di Giuseppe R. Panico E venne di nuovo il PCC il Piano Coste Comunale. Per i riflessi sul turismo, sulla nostra economia, sul nostro futuro e sul nostro modo di vivere il mare,il PCC interessa noi tutti. Impicciamoci tutti dunque con la sua lettura. Ma siamo in campagna elettorale, o quasi, eci sia aspetta allora che i candidati, o a chi ha in animo di candidarsi, sul PCC si impicci molto di più. Non possiamo certofar salire a Palazzo Gallone chi trascura tale piano onon intende esprimersie poici chiede voto e fiducia. Il PCC lo stiamo aspettando da 10 anni, (2006) una eternità di tempo per conoscere il nostro litorale e decidere in merito. Molti ricorderanno le varie presentazioni a Palazzo Gallone e i pubblici interventi.IlPCC, più che un documento programmatico, è una raccolta di dati scientifici, geologici e marini. Peccato che di “antropico” (popolazione, economia, turismo, sport sul mare, talassoterapia, balneazione, nautica,PIL, ipotesi di sviluppo costiero, attuali carenzeetc) vi sia ben poco.Di conseguenza, di opere costiere, sia pur solo ipotizzate e sulla fascia demaniale, nemmeno l’ombra. Solo qualche aggiustamento e recupero qua e là.Inoltre il prevalere della nuova “ecologia del coralligeno”sembra ora rendere ancora più difficile e tardivo, se non improbabile,il recupero del Rio.IL Rio come simbolo e inizio della nostra decadenza; il Rio quale simbolo e inizio di un rinascimento cittadinosempre rinviato. Non ci resta dunque che impicciarci di quello che più ci riguarda: turismo, balneazione e nautica. Sulla mappa, il tutto sembra rappresentato da un serpentello a colori che si stiracchia lungo unacostadi lunghezza ancora incerta(km 9,040 o 9,570?). E il coralligeno ci ricorda il “coralsnake”. Il serpente corallo, che,piccolo e bello, morde da…morire. Il PCCci morderà o ci darà nuova vita con i suoi colori segmentati che indicano“private concessioni e…. pubbliche privazioni”? Il60% della costa fruibile dovrebbe rimanere libera e, di questa, massimo il 40% classificabile come SLS (spiaggia libera con servizi e concessa a privati per una occupazione massima con i servizi fino al 50% della sua superficie-un esempio è quella della piscina di Marina Serra). Di fatto, come SLS, massimo il 24% della costa utile. E già qui sorge un bel impiccio. La costa utile da considerare è quella tricasina nel suo insieme, o distinta per le nostre due marine?Lasciaperplessi che a Marina Serra, su poche centinaia di metri di scogliera utile e fronte-mare, siano previste ben 5 concessioni (4 SLS e un SB o stabilimento balneare). La SLS sembrano occupare ben di più del 24%. Lespiagge libere sono tre, ma di queste è agibile solo quella fra piscina e porticciolo, le altre due, la prima fra Lavaturo e Grotta Matrona e la seconda verso il Rio, sono quasi per nulla fruibili, alquanto impervie e pericolose o senza collegamenti. Ancora a Marina Serra, una di queste SLS riguarda, dolorosamente, tutta l’area del Lavaturo e il suo pregevole ambiente e scenarionaturale da destinare ora a sdraie, ombrelloni, long-drink e rock and roll.Incomprensibile (almeno per me)è poi l’idea di dismettere il porticciolo e farne un’altra SLS, anche per persone diversamente abili e affitto canoe/kayak