di Alessandro Distante
E’ questo il nome che si è dato il Coordinamento nato a Tricase contro ogni forma di razzismo.
Da questo numero il nostro Giornale darà spazio alla voce di coloro che, venendo dal mare, hanno trovato ospitalità in Tricase.
Riteniamo che la conoscenza sia la fondamentale premessa per ogni utile forma di integrazione e che navigare in Mare aperto, senza limiti e confini, possa essere un luogo di incontro.
Se il mare, per noi salentini, diventerà l’appuntamento di un’Estate ormai iniziata, luogo di svago, di incontri e di piacere è bene pure ricordarsi di come il mare sia un luogo di speranza ma anche di disperazione per tante persone che lo affrontano per scappare da guerre o dalla miseria e sperano in una terra e in una vita migliore.
Non è giusto far finta di niente, quando a morire sono essere umani.
Come possiamo godere del mare se per altri il mare diviene sofferenza e morte? Neppure è possibile chiudere mari e frontiere, come se ci dovessimo difendere da altri essere umani, umani come noi, che cercano unicamente di trovare qui da noi quello che per secoli abbiano rubato loro.
Perciò come Giornale offriamo, a partire da questo numero, una pagina a chi, attraversato il mare, vive a Tricase.
Potranno scrivere di loro e di noi e così aiutarci a capire, a capirli e a capirci.
In controtendenza alle influenze globalizzanti che stanno cambiando abitudini e tradizioni degli italiani, UNPLI Puglia e Pro Loco di Tricase, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Tricase e con ben 20 Pro Loco provenienti da tutta la Puglia che hanno confermato la loro entusiasta partecipazione, hanno proposto “Puglia Tipica”, manifestazione, giunta già alla sua VII edizione, che punta alla valorizzazione della ricca e multiforme tradizione culinaria pugliese che si basa su prodotti poveri, oggi unica garanzia di genuinità e salute.
Quest’anno Tricase si è aggiudicato il prestigio di ospitare l’evento che si è svolto nelle giornate del 23 e 24 giugno nello splendido salotto di Piazza Pisanelli, cuore vivo del paese. Venti Pro Loco, ciascuna con un proprio stand dedicato, hanno dato la possibilità ai tantissimi visitatori di scoprire i prodotti tipici locali e l’artigianato oltre che quella di conoscere e assaggiare le proprie specialità enogastronomiche. L’evento si è aperto sabato mattina con un corso di formazione riservato a presidenti e segretari di tutte le Pro Loco delle provincie di Brindisi, Taranto e Lecce che si è svolto presso la Sala del Trono di Piazza Pisanelli.
Alla presenza del presidente del comitato Regionale Unpli Puglia sig. Rocco Lauciello i tanti presenti hanno avuto modo di ascoltare gli interventi del prof. Angelo Lazzari e dell’ing. Fernando Dell’Abate. Nel pomeriggio si è svolto un interessante convegno avente come tema “Lo sviluppo culturale, sociale, economico e ambientale del territorio pugliese” presso la sala del trono di palazzo Gallone.
Dopo i saluti del Presidente del Comitato Regionale Unpli Puglia Rocco Lauciello; del vice sindaco del comune di Tricase dott.ssa Antonella Piccinni e del Presidente della Pro Loco di Tricase avv. Paolo A. Scarascia Relatori dello stesso sono stati: il dott. Giuseppe Maglie, neo sindaco del Comune di Montesano Talentino e ideatore dell’iniziativa “Puglia Tipica” insieme al prof. A. Lazzari; Donato Micaletto, presidente dell’Associazione Lecce cuochi; Giulio Sparascio, presidente dell’associazione Turismo Verde; dott. Antonio Errico presidente della Associazione Magna Grecia Mare.
Al termine del convegno si è proceduto alla premiazione dei due vincitori della prima gara gastronomica “La cucina tradizionale del territorio di Tricase” che sono stati Antonio Carbone della pizzeria-steakhouse Puerto Escondido e Federica Sparascio dell’agriturismo “Gli Ulivi”.
All’uscita da Palazzo Gallone, dopo il tradizionale e ben augurante taglio del nastro di inaugurazione, si è dato il via ufficiale all’evento: sono stati aperti tutti gli stand che hanno proposto ai tantissimi presenti le tipicità artistiche e culinarie del proprio territorio e si sono esibiti i diversi gruppi musicali e le compagnie di danza e spettacolo cha hanno dato saggio anche della eterogeneità della tradizione artistica salentina e pugliese.
