CARA CAPRARICA,SEI NELL’ANIMA…

E LI’ TI LASCIO PER SEMPRE...

Domenica,8 settembre 2019

Santuario della Madonna di Fatima

Caprarica di Tricase

don William Del Vecchio saluta la “sua” comunità

Carissimi fratelli e sorelle,

è giunto il momento di salutarci al termine di questa Eucarestia, nella quale Gesù ancora una volta, ci ha radunati come fratelli uniti nel vincolo della carità. Caprarica, grembo della mia prima esperienza di parroco. Come dire? Il luogo che Dio ha scelto perchè fossi testimone e riflesso del Suo stesso ministero di Buon Pastore, Guida e Maestro della Chiesa.

Un saluto al Sindaco e un grazie a lui e alla giunta comunale per la collaborazione di questi anni. Un grazie va anche alle autorità civili e militari impegnate nel territorio.

Mia comunità amata non è semplice partire da te, in questi anni si sono strette amicizie, alleanze di fede, intense collaborazioni ma sono certo che tutto questo rimarrà come un dono prezioso di Dio e come un segno indelebile della bellezza di essere Chiesa che cammina nella storia.

Nel 2011 è iniziata la mia esperienza di parroco in mezzo a voi dopo due anni da viceparroco.

Da subito ho percepito di aver ereditato un popolo di Dio guidato nel tempo con sapienza, da sacerdoti dalla grande bontà, dallo zelo instancabile e da vivace fervore pastorale: come non ricordare tra tutti il santo parroco don Tommaso Piri che ha unito all’intelligenza pastorale anche una generosa “ spogliazione” per donare alla Parrocchia quanto ancora essa non aveva.

Accanto a lui va ricordato il carissimo don Eugenio Licchetta parroco di questa comunità per 42 anni, uomo di profonda carità e di dedizione generosa. In un solco così bello e profondo ho cercato di inserire il mio ministero accompagnato dalle parole della lettera agli Ebrei:

Anche noi dunque, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento”.

Ebrei 12,1-2. Non pretendo di essere stato un pastore sempre all’altezza dell’incarico affidatomi.

A volte le mie povertà hanno potuto rallentare il cammino oppure ferire qualcuno: a tutti e a ciascuno chiedo perdono. Ho sempre creduto però nella bellezza di essere una Comunità, Famiglia di famiglie, in cui tutti si possano sentire serenamente attesi, accolti, compresi, perdonati, amati.

E’ un ideale alto lo so, coincide con l’ideale evangelico e non sempre si è capaci di raggiungerlo..... ma a che serve la vita, il ministero, se non a lavorare per realizzare questo obiettivo? Siamo veramente angeli con un ala soltanto, come dice don Tonino, possiamo volare solo se rimaniamo insieme.

Certamente senza pretendere che tutti se la sentano di volare con te... senza rimpianti vi dico che ho voluto bene a tutti a quanti hanno dato la vita per la crescita della parrocchia, a quanti hanno dedicato frammenti del loro tempo e delle loro energie e a quanti (come capita ovunque) hanno solo trovato il tempo per stare alla finestra o nei salotti dei buontemponi e giudicare, criticare, condannare.

Una delle prime cose belle che mi colpì di questa parrocchia fu vedere come dei laici sostenevano il ministero di don Eugenio, già provato dalla malattia, impegnandosi nelle varie attività e garantendo una bella vivacità culturale e pastorale.

Il mio grazie va a loro: sia a quanti hanno garantito la loro continuità, sia a quanti per diverse vicende non l’hanno fatto pur rimanendo sempre affezionati a questa famiglia di Dio. Un grazie va anche a coloro che hanno servito questa nostra chiesa, dando grande testimonianza di fede e ora non sono più tra noi.

Su tutti sia l’Amore di Dio! Insieme abbiamo lavorato tanto. La formazione e la corresponsabilità dei laici, la definizione degli ambiti di competenza (sacerdote-laici), la conversione degli “spazi di potere”in spazi di collaborazione, il lavoro per l’unità nella diversità ci hanno visto tanto impegnati. Su questo mi sento di dover insistere ancora.

