LA SPESA OFFERTA

di Alessandro Distante

Qualche numero addietro intervistammo don Flavio Ferraro, parroco della Chiesa Madre, che ci preannunciò l’iniziativa Spesa/Sospesa: un appello alla popolazione perchè lasciasse pagata la spesa a chi ne aveva bisogno.

Dopo poco è partita un’altra iniziativa, simile alla prima: chi fa la spesa può lasciare un buono spesa presso il Supermercato; ogni tanti giorni passa il Parroco e compera quanto indicato (e pagato) sul coupon.

don Flavio Ferraro

La prima iniziativa vede impegnate le Parrocchie della Chiesa Madre e di Sant’Antonio guidata dal nuovo Parroco, don Pierluigi Nicolardi.

Abbiamo chiesto ai due Parroci i dati di queste due iniziative: si tratta di numeri ovviamente provvisori ma che denotano –lo hanno voluto sottolineare sia don Flavio che don Pierluigi- una grande risposta da parte della popolazione.

Per la spesa sospesa circa 8.000 euro in buoni per la spesa fatta direttamente da chi ne ha bisogno (persone individuate dai Parroci);

per i coupons (e cioè generi alimentari comprati dai Parroci e poi distribuiti) circa 2.500 euro.

A queste due modalità “ufficiali” di raccolta fondi e cibo si è aggiunta spontaneamente l’offerta di denaro da parte di altri cittadini con elargizione di somme direttamente ai Parroci da utilizzare per le necessità dei più “deboli”.

don Pierluigi Nicolardi

Si tratta, sempre provvisoriamente, di circa 3.000 euro. Le offerte sono venute soprattutto da privati, ma anche da Associazioni e da qualche Ditta, in quest’ultimo caso anche con offerte abbastanza consistenti.

Il bello è che tutto avviene nel più assoluto anonimato, nel senso che non vengono resi pubblici i nomi dei donanti; chi riceve i doni,direttamente o indirettamente, non conosce chi ha fatto la donazione. La risposta, sia per numero di persone, che per le somme raccolte, è significativa ed importante. Senza clamore e senza ricevere un grazie, i cittadini/parrocchiani hanno risposto all’appello; sono, questi, gesti di autentica solidarietà, fatta “di nascosto” e perciò ancora più meritevole di apprezzamento

Giovedi,9 aprile 2020

Il presidente della Regione Puglia ha emanato un'ordinanza che dispone la chiusura al pubblico delle attività commerciali al dettaglio di vendita di generi alimentari e di prima necessità sia nell'ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell'ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali, nei giorni 12 aprile (Santa Pasqua) e 13 aprile (Lunedì dell'Angelo) 2020.

Sono consentite

le vendite a mezzo ordinazione con strumenti digitali o telefonici, con consegna al domicilio del cliente nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per il confezionamento che per la consegna, fermi restando gli effetti di eventuali provvedimenti sindacali più restrittivi che vietano anche la vendita a domicilio, emanati nell'esercizio dei poteri di cui al TUEL, limitatamente all'ambito territoriale comunale di riferimento.

l'esercizio delle edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie

 

Fonte: www.salute.puglia.it

È prorogata fino al 13 aprile 2020 la sospensione delle attività sanitarie disposta dal Dipartimento regionale della Salute il 9 e il 10 marzo.

