di Giuseppe R. Panico Di cosa si può discutere con due Alti Ufficiali (Marina e Aeronautica) in pensione, nello studio del Dirigente Scolastico dell’IISS Don Tonino Bello (di Tricase ed Alessano)? Ovviamente di “buona scuola”,possibilmente damigliorare anche avvalendosi della altrui esperienza e conoscenza.  Si dice spesso che la scuola italiana (compresa l’università) non offra l’istruzione che il mondo del lavororichiede; che inostri ragazzi, dopo aver studiato altrove, raramente ritornano e che le risorse del territorio sono troppo spesso sconosciute etrascurate, a volte svilite. Perché dunque non conoscere meglio questa nostra Puglia meridionale in settori così importanticome quello marittimo ed aeronautico, sia civile che militare, ed offrire ai giovani una pertinente formazione tecnica? Era il filo conduttore di tale riunione, ove la collaborazione e l’esperienza di un Ammiraglio e di un Generale dell’Aeronautica, ritrovatosi come vecchi amici dopo circa un ventennio,incontravanola determinazione e lalungimiranza della dirigenza scolastica dedita atessere e distendere un nuovo formativofilo di Arianna.

Un filo di Arianna che poteva già avvalersi di un Protocollo di Intesa che la presidenza della Sezione di Tricase della Lega Navale Italiana aveva giàproposto alla nostra amministrazione e da questa approvato ed esteso a tutte le scuole di Tricase. Un efficace strumento nel sostenere l’apertura del nuovo corso quinquennale di “Logistica e Trasporti”(settori nautico e aeronautico), in particolare per il ramo nautico. Ma una ben qualificata istruzione ha bisogno anchedi validi ausili didattici, quali simulatori di volo, di manutenzione, visite professionali etc, rapidamente ottenuti ed organizzate.E una nuova Istruzione Nautica che intenda ora ancor più valorizzare Tricase quale centro scolastico-culturaledel Capo di Leuca, già impreziosito dallesue due marine, dal suo porto,dal suo porticciolo (Marina Serra) e dai suoi 9 km di costa, non può certo fare a meno di un proprio mezzo navale, al pari degli Istituti Nautici di più antica tradizione. Ed ecco allora aprirsi in questi giorni, dopo il bel capitolo di storia di mare del caicco “PortusVeneris” e del Porto- Museo, un altro bel capitolo che parla, oltre che di mare, di scuola e unione di intenti.

La Procura della Repubblica di Lecce ha intantovolutofarne parteed ha assegnato all’IISS Don Tonino Bello una spaziosa imbarcazione a vela di ben 13 metri, arrivata sulle nostre coste carica di migranti. Una barca in legno, come il caicco e, come questo, un’altra storia di umanesofferenze, tramutata ora inun prezioso dono per i ragazzi del Nautico perché si formino e poi si orientino verso le risorse ed il mondo del lavoro della loro Puglia sul mare.

La pregevole imbarcazione, ora a Gallipoli, superato l’iter burocratico, farà rotta verso il nostro porto, ove sarà necessario garantire un adeguato posto di ormeggio.“Aggiungi un posto -barca che c’è una amica in più”, si direbbe, mentre la collaborazione già avviata con la Lega Navale di Leuca consentirà un più sicuro rimessaggio invernale. Ma un posto di rilievo degno di una barcaistituzionale che porterà il nome di IISS Don Tonino Bello. Un Don Tonino che di mare già parlava in famiglia condue fratelli marinai, caduti nella seconda guerra mondiale. Un Don Tonino che, su gentile concessione del comune di Alessano-suo paese natale e sede dello stesso IISS -vede, nel centro storico, la sede di un gruppo ANMI (Marinai d’Italia) dedicato ai suoi fratelli Carmine e Vittorio. Un Don Tonino che(almeno la sua statua nella nostra antica piazza del mercato) non potrà invece più “parlare di mare” con i marinai del gruppo ANMI di Tricase, perchéprivati, senza alternativa, della loro storica e adiacente sede.

Non sempre, non per tutti o non in tutte le comunità le storie di mare hanno un lieto fine o i valori della memoria hannoancora unvalore. Se una bella barca arriva fra i nostri giovani del Nautico, dopo aver lasciato sulla costa pugliese tanti migranti da assistere ed alloggiare, i nostri marinai sono stati privati dello storico “alloggio/ assistenza”, protrattesi per oltre 60 anni e presente in tantissimi comuni salentini. Resi “migranti in patria”, dalla “sensibilità” del nostro consiglio comunale, sono ora in cerca non di una barca per emigrare altrove (ormai troppo anziani), ma di una semplice ed economica sede ove ancora raccontarsi il loro passato.Lasciandosi alle spalle l’antica piazza del mercato e la statua, ora intristita, di Don Tonino,non possono che rivolgersi agli studenti del Nautico di via Apuliae dir loro… “Buon Vento Ragazzi”.

Ma ricordando loro che certi valori… non hanno mercato.Come insegnava pure Don Tonino.

                                                                                                                    

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