L’atto di amore più grande per la comunità è lavorare per la sua unità, per questo diventa necessario mettere da parte simpatie e antipatie e non cedere alla logica dell’esclusione e del cameratismo.

Grazie al Consiglio Pastorale Parrocchiale, primo sostegno del ministero del parroco, espressione della comunità che vive e cammina insieme, segno di comunione e collaborazione tra Sacerdoti e laici e dei laici tra di loro.

Grazie al gruppo catechistico forza trainante della parrocchia. Presenti sempre e tutte, anche se in grado diverso, avete permesso oltre alla formazione cristiana dei ragazzi tutte le altre iniziative di preghiera e fraternità vissute in questi anni. Dio ve ne renda merito e vi faccia crescere sempre più nell’unità e nella collaborazione con tutte le altre espressioni della parrocchia.

Grazie alle famiglie della parrocchia, speranza di questa comunità! Grazie per la fiducia con cui avete consegnato il cammino dei vostri figli alle mie cure e alle cure della comunità.

Grazie per l’affetto che avete sempre manifestato verso la mia persona e per il confronto cercato nei momenti di bisogno. Continuate ad essere il luogo privilegiato della formazione alla vita umana, civile e cristiana, senza permettere al pauroso relativismo che vi circonda di condurvi alla perdita della autentica umanità.

Mi sento in dovere di incoraggiarvi a colmare sempre di più il distacco che a volte esiste tra fede creduta e fede vissuta. La Messa domenicale è l’occasione giusta per ritrovarsi tutti insieme, intorno alla mensa della Parola e dell’Eucarestia, ed essere incoraggiati dal Risorto e dalla Comunità a fare scelte ordinarie sempre più evangeliche.

Grazie bambini, ragazzi e adolescenti per la freschezza e la vivacità che donate alla nostra Chiesa. Camminate nella luce, impegnatevi a mettere ogni energia a servizio del bene, soprattutto nello studio e nella vita fraterna. In questo oltre al cammino catechistico l’esperienza dell’oratorio è una grande palestra di vita!

Che bella storia è stata il cammino con voi giovani! Grazie! Grazie perchè a una comunità parrocchiale che continua a dire che bisogna “lasciare spazio ai giovani” anche se che a volte è incapace di starvi accanto, voi chiedete un impegno più grande ... quello di diventare, essa stessa, la comunità, uno spazio giovane!

Ci state aiutando a recuperare l’entusiasmo e lo stupore per le cose belle e la fiducia nelle novità.

Comunicateci sempre l’audacia di chi guarda al futuro vedendo le gemme di una nuova fioritura sui rami dell’albero della vita... perchè questa si chiama profezia... e pare che sia un carisma che il Signore ha affidato al vostro cuore sognatore.

Diteci che il segreto per non invecchiare nel cuore è ritornare sempre al primo amore, non fissandoci sul passato o sul male ricevuto dalla vita o dalla gente. Ricordateci che non può intonare una lode chi ha sempre le labbra impegnate nel lamento, nella critica, nel giudizio, nel pettegolezzo. Quando ci vedete immobili ricordateci che ci manca ancora tanta strada per essere veramente felici perchè “chi si accontenta non gode” .

Nelle vostre preghiere, cari giovani, chiedete al Signore di non farci cadere nella tentazione di credere che è giovane chi cede a tutto ciò che il mondo gli offre, e che esporci stupidamente sulle vetrine dei social segna, a volte, la più grande caduta di stile e di credibilità della nostra adulta saggezza.

E voi ragazzi ricordate che senza gli adulti sarete alberi senza radici, casa senza fondamento, gente senza storia, senza identità .... un non popolo. Permettete che rivolga ora un pensiero ai nostri ammalati. Il mondo della sofferenza presente anche nella nostra comunità è un fiume carsico.... scorre nel nascondimento, nel silenzio, nell’umiltà.

Grazie per la dignità con cui vivete questo momento così duro della vostra vita! Ci insegnate che la vita è vita ed è un bene prezioso anche quando le forze fisiche vacillano o sono completamente finite. L’offerta quotidiana di questa moneta preziosa agli occhi di Dio, anche se disprezzata agli occhi del mondo, vi rende protagonisti della più importante opera di sostegno e di rinnovamento della nostra parrocchia.