etc. Attività, quest’ultima, già tranquillamente compatibile con l’attuale “status”. Altro che dragarlo, bonificarlo, potenziarlo e ben gestirlo per una più qualificata attività nautica, come più volte ipotizzato anche sul Volantino. Altro che ammodernare tale preziosa infrastruttura (scavata nella roccia circa 70 anni fa), ben sapendo che il porto di Tricase, nel periodo estivo, è già super affollato di barche e non certo in grado diassorbire i circa 30 posti barca di Marina Serra, elevabili peraltro a 50-60 con un razionale uso dello scalo(modalità da porto a secco). Un velenoso morso non solo per abitanti, vacanzieri, prospettive di crescita e introiti comunalima anche per lavoro e commercio nautico sul nostro territorio. Sopprimerlo e utilizzarlo quale racchiusa bagnarola per disabili quando un’altra piscina è già a poche decine di metri? Negarlo alla nautica tutto l’anno (almeno con calma di mare) per consentirne l’uso, per poche settimane estive, a persone diversamente abili, peraltro in acque ristrette e con piùdifficile ricambio? Non è come nella vicina piscina, con doppio ingresso di acqua o come al porto ove sgorgano anche diverse sorgenti, ed ove, in zona “rena” sono già stati realizzati servizi dedicati proprio ai Disabili e altri locali, già recuperati, potrebbero essere resi disponibili per la loro assistenza. Si intendesopprimere anche il parcheggio del Lavaturo:“in luogo dell’attuale area parcheggi, uno spazio per eventi d’arte, di spettacoli e sportivi”, così dice il PCC e chiudere al traffico la strada, già asfaltata che dal Lavaturo va verso la grotta, ”creazione di un’ area pedonale e ciclabile” dice ancora il PCC. Ma si perderebbero circa 80-90 posti- auto decisamente utili anche ai vicini albergo/ristorante/bar/rotonda ed alle future concessioni SLS. Si intende creare parcheggi lungo la litoranea, almeno 70 metri più in su, equivalenti a circa 250 scalini, e consentire l’accesso in auto al comprensorio di Marina Serra solo ai residenti, mentre pubblico e turisti di passaggio dovrebbero lasciare la macchina sulla litoranea e servizi poi di mezzi pubblici ecologici. Significherebbe perdere gran parte degli utenti giornalieri e ritornare al “turismo aristocratico”dei soli residenti e/o ospiti di strutture vacanziere. Alla ricerca delle analisi e motivazioni per tali rilevanti proposte, si èpensato che il PCC fossestato discussonella Commissione Turismo cittadina. Madel PCC, come anche d’altro, tale commissione non si è mai impicciata nella sua storia più che quadriennale. Anzi non si è mai riunita Eppure il PCC parla testualmente di “sviluppo del settore turistico”. Forse serve una pausa di riflessione, l’attivazione di una tavola rotonda fra addetti ai lavori, dirimere dubbi e fraintesi e valutare la sostenibilità delle soluzioni adottate. E prima ancora che a Marina Serra, alla luce dell’assetto proposto (vedere la ben differente zonizzazione a colori della costa di Tricase Porto), si ammaini la bandiera del “Mare Nostrum” e si alzi quella del “Mare Lorum”Impicciarsitutti e meglio del nostro futuro sul mare dunque. Magari lasciando per qualche giornoda parte quel serpentone ben più lungo, grigio, velenoso e…noioso chiamato SS 275.

