Il Presidente del Consiglio Comunale, Rag. Rocco Indino,

ha convocato il Consiglio Comunale, presso la Sala del Trono di Palazzo Gallone, in 1^ convocazione e in adunanza “aperta” per le ore 16,00 di lunedì 17.10.2016, per la trattazione del seguente argomento:

AMMODERNAMENTO DELLA STRADA SS.275 MAGLIE - S.M. DI LEUCA

Si informa che alla seduta sarà presente l’Ing. Gianfranco Paglialunga - Dirigente ANAS - Responsabile del Procedimento relativo ai lavori di ammodernamento della strada statale 275

AMMINISTRATIVE 2017: PROPOSTE…PROGRAMMI… DA OFFRIRE AI CANDIDATI

Si avvicina il momento elettorale con il rinnovo nella Primavera/Estate dell’anno prossimo dell’Amministrazione comunale… Ed allora: Il Volantino offre le sue pagine quale luogo di proposta e di dialogo… da sottoporre… ai prossimi candidati a Palazzo Gallone.

Mandaci le tue proposte…facci sapere la tua opinione… Tutti icontatti della Redazione Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  ; WhatsApp - Sms : 347 111 34 05 ; Facebook: ilvolantinoditricase Fax : 0833 54 52 67

 

I CONTRIBUTI :

di Lorenza Marra Dico la mia Traffico, parcheggi, discariche, rifiuti, manutenzione delle strade, strutture e infrastrutture, marine, arredo e decoro urbano…….e molto altro. Pura utopia, se, in primis, non cambiamo noi, bella gente, animata da sfrenato individualismo ,lobbie consolidate e egoismi sfrenati. Quindi, partiamo da noi, svecchiamo secolari idee feudali, miniamo la piccola casta locale e vediamo proposte fattibili di candidati. PRIMA DI TUTTO CONVIVENZA CIVILE. Noi ancora lontani dalla cultura della condivisione. Ahimè.

 

Un disabile scrive Il contributo che offre il Volantino settimanalmente è qualcosa che forse nessuna città del nostro territorio vive così “ in prima persona ”. Grazie Redazione, per il contributo che date alla città come stimolatore di partecipazione attiva. Chi vi scrive è un disabile. La cosa che mi rende speciale è una vita in “compagnia” di una malattia genetica. Vivo Tricase, vivo la città da disabile…non è facile…non voglio criticare nessuno…perché tutti fanno il proprio dovere…perché il “ problema accessibilità” nella nostra città esiste da sempre, il sogno è quello di avere una città “ meno disabile ” . Ecco il mio “ programma elettorale “ da offrire ai candidati: semplicemente maggiore accessibilita' urbana: parcheggi, marciapiedi e passaggi pedonali, in modo da facilitare ad un disabile di muoversi agevolmente. Le zone dove intervenire? Quelle con maggiore frequenza, le piazze centrali, il Municipio e le marine.

Pensando ad una Tricase per disabili.

Grazie. Un grazie speranzoso

Un disabile tricasino

 

di Andrea Ciardo Segretario provinciale Giovani Democratici del Salento

Quale direzione prendere?

Gentile direttore,

ho letto il suo articolo Un programma elettorale con cui invita i cittadini a dialogare e a sentirsi protagonisti – attraverso le pagine de Il Volantino- di un cammino utile alla città.

La ringrazio perché ci offre questa possibilità. Ed è proprio quella metafora ad avermi colpito di più: l’idea di una comunità che, con spirito di sacrificio, intende iniziare un cammino verso nuove prospettive.

Da anni, infatti, pare che la nostra comunità abbia perso quel senso dello stare insieme che, agli occhi dei paesi limitrofi, ci contraddistingueva. Eravamo al servizio degli altri e gli altri ci riconoscevano il ruolo di guida del Capo di Leuca: eravamo il centro politico e istituzionale di un Sud Salento capace di esprimere con forza le proprie idee, eravamo quel famoso faro cui tutti guardavano.

Ecco, appunto. Eravamo! Oggi non più. Perché l’idea che a Tricase ci sia il baricentro politico, istituzionale e dei servizi del Capo di Leuca è – da tempo – sfumata, sfumata per tanti e ovvi motivi, non solo assimilabili a colpe dei tricasini (tante, sicuramente).

E’ innegabile che ci siano meriti altrui, come quelli delle comunità limitrofe che hanno scelto una direzione, una strada da seguire.

E’ innegabile, allo stesso tempo, che Tricase non sia arrivata in tempo quando le occasioni hanno bussato alla nostra porta.