Grazie per il bene e l’affetto che sempre mi avete dimostrato, continuate a pregare per me. La liturgia e la preghiera sono il perno intorno al quale tutto si muove. Il Buon Pastore che conosce il suo gregge e per esso da la vita è sperimentato come presenza viva e costante nella comunità: nella Santa Messa e nell’adorazione Eucaristica.

Nella cura dei momenti liturgici e di preghiera, un ruolo importante lo svolge il gruppo dei ministranti che si impegnano nel servizio liturgico con costanza ed entusiasmo, i miei Angeli custodi, gli ulivi dell’apocalisse che crescono robusti intorno all’altare come dice l’Apocalisse, a voi il mio grazie! La paternità che ho respirato nella vicinanza di Vincenzo (N’zino) fedele e instancabile collaboratore la sua preghiera e il suo servizio all’altare mi accompagneranno sempre, grazie!

I ministri straordinari della S. Comunione, i lettori, quanti si occupano della recita del S. Rosario comunitario e dell’animazione delle processioni, quanti si occupano settimanalmente della pulizia e del decoro della chiesa, delle cappelle e del santuario: sono segno di una carità che nasce dalla lode.

Grazie a tutti “Chi canta bene prega due volte” e Caprarica ha sempre saputo camminare cantando!

Grazie al Coro S. Andrea e a quanti hanno permesso che le nostre celebrazioni fossero un momento di cielo sulla terra.

Grazie a tutti e a ciascuno ma soprattutto a quanti hanno garantito la crescita del coro in questi anni dando impegno ed energie generosamente. Insieme all’Apostolato della Preghiera forza orante e caritativa della nostra Parrocchia, ringrazio anche il gruppo Divina Misericordia, l’Associazione Rosario Perpetuo e il gruppo Parola di Vita.

Il Comitato feste ha assicurato momenti intensi di fraternità e festa intorno al nostro santo patrono e alla Vergine di Fatima, grazie per l’amicizia e per l’infaticabile impegno.

La Confraternita Immacolata - SS. Sacramento è l’associazione di fedeli laici più antica della parrocchia. A voi il mio grazie per la vostra disponibilità e collaborazione. Abbiate a cuore l’obiettivo di iniziare e concludere i lavori di restauro della Cappella Confaternale, il progetto, passato dai competenti uffici della Curia Diocesana, ha avuto già il visto della sovrintendenza delle belle arti.

Inoltre ho la gioia di comunicarvi che siamo riusciti ad ottenere, anche per questo progetto, il finanziamento della CEI che ci consentirà anche con il vostro generoso contributo, di realizzare i restauri. Il Signore non ha permesso di lasciare qualcosa di incompiuto ... a Lui la lode.

E’ doveroso ricordare anche la presenza di associazioni esterne alla parrocchia ma spesso in sinergia con essa: “l’associazione S. Andrea” e fino a qualche anno fa il “Circolo ricreativo culturale capraricese”

Come non ringraziare la comunità delle Suore Domenicane del SS. Sacramento che svolgono da più di 60 anni il loro instancabile servizio alla crescita delle nuove generazioni grazie all’Asilo intitolato “Regina Pacis”.

A voi carissime amiche e madri va il mio grazie cordiale per la vostra presenza discreta e laboriosa. Un abbraccio speciale a Sr. Assunzione, pietra miliare e memoria storica (oggi forse un pò provata) del cammino di questa nostra famiglia. I nostri seminaristi sono un dono dello Spirito fatto a noi. Dio li ha scelti tra i nostri giovani, tra i vostri figli! Spero che il buon Gesù trovi sempre generosità di ascolto e di risposta quando chiamerà altri giovani a dare la vita per la causa del Regno!

Grazie Luca! Grazie Aurelio! Vi voglio bene!

Non voglio elencare tutto quello che in questi anni si è realizzato non solo pastoralmente ma anche nelle strutture della parrocchia. E’ sotto lo sguardo di Dio e di chi ha una visione grata della vita!

