452 POSTI DI LAVORO NEL LECCESE: PIU' DISPONIBILITA' IN AMBITO AMMINISTRATIVO, TAC, AGRICOLTURA

Aumentano le disponibilità di impiego nei settori amministrativo, informatico, agricolo, nell'artigianato, nel tessile-abbigliamento-calzaturiero, nell'industria del legno e nella metalmeccanica.

Continuano a diminuire nel turismo (da 132 a 120 in sette giorni) e negli altri ambiti.

Nel pieno della stagione estiva, mentre le aziende del turismo e della ristorazione sono riuscite quasi tutte ad attrezzarsi nel giro di poco tempo, quelle di altri settori faticano a reperire personale, come succede in agricoltura, nell'edilizia e nel commercio. Altre realtà, invece, stanno cercando di ampliare gli organici in vista della ripresa delle attività dopo le ferie. 

È la dinamica del mercato del lavoro locale che emerge dal tredicesimo report settimanale delle offerte di lavoro elaborato dall’Ufficio coordinamento Servizi per l’Impiego dell’Ambito di Lecce di Arpal Puglia. Sono, in totale, 452 i posti di lavoro disponibili in provincia di Lecce (erano 446 lunedì scorso), veicolati nel report attraverso 117 annunci che sintetizzano le vacancy quotidianamente pubblicate e aggiornate sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, consultabile anche tramite App. 

Come detto, nel comparto legato al turismo e ristorazione, si registra una flessione delle disponibilità, in special modo lungo entrambe le fasce costiere (49 sullo Ionio, 2 sull'Adriatico), nel nord Salento (2 in totale) e nel Capo di Leuca (49), mentre continuano a crescere nei paesi dell'entroterra (18 invece di 14). Gli altri cali più consistenti si hanno nel settore costruzioni e impiantistica (da 4a 36 posti) nel campo delle pulizie e multiservizi (da 52 a 44)

Per quest'ultimo, si segnala che sono state 1.605 le candidature giunte in una settimana in risposta all'offerta di lavoro per 105 pulitori promossa da un'azienda di Tricase: in maniera corale, una squadra formata da operatori di più centri per l'impiego è riuscita a effettuare la preselezione dei candidati nel tempo record di sette giorni. 

Lievitano, intanto, le offerte soprattutto in ambito amministrativo, dove le posizioni aperte passano da 9 a 17; nel tessile-abbigliamento-calzaturiero, dove si passa da 5 a 23; nell'industria del legno (da 5 a 8) e nella metalmeccanica (da 14 a 18). 

Aumenta la richiesta di manodopera in agricoltura (si passa da 14 a 20 addetti): grazie anche alla maggiore operatività dello sportello del Centro per l'Impiego di Nardò all'interno della foresteria di Boncuria richiedere l'intermediazione pubblica degli operatori Arpal presenti sul posto sono aziende agricole del circondario e non solo. 

Si continuano, poi, a cercare cento addetti nelle cinque sedi salentine di un call center, due nel campo informatico, 6 in quello ambientale, 22 nel commercio, 11 nel settore trasporti e riparazione veicoli, 20 nella sanità privata e assistenza alla persona. 

Tre le offerte, di cui un avviso pubblico, riservate a persone con disabilità ex art.1 L68/99 e due i posti riservati ad appartenenti alle categorie protette ex art.18 L. 68/99 (non disabili).

Ai sensi dell'art. 1 L. 903/77, si precisa che la ricerca è sempre rivolta ad entrambi i sessi.

Ci si può candidare alle offerte in tre modi: tramite Spid, direttamente dal portale "Lavoro per te"; inviando via mail ai Centri per l’Impiego il modulo scaricabile dagli annunci sul sito; oppure direttamente nei Centri per l’Impiego, dove si può ricevere supporto nella compilazione dei moduli, servizi di orientamento e informazioni anche relative ad altre possibilità di impiego: gli sportelli sono aperti al pubblico tutti i giorni (dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30; il martedì anche dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento) presso le sedi dislocate a Lecce, Campi Salentina, Casarano, Galatina, Gallipoli, Maglie, Martano, Nardò, Poggiardo, Tricase e presso l’Ufficio collocamento mirato disabili, che ha sede a Lecce in viale Aldo Moro (per info e contatti: www.arpal.regione.puglia.it). 

di Alessandro DISTANTE

SPECIALE DEPRESSA 1^ parte

DEPRESSA … SED INVICTA!

“Depressa, sed invicta”; era questa la risposta che davamo a chi, conosciuto il nome del nostro paese, se ne usciva con la solita battuta. E noi, per tutta risposta, dicevamo orgogliosamente che eravamo stati sì distrutti ma non ci eravamo mai arresi. Distrutta ma non vinta!