Restano dunque sospesi i ricoveri programmati, le visite ambulatoriali e gli esami non urgenti, i day service, le attività ginecologiche e i corsi di accompagnamento al parto, i nuovi inserimenti nelle strutture residenziali e semiresidenziali e i servizi di assistenza domiciliare salvo quelli oncologici.
Restano invece garantiti i ricoveri urgenti e non differibili provenienti dal Pronto soccorso, i ricoveri di persone con patologie oncologiche ed ematologiche, gli screening oncologici di secondo livello in tutti i casi di esito positivo al primo livello, la diagnostica di laboratorio di urgenza, le richieste con motivazione di urgenza (codice di priorità U e B), prestazioni di dialisi, le prestazioni oncologiche-chemioterapiche, la radioterapia e la PET/T, le visite specialistiche per i rinnovi dei piani terapeutici nei casi previste, le attività dei centri vaccinali (previa prenotazione anche telefonica), attività delle Commissioni mediche Patenti speciali, assistenza domiciliare integrata (ADI) per i soggetti già presi in carico e per le nuove attivazioni previo triage telefonico, dispensazione dei farmaci e dei presidi presso le farmacie delle strutture pubbliche (distribuzione diretta), attività ginecologiche oncologiche, interruzioni di gravidanza sia mediche che chirurgiche, servizi di gestione della gravidanza come previsti e organizzati dalla Regione (screening primo trimestre, morfologica, arruolamento nell’ambulatorio della gravidanza a rischio e della gravidanza a termine), inserimenti e ricoveri presso strutture residenziali extraospedaliere sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali a seguito di dimissioni protette.
Restano chiusi i Cup (Centri Unici di Prenotazione) e restano invariate le modalità di accesso alle strutture ospedaliere.Sul Portale della Salute Puglia nella sezione Coronavirus sono pubblicati tutti i servizi garantiti e sospesi nonché i servizi a cui è possibile accedere on line.
I servizi digitali consentono infatti di limitare il rischio di contagio e consentono di prenotare visite specialistiche, pagare il ticket, ottenere alcuni referti on line, accedere ai servizi per celiaci.
Attivando il proprio Fascicolo Sanitario Elettronico anche attraverso il proprio medico di base è possibile inoltre ritirare i farmaci in farmacia.

Lecce,10 aprile 2020

GUARDIA DI FINANZA: SEQUESTRATI OLTRE 27.000 FLACONI DI GEL DISINFETTANTE RIMASTI INVENDUTI DAL 1989, PRONTI PER ESSERE “RIGENERATI” ED IMMESSI IN COMMERCIO.

Proseguono incessantemente i controlli della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Lecce nei confronti degli operatori economici che – approfittando dell’attuale emergenza connessa alla diffusione del coronavirus - realizzano frodi e speculazioni sulla vendita dei dispositivi di protezione sanitaria e dei prodotti igienizzanti, a scapito sia dei consumatori che degli operatori onesti.

Nei giorni scorsi, all’esito di un’operazione di servizio svolta congiuntamente dai militari delle Compagnie di Lecce e di Otranto, sono stati sottoposti a sequestro - nell’ambito di due distinti interventi eseguiti nei confronti di un dettagliante e di un grossista operanti nel capoluogo - oltre 27.000 flaconi contenenti liquido indebitamente commercializzato, anche attraverso la vendita online, come prodotto igienizzante, in assenza di alcuna autorizzazione del Ministero della Salute, che ne valuta e garantisce la sicurezza per il consumatore, nonché l’efficacia nelle condizioni di uso indicate ed autorizzate.

In particolare, le Fiamme Gialle salentine hanno dapprima eseguito un intervento presso un’attività commerciale di vendita al dettaglio di articoli vari, dove sono stati rinvenuti - esposti in vendita - alcune decine di flaconi contenenti gel igienizzante, sui quali sono stati subito svolti anche accertamenti di natura contabile per risalire all’esatta individuazione del fornitore della merce.

La successiva e conseguente attività di ispezione effettuata dai militari presso l’impresa fornitrice, operante nel settore del commercio all’ingrosso, ha consentito di rinvenire, all’interno dei magazzini aziendali, bancali di flaconi di prodotto disinfettante, con lotto di produzione risalente all’anno 1989, che in base agli ordini di acquisto – relativi all’articolo pubblicizzato via internet – venivano di volta in volta “rigenerati” attraverso: l’eliminazione delle parti metalliche ossidatesi nel tempo, il travaso di ulteriore gel igienizzante per il tutto o la parte di liquido mancante e l’indebita apposizione di una nuova etichetta.