Vorrei solo farvi una confidenza.... 11 anni fa mentre partivo dalla parrocchia di S. Antonio per andare vice parroco per un anno a Corsano, passando per la via che si trova ai piedi del nostro Santuario sentii nel cuore una certezza che si imprimeva: verrai a servirmi tra la gente di questa comunità . Di li a poco mi fu chiesto di venire tra voi.

Oggi guardo a Lei, la Madre, chiedendo che il manto della sua materna custodia si allarghi su di me sul mio ministero che continua a Corsano e su tutta quella comunità sorella.

A lei rinnovo il mio affidamento. TOTUS TUUS.

Affido ciascuno di voi al suo sguardo sereno compagno dei giorni lieti e rifugio nei giorni di prova.

Cara Caprarica, non smarrire la consapevolezza della grandezza di questo luogo (il Santuario di Fatima), non perdere la fiducia in questo Cuore di Madre, se questo un giorno dovesse accadere saresti la più povera tra tutte le comunità.

Guarda alla stella, invoca Maria e con Lei vai avanti verso la gioia di Cristo!

 

Gli appuntamenti sono tutti alle ore 20 

Tiggiano, lunedi 16 settembre Palazzo Serafini Sauli

Tricase, mercoledi 18 settembre Palazzo Gallone

S. M. di Leuca, venerdi 20 settembre Cascata monumentale

Ingresso libero

Vitzontlatasra! È dal 1995 che, un anno si e uno no, nel capo di Leuca diciamo “arrivederci” alle alunne del liceo linguistico “Kodaly Zoltan” di Pècs, Ungheria, e ai docenti che le accompagnano. Vitzontlatasra!

Un “arrivederci” difficile, sia per la lingua, l’ungherese, appartenente al ceppo linguistico ugro-finnico, sia per le lacrime che ogni volta bagnano di tristezza il distacco dalle famiglie in cui le giovanissime ragazze sono ospitate.

Anche quest’anno, dal 15 al 22 settembre, l’esperienza di ospitalità e di amicizia, guidata dalla Preside del liceo, Béres Andrásné, si ripete nuovamente. Saranno coinvolti tre paesi, Tiggiano, Tricase e Giuliano, e i relativi assessori: Francesco Melcarne, Lino Peluso e Leonardo Ferilli.

Ma sono i parroci di Giuliano e di Tiggiano, don Rocco Zocco e don Lucio Ciardo, a promuovere e a finanziare l’iniziativa, che prevede anche un’importante tournée di musica corale, alla quale le cinquanta ragazze di Pècs dedicano tre ore di studio settimanale sotto la guida dei professori Attila Kertetz, Bernadett Ròzsa, Andras Kortecsi e Gyorgy Màtès, ormai veterani della rotta Pècs-Leuca.

I concerti si avvalgono della collaborazione artistica dell’Associazione di Alta Cultura Musicale “W. A. Mozart” diretta dal M° Giovanni Calabrese. La proposta principale del liceo, che conta circa 800 alunni, resta però l’insegnamento delle lingue. Sette in tutto: inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, italiano e cinese.

Un liceo straniero, dunque, che promuove la lingua e la cultura italiana. Ne siamo orgogliosi, naturalmente! Partecipare a quelle lezioni (le
nostre delegazioni, nel ricambiare le visite, lo hanno sempre fatto) vuol dire confrontarsi con un’offerta scolastica di alto livello didattico. Il liceo d’altronde ha sede in una città, Pècs (fondata dai Romani col nome di Sopianae) che nel 2010 è stata capitale europea della cultura.

Vi si respira un’aria mitteleuropea e lo sguardo gode la vista di elegantissimi palazzi, sormontati dai tipici tetti spioventi decorati con porcellane ungheresi. A Pècs, peraltro, ha sede la Zsolnay, una storica fabbrica di porcellane rinomate in tutto il mondo.

E’ inutile dire che la proposta culturale e ricreativa della città è ricca di eventi che attraggono turisti e appassionati da tutta Europa.

Ma altrettanto grande è la voglia di viaggiare che motiva le ragazze di Pècs nel raggiungere amici di Paesi, allo studio della cui lingua si dedicano con passione.

Quando non sono impegnate in capitali come Vienna, Budapest, Londra, dove partecipano a certami di musica corale, le nostre ragazze di Pècs vengono in Salento, dove apprezzano molto la simpatia, il paesaggio e soprattutto il mare.

