Giovedì, 26 settembre al Premio Vigna d’Argento presso il salone della Regina a Roma saranno premiati Pippo Baudo, Enzo Garinei, Vincenzo Mollica, Lino Banfi, Luigi Lanzilotta, Agnese Moro, Michele Emiliano e il vice Comandante della Legione Abruzzo e Molise, il Colonnello Antonio Buccoliero.

La motivazione per il cittadino onorario di Tricase è:Una carriera ai più alti libelli fatta di scelte e fatti concreti,un impegno quotidiano e costante al servizio del bene comune,dei cittadini e della loro sicurezza. Persona capace e carismatica sempre in costante ascesa,che svolge il Suo importante e prestigioso ruolo nell’ambito della Benemerita Arma dei CARABINIERI con grande passione,professionalità,senso del dovere e di responsabilità e con amore

L'opposizione è garanzia di democrazia, anche a Tricase
 
di Giovanni Carità
 
Nelle recenti uscite de "Il volantino" il direttore, avv. Alessandro Distante, bene ha fatto a proporre una riflessione sulla partecipazione alla vita politica nella nostra città.
 
 
Colgo l'occasione per proporre anche io una modesta riflessione su una questione dirimente per l'esistenza stessa di un sistema democratico, sia a livello nazionale sia a livello locale.

Quando in un Paese le parti elette per svolgere il nobile ruolo dell'opposizione giungono, con svariati seppur legittimi modi, al potere, ossia diventano maggioranza senza mandato elettorale, in quel Paese qualcosa non va.
 
Inizia a vacillare la tenuta democratica dello stesso.Questo accade sempre più frequentemente perchè chi si candida ha l'unica ambizione di governare e/o amministrare il potere.
 
In Italia, da tangentopoli in poi, a tutti i livelli è venuto meno il nobile ruolo dell'opposizione e non c'è nulla di cui andarne fieri, anzi.
 
Ciò avviene a Roma, a Bari, ma anche a livello periferico.
 
Un esempio quotidiano è Tricase.
I cittadini, oltre due anni or sono, hanno eletto un sindaco e la rispettiva maggioranza.
 
Hanno mandato all'opposizione ben 6 consiglieri comunali su 16 (uno sostenuto anche dallo scrivente). Sarebbe opportuno che questi consiglieri comunali, a distanza di oltre due anni, convocassero in piazza, o in altro luogo, la cittadinanza per proporre una valutazione sull'operato della maggioranza che governa a Palazzo Gallone.
 
Questo non per avanzare sterili critiche improduttive, bensì per dare un senso al loro ruolo istituzionale, per garantire a noi cittadini che esiste un controllo sull'operato di chi amministra.
Per il momento questo incontro non c'è stato, spero che a breve possa esserci.

Chi è maggioranza, sindaco in primis, dovrebbe auspicarselo, anzi dovrebbe preoccuparsi della mancanza di un dibattito pubblico, seppur propositivo.
 
Lo stesso sindaco farebbe bene a convocare ogni tanto i cittadini per illustrare il proprio operato, magari affiancato dai suoi collaboratori e/o consiglieri di maggioranza.

Auspico che questo mio scritto, qualora giungesse agli amici consiglieri comunali, serva da stimolo alla partecipazione, viceversa ci sarebbe da preoccuparsi seriamente.
 
In quest'ottica si sta muovendo, pur non senza difficoltà, il locale circolo cittadino del Partito Democratico che a breve convocherà la cittadinanza per proporre una riflessione condivisa sulla prima metà di mandato dell'amministrazione Chiuri.
 
Al direttore Distante chiedo uno sforzo in più in questa direzione, magari organizzando egli stesso, per mezzo de "Il volantino", momenti di discussione pubblica.
 
Sarebbe una salutare quanto apprezzata buona pratica di democrazia dal basso.

POLITRIC Politica Tricasina

I due rami del Parlamento hanno votato, in questi giorni, la fiducia all’Esecutivo presieduto da Giuseppe Conte.

Il Presidente del Consiglio comunale di Tricase, in questi giorni, ha inviato una lettera all’Esecutivo cittadino.

Il Presidente Dario Martina ha chiesto alla Giunta di informare il Consiglio Comunale sullo stato di attuazione delle tante mozioni deliberate dai Consiglieri ed ha così chiesto di dare conto del rispetto dell’indirizzo politico amministrativo che spetta al Consiglio stesso.

Insomma: una normale precisazione su compiti e ruoli oppure un campanello d’allarme, quasi un avviso ai naviganti a tenere ferma la rotta secondo quanto voluto dal Consiglio?

