UN’ALTRA ESTATE E 105.000 EURO CHE SE NE VANNO…

di Nunzio Dell'Abate

L’Amministrazione Chiuri ha speso per l’estate tricasina 105.000 euro, interamente a carico del bilancio comunale, 35.000 in più rispetto allo scorso anno.

Nella somma sono compresi i costi accessori per la gestione dei servizi palchi, transenne, bagni pubblici e piani di sicurezza, e per la SIAE.

A parte, ma ad oggi non ancora quantificabili, ci sono i consumi per la fornitura di energia elettrica e per lo straordinario effettuato dal personale comunale impiegato.

Anche quest’estate la programmazione è stata lasciata nelle mani di associazioni, commercianti e privati, ai quali sono state distribuite le predette risorse economiche senza, per la verità, precisare i criteri di assegnazione seguiti.

Un po’ di ritardo si è registrato nella determinazione e diffusione del programma, come anche una eccessiva sovrapposizione di eventi nello stesso orario, circostanze evidentemente dovute all’azzeramento della Giunta ed alla conseguente crisi politico-amministrativa alle porte dell’estate.

Forse maggiore attenzione meritavano le marine, come contraltare alla devastazione del tornado di novembre scorso, se si esclude la suggestiva settima edizione della “Notte di Ferragosto a Tricase Porto” organizzata dalla neonata associazione Maestrale, purtroppo minata da una cattiva gestione del servizio navette comunale.

E forse un occhio di riguardo doveva tenere l’Amministrazione per la festa patronale di San Vito che ha rischiato di saltare se non si fosse prodigato un comitato dell’ultima ora, coadiuvato da volenterose associazioni locali e spronato dal nostro Don Flavio.

Ora, senza entrare nel merito del pregio delle singole iniziative e degli sforzi profusi dai suoi protagonisti, è stata comunque una lieta estate che ha trattenuto cittadini e turisti.

Ma resta intramontabile la necessità che Tricase punti e lavori per un progetto culturale-turistico identitario e di respiro sovracomunale unendo tutte le forze associative ed imprenditoriali della città, che a volte sembrano procedere a compartimenti stagni.

Un’idea strategica che parta dalla valorizzazione delle nostre risorse materiali ed immateriali e che si identifichi nella comunità, sopravvivendo al governante di turno.

Percorsi che certamente richiedono impegno, creatività e passione, ma che alla lunga pagano in termini di premialità e di riconoscimenti, oltre che di promozione e di indotto, come accade per alcune realtà comunali anche a noi vicine.

Insomma, osare per non galleggiare

Venerdì 27 settembre, alle ore 19:30, presso le scuderie di Palazzo Gallone, il circolo del Partito Democratico di Tricase terrà un pubblico dibattito per dialogare e confrontarsi sulle politiche attuate e attuabili per la comunità

Giunti alla metà del mandato amministrativo della Giunta Chiuri, riteniamo doveroso confrontarci con i cittadini su idee, progetti e prospettive che possano ridare respiro alla nostra città. 

Crediamo, infatti, che non sia più rimandabile una riflessione ampia su ciò che si è fatto nei primi due anni di amministrazione e che non si possa continuare a gestire la cosa pubblica senza avere idea di come possa essere Tricase nei prossimi anni, limitandosi a risolvere emergenze o a rinchiudersi nell'ordinario.

Abbiamo l'esigenza di costruire un programma nuovo per Tricase: ecco perché partiremo da ciò che si è detto e fatto fino ad oggi.  Poi, però, sarà il momento di lavorare insieme.

Il circolo del Partito Democratico di Tricase 

Giovedì, 26 settembre al Premio Vigna d’Argento presso il salone della Regina a Roma saranno premiati Pippo Baudo, Enzo Garinei, Vincenzo Mollica, Lino Banfi, Luigi Lanzilotta, Agnese Moro, Michele Emiliano e il vice Comandante della Legione Abruzzo e Molise, il Colonnello Antonio Buccoliero.

La motivazione per il cittadino onorario di Tricase è:Una carriera ai più alti libelli fatta di scelte e fatti concreti,un impegno quotidiano e costante al servizio del bene comune,dei cittadini e della loro sicurezza. Persona capace e carismatica sempre in costante ascesa,che svolge il Suo importante e prestigioso ruolo nell’ambito della Benemerita Arma dei CARABINIERI con grande passione,professionalità,senso del dovere e di responsabilità e con amore

L'opposizione è garanzia di democrazia, anche a Tricase
 
di Giovanni Carità
 
Nelle recenti uscite de "Il volantino" il direttore, avv. Alessandro Distante, bene ha fatto a proporre una riflessione sulla partecipazione alla vita politica nella nostra città.
 
 
Colgo l'occasione per proporre anche io una modesta riflessione su una questione dirimente per l'esistenza stessa di un sistema democratico, sia a livello nazionale sia a livello locale.

Quando in un Paese le parti elette per svolgere il nobile ruolo dell'opposizione giungono, con svariati seppur legittimi modi, al potere, ossia diventano maggioranza senza mandato elettorale, in quel Paese qualcosa non va.
 
