di Pino GRECO
Tricase, 12 ottobre 2023
Lacrime e applausi, interminabili e commossi, per l’ultimo saluto a Massimo Probo. Sulla bara il “suo” camice da medico veterinario e rose rosse.
Chiesa Madre stracolma di gente e di dolore, di amici, colleghi, conoscenti e concittadini del 55enne professionista amico di tutti.
Prima l’omelia di don Flavio Ferraro: “ Massimo era una persona buona, di pace che non ti aspetti mai nessun gesto di questa portata, ci ha sorpresi tutti. E poi - è stato un uomo generoso, generosissimo, sempre pronto ad aiutare tutti era un po come Sant’Antonio Abate ( protettore degli animali). Subito dopo la toccante lettera del figlio Manfredi che esprime con intenso sentimento e forte commozione: “l’impareggiabile cuore di papà Massimo”. Anche amici e colleghi hanno ricordato il professionista ma soprattutto l'uomo: “ Un uomo speciale, unico, dal cuore buono, dall’altruismo ormai raro. Sei stato ricordato da tutti per il tuo enorme cuore, per l’amore infaticabile per il tuo lavoro, per l’impegno con cui accoglievi in qualsiasi ora del giorno e della notte gli animali che ne avevano piu’ bisogno… e nessuno piu’ di noi può raccontare quanto hai fatto per gli animali e le persone di questa grande comunità che non abbraccia solo Tricase. Riposa in pace DOC”
Mercoledi, 11 ottobre 2023
Arriva nel tardo pomeriggio di oggi in via Siracusa 89 la salma di Massimo Probo. Domani, giovedì 12 ottobre, le esequie in chiesa Madre, alle ore 16.
di Pino GRECO
Piu’ che un agglomerato industriale , quello di Tricase- Miggiano- Specchia, sembra un agglomerato di paradossi, dove alcuni imprenditori producono ( anche nel settore alimentare) senza allaccio all’Acquedotto. Come fanno? Provvedono con autobotti o rifornendosi da altri pozzi. Pagando
L’area industriale di Tricase, Miggiano e Specchia è messa molto male. E non parliamo della solita erbaccia e delle strade gruviera, qui mancano ancora la fogna e l’acqua potabile. L’impianto idrico, c’è ma non è stato mai attivato.
Negli ultimi 20 anni 25 aziende nella zona industriale Tricase, Miggiano, Specchia ( un agglomerato di 173 ettari), hanno pagato all’Asi per dei servizi, di cui alcuni primari, mai attivati. Sembra uno scherzo ma è proprio così. Una struttura come l’ex Adelchi (90 mila mq), avrebbe pagato 540mila euro, di solo contributo ( 6 euro per mq + iva), per la gestione e la manutenzione delle strutture, delle opere e degli impianti e servizi d’interesse comune. Così alle aziende non resta che arrangiarsi alla meglio. Un esempio. Il centro distribuzione postale di Tricase ( che interessa tutto il Capo di Leuca), si rivolge a un’azienda privata per la fornitura dell’acqua e la pulizia della fogna. Anche le altre aziende si sono organizzate con bottiglie d’acqua, pozzi , autobotti, filtri , sistemi e accessori vari a proprie spese.
COSA DICONO LE AZIENDE
“Da sempre, dal 2004 ci fa sapere Francesco Ricchiuto, titolare dell’azienda “Forno pronto”, acquistiamo l’acqua da un pozzo dell’Acquedotto pugliese che si trova fuori dalla zona industriale e trasportiamo con l’autobotte la quantità di acqua necessaria per la produzione dei nostri prodotti. Successivamente- continua Ricchiuto acquistiamo da un pozzo artesiano altra acqua per alcuni servizi aziendali. Tutto ciò ci costa ogni anno circa 10 mila euro. Per quanto riguarda la fogna utilizziamo un pozzo nero pulito periodicamente a nostre spese”. Un altro problema è la scarsa illuminazione. “Qualche anno fa conclude l’imprenditore - abbiamo subito anche due furti di camion per un valore di 100mila euro, poi ritrovati distrutti nel Foggiano. E’ arrivata veramente l’ora che qualcuno faccia seriamente qualcosa?”
