di Nunzio Dell'Abate  MOBILITA’ SOSTENIBILE: SI PUO’ FARE, CREDENDOCI DI PIU’

La vivibilità di una città passa dalla tipologia della mobilità e dalla offerta della sosta. Una buona mobilità può talvolta sopperire alla penuria di aree di sosta dedicate.

Questa la ragione per la quale, come minoranza consiliare, abbiamo sempre sostenuto che era preferibile puntare, nell’ambito delle prestazioni a carico del gestore dei parcheggi pubblici a pagamento, al massimo utilizzo gratuito del servizio navetta, piuttosto che alla percentuale più alta sugli incassi dai parcheggi. Insomma, ambire e abituarci ad una vera e propria circolare intercomunale permanente, con una rete di collegamenti quanto più capillare possibile.

Ora, se pure con un ingiustificato ritardo di quindici mesi che ne ha fatto perdere il vitale utilizzo nelle marine per due stagioni estive, il servizio di navetta lunedì scorso è finalmente partito.  

E da subito è emersa l’insufficienza dei mezzi -in pratica un solo pulmino, in quanto l’altro congiunge esclusivamente il cimitero all’ospedale-, delle corse e del percorso -Tutino, Sant’Eufemia e Stazione Ferroviaria ad esempio, ne restano del tutto esclusi-.

Sia chiaro, se non si fosse iniziato non avremmo mai testato importanza e criticità del servizio. Ma è altrettanto chiaro che sia giunto il momento di pensare e programmare il genere di città che vogliamo.

I primi aggiustamenti potrebbero essere quelli di eliminare la tratta Cimitero-Ospedale, poco funzionale e dai primi sentori per nulla fruita. Si potrebbe eliminare pure la terza stazione di bike sharing -il servizio di biciclette pubbliche-, ce ne sono già due in Città, se pure per ora solo le rastrelliere.

L’equivalente delle due prestazioni andrebbe ad implementare il servizio in città e frazioni.

La programmazione futura passerebbe poi dalle voci in bilancio, dalle sponsorizzazioni, dai finanziamenti e dalla rivisitazione del contratto con l’attuale gestore.

Crederci di più, per educarci a vivere meglio.

 

 

 

di Antonio Lia Egregio Direttore,apprezzo l’impegno del giornale che Lei dirige per i tanti problemi che con diligenza e intelligenza affronta. Ho molto apprezzato l’idea di far venire dal popolo di Tricase le proposte e, non meno importanti, i quesiti e i problemi, la loro fattibilità e la loro risoluzione nell’interesse della Città e dei Cittadini. Le elezioni della nuova Amministrazione Comunale tricasinahanno una rilevanza non solo per la Città, ma per tutta l’area che intorno a Tricase si riconosce e opera, coinvolgendo un’area vasta di circa 60/70 mila abitanti.

La prima idea che vorrei suggerire è quella di superare il concetto di “tricasinità”. Tricase non deve isolarsi, ma deve ritrovare il suo ruolo di paese guida del Capo di Leuca. Le nuove generazioni di tutti i nostri paesi sono legate a Tricase, alle sue strutture, al suo modo di vivere, ai suoi orari, al modo di pensare, alla sua cultura, perché i nostri ragazzi hanno respirato e respirano quotidianamente aria tricasina e passano più tempo, per vari motivi, nel Comune di Tricase che in quello dei paesi dove sono residenti.

I nostri ragazzi ma anche le generazioni più adulte, Direttore, oltre ad essere nati a Tricase, in questa Città hanno studiato, lavorano,hanno i loro amici, vengono al mare, frequentano i locali, il Cinema, il mercato del Martedì, i bar, le piazze. Come si può pensare che siano dei forestieri? I Cittadini del Capo di Leuca sono fortemente interessati allo sviluppo, alla crescita, a contribuire a costruire una Città di eccellenza perché sono consapevoli che se Tricase cresce, cresce tutto il territorio.