La lettera inviata dal Presidente del Consiglio contiene una vera e propria lezione, giuridicamente apprezzabile, sull’istituto della “mozione consiliare”: uno strumento -spiega Martina- attribuito dalla legge al Consiglio per promuovere una discussione su argomenti di fondamentale importanza;la mozione –conclude il Presidente Martina- è il principale mezzo che i Consiglieri hanno nel presentare e formulare istruzioni e/o direttive al Sindaco e alla Giunta.

Riecheggia il perenne confronto/scontro tra potere legislativo e potere esecutivo, tra l’assemblearismo parlamentare e il decisionismo dell’Esecutivo, tra il dibattito politico su indirizzi e principi e l’emergenza del fare e dei problemi di ogni giorno.

Ma –sembra chiedere Martina- che ne è delle istruzioni e/o direttive approvate dal Consiglio? Sono o non sono state attuate?

La domanda è persino offensiva per chi la fa, considerato che è ben possibile verificare lo stato di attuazione; forse la domanda tradisce un retropensiero: le direttive non hanno trovato attuazione! Da qui la lettera trasmessa alla Giunta, ma inviata per conoscenza (?) al Sindaco, al Vice presidente del Consiglio (?) (Nunzio Dell’Abate) ai Presidenti di Gruppo e a tutti i Consiglieri comunali.

Il Presidente Martina non si risparmia nel ricordare –qualora qualcuno lo avesse dimenticato- che la funzione della “mozione è dunque quella di dare all’esecutivo un indirizzo politico amministrativo” anche se, precisa subito dopo, senza un effetto giuridico di “immediata obbligatorietà per la Giunta”.

Insomma: se non è necessario dare subito attuazione agli atti di indirizzo, è pur sempre necessario darvi attuazione.

Una iniziativa, quella del Presidente Martina, comunque e certamente inusuale: può essere letta come una rivendicazione di centralità del Consiglio che egli presiede, oppure, per continuare il parallelismo tra Comune e Stato, quasi una mozione, se non di sfiducia, per verificare la fiducia, la qual cosa non è di molto differente. A.D.

Ennesima dimostrazione d'affetto ” da parte dei tifosi

Ecco il comunicato stampa

Dopo l’ennesima calda estate che ha messo a dura prova i sentimenti dei tifosi rossoblu,

alla vigilia dell’inizio di questo campionato il Presidente Salvatore Cazzato, a lavoro ormai da settimane,insieme ai dirigenti,ha allestito una rosa di uomini e calciatori pronta ad onorare la gloriosa maglia del Tricase.

Oltre all’aspetto tecnico si sta lavorando ad una riorganizzazione societaria nei volti e nei ruoli che avrà come “rodaggio” d’esperienza la stagione ormai imminente ma come respiro e orizzonte quelle future.

Si cercherà,insieme all’apporto di amici e tifosi,di dare continuità alla storia del calcio a Tricase tracciando nuove strade avvalendosi dell’entusiasmo di professionalità e capacità di tutti coloro che in questo ultimo periodo stanno lavorando,con dedizione,per un obiettivo comune

Ci vediamo allo stadio

ASD Atletico Tricase

Sabato, 21 settembre incontro su Palazzo Gallone

subito dopo all’Avamposto Mare di Tricase Porto

Avamposto Mare ospita 15 funzionari dei Ministeri dell’Agricoltura e della Pesca provenienti da Albania, Algeria, Bosnia-Erzegovina,Egitto, Kenia, Libano, Mauritania, Mozambico, Somalia e Tunisia.

Gli esperti trascorreranno a Tricase Porto un lungo periodo da metà settembre fino a metà novembre.

Scopo della loro permanenza la frequenza al Corso avanzato dello sviluppo delle comunità costiere.

La pesca, l’acquacoltura e lo sviluppo costiero saranno le principali materie sviluppate durante il corso, con approfondimenti sugli aspetti gestionali, tecnici e legali.

L’iniziativa ha quale suo principale protagonista il Ciheam,l’organismo che opera a Tricase Porto da alcuni anni e che per questo progetto lavora di intesa con la FAO.

L’iniziativa, denominataBlue Hope, ha avuto inizio nel 2013 ed è finanziata dallaCooperazione italiana.

Creare le condizioni per una pesca sostenibile anche per aiutare lo sviluppo di zone dell’Africa interessate da gravi problemi economici.

Insomma un modo concreto per dare un impulso serio al superamento delle cause profonde che hanno portato in questi ultimi anni a trasformare il Mediterraneo da luogo di incontro a luogo di scontro e spesso di morte.

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