L’immissione sul mercato di un siffatto prodotto, oltre a non garantire l’efficacia disinfettante e antibatterica che ne finalizza l’acquisto, avrebbe rappresentato un potenziale pericolo – per le modalità di preparazione, confezionamento ed etichettatura dello stesso – per la salute e la sicurezza dei consumatori, come attestato dal personale del Servizio Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Lecce intervenuto sul posto.

I titolari delle attività commerciali sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Lecce per il reato di “frode in commercio”, di cui all’art. 515 del codice penale. L’attività di servizio eseguita conferma, dunque, l’efficacia del controllo economico del territorio garantito dalle Fiamme Gialle salentine anche in questo particolare e delicato momento, in cui è quanto mai necessario dare massima priorità alla tutela della sicurezza e della salute dei cittadini, che possono contare sempre – lo ricordiamo – anche sul numero di pubblica utilità “117” della Guardia di Finanza, attivo 24 ore su 24, per segnalare qualsiasi irregolarità economico-finanziaria legata all’emergenza sanitaria in atto.

NELL’EMERGENZA COVID-19 LA FONDAZIONE "MONS. VITO DE GRISANTIS" INTENSIFICA LA SUA PRESENZA TERRITORIALE, L’AZIONE DI ASCOLTO, DI ACCOMPAGNAMENTO E DI FINANZIAMENTO

Giovedi,9 aprile 2020

La Fondazione "Mons. Vito De  Grisantis", sodalizio della Diocesi di Ugento - Santa Maria di Leuca, e componente di RITMI (Rete italiana di microfinanza), nella sua quotidiana attività per agevolare l’accesso al credito e agli altri servizi finanziari, da sempre principali ostacoli alla riduzione della povertà, in questo particolare e grave momento sostiene e aderisce, al Comunicato Stampa della Rete presieduta d Giampietro Pizzo: “Gli operatori di microcredito di RITMI  saranno al fianco delle istituzioni nazionali e locali per rendere l’Italia di domani più forte e più equa -

La situazione economica e sociale che si sta determinando in Italia, a seguito del diffondersi dell’epidemia di COVID-19, è di particolare gravità e drammaticità, soprattutto per le persone in condizione di vulnerabilità e per le microimprese più fragili.

Il tasso di esclusione finanziaria in Italia, già drammaticamente alto, rischia nei prossimi mesi di aggravarsi ulteriormente; se non si adotteranno misure tempestive e adeguate, molte persone si ritroveranno in povertà e molte imprese si vedranno costrette a cessare le loro attività. L’effetto sull’occupazione potrebbe essere devastante.
La Rete Italiana di Microfinanza ha accolto con favore le norme emanate dal Governo riguardanti il microcredito, contenute nel Decreto “Cura Italia”: si tratta di un incentivo per tutti i nostri operatori a rafforzare ed estendere il loro impegno a sostegno delle persone e delle imprese che versano in condizioni di necessità.

Ma occorre fare di più, soprattutto nei prossimi mesi, perché, come bene ha indicato nei giorni scorsi l’ex-governatore della BCE, Mario Draghi, occorre una risposta forte e immediata a questo straordinario shock economico 
e sociale.

È indispensabile che l’intero ecosistema, con un’attiva partecipazione 
delle istituzioni finanziarie e politiche europee e nazionali, metta a punto strumenti straordinari di finanza pubblica, in grado di contrastare la crisi di liquidità del sistema economico, e approntando un piano straordinario di investimenti per il rilancio dell’apparato produttivo del Paese.

Questo sforzo potrà essere effettivo solamente se si attiveranno sin da subito reti territoriali di assistenza tecnica e di erogazione di strumenti finanziari adeguati alla grave crisi delle imprese e alle difficoltà quotidiane delle famiglie.

Gli operatori aderenti a RITMI, tra cui Fond.De Grisantis, sono pronti a fare la loro parte intensificando la presenza territoriale e l’azione di ascolto, di accompagnamento e di finanziamento.

