60 Nuovi casi

7.182 Test giornalieri

0 Persone decedute

Nuovi casi per provincia

Provincia di Bari: 7

Provincia di Bat: 1

Provincia di Brindisi: 2

Provincia di Foggia: 29

Provincia di Lecce: 17

Provincia di Taranto: 3

Residenti fuori regione: 2

Provincia in definizione: -1

3.251 Persone attualmente positive

194 Persone ricoverate in area non critica

20 Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

267.261 Casi totali

3.546.252 Test eseguiti

257.246 Persone guarite

6.764 Persone decedute

Casi totali per provincia

Provincia di Bari: 98.198

Provincia di Bat: 27.989

Provincia di Brindisi: 21.189

Provincia di Foggia: 47.021

Provincia di Lecce: 30.746

Provincia di Taranto: 40.652

Residenti fuori regione: 990

Provincia in definizione: 476

Pronto l’avviso pubblico dedicato alle imprese olivicole danneggiate dalla Xylella fastidiosa e ricadenti nei comuni delle Province di Lecce e Brindisi e di alcuni della provincia di Taranto (Manduria, Maruggio, Avetrana, Sava, Torricella, Fragagnano, Lizzano e San Marzano di San Giuseppe).

Dalla data del 21 settembre e fino all’8 ottobre le aziende agricole che nel 2020 hanno subìto una perdita della produzione superiore al 30% per via della batteriosi potranno fare richiesta di accesso al Fondo di Solidarietà nazionale

Il bando, come i precedenti, sarà gestito dall’Agenzia per le Attività Irrigue e Forestali (ARIF) ed è la conseguenza della richiesta di declaratoria dello stato di calamità che la Regione Puglia ha indirizzato al Governo. Ancora una volta l’accesso all’indennizzo sarà reso possibile attraverso una procedura semplificata tramite il portale regionale degli aiuti in agricoltura.

Le domande di aiuto dovranno essere compilate, stampate e rilasciate utilizzando le funzionalità disponibili nel portale regionale EIP all’indirizzo www.pma.regione.puglia.it direttamente dal richiedente o, in alternativa, con l’assistenza di un libero professionista o di un Centro di Assistenza Agricola opportunamente accreditati.  

Il bando è già disponibile sulla pagina del sito web dell’Arif (http://www.arifpuglia.it/index.php/comunicazione/news/472-avviso-pubblico-per-la-presentazione-delle-domande-di-aiuto-annualita-2020)

Domenica,19 settembre 2021

Da domani - lunedì 20 inizierà in Puglia, come disposto dal Ministero della Salute e come previsto dalla circolare regionale, la somministrazione delle terze dosi del vaccino anti covid per alcune categorie di pazienti con fragilità, ovvero nei soggetti sottoposti a trapianto d’organo solido o con marcata compromissione della risposta immunitaria.

“La terza dose in questo gruppo di pazienti è necessaria – spiega l’assessore alla Sanità, Pier Luigi Lopalco - quale mezzo di rinforzo della risposta immunologica che potrebbe essere insufficiente dopo le prime due dosi a causa delle condizioni di base. Per il richiamo ad altre categorie di cittadini ad alto rischio come anziani o personale sanitario aspetteremo le decisioni del ministero della salute, di concerto con le autorità internazionali. Resta l’invito al resto della popolazione che non lo avesse ancora fatto di prenotare la prima dose e di recarsi presso i centri a vaccinarsi, in modo da poter affrontare al meglio i prossimi mesi”.

156 Nuovi casi

15.194 Test giornalieri

0 Persone decedute

Nuovi casi per provincia

Provincia di Bari: 55

Provincia di Bat: 11

Provincia di Brindisi: 28

Provincia di Foggia: 19

Provincia di Lecce: 25

Provincia di Taranto: 18

Residenti fuori regione: 1

Provincia in definizione: -1

3.231 Persone attualmente positive

187 Persone ricoverate in area non critica

19 Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

267.037 Casi totali

3.525.679 Test eseguiti

257.042 Persone guarite

6.764 Persone decedute

Casi totali per provincia

Provincia di Bari: 98.134

Provincia di Bat: 27.967

Provincia di Brindisi: 21.182

Provincia di Foggia: 46.971

Provincia di Lecce: 30.678

Provincia di Taranto: 40.643

Residenti fuori regione: 987

Provincia in definizione: 475

di Alessandro DISTANTE 

Non cederò alla facile tentazione di affermare che sono tanti i circa 100.000 euro spesi per l’Estate tricasina. Penso, al di là del valore culturale, al possibile ritorno per l’economia locale e per l’immagine della Città.

Tuttavia mi pongo una domanda: non è il caso di riconoscere e quindi “privilegiare” chi offre valide iniziative a puro titolo di volontariato (quello vero)? Fantasticherie? Non penso proprio: scorrendo l’elenco delle iniziative a costo zero se ne trovano non poche, valide culturalmente e socialmente al pari della presentazione di un libro sulla pandemia a Bergamo oppure di una serata canora (€ 7.320,00) o di alcune manifestazioni di una Associazione musicale (€ 8.819,99).

Mi si potrebbe obiettare: ma alcuni appuntamenti non potremmo averli se non grazie a contributi pubblici, siano essi del Comune oppure della Regione.

E qui una seconda domanda: se un Comune deve, per suo compito istituzionale, portare la cultura e forse anche il divertimento a tutti e se è certamente giusto mettere a disposizione i servizi (palco, sedie, service, luci), è proprio giusto non chiedere una qualche forma di partecipazione anche economica (sponsor, biglietti, offerte,….)?

La verità è che sta passando l’idea che la cultura è “industria culturale”, dove la partecipazione popolare viene soppiantata dai professionisti della animazione culturale e dove alla condivisione anche economica si sostituisce il finanziamento garantito. Alla fine: se non ci sono soldi non se ne fa niente!

Un caso limite? Le feste patronali erano il frutto delle offerte dei fedeli (e non solo); stanno lasciando il posto ad associazioni che, nel nome del recupero delle tradizioni o, per dirla meglio, del patrimonio immateriale, finiscono per dare, paradossalmente, il colpo di grazia a quello che di partecipazione popolare è ancora rimasto.

Quest’anno, per l’emergenza Covid, il Patrono è stato festeggiato in questo modo, con un contributo comunale di € 5.000 ad una Associazione

E’ l’industria della cultura, riempita da quella finanza pubblica che distribuisce soldi per attrazioni ed attrattori; un’ultima domanda: siamo sicuri che in questo modo si fa cultura e si crea vero sviluppo? Una volta si diceva: “Passata la festa …..scurdatu lu Santu” ed oggi si rischia un: “Arrivata la festa … senza lu Santu”; ma una festa senza valori affossa ogni cultura e non c’è industria culturale che tenga!

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