E anche noi apprezziamo molto la perfezione del loro canto. E’ risaputo, infatti, che il metodo musicale ungherese, voluto dal grande musicista Kodaly Zoltan, e in uso in tutte le scuole ungheresi a partire dall’infanzia, è uno dei migliori del mondo.

Tricase Calcio:l’ex presidente Michele Dell’Abate,da sempre tifoso della squadra rosso-blu,in seguito ad un confronto avuto con alcuni esponenti ultras del Tricase,

invita tifosi e società ad incontrarsi

venerdi 13 settembre alle ore 21.30 presso la sala Acait

per discutere dell’attuale situazione nell’intento di appianare le divergenze e convogliare tutte le energie per continuare a scrivere una storia del calcio che rappresenti degnamente la nostra Città

di Pino Greco

Il parroco don Donato (da più di 50anni a Tricase): “ In realtà è un bel disastro.

Il parcheggio a destra può facilitare incidenti seri. Sarebbe meglio vietarlo del tutto.

Ci sarebbe uno scorrimento più sicuro del traffico.

Non parliamo poi della licenza data agli esercizi “ pizzeria”.

Oltretutto mentre si mangia la pizza si “ beve” lo smog…

Proprio nel “ corso” principale c’è il principale pericolo.

Credo che manchi la competenza in chi dovrebbe tutelare l’ordine pubblico”

ATTENTO CHE TI FAI MALE. E’ UNA STRADA FATTA ALLA “CARLONA”

ALCUNI RESIDENTI LA DEFINISCONO COSÌ.

E’ un modo di dire di una cosa fatta con poca diligenza e cura, con trascuratezza, che andrebbe curata di più. Parliamo di via Roma a Tricase.

Non aprire quella porta. Non è l’ultima serie cinematografica di film horror.

E’ il serio problema di via Roma a Tricase. Proprio così.

Aprire la portiera per scendere dall’auto è una semplice azione che ripetiamo più volte al giorno: sei sicuro di farlo nel migliore dei modi su via Roma a Tricase?

Il problema c’è.

Pubblichiamo solo alcuni interventi di chi vive la Città di Tricase tutti i giorni e in particolar modo via Roma

I Vigili del Fuoco: “Abbiamo “ rallentato” un intervento di soccorso,abbiamo avuto non poche difficoltà a transitare a causa delle auto parcheggiate. E’ accaduto lo scorso 6 agosto, nel tardo pomeriggio”

Alcuni residenti : “Un vero schifo,non possiamo aprire la porta o una finestra di casa, l’aria è inquinata, inoltre si rischia la pelle ogni volta che parcheggiamo l’auto e cerchiamo di scendere”

Un autista di pullman: “Evito di passare con il pullman, la strada non è sicura….”

Alcuni cittadini e residenti:Caffè pagato. Invitiamo tutti, sindaco Carlo Chiuri in primis (con il suo Suv), tutta la giunta e il consiglio comunale ad un piccola pausa. Devono solo parcheggiare e cercare di scendere dalla propria auto su via Roma. Solo cosi capiranno seriamente che da queste parti si rischia di morire, si rischia di essere investiti quando si scende dall’auto

Opposizione comunale con il Gruppo Misto ( Nunzio Dell’Abate e Vito Zocco):Via Roma? Un attentato all’incolumità personale, propria ed altrui, si registra ogni volta che il conducente in sosta apre lo sportello per scendere. Ancor peggio per i mezzi di soccorso che vi transitano, è già successo che siano rimasti intrappolati nella selva di auto. La nostra proposta era che si facesse a raso, senza marciapiedi in continuità con via Toma e via Caputo, nella prospettiva di un unicum viario/ciclo pedonale della Tricase futura. E che si rinvenissero aree a parcheggio sul modello di Piazza Caserta alle spalle del vecchio cimitero, che tanto beneficio ha portato in questi anni in termini di sosta libera. Avevamo anche suggerito di sondare le Ferrovie per utilizzare in convenzione parte dello spiazzo retrostante il passaggio a livello.”