 

                                                                                                            

di Alessandro Distante Un giornale-comunità non può che essere anche il luogo per il formarsi di quel civico pensiero che ricomprende la capacità di analisi ma anche i conseguenti orientamenti programmatici; è quanto scritto da Giuseppe Panico nello scorso numero.

“Essere più attivi nello scrivere su argomenti locali non può che contribuire anche allo sviluppo della nostra Tricase e a quella libertà che, se priva di partecipazione e sane opinioni, scivola nella mera sudditanza e poi assuefazione”. Si avvicina il momento elettorale con il rinnovo nella Primavera/Estate dell’anno prossimo dell’Amministrazione comunale. I primi movimenti e le prime candidature e numerose sono le voci di altre candidature già pronte, ma che aspettano tatticamente il momento migliore per essere annunciate.

Il contributo che un giornale locale può offrire alla Città è quello di porsi come strumento di partecipazione, non limitandosi a riportare le cronache politiche cittadine ma favorendo o, se volete, provocando un confronto su alcuni punti ritenuti essenziali dai cittadini e sui quali impegnare chi si proporrà e poi verrà eletto. Se la partecipazione attiva alla vita del paese è l’obiettivo e lo scopo de Il Volantino (come leggesi da anni in prima pagina), questa deve essere raggiunta offrendosi come strumento e luogo di confronto e di dialogo.

Ma per confrontarsi e per giungere ad una sintesi propositiva è necessario che si mettano in campo idee e progetti e che su questi si avvii un serio approfondimento. Un programma dei Lettori-Cittadini da offrire ai candidati; non ovviamente un prendere o lasciare, ma un’occasione per verificare la rilevanza delle questioni, la condivisibilità delle proposte e la loro fattibilità.

Nessuno può chiedere la luna nel pozzo o limitarsi a proporre interventi campati in aria; pertanto lo sforzo che si chiede a chi vorrà intervenire sarà quello di non lanciare proposte belle ma impossibili ma, responsabilmente, di indicare un bisogno, un’idea di soluzione e, magari, anche i percorsi e gli strumenti per realizzare quell’idea. Già negli ultimi numeri molti temi sono stati offerti alla Città: dal Distretto Sanitario, alla questione della mobilità (275 e trasporti), a quella del Piano delle Coste e su questo numero il Piano Urbanistico Generale. Sono soltanto alcune delle questioni ma ve ne sono tante altre. Penso, ad esempio, a tutte le segnalazioni che giungono in Redazione (e che vengono pubblicate); tutte focalizzano un problema specifico ma denunciano problemi molto più generali (traffico, parcheggi, discariche, rifiuti, manutenzione delle strade, strutture e infrastrutture, marine, arredo e decoro urbano,….).

Ed allora: Il Volantino offre le sue pagine quale luogo di proposta e di dialogo; l’obiettivo è quello di verificare e pubblicizzare alcune questioni ritenute importanti, da sottoporre, magari anche con la soluzione, ai candidati. Sarebbe un modo per partecipare alle elezioni amministrative, non solo spettatori di scelte altrui, ma protagonisti di un cammino utile alla Città.

PER INTERVENIRE SCRIVERE AQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Egregio Direttore,

Dopo il deposito e la pubblicazione nel mese scorso della Delibera del Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone, il dibattito sulla realizzazione della SS 275 è ripreso con particolare intensità. L’atto ha il merito di ricostruire la pluridecennale vicenda e ha rilevato nelle fasi di programmazione, progettazione e affidamento delle opere “comportamenti non conformi alle disposizioni normative in materia o, comunque, a criteri di efficacia e efficienza tenuti dai soggetti coinvolti nel procedimento” (pag.70). Tra i rilievi aggiunge anche la mancata individuazione nel tracciato delle discariche con rifiuti tossici, che sono ancora in attesa di bonifica e che sarebbero state tombate nel caso di realizzazione dell’opera. Del resto, il quadro inquietante della vicenda era emerso con chiarezza lo scorso anno dalle indagine relative a episodi di corruzione di funzionari dell’ANAS, l’Ente preposto alla gestione dell’appalto. Nella conversazione registrata di una direttrice, poi arrestata per tangenti, si definiva l’affare della SS275 come “la vergogna delle vergogne”.

Il Ministro delle Infrastrutture Del Rio di fronte a questi dati ha rassicurato che l’opera si farà, ma ha affermato anche la necessità di una revisione del progetto(project review) per adeguarlo alle nuove sensibilità e esigenze del territorio.

L’Assessore Regionale ai Lavori Pubblici Giannini sembra sulla stessa lunghezza d’onda, ma non ha specificato in che modo la Regione intende esercitare il suo ruolo di Ente Co-finanziatore del progetto per 150 milioni.