E questa sensazione di assedio è rimasta nei secoli e dura anche ai giorni nostri.

La sensazione che qualcuno, inconsapevolmente, si sia dimenticato di questo paese e che persegua, come inconfessato obiettivo, lo svuotamento di questo piccolo centro, privandolo di ogni servizio e di ogni dignità.

Si narra che furono i Saraceni, in una delle loro scorrerie sul finire del Quattrocento, a distruggere quella che, una volta, si chiamava Salete e si narra anche che i suoi abitanti la rifondarono “più bella e più forte che pria”, chiamandola appunto Depressa, distrutta ma, aggiunsero, subito dopo, non vinta.

Chissà perché è poi rimasto soltanto il primo aggettivo e non anche il secondo termine.

Gli studiosi locali di questi ultimi anni stanno sapientemente ricostruendo la vera genesi di Depressa e quindi, quanto sopra detto, è quasi una leggenda come quella nobilitante sulle origini di Roma, una leggenda della quale i depressani (e non i depressi) sono orgogliosi.

E quando ad un suo celebre figlio venne chiesto se il film Disperata fosse su Depressa, Edoardo rispose: “Ma no certamente! Depressa non c’entra niente. Depressa e non disperata e poi Depressa ma mai vinta”.

I SERVIZI E LE STRUTTURE NELLA FRAZIONE

La denatalità e le politiche di austerity hanno inciso fortemente sui servizi pubblici presenti a Depressa.

Dapprima la chiusura della scuola media, nonostante l’esistenza di un bell’edificio; poi la progressiva chiusura della Scuola elementare, nonostante la presenza di ben due plessi; infine la chiusura anche della Scuola Materna Risa Bramato che, negli anni Sessanta, era stata indicata come un esempio nazionale di scuola parificata.

Da qualche tempo a chiudere è stato anche l’Ufficio Postale, se si eccettua una sola mattinata a settimana ed anche l’Ufficio anagrafe non funziona più.

Certo, oggi, con l’informatizzazione e la digitalizzazione e con l’incremento dei mezzi di trasporto, quelle chiusure possono anche non essere rilevanti, ma la sensazione è che il futuro venga ad essere compromesso, come se una lenta agonia si stesse consumando.

Grande dispiacere ha fatto, di recente, vedere la fine del campo sportivo, un impianto, destinato al calcio, trasformato in campi di padel. Al di là dei ricordi nostalgici, deve tuttavia essere detto che il campo era chiuso da anni e completamente abbandonato e non vi è stata nessuna associazione sportiva del luogo ad essersi fatta avanti per ripetere le gesta di alcuni eroici suoi compaesani, guarda caso, accomunati dall’essere Difensori nella loro professione e del loro paese.

Rimane l’Oratorio che, pur non godendo di ottima salute, è comunque un luogo dove ci si può incontrare e praticare sport.

Anche alcune strutture e servizi cercano di ridefinirsi: il Comune ha avviato i lavori per il recupero della Lamia di zona Tarrichiesa. Una bella testimonianza di architettura contadina posta all’ingresso del paese e che ne può diventare il fiore all’occhiello. Poi alcuni piccoli parchi gioco e la conversione della Scuola media a centro per le malattie neurologiche.

Insomma, ed ancora una volta, Depressa ma invicta

CHI E’ VENUTO E CHI RITORNA A DEPRESSA

Se molti figli di Depressa, per scelta o per necessità, sono andati altrove ed alcuni hanno trovato fortuna affermandosi nei più diversi campi, altri, da fuori, scelgono Depressa, magari per il loro buen retiro.

Senza dubbio il fascino di una vita tranquilla e soprattutto un posto dove si respira il senso della comunità: il saluto rispettoso e la discrezione, una capacità di accogliere senza chiedere.

Se nei decenni passati Depressa venne onorata della presenza di alcune teste coronate (da Paola di Liegi al marito Baldovino, regnanti del Belgio a Margareth, principessa d’Inghilterra), non mancano importanti personalità che hanno scelto Depressa per trascorrere parte dell’anno.

E -fenomeno ancor più interessante- aumentano gli acquisti di case del centro storico e masserie. Interventi di recupero e di ristrutturazione che hanno impreziosito il paese e che indicano una strada di possibile sviluppo futuro. Se a questo si aggiunge la riapertura, non solo per vendere vino, di una cantina famosa come quella Duca di Salve e la ristrutturazione di alcune case e palazzi per l’ospitalità si ha ragione di sperare nel futuro.