 

 

di Alessandro Distante

Abbiamo sospeso per la pausa estiva con una dura polemica sulla toponomastica cittadina e riprendiamo partendo proprio dalle strade. Dal dibattito scatenatosi su via Roma al nuovo look di via Tempio, per finire alle strade di collegamento delle Frazioni con il Capoluogo.

Il restringimento del marciapiede di via Roma ha consentito di ricavare sulla carreggiata uno spazio per la sosta delle automobili.

Ma la sosta a destra ha fatto sorgere non poche problematiche sulla pericolosità dell’uscita dalle auto ed alcuni episodi di ingorghi che potevano e possono trasformarsi in qualcosa di più grave.

Il dibattito è aperto: si va da chi approva la scelta dell’Amministrazione perché meglio rispondente alle esigenze dei cittadini e dei negozianti, a chi invece sottolinea lo sperpero di denaro pubblico per un’opera realizzata pochi anni addietro ed ora rifatta; a chi mette in risalto la contraddizione di una Città che crea spazi per i pedoni e poi, proprio nella via dove vi sono molti negozi, li sacrifica; a chi, infine, lancia ipotesi per una strada senza marciapiedi, per così dire a raso.

Al fondo, torna con forza il problema dei parcheggi e riemerge una vecchia idea di un parcheggio interrato in Piazza Cappuccini, ipotesi di molti anni addietro ed addirittura già prospettata prima della realizzazione della Piazza.

Ma esiste un’altra soluzione che è quella di scoraggiare, in una logica più ecologista, l’uso delle automobili ed in questo senso il restringimento dei marciapiedi è una misura che lancia un messaggio di segno opposto.

In via Tempio un’interessante iniziativa di un privato ha portato alla realizzazione del bosco di fichi d’India; lungo la strada che conduce alla nuova Piazzetta don Tonino Bello sono stati piantati sui prospetti delle case delle pale di fico d’India in ceramica che si illuminano al passare dei viandanti. Positiva la sinergia tra pubblico e privato anche se il bosco forse andava limitato alla prima parte della strada e non portato fino alla Piazzetta.

Ed a proposito della Piazzetta, l’Estate ha portato in Piazzetta la statua di don Tonino Bello così risolvendo una vecchia questione originata dall’avere a suo tempo posizionato la statua in Piazzetta dell’Abate e non invece nella omonima Piazzetta, come è stato fatto adesso.

La Statua, collocata pressocchè a terra, guarda i fedeli che escono dalla Chiesa; avrei preferito un don Tonino rivolto verso chi proviene da via Tempio, più in linea con la sua insuperabile capacità di andare incontro a tutti.

La Piazzetta ha un basolato dove, oltre alle panchine, si notano le lastre di cristallo ben illuminate e che si sono rivelate provvidenziali, creando, con la vista dei granai ipogei, un bel richiamo alla vita di un tempo che fu.

Certo, la Piazzetta soffre per alcune costruzioni e per alcuni infissi in alluminio non proprio in sintonia con il contesto e di un restauro di Palazzo Gallone che mette in evidenza una pietra che sembra eccessivamente riportata all’originale. Non resta che attendere il rifacimento del basolato su via Tempio e, a quel punto, quella parte di centro storico potrà essere ancor meglio apprezzata.

Due drammatici incidenti hanno posto all’attenzione dei cittadini e degli Amministratori anche i collegamenti delle Frazioni con il Capoluogo; da qui una petizione per far diventare strade comunali interne anche le strade provinciali di collegamento con Depressa e Lucugnano.

Ma, soprattutto, l’idea è che le due strade vengano assoggettate ad un uso che favorisca percorsi pedonali e ciclabili. E’ una proposta molto interessante, avanzata da un cittadino, che dovrebbe essere affiancata dalla attivazione di servizi pubblici di collegamento.

A questo proposito: la chiusura di Piazza Pisanelli l’ha resa brulicante di locali e di gente e la bella notte di Ferragosto ha dimostrato come una località diventa piacevole da vivere se libera da auto, ma che, per consentirne la fruizione, è necessario attrezzarsi con servizi navetta efficienti. La viabilità, quindi, tema centrale ed intorno al quale finiscono per ruotare scelte di fondo; o, detto in altre parole, l’idea stessa di Città.

in Distribuzione