Da qui parte la mia riflessione: quale è la direzione che la nostra comunità sarà chiamata a scegliere alle prossime amministrative?

Possiamo dirci - una volta per tutte - che Tricase ha bisogno di un cantiere delle idee che la veda protagonista, almeno, nei prossimi dieci anni? Credo sia giunto il momento di guardare al potenziale inespresso della nostra amata città, capire come farlo emergere, come metterlo a frutto, come ottenerne un beneficio che coinvolga tutti (comprese le zone più lontane dal centro, ci aggiungo io, visto che troppo spesso le si lasciano all’autogoverno).

Qualcuno dirà che parlo dell’ovvio. Si, perché a Tricase manca proprio questo: l’ovvio. L’ovvio, per come lo intendo io, è ascoltare di più i cittadini per le strade e non leggere le lunghissime discussioni virtuali che, ormai, stanno sostituendo la vera politica. Per come lo intendo io è confrontarsi con i giovani ed individuare le necessità su cui lavorare sin da subito: e, credetemi, con i giovani ci passo un bel po’ di tempo. C’ho 24 anni.

E’ possibile che a Tricase si parli da tempo di chiusura al traffico del centro storico h24, ma che – ad oggi – ci siano solo le parole e due transenne a bloccare il traffico? Mi pare ovvio che serva un piano traffico serio e una serie di provvedimenti adottati di concerto con i commercianti e i residenti, in modo tale da individuare la strada più condivisa possibile per lo sviluppo dell’area.

E’ possibile che a Tricase si parli di giovani e associazioni solo nel momento in cui si compongono le liste e si fanno i comizi? Mi pare ovvio. No, non è possibile. Perché dovremmo immaginare dei luoghi di aggregazione veri, oltre alle strade. Luoghi che prevedano una biblioteca multimediale, un centro congressi, una sala che possa ospitare anche dei piccoli concerti. Se l’Acait possa ospitare in futuro tutto questo non lo so. Me lo auguro, perché son giovane e voglio sognare.

E’ possibile che non ci sia una vera area verde? Mi pare ovvio. Certo che non lo è. Si potrebbe rivalutare Piazza Cappuccini attraverso un prato all’inglese (non dico su tutta la piazza, ma almeno nella parte della fontana) e giochi per bambini (con la manutenzione dovuta, n.d.r.)? Credo proprio di si.

Possiamo immaginare Tricase come una città che ama lo sport? La risposta, anche questa volta, mi pare scontata. Se c’è una cosa che a Tricase non manca è lo sport, di qualsiasi genere! Ciò viene confermato dalle associazioni che nascono continuamente a sostegno delle attività sportive alle squadre di calcio, dalla pallavolo e al rugby, dall’atletica al tennis (e mi scuso con tutti gli sportivi che praticano ma che ho sicuramente dimenticato), dalle giornate promosse in piazza da Tricaseèmia e dall’instancabile Gianluca Errico. Abbiamo impianti sportivi che hanno bisogno di cura, di un progetto di riqualificazione che dia la possibilità ai tricasini di fruirne per tutto l’anno.

E poi un’idea di turismo che riesca a coinvolgere il centro e le marine (piccola postilla per le marine: è mortificante girare per tre ore, in piena estate, per un parcheggio, non avere un bagno pubblico fruibile, non avere un progetto per decongestionare il traffico nei punti in cui i giovani si ritrovano la sera) durante tutto l’anno. Abbiamo posti che tutta Italia ci invidia, eventi di caratura nazionale, tricasini famosi per le loro specialità dalla qualità certificata: mettiamo il tutto a sistema, lavoriamo per destagionalizzare il turismo – di qualità, non di quantità – che da sempre abbiamo intenzione di attrarre. Non l’estate tricasina, ma l’anno di Tricase. Siamo in grado di farlo? Sono convinto che la risposta sia positiva.

Negli anni tanto è stato fatto, ma non basta.

Ci sono le grandi questioni che, come ricorda lei,sono state offerte alla Città: dal Distretto Sanitario, alla questione della mobilità (275 e trasporti), a quella del Piano delle Coste al Piano Urbanistico Generale. Ma accanto a questo tipo di discussione, su cui immagino sarà incentrata la prossima campagna elettorale, voglio una discussione seria e sincera sull’ovvio, sulla quotidianità. Perché, in fondo, i tricasini aspettano questo tipo di risposte. Almeno per quello che avverto io.

Gli anni di impegno all’università, fra lezioni di marketing territoriale e libri di geopolitica, di militanza politica e iniziative sparse per la provincia prima , la regione e l’Italia poi, mi hanno permesso di conoscere realtà non molto diverse dalla nostra e di capire come siano state in grado di scegliere la strada da seguire.