Oltre all’azienda “Forno pronto” anche le altre attività che operano nei 173 ettari lamentano la mancanza di servizi primari come acqua e fogna
Ne è prova la testimonianza di altri professionisti presenti nell’agglomerato Asi di Tricase, Miggiano e Specchia da decenni. “ Fino ad oggi abbiamo avuto incontri con sindaci e amministratori Asi, assessori provinciali e regionali, dichiara Vito Maglie di Elettricasud, l’ultimo incontro è stato poco tempo fa. E’ sempre la stessa storia, solo promesse, niente fatti.” All’inizio, ricordo, non avevamo neanche l’illuminazione pubblica- grazie all’ex sindaco Antonio Coppola che riuscì ad attivare un contattore provvisorio per iniziare a lavorare. Ad oggi qualcosa è cambiato: ci sono le rotatorie e l’illuminazione pubblica”. Tira aria di scoramento anche a casa della Tecnocemme, presente dal 1987 nella zona Asi: “Siamo sempre lontani da quello che ci dovrebbe essere in una zona industriale, acqua e fogna in primis”.
E l’autocarrozzeria Vantaggiato aggiunge con sarcasmo: “E’ preferibile lasciare tutto così, siamo talmente abituati ad arrangiarci che se dovessero fare qualcosa non so come finirebbe”, conclude il responsabile Paolo Vantaggiato.
INTERROGATIVI E CRITICITA’ DELL’AGGLOMERATO
Il Consigliere regionale Antonio Gabellone (Fdl) , in sede di Commissione regionale, aveva evidenziato come l’agglomerato industriale di Tricase, Specchia e Miggiano del Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale di Lecce presentasse “un’importante carenza di infrastrutturazione primaria non essendosi proceduto con l’allaccio alla rete idrica dell’Acquedotto Pugliese per l’approvvigionamento dell’acqua potabile". Le note riportavano pure il fatto che le criticità dell’agglomerato (la possibilità che i reflui dell’area industriale possano andare nel depuratore e la necessità che dalla dorsale dell’acquedotto ci si possa collegare alla rete esistente sia per la rete di fognatura nera che per la rete di AQP esistenti e funzionanti) fossero state condivise dal Presidente del Consorzio, Massimo Albanese. E ci sarebbe mancato che pure non lo fossero state. Il paradosso, precisava Gabellone nell’ottobre del 2021, era l’esistenza della rete e la mancanza di collegamenti. Un “ossimoro strutturale” inaccettabile. I buoni propositi, quindi, raccontavano della proposta di convocare “celermente”, in una nuova audizione, l’Assessore allo sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, l’allora neo nominato Presidente di AQP, Domenico Laforgia e il Presidente dell'Autorità idrica pugliese (AIP), il mesagnese Antonio Matarrelli, affinché quelle stesse criticità potessero trovare “immediatamente” soluzione nell’interesse delle attività imprenditoriali dell’agglomerato di Tricase – Specchia – Miggiano. “Celermente” ed “immediatamente”, tuttavia, sono avverbi che stridono nel silenzio assordante che è seguito al clamore di quella iniziativa. Progettualità rimaste tali – per quanto noto – senza apparente realizzazione. Lo stupore maggiore, in ragione degli interrogativi che ci si pone sulla bontà dell’attenzione prestata alla soluzione delle problematiche evidenziate, è il particolare, non indifferente e da tener ben da conto, per il quale, in ragione dell’ultimo monitoraggio conosciuto, già allora decisamente datato (marzo-aprile 2012), tra le aziende insediate nell'agglomerato – a titolo di esempio – ve ne sono alcune che hanno come attività dichiarate la “panificazione” e la “produzione di prodotti da forno precotti e surgelati”. Che, notoriamente, si producono senza acqua. P.G.
COSA DICONO ACQUEDOTTO E ASI
Nella zona industriale di Tricase certamente manca l’acqua potabile, ma capire di chi sia la responsabilità non appare semplice: Acquedotto dice di attendere solo che Asi adegui la rete e Asi a sua volta dice che l’impianto idrico è stato collaudato e che, comunque, ora mancano i soldi.