Queste posizioni e, forse, una lettura distratta o minimalista della relazione di Cantone hanno indotto alcuni esponenti politici del nostro territorio, tradizionalmente favorevoli al tracciato autostradale della Maglie –Leuca, a insistere nel chiedere l’inizio dei lavori e eventuali modifiche in corso d’opera dell’ultimo tratto da Montesano a Leuca(le dichiarazioni sulla stampa di Abaterusso e Palese ne sono testimonianza). Sembrerebbe una soluzione di buon senso, ma questa proposta è velleitaria e impraticabile per la natura stessa del progetto che, per come è stato concepito e messo a gara, è un “unicum” indivisibile in base alla Legge Obiettivo.

Alla luce di questi fatti nuovi, riteniamo importante ribadire la nostra posizione di amministratori comunali di centrosinistra, in coerenza con le precedenti deliberazioni assunte nel 2004, nel 2007, nel 2012 e nel 2014.

Noi abbiamo sempre sostenuto la necessità della messa sicurezza del tracciato esistente con le quattro corsie da Maglie fino a Montesano Salentino, il raccordo con la tangenziale est di Tricase e la eventuale creazione di nuovi tracciati a raso per superare i centri abitati nel percorso fino a Leuca. Il limite per noi invalicabile è quello che porta a stravolgere il paesaggio, l’archeologia e la storia dei luoghi, a devastare per 8 chilometri il territorio di Tricase con la costruzione di gallerie a Lucugnano e attraversamenti nell’insediamento di Macurano. La prospettiva in cui intendiamo muoverci è quella della manutenzione dell’esistente e del risparmio di suolo. E in questa visione siamo in sintonia con i tanti cittadini che hanno maturato una nuova sensibilità di rispetto dei luoghi e le tante associazioni ambientaliste, prima tra tutte il Comitato SOS 275 che del progetto faraonico ha sempre denunciato le numerose irregolarità poi riscontrate dalla relazione di Cantone.

Quali sono le iniziative le iniziative possibili a questo punto?

Noi pensiamo che la strada maestra sia l’annullamento della gara in corso e il ripensamento dell’attuale progetto per far partire finalmente i lavori per il Tratto Maglie -Montesano . E’ il passaggio obbligato per realizzare una nuova progettazione dell’ ammodernamento della strada ss 275. Con un processo che veda coinvolto le comunità locali mediante una pianificazione coerente con le necessità attuali del nostro territorio che, come definito dall’Urbanista Bernardo Secchi, è una unica “città diffusa”. Ricordiamo che la delibera regionale 102 del 15.02.2007, che prevedeva la realizzazione delle quattro corsie fino a Montesano e la messa in sicurezza della viabilità esistente fino a Leuca, stimava il costo dell’intervento in 112 milioni di euro. Per l’attuazione del progetto, quindi, sarebbero sufficienti i 152 milioni della Regione e potrebbero servire anche a realizzare le circonvallazioni leggere a sud di Tricase previste dal Piano di Coordinamento Provinciale Territoriale.

Abbiamo deciso, perciò, di confrontarci in una seduta aperta del Consiglio Comunale il 17 ottobre prossimo con i Sindaci degli altri quattro Comuni a sud di Tricase interessati al tracciato della 275: Tiggiano, Corsano, Alessano e Gagliano del Capo. Sono invitati gli esponenti delle forze politiche presenti in ogni livello istituzionale e le associazioni di cittadinanza attiva del territorio. Sarà un’occasione importante di confronto per uscire fuori dagli equivoci e verificare chi ha a cuore lo sviluppo e la tutela del Sud-Salento.