Facendo riferimento al centrosinistra, mi auguro che quanto prima si possa intavolare un confronto fra le varie idee programmatiche che provengono ai partiti, movimenti e associazioni che già stanno lavorando, ma che hanno bisogno di sintesi.

E non parlo di nomi, candidature, ricandidature, ma di altro. Quel tipo di riflessioni arriveranno a tempo debito.

E’ il momento di trovare una nuova strada per Tricase.

 

 

 

 

di Maria Assunta Panico Assessore Urbanistica-Assetto del Territorio

Il Piano Comunale delle Coste è stato fin dal suo avvio elaborato grazie alla sinergia creata nella fase partecipativa con gli abitanti e le associazioni. Ma è dopo l’adozione del piano che la normativa prevede il momento fondamentale della partecipazione civica. Fino a 30 giorni dalla data di deposito chiunque può, infatti, presentare osservazioni al progetto di piano. Sulle osservazioni ed opposizioni, pervenute, il Consiglio Comunale è tenuto a formulare le proprie deduzioni e, nel caso, l’accoglimento delle osservazioni  determina una integrazione del piano adottato. Le osservazioni e le opposizioni costituiscono, quindi, la fase più importante della partecipazione dei privati e delle associazioni in sede di formazione degli strumenti urbanistici. Una prima adozione del Piano Comunale delle Coste, con l’apertura alle osservazioni era già stata effettuata a gennaio scorso, l’Amministrazione ha, successivamente, accolto le osservazioni pervenute, ha preso atto dei pareri degli Enti e modificato il piano. Con la seconda adozione si riaprono i termini per le osservazioni, creando un’ulteriore occasione di partecipazione. Questa lunga premessa è volta a sottolineare che è scaduto il tempo dei commenti generalisti e delle inutili metafore, ed è giunto il momento, istituzionalmente stabilito, per apportare contributi puntuali, concreti, rispettosi dei piani regionali e dei pareri degli Enti già acquisiti. L’Amministrazione Comunale ritiene che la ricchezza di habitat della fascia costiera e la presenza del coralligeno rappresentino una particolarità rilevante per il territorio ed una opportunità per uno sviluppo sostenibile. E’ mortificante dover constatare che, ancora oggi, alcuni considerano i beni ambientali come freno per lo sviluppo fino a ritenere un’eccellenza ecologia del paesaggio marino di Tricase un elemento tossico per l’economia del territorio. I beni ambientali sono beni pubblici per eccellenza. Le scelte effettuate per difendere l’ambiente vanno a vantaggio di tutti. Il concetto di sviluppo è molto più ampio di quello di crescita economica; include anche elementi qualitativi, culturali, di fruizione turistica responsabile. In effetti, la tutela dei fondali marini si attua anche limitando la proliferazione di piccoli porti e l’ormeggio delle piccole unità pescherecce e da diporto; tali attività, se non debitamente regolamentate, possono risultare incompatibili con la conservazione degli habitat sopra descritti: ciò sia per cause meccaniche dirette (ingombro dei natanti, sollecitazioni meccaniche dovute al trascinamento delle catenarie) sia in seguito alla realizzazione di opere di difesa volte ad accrescere la protezione dello specchio acqueo e che possono alterare la dinamica sedimentaria. Nei fondali caratterizzati dal coralligeno le ancore operano una frantumazione diretta del fondale roccioso, determinando un’erosione accelerata che può portare ad una graduale perdita di biodiversità. La realizzazione di aree di sosta precostituite quali i campi ormeggio con gravitelli assicurati al fondale da sistemi a basso impatto ambientale e visivo, così come previsti nel Piano Comunale delle Coste, può azzerare il fenomeno dell’erosione dei fondali e la conseguente perdita di biodiversità, generando un’offerta aggiuntiva di posti barca e servizi per il diporto senza il ricorso a nuovi porti turistici. I campi ormeggio telematici, finalizzati ad ospitare i diportisti per periodi brevi, per piccoli transiti, pernottamenti o semplici soste durante un’escursione, rappresentano una delle più interessanti best practices emerse in questi anni. Nel quadro dei progetti di collaborazione transfrontalieri Italia-Grecia finanziati con i fondi Interreg, è stata effettuata l’esperienza di campi ormeggio telematici ad Otranto e presso il litorale di Punta Anyà (Patrasso). Il progetto coinvolge la Regione Puglia, il Comune di Otranto, la ADEP (Società Municipalizzata del Comune di Patrasso) ed il CONISMA (Consorzio Interuniversitario Studi sul Mare). Il Piano delle Coste adottato dalla Giunta Comunale prevede scelte innovative nella fruizione del mare, in linea con quanto sta avvenendo a livello nazionale ed internazionale. L’Amministrazione Comunale vuole pianificare uno scenario di crescita orientato a mantenere un equilibrio dinamico tra qualità ambientale, sviluppo economico, equità sociale opponendosi con fermezza a modelli di sviluppo arcaici che considerano il territorio un bene di consumo. Un’altra critica che è stata fatta al Piano delle Coste è quella di aver voluto recuperare spazi idonei come luoghi di aggregazione, spettacoli e manifestazioni prendendo le distanze da concetti limitanti quali l’equivalenza tra sviluppo turistico e posto  auto a “ridosso del proprio asciugamano”, Tricase ha ormai abbandonato questo modello di pseudo crescita e nel nuovo modo di intendere la fruizione del mare e della costa intende percorrere le strade della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente. Si vuole infine, di nuovo, ricordare che chiunque può presentare osservazioni al progetto di piano, servendosi della modulistica predisposta e che il Consiglio Comunale valuterà qualunque apporto e suggerimento che sarà inviato.