L’avvento dello smart working, causa Covid, ha consentito ad alcuni figli del Paese di organizzare diversamente la loro vita ed hanno fatto ritorno, con grande gioia, al loro “piccolo borgo natìo”.

Ragione in più per dire a gran voce (e con speranza): Depressa ma non vinta!

UN ANTICO SOGNO: DIVENTARE COMUNE

Non si possono comprendere le questioni politiche di Depressa se non si ricordano le battaglie per la sua autonomia.

Erano i primi anni Settanta del secolo scorso quando il consigliere regionale Bortone della Fiamma Tricolore presentò una proposta per erigere Depressa a Comune autonomo.

La voglia di diventare autonomi è stata sempre coltivata ed alimentata da uno spirito di difesa, ispirato, soprattutto, da un Parroco quale era mons. LuIgi Erriquez eterno ed autorevole vicario generale dell’Arcidiocesi di Otranto, che voleva –pur senza averlo mai detto-  una Depressa politicamente autonoma; in quel modo sarebbe stato scongiurato il passaggio alla diocesi di Ugento, inevitabile conseguenza –come poi è stato- dell’essere Depressa frazione di Tricase.

Sfumata l’idea di diventare comune autonomo, Depressa ha sempre rivendicato ed ottenuto una presenza nelle varie Giunte. L’assessore della Frazione era segnale di attenzione al paese e strumento di difesa.

Per un breve periodo, Depressa ha anche avuto un suo compaesano Sindaco di Tricase, il cav. Cosimo Piccinni, stroncato da un infarto nel pieno delle sue funzioni.

Di recente il sindaco Carlo Chiuri, depressano di adozione, ha retto le sorti del Comune e la frazione si è così sentita ben rappresentata.

Ora nessun assessore in Giunta ed anche questo da alcuni è stato visto come un segnale di crisi della Frazione ma anche di disattenzione politica del Centro.

Segue sul prossimo numero

Fonte Provincia di Lecce

Continua con successo l’imponente programmazione del Festival Cameristico Internazionale del Capo di Leuca, organizzato da Eleusi, associazione di promozione sociale, con il patrocinio della Provincia di Lecce, del Consiglio regionale della Puglia, del Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce e dei Comuni del Capo di Leuca (Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Gagliano del Capo, Presicce-Acquarica, Salve, Specchia, Taurisano, Taviano, Tiggiano, Tricase).

Oltre 50 artisti, per la maggior parte under 35, provenienti dall’Italia (Brindisi, Taranto, Trani, Altamura, Bari, Terni, Roma, Milano) e dall’estero (Germania, Giappone, Francia, Austria), si stanno esibendo in concerti itineranti, che si snodano per due mesi in tredici borghi del Basso Salento.

Il Festival di musica classica, che si è aperto lo scorso 9 luglio ad Alessano, è stato presentato nei giorni scorsi nella sala conferenze stampa di Palazzo Adorno a Lecce, da Antonio Leo, vice presidente della Provincia di Lecce, Alessandro Licchetta, presidente dell’associazione Eleusi e direttore artistico del Festival, Lorenzo Baglivo, Cristian Musio e Andrea Sequestro, componenti del comitato artistico.

“La Provincia è sempre pronta ad accogliere iniziative di questo genere perché fanno territorio, fanno comunità, rappresentano quella parte culturale ed artistica che qualifica il Salento. Realizzare per la seconda edizione un Festival così importante e grande rende onore agli organizzatori e arricchisce il territorio salentino di un’offerta che anche per quest’anno continua a consolidarsi, e sicuramente lo farà per il futuro”, dichiara il vice presidente della Provincia di Lecce Antonio Leo.

Ecco il programma degli appuntamenti del mese di agosto:

1 agosto – Contrasti espressivi, Duo Mannucci-Capone: Miranda Mannucci, violino,
Sara Capone, pianoforte. Taviano, centro storico, ore 21.

5 agosto - I Quartetti per flauto e archi di Mozart, Quartetto Gram: Chiara Scucces, flauto, Claudio Mansueto, violino, Giuseppe Giuliano, viola, Thomas-Brian Rizzo, violoncello. Ruggiano, esterno del Santuario di Santa Marina, ore 21.

9 agosto – Le notti bianche Duo Musìo-Licchetta: Cristian Musìo, viola, Alessandro Licchetta, pianoforte - Corsano, Piazza San Giuseppe, ore 20.30.

13 agosto – Intreccio a sei corde, Marco Piperno, chitarra. Salve, Teatro all’aperto “Le Trappite”. ore 21.

17 agosto – Ellade, Duo Euterpe: Elisa Buffelli, flauto, Federica Cataldi, arpa. Montesardo, Piazza Castello, ore 21.