Firmato

Sindaco, Assessori, Presidente del Consiglio, gruppi consiliari PD e SEL

VIA SAN DEMETRIO …VIA LIBERTINI … LA DELIBERA C’È… DAL 16 GIUGNO 2016…

IL “ RISOLTO ” SARA’ COMPITO SOLO… DEL COMANDO DEL CORPO DI POLIZIA LOCALE

Dopo circa 50 anni ( tra via San Demetrio e 10 anni di via Libertini) la Giunta Comunale Delibera :

Conversione degli stalli dal civico 21 al civico 27, attualmente regolamentati a disco orario,in sosta libera ;

Elimininazione degli stalli di sosta libera su via San Demetrio e conseguente divieto di sosta dal civico 33 al civico 35;

Istituzione del senso unico su via Libertini.

Questa la copia di deliberazione della giunta comunale

La presente è immediatamente eseguibile ai sensi dell’art 134,co. 4, del d.lgs. n. 267/2000

 

di Maria Assunta Panico (assessore all’Urbanistica) La Giunta Comunale, nella seduta del 29 settembre 2016, ha approvato l’Atto di Indirizzo per il Piano Urbanistico Generale (PUG), un documento che delinea gli obiettivi politici, il programma della partecipazione civica alla formazione del PUG, della concertazione mediante le Conferenze di Copianificazione e la dotazione strumentale necessaria per elaborare e gestire il Piano. L’approvazione dell’Atto di Indirizzo avvia ufficialmente il processo di formazione del nuovo strumento urbanistico. Il lavoro di elaborazione del PUG è stato affidato ad un raggruppamento di tecnici coordinati dallo studio Benevolo di Brescia, professionisti di alta competenza specialistica e scientifica e con una vasta esperienza nel campo della pianificazione urbanistica. L’assegnazione è avvenuta a seguito di una gara a cui hanno partecipato tecnici da ogni parte d’Italia ed al termine del lavoro di un’apposita commissione di esperti che ha valutato le offerte dei concorrenti. Inizia, così, un cammino importante che vedrà l’intera città coinvolta, nessuno escluso, nel delineare un nuovo futuro attraverso uno strumento adeguato per caratteristiche tecniche e contenuti ad interpretare la nuova realtà in continua evoluzione. Il nuovo modello di piano urbanistico introdotto dalla legge regionale 20/2001 innova radicalmente le modalità di programmazione e di gestione urbanistica utilizzate in Italia per decenni, comportando incisive innovazioni nella costruzione del piano ed anche nelle relative modalità di rappresentazione. Come previsto dalle nuove norme il PUG sarà articolato in una previsione “STRUTTURALE” ed una previsione “PROGRAMMATICA”. La componente “Strutturale” dovrà individuare le invarianti ambientali e paesaggistiche, storico-culturali ed infrastrutturali come elementi che caratterizzano ed indirizzano le grandi scelte di assetto della città, in una visione complessiva di tutela e valorizzazione delle risorse territoriali; per tale componente dovrà essere prevista una validità di medio lungo periodo. La componente “Programmatica”, invece, consentirà di individuare le modifiche fisiche e funzionali ammissibili sotto il profilo edilizio residenziale e sociale, per conciliare recupero e salvaguardia dell’esistente e, nel contempo, offrire opportunità di sviluppo a chi abiterà la Tricase del domani. La previsione programmatica dovrà risultare molto più flessibile ed articolata, facilmente adeguabile alle esigenze socio-economiche che si possono presentare nel breve periodo. “Partecipazione” e “Conoscenza”, entrambe elementi fondanti del piano che prendono avvio proprio dall’approvazione dell’Atto di Indirizzo, saranno i fattori indispensabili per comprendere quale scenario si vuole raggiungere e quale immagine dare alla città. La Partecipazione rappresenta un momento essenziale del processo di formazione del Piano Urbanistico, permette di creare una dinamica democratica e condivisa sulle scelte più generali di gestione del territorio e sulle politiche del paese. Il processo partecipativo è da considerarsi non solo come applicazione di una norma ma come opportunità di crescita. Con tale premessa, nella costruzione del sistema delle Conoscenze, l’Amministrazione intende avvalersi non solo di competenze esperte, portate