contributo dei Fondi dell’8 per mille”.
“Grazie alla CEI e alla CEP che attraverso anche il contributo economico ci spronano ad una più intensa e concreta azione, confortata dalla preghiera. E lo fanno nel giorno in cui la Chiesa fa memoria dell’Annunciazione e ricorda i 25 anni della Lettera enciclica di san Giovanni Paolo II “Evangelium Vitae”. Promuovere e difendere la vita non è un concetto astratto, scrive, “ma si manifesta sempre in una persona in carne e ossa: un bambino appena concepito, un povero emarginato, un malato solo e scoraggiato o in stato terminale, uno che ha perso il lavoro o non riesce a trovarlo, un migrante rifiutato o ghettizzato… La vita si manifesta in concreto nelle persone”.
di Alessandro Distante
L’articolo 35 del Decreto Legge 2 marzo 2020 n. 9 fa divieto ai Sindaci di adottare ordinanze in materia di coronavirus in contrasto con le misure statali, pena la loro inefficacia.
Il Prefetto di Lecce, nei giorni scorsi, non ha mancato di bacchettare alcuni Sindaci, tra i quali anche quello di Tricase, per aver adottato ordinanze al di fuori di quanto previsto dalle misure varate dal Governo.
IL PREFETTO DI LECCE - La dott.ssa Maria Teresa Cucinotta
In particolare il sindaco Chiuri ha, dapprima, emanato un’ordinanza di chiusura per disinfestazione delle Scuole di Tricase, poi un’ordinanza di chiusura del mercato settimanale, poi un’ordinanza sulla distribuzione di volantini, quindi sulla chiusura dei distributori di acqua e poi ancora un’altra ordinanza sul divieto di recarsi in campagna se non per svolgere attività agricola.
Alcune di queste hanno anticipato provvedimenti governativi, sicchè si potrebbe dire che il Sindaco di Tricase è arrivato prima del Governo; altre, come quella sul mercato, è stata adottata il 16 marzo anche se il Governo (DPCM 11 marzo) li aveva già vietati; per altre, infine, come quella sull’attività agricola, sulle case dell’acqua o sui volantini, anche quelli distribuiti da associazioni culturali, il problema rimane.
Secondo il Prefetto di Lecce quelle ordinanze “non appaiono conformi alle normative nazionali ed anzi alcune rischiano di comprimere ulteriormente alcuni diritti costituzionalmente garantiti senza l’avallo, quanto meno, di una norma primaria che ne valuti i limiti e la compatibilità ordinamentale”.
Lo dice il Prefetto di Lecce dott.ssa Cucinotta, così rischiando di incappare nell’accusa di sciacallaggio da parte del Sindaco di Tricase e di qualche Consigliere secondo cui il Sindaco deve essere sostenuto in ogni modo e per ogni iniziativa, pena … il diffondersi del coronavirus
OGGETTO: RICHIESTA APERTURA UFFICI POSTE ITALIANE NELLE FRAZIONI DI DEPRESSA E LUCUGNANO
I sottoscritti Consiglieri Comunali,vista la chiusura degli Uffici Postali delle frazioni di Depressa e Lucugnano, momentaneamente sospesi a causa dell’emergenza Coronavirus osservato che gli Uffici in oggetto, entrambi privi del servizio ATM, sono infatti da considerare presidi pubblici essenziali in particolare per quelle persone anziane e spesso non automunite che oggi rappresentano una fascia numericamente significativa delle due comunità e, nel pieno dell’emergenza da Covid 19, quella più debole ed esposta considerato che proprio ad essi è chiesto di recarsi nell’Ufficio di Poste Italiane nella sede di Tricase o addirittura per i residenti della frazione di Lucugnano in quello del comune di Specchia con inevitabili aggravi di utenze per gli stessi valutato che quanto sopra è oggi da ritenere un rischio che non si può correre e che insieme, per il ruolo attribuitoci quali loro rappresentanti popolari, si deve assisterli nelle loro esigenze primarie e proteggerli con la ratio dovuta
chiedono
agli intestatari in elenco, al pari di quanto già fatto e ottenuto da altri Comuni e nel rispetto e nella tutela della salute di lavoratori e clienti/utenti, che, per tramite dell’ANCI Regionale e del Prefetto, gli stessi, venendo incontro alle motivate esigenze della cittadinanza si facciano portavoce presso la Direzione di Poste Italiane del disagio sociale che la chiusura dei due servizi sta arrecando alle due comunità, alle sue fasce più deboli, auspicando che la decisione di Poste possa andare verso il servizio minimo essenziale evitando così ogni possibile rischio legato a evitabili spostamenti/assembramenti. Gli scriventi restano a disposizione, se le Signorie Vostre lo riterranno opportuno, per qualunque genere di iniziativa finalizzata alla bisogna.
Era fino al 25 marzo.
E’ stato prolungato fino al 3 aprile 2020 su tutto il territorio comunale.
SERVIZIO SOSPESO
Dunque parcheggi gratis sulle strisce blu (sosta con tariffa),a Tricase.