21 agosto Riflessi dal Sur, Duo Fiore: Claudia Fiore, violoncello, Camilla Fiore, chitarra. Tricase, Agriturismo Gli Ulivi, ore 20.30.

23 agosto – Tra furore ed equilibrio, Duo Zezza-De Carlo: Domenico Zezza, violino, Gabriele De Carlo, pianoforte. Tricase, Palazzo Gallone, ore 21.

26 agosto – Quattro mani tra Francia e Mitteleuropa, Duo FourTe: Eva-Maria Weinreich, pianoforte, Tomohito Nakaishi, pianoforte. Taurisano, Terrazza del Palazzo Ducale, ore 21.

29 agosto – Liszt: l’Opera al pianoforte, Leonardo Colafelice, pianoforte. Castro, Castello Aragonese, ore 21.

31 agosto – Mendelssohn 175, Trio Felix: Rebecca Bove, violino, Gabriele Musìo, violoncello, Andrea Sequestro, pianoforte. Castrignano del Capo, esterno della Basilica-Santuario S. Maria De Finibus Terrae, ore 21.30.

di Alessandro DISTANTE

L’inchiesta sul “sistema Ruggeri” torna ad interessare Tricase. La stampa ha pubblicato alcune dichiarazioni del consigliere comunale Pasquale De Marco, sicuramente di nessuna rilevanza penale, tanto che il Consigliere non è indagato.

Sarebbe comodo liquidare la questione come un fatto privato e del singolo: la verità è che il consigliere De Marco è stato (quasi) sempre il più suffragato nelle elezioni comunali ed è stato corteggiato da tutti i candidati a sindaco perché riconosciuto come il migliore portatore di voti.

Il “sistema” è tornato utile, se non a tutti, certamente a molti: il candidato va a caccia del portatore di voti e l’elettore vota chi gli può fare un favore. Una logica che si ripete a tutti i livelli in un legame diretto tra elettore ed eletto, dove il primo acquisisce crediti a livello personale che si possono tradurre in un aiuto, nella soluzione di un problema e, perché no, magari in un posto di lavoro.

Il legame non è più intorno ad un progetto politico all’interno di un partito con regole democratiche e trasparenti ma è intorno ad interessi, spesso personali, e intorno ad un personaggio della politica che ha acquisito una posizione di peso, possibilmente a livello regionale.

Ed è così che l’indagine “Re Artù” porta alla luce concorsi nella sanità (forse) truccati, pressioni (inutili) per incarichi dirigenziali a Lecce, interessamenti (infruttuosi) per posti all’Ospedale, tutto in un corto circuito dove i problemi lavorativi ed occupazionali non si risolvono in via generale e per tutti ma attraverso il politico, il potente di turno che si muove in favore dei suoi protetti, legati a lui da un vincolo quasi filiale di devozione e di servizio elettorale.

A fronte di tutto questo, si deve parlare e non tacere e, soprattutto, la politica e chi riveste cariche istituzionali non può attendere le definitive acquisizioni della Magistratura. Si impone un cambiamento di rotta e questo è esattamente il terreno della cultura e della politica.

Venerdi, 29 luglio 2022

di Pino GRECO

Banchina Ovest del bacino vecchio del Porto di Tricase.

Rischio inquinamento per sversamento in mare

Tricase Porto: Lo sversamento in mare di acque reflue ?

“Si è giunti alla conclusione che la rete fognaria è in buone condizioni e non presenta alcuna anomalia di funzionamento. Evidentemente il manifestarsi di questi episodi, improvvisi, è determinato da fattori esogeni al servizio gestito ed è attribuibile a scarichi non autorizzati diretti in mare, dai quali è fuoriuscito, presumibilmente, anche materiale solido (visibile sul fondo della banchina)”.

La risposta - forse quella definitiva per risolvere il problema dello sversamento di acque reflue in mare, arriva da Acquedotto Pugliese.

Andiamo con ordine. Da fine giugno nel porto bacino vecchio c’è un non continuo sversamento di acque reflue che lascia presagire una fuoriuscita di acque reflue domestiche.

Sull’ episodio sono prontamente intervenuti cittadini, turisti , Autorità marittima, Comune di Tricase, opposizione di Palazzo Gallone, Arpa Puglia e Acquedotto Pugliese - ed inoltre sono state video ispezionate le condotte principali del lungo mare Cristoforo Colombo, con risultati negativi.

Insomma dopo la preoccupazione e l’impegno di tutti - si spera che questo sia stato un episodio isolato, che non si verifichi in futuro e si arrivi a una rapida soluzione “operativa” 

 

 

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