dagli specialisti in materia, ma anche di saperi diffusi, dei saperi cioè di tutti quei soggetti come cittadini, portatori di memoria, studiosi, associazioni che per diverse motivazioni  possiedono conoscenza diretta dei luoghi e che possono contribuire ad arricchire la fase conoscitiva e di analisi. L’obiettivo è quello di creare una condivisione sulle scelte che il piano stesso opererà, creare un coinvolgimento inclusivo, che valorizzi anche il contributo di quei soggetti tradizionalmente meno attivi nella vita pubblica, e consenta di promuovere forme di cittadinanza attiva e accrescere la condivisione delle scelte strategiche per il futuro di Tricase. Passaggio fondamentale nel processo delineato dalla Giunta sarà l’istituzione di un Ufficio del Piano, ovvero una struttura tecnica che, insieme ai progettisti incaricati, dovrà occuparsi della formazione del Piano e dell’intera pianificazione sino alle fasi di attuazione, gestione e monitoraggio. Un sito web dedicato, aperto alle osservazioni ed ai suggerimenti dei cittadini, insieme al processo di partecipazione che, a breve sarà avviato, accompagneranno l’attività dell’Ufficio di Piano, stimolandone il lavoro mediante una continua proposizione di idee, stimoli e ipotesi progettuali. L’Ufficio del Piano avrà, anche, il compito di informare i cittadini sul processo di costruzione del PUG, del progressivo stato di maturazione e definizione delle scelte urbanistiche, dei contenuti grafici che continuamente verranno elaborati, presidiando i processi di comunicazione e costruzione condivisa del Piano, per assicurare il coinvolgimento attivo della società locale nelle sue diverse articolazioni. Un esercizio di democrazia effettiva che innescando un processo collaborativo e comunicativo, farà emergere le aspettative, i bisogni e le necessità della nostra Comunità. E’ importante sottolineare come gli strumenti informatici costituiscano oggi un valido supporto, oltre che per favorire la partecipazione e l’ascolto dei cittadini chiamati a collaborare al processo di costruzione di piano, attaverso forme web come detto, anche per la costruzione di piattaforme utili alla realizzazione di un sistema di conoscenze aggiornato e continuamente implementabile, condivisibile ai vari livelli, costruendo banche dati territoriali, che coadiuvano e completano il percorso di pianificazione, gestione e monitoraggio del territorio. Il nostro Comune è già dotato di un Sistema Informativo aggiornato, gestito su piattaforma GIS, l’amministrazione comunale ha, infatti, da tempo e con lungimiranza, investito nella scelta strategica di sviluppare al proprio interno un nuovo servizio territoriale informatico in grado di fornire un articolato quadro conoscitivo del territorio, attraverso la rappresentazione geografica di diversi strati di informazioni (cartografiche e banche dati), ed in quanto tale si pone come indispensabile strumento di supporto sia per le ordinarie attività di monitoraggio e gestione, che per quelle di programmazione e pianificazione territoriale e ambientale. Il Sistema Informativo Territoriale Comunale, nato nell’area urbanistica, è attualmente utilizzato solo per uso interno. La redazione del Piano Urbanistico costituirà una occasione per incrementare le banche dati del Sistema Informatico Territoriale Comunale ma soprattutto, per arrivare alla pubblicazione delle informazioni in ambiente web, interfacciabili con le utenze esterne, permettendo al cittadino di consultare le informazioni contenute nel Sistema Informativo Territoriale Comunale (toponomastica, numerazione civica, Piano Urbanistico, Aree Tutelate, Carta Tecnica Regionale, Piano di Assetto Idrogeologico) in forma dinamica. Presto sarà reso pubblico un avviso con le informazioni per l’accesso al sito dedicato ed alle sue attività e sarà promosso un incontro pubblico per presentare l’Atto di Indirizzo, far conoscere le fasi di formazione del nuovo piano e le azioni che si intendono intraprendere per dare inizio al processo partecipativo.

 

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