di Luigi Mastria LA STANGATA

Non si può che condividere l'intervento del direttore per favorire la partecipazione dei cittadini alla stesura di un programma per la prossima amministrazione cittadina. Purtroppo l'esperienza ci ha insegnato che anche il programma stilato con le migliori intenzioni si dovrà confrontare con le mille ristrettezze economiche, con la giungla di norme da rispettare, con i rimpalli tra questo e quell'ufficio, e purtroppo verrà realizzato solo in una sua minima parte. Come elettore vorrei poter esprimere un voto consapevole e perciò oltre ai programmi, ahimè spesso copiati da campagne elettorali precedenti o da amministrazioni di altre località, cerco di informarmi sulle persone che si proporranno alla guida dell'amministrazione.

Quello che più mi colpisce è il silenzio assordante della politica locale. In altre piazze attese alla competizione elettorale, Lecce in primis, si assiste ad un dibattito fiorente circa i modi e l'ambito nei quali individuare i candidati sindaci. Si discute di elezioni primarie, di tavoli, di coalizioni e non ultimo si fanno apertamente dei nomi. A Tricase invece tutto tace. Ci dobbiamo accontentare di qualche sporadico articolo di giornale basato magari su qualche pettegolezzo carpito da un volenteroso redattore o peggio della velina passata ad arte “per vedere di nascosto l'effetto che fa”.

Forse sono distratto e poco informato, ma non mi pare di ricordare alcun intervento dei partiti locali. Sappiamo che il partito democratico è attualmente commissariato, ma questo non impedisce che al suo interno si possa svolgere un dibattito aperto sulle scelte che si vanno ad affrontare. Immagino che ci saranno frequenti e partecipate assemblee, perché nel caso in cui così non fosse, mi chiedo con quale criterio verrà individuata la candidatura che da qui a pochi mesi ci verrà proposta. Le stesse considerazioni si possono fare sugli altri partiti che non mancheranno certo di certificare la propria esistenza in vita in occasione della tornata elettorale.

Ecco io vorrei che quanti vorranno proporsi escano fin da oggi allo scoperto. Vorrei potermi confrontare con loro, capire se sono più inclini all'ascolto o al narcisistico monologo. Vorrei capire qual è la loro “visione” del futuro, valutare l'orizzonte temporale dei loro progetti. Invece temo che ancora una volta dovremo aspettare fino agli ultimi giorni utili prima di poter valutare. D'altronde lo si sa, i vari “esperti di campagne elettorali” sostengono che le candidature fatte con troppo anticipo vengono “bruciate”; come se si trattasse di un grande giro di poker, ognuno ha il suo asso nascosto nella manica da tirare fuori all'ultimo giro, ognuno prepara i suoi bluff da mettere in scena per distrarre gli avversari.

Perché allora meravigliarsi se le persone scelgono di non andare a votare? A cosa serve invocarne la partecipazione solo in occasione del voto? Ai cittadini piace votare, ma non piace essere presi in giro. Se il voto ha come unico scopo la ratifica preventiva delle scelte dei prossimi cinque anni, sempre meno elettori avranno voglia di impugnare la matita, di sporcarsi le mani, il giorno del voto.

Ho l'impressione allora che ancora una volta Tricase stia giocando la partita sbagliata, vorrei che una volta tanto si cominciasse a giocare il gioco della trasparenza perché quella messa in scena sino ad oggi è una commedia già vista.

 

di Stefania Zocco  QUI CI VUOLE UNA RIVOLUZIONE CULTURALE, DOVE SIETE ? CANDIDATEVI

La vita politica di Tricase non mi piace e parlare di elezioni ha sempre il sapore della retorica, tuttavia vorrei almeno tentare di dire la mia e rompere il sistema, questo sistema fatto di vecchi rancori e nuovi sorrisi. Da sempre votiamo i soliti nomi (talvolta due volte di seguito) quindi il solito modus vivendi, il solito gioco delle sedie raramente finalizzato al bene comune: mai una proposta vera, concreta, un nome nuovo davvero, scevro da complotti e lobbie che sappia guidare il paese verso la prosperità. Immagino già gli anni avvenire in cui ci lamenteremo mansuetamente dell’altrui demagogico operato.