Inizia a vacillare la tenuta democratica dello stesso.Questo accade sempre più frequentemente perchè chi si candida ha l'unica ambizione di governare e/o amministrare il potere.
 
In Italia, da tangentopoli in poi, a tutti i livelli è venuto meno il nobile ruolo dell'opposizione e non c'è nulla di cui andarne fieri, anzi.
 
Ciò avviene a Roma, a Bari, ma anche a livello periferico.
 
Un esempio quotidiano è Tricase.
I cittadini, oltre due anni or sono, hanno eletto un sindaco e la rispettiva maggioranza.
 
Hanno mandato all'opposizione ben 6 consiglieri comunali su 16 (uno sostenuto anche dallo scrivente). Sarebbe opportuno che questi consiglieri comunali, a distanza di oltre due anni, convocassero in piazza, o in altro luogo, la cittadinanza per proporre una valutazione sull'operato della maggioranza che governa a Palazzo Gallone.
 
Questo non per avanzare sterili critiche improduttive, bensì per dare un senso al loro ruolo istituzionale, per garantire a noi cittadini che esiste un controllo sull'operato di chi amministra.
Per il momento questo incontro non c'è stato, spero che a breve possa esserci.

Chi è maggioranza, sindaco in primis, dovrebbe auspicarselo, anzi dovrebbe preoccuparsi della mancanza di un dibattito pubblico, seppur propositivo.
 
Lo stesso sindaco farebbe bene a convocare ogni tanto i cittadini per illustrare il proprio operato, magari affiancato dai suoi collaboratori e/o consiglieri di maggioranza.

Auspico che questo mio scritto, qualora giungesse agli amici consiglieri comunali, serva da stimolo alla partecipazione, viceversa ci sarebbe da preoccuparsi seriamente.
 
In quest'ottica si sta muovendo, pur non senza difficoltà, il locale circolo cittadino del Partito Democratico che a breve convocherà la cittadinanza per proporre una riflessione condivisa sulla prima metà di mandato dell'amministrazione Chiuri.
 
Al direttore Distante chiedo uno sforzo in più in questa direzione, magari organizzando egli stesso, per mezzo de "Il volantino", momenti di discussione pubblica.
 
Sarebbe una salutare quanto apprezzata buona pratica di democrazia dal basso.

POLITRIC Politica Tricasina

I due rami del Parlamento hanno votato, in questi giorni, la fiducia all’Esecutivo presieduto da Giuseppe Conte.

Il Presidente del Consiglio comunale di Tricase, in questi giorni, ha inviato una lettera all’Esecutivo cittadino.

Il Presidente Dario Martina ha chiesto alla Giunta di informare il Consiglio Comunale sullo stato di attuazione delle tante mozioni deliberate dai Consiglieri ed ha così chiesto di dare conto del rispetto dell’indirizzo politico amministrativo che spetta al Consiglio stesso.

Insomma: una normale precisazione su compiti e ruoli oppure un campanello d’allarme, quasi un avviso ai naviganti a tenere ferma la rotta secondo quanto voluto dal Consiglio?

La lettera inviata dal Presidente del Consiglio contiene una vera e propria lezione, giuridicamente apprezzabile, sull’istituto della “mozione consiliare”: uno strumento -spiega Martina- attribuito dalla legge al Consiglio per promuovere una discussione su argomenti di fondamentale importanza;la mozione –conclude il Presidente Martina- è il principale mezzo che i Consiglieri hanno nel presentare e formulare istruzioni e/o direttive al Sindaco e alla Giunta.

Riecheggia il perenne confronto/scontro tra potere legislativo e potere esecutivo, tra l’assemblearismo parlamentare e il decisionismo dell’Esecutivo, tra il dibattito politico su indirizzi e principi e l’emergenza del fare e dei problemi di ogni giorno.

Ma –sembra chiedere Martina- che ne è delle istruzioni e/o direttive approvate dal Consiglio? Sono o non sono state attuate?

La domanda è persino offensiva per chi la fa, considerato che è ben possibile verificare lo stato di attuazione; forse la domanda tradisce un retropensiero: le direttive non hanno trovato attuazione! Da qui la lettera trasmessa alla Giunta, ma inviata per conoscenza (?) al Sindaco, al Vice presidente del Consiglio (?) (Nunzio Dell’Abate) ai Presidenti di Gruppo e a tutti i Consiglieri comunali.

Il Presidente Martina non si risparmia nel ricordare –qualora qualcuno lo avesse dimenticato- che la funzione della “mozione è dunque quella di dare all’esecutivo un indirizzo politico amministrativo” anche se, precisa subito dopo, senza un effetto giuridico di “immediata obbligatorietà per la Giunta”.

Insomma: se non è necessario dare subito attuazione agli atti di indirizzo, è pur sempre necessario darvi attuazione.

Una iniziativa, quella del Presidente Martina, comunque e certamente inusuale: può essere letta come una rivendicazione di centralità del Consiglio che egli presiede, oppure, per continuare il parallelismo tra Comune e Stato, quasi una mozione, se non di sfiducia, per verificare la fiducia, la qual cosa non è di molto differente. A.D.

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