La mattinata del 24 si è svolta, in collaborazione con InfoPoint Tricase, una visita guidata, aperta a tutti, finalizzata alla scoperta delle bellezze delle più importanti chiese, monumenti e palazzi del centro storico di Tricase raccontati nella loro affascinante storia e riscoperti anche dai cittadini che ne hanno appreso curiosità e particolarità.
Lo scenario è stato costantemente intarsiato ed impreziosito da mostre fotografiche, esposizioni di manufatti della tradizione, spettacoli in costume e numerose e coinvolgenti esibizioni di musica, balli e folklore non solo salentini, ma dell’intera penisola pugliese. E’ stata, insomma, un’occasione irripetibile per venire a contatto con altre realtà che, seppur territorialmente non troppo distanti, a volte non si ha la possibilità di scoprire.
NASCE “MARE APERTO”
Relazione su incontro del 26/06/2018 tenuto in Tricase Scuola Materna “T.Caputo” del Coordinamento del Capo di Leuca contro ogni razzismo
Durante un’affollata assemblea, composta da vari componenti della società civile, del volontariato, e delle Associazioni, moderata da Alfredo De Giuseppe, ribadendo i principi che sono alla base dell’impegno per non disperdere i valori di umanità e uguaglianza messi in discussione in questo preciso momento storico, sono state approvate delle modalità operative da attuare in tempi brevi:
Al fine di coordinare al meglio l’operatività delle tre diverse aree, si è deciso di formare dei gruppi di lavoro che potranno lavorare in autonomia, rapportandosi con il coordinamento durante gli incontri periodici e attraverso la pagina facebook e il gruppo what’s up.
GRUPPO INFORMAZIONE: Agnese dell’Abate, Roberto Molentino, Serena Fracasso, Alessia Martire, Gigi Za, Alessandro Distante.
GRUPPO SOCIAL MEDIA: Gianluigi Elia, Claudia Stomeo, Luigi Mastria, Giovanni Carità.
GRUPPO EVENTI/MUSICA/TEATRO: Giovanni Martella, Gustavo D’Aversa, Carmine Zocco, Gianluigi Elia, Giampiero Pappadà
Vi sono state inoltre altre disponibilità concrete per altre forme di accoglienza e integrazione:
insegnamento codice della strada: Ercolino Morciano
utilizzo sala Tommaso Caputo: Giuseppe Colazzo e Rocco Cosimo Musio
utilizzo struttura G. Comi Lucugnano: Simone Coluccia
laboratorio teatrale: Gustavo D’Aversa
accoglienza ad personam nelle famiglie più sensibili: don Flavio Ferraro
Infine si è dibattuto sul nome del Coordinamento, soprattutto sull’opportunità di utilizzare il termine “antirazzista”, giungendo alla conclusione di utilizzare “MARE APERTO” con il sottotitolo “Coordinamento del Capo di Leuca per l’integrazione coinvolgente, contro ogni razzismo”.
Tali titoli saranno immediatamente utilizzati nella creazione della pagina Fb e nei comunicati stampa.
di Pino Greco
L’impressione che si ha, arrivando nel rione Draghi,
è molto simile a strade che sembrano reduci da un attacco aereo militare.
Oltre a ciò, non solo“Draghi”, ci sono anche i serpenti.
Nella zona “Draghi”di Tricase è comparso un serpente nelle vicinanze del cassonetto della spazzatura.
I residenti del popoloso quartiere ( siamo alle spalle dell’ospedale) di Tricase, vogliono cambiare nome al rione:
da zona “Draghi a zona Serpenti”.
Scherzi a parte, da queste parti della Città sono molto arrabbiati.
A lanciare l'allarme sono alcuni residenti della zona che,tra incuria e strade sempre più dissestate e piene di buche giurano di aver avvistato topi e anche serpenti:
“Siamo stanchi, siamo stati abbandonati, anche un serpente è spuntato nelle vicinanze del cassonetto della spazzatura. Il degrado del nostro rione è stato più volte segnalato all’Amministrazione Comunale, tra strade impercorribili e alberi con rami spezzati…la situazione peggiora giorno dopo giorno".
Non ci resta che sperare che qualcuno intervenga quanto prima…
almeno che sia in grado di affrontare “Draghi e Serpenti”
E’ in uscita il libro “Ahimé, parlo il francese”
scritto da Emanuele Codacci Pisanelli sul padre Giuseppe.