Siamo stati meglio quando non c'era il sindaco mi pare: prova ne è il 2007 periodo del commissario esterno guidato da un tecnico del settore, in cui tutto funzionava addirittura meglio. I principi della democrazia e progresso furono meglio espressi...io stessa beneficiai di un bando pubblico per l'assegnazione del campo sportivo di via Matine (campo vecchio) che nessuna altra amministrazione volle indire nonostante la legittimità della richiesta; si perse quel senso ponzio-pilatesco e stantio che da sempre aleggia a palazzo Gallone...questo dovrebbe far riflettere!. Ci vogliono persone qualificate capaci di dare uno scossone, dei rivoluzionari attivi, di solito sono giovani, perché no! magari un pò "affamati" di cibo e azione, non ancora impigriti dal benessere; magari una madre di famiglia che sa arrivare a fine mese a ogni costo.

Ci vuole Passione. C'è tanto da fare in questo paese con i suoi nove km di litoranea: avremmo tutte le caratteristiche per essere una bellissima località marina e non un paese con due micro-marine che invece si sviluppa anarchicamente da tutt'altra parte (ahahah che idiozia), abilitiamo le nostre coste all'accoglienza turistica di massa come Gallipoli d'estate...o almeno come la vicina Andrano, e smettiamola anche di pensare che sia normale fare il bagno in un porto.

Rendiamolo vivibile: basta buche, basta discariche chiuse quando servono. Spostiamo questo benedetto depuratore malfunzionante, e perché non ricostruiamo anche il mercato coperto su piazza Cappuccini ormai diventata esclusivamente pista per bambini, incoraggiamo l’economia, non solo sagre e feste patronali. Il potere delle idee può sovvertire la vecchia politica.

Qui ci vuole una rivoluzione culturale, dove siete? Candidatevi

 

di Giuseppe R. Panico Se il dibattito, dentro e fuori le istituzioni ed il sano confronto di opinioni sono l’anima ed il corpo della vera democrazia, le decisioni e i fatti concreti, insieme alle ragioni che li motivano e le puntuali risposte ai quesitisolo l’essenza delle buone amministrazioni. Danno credibilità e valore a chi è da noi votato e pagato per rappresentarle e rappresentarci. Ancor più se si tratta dello sviluppo di un piano, quale il PCC che avrebbe dovuto coinvolgere, sin dai primi passi, l’insieme della nostra struttura amministrativa.E’mancata inveceuna adeguatadiscussione “a priori”nelle varie Commissioni o nei Consigli Comunali e dunque l’opportunità di definirne i lineamenti, valutarne gli impatti e dare al tecnico esterno incaricato più opportune ed ampie indicazioni. Ora il PCC non può che risultare sminuito e poco credibile e le osservazioni del pubblico (da noi tradizionalmente così poco attivo) non possono che riferirsi agli attuali contenuti. Alle motivate domande non viene data, inoltre,una risposta esauriente e questo, insieme ai tristi esiti delle grandi opere o progetti del passato, non può che indurre ad essere ben vigili verso i piani sul futuro.

A maggior ragione se, in altre marine vicine ed in similari condizioni, si opera in modo diverso (se Il porticciolo di Marina Serra viene chiuso, perché non quello similare di Andrano e Novaglie per non dire di tanti altri nel resto della Puglia e d’Italia?). Alle specifiche domande si risponde solo in politichese, peraltro con argomenti poco attinenti ai singoli argomenti, ancor più impoverito dal tentativo di svilirne contenuti ed autori. Il vivere ecologico e rispettoso della natura non può essere che un obiettivo condiviso. Ma privare cittadini e turisti di servizi utilissimi già esistenti (porticciolo, parcheggi, pregevoli pubbliche e frequentate scogliere) in decisa controtendenza rispetto al resto d’Italia, ove si cerca invece di ampliarli per una maggiore economia e benessere, non può che destare, se non la richiesta di un referendum cittadino, il desiderio di chiarimenti e revisioni. L’ ecologia non può certo degenerare in ideologia con i suoi dogmi insindacabili e la democrazia, privata delle sue regole, in un autoritarismo che impone le sue scelte, come anche i suoi rifiuti a rispondere chiaramente. “La visione ambientalista può essere una risposta convincente, a patto che trasformi il conflitto di interdizione (nel nostro caso aun più intensivo uso della costa) in un conflitto creativo di nuove scelte e nuove politiche”.

