L'opposizione è garanzia di democrazia, anche a Tricase
 
di Giovanni Carità
 
Nelle recenti uscite de "Il volantino" il direttore, avv. Alessandro Distante, bene ha fatto a proporre una riflessione sulla partecipazione alla vita politica nella nostra città.
 
 
Colgo l'occasione per proporre anche io una modesta riflessione su una questione dirimente per l'esistenza stessa di un sistema democratico, sia a livello nazionale sia a livello locale.

Quando in un Paese le parti elette per svolgere il nobile ruolo dell'opposizione giungono, con svariati seppur legittimi modi, al potere, ossia diventano maggioranza senza mandato elettorale, in quel Paese qualcosa non va.
 
Inizia a vacillare la tenuta democratica dello stesso.Questo accade sempre più frequentemente perchè chi si candida ha l'unica ambizione di governare e/o amministrare il potere.
 
In Italia, da tangentopoli in poi, a tutti i livelli è venuto meno il nobile ruolo dell'opposizione e non c'è nulla di cui andarne fieri, anzi.
 
Ciò avviene a Roma, a Bari, ma anche a livello periferico.
 
Un esempio quotidiano è Tricase.
I cittadini, oltre due anni or sono, hanno eletto un sindaco e la rispettiva maggioranza.
 
Hanno mandato all'opposizione ben 6 consiglieri comunali su 16 (uno sostenuto anche dallo scrivente). Sarebbe opportuno che questi consiglieri comunali, a distanza di oltre due anni, convocassero in piazza, o in altro luogo, la cittadinanza per proporre una valutazione sull'operato della maggioranza che governa a Palazzo Gallone.
 
Questo non per avanzare sterili critiche improduttive, bensì per dare un senso al loro ruolo istituzionale, per garantire a noi cittadini che esiste un controllo sull'operato di chi amministra.
Per il momento questo incontro non c'è stato, spero che a breve possa esserci.

Chi è maggioranza, sindaco in primis, dovrebbe auspicarselo, anzi dovrebbe preoccuparsi della mancanza di un dibattito pubblico, seppur propositivo.
 
Lo stesso sindaco farebbe bene a convocare ogni tanto i cittadini per illustrare il proprio operato, magari affiancato dai suoi collaboratori e/o consiglieri di maggioranza.

Auspico che questo mio scritto, qualora giungesse agli amici consiglieri comunali, serva da stimolo alla partecipazione, viceversa ci sarebbe da preoccuparsi seriamente.
 
In quest'ottica si sta muovendo, pur non senza difficoltà, il locale circolo cittadino del Partito Democratico che a breve convocherà la cittadinanza per proporre una riflessione condivisa sulla prima metà di mandato dell'amministrazione Chiuri.
 
Al direttore Distante chiedo uno sforzo in più in questa direzione, magari organizzando egli stesso, per mezzo de "Il volantino", momenti di discussione pubblica.
 
Sarebbe una salutare quanto apprezzata buona pratica di democrazia dal basso.

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