Tina De Francesco
“Nel 2020 in occasione della mia candidature alle Regionali dice -Tina De Francesco, consigliera di Acquedotto Pugliese – la questione dell’assenza dei servizi primari nella zona industriale Tricase, Miggiano e Specchia, è stato uno dei punti fondamentali del mio impegno. In seguito al mio incarico di consigliera di Acquedotto Pugliese , la mia attenzione si è focalizzata sulla messa in esercizio delle reti idriche e di fognatura nera nella zona industriale di Tricase, oggetto di interlocuzioni già da diverso tempo. Lo scorso anno, su mia iniziativa, si è tenuto un tavolo tecnico presso il Comune di Tricase al quale hanno preso parte i sindaci di Tricase, Specchia e Miggiano, UTC di Tricase, l'assessore regionale Alessandro Delli Noci e AQP con la mia presenza oltre ad una delegazione di tecnici . Nel corso dell'incontro conclude - sono state definite attività e competenze per avviare il progetto . A seguito di ciò AQP ha prodotto uno studio di fattibilità per collegare le nuove reti a quelli esistenti, ma tutte le attività potranno svolgersi solo dopo che ASI, competente per tutte le opere all'interno dell'area industriale, avrà adeguato la rete attualmente esistente nella zona ma non ancora attiva”.
La risposta del presidente Asi Massimo Albanese non si fa attendere: “Non ci sono soldi – dice. Questa zona non è mai stata ritenuta strategica. L’intervento deve essere da parte della Regione o del Ministero. Inoltre non sono mai stato avvertito che l’impianto idrico non funziona, ricordo che è stato collaudato. Abbiamo un progetto in corso: nel 2024 ci sarà la pubblica illuminazione”. P.G.
COSA DICE L’ASSESSORE REGIONALE DELLI NOCI
Sulla vicenda della zona industriale di Tricase – Miggiano – Specchia interviene l’assessore regionale allo Sviluppo economico, competitività, attività economiche Alessandro Delli Noci: “Asi Lecce non ha mai presentato una progettualità all’interno dei bandi regionali negli anni passati e non lo ha fatto nemmeno con i finanziamenti delle zone economiche speciali”. “Il problema annoso delle aziende lo conosco bene- continua l’assessore regionale Delli Noci- per questo la prossima settimana incontrerò il presidente Asi e i comuni interessati per studiare una progettualità di sviluppo e coesione”. P.G.
Martedi, 10 ottobre 2023
“Questa è una rapina”. Due rapinatori a volto coperto di cui uno è entrato in azione nel negozio di alimentari fronte strada “ Sparascio” a Caprarica, strappando il registratore di cassa.
L’altro aspettava incappucciato a fare la guardia all’esterno.
Il colpo è avvenuto ieri sera intorno alle 20,30 nella centralissima via Vittorio Emanuele. Tanta la paura per i titolari del piccolo supermercato.
Il bottino dovrebbe essere di circa 500 – 600 euro.
Sul posto i carabinieri di Tricase
di Nunzio DELL'ABATE
Correva l’anno 2009 quando si progettò un bacino portuale di un certo rilievo, con tanto di braccio protettivo oltre il muraglione. L’intervento consentiva di continuare a fruire a fini di balneazione parte della vecchia struttura ed inoltre prevedeva un lido abbastanza grazioso e funzionale oltrechè ben riparato a sud (lato Rotonda per intenderci). Aveva uno stanziamento iniziale di cinque milioni di euro ed aveva suscitato non poco interesse in Provincia. Purtroppo la solita ritrosia tricasina ai cambiamenti di un certo impatto, una forte resistenza localistica e l’avvicendamento delle Amministrazioni Comunali fece svanire progetto e soldi.
Son passati quindici anni da quella sortita e nel mentre altre Città marittime hanno rinforzato appeal e funzionalità dei propri porti, Tricase è rimasta al palo.
Non ci vuole molta immaginazione per ipotizzare quanta ricchezza in termini di occupazione, di indotto e di promozione possa portare una infrastruttura del genere.
Inoltre un Porto a Tricase potrebbe diventare un’ottima via di collegamento, non solo turistica, da e per le isole Ionie della Grecia, approfittando della minima distanza, rispetto alle altre località rivierasche del Salento, che ci divide.
Se si crede alla bontà di un progetto di tale portata non bisogna lasciarsi sfuggire i fondi del P.N.R.R. e quelli regionali dedicati alla portualità.
Ovviamente la struttura in sé non basta. Per far ergere Tricase a città portuale, occorre ripensare la marina in termini di servizi ed attrezzature di accoglienza, di ricettività, di accessibilità, di viabilità e trasporto.
E sarà senz’altro necessario l’ascolto e la condivisione della comunità ed un estenuante percorso di educazione a nuovi stili di vita ed opportunità.
Ma talvolta bisogna osare per uscire dall’ordinario!