Ora più che mai il microcredito può dimostrare il suo ruolo essenziale di supporto all’economia, di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale e finanziaria.

Per questo è indispensabile che le misure di intervento pubblico che si stanno discutendo in queste ore siano prese di concerto con chi ha esperienza diretta nei territori: l’obiettivo è di raggiungere con precisione e prontezza chi ha urgente bisogno di un sostegno finanziario rispondendo con efficacia a chi dovrà riorganizzare le proprie attività imprenditoriali in un mondo profondamente cambiato da questa crisi epocale.

”La Fondazione "Mons. Vito De Grisantis" fu costituita su volontà del compianto e illuminato Vescovo Mons. Vito De Grisantis, alto prelato di cui quest’anno si ricorda il decennale della sua scomparsa, il quale intravide il “Progetto Tobia” (Microcredito Etico - sociale) come logico supporto all’esperienza del Progetto Policoro in un territorio in cui il lavoro devi inventartelo, come una vera e propria ancora di salvezza per tutti quei soggetti deboli che altrimenti non potrebbero accedere al credito.

Si tratta di un fondo di solidarietà in cui confluiscono le donazioni delle istituzioni, dei cittadini,delle fondazioni bancarie e delle parrocchie, per finanziare progetti presentati da donne, ragazzi e uomini che hanno perso il lavoro.Lo sportello della Fondazione sarà aperto al pubblico, da quando il Governo darà il via all’apertura o tutti i servizi, anche se ora può essere contattato attraverso il telefono o l’e-mail.

La sede è ad Alessano presso l’Auditorium Benedetto XVI - SS 275 Km 23,600 contemporaneamente è  stato “servizio” e “segno” nel territorio, ed aiutato, in particolare, i giovani a creare impresa e sviluppo, infatti sono state avviate più di 100 attività,  auspicando che questo servizio, pur non esaustivo ai fini del superamento del disagio economico, in questo momento vogliamo che anche segno di speranza,  nella ripresa dopo questo tempo del Covid-19, affinché i piccoli imprenditori possono sentirsi accompagnati e non avvertire la solitudine che uccide. 

Con il sostegno anche di Ritmi si vogliono mettere in campo tutte quelle opportunità per riavviare sul territorio una nuova cultura di fare impresa, rispettosa dell’uomo, dell’ambiente e contribuisca a produrre benessere sul proprio territorio, pensiamo di promuovere maggiormente la Cooperazione Sociale come modo per affrontare la ripresa sul nostro territorio.

Informazioni: Fondazione "Mons. Vito De Grisantis"- c/o Auditorium 
Benedetto XVI - SS 275 Km 23,600 – Alessano - Tel/fax 0833/1826042 
(lunedì - mercoledì - venerdì ore 9.30 - 12.30) e-mail: 
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi giovedì 9 aprile, in Puglia, sono stati registrati 1.595 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 82 casi, così suddivisi:

9 nella Provincia di Bari;

0 nella Provincia Bat;

15 nella Provincia di Brindisi;

49 nella Provincia di Foggia;

6 nella Provincia di Lecce;

5 nella Provincia di Taranto,

1 caso fuori regione e un caso non attribuito ieri sono stati registrati oggi.

Sono stati registrati oggi 6 decessi: 1 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce

1 nella provincia di Bari e 2 nella provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 26.088 test.

Sono 190 i pazienti guariti.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 2.716 così divisi:

870 nella Provincia di Bari;

212 nella Provincia di Bat;

299 nella Provincia di Brindisi;

701 nella Provincia di Foggia;

395 nella Provincia di Lecce;

206 nella Provincia di Taranto;

24 attribuiti a residenti fuori regione;

9 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Il bollettino epidemiologico Regione Puglia 9/4/2020 è disponibile a questo link: http://rpu.gl/bollettinoepid20200409

Giovedi,9 aprile 2020

La pallavolo si arrende al coronavirus e decreta la conclusione di tutti i campionati nazionali,regionali e territoriali.Tutti a casa senza promozioni e retrocessioni.

