di Alessandro DISTANTE
Dopo quattro mesi è tornato a riunirsi il Consiglio comunale. Tre ore di dibattito di cui una a discutere delle dichiarazioni del consigliere Armando Ciardo che, con un intervento di coraggiosa denuncia, lascia la maggioranza: segnale in controtendenza in un momento nel quale in politica la corsa è alla conquista del potere e la moda è salire sul carro del vincitore.
Dopo due anni, vengono meno le restrizioni per il Covid; complici alcune belle giornate, le nostre località, oltre ai nostri locali, si riempiono di gente ed anche qualche turista fa capolino. Un segnale che fa sperare ad un ritorno alla “normalità” che significherebbe una migliore qualità della vita e la ripresa economica di tante attività di ristoro e di accoglienza.
La guerra in Ucraina si inasprisce sempre di più: le drammatiche notizie che vengono dalle città assediate ci sconvolgono. La mobilitazione anche in Città è grande: gesti importanti di aiuto, alcuni dei quali hanno meritato l’apprezzamento dell’importante quotidiano del Vaticano, sono segnali di un’apertura delle nostre vite alla mondialità ed alla solidarietà che si fa sempre più concreta con l’arrivo di profughi da quelle terre martoriate.
La questione energetica diventa centrale e alle iniziali ferme prese di posizione contro l’impianto off shore delle pale eoliche nel nostro mare (da Otranto a Leuca) prende quota una diversa valutazione; la Regione non si oppone, ma intende partecipare attivamente alle decisioni dando così un segnale importante di buona politica che è sempre chiamata a conciliare le opposte esigenze.
Nella nostra Città si inaugurano due nuove sale cinematografiche che, aggiungendosi alle tre già esistenti, portano Tricase a disporre di ben 1.300 posti, utili ad un ampio bacino di utenti appassionati di cinema. E’ l’unica Città in provincia, ad eccezione di Lecce, ad avere cinque mono sale in tre luoghi diversi. Un segnale che ritorna: Tricase Città del Cinema?
Intanto un geniale concittadino presenta “Tricase tra sacro e profano”; 52 pagine di belle immagini curate dal fotografo Gigi Campanile ed arricchite dai commenti di Alfredo De Giuseppe. Un volume elegante e con traduzione a tergo in inglese. Un segnale di una Città che si apre, al di là dei propri confini per conoscere e farsi conoscere.