Un grazie all’Autore e all’editore Piero Manni per averci dato in esclusiva la possibilità di pubblicare alcuni stralci del Libro.
(Dalla introduzione di Bruno Manfellotto) “Posso serenamente affermare che Emanuele Codacci-Pisanelli ha fato benissimo a raccogliere, in questo libro delizioso, fatti, aneddoti, retroscena, fotografie che ripercorrono la vita densa e proficua del padre Giuseppe. Per almeno due buone ragioni (…) La prima riguarda la necessità di coltivare le memoria (…) E poi, ecco la seconda ragione, questo libro è uno stimolo a guardare indietro.
Provo a spiegarmi, non vorrei essere frainteso. La via di Giuseppe Codacci-Pisanelli studioso e docente id diritto; deputato alla Costituente e poi alla Camera; sindaco di Tricase, nel suo Salento; fondatore dell’Università di Lecce; presidente dell’Unione interparlamentare; più volte ministro; poliglotta (da cui il titolo tratto da un grazioso aneddoto), testimone e protagonista di decisivi accordi internazionali è il paradigma di come si svolgesse, allora, la selezione della classe dirigente, e di come ciascuno degli eletti si sentisse poi orgogliosamente ed eticamente impegnato a mettere le proprie conoscenze a disposizione della nazione che servi nell’Aula comunale, in Parlamento, all’estero.
Oddio, come tutto questo appare oggi così lontano, dimenticato, smentito, Eppure, se il Paese ha ancora una speranza di rinascita, di riscatto, di crescita è proprio da qui che bisognerebbe ricominciare, dalla formazione e dalla scelta di politici e grand commis all’altezza die tempi e di sfide terribili” (Bruno Manfellotto).
(Dal Libro) Papà era anche quello di cui nessuno nei primi tempi sapeva che si occupasse di armi atomiche e della pace nel mondo. Nella piazza di San Francesco ad Assisi nel 1961, in occasione della Prima marcia per la pace, venne invitato dai Padri francescani e nella Basilica pronunciò un discorso sui rischi che avrebbe comportato la esclusione della saggezza dalla politica internazionale.
Era già stimato Presidente dell’Unione interparlamentare e le maggiori potenze a lui si rivolgevano affinché anche a Berlino si raggiungesse il necessario equilibrio per la pacifica convivenza.
Nella Basilica disse: “Purtroppo centinaia di migliaia di persone continuano ad essere convinte della inevitabilità delle guerre. Gli italiani, ai quali tanta luce è stata concessa dalla loro storia, debbono svolgere ogni possibile azione, specialmente nel campo della cultura, per dimostrare come la guerra sia in contrasto con i fondamentali principi dell’ordinamento giuridico umano”.
Oggi quella marcia, nata per ricordare la guerra sia sempre e comunque da evitare per risolvere qualsiasi controversia, è famosa in tutto il mondo.
In qualunque luogo mio padre non dimenticava mai di essere italiano e di operare per la pace.
E’ vero che, giusto un mese dopo Assisi, incontrò Kruscev e poi De Gaulle, Macmillan, Kennedy e tanti altri capi di Stato come nessuno ha mai fatto? Certamente, corrispondeva al mandato che gli era stato affidato dall’Unione interparlamentare, e volle coniugare il raggiungimento della pace a Berlino con il contenimento della proliferazione degli ordigni nucleari.
Ma quale era la sua forza? Perché lo ricevevano alla Casa Bianca e al Cremlino? Perché era da solo nella Sala Ovale a discutere con il Presidente degli Stati Uniti? I Presidenti d’oltreoceano da sempre, dopo una foto ed una stretta di mano in compagnia degli ambasciatori, dicono: “Prego la porta è da quella parte…”.
Perché al Cremlino Kruscev con lui era disteso, lo chiamava con simpatia “Il vecchio moscovita” e, citato il Vangelo nell’incontro, quasi in cambio della firma del trattato, la figlia Rada incontrò riservatamente a Roma papa Giovanni XXIII?
“Papà perché eri lì? Ma è vero che hai incontrato tanti presidenti, re e primi ministri?” gli chiedevo curioso quando ero bambino.
“Forse” rispondeva e poi cambiava discorso, spostando l’attenzione su argomenti che sapeva essere di mio interesse.