Quindi il verdetto per la Libellula Fulgor Tricase è serie B.

Mentre per l’Aurispa Alessano resta la serie A3.

Ma il tema centrale resta però la durata, al momento imprevedibile della crisi sanitaria, economica e finanziaria. Una crisi che porta incertezza generale sul futuro. Ad oggi, non conta solo quando e come riprendere, ma per il prossimo anno conta soprattutto capire chi sarà in grado di continuare. Le restrizioni severe di sponsor e uomini possono essere fatali.

LA FEDERAZIONE ITALIANA PALLAVOLO, dopo un’attenta e approfondita riflessione sulla perdurante situazione emergenziale legata alla pandemia di COVID-19 (coronavirus), che sta interessando il territorio italiano e gli stati di tutto il mondo, ha decretato la conclusione definitiva di tutti i campionati pallavolistici di ogni serie e categoria.       
La FIPAV ritiene pertanto conclusi senza assegnazione degli scudetti, delle promozioni e delle retrocessioni tutti i campionati nazionali, regionali e territoriali.    
È stata inoltre dichiarata conclusa tutta l’attività sportiva legata alla disciplina del Sitting Volley.
La Fipav è arrivata a queste decisioni, tenendo anche conto dei recenti DPCM e delle Ordinanze emesse dal Governo e dalle Regioni, all’interno delle quali non emergono date certe circa la possibilità di riprendere l’attività sportiva in condizioni di completa sicurezza.           
Le istituzioni nazionali, regionali e medico-scientifiche, inoltre stanno continuando a ritenere necessarie misure di distanziamento sociale per il superamento di questa drammatica emergenza.
Per quanto riguarda poi i campionati giovanili la Fipav ha stabilito che, per permettere agli atleti potenzialmente coinvolti quest’anno di proseguire l’attività giovanile, la prossima stagione si svolgeranno con categorie di annate dispari: Under 13, Under 15, Under 17, Under 19 Maschili e Femminili.
La Federazione Italiana Pallavolo, che fin dalle fasi iniziali di questa tragica pandemia, non ha mai fatto mistero della sua politica di gestione della situazione emergenziale, volta prioritariamente alla tutela della salute di ogni tesserato, con questi provvedimenti intende proseguire sulla strada intrapresa negli scorsi mesi.         
Allo stesso modo la federazione ribadisce, ancora una volta, che il senso di responsabilità deve necessariamente essere alla base di ogni azione intrapresa in questi giorni e già da domani lavorerà per programmare al meglio la prossima stagione sportiva.

Tricase,8 aprile 2020

di Paola Colaci (Nuovo Quotidiano di Puglia)

Villa Sauli resta al suo posto. Almeno per il momento il fabbricato di proprietà della famiglia Sauli che affaccia sulla zona del porto di Tricase e che versa da tempo in stato di degrado e abbandono non dovrà essere demolita.

A stabilirlo, lo scorso 24 marzo, sono stati i giudici della Prima Sezione del Tar di Lecce che hanno accolto il ricorso presentato dalla famiglia Sauli, rappresentata e difesa dagli avvocati Pietro e Antonio Quinto, contro il Comune di Tricase che ha affidato la sua difesa all’avvocato Ernesto Sticchi Damiani.

Una battaglia legale - quella tra gli eredi dell’immobile e l’amministrazione comunale tricasina – che si trascina ormai da anni e che vede al centro della contesta l’immobile la cui costruzione risale agli anni ’60. 

Un fabbricato, sito in via Vittorio Bottego, che affaccia sulla zona del porto, da lungo tempo disabitato e in condizioni di generale degrado, sul quale già in passato erano state realizzate alcune opere di messa in sicurezza. Interventi che, tuttavia, non sembrano aver migliorato lo “stato di salute” di quello che gli stessi tricasini definiscono un vero e proprio ecomostro.