Lo dice Legambiente nei suoi rapporti già da un decennio e non lo nega certo la legge regionale sul PCC ed ogni elementare logica di sviluppo. Se poi la nostra costa, a differenza di tante altre, dovrà essere solo un santuario naturalistico-museale, oltre che sede di ville di aristocratici, in gran parte residenti altrove ma con poteri e serventi in loco,sarebbe utile ricordare che i santuari sono in genere per pochi “religiosi”, un ristretto numero di fedeli e ben ridotti turisti di passaggio. Gli”infedeli” o emarginati dal lavoro, soprattutto giovani, dovranno ancor più dire addio alle loro speranze e più rapidamente emigrare.

Necessità dunque chele nuove scelte e le nuove politiche con il loroimpatto economicoe sociale,sianostudiate, verificate ed approvate, bena priori, in un ambito di regole istituzionali e competenze sperabilmente adeguate e non solo in sede di “pensiero unico” e poi…populista. Scelte (già troppo tardive), per un eventuale, credibile e sostenibile PTF “Piano Tricase Futura” dal quale poi far discendere, oltre che il PCC, il PUG(Piano Urbanistico Generale), comprensivo delle marine, la cui recente gara risulta, peraltro,già oggetto di attenzioni ANAC.(Agenzia Nazionale Anticorruzione).

Però lasciando altrove quei rumorosi rigurgiti di arroganza e supponenza (questi sì mortificanti e fuori luogo) chesembrano ora affliggere anche la penna delgentil sesso assiso a palazzo. Fanno solo male, oltre che al già tormentatoPCC, alla salute politica degli autori/autrici.

In programma al Due Lune Teatro Tenda di Via A. Micetti, 2 - Tricase  

sabato 22 ottobre alle ore 21.00

Superamento della prosa in nuovi linguaggi scenici, armonizzando elementi poetici pre-esistenti in nuove forme; Omaggio (poco conformista) al cantore delle piccole cose.

Lo spettacolo parte da un’intelaiatura scenica che ha come punto d’inizio e di riferimento una delle poesie più conosciute di Guido Gozzano,”La signorina Felicita – ovvero la felicità”, e costruisce l’azione riagganciandosied estrapolando i numerosi riferimenti poetici di altri autori in essa contenuti, per arrivare a produrre sulla scena un componimento poetico originale.

Info: Produzione: Due Lune Teatro Tenda

Compagnia: Due Lune Teatro Genere: Teatro-danza

Regia: Giovanni Probo Con: MarcelloSanapo - Lara Coclite/danza - Francesco Probo/

musica dueluneteatrotenda - via A. Micetti, 2 73039 – Tricase(Le)

tel. +39 328 1569326 - Portale web: www.teatrotendaduelune.org

Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

di pino greco  L' AURISPA ALESSANO torna da Potenza Picena con 1 punto...

I numeri in classifica dicono : Due partite, 2 punti. Dice un vecchio proverbio: chi va piano, va sano e va lontano…Sarà pur vero…

Ma ora bisogna accelerare…servono solo 3 puntiarriva il Club Italia Roma ( zero punti in classifica ).

Domenica, 23 ottobre ore 19,30.  Palasport TRICASE

di Ilaria Lia Il Celacanto è accoglienza. Non possiamo che fare questa riflessione, che non è affatto uno slogan.

A fermaci un attimo per ripensare ai mesi passati, vengono in mente i tanti ragazzi e ragazze che qui hanno trovato ospitalità, per una settimana o un giorno. E ancora adesso viene il sorriso a pensare alla bellissima esperienza trascorsa.

Gente da ogni parte d’Italia che si è ritrovata qui ad intrecciare la sua storia con quella di altri, fino al giorno prima perfetti sconosciuti. Hanno ridefinito i concetti di libertà e condiviso gli spazi: oltre alle camere da letto anche la cucina, hanno scambiato idee, modi di fare…e anche ricette! Hanno partecipato con grande interesse a tutte le attività proposte e hanno trascorso serate intere a chiacchierare di tutto.

Ed è stato emozionante sapere che il momento della partenza è stata una promessa di arrivederci. Ora siamo presi completamente dal progetto della Gallery, e non possiamo che pensare che la magia si sta ripetendo. Gli spazi prendono di nuovo vita con le associazioni che di volta in volta verranno accolte.

Oltre ogni aspettativa gli obiettivi iniziali sono stati raggiunti: ciò che rende unico il Celacanto e chi lo vive è proprio la voglia di incontrarsi e di mettersi a disposizione, in uno scambio in cui la pratica dell’ascolto dei diversi punti di vista si è conclusa sempre con un abbraccio, e una vittoria per tutti.

 

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