Personalmente ho trascorso molti anni a Tricase come Presidente del G.A.L. e da quell’osservatorio ho guardato con particolare attenzione alle potenzialità che questo bel Comune ha e mi sono fatto un’idea anche attraverso incontri e discussioni con tanti Cittadini, giovani, professionisti, operatori.Non è più tempo di programmi elettorali fotocopia o copia e incolla per poi, passati cinque anni, vedere che alla fine quello che doveva essere fatto non è stato realizzato. Ma non mi voglio dilungare: voglio invece provare a proporre alcune idee.

L’approvazione del P.U.G., accompagnato dai piani particolareggiati del Centro Storico, piano coste, piano colori, piano commerciale, piano scolastico, piano dei trasporti ecc., deve essere fatta in tempi certi e brevi.Il P.U.G. deve avere una corsia prioritaria, altrimenti non so quale programma si può proporre agli elettori; gli strumenti urbanistici sono l’elemento principale per uno sviluppo organico, armonioso, sociale,sostenibile, credibile di un paese. Il turismo, per noi Salentini deve diventare l’elemento importante per un nuovo sviluppo economico e occupazionale; bisogna per questo saper attrarre: Piazza Pisanelli è il salotto buono della Città ed è una delle piazze più belle del Salento. Bisogna studiare il modo per renderla esclusiva, accogliente, ruffiana perché attragga a Tricase i turisti che nel Salento sono sempre più numerosi e raffinati; uno spazio pedonale che deve essere supportato da un parcheggio per i residenti e i visitatori dal quale si possa accedere al Centro Storico percorrendo pochi metri o magari raggiungerlocon una scala mobile. E’ urgente trovare una sede adeguata per il Municipio (vecchia scuola elementare, ACAIT, Pretura); destinare Palazzo Gallone ad un contenitore che accolga un museo civico, una cineteca, un centro di cultura comunale o meglio territoriale e perché no, destinare alcune sale per una sede Universitaria della facoltà di Giurisprudenza riconoscendo così quantoTricase ha contribuito con i suoi tanti illustri cittadini nel campo del diritto; la riqualificazione dell’ACAIT è un argomento che non si può eludere, bisogna affrontarlo in modo più ampio, che coinvolga tutta la comunità che volle quella realizzazione, la quale non può essere esclusa sul suo futuro. Bisogna rivedere e ripensare ai motivi che partorirono la zona Industriale Tricase, Specchia, Miggiano; Tricase ha bisogno ormai di un’area destinata al mercato che non crei problemi ai residenti, un’area libera, adeguata ad accogliere i frequentatori di tutto il Capo di Leuca e renderla ancora più accogliente per i mesi estivi, forse pensare ad un mercato bisettimanale non sarebbe un peccato. E’ importante e necessario riqualificare il Canale del Rio, un luogo di grande bellezza, attrazione, fascino che non può continuare ad essere lo sfogo delle acque reflue(anche se depurate) della Città, acque che devono essere riutilizzate in agricoltura e le eccedenti spinte oltre i 900 metri al largo o pensare ad un sistema di fitodepurazione. E’ urgente e necessario prendere una posizione netta sul progetto della 275 e proporre, adeguandolo, il percorso sulla Cosimina. Studiare poi la creazione di una città, la nostra, del futuro, con servizi moderni ed efficienti per il cittadino, velocizzando l’uso della banda larga e delle fibre ottiche, studiare un sistema di trasporti anche intercomunali che consenta di fare arrivare in città lavoratori, studenti, turisti ecc. senza intasare le strade con un traffico confuso e fastidioso. Valorizzare il Porto di Tricase e Marina Serra(per me i posti di mare più belli del Salento) è un dovere di chi si propone alla guida del Paese. Ho voluto lasciare come ultimo argomento i due luoghi di mare perché questo restasse più impresso nel lettore e perché sono la grande sfida progettuale, di sviluppo, di economia, di occupazione che ha Tricase che se ben pensata, studiata e realizzata potranno, con il Centro Storico e la storia stessa della Città rendere Tricase una Città di Eccellenza.