 

di Nunzio Dell'Abate La vivibilità di una città passa dalla tipologia della mobilità e dalla offerta della sosta. Una buona mobilità può talvolta sopperire alla penuria di aree di sosta dedicate.

Questa la ragione per la quale, come minoranza consiliare, abbiamo sempre sostenuto che era preferibile puntare, nell’ambito delle prestazioni a carico del gestore dei parcheggi pubblici a pagamento, al massimo utilizzo gratuito del servizio navetta, piuttosto che alla percentuale più alta sugli incassi dai parcheggi. Insomma, ambire e abituarci ad una vera e propria circolare intercomunale permanente, con una rete di collegamenti quanto più capillare possibile. Ora, se pure con un ingiustificato ritardo di quindici mesi che ne ha fatto perdere il vitale utilizzo nelle marine per due stagioni estive, il servizio di navetta lunedì scorso è finalmente partito.  

E da subito è emersa l’insufficienza dei mezzi -in pratica un solo pulmino, in quanto l’altro congiunge esclusivamente il cimitero all’ospedale-, delle corse e del percorso -Tutino, Sant’Eufemia e Stazione Ferroviaria ad esempio, ne restano del tutto esclusi-.

Sia chiaro, se non si fosse iniziato non avremmo mai testato importanza e criticità del servizio. Ma è altrettanto chiaro che sia giunto il momento di pensare e programmare il genere di città che vogliamo.

I primi aggiustamenti potrebbero essere quelli di eliminare la tratta Cimitero-Ospedale, poco funzionale e dai primi sentori per nulla fruita. Si potrebbe eliminare pure la terza stazione di bike sharing -il servizio di biciclette pubbliche-, ce ne sono già due in Città, se pure per ora solo le rastrelliere.

L’equivalente delle due prestazioni andrebbe ad implementare il servizio in città e frazioni.

La programmazione futura passerebbe poi dalle voci in bilancio, dalle sponsorizzazioni, dai finanziamenti e dalla rivisitazione del contratto con l’attuale gestore.

Crederci di più, per educarci a vivere meglio.

 

di Antonella Cazzato Dirigente Scolastico Formare l’uomo e il cittadino è tra le finalità più importanti che la scuola da sempre si prefigge, perché lo studente di oggi sarà il cittadino adulto di domani che, con le sue scelte, potrà contribuire alla costruzione di una società migliore, nella quale egli stesso possa realizzare il proprio progetto di vita. Il Liceo Statale “G. Comi”, da sempre impegnato in questo ambito, partecipa in questo mese di ottobre a due belle iniziative. La Marcia della Pace: Perugia-Assisi il 9 ottobre ed un Incontro- dibattito sul tema “La Riforma della Costituzione: un dialogo sui contenuti” il 14 ottobre.Tali iniziative risultano significative, non solo perché vedono protagonisti in prima persona gli studenti ma anche perché si realizzano grazie alla sinergia dell’Istituzione Scolastica con la Scuola di Pace della Fondazione don Tonino Bello la prima;l’Uciim,il Polo Didattico Universitario “G. Panico” e la Consulta delle Aggregazioni Laicali della Diocesila seconda. La scuola che si apre al territorio e viceversa è il segno e il sogno che realizzare il cambiamento si può. La forza e l’efficacia delle proposte stanno, anche, nel far condividere il medesimo percorso a studenti di diversi Istituti Superiori del territorio, perché nel camminare insieme si va lontano.

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