Un edificio che le amministrazioni comunali che si sono avvicendate nel corso degli ultimi anni hanno sempre provato a “buttare giù” attraverso provvedimenti e ordinanze di demolizione.

Ultima in ordine di tempo quella emanata dal Settore Urbanistica dell’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Chiuri il 6 marzo 2019 a seguito della tromba d’aria e dell’ondata di maltempo del novembre 2018 che, abbattendosi con forza su tutta la zona del Sud Salento, aveva peggiorato le condizioni strutturali del fabbricato.

Un immobile sul quale, tuttavia, l’amministrazione comunale aveva già rilevato alcune irregolarità nell’esecuzione dei titoli edilizi di costruzione, emanando un provvedimento di declaratoria di inefficacia della Scia.

Atti comunali che gli eredi di Villa Sauli hanno impugnato ancora una volta, presentando un nuovo ricorso al Tar e chiedendone la sospensiva.

E ancora una volta la Prima sezione del Tar di Lecce – presieduta dal giudice Antonio Pasca -  ha accolto le tesi difensive degli avvocati Pietro e Luigi Quinto, giudicando “l’ordinanza del Settore Urbanistica inidonea” e procedendo all’annullamento degli atti comunali.

Per i giudici amministrativi leccesi, nel dettaglio: “Risulta irragionevole ipotizzare che, a fronte della complessiva difformità dell’intero organismo edilizio – come si sostiene nell’ordinanza di demolizione del Comune - l’edificio avrebbe potuto ottenere il collaudo e l’abitabilità”.

Autorizzazioni che gli eredi di Villa Sauli, al contrario, hanno acquisito nel corso degli anni dai diversi enti coinvolti. Vicenda chiusa, dunque? Non è detto. Per ora il sindaco Chiuri si limita a commentare: «Le sentenze non si discutono. Al massimo, si impugnano». Si vedrà.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 8 aprile, in Puglia, sono stati registrati 1.344 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 120 casi, così suddivisi:

27 nella Provincia di Bari;

35 nella Provincia Bat;

22 nella Provincia di Brindisi;

17 nella Provincia di Foggia;

5 nella Provincia di Lecce;

9 nella Provincia di Taranto,

5 non la cui provincia di appartenenza non è attribuibile.

Sono stati registrati oggi 10 decessi: 4 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce

1 nella provincia di Bari, 1 nella provincia di Brindisi, 1 nella provincia Bat e 1 nella provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 24.493 test.

Sono 177 i pazienti guariti.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 2.634 così divisi:

861 nella Provincia di Bari;

212 nella Provincia di Bat;

284 nella Provincia di Brindisi;

652 nella Provincia di Foggia;

389 nella Provincia di Lecce;

201 nella Provincia di Taranto;

25 attribuiti a residenti fuori regione;

10 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Il bollettino epidemiologico Regione Puglia 8/4/2020 è disponibile a questo link: http://rpu.gl/bollettinoepid20200408

Tricase,8 aprile 2020

Riaprono gli Uffici Postali delle frazioni

A Lucugnano giorni 3 a settimana (lunedì,mercoledi e venerdi).

A Depressa giorni 1 a settimana (mercoledì)

I sottoscritti, a seguito della nota presentata il 26/03, questa mattina, sentiti i Dirigenti di Poste Italiane, hanno ottenuto la rassicurazione che gli Uffici di Depressa e Lucugnano riapriranno mercoledì 15 c.m.

Pur riducendo i giorni di apertura, rispetto a quanto avveniva prima dell’emergenza Covid-19, è cosi garantito quel servizio oggi essenziale  per le fasce più deboli delle nostre comunità (anziani spesso non automuniti e privi di familiari in casa).

Un grazie a Poste Italiane per la collaborazione e la pronta disponibilità ad accogliere l’istanza.
I consiglieri comunali Fernando Dell'Abate, Maria Assunta Panico, Federica Esposito, Vito Zocco, Giuseppe Peluso, Nunzio Dell'Abate, Dario Martina, Alessandro Eremita.

in Distribuzione