Direttore mi permetta un’ultima considerazione, non è questo il momento di chi vuole apparire, non è questo il tempo dei Sindaci della Domenica o del Corpus Domini; ci vuole passione, sacrificio, amore per dare un futuro certo a questo nostro bene comune, risposte e tranquillità ai Cittadini. Far rinascere questa nostra bella CITTA’ è un dovere al quale non possiamo sottrarci.

 

di Alessandro Distante  La sentenza con la quale la Corte dei Conti ha condannato la Giunta Comunale di Tricase ha suscitato reazioni, commenti e polemiche. Al di là della verità giudiziaria, che ancora è da accertarsi in via definitiva stante l’annunciato appello, ed al di là anche del merito della questione con l’augurio che si accerti che nessun danno è stato causato alle casse comunali, la vicenda offre, già adesso, alcuni spunti di riflessione.

Dico subito che non mi pare utile e neppure condivisibile confondere i piani della questione, puntando il dito su chi denuncia piuttosto che sui contenuti della denuncia.

E’ vero: non è certo usuale che a denunciare un fatto, rilevante sotto il profilo della responsabilità, sia il vertice di un Ufficio. La non usualità non costituisce un giudizio di merito o di demerito, perché se una denuncia porta poi ad accertare responsabilità quella denuncia è un contributo alla legalità, ma fa emergere una situazione di evidente non comunicazione interna.

Viene da chiedersi: è mai possibile che in uno scambio costruttivo e collaborativo, che dovrebbe esserci all’interno di un Comune come in una qualsiasi azienda, non si sia potuto avere un confronto preventivo sulla opportunità/legittimità o sulla inopportunità/illegittimità di un atto che vedeva interessato il Corpo della Polizia Municipale?

Altro spunto di riflessione è che la vicenda aveva già avuto un momento di vivace confronto tra Maggioranza ed Opposizione consiliare; anche in quel caso, però, il dialogo, anche in funzione di controllo, non ha funzionato ed anzi ha portato le parti ad irrigidirsi ed a chiudersi nelle proprie certezze. Ed anzi peggio: ha portato ad avanzare sospetti che addirittura vi fosse un accordo tra maggioranza e una parte dell’opposizione direttamente interessata all’appalto.

La vicenda –ed è questo un ulteriore spunto- viene ora inserita in contesti ancora più ampi, che coinvolgerebbero la stessa cittadinanza, avvezza, con la complicità della classe forense, a creare ad arte situazioni a danno delle casse comunali, avanzando richieste di indennizzo da buche stradali, per così dire, esagerate.

Non c’è che dire: ne viene fuori un preoccupante degrado e una progressiva lacerazione del tessuto cittadino in una spirale che parte dalla difficoltà di comunicazione interna tra uffici e politica, per passare poi al muro contro muro tra maggioranza ed opposizione, per finire alla contrapposizione tra interesse pubblico ed interesse privato, quest’ultimo perseguito da una parte della cittadinanza con l’aiuto complice dei <<tecnici delle controversie>>.

Se non è possibile una città ideale, è certamente preoccupante che il confronto debba diventare scontro e che le problematiche debbano necessariamente finire in sede giudiziaria. Lo ripeto: se ci sono fatti da denunciare, vanno denunciati. Ma la questione è un’altra: è possibile prevenire i conflitti ed evitare condotte dannose per tutti e per l’immagine della Città?

Ciò che spesso manca sono le occasioni preventive o successive di reale confronto e di controllo collaborativo. Al fondo, forse una verità: quello che deve crescere è quella voglia di “impicciarsi” di più e meglio da parte di tutti i cittadini, di riconquistare quel “senso dello stare insieme” (come alcuni hanno scritto nello scorso numero); solo così il confronto sarà sempre più politico ed allargato e solo così, in nome del bene comune, verranno limitate, se non eliminate, le occasioni per interventi della Magistratura.

 

S.S. 275: IL TRACCIATO NON SI TOCCA

di Francesco De Nuccio Portavoce Associazioni aderenti al Comitato Pro 275

Lunedì 17 ottobre u.s. a Tricase è andato in scena l’ennesimo circo equestre sulla S.S. 275.

Intanto è singolare che i “promotori” dell’iniziativa non abbiano avvertito la necessità di invitare al tavolo le associazioni aderenti al comitato pro 275, le quali, avendo mobilitato in tante occasioni migliaia di cittadiniesprimono una rappresentanza territoriale almeno pari a quella del comitato di segno opposto, in realtà più contenuto e territorialmente circoscritto.

Nel merito dell’argomento, invece,ribadiamo che:

  1. ANASha anticipato l’intenzione di rifare la gara per l’aggiudicazione dei lavori, non di procedere ad una revisione del tracciato!
  1. derogare al tracciato significherebbe violare le decisioni democraticamente assunte a suo tempo da tutti gli enti preposti, determinando con ciò ulteriori ed inevitabili ricorsi;
  1. E’vergognoso che iltema allarmante delle discariche (di cui è pieno il Salento) venga da taluni strumentalizzatoper motivarele pretese di modifica - o addirittura di stralcio - del tratto a sud di Montesano, che semmai ha il merito di consentire la bonifica di quei siti inquinati.

Ringraziamo il sindaco di GaglianoC.Nesca per avere RESPONSABILMENTEevidenziato come ogni modifica di tracciato rappresenterebbe una violazione delle deliberazioni assunte a suo tempo dai Consigli Comunali e, non ultimo, dell’accordo siglato a Roma nel 2011 tra ANAS, Ministero, Regione Puglia e Provincia di Lecce.

Questi sono i passaggi cruciali nei qualigli enti rappresentativi del territorio hanno cristallizzato la volontà di approvareil progetto definitivo di ammodernamento da Maglie a S. Maria di Leuca, con le significative mitigazioni e riduzioni di tracciato (da quattro a due sole corsie) negli ultimi 7 km.

In più occasioni è stato dimostratoche ipotesi di varianti verso Specchia o ad est di Tiggiano e Corsano – cioè a ridosso del Parco Otranto-Leuca! - risulterebbero piùIMPATTANTIsul piano paesaggistico – ambientale, meno sicure e meno funzionali al collegamento dei centri urbani.

Chi le propone,dunque, continua ad alimentare demagogia e retorica ambientalista ipocrita, che in concretosottende miseri campanilismi, lotte correntizie di partito egli interessi ditaluni privati espropriati (già soccombenti in tutti i loro ricorsi contro il progetto)

Un Consiglio Comunale aperto per dibattere sulla strada 275.

Nella Sala del Trono si sono ritrovati i Sindaci dei Comuni a Sud di Tricase; insieme a loro alcuni parlamentari e consiglieri regionali salentini e il Presidente della Provincia. Gli interventi hanno messo in evidenza diverse posizioni: da chi (on.le De Lorenzis e cons. Casili)

è contrario all’opera per come progettata, a chi propone l’inizio immediato dei lavori salvo riesaminare il tratto finale (cons. Abaterusso, cons. Caroppo e on.le Massa), a chi invece è favorevole ad una strada fino a Tricase (cons. Blasi).

I Sindaci: favorevoli Gagliano e Castrignano; perplesso sui costi Tiggiano;

contrario Alessano; non contrario Corsano; riesame del tratto finale Tricase.

L’assenza di ANAS non ha consentito di conoscere le intenzioni di chi, almeno fino ad ora, ha gestito la questione e questa assenza ha pesato negativamente.

In Sala, non molta gente. Poco interesse alla 275 o poca fiducia nella utilità di un Consiglio comunale aperto?

Positiva l’iniziativa presa dal Comune di Tricase anche su sollecitazione di una Associazione politica (Prendiposizione):

è stata un’occasione per avviare una politica dell